09. Popularization, Celebritization, Intimizationof Politics
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09. Popularization, Celebritization, Intimizationof Politics
Giornalismo Politico-Economico 18/04/2016 Popularization, Celebritization, Intimization of Politics Popularization Politica pop significa che fatti e personaggi, storie e parole, che appartengono al territorio della politica, tradizionalmente sinonimo di complessità e autoreferenzialità, un mondo distante dalla vita quotidiana della gente, diventano grazie ai media e soprattutto alla televisione realità familiari, soggetti di curiosità e interesse, argomenti di discussione, fonti anche di divertimento, alla pari di altre storie e di altri personaggi che appartengono al mondo dello spettacolo. G. Mazzoleni, A. Sfardini, Politica pop, 2009, p. 14 Celebritization The modern politics of aura and distance is drawn into the constant search for the politics of the personal and the intimate, so that the portrayed image can somehow be matched by the “real” activities of the individual candidate. In the same way the film celebrity is constructed between his or her filmic aura and how the intersects with his or her everyday behavior, the political leader becomes the object of scrutiny not so much on policies but almost in terms of personal habits. D. Marshall, Celebrity and Power, 1997, pp. 230-231 Intimization Intimization can be seen in simple terms as a revelatory process which involves the publicizing of information and imagery from what we might ordinarily understand as a politician's personal life – broadly defined. It is a publicity process that takes place over time and involves flows of personal information and imagery into the mediated sphere J. Stayner, Intimate Politics, 2012, p. 14 Political Scandal (John B. Thompson, 2000) Cinque elementi specifici per avere uno scandalo: 1. Trasgressione di valori, norme o codici morali 2. Presenza di un elemento di segretezza e occultamento 3. Disapprovazione delle azioni commesse o degli eventi accaduti 4. Denuncia pubblica di tali azioni o eventi 5. Plausibile danno della reputazione del responsabile Political Scandal (John B. Thompson, 2000) Scandals are struggles over symbolic power in which reputation and trust are at stake. Scandals do not necessarily destroy reputation and undermine trust, but they have the capacity to do so. And it is because of this capacity, this potential for damaging reputation and corroding relations of trust, that scandals are of such significance in the political field. [p. 245] Il caso italiano The respect for privacy highlights the important role played by the country’s culture; love affairs are more likely to be a reason for admiring those involved than an object od moral judgement or a source of scandal. So it is not by chance that traditionally in Italian politics scandals are more often connected with judicial problems than a leader’s love life, with the consequence that scandals have different traits than those typical in other countries where intimate matters are made public. F. Roncarolo, Mediation of Italian Politics and the Marketing of Leaders’ Private Lives, in Parliamentary Affairs, 57 (2004), No. 1, p. 108 Noemi e le 10 domande G. D’Avanzo, Inchiesta sul potere, 2011 È il 28 aprile del 2009 quando, in un locale sulla circonvallazione di Casoria, Silvio Berlusconi appare improvvisamente al party dei diciotto anni di una ragazzina. Lei è Noemi Letizia, suo padre è un dipendente comunale e sua madre ha una profumeria alla periferia di Napoli. La notizia viene pubblicata in esclusiva sulle pagine di Repubblica dove, in un’intervista, Noemi svela che lei chiama “papi” il Presidente del Consiglio. Passano poche ore e Veronica Lario, moglie del premier, fa sapere: “Mio marito non sta bene … frequenta minorenni”. La signora Lario annuncia anche la volontà di divorziare. Noemi e le 10 domande G. D’Avanzo, Inchiesta sul potere, 2011 Berlusconi parla di un complotto “della sinistra e della sua stampa”. Nei giorni successivi si scopre che fra Berlusconi e la ragazzina di Casoria c’è un rapporto diretto da almeno due o tre anni, quando Noemi era appunto una minorenne. Il Presidente del Consiglio cerca di ridimensionare quel legame, dice che è nato attraverso una vecchia amicizia con i genitori di Noemi ma tutte le sue ricostruzioni si rivelano sempre più contraddittorie. È il 14 Maggio, sedici giorni dopo la pubblicazione della notizia della festa di Casoria, quando Repubblica pone per la prima volta le famose 10 domande al Presidente del Consiglio. Noemi e le 10 domande Noemi e le 10 domande Noemigate Un tema «europeo» Nell’economia di una campagna per elezioni considerate «di second’ordine» quali quelle per il Parlamento di Strasburgo, nella quale le issue europee faticano a conquistare centralità nel dibattito politico non meno che nell’agenda dei media, l’irruzione delle vicende personali del premier, pubbliche e private, sembra aver contribuito non poco a sterilizzare il dibattito e la visibilità della campagna 2009. […] Ad oscurare la visibilità delle europee ha contribuito di certo la concomitanza di eventi eccezionali, quali la nascita del Pdl e il G20 di Londra, il terremoto in Abruzzo e l’accordo Fiat-Chrysler, l’epidemia di influenza suina in Messico. Un evento su tutti, però, ha assunto centralità nella campagna elettorale ed è stato al centro dell’attenzione mediatica nei mesi seguenti: le rivelazioni sul Noemigate e il divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. C. Cepernich, «Al centro della scena». Campagna elettorale e campagne stampa intorno agli «inciampi» pubblici e privati di Silvio Berlusconi, in «ComPol», 1, 2010, p. 68 Noemigate Campaign time: 29 aprie – 4 giugno 2009 28 aprile: Veronica Lario commenta all’Ansa le indiscrezioni trapelate su alcuni quotidiani circa la candidatura nelle liste Pdl di giovani volti televisivi femminili condannando duramente l’uso politico del corpo delle donne: «Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere». Quello stesso giorno, sulle pagine di cronaca locale di Napoli, la Repubblica riporta con evidenza modesta un gossip gravido di future implicazioni: Berlusconi, la sera di domenica 27 aprile, si è recato in un ristorante di Casoria per partecipare alla festa per i 18 anni di tal Noemi L. C. Cepernich, «Al centro della scena» p. 70 Noemigate Campaign time: 29 aprie – 4 giugno 2009 3 maggio: l’annuncio mediatico del divorzio dal premier da parte di Veronica viene dato in esclusiva da la Repubblica e La Stampa, che ne danno notizia in prima pagina con il massimo risalto. 19 maggio: pubblicata la motivazione della sentenza con la quale il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado l’avvocato inglese David Mills come falso testimone nei processi All Iberian e per tangenti alla Guardia di Finanza; in sintesi, la sentenza indica in Berlusconi il corruttore di Mills. C. Cepernich, «Al centro della scena» p. 70 Noemigate Campaign time: 29 aprie – 4 giugno 2009 30 maggio: gli inviati di Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini, e La Stampa, Guido Ruotolo, scoprono l’esistenza di circa 700 scatti fotografi ci opera del fotoreporter Antonello Zappadu che proverebbero la presenza di Noemi (allora minorenne) alla festa di Capodanno 2008 a Villa Certosa. Le foto documentano la ripetuta presenza di giovani donne alle feste del premier in Sardegna. Nel repertorio di Zappadu vi sono immagini che ritraggono ospiti delle feste presidenziali a Villa Certosa scendere da voli di Stato. C. Cepernich, «Al centro della scena» pp. 70-71 Noemigate Rilevanza, continuità, posizionamento nella stampa Le diverse possibili declinazioni di una linea neutrale rispetto agli eventi: soprattutto La Stampa – ma anche Il Messaggero – coprono significativamente gli eventi sia in fatto di persistenza sia di rilevanza del coverage ma ciò più per assecondare logiche note di notiziabilità («gli scandali fanno notizia») e di marketing editoriale («gli scandali fanno vendere copie») che non logiche politiche. C. Cepernich, «Al centro della scena» p. 77 Noemigate Rilevanza, continuità, posizionamento nella stampa Le posizioni di allineamento: l’appartenenza di schieramento è significativa, perché Europa e Il Riformista, schierate «a sinistra», all’attacco di Berlusconi riservano una copertura di alta rilevanza cui va aggiunta la media rilevanza de il manifesto; sul fronte opposto, gli indici registrano baricentro fisso su una rilevanza media. L’Opinione e Il Foglio ottengono però indici tendenti all’alto mentre Il Secolo d’Italia si attesta su una copertura molto meno impattante. C. Cepernich, «Al centro della scena» p. 77 Noemigate Rilevanza, continuità, posizionamento nella stampa Le testate belligeranti, cioè quelle che hanno giocato un ruolo attivo nella costruzione dello scandalo – la Repubblica, Corriere della Sera e L’Unità da una parte, Libero e Il Giornale dall’altra – sono anche quelle che hanno registrato i più alti indici di persistenza in agenda e di rilevanza. Giocano a tutti gli effetti la partita dello scandalo: attraverso la pubblicazione di rivelazioni e scoop garantiscono la persistenza dello scandalo nelle agende dei media e della politica oppure agiscono in difesa del premier, con l’obiettivo di disinnescare lo scandalo, favorendone l’uscita «dall’angolo». C. Cepernich, «Al centro della scena» p. 78 Ruby e le 10 bugie G. D’Avanzo, Inchiesta sul potere, 2011 La “voce” circolava, ma era poco più che un bisbiglio. Finchè il 28 ottobre, ecco su Repubblica la storia completa. E che storia. Da una parte c’è Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, scappata casa, diciassettenne marocchina poverissima, approdata nella Milano della note con il sogno da show girl. Dall’altra c’è Silvio Berlusconi, il premer, l’uomo delle tv, il più ricco e potente d’Italia, che per dieci volte l’ha ospitata a casa sua, ad Arcore, nella Villa San Martino, e la riempie di banconote da 500 euro. E in mezzo c’è la telefonata che il Presidente del Consiglio fa in questura nella note tra il 27 e il 28 Maggio 2010, spacciando la sua giovanissima amica, fermata per furto e senza documenti in regola, nientemeno che per la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Ruby e le 10 bugie G. D’Avanzo, Inchiesta sul potere, 2011 Lo scenario ha dell’incredibile, però è documentato in maniera inoppugnabile. È sempre Repubblica che rende noto il neologismo “bunga bunga”, che sarà la parola più cliccata su Internet. La pubblicazione in esclusiva dei verbali di Ruby, I misteriosi movimenti dei conti bancari privati di Berlusconi, le confidenze a volte agghiaccianti delle invitate ad Arcore hanno poi permesso alla “notizia” di rifare, più volte, il giro del mondo. Un lavoro tenace, che ha permesso al nostro giornale di contestare al premier dieci menzogne sul caso Ruby. Le 10 bugie del Cavaliere 1. "Non ho minacciato nessuno" "L'addetto alla sicurezza mi disse: dottore, le passo il presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così". Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia?". 2. "Non ho fatto sesso con Ruby" "Mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni, Ruby. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me". Le 10 bugie del Cavaliere 3. "Anche Ruby mi scagiona" "Vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro". 4. "E' la 28esima persecuzione" "Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell'ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni". Le 10 bugie del Cavaliere 5. "Mi spiano dal gennaio 2010" "Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano. Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra". 6. "Hanno violato la mia casa" "Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare, avendolo addirittura comunicato alla Camera dei deputati sin dal 2004, e la violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più elementari principi costituzionali". Le 10 bugie del Cavaliere 7. "Milano è incompetente" "Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall'inizio delle indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l'unico competente per tutte queste vicende. È gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare a indagare pur non essendo legittimata a farlo". 8. "150 poliziotti contro 10 ragazze, le mie amiche sono state maltrattate" "Gli stessi Pm. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene (...) Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate". Le 10 bugie del Cavaliere 9. "Non ho pagato mai una donna" "E' assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità". 10. "Non mi devo vergognare" "Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nulla di cui mi debba vergognare. C'è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica". Rubygate How go political scandals affect Italian soft media’s coverage of national politically relevant figures? By analyzing the four most popular and sold Italian celebrity magazines (Chi, Oggi, Gente and Novella 2000) from July 2010 to June 2012, it is immediately clear how, for a complete understanding of the “Berlusconi phenomenon”, the gossip press cannot be neglected. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics: When the Private and the Public Sphere Converge, paper presentato al Convegno “Silvio Berlusconi and Post-modern Politics”, University of Birmingham, 14 December 2012 Rubygate As a political scandal Durata: dev’essere trattato per più di una settimana. Rilievo: ogni singolo organo di stampa deve trattare il caso, dalle prime pagine dei giornali alle riviste di gossip, dai contenitori d’intrattenimento ai talk show politici. Risonanza: dev’essere narrato con un linguaggio simbolico ed evocativo, con foto provocatorie degli attori coinvolti. R.M. Entman, Scandal and Silence. Media Responses to Presidential Misconduct, 2012 Rubygate How go political scandals affect Italian soft media’s coverage of national politically relevant figures? If the mediated exposure in the celebrity magazines is one of the elements that certify and celebrate the status of celebrity, the Italian case has surely confirmed the marriage between politicians and world of the celebrities. What our research is showing is that this process, which is common to the political sphere as a whole, is mainly involving and being exploited by a single actor: Silvio Berlusconi. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Rubygate A matter of frames The data indicates that the market leader in the depiction, framing and representation of the scandals in the Italian gossip press missed “the” news regarding his editor. More than missing the news about the Ruby-gate, a qualitative analysis of the articles published in Chi, Oggi, Gente and Novella2000 after the beginning of this specific sexual scandal have pointed out the particular way in which the celebrity magazine owned by the Berlusconi's family has framed this topic. The point is: do the four celebrity magazines under analysis manage the sexual scandals involving Silvio Berlusconi in the same way? D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Rubygate A matter of frames In the articles published by Chi Silvio Berlusconi is depicted as a good person, generous, strongly linked to his family and “haunted by the justice”. He is a charismatic man who is fascinated by women because, as reported in the articles, he considers them “more clever than man”, while the dinners at Arcore’ where depicted like “an innocent relaxation after work”. On the contrary, Ruby appears afraid and bewildered by the events. Her tough past is regularly recalled: she is in such a need for Berlusconi's help. In sum, the readers of Chi (more than 3,5 million), read articles that are sided in defense of Berlusconi and make no reference to the well-known scandals. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Rubygate A matter of frames On Novella 2000 Berlusconi appears like a rich man without any limits and, in one article, he is even defined as “a Don Giovanni in love with women”. As a celebrity magazine would be expected to do, there are also some “esoteric” readings of these vicissitudes, namely the cases in which Berlusconi is portrayed as “possessed by a demon”. Oggi focused on Ruby and the other girls, who are largely depicted as “damned, cunning and outrageous”. On Gente the events are reconstructed quite summarily and neutrally. Both published interviews, which went both against and in defense of Berlusconi. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Rubygate How go political scandals affect Italian soft media’s coverage of national politically relevant figures? In sum, with regard to the Ruby-gate, Chi appears a partisan magazine that tries to defend his owner, while the other magazines tend to criticize Berlusconi’s conduct. We believe that the sexual scandals involving the former Prime Minister have shown how the so-called “Italian anomaly” played a significant role also in the gossip press market, determining both the degree of visibility and the way in which the scandals were framed. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Rubygate How go political scandals affect Italian soft media’s coverage of national politically relevant figures? Therefore, the absence of a highly partisan celebrity magazines like Chi clearly aligned with the opposite political wing, as La Repubblica in the quality newspapers or Rai3 in the television sphere, has surely contributed to emphasize the particular way in which the gossip press has covered Berlusconi's sexual scandals. D. Ceccobelli, A. Ciaglia, M. Mazzoni, Berlusconi's Pop-Politics Notes on a scandal (1) «La differenza tra la stampa italiana e quella americana nello scandalo Clinton è come la differenza che c’è tra il giorno e la notte […] A mio avviso il caso Clinton non è stato un momento di gloria per la stampa americana. Ma dietro c’era un principio molto chiaro e molto sano: che il potere deve essere trasparente, deve rendere conto di se stesso davanti al pubblico, deve rispettare le istituzioni di controllo come il Congresso e la magistratura. Per di più c’era il principio fondamentale secondo cui il comportamento di un capo di Stato non è puramente personale: se ha rapporti sentimentali con persone che lavorano dentro il governo o che aspirano a farlo, diventa un caso squisitamente politico […] uno dei ruoli principali della stampa è la funzione di controllo del potere politico. Thomas Jefferson, il terzo presidente degli USA, pur essendo stato attaccato duramente dai giornali per fatti personali, ha scritto: “se dovessi scegliere tra un governo senza giornali o giornali senza un governo, non esiterei un attimo a fare la seconda scelta”». A. Stille, in la Repubblica, 28 maggio 2009 Notes on a scandal (2) «Immaginate un mondo nel quale Donald Trump possiede la NBC e vive alla Casa Bianca, mentre prepara a Miss California un seggio al Congresso, e sarete solo a metà strada per capire quello che avviene in Italia» «The New York Times», 29 maggio 2009