lA MIA GENERAZIONE
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lA MIA GENERAZIONE
FRIENDS4ARTS EVENTI lA MIA GENERAZIONE MARCO FERRADINI CANTA HERBERT PAGANI La raccolta fondi per Emergency organizzata dal Bloom di Mezzago è un'occasione per ritrovare Marco Ferradini, che ha presentato il suo doppio CD: "La mia generazione: Marco Ferradini canta Herbert Pagani". La mia generazione è il frutto di una lunga e approfondita ricerca che Marco Ferradini e il musicista e arrangiatore José Orlando Luciano hanno condotto sulle opere di Herbert Pagani. Oltre al doppio CD, questo progetto prevede anche uno spettacolo teatrale e un libro di testimonianze. All'incisione del doppio CD hanno partecipato, duettando con Marco Ferradini, molti altri artisti: Alberto Fortis, Andrea Mirò, Anna Jencek, Caroline Pagani, Eugenio Finardi, Fabio Concato, Fabio Treves, Federico L'Olandese Volante, Flavio Oreglio, Giovanni Nuti, Legramandi, Lucio Fabbri, Mauro Ermanno Giovanardi, Moni Ovadia, Ron, Shel Shapiro, Simon Luca, Syria. Sul palco, Marco Ferradini (voce e chitarra), José Orlando Luciano (piano, fisarmonica), Simone Rossetti Bazzaro (violino, viola) e Charlotte Ferradini (tastiere, voce). A loro si sono aggiunti in alcuni brani Giovanni Nuti e Simon Luca (purtroppo assente Fabio Treves con la sua armonica, bloccato all'ultimo momento da un'influenza). Durante lo spettacolo, la voce narrante di Anna Jencek ha ripercorso vari momenti della vita di Herbert Pagani. E anche Marco Ferradini, tra un pezzo e l'altro, ha portato aneddoti e testimonianze della grande amicizia che lo ha legato ad Herbert. Dalla loro collaborazione artistica sono nate tantissime canzoni, tra cui Schiavo senza catene o la famosissima Teorema, alla quale il nome di Marco Ferradini è da sempre legato per noi tutti. Prima del concerto, un piacevole fuori programma della bravissima Charlotte che ha presentato due brani del suo repertorio, accompagnata al violino da un grande Simone Rossetti Bazzarro. «Potevo pensarci prima - dichiara Ferradini - ma forse una forma di pudore e di rispetto, mi impediva di reinterpretare i brani di un amico, mi sembrava quasi di rubarglieli. E' stato Davide Casali, membro di una band Yiddish, a darmi il là quando mi confidò che secondo lui ero l'unico che avesse la capacità di riprendere in mano il lavoro di Herbert. Mi regalò una raccolta contenente tutte le canzoni di Pagani. Ho preso la chitarra e ho cominciato a decifrare tonalità e accordi, ad arrangiarli e ad adattarli. Con stupore sentivo che la mia voce si sposava alla melodia e, con estrema facilità, riusciva ad interpretare i suoi testi. Ne ho parlato un po' con amici e colleghi artisti, scoprendo che Herbert era nel cuore di tutti, realizzare un album di duetti è stata la logica conseguenza». Il doppio CD comprende 21 brani, «Sono ventuno fotogrammi - dichiara Ferradini - dei veri gioielli che mi hanno posto tanti quesiti, non ultimo: come mai il suo nome sia completamente dimenticato. E' stato bello vedere l'entusiasmo con cui molti hanno aderito al mio invito e hanno voluto unirsi e partecipare al progetto. Ho dovuto cambiare gli arrangiamenti originali, per renderli eseguibili alla chitarra e adattarli alle diverse tonalità di voci. Ci ho lavorato per due anni assieme a José Orlando Luciano, musicista e amico. Più ci lavoravo e più la materia mi lievitava fra le mani ora abbiamo in pro- getto uno spettacolo teatrale sulla vita di Herbert Pagani, e vogliamo raggruppare in un libro gli appunti e le testimonianza di chi ha condiviso con Pagani un pezzo di strada. Voglio ricordare l'artista vero che era e saltare piè pari i gossip sull'uomo. Per la mia generazione lui è stato importante, la musica era l'unico mezzo di comunicazione. Noi giovani eravamo delle spugne, assorbivamo tutto quello che girava. E ho intitolato l'album La mia generazione che, oltre ad essere uno dei brani più significativi della raccolta, include la filosofia dell'intero lavoro». Un concerto di grande intensità e non solo per il valore dei musicisti presenti sul palco. Nelle interpretazioni appare evidente il coinvolgimento emotivo di Ferradini, che trae le sue origini nel forte legame di amicizia con Herbert Pagani e si tramuta in emozioni trasmesse al pubblico. Una bellissima sorpresa la grande voce di Charlotte Ferradini, che abbiamo apprezzato sia nei duetti con Marco che nei suoi pezzi di apertura della serata. HERBERT PAGANI (cfr. wikipedia: Herbert_Pagani) Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Springs, 16 agosto 1988) è stato un cantautore, disc-jockey, poeta, scrittore, scultore, pittore, e attore italiano. Di famiglia di origine ebraica, ha trascorso parte della sua gioventù in Germania e in Francia. È stato un artista di multiforme e poliedrica attività, in grado di esprimersi tanto in lingua italiana quanto in lingua francese. Ricordato come una delle voci dell'emittente radiofonica Radio Monte Carlo - come cantante ha inciso brani come Cin cin con gli occhiali, Canta (che ti passa la paura), L'amicizia e Ahi ... le Hawaii, cantata anche nel film Amore mio aiutami, diretto nel 1969 da Alberto Sordi. Degne di menzione sono anche Non ti amo più (1962) (Alberto Testa Herbert Pagani Christophe), Lombardia (1965), versione italiana de Le plat pays di Jacques Brel e La bonne franquette del 1974, ripresa successivamente da Fiorello insieme al fratelloBeppe ed a lungo jingle musicale dei «Club Mediterranée». La sua migliore produzione in italiano è considerata tuttavia Albergo a ore (del 1970), brano che ebbe problemi con la censura e che era l'adattamento dalla versione in lingua francese Les amants d'un jour (portata in Francia al successo da Edith Piaf); la versione italiana è stata proposta anche da Gino Paoli, da Ornella Vanoni e nel 1972 da Milva, nell'album La filanda e altre storie. In francese, fu molto apprezzato il suo testo poetico "Plaidoyer pour ma terre (qu'est ce que le sionisme)", in difesa delle ragioni del sionismo e dell'essere ebreo. È morto negli Stati Uniti a causa di una forma di leucemia all'età di quarantaquattro anni.