Le origini di Dune e Star Wars

Transcript

Le origini di Dune e Star Wars
Le origini di Dune e Star Wars
Kristen Brennan
Il romanzo Dune del 1963 scritto da Frank Herbert è, per la fantascienza, l'equivalente del
Signore degli Anelli per il fantasy: l'opera più popolare, più influente e con più successo di
critica nel genere. Il romanzo di Herbert fu una rivelazione: prima di Dune, perfino la miglior
fantascienza consisteva perlopiù in storie incentrate su tecnologie futuristiche, o commentari
politici espressi attraverso iperboli. Nessuno avrebbe mai pensato che la fantascienza
potesse offrire la profondità letteraria di Dostoevskij, i complicati intrighi shakespeariani
(“ingranaggi dentro altri ingranaggi”) o che potesse esprimere così compiutamente la forma
dell'epica eroica su cui si basano opere come Gilgamesh, L'Odissea, La Morte di Artù, il
Mahbharata e Beowulf.
Lucas ha spesso dichiarato di essersi ispirato a Dune. Nelle prime bozze del copione di Star
Wars l'influenza era molto più evidente -- c'erano diverse Case feudali, e il tesoro difeso dalla
Principessa non erano i piani della Morte Nera, ma un carico di “auraspezia”. La versione
finale di Star Wars è legata a Dune soprattutto nello spirito: quello della fantascienza eroica,
che viene trattata seriamente. Di tutte le idee che George Lucas ha ereditato da Frank
Herbert, la lezione più sottile è stata come utilizzare la fantascienza per creare un mito. Tra gli
altri suoi prestiti potrebbero esserci:
Star Wars
Dune
Principessa Leia [Leila nel doppiaggio
italiano, NdT].
Principessa Alia (pronunciato a-leia).
L'antagonista è il padre dell'eroe.
L'antagonista è il nonno dell'eroe.
Il pianeta deserto Tatooine.
Il pianeta deserto Arrakis (Dune).
Sandcrawler - Veicolo pilotato dai Jawa,
Sandcrawler [Trattore da Sabbia nella
“abbandonato dopo una dimenticata e remota traduzione italiana, NdT] - Veicolo pilotato
epoca di estrazioni minerarie”.
dagli abitanti di Arrakis, usato per estrarre la
spezia.
Fattorie di umidità (come quella di Zio Owen). Collettori di rugiada, “usati dai Fremen per
riempire le depressioni coltivabili, dove essi
forniscono una piccola ma sicura fonte
d'acqua”.
Miniere di spezia di Kessel (menzionate
velocemente).
La spezia è la risorsa più preziosa
dell'universo, ed è disponibile solo su Dune.
Trucco mentale Jedi - Facoltà Jedi che
permette di controllare le azioni degli altri.
La Voce - Facoltà Bene Gesserit che
permette di controllare le azioni degli altri.
Jedi Bendu - La tecnica di addestramento
che conferisce ai Jedi un eccellente controllo
interiore così come un'abilità sovrumana in
combattimento.
Prana Bindu - La tecnica di addestramento
che conferisce alle Bene Gesserit un
eccellente controllo interiore così come
un'abilità sovrumana in combattimento 1.
Luke, in bilico tra la vita e la morte su Hoth,
ha una visione di Obi-Wan.
Liet-Kynes, prima di morire nel deserto, ha
una visione di suo padre Pardot.
La Federazione dei Mercanti ha il monopolio
sulle spedizioni interstellari.
La Gilda Spaziale ha il monopolio sui viaggi e
sulle spedizioni interstellari.
Luke si esercita con la spada laser contro un
droide automatico di allenamento.
Alia si esercita con la spada contro un
manichino automatico di allenamento.
Il Millennium Falcon fugge per il rotto della
cuffia dalle fauci di un lumacone spaziale
gigante, che ricade all'interno dell'asteroide.
L'ornitottero del Duca scappa per il rotto della
cuffia dalle fauci di un gigantesco verme della
sabbia, che ricade sulle dune.
Luke spia i Tusken con un elettrobinocolo.
Paul spia i Fremen usando un binocolo
elettrico.
Repulsori - piccoli apparecchi che
contrastano la gravità (usati su landspeeder,
speeder bikes, sgusci e vascello di Jabba).
Sospensori - piccoli apparecchi che
contrastano la gravità (usati per i globi
luminosi e dal Barone Harkonnen per
sostenere il suo peso).
Jabba (1983) è una creatura simile ad una
lumaca/verme, lunga circa 4,5 metri, con
volto dalle fattezze umane, braccia e mani,
che siede su una predella.
Leto II, l'Imperatore-dio di Dune (1981) è un
ibrido umano/verme, con volto dalle fattezze
umane, braccia e mani, che siede su una
predella.
1L'arte di combattimento dei Jedi era chiamata Jedi Bendu in una delle prime bozze del copione, ma venne successivamente modificata
come “L'Arte Jedi”. In Hindi, la lingua più diffusa al giorno d'oggi in India, “Prana” vuol dire “respiro”. Metaforicamente significa “l'energia
creata da tutti gli esseri viventi”, un concetto molto simile alla Forza. Gli indiani diffusero l'idea di prana in Cina, dove oggi viene chiamato chi
o ch'i. I cinesi fecero conoscere a loro volta questa idea in Giappone, in cui oggi viene chiamato zi. “Bindu” è un chakra minore, o punto di
energia, situato sulla nuca.
Illustrazione di Justine Shaw, © 1999.
Origini
Frank Herbert (1920-1986) era un ragazzo insolitamente brillante, cresciuto con dei genitori
alcolizzati durante gli anni della Grande Depressione. Trascorreva parecchio tempo in
solitudine, esplorando la natura oppure rapito da “storie d'amore” con autori come Ezra
Pound, Guy De Maupassant, Marcel Proust e Ernest Hemingway. Il giorno del suo ottavo
compleanno annunciò la sua aspirazione di voler fare lo scrittore da grande. All'età di dodici
anni Herbert aveva letto e assorbito l'opera completa di William Shakespeare.
Herbert trascorse la prima metà della sua vita lavorando soprattutto come giornalista. Aveva
una mente formidabile, ma il successo continuava ad eluderlo. Nel 1956 pubblicò il suo primo
romanzo, Dragon in the Sea [edito in Italia da Urania sotto il titolo di SMG Ram 2000, NdT],
una storia sulla guerra sottomarina ambientata in un futuro prossimo. Herbert osservò che era
stupido utilizzare immense navi di metallo per trasportare liquidi meno densi dell'acqua, così
inventò l'idea di un tubo di gomma gigante che poteva essere trascinato sulla superficie
dell'oceano da una nave molto più piccola e meno costosa. A partire dal 1958 la compagnia
British Dunlop iniziò a produrre e vendere l'idea di Herbert, con il nome di “Dracone Barge”. Il
nome “Dracone” (“dragone” in latino) era un chiaro indizio del plagio da parte della Dunlop nei
confronti del romanzo di Herbert. Arthur C. Clarke e Fritz Leibler raccomandarono a Herbert
di procedere per vie legali, ma l'autore scoprì che il “biennio di scoperta” del suo libro era già
scaduto, ed era troppo tardi per depositare un brevetto.
Verso la quarantina, Herbert iniziò a dubitare di riuscire a realizzare il suo sogno: diventare un
autore realizzato, ricco e famoso. Si mise a lavorare d'impegno ed iniziò a dare forma al suo
capolavoro. Herbert dedicò i seguenti 5-7 anni alla ricerca e alla scrittura di un “romanzo del
deserto”. Aveva in mente due punti di partenza principali: in primo luogo, i sospetti che aveva
accumulato durante la sua vita nei confronti di ciò che chiamava “l'impulso messianico nella
società umana”. In altre parole, osservò che le persone sembrano avere un'innata
propensione a delegare le loro responsabilità su decisioni difficili a leader carismatici. Herbert
notò che comunque anche i leader migliori sono esseri umani fallibili, e che elevare un uomo
ad una posizione con poteri quasi divini tende ad amplificare i suoi errori a proporzioni
pericolose. Peggio ancora, anche se il leader resiste alla tentazione dell'abuso di potere, la
burocrazia nata intorno alla sua figura gli sopravvive, e con il passare del tempo diventa
sempre più incline a dare la precedenza alle proprie necessità piuttosto che a quelle del
popolo.
Il secondo spunto principale di Herbert fu They Stopped the Moving Sands, un articolo che
aveva scritto nel 1958 sugli esperimenti ecologici del Dipartimento dell'Agricoltura
Statunitense (USDA, United States Department of Agriculture). Lo USDA scoprì che era
possibile contrastare l'avanzata delle dune di sabbia costiere, che sconfinavano sulle
autostrade, piantando semplicemente delle barriere di erba! Herbert pilotò un Cessna
monomotore e volò sopra il luogo dell'esperimento per prendere appunti e fotografie. Mentre
guardava le dune scorrere in basso, Herbert fu improvvisamente colto da una potente
illuminazione. Comprese che “... Una duna di sabbia è essenzialmente una specie di fluido,
impiega solo più tempo a muoversi. Crea delle onde che, viste dall'alto, sono analoghe alle
onde del mare”2. Il San Francisco Sunday Examiner e il Chronicle's California Living
magazine non pubblicarono mai l'articolo, ma Herbert aveva trovato la scintilla che stava
cercando: il seme dal quale sarebbe nato Dune.
Ispirazioni
Parecchi dei romanzi e racconti fantascientifici dell'epoca di Herbert erano limitati dall'idea
che la fantascienza era un genere letterario completamente nuovo. Di conseguenza, diversi
autori si ispiravano al massimo a H. G. Wells, Jules Verne, Edgar Allan Poe o Mary Shelley,
andando ad attingere quindi a un retroterra culturale di soli 200 anni. Herbert comprese che la
fantascienza non era altro che un'espressione moderna del più antico dei generi letterari,
ovvero il racconto fantastico (le storie più vecchie di qualsiasi cultura a noi nota sono quasi
esclusivamente racconti fantastici). Poiché considerava il racconto fantastico come un
continuum originatosi ben prima di Wells e Verne, attraverso l'epica greca, Herbert fu in grado
di ispirarsi non a 200, ma a 3000 anni di letteratura. In un certo senso ciò conferì all'autore un
vantaggio di 15 a 1 rispetto allo scrittore tipico di fantascienza!
Herbert portò innovazione anche sotto un altro aspetto importante: ai suoi tempi, la
fantascienza era vista soprattutto come un mezzo per esprimere idee che accrescevano la
consapevolezza attraverso il racconto, ma l'idea riguardava essenzialmente le stelle, e il
racconto stesso era considerato perlopiù un “appendiabito” al quale attaccare questa idea. I
personaggi della fantascienza erano solitamente piatti, le trame erano ampollose e i dialoghi
artefatti e innaturali. Herbert attinse alla sua vasta cultura autodidatta per congiungere la
fantascienza con alcuni degli elementi più importanti della letteratura, della storia, della
mitologia, delle religioni orientali, della matematica, della scienza e della sua vita personale.
Alcune delle sue ispirazioni più evidenti includono:
Le opere di William Shakespeare, in particolare L'Amleto (scritto nel 1601), ma
anche Macbeth (1606), Re Lear (1605), La Tempesta (1610) e altre. Paul porta l'anello con il
sigillo di suo padre, come Amleto. Paul apprende l'umore reale della sua gente camminando
in mezzo a loro travestito, come Enrico V. L'ispirazione più ovvia di Herbert è probabilmente il
climax dell'Amleto, nel quale l'eroe duella apertamente con il suo avversario secondario, che
usa una lama avvelenata, mentre il suo avversario principale osserva il combattimento. La
2 da Vertex intervista Frank Herbert, ottobre 1973, volume 1, numero 4, a cura di Paul Turner.
conversazione di Amleto con il fantasma di suo padre riecheggia nel dialogo tra Liet Kynes e
il fantasma di suo padre Pardot Kynes (che sospetto essere a sua volta l'ispirazione per la
conversazione tra Luke e lo spirito di Obi-Wan su Hoth). Il pianeta natale di Paul, Caladan,
sembra essere un'allusione al personaggio di Shakespeare Caliban. Gli studiosi
shakespeariani hanno notato che “Caliban” è probabilmente una riscrittura diversa di
“cannibal” una tecnica spesso utilizzata da Shakespeare per comunicare al nostro inconscio
la natura essenziale di un pesonaggio. La teoria Caladan/Caliban è anche rinforzata
dall'invenzione di Herbert degli alieni Caleban nel suo seguente romanzo Whipping Star
[edito in Italia da La Tribuna sotto il titolo di Stella Innamorata, NdT].
Shakespeare esprimeva i pensieri dei suoi personaggi attraverso degli a parte, momenti in cui
parlavano direttamente al pubblico, rivelando apertamente i loro pensieri più reconditi.
Herbert adattò questa idea mostrando i pensieri dei personaggi in corsivo nel testo.
Herbert prese anche in prestito da Shakespeare la consuetudine di scrivere occasionalmente
in versi liberi, o pentametri giambici non in rima, che avrebbe poi cammuffato come normale
prosa senza metrica. Per esempio, Romeo e Giulietta proclamano il loro amore l'uno all'altra
in una perfetta forma di sonetto. L'approccio di Shakespeare sembra ispirare un'elevata
risposta emozionale nel suo pubblico, innescando subliminalmente il loro senso poetico,
senza che se ne accorgano. Il primo scrittore ad introdurre nella fantascienza l'idea di “versi
in metrica nascosti nella prosa” fu quasi certamente A. E. Van Vogt (1912-2000). Herbert la
portò ad un livello di sviluppo ulteriore, celando non solo sonetti (14 versi di pentametro
giambico), ma molte altre forme, incluso l'haiku. Questa stessa tecnica fu utilizzata da Tolkien
per il suo personaggio di Tom Bombadil, probabilmente ispirato anch'egli a Shakespeare.
Come Herbert, Lucas e Tolkien, le opere di Shakespeare furono una condensazione e
riorganizzazione innovativa delle ispirazioni del suo autore. La sua opera preferita era la
traduzione del 1567 a cura di Arthur Golding delle Metamorfosi di Ovidio (43 p.e.v - 17 e.v.).
Per altre informazioni sulle influenze di Shakespeare, si veda l'utilissimo Fonti Narrative e
Drammatiche di tutte le Opere di Shakespeare.
Non si tratta di una coincidenza se così tante idee di Star Wars furono influenzate da
Shakespeare: Dune, Il Signore degli Anelli, Il Pianeta Proibito e Kurosawa (Ran di
Kurosawa, film del 1985, era un remake di Re Lear). Per esempio, il Macbeth di
Shakespeare è ampliamente incentrato sulla reazione di Macbeth alla Profezia delle Streghe.
Il pubblico si confronta con domande molto profonde come “Macbeth avrebbe potuto sfidare
la profezia agendo diversamente? O il fato è predeterminato?” La Profezia delle Streghe di
Macbeth fu modificata da Tolkien (il calderone delle streghe diventa lo Specchio di Galadriel),
e poi modificata ancora da Lucas (“Aiutarli potresti...”). La versione di Herbert della Profezia
viene pronunciata dalla Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam -- la “strega” -- così come le
profezie di Macbeth vengono pronunciate dalla strega Ecate; nella prima pagine di Dune Paul
sente Mohiam dire “E se è veramente lo Kwisatz Haderach... beh...” La Profezia in Matrix
viene data dall'Oracolo, una gradevole allusione all'Oracolo di Delfi. Questa evoluzione di una
singola idea mostra come le vere grandi storie mantengono il loro potere di affascinarci anche
attraverso le barriere della cultura, del linguaggio e del tempo.
Da dove prese quindi Shakesperaela sua idea per la Profezia delle Streghe? Naturalmente,
Shakespeare si ispirò alla sua tragedia preferita:
Edipo Re (scritto tra il 430 e il 415 p.e.v) , di Sofocle: L'Edipo Re fu una grande
ispirazione per Shakespeare e la sola altra opera competitrice, insieme all'Amleto, per il titolo
di “Più Grande Tragedia della Civiltà Occidentale”. Herbert aveva studiato abbastanza
narrativa da saper ricollegare Shakespeare alle sue fonti, e attinse da entrambe. Per quanto
ho potuto osservare finora, ogni artista influente che ho studiato ha utilizzato pesantemente
questo metodo, quindi deve essere piuttosto efficace. Per esempio, quando Lucas non fu in
grado di ottenere i diritti per Flash Gordon ripercorse le sue fonti indietro fino ai libri del Ciclo
di Marte di Edgar Rice Burroughs, e poi ancora più indietro fino a Gulliver di Marte.
È dall'Edipo Re che Herbert prende in prestito il tema della prescienza (l'abilità di prevedere il
futuro) e della profezia (il racconto di un evento futuro). Tutti desideriamo in qualche modo di
poter evitare di commettere passi falsi, ma saremmo davvero felici se potessimo vedere nel
futuro? Quella conoscenza potrebbe darci il potere di cambiare le cose, o il fato distrugge tutti
i tentativi di libero arbitrio sulle nostre vite?
L'idea degli antichi greci di prevedere il futuro era focalizzata sul tempio dell'Oracolo di Delfi,
costruito intorno al 1400 p.e.v. La gente arrivava da tutta la Grecia, da Roma e ancora da più
lontano per chiedere quando piantare le sementi, chi sposare e perfino se dichiarare guerra o
no. Le profezie venivano pronunciate dalla Pizia, la sacerdotessa che parlava in nome di
Gea, la Madre Terra (più avanti cambiata nel dio Apollo da alcuni uomini che portavano dei
bastoni estremamente appuntiti). La Pizia entrava in una piccola camera chiamata Adyton,
dove si sedeva su un tripode posto sopra una fenditura nella terra, ondeggiando dei rami di
alloro e inspirando i vapori provenienti dal basso. Se inalava troppo poteva diventare delirante
o perfino morire, ma solitamente il gas induceva una sorta di trance, durante la quale la Pizia
pronunciava delle enigmatiche profezie. L'Oracolo fu costruito attorno alla sacra sorgente di
Delfi, che i greci chiamavano Omphalos -- l'Ombelico del Mondo. I geologi hanno scoperto
che la sorgente di Delfi produceva una combinazione di gas composta da idrocarburi, metano
ed etilene. L'etilene induce allucinazioni, quindi sembra che le profezie dell'Oracolo fossero
parzialmente il risultato di un trip allucinogeno. Il messaggio dell'opera di Sofocle è “Ehi,
smettiamola di dare retta all'Oracolo! Anche se potrebbe prevedere il futuro, conoscerlo
sarebbe una cattiva idea. Dobbiamo scoprire il futuro per conto nostro.”
Herbert prese in prestito altri motivi da Sofocle, come il profeta cieco, l'eroe che perde la vista
alla morte di sua moglie, e il disadattato che viene mandato nel deserto a morire (piuttosto
che continuare a pesare sulla famiglia e la tribù). Herbert giocò anche con l'idea secondaria
dell'incesto: se l'amore può esistere solo tra pari, non ci sono abbastanza esseri umani
superiori su Arrakis, e i fratelli Atreides tendono ad innamorarsi: Leto II e Ghanima seguono il
Sentiero Dorato, rifiutando di perseguire l'amore quasi romantico che provano l'uno per l'altra.
Alia è innamorata di Paul, così fa in modo di essere rimproverata da lui quando è
completamente nuda. Questo tentativo di sedurre Paul in una relazione incestuosa mostra
anche come Alia sia caduta sul Sentiero Oscuro.
Oltre ad influenzare Shakespeare e Dune, l'Edipo Re ha anche il bizzarro merito di avere
influenzato un'intera disciplina -- la psicoanalisi! Sigmund Freud (1856 - 1939) rivoluzionò la
psicologia sostenendo che i miti e i sogni sono le chiavi per capire il nostro inconscio... o
almeno il mito di Edipo, la figura tragica che inconsapevolmente uccide il padre Laio e sposa
sua madre Giocasta. Il pensiero di Carl Gustav Jung (1875 - 1961) di utilizzare il mito per
comprendere l'inconscio umano fu una grande idea, ma osservò che le esperienze delle
persone seguivano i modelli di molti miti, e il fascino di Freud per L'Edipo non era una
caratteristica universale, ma piuttosto era un riflesso di alcuni problemi personali dello stesso
Freud. Jung si sentiva anche a disagio con il fatto che Freud tradiva sua moglie con la sorella,
che viveva nella stessa casa. Infine, Jung considerò Freud un'ipocrita, dato che voleva
analizzare tutti ma si rifiutava di essere analizzato. Prevedibilmente, Freud interpretò la
rottura dell'amicizia in modo edipico: Jung era il “figlio” che voleva “uccidere il padre” (Freud)
e “rapire la madre” (la psicoanalisi) per se stesso. A rischio di andare fuori argomento, penso
che Freud ebbe parecchie buone idee, ma essenzialmente trascorse la sua vita a fuggire dai
suoi demoni piuttosto che affrontarli, nascondendosi dietro lo squilibrio quasi totale della
relazione psicoanalista/paziente. Poiché Freud non fronteggiò mai i suoi problemi non
migliorò mai, e così diffuse tanto dolore e idee dannose quante buone idee. Jung era anche
lui un po' pazzo (dato che che credeva probabilmente nella telepatia, negli UFO e altre cose
del genere), ma sapeva di essere pazzo, e passò l'intera vita a cercare di guarire.
GeekNote: gli antichi greci non chiamavano l'opera Edipo Re, ma Oidipus Tyrannus.
Ispirazione per Darth Tyrannus?
Erewhon (1872), di Samuel Butler (1835 - 1902): Nel 1863 Samuel Butler scrisse un
saggio intitolato Darwin tra le Macchine, che combinava la teoria dell'evoluzione di Darwin
con la rivoluzione industriale, profetizzando che un giorno le macchine sarebbero diventate
senzienti e saremmo diventati loro schiavi. Nel 1872 espanse questa teoria nel suo romanzo
più famoso, Erewhon. Il titolo è un intelligente gioco di parole: storie di utopie (società
perfette) erano iniziate già con la Repubblica di Platone, ma fu Thomas More (1478 - 1535)
che coniò per primo il temine “Utopia”, nel suo omonimo romanzo del 1516. “Utopia” in greco
vuol dire letteralmente “da nussuna parte”, così il libro satirico di Butler (probabilmente la
prima anti-utopia o distopia) è un anagramma di “nowhere”, che in inglese significa “nessun
luogo”. Dune fa riferimento ad una “Jihad Butleriana”, una guerra che ebbe come
conseguenza la messa al bando di qualsiasi macchina fatta a immagine della mente umana.
I Fratelli Karamazov (1879) di Fëdor Dostoevskij (1821 - 1881): il libro di Dostoevskij è
stato definito “il miglior romanzo di tutti i tempi”, e perfino “la più profonda riflessione filosofica
in tutta la letteratura”. Sigmund Freud lo chiamò “uno dei più alti picchi della letteratura
mondiale”. Maurice Baring scrisse, “Supponendo che il Vangelo di S. Giovanni sia andato
irrimediabilmente perso, anche se niente potrebbe mai rimpiazzarlo, l'opera di Dostoevskij
sarebbe un sostituto quasi perfetto come nessun altro libro”.
La parte più famosa dei Fratelli Karamazov è il quinto capitolo del quinto libro, “Il Grande
Inquisitore”, che racconta la storia della Seconda Venuta di Gesù Cristo. Dopo il suo ritorno
Gesù è sorpreso nello scoprire che, anche se la Chiesa lo riconosce, non è affatto contenta di
rivederlo; di fatto viene rinchiuso in prigione. Il Grande Inquisitore spiega a Gesù che un vero
messia è una minaccia per la Chiesa moderna, a causa dell'accordo stipulato con i romani
nel 313 e.v.
Secondo il Nuovo Testamento Pilato appose sulla croce, sopra la testa di Cristo, la scritta
Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum (Gesù Nazareno, Re dei Giudei). La Chiesa delle origini
onorò il sacrificio di Cristo scrivendo su tutte le croci l'abbreviazione INRI. Costantino
convinse la Chiesa a cambiare lo slogan con In Hoc Signo Vinces (In Questo Segno,
Conquista). Il governo romano iniziò a finanziare la Chiesa, e in cambio la Chiesa proclamò
che le conquiste romane godevano della benedizione di Dio.
Nel Nuovo Testamento Gesù rifiutò tre tentazioni da Satana: la tentazione di comprare la
libertà dell'uomo col pane, la tentazione di guadagnarsi la fede degli uomini con il miracolo, e
la tentazione di voltare le spalle a Dio per governare il mondo. L'Inquisitore di Dostoevskij
sostiene che, dopo l'accordo con Costantino, la Chiesa cedette a tutte e tre le tentazioni di
Satana. Ad ogni modo, l'Inquisitore non considera questo un male, e afferma che le regole di
Cristo sono troppo severe, e che solo ristretto numero di uomini sarebbe abbastanza buono
da avere la possibilità di andare in Paradiso. Quindi la Chiesa segue il consiglio dello “spirito
saggio” (Satana) e dice intenzionalmente ai fedeli delle confortanti menzogne, in modo che
possano almeno avere la pace della mente in questa vita.
Il termine dell'incontro riecheggia il bacio di Giuda: “Il vecchio avrebbe voluto che quello gli
dicesse qualcosa, per quanto amara e tremenda potesse essere. Egli invece si avvicina
lentamente al vecchio e lo bacia piano sulle esangui labbra da novantenne. Ecco, è questa
tutta la sua risposta. Il vecchio sussulta. Un leggero fremito gli contrae gli angoli della bocca,
egli va alla porta, la apre e gli dice: “Va' via e non tornare più... non tornare più... mai, mai
più!” E lo lascia andare nelle scure piazze della città. Il prigioniero scompare.”
Herbert utilizza l'idea di Dostoevskij nella saga di Dune, mettendo Paul in diretto contrasto
con la religione che nasce attorno a lui, finché viene ucciso da uno dei suoi stessi preti.
Dostoevskij scrive eloquentemente della terribile, assoluta libertà con cui ciascuno di noi deve
raggiungere le sue conclusioni morali, e della necessità di vivere le nostre vite momento per
momento. Leto II ripete quasi esattamente queste parole.
L'Eroe dai Mille Volti (1949) di Joseph Campbell (1904 - 1987): Herbert imparò alcune
cose sul mito eroico dall'analisi estremamente influente di Campbell. Ma venne ancora più
influenzato da...
L'Eroe (1936), di Lord Raglan (1885 - 1964): Come Campbell, Raglan tentò di dare un
senso al mito ricercandone i modelli comuni. Raglan identificò 22 caratteristiche tipiche degli
eroi, implicando così una “Scala di Raglan”: più caratteristiche vengono soddisfatte da un
personaggio, più è eroico. Paul Atreides ha un punteggio compreso tra 13 e 17, vicino a
Ercole, Gilgamesh e il Capitano Kirk. Il libro di Raglan venne influenzato principalmente da...
Il Ramo d'Oro: Studio sulla Magia e la Religione (1911 - 1915) , dell'antropologo
scozzese James George Frazer (1854 - 1941). Brian Herbert disse che questo fu uno dei libri
che suo padre studiò più approfonditamente. Lo studio comparato di Frazer identificò alcuni
modelli comuni a diversi miti, incluso quello dell'”animale inconsapevole nel profondo della
psiche che difende la perla della vita”. Herbert affermò che questa fu un'ispirazione per i suoi
primi due romanzi, Dragon in the Sea (1956) e i vermi della sabbia di Dune.
Science and Sanity; An Introduction to Non-Aristotelian Systems and
General Semantics (1933), di Alfred Korzybsky (1879 - 1950). Molte persone mi hanno
riferito che Herbert frequentò un corso di Semantica Generale a San Francisco poco prima di
scrivere Dune, e che queste idee lo influenzarono parecchio nello sviluppo delle Bene
Gesserit. Ho letto tutte le 825 pagine di Science and Sanity, e devo ammettere che è stato
quasi impossibile capirci qualcosa. Korzybski è famoso soprattutto per la frase “La mappa
non è il territorio” e per aver presuntamente inventato l'usanza di disegnare le “virgolette” in
aria attorno ad una particolare parola per ricordare all'ascoltatore che la parola è solo un
sostituto imperfetto di un'idea. Credo che il messaggio fondamentale del suo libro sia
“Quando confondiamo parole e gli altri significanti per i concetti che rappresentano, la nostra
percezione della realtà viene distorta”. Korzybski suggerì di aver scoperto un metodo che
avrebbe rivoluzionato completamente il nostro modo di vedere l'universo, ma l'unico
significato che ho recepito dalla lettura del suo libro è soltanto una riesposizione inutilmente
densa e ampollosa del Mito della Caverna di Platone. Herbert si avvicinò alla Semantica
Generale probabilmente su consiglio del suo amico scrittore di fantascienza A. E. Van Vogt,
un sostenitore entusiasta di Korzybski e una grossa influenza per Herbert.
Buddismo Zen: Herbert disseminò la saga di Dune di concetti e idee Zen. Quando la
Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam domanda a Paul il non-sequitur “Hai mai setacciato
la sabbia?” Herbert successivamente scrive, “La risposta obliqua risvegliò in lui un più alto
livello di percezione.” Questa è la tecnica del Koan Zen: dire o domandare qualcosa che
sembra una sciocchezza, ma anche un pensiero incredibilmente profondo, ammesso che ci si
rifletta sopra sufficientemente a lungo. I maestri Zen svilupparono questo trucco per “aprire” la
mente dei loro discepoli evitando di riempirla con le proprie opinioni. Il mito ci insegna che
tutti i mentori ci spingono verso nuove prospettive e modi di pensare, ma solo i cattivi mentori
cercano di farci pensare come loro. Un maestro che cammina sul sentiero della luce ci
insegna come ascoltare la nostra voce interna, non quelle esterne. Il più famoso koan in
occidente è forse “Qual è il suono di una mano che applaude?”
In Dune viene menzionata la religione dei Zensunni, presumibilmente una combinazione di
“Zen” e “Sunni”. La parola “Sunni” è l'abbreviazione per ahl al-sunnah wa-l-jamaa (in arabo,
“La persone che seguono le tradizioni di Maometto e della sua tribù”). Le due sette principali
dell'Islam moderno sono il Sunnismo e lo Sciismo, con il Sunnismo che comprende circa il
90% di tutti i musulmani.
Taoismo: La leggenda narra che, intorno all'anno 350 p.e.v. circa, il custode della biblioteca
reale cinese divenne disgustato dall'attaccamento alla vita che mostravano le persone che
vivevano a corte. Questo custode, un uomo di nome Lao-tzu, regalò tutti i suoi averi e
abbandonò la città su un bufalo d'acqua. Mentre stava lasciando il villaggio una guardia al
cancello gli chiese di riassumere tutto ciò che aveva imparato dai suoi anni passati a leggere
tutti quei libri. Lao-tzu scrisse così il Tao-te-Ching, il “Libro (Ching) della Via (Tao) Virtuosa
(Te).” Il Tao-te-Ching è uno dei tre libri più tradotti in tutto il mondo, insieme alla Bibbia e al
Bhagavad Gita, la parte centrale del Mahabharata. La parola “via” così come viene usata sia
in Star Wars sia in Matrix, trae la sua origine dall'idea cinese del Tao.
Il Tao-te-Ching parla del bilanciamento dello yang (letteralmente “alla luce del sole”) con lo yin
(letteralmente “all'ombra”). Gli occidentali hanno pronunciato erratamente yang come “yAng”
per così tanto tempo che i dizionari inglesi hanno iniziato a malincuore ad approvare, ma
yang è una parola proveniente dal cinese mandarino, quindi la maggior parte degli studiosi
seri la pronuncia come fanno i cinesi, cioè “yong”. Yin e yang vengono usati per
rappresentare la durezza e la morbidezza, maschio e femmina. Bisogna tenere in mente che
lo yin rappresenta l'ideale cinese dell'energia femminile, che attinge attivamente dall'energia
maschile, e non l'ideale occidentale dell'energia femminile, che semplicemente si siede e
guarda sperando che qualcuno si faccia avanti. I Cinque Principi dello Yin e dello Yang sono:
1.
2.
3.
4.
5.
Tutte le cose hanno due aspetti: un aspetto Yin ed un aspetto Yang.
Qualsiasi aspetto Yin o Yang può essere ulteriormente diviso in Yin e Yang.
Lo Yin e lo Yang si creano mutualmente tra loro.
Lo Yin e lo Yang si controllano tra loro.
Lo Yin e lo Yang si trasformano l'uno nell'altro.
Vengono fatti continui riferimenti al Taoismo nella saga di Dune. Già nell'incipit viene scritto
“All'inizio, è indispensabile porre ogni cura nello stabilire i più esatti equilibri.” Si confronti con
questo frammento del capitolo 63 del Tao-te-Ching, L'inizio favorevole:
Progetta il difficile nel suo facile,
opera il grande nel suo piccolo:
le imprese più grandi sotto il cielo
certo cominciano nel piccolo.
Per questo il santo non opera il grande
e così può completar la sua grandezza.
Il capitolo più famoso nel Tao-te-Ching è il numero 76, Guardarsi dalla forza:
Alla nascita l'uomo è molle e debole,
alla morte è duro e forte.
Tutte le creature, l'erbe e le piante
quando vivono son molli e tenere
quando muoiono son aride e secche.
Durezza e forza son compagne della morte,
mollezza e debolezza son compagne della vita.
Per questo
chi si fa forte con l'armi non vince,
l'albero ch'è forte vien abbattuto.
Quel ch'è forte e robusto sta in basso,
quel ch'è molle e debole sta in alto.
Spesso questa idea in occidente viene riassunta come “Il ramo che si piega al vento
sopravvive.” La canzone di Ani Difranco Buildings and Bridges allude a questa idea nella
rima “Building and bridges are made to bend in the wind; What doesn't bend breaks.” (“Gli
edifici e i ponti sono fatti per piegarsi al vento; Ciò che non si piega, si spezza”). Dune
richiama questo concetto quando la Reverenda Madre dice a Paul, “Il salice si sottomette al
vento e prospera fino al giorno in cui è diventato tanti salici... una barriera che ferma il vento.
Questo è lo scopo finale del salice.” Nel film di Dune diretto da Lynch l'idea viene espressa in
un altro modo: durante il climax del combattimento tra Paul e Feyd, Paul pensa “Mi piegherò
come un ramo nella tempesta,” quindi permette a Feyd di atterrarlo. Questo momento di
cedevolezza fa abbassare la guardia a Feyd e permette a Paul di vincere. È attraverso
l'abilità di combattimento che l'uomo guadagna potere, ma in ultima analisi lo yang è la morte,
lo yin la vita. Per raggiungere la completezza un uomo deve imparare ad usare la
cedevolezza per sconfiggere la durezza. Tutti i miti raccontano la storia della ricerca di questo
equilibrio.
Come scritto sopra, i due punti di partenza principali di Herbert per il romanzo furono (a) la
sua sfiducia nei confronti delle burocrazie che nascono attorno ai messia, e (b) l'illuminazione
che ebbe quando volò sopra l'esperimento dello USDA per il controllo delle dune costiere.
Perché l'esperimento con le dune di sabbia catturò così tanto l'immaginazione di Herbert?
Probabilmente stava cercando un modo per esprimere l'essenza del Taoismo agli occidentali,
e l'esperimento dello USDA si adattò a questa necessità con una perfezione quasi
miracolosa: le sabbie che possono ingoiare montagne domate da lame di erba.
Alessandro Magno (356 - 323 p.e.v.) : Sebbene non abbia trovato delle prove dirette, il
mio intuito suggerisce che Herbert potrebbe essersi ispirato alla vita di Alessandro Magno.
Come Paul, Alessandro ricevette un'educazione di altissima qualità, essendo stato istruito in
geografia, filosofia, etica, politica, zoologia, botanica, matematica, logica, armi, strategia
militare, equitazione, recitazione, poesia, musica (la lira) e letteratura (adorava l'Iliade e
prese Achille come modello). Come Paul, questa educazione fu organizzata da suo padre
(Filippo di Macedonia). Ancora come Paul, Alessandro fu costretto a vivere l'assassinio di suo
padre quando era ancora giovane.
Tra i mentori di Alessandro si annoveravano Leonida di Epiro, Lisimaco di Acarnania e
Aristotele. Questo livello di educazione ineguagliabile conferì ad Alessandro una notevole
qualità: da adolescente mostrò già una maturità da adulto (come Alia in Dune), e da adulto
sembrava quasi provenire da un altro mondo. Poteva fare riflessioni e trovare collegamenti in
un modo che nessun altro poteva nemmeno lontanamente pensare. Di nuovo, come Paul, le
abilità quasi sovrumane di Alessandro gli diedero la possibilità di conquistare quasi l'intero
mondo conosciuto dell'epoca mentre era ancora giovane. Diversamente da Paul, però,
quando il suo popolo cominciò a considerarlo come un dio, Alessandro ci credette veramente.
Alessandro fu parecchio influenzato dalla cultura greca, e i greci avevano preso in prestito
dagli egizi l'idea secondo cui un essere umano poteva elevarsi al livello di una divinità, se
riusciva a distinguersi per particolari meriti e valori. Imhotep fu, tra gli egizi, l'esempio più
famoso di questa evoluzione. Nacque da una famiglia non nobile, ma grazie al suo talento
riuscì a diventare visir del faraone Djoser (2650 - 2590 p.e.v.). Imhotep inventò le piramidi, fu
il più grande medico dei suoi tempi e probabilmente scrisse il primo libro di medicina.
Probabilmente coniò anche la prima parola per “cervello”. Potrebbe aver inventato i “templi
del sonno” egizi, dove vennero praticate le prime forme di ipnosi, psichiatria, psicologia e
psicoterapia (affascinante osservare che la psicoterapia e l'ipnosi nacquero come una cosa
sola!). Imhotep pose le fondamenta per una consistente parte del pensiero moderno, e dopo
la sua morte venne proclamato divinità dagli egizi. Il mondo moderno ha in qualche modo
riproposto la figura di Imhotep nel pantheon hollywoodiano, come antagonista nei film della
Mummia.
Aristotele (384 - 322 p.e.v.) ebbe una delle menti più potenti della storia umana. Scoprì la
logica, partendo dalla matematica per identificare le Nove Regole di Inferenza. Aristotele
ampliò e quasi creò il campo dell'etica. Venne istruito da Platone (427 - 347 p.e.v.), che a sua
volta fu un allievo di Socrate (469 - 399 p.e.v.... o forse Platone si è inventato Socrate;
nessuno lo sa per certo). Socrate, Platone e Aristotele sono i pesi massimi indiscussi della
civiltà occidentale: ci insegnarono cos'è l'uomo, e oggi le loro idee sono ancora riflesse nei
Vangeli, nel Cristianesimo, nel Rinascimento, nel Metodo Scientifico e nella struttura della
nostra società. Sfortunatamente, quasi tutti gli studiosi che hanno estrapolato delle idee dalla
Repubblica di Platone non sembrano aver notato che molti dei suoi pensieri vengono
espressi attraverso la satira. Così, se Platone pensa che Omero fu il più grande poeta mai
esistito, avrebbe davvero voluto rimuovere tutti gli elementi controversi nella vita di Ulisse? O
stava astutamente affermando che quegli elementi controversi sono necessari nell'Odissea
per poter parlare al nostro io più profondo? Dato che Platone utilizza la satira, bisogna fare
estrema attenzione quando si leggono delle idee presuntamente sostenute nelle sue opere!
Probabilmente non credeva realmente che i poeti inventassero delle favole = fossero bugiardi
= bisognasse ucciderli tutti. Ancora, si trattava di satira.
Vita personale di Herbert: finora, qualsiasi grande storia che ho analizzato si è sempre
rivelata parzialmente costruita sulla vita dell'autore, raccontata in forma mitica. Probabilmente
questo metodo dà all'autore un nuovo vocabolario per comprendere le forze con cui sta
lottando. Forse scriviamo meglio ciò che conosciamo meglio. Oppure la crisi psicologica che
spinge il creatore nel suo inconscio è la fonte di tutta la sua energia creativa. Di seguito sono
elencati alcuni elementi della vita di Herbert che potrebbero aver influenzato Dune:
Dune
Vita di Herbert
La madre di Paul e la maggior parte delle
altre donne nella storia sono Bene Gesserit.
La madre di Herbert e le sue dieci zie
volevano educarlo secondo i precetti dei
Gesuiti.
I Fremen mostrano reverenza religiosa
mentre passa il veicolo di Paul per le strade
di Arrakeen (perché credono che sia il
messia).
Gli abitanti di un villaggio messicano
mostrarono reverenza religiosa mentre
passava la macchina di Herbert (perché era
un carro funebre, e credevano che
contenesse un cadavere).
Paul “prende un passaggio” dai giganteschi
vermi della sabbia mentre passano, usando
una corda e un “amo da creatore”.
Herbert “prendeva un passaggio” dalle navi
rimorchio mentre passavano, usando una
corda (e forse un'ancora?) dalla sua barca.
Pardot Kynes insegna l'ecologia al popolo di Herbert insegna l'ecologia alla gente di
Arrakis (Kynes era l'eroe di Dune, nella prima Tlalpujahua, in Messico.
bozza del manoscritto).
I Mentat sono computer umani.
La nonna di Herbert, anche se era
analfabeta, aveva un talento straordinari per i
numeri.
I genitori di Paul erano preoccupati della sua
sicurezza al punto quasi di distrarsi dai loro
incarichi importanti (il mantra del padre:
“Hanno tentato di uccidere mio figlio!” Il
mantra della madre: “Mio figlio vive!”)
I genitori di Herbert erano alcolizzati,
soffrivano di depressione,e si accorgevano a
malapena dell'esistenza dei loro figli (quindi
questo elemento della vita di Herbert venne
capovolto in Dune).
Paul riceve la miglior educazione possibile,
similmente ad Alessandro Magno.
Herbert non concluse l'università,
probabilmente per motivi economici (un altro
capovolgimento).
Le Bene Gesserit sono veridiche,
possiedono delle abilità per capire se una
persona mente o no. Usano una “scatola del
dolore” per torturare Paul, per quello che
ritengono uno scopo altruistico.
Il padre di Herbert, che lavorava come
poliziotto nelle pattuglie autostradali,
minacciava spesso di sottoporre il giovane
Frank alla macchina della verità. Da adulto
Frank Herbert realizzò la minaccia di suo
padre, comprando una macchina della verità
e costringendo i suoi figli Brian e Bruce a
sottoporvisi. Brian paragona la macchina
della verità alla scatola del dolore descritta
nel libro di suo padre, uno strumento di
controllo attraverso la tortura. Apprese in
seguito che suo padre aveva modificato la
macchina per fargli dire qualsiasi risposta
avesse voluto.
Thomas Edward Lawrence (1888 - 1935): Durante la Prima Guerra Mondiale
Thomas Edward Lawrence venne assegnato come ufficiale di collegamento tra i beduini arabi
e l'esercito britannico. Sorprese i beduini e i suoi superiori diventando un leader miltare,
ottenendo una serie di vittorie spettacolari contro gli ottomani, bene armati e sostenuti dalla
Germania. Divenne un messia per i beduini e una benedizione non priva di problemi per gli
inglesi. Nel 1926 Lawrence raccontò le sue avventure nel suo romanzo autobiografico I Sette
Pilastri della Saggezza, che venne subito lodato come la miglior storia d'avventura mai
scritta. Aveva tutti gli elementi di una racconto cappa e spada, ed era tutto vero! Nel 1962 la
storia di Lawrence venne trasposta nel brillante film Lawrence d'Arabia. Dune fu influenzato
parecchio dalla figura di Lawrence: Paul è il messia di due popoli che guida la Jihad, i beduini
sono i Fremen, gli Harkonnen sono gli ottomani, i Sardaukar sono le truppe tedesche, e
l'Imperatore Padishah Shaddam IV rappresenta sia il governo tedesco sia la corona
britannica.
Nella sua autobiografia T. E. Lawrence spiega in che modo la sua omosessualità contribuì
alla sua carriera militare. Dice che inizialmente fu attratto dalla vita militare per l'ambiente
completamente maschile, e il suo desiderio di impressionare sessualmente altri uomini è ciò
che lo spinse a diventare un eroe. Piuttosto che scrivere di un eroe gay, Herbert trasferì
l'omosessualità di Lawrence sull'antagonista di Dune, il Barone Harkonnen. Secondo la
biografia di Herbert l'autore considerava l'omosessualità immorale, e morì senza mai
esprimere amore o approvazione per il suo figlio gay Bruce. In un mondo in cui gli adolescenti
gay si suicidano quattro volte più del normale, è un peccato che le storie di eroi omosessuali
vengano spesso nuovamente raccontate in maniera così disonesta. Come Herbert sapeva
meglio di chiunque altro, Paul Atreides era basato ampiamente su un essere umano reale,
che non amava una donna di nome Chani, ma un uomo di chiamato Dahoum. Paul potrebbe
anche essere stato modellato parzialmente su Alessandro Magno, che molti storici
definiscono “il più grande genio militare di tutti i tempi”. Anche Alessandro era omosessuale, e
il suo compagno era un soldato incredibilmente affascinante di nome Efestione.
Il Corano: Il libro sacro dell'Islam (“Assoggettamento”) venne rivelato da Allah (Dio) al
Profeta Maometto (570 - 632 e.v.) durante il corso della sua vita. Herbert ha spesso affermato
di utilizzare i colori simbolicamente in Dune, ma l'unico pezzo del puzzle che ha mai rivelato è
il giallo, che significa pericolo. Dato che i Fremen sono basati principalmente sui beduini, è
probabile che Herbert abbia preso la simbologia dei colori dal Corano. Per esempio, nel
Corano il verde è associato a piante sane e rigogliose, quindi è bene (ed è anche un simbolo
di Maometto, da cui si spiega perché i suoi discendenti indossino turbanti verdi). Il giallo è
associato a piante che stanno appassendo per la mancanza d'acqua, quindi è male.
La versione di David Lynch di Dune non usa il simbolismo cromatico del Corano, per quanto
posso osservare. Gli Harkonnen, per esempio, vengono decorati soprattutto con il verde. Non
rilevo un simbolismo cromatico nemmeno nella miniserie Children of Dune. La versione di
John Harrison di Dune usa una codice cromatico originale; il direttore della fotografia Vittorio
Storaro ha inventato un sistema basato sui Quattro Elementi che gli antichi greci ritenevano
fossero i componenti di tutta la materia:
Rosso = fuoco = pericolo = gli Harkonnen
Verde = acqua = vita = i Fremen
Blu = aria = distacco aristocratico = l'Impero
Nero = terra = forza = gli Atreides
Bianco = tutti gli elementi combinati = completezza = Paul nella scena finale
Imam Mohammed Ahmed al Mahdi (1844 - 1885): Ahmed fondò il Sudan moderno
nel 1885, conducendo vittoriosamente una jihad musulmana contro le forze anglo-egiziane. Il
Sudan era sotto controllo straniero dal 1821, quando Mohammed Ali Pashai l'aveva invaso
nella speranza di arricchirsi schiavizzando la popolazione. Nel 1881 Ahmed proclamò di
essere Al Mahdi (letteralmente “colui che è ben guidato da Dio”), il messia profetizzato nel
Corano. La vivace uniforme degli Atreides era basata sulla divisa indossata dal Chedivè (titolo
conferito al viceré egiziano), tra il 1867 e il 1914. Il cantante pop Micheal Jackson fu così
impressionato da questo look da farsi preparare delle copie dell'uniforme, che indossò nei
tour dei primi anni '80.
I libri di John Carter di Marte (1912 - 1941) , di Edgar Rice Burroughs (1875 - 1950):
Herbert adorò moltissimo questi libri da ragazzo, e in un certo senso Dune è la versione
seria, adulta e letteraria della storia pulp di Burroughs del “supereroe fantascientifico che
conquista un pianeta deserto”. I libri di Marte di Burroughs influenzarono non solo Herbert,
ma anche Arthur C. Clarke, Carl Sagan, George Lucas, Micheal Moorcock, Leigh Brackett,
Olaf Stapledon, Robert Heinlein, Edmond Hamilton, Philip Jose Farmer e Ray Bradbury, il
quale una volta scrisse “Edgar Rice Burroughs è mio padre.”
Herbert ambientò originariamente Dune su Marte, ma scartò in fretta l'idea, ritenendo che
Burroughs e altri avessero riproposto Marte fino alla nausea. Riesco a trovare solo un prestito
diretto: Lady Jessica trova nella serra un taccuino lasciato dalla Bene Gesserit che l'aveva
preceduta, Margot Lady Fenring. Il taccuino contiene la frase in codice “Là ci aspetta il
pericolo.” Questo rivela a Jessica l'esistenza di un altro messaggio segreto, nascosto da
qualche parte nella stanza. Alla fine lo scopre sotto forma di punti in rilievo sulla foglia vicino
al taccuino. Si compari questo passaggio con quello del Signore della Guerra di Marte
(1913 - 1914) di Burroughs, in cui John Carter trova un pezzo di carta mentre è imprigionato:
“Mi accorsi che c'erano delle strane protuberanze sulla superficie liscia della pergamena
nelle mie mani. Per un po' non suscitarono alcun significato particolare nella mia mente - Ero
a malapena meravigliato della loro presenza; ma alla fine sembrarono prendere forma, e capii
ce n'era un'intera riga, come se fosse una frase scritta.” Le protuberanze si rivelano un
messaggio segreto in codice.
Il Ciclo della Fondazione (1941 - 1993) , di Isaac Asimov (1920 - 1992): Durante gli
anni in cui Frank Herbert stava scrivendo Dune, la maggior parte degli esperti di fantascienza
concordava nel ritenere la Fondazione di Asimov come la miglior saga di fantascienza mai
scritta. La Fondazione vinse perfino uno Hugo (il premio più ambito del genere) nel 1966,
come “migliore serie di sempre”. La storia di Asimov riguarda uno scienziato, in particolare
uno psicostorico, addestrato a comprendere i modelli della storia abbastanza bene da poter
prevedere il futuro. L'eroe psicostorico di Asimov, Hari Seldon, predice che l'Impero Galattico
cadrà esattamente come l'Impero Romano. Seldon suggerisce la costruzione di un pianetabiblioteca chiamato Fondazione, dove conservare tutta la conoscenza umana durante gli anni
oscuri, esattamente come i monaci preservarono la saggezza dei greci e dei romani nel
medioevo. Il piano di Seldon funziona, anche se nasce un grosso ostacolo nella forma di un
mulo, un mutante dotato di superpoteri, così particolare da sfuggire alle profezie di Seldon.
Asimov citò spesso la Storia del declino e della caduta dell'Impero Romano di Edward Gibbon
(pubblicato intorno al 1783) come fonte d'ispirazione primaria per la Fondazione. Non
conosco nessuna menzione di Asimov a riguardo, ma è possibile che venne anche
influenzato dai tentativi di H. G. Wells di persuadere la Royal Institution a creare
un'Enciclopedia Mondiale, per difendere la conoscenza umana da una potenziale epoca
oscura. Asimov conosceva profondamente l'opera di Wells, e ne scrisse con ammirazione.
Wells credeva che una tale conoscenza avrebbe permesso agli enciclopedisti di manipolare
“chi controlla l'amministrazione, le guerre, dirige il comportamento delle masse, nutre, sposta
e affama intere popolazioni” per il bene di tutta l'umanità, la stessa premessa basilare del libro
di Asimov. Gli psicostorici di Asimov sono essenzialmente la stessa cosa che Wells chiamava
“Ecologi Umani”. L'Enciclopedia Galattica della Fondazione non è altro che l'Enciclopedia
Mondiale proposta da Wells.
Mentre la saga della Fondazione si sviluppava, Asimov iniziò ad aprire alcuni capitoli con
delle epigrafi tratte dall'Enciclopedia Galattica, il libro al quale stavano lavorando gli
psicostorici. Ciò introdusse un metodo brillante per risolvere uno dei principali problemi della
fantascienza: occorrono un sacco di descrizioni per spiegare una cultura aliena ad un lettore,
ma troppe descrizioni sono noiose. “Nascondendo” nelle epigrafi i dettagli che stavano dietro
questa cultura, Asimov fu in grado di mantenere la storia principale focalizzata sulla trama.
Herbert espanse questa idea in Dune, facendo iniziare ogni capitolo con un'epigrafe, e
giocando con alcuni strumenti letterari come l'anticipazione parziale (rivelando alcuni dettagli
stuzzicanti su “come va a finire tutto”, ma costringendoci a leggere il capitolo se vogliamo
l'intera storia).
Il padre di Frank Herbert era agnostico, ma sua madre e le sue dieci zie materne seguivano i
precetti dei Gesuiti, e si coalizzarono cercando di convertire il ragazzo. Le Bene Gesserit
sono essenzialmente un incrocio tra gli Psicostorici di Asimov e i Gesuiti (Gesuiti = Gesserit).
Herbert credeva che i Gesuiti non giocassero onestamente, e rimase particolarmente deluso
dalla loro prontezza a fare cose moralmente discutibili perché erano assolutamente convinti di
avere ragione. Herbert considerò questa filosofia da “il fine giustifica i mezzi” completamente
sbagliata, e pensò di poterlo dimostrare usando il Teoremi di Incompletezza di Kurt Gödel e,
secondariamente, il Principio di Indeterminazione di Heisenberg.
Teoremi di Incompletezza di Gödel (1930). Per la maggior parte della storia della
matematica, da Pitagora (582 p.e.v. - 496 p.e.v.) fino al famoso libro Principia Mathematica
(1910 - 1913) di Bertrand Russel e Alfred North Whitehead, i matematici credevano che
qualsiasi cosa poteva essere dimostrata usando i magnifici strumenti della matematica e della
logica. Nel 1930 Gödel demolì questa concezione vecchia di 2500 anni, dimostrando
matematicamente che nessun sistema assiomatico (cioè basato su regole) può essere
“perfetto”. Deve sempre esserci una proposizione che “rompe” il sistema. Così per esempio il
linguaggio naturale permette delle proposizioni che sono sintatticamente valide (soddisfano
tutte le regole) ma logicamente irrisolvibili, come “Io sto mentendo.” (Colui che la pronuncia
sta dicendo il vero o il falso?) L'idea di Herbert era che se i sistemi sono intrinsecamente
imperfetti, allora giustificare delle azioni discutibili con un sistema di credenze “perfetto”,
come quello dei Gesuiti e degli Psicostorici, è semplicemente intollerabile. Sono d'accordo
con Herbert, anche se per correttezza bisogna specificare che Gödel stava parlando soltanto
di matematica, e non è necessariamente vero che i suoi teoremi possono essere applicati
direttamente a qualcosa di così confuso e disordinato come la politica umana.
Principio di Indeterminazione di Heisenberg (1927): Werner Heisenberg (1901 1976) dimostrò che è impossibile determinare simultaneamente la posizione e la quantità di
moto di un elettrone. Ciò implica che il modo con cui osserviamo un evento quantistico
potrebbe cambiarne il risultato. “Se un albero cade nella foresta e nessuno è lì a sentirlo, fa
rumore?” Il principio di Heisenberg è alla base di un sacco di idee new-age come “... la
materia basilare dell'universo... è... malleabile all'intenzione e all'aspettativa umana” (dalla
Profezia di Celestino di James Redfield, 1993). Herbert concluse che se il metodo di
osservazione cambia ciò che osserviamo, a maggior ragione non può esistere un sistema
assolutamente “perfetto”. Per la cronaca, penso che il principio di Heisenberg è parecchio
utile per descrivere eventi quantistici, ma l'aspetto del “miracolo telecinetico” è semplicemente
un artefatto semantico.
Per chiarire: nessuno ha mai visto una particella subatomica. Non hanno un “colore”, o
un'”apparenza”, o una “superficie”. Di fatto le particelle subatomiche non sono nemmeno
particelle, ma onde di probabilità. Sono completamente fuori dalla portata della nostra
esperienza, quindi per parlarne creiamo delle metafore. Ma a questo punto troviamo dei
paradossi nelle metafore e, dimenticando che la mappa non è il territorio, affermiamo che il
paradosso esiste in natura! Beh... forse, ma in generale penso che sia più probabile che ci
stiamo accorgendo dei limiti di applicazione della nostra metafora attuale. Per esempio, i
quanti si comportano come una particella o come un'onda? “Caspita, si comportano talvolta
come particelle e talvolta come onde, a seconda di come li osservi... quindi gli scienziati sono
telecineti!” Non è più facile pensare invece che abbiamo raggiunto il punto in cui la metafora
particella/onda non è più adeguata per descrivere la realtà, e abbiamo semplicemente
bisogno di una nuova metafora?
Pubblicità e Psicologia: Beverly, la moglie di Herbert, lavorò come copywriter per la
pubblicità, e gli Herbert erano buoni amici degli psicologi Ralph e Irene Slattery: Ralph aveva
due dottorati in filosofia e psicologia, e Irene era stata una studente di Jung a Zurigo. Herbert
si ispirò alle loro idee sul funzionamento della mente per “vendere” e per rendere
subliminalmente Dune il più affascinante possibile. Per esempio, Herbert disse a Tim O'Reilly
che strutturò il climax di Dune come un climax sessuale. Rivelò che “È un ritmo coitale. Un
ritmo molto lento, che cresce per tutto il tempo. E quando si arriva alla fine, ho tagliato la
narrazione di colpo, in modo che il lettore possa immaginarsi la continuazione della storia da
solo, portandosi con sé i fili lasciati in sospeso.”
Fonti Selezionate
Alia: Nome femminile che in arabo significa “la più alta”.
Lady Jessica Atreides: Sospetto che Jessica sia largamente basata su un capovolgimento
della Lady Macbeth di Shakespeare. Entrambe sono alleate con le streghe, e di fatto sono
anche loro streghe. Entrambe hanno un'intensa relazione con Duncan (Lady Macbeth tenta di
manipolare suo marito per uccidere Duncan, mentre il Duncan di Herbert è segretamente
innamorato di Lady Jessica). Ma c'è una differenza fondamentale: mentre Lady Macbeth sta
sempre complottando contro la sua famiglia, Lady Jessica trama sempre per la protezione
della propria famiglia.
Paul Atreides: Il nome Paul deriva dall'apostolo Paolo. Herbert disse “È uno dei tanti principi
che parte alla ricerca del Sacro Graal.” Atreides significa letteralmente “figlio di Atreo”; Paul è
un discendente diretto di Agamennone, un eroe dell'Iliade (scritta attorno all'850 p.e.v.). Paul
è il superuomo più potente e perfetto che Herbert potesse immaginare, perché l'autore voleva
comunicare quello che lui considerava il tema centrale di Dune: “i supereroi sono disastrosi
per l'umanità.” Dune è un monito al genere umano: “Non rassegnate acriticamente tutte le
vostre facoltà decisionali alle persone al potere, a prescindere da quanto ammirevoli possano
sembrare.” Perché no? “Appena sotto la facciata dell'eroe troverete un essere umano, che
compie errori umani. Sorgono enormi problemi, quando degli errori umani vengono commessi
sulla scala d'azione di cui dispone un supereroe.” Ancora più importante, “Anche se
trovassimo un vero eroe (chi o cosa sia non importa), la struttura del potere che viene a
formarsi attorno ad una figura del genere finirebbe inevitabilmente nelle mani di esseri umani,
esseri umani che commettono errori.” Ciò è pericoloso perché “E' dimostrabile che la struttura
del potere tende ad attirare individui desiderosi di acquisire potere per il puro gusto di averlo,
e che molti di essi sono persone non molto equilibrate -- pazzi, in una parola.” Herbert porta
come esempi Hitler, Churchill, Franklin Roosevelt, Stalin, Mussolini e in particolare John F.
Kennedy e George Patton, i quali “si inserirono nello scintillante archetipo di Camelot.”
Piter De Vries: Probabilmente basato sul romanziere americano Peter De Vries (1910 1993), famoso per alcuni aforismi come “La dimostrazione definitiva dell'onnipotenza di Dio è
che non ha bisogno di esistere per poterci salvare.” “Piter” è la versione russa di “Pietro”.
Barone Vladimir Harkonnen: Il titolo di Barone è stato forse scelto per l'assonanza con
“barren” (sterile, cioè incapace di procreare), considerata la bassa opinione che Herbert
aveva per i gay. Il nome Vladimir probabilmente è un riferimento a Vlad l'Impalatore (1431 1476), che ispirò la figura letteraria di Dracula. Il padre di Vlad era chiamato Principe Vlad
Dracul (“Principe Vlad il Diavolo”), così lui venne chiamato Vlad Dracula (“Vlad il figlio del
Diavolo”).
Bene Gesserit: Un incrocio tra gli Psicostorici di Isaac Asimov e la madre di Herbert con le
sue dieci sorelle, che seguivano i precetti dei Gesuiti. Gesserit = Gesuiti. Herbert rifiutò la loro
religione, ma sentì di poter trarre parecchi benefici dai loro metodi di argomentazione. Disse
che “Fu mio padre a vincere, alla fine. Mi ero ribellato al positivismo gesuita. Posso vincere
un dibattito usando i metodi dei Gesuiti, ma penso che venga utilizzato sotto falsa bandiera.
Se si ha il controllo delle premesse, si può vincere qualsiasi discussione.”
Herbert si ispirò in qualche misura anche ai romanzi di E. E. “Doc” Smith nella creazione delle
Bene Gesserit, in particolare per il loro programma genetico nato secoli prima e per le loro
facoltà mentali sovrumane.
CHOAM (Combine Honnete Ober Advancer Mercantiles): Herbert disse che “La scarsità di
acqua su Dune è un'esatta analogia della scarsità di petrolio ai giorni nostri. La CHOAM è
l'OPEC.”
Fedaykin: Quasi certamente basati sui “Fedayeen” descritti nel Corano. Il Fedayeen è “colui
che si sacrifica” (per Allah). Saddam Hussein chiamava Fedayeen i suoi soldati più vicini,
quelli che i media americani chiamavano la sua “Guardia del Corpo Repubblicana d'Elite”.
Yasser Arafat, ad una conferenza stampa alle Nazioni Unite nel 1983, definì Gesù “il primo
fedayeen palestinese a portare la sua spada.” Questo riflette l'idea diffusa tra i musulmani che
Gesù fu un profeta per l'Islam.
Fremen: Basati soprattutto sui beduini arabi e gli apaches americani, con alcune idee prese
in prestito dai popoli del Gobi, del Kalahari e dell'entroterra australiano. Il loro linguaggio
deriva dall'arabo colloquiale. Il nome “fremen” è probabilmente una contrazione di “free men”
(uomini liberi).
Kwisatz Haderach: Preso dall'ebraico K'fitzat Haderech (‫)קפיצת הדרך‬, che significa “Un salto
in avanti lungo il cammino” (K'fitzat significa “salto”, ha significa “il” e derech
“cammino/strada/via”). Rashi (Salomone Isaccide, 1040 - 1105 e.v.) rese popolare questa
espressione per spiegare come le spie di Mosè fossero in grado di percorrere distanze così
lunghe in un breve lasso di tempo: Dio abbrevia il cammino dei giusti (Numeri 13-25, dalla
Bibbia Ebraica). Il Bene Gesserit crede che il Kwisatz Haderach sarà un salto in avanti lungo
il cammino dell'evoluzione umana. Il personaggio di Herbert è almeno parzialmente un
capovolgimento del Mulo del Ciclo della Fondazione di Asimov (in Dune l'uomo che sfugge
alle profezie e capovolge tutti i piani è l'eroe, invece che l'antagonista).
Duncan Idaho: Prende il nome dal Duncan di Scozia nel Macbeth di Shakespeare.
Muad'Dib: Nella cultura Fremen il Muad'Dib è un topo canguro importato dalla Vecchia Terra.
Paul sceglie Muad'Dib come nome di battaglia. È possibile che Herbert si stesse riferendo al
“Mahdi”, il nome musulmano per il Messia. (Al Mahdi significa letteralmente “colui che è
guidato”). Molti leader arabi si sono autoproclamati Mahdi nel corso degli ultimi secoli, in
particolare l'Imam Mohammed Ahmed (vedi sopra).
Ornitotteri: “Qualsiasi veicolo aereo in grado di sostentarsi nel volo battendo le ali come un
uccello.” Il primo ornitottero fu probabilmente quello di Menippo per volare sulla luna,
nell'Icaromenippo di Luciano di Samosata, scritto attorno al 160 p.e.v. Luciano intendeva
l'ornitottero come una modernizzazione altamente tecnologica delle ali di cera e penne che
Dedalo e Icaro usarono per scappare da Creta nel mito greco. L'interesse per gli ornitotteri si
riaccese con i progetti delle macchine volanti di Leonardo da Vinci (1452 - 1519). Né il film di
Lynch né la miniserie di Harrison presentano dei veri e propri ornitotteri, anche se la seconda
si avvicina un po' di più, con dei velivoli che usavano le ali per sostenere i propulsori. In
verità, il battito d'ali è un metodo altamente inefficiente per muovere delle macchine nell'aria.
Herbert disse che “Gli ornitotteri sono insetti che predano sul terreno.”
Stilgar: Il mentore Fremen di Paul fu probabilmente modellato sul mentore di Herbert, un
nativo americano di nome Henry, della tribù degli Hoh. Il nome “Stilgar” combina le parole
Steel (Acciaio) e Guard (Guardia).
Usul: Chani chiama Paul Usul, un soprannome che letteralmente significa “la base del
pilastro” in arabo. Nella cultura musulmana i pilastri solitamente simboleggiano l'aspetto
maschile della possenza divina e della fertilità, quindi a rischio di sembrare insolente la
traduzione più succinta è probabilmente “il fallo di dio”.
Vermi della sabbia: Da un punto di vista estetico, Frank Herbert chiamava i vermi della
sabbia come dei “teredinidi mostruosamente cresciuti.” I teredinidi tecnicamente non sono
vermi ma molluschi, con una piccola conchiglia che protegge la testa. I teredinidi usano la
loro conchiglia come un trapano, per scavare dei buchi nel legno delle navi e dei moli. Da qui
deriva il soprannome “termite del mare.”
Herbert affermò che la sua ispirazione per i vermi della sabbia proveniva da una frase del
Ramo d'Oro (1922) di James George Frazer, che allude all'”animale inconsapevole nel
profondo della psiche che difende la perla della vita.”
Spezia: La risorsa più preziosa nell'universo di Dune è la spezia melange, in grado di
estendere la vita umana e di conferire ai navigatori della Gilda la prescienza necessaria a
guidare i transatlantici nei viaggi interstellari. L'analogia più evidente con la spezia è il
petrolio, la ricchezza nascosta sotto i deserti del nostro pianeta (probabilmente non è una
coincidenza che Arrakis viene pronunciato come Iraq-iss). McNelly, amico di Herbert,
interpretò la spezia come lo sperma dei vermi, cosa che spiegherebbe perché la proteggono.
Questa argomentazione supporta anche la concezione diffusa secondo cui i vermi
rappresentano, tra le altre cose, dei giganteschi simboli fallici.
Le trasposizioni cinematografiche e televisive di Dune
0. I diritti per il film di Dune vennero inizialmente acquistati da Arthur P. Jacobs, il produttore
del Pianeta delle Scimmie. Jacobs morì all'improvviso e i diritti rimasero in un limbo per
parecchi anni. Vennero in seguito riacquistati da un consorzio europeo, che ingaggiò
Alejandro Jodorowsky come regista. Jodorowsky scelse Salvador Dalí per l'Imperatore
Padishah Shaddam IV, Orson Welles per il Barone Harkonnen, Charlotte Rampling per Lady
Jessica e lui stesso per il Duca Leto Atreides. Jodorowsky coordinò la pre-produzione di
alcuni interessanti materiali, tra cui le visualizzazioni Harkonnen di H. R. Giger (la famosa
“Sedia di Giger” venne progettata per essere una “Sedia Harkonnen”), i costumi di Moebius
(Bladerunner, Abyss, Tron, Il Quinto Elemento), gli effetti speciali di Dan O'Bannon (che in
seguito scrisse la sceneggiatura di Alien), le astronavi disegnate da Chris Foss e la musica
dei Pink Floyd! Dino De Laurentiis comprò i diritti nel 1980. Ridley Scott doveva essere
originariamente il regista, ma il progetto non andò in porto.
1. Alla fine De Laurentiis ingaggiò David Lynch, e la sua versione uscì nel 1984. C'erano
alcune idee e visioni incredibili nel film, ma i fan di Dune generalmente concordano nel dire
che non riuscì a catturare l'essenza del libro -- un risultato impossibile per un film di due ore.
Molti fan furono delusi con l'atmosfera generale, che era più vicina a Flash Gordon che
all'”Iliade del futuro” che Herbert creò con tanto impegno. Frank Herbert fu a disagio perché
lo scopo del suo romanzo era quello di mostrare i pericoli nel confondere un uomo per un
dio, e il film implicava che Paul era un dio. Il regista David Lynch ebbe dei sentimenti
contrastanti: “Iniziai a vendere l'anima per Dune. Con il senno di poi, la colpa è interamente
mia. Probabilmente non avrei dovuto girare quel film, ma vidi tonnellate e tonnellate di
possibilità per le cose che amavo, e questa era la struttura per metterle dentro. C'era così
tanto spazio per creare un mondo. Ma ricevetti delle indicazioni molto chiare da Raffaella e
Dino De Laurentiis sulle aspettative che avevano per il film, e sapevo che non avrei avuto la
possibilità di fare il mio final cut. E poco a poco -- e questo è il pericolo, perché non succede
in spezzoni, ma in piccoli granelli di sabbia -- poco a poco ogni decisione era già stata presa
rispetto al film che avevano in mente loro. Le cose che sentivo di poter fare diversamente
erano comunque all'interno della loro idea. Così, secondo me, il film fu destinato fin dall'inizio
a fallire.”
2. Lo sceneggiatore/regista John Harrison girò una miniserie su Dune per Sci Fi Channel nel
2000. Anche se esteticamente gradevole, il copione spesso rimuove o addirittura
contraddice diverse idee importanti del libro. Per esempio, vincendo il duello con Jamis, Paul
impressiona la ragazza di cui si è innamorato e si guadagna subito il rispetto della tribù. C'è
una luce fredda nei suoi occhi e imperiosamente permette agli altri di vestirlo senza aiutarli;
inizia a soccombere al Lato Oscuro, all'idea di ottenere ciò che vuole ferendo altre persone.
Questo tòpos mitologico viene spesso chiamato “La Tentazione di Cristo”, il momento in cui
viene offerta a Gesù la possibilità di governare sulla Terra se accetterà di voltare le spalle a
Dio. Budda, Luke Skywalker, Frodo, Ulisse e qualsiasi altro eroe epico affrontano una
determinata variazione di questa tentazione. Nella versione di Herbert la madre di Paul
riporta bruscamente il figlio alla sua umanità chiedendogli con sdegno “Ebbene... come ci si
sente, a essere un assassino?” La versione di Harrison mantiene la scena della “Tentazione
di Cristo”, ma non ne spiega lo scopo, ovvero la drammatizzazione del rifiuto del male da
parte di Cristo. Mantiene però anche la scena importante in cui Paul dice “Io ero amico di
Jamis”, quindi forse sono solamente troppo pignolo sul mio libro preferito.
Un'altra pignoleria: lo Stilgar di Harrison (ma non quello di Herbert) dice, “Nessun uomo
riconosce un leader che non è valoroso in combattimento.” Questo è un fraintendimento
pericoloso. Leto Atreides, Paul Atreides, e i raggiungimenti di T. E. Lawrence dimostrano tutti
che “Nessun uomo riconosce un leader senza spirito di sacrificio.” Tutte le loro storie
presentano il rischio del combattimento come una forma di sacrificio, solitamente la più
stupida ed egoistica.
3. Children of Dune è stata ancora sceneggiata da John Harrison ma diretta da Greg
Yaitanes. Children è la prima miniserie che si avvicina così tanto a catturare la mia idea dei
romanzi. È stupenda! Forse Harrison ha acquisito più confidenza la seconda volta. Children
contiene anche una piccola “easter egg” (un messaggio segreto): il budget era limitato, così
utilizzarono il font Aurabesh di Star Wars per le scritte sul binocolo di Alia. Il Lead Computer
Graphics Animator per Children of Dune è il talentuoso Chris Zapara, della Area 51 films.
Tradotto in inglese, il messaggio in Aurabesh in Children è “Chris Zapara, Area 51, BiteMe.”
Riferimenti
Frank Herbert di Timothy O'Reilly. Questo fu il primo libro che O'Reilly scrisse, ed influenzò profondamente le
sue idee. Herbert concesse a O'Reilly diverse interviste personali, e in un certo senso diventò un suo mentore.
O'Reilly fondò una delle migliori case editrici di libri d'informatica, la O'Reilly & Associates, ed è diventato una
specie di eroe per noi geek. La maggior parte delle informazioni su Dune in questo articolo sono prese dal
bellissimo libro di O'Reilly, che ha gentilmente pubblicato online gratis.
La seconda fonte principale per questo articolo è stato il libro Dreamer of Dune; The Biography of Frank
Herbert (2003), scritto dal figlio di Herbert, Brian. È una risorsa magnifica, anche se i fan di Dune potrebbero
rimanere delusi dal fatto che solo una parte del libro si occupa della giovinezza di Herbert o del processo
creativo di Dune -- il resto del libro riguarda il periodo dopo che Dune rese Herbert ricco e famoso: come
spendeva i suoi soldi, quali cibi e vini ordinava a costosi ristoranti, come visse la morte della sua prima moglie,
come corteggiò la sua seconda moglie, molto più giovane (di cui forse si può trovare un riflesso nel cambio
dalle antiquate Bene Gesserit alle più sexy Matres Onorate) e un sacco di dettagli autobiografici di Brian. I fan
di Dune potrebbero anche rimanere sorpresi nello scoprire che Frank Herbert maltrattava psicologicamente e
fisicamente i suoi figli (a meno che Brian Herbert abbia mentito nella biografia di suo padre, cosa abbastanza
improbabile). Per esempio, quando sua figlia Penny si rifiutava di mangiare il suo dessert, Herbert glielo
spalmava sui capelli. Ma “La maggior parte delle volte non subiva la parte peggiore della sua rabbia, che nella
sua forma più grave diventava fisica. Penso che credesse che i ragazzi potessero (e dovessero) essere puniti
di più, per poter diventare dei veri uomini.” (pag. 131) È inquietante chiedersi se la relazione di Herbert con i
suoi figli sia riflessa nella relazione di Paul con i figli di Jamis, che adotta dopo la sua morte -- e che hanno
all'incirca la stessa età dei figli di Herbert quando stava scrivendo Dune -- ma i ragazzi sono così irrilevanti per
Paul che Herbert non si cura nemmeno di dare loro dei nomi! Mentre stava scrivendo queste scene, Herbert
puniva i suoi figli nel modo più rapido ed efficiente possibile in modo che lo lasciassero in pace e potesse
tornare al suo mondo -- la stessa cosa che suo padre fece a lui, e che suo nonno fece a suo padre. Come
accennato sopra, Herbert usava una macchina della verità sui suoi figli in un modo che loro ritenevano abusivo.
Potrebbe essere confortante osservare che la “scatola del dolore” in Dune è di colore verde, il quale (se
prendete per buona la mia teoria della “simbologia cromatica presa dal Corano”) rappresenta il cammino a
volte difficoltoso di Dio. Paul è risentito per esser stato obbligato a sottoporsi al test del dolore, ma quando gli
viene spiegato il motivo esclama “È vero!” In altre parole, anche se Herbert trattava i suoi figli in una maniera
che i moderni psicologi probabilmente concorderebbero nel definire abusivo, non voleva ferirli
intenzionalmente. Stava semplicemente cercando di essere il miglior padre nel modo che conosceva. Frank
Herbert crebbe in una famiglia alcolizzata durante la Grande Depressione, e sebbene trovi difficile riuscire ad
approvare una parte del suo comportamento nei confronti della sua famiglia, posso almeno riconoscere che
affrontò ostacoli più grandi di quelli che ho affrontato io, e meravigliarmi per quanti è riuscito a superarne. Brian
Herbert scrisse che anche se fu “un uomo complesso e difficile”, i due alla fine riuscirono a riconciliarsi.
Frank Herbert scrisse un articolo su come arrivò a scrivere Dune intitolato La Genesi di Dune.
Il Dr. Willis E. McNelly (1920 - 2003), amico di Herbert, compilò la Dune Encyclopedia nel 1984. Esistono
parecchie discussioni su quanto questa enciclopedia sia “canonica”: Herbert scrisse l'introduzione e ne approvò
tutti i contributi (scritti da dei fan di Dune e controllati da McNelly), ma nei libri successivi della saga di Dune
Herbert ne contraddisse alcuni punti. La Dune Encyclopedia è fuori stampa da così tanto tempo che alcune
copie usate sono in vendita con prezzi che oscillano tra gli 85 e i 450$! Ad ogni modo, probabilmente non verrà
ristampata in futuro, dato che McNelly è morto e l'enciclopedia contraddice pesantemente la nuova e lucrosa
serie spin-off di Dune scritta da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.
Il Dr. McNelly era un professore di inglese alla California State University di Fullerton. Prima di morire fece
ospitare nella biblioteca dell'università gli Archivi di Frank Herbert. Questi includono tutti e quattro i
manoscritti di Dune... il Sacro Graal per qualsiasi studioso di Dune! Sfortunatamente è possibile visitare gli
archivi soltanto nei giorni feriali, e solo per tre ore al giorno.
McNelly condusse anche questa intervista con Frank Herbert e sua moglie Beverly il 3 febbraio 1969. Herbert
discute della scrittura di Dune e Messia di Dune. L'intervista non fornisce molte informazioni sulle fonti di
Herbert, a parte confermare che l'archetipo edipico era stato inserito nei libri deliberatamente.
Khalid Baheyeldin ha scritto un articolo estremamente utile sulle tematiche arabe e islamiche in Dune.
Brian Herbert e Kevin J. Anderson hanno scritto un libro intitolato The Road to Dune, che include del materiale
tagliato dai libri, corrispondenza e altri frammenti. Da una prospettiva accademica, questo libro non si è rivelato
utile come speravo.
Altri Link
- Link all'articolo in lingua originale (pubblicato originariamente sul sito Star Wars Origins).
________________
Traduzione: Luca Mariot
Copyright © 1999-2006 Kristen Brennan.
Articolo ripubblicato con il consenso dell'autore.
Copyright traduzione italiana © 2012 Dune Italia.
Questo documento può essere copiato e ridistribuito liberamente, citando chiaramente le
fonti.