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I nuovi scenari di riflessione per il sindacato pagina 6 La Cassazione stabilisce che i rimborsi per le trasferte dei medici non sono tassabili. Lala: “Pronti a ricorsi per recuperare trattenute” pagina 12 Dalla pelle al cuore. Alcuni consigli per il proprio benessere pagina 22 Anno XV numero 3 | 2015 3 Bimestrale d’informazione 2015 SOCIETÀ ITALIANA DI FORMAZIONE PERMANENTE PER LA MEDICINA SPECIALISTICA medicalnetwork Poste italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma L A R I V I S TA D E L M E D I C O S P E C I A L I S TA A M B U L AT O R I A L E LA DOMUS MEDICA A BRUXELLES Inaugurata la casa comune degli specialisti europei medical network 3 | 2015 1 indice EDITORIALE info 3 LA RIVISTA DEL MEDICO SPECIALISTA AMBULATORIALE ATTUALITÀ Inaugurata a Bruxelles la Domus medica, la casa comune degli specialisti europei Piero Bergamo medicalnetwork 4 Direttore responsabile Roberto Lala I nuovi scenari di riflessione per il sindacato Luigi Sodano, Stanislao Napolano 6 Confronto tra due sistemi sanitari pubblici Stefano Bellentani 9 Consulenza redazionale Edizioni Health Communication Srl Via Vittore Carpaccio 18, 00147 Roma Telefono 06.594461 Fax 06.59446228 e-mail: [email protected] Coordinatore editoriale Stefano Simoni Hanno collaborato Luciano Fassari, Giuseppe Nielfi, Paolo Quarto, Stefano Simoni, Luigi Sodano Progetto grafico Giancarlo D’Orsi Impaginazione Daniele Lucia Editore Sumai - Via Lamaro, 13 00173 - Roma Telefono 06.2329121 - fax 06.23219168 Pubblicità Edizioni Health Communication Srl, Roma - Telefono 06.594461 La Cassazione stabilisce che i rimborsi per le trasferte dei medici non sono tassabili. Lala: “Pronti a ricorsi per recuperare trattenute” Riflessioni su un sistema in continua evoluzione Antonello Sanò Il Territorio: l’assistenza specialistica ambulatoriale è sempre più interdisciplinare Luigi Fontana 14 16 SCIENZA E RICERCA Bioetica e psicopatologia Filippo Cantone, Donatella Palma, 20 Dalla pelle al cuore. Alcuni consigli per il proprio benessere A cura della redazione 22 RUBRICHE La ricongiunzione dei periodi assicurativi 26 Registrazione al Tribunale di Roma n.446 del 22.10.2001 Roma Poste italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma Diritto alla riservatezza: “Medical Network” garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati nel rispetto della legge 675/96 Stampa: Union Printing - Viterbo Finito di stampare nel mese di giugno 2015 Costo copia € 2,00 editoriale vorrei iniziare il mio editoriale complimentandomi Unità nella professione Cariconcolleghi, tutti gli iscritti per l’ottimo risultato ottenuto dal Sindacato elezioni per l’Enpam. Nonostante nella nostra categoria fossimo l’unica lista in competizione il risultato del numero dei medica per contrastare nelle votanti (quasi 2mila) è stato elevatissimo. Una dimostrazione di organizzazione ed unità di cui dobbiamo essere lo scippo della sanità compattezza, orgogliosi anche per le battaglie future. E partiamo proprio dall’estate che ci avviamo ad affrontare che ha pubblica più ombre che luci. Il comparto vedrà ricadere nei fatti il taglio da Eliseo sarai sempre con tutti noi L’improvvisa e prematura scomparsa del mio amico e collega Eliseo Barcaioli ha lasciato dentro di me un dolore, un vuoto, che le parole a fatica riescono ad esprimere. Con Eliseo ho condiviso in questi anni un numero infinito di battaglie, progetti, successi e sconfitte. La mia irruenza in lui ha sempre trovato la pacatezza necessaria per riportarmi alla ragione indispensabile per conciliare con competenza e professionalità anche posizioni in apparenza inconciliabili. Eliseo era una persona sempre disponibile con tutti e, in questi tristi giorni, tutti coloro che l’hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le qualità hanno confermato questa caratteristica della sua personalità. Viveva in prima persona i problemi degli altri, a volte anche a costo di sacrificare il tempo per se stesso e per i suoi famigliari. Con Eliseo se ne va, come ho detto, un amico, ma anche un medico con la ‘M’ maiuscola, un professionista che amava il suo lavoro, che ha dedicato tutta la sua vita a costruire, migliorare e difendere fin quasi all’impossibile quel patrimonio che è la nostra sanità pubblica. Sono per me giorni molto tristi, giorni in cui faccio veramente fatica ad accettare questa dolorosa realtà e la rabbia che ho dentro per quanto è successo è immensa e a fatica riesco a trattenerla. Ma devo dire che in questo momento di sofferenza, ascoltare le parole dei figli, in cui ho sentito in maniera forte e trasparente la sua impronta di umanità, mi ha dato forza e conforto. Eliseo, ci hai lasciato ma sei e sarai sempre con me, con tutti noi. Ti voglio bene amico mio Roberto Lala 2,6 mld al Fondo sanitario dove è attesa l’intesa Stato-Regioni, messa in standby per le elezioni locali, ma pronta ad essere sottoscritta al più presto. Su temi che più ci riguardano da vicino stiamo in queste settimane entrando nel vivo delle trattative per il rinnovo della convenzione. Come Sumai-Assoprof abbiamo deciso di sederci al tavolo per valutare effettivamente le proposte e la volontà della controparte pubblica di riformare alcune norme che ci riguardano. I segnali che arrivano da queste prime battute sono altalenanti ma di sicuro come sindacato non siamo disposti a tirarla per le lunghe. È chiaro come in questo senso, e ripeto le parole scritte nell’ultimo editoriale, la nostra pazienza ha un limite. Perché a prescindere dal rinnovo della convenzione il depauperamento del Servizio sanitario nazionale e di chi vi lavora è ormai troppo evidente. In questo senso come Sumai-Assoprof auspichiamo che su alcuni punti comuni si possa trovare l’unità d’intenti con gli altri sindacati. In questo momento c’è bisogno di una voce comune che possa far capire alle Istituzioni che non è più possibile far finta di affrontare il numero consistente di criticità: il blocco economico contratti dal 2009, il precariato galoppante,la riforma dell’ assistenza territoriale attesa da anni,i tagli al Fondo sanitario, la frammentazione del sistema, il comma 566 con le sue pericolose e oscure fughe in avanti sulle nuove competenze infermieristiche e la responsabilità professionale con una legge ferma da anni in Parlamento, solo per citarne alcune. Ecco, molti di questi attacchi investono trasversalmente la categoria medica ed è su questi capisaldi che a mio avviso è possibile ricostruire un’alleanza per difendere la professione e denunciare con forza il silenzio assordante con cui ci stanno scippando la sanità pubblica da sotto il naso. ROBERTO LALA Segretario Generale Sumai medical network 3 | 2015 3 UEMS EUROPA attualità di Piero Bergamo Direttore Centro Servizi 4 Inaugurata a Bruxelles la la casa comune degli spe L’Unione Europea dei Medici Specialisti ha aperto la sua nuova sede nella città belga. Alla cerimonia ha partecipato il nuovo Presidente Fnomceo Roberta Chersevani: “In questo spazio mi sento a casa” I naugurata la nuova sede della Uems nel centro di Bruxelles, in Rue de l’Industrie 24, nei pressi del Parlamento e della Commissione europea. L’inaugurazione si è tenuta venerdì 10 aprile nel corso dei lavori della riunione del Consiglio Uems. La nuova Domus medica europea trova collocazione in uno stabile liberty di 5 piani sito nel quartiere europeo di Bruxelles, acquisito nel 2011 per l’eccellente posizione, la qualità e la dimensione degli spazi resi ottimali da una totale ristrutturazione. “La sede della Uems, la Domus medica europea, è la realizzazione di un sogno lungamente accarezzato”, ha dichiarato il presidente in carica della Uems, Romuald Krajewski. “In questa sede le associazioni mediche europee potranno trovare la loro casa comune con spazi di lavoro dedicati. Gli uffici sono a disposizione delle sezioni, dei gruppi di lavoro e dei membri della Uems e di tutti i colleghi, le istituzioni e le organizzazioni alla ricerca di uno spazio dedicato ai temi della sanità e della professione. È un grande piacere per me, come attuale presidente della Uems, dare il mio benmedical network 3 | 2015 venuto a tutti in questa sede unica”. La Uems, che da più di 50 anni opera a difesa degli interessi dei medici specialisti europei promuovendo la qualità delle cure specialistiche attraverso processi di formazione continua, attualmente rappresenta 37 paesi attraverso le loro associazioni di medici specialisti, rappre- Nella foto: Il Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani al centro, con la delegazione italiana alla UEMS (da sinistra a destra): Salvatore Ramuscello (vice-presidente UEMS), Raffaele Gimigliano, Nicolino D’Autilia (presidente CEOM), Gian Battista Parigi, Piero Bergamo, Giorgio Berchicci (tesoriere UEMS). UEMS LA SEDE DELLA UEMS, LA “DOMUS MEDICA EUROPAEA”, È LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO LUNGAMENTE ACCAREZZATO. IN QUESTA SEDE LE ASSOCIAZIONI MEDICHE EUROPEE POTRANNO TROVARE LA LORO CASA COMUNE CON SPAZI DI LAVORO DEDICATI. sentate da oltre 50 discipline mediche e 43 sezioni specialistiche. In occasione dell’inaugurazione della Domus medica europea il nuovo presidente Fnomceo, Roberta Chersevani, ha per la prima volta partecipato alle attività delle associazioni mediche europee a cui la Fnomceo aderisce; presenti de- legati italiani Uems della Fnomceo e il presidente della Conferenza europea degli Ordini dei medici (Ceom), Nicolino D’Autilia. “La mia famiglia ha origini istriane, sono nata a Trieste e ho compiuto parte dei miei studi all’estero. Sono una cittadina italiana ed europea, e in questo spazio mi sento a casa. Nell’orizzonte europeo della libera circolazione dei professionisti sanitari e della mobilità dei pazienti, questa casa comune delle associazioni mediche europee può rappresentare uno spazio di dialogo e condivisione per affrontare le sfide di una sanità senza confini, che richiede e richiederà sempre più una voce comune dei professionisti europei” ha dichiarato Roberta Chersevani nel suo discorso alla presenza dei membri della Uems e dei presidenti delle altre associazioni mediche europee. Attualmente la delegazione italiana Fnomceo alla Uems è composta da cinque membri con Salvatore Ramuscello (Capo delegazione), Piero Bergamo, Raffaele Gimigliano, Renato Mancuso e Musa Awad Hussein che partecipano ai working group attualmente aperti attualità EUROPA Domus medica, cialisti europei (Cme-Cpd , E-Health, Postgraduate Training, Quality in Patient Care, Specialist Practice in current Health Systems). La federazione italiana Fnomceo partecipa inoltre con propri delegati, oltre alla Uems, alle attività di associazioni mediche europee quali ad esempio la Uemo (Unione Europea dei Medici di Medicina Generale), la Aemh (Associazione Europea dei Medici Ospedalieri), la Ceom (Conferenza Europea degli Ordini dei Medici), l’Adee (Associazione per la formazione odontoiatrica in Europa), la Comem (Conferenza degli Ordini dei Medici Euro-Mediterranei), il Gipef e il Fedcar. Un’attività rilevante sostenuta da Fnomceo a dimostrazione del riconoscimento dell’importanza dello scenario europeo nelle determinazione delle politiche sanitarie anche nazionali e che richiede quindi un importante impegno della professione medica a livello europeo nei confronti delle istituzioni comunitarie. CON LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI MEDICI E DEI PAZIENTI IN AMBITO UE, QUESTA CASA COMUNE DELLE ASSOCIAZIONI MEDICHE EUROPEE PUÒ RAPPRESENTARE UNO SPAZIO DI DIALOGO E CONDIVISIONE PER AFFRONTARE LE SFIDE DI UNA SANITÀ SENZA CONFINI, CHE RICHIEDE E RICHIEDERÀ SEMPRE PIÙ UNA VOCE COMUNE DEI PROFESSIONISTI EUROPEI medical network 3 | 2015 5 UCCP – CURE DOMICILIARI CURE DOMICILIARI attualità Luigi Sodano, Direttore Nazionale Scuola Quadri Sumai; Stanislao Napolano, Responsabile Settore Dirigenza Sumai Campania 6 I nuovi scenari di riflessione per il sindacato Il corso di formazione, che si svolgerà a Napoli, sarà un vero e proprio seminario di studio per descrivere le nuove forme di organizzazione che andranno ad essere strutturate, ma anche un momento di presa di coscienza sui futuri scenari che comprende anche le scelte strategiche del Sumai I’ aumento della popolazione anziana con il conseguente incremento delle patologie croniche e la necessità economica di ridurre il ricorso ai ricoveri negli ospedali, ricoveri troppo spesso assolutamente impropri, hanno determinato precise scelte di politica sanitaria che hanno previsto nuove forme organizzate di assistenza territoriale, in particolare le Cure Domiciliari e le Uccp (Unità Complesse delle Cure Primarie). Tali scelte comportano una riorganizzazione dei servizi, ma cosa più importante, una rivisitazione delle norme che regolano l’attività della Specialistica Ambulatoriale Interna. Per una tale problematica che avrà medical network 3 | 2015 impatti non del tutto indolori, risulta necessario avere ben chiaro come cambierà il modo di essere medico Specialista Ambulatoriale, come ci si rapporterà con le altre figure professionali con cui bisognerà lavorare in equipe, compresi i dirigenti medici dell’organizzazione, una vera e propria rivoluzione che potrebbe essere epocale ed a cui bisogna cercare di arrivare preparati. Scenari ancora in parte inesplorati, anche se le Uccp. già sono presenti in numerose Regioni d’Italia, ve ne sono altre, come la Campania, in cui vi è una discreta rete di Cure Domiciliari, ma che ancora dimostra alcune inefficienze nell’organizzazione. Inefficienze dovute in larga parte a scarsità economiche regionali per le quali ci si trova di fronte a carenze di personale, vuoi a causa del blocco del turnover per la dirigenza medica e il personale di comparto, vuoi al blocco alla pubblicazione di nuove ore di Specialistica Ambulatoriale per attingere agli specialisti necessari, oltre alla carenza di forniture di strumenti professionali. Non si può negare anche una certa resistenza da parte degli operatori in funzione di un mantenimento di uno “status quo”, o piuttosto un timore ad affrontare le nuove condizioni che, in uno spirito di collaborazione tra professionisti e strutture distrettuali, sono finalizzate a garantire una maggiore qualità assistenziale a fa- UCCP – CURE DOMICILIARI vore dell’utenza, che deve essere il fine ultimo del Servizio Sanitario Nazionale/Regionale. Il corso di formazione che si svolgerà a Napoli il 29 giugno 2015: “la Specialistica ambulatoriale: Uccp e Cure domiciliari, le sfide del futuro prossimo”, è stato un vero e proprio “Seminario di studio” per descrivere le nuove forme di organizzazione che andranno ad essere strutturate, ma anche un momento di presa di coscienza da parte dei colleghi di quali potranno essere i futuri scenari in cui essi si muoveranno e quali potrebbero essere anche le scelte strategiche del nostro sindacato. Un “Seminario” in cui andranno affrontate queste nuove criticità, poiché si andrà verso una maggio- re integrazione lavorativa con le altre figure professionali presenti nell’equipe, previste sia nelle Uccp. che nella rete delle Cure Domiciliari: Medici di Medicina Generale, Dirigenti medici dei Distretti, Infermieri, Fisioterapisti, Psicologi, Nutrizionisti, ecc.. Sarebbe interessante, che proprio da Napoli, dalla Campania, dal Sud, alla luce del nostro confronto, potessero emergere nuove proposte organizzative e modelli di lavoro, da trasferire ai tavoli di contrattazione nazionali e regionali e ipotizzare il superamento dei blocchi stipendiali e quindi, quando le risorse finalmente lo consentiranno, anche un’incentivazione economica a chi collaborerà con le equipe nascenti e avrà un maggiore impegno domiciliare. Così come sarà necessario ipotizzare una maggiore flessibilità, ma non intesa come perdita di tutele sindacali, ma un’elasticità che superi una certa “stanzialità” lavorativa consentendo, fermo restando la disponibilità a fronte di un’equa remunerazione, di essere pronti ad essere operativi laddove c’è necessità, nell’ambito dell’Azienda ma anche al di fuori dei limiti territoriali del Distretto di incarico. Il tutto finalizzato anche a considerare e analizzare con attenzione un altro particolare pericolo incombente, quello dell’esternalizzazione dei servizi da parte delle aziende sanitarie. Un’esternalizzazione che medical network 3 | 2015 attualità CURE DOMICILIARI “SAREBBE INTERESSANTE, CHE PROPRIO DA NAPOLI, DALLA CAMPANIA, DAL SUD POTESSERO EMERGERE NUOVE PROPOSTE ORGANIZZATIVE E MODELLI DI LAVORO, DA TRASFERIRE AI TAVOLI DI CONTRATTAZIONE E IPOTIZZARE IL SUPERAMENTO DEI BLOCCHI STIPENDIALI E, QUANDO LE RISORSE FINALMENTE LO CONSENTIRANNO, ANCHE UN’INCENTIVAZIONE ECONOMICA A CHI COLLABORERÀ CON LE EQUIPE NASCENTI E AVRÀ UN MAGGIORE IMPEGNO DOMICILIARE”. 7 CURE DOMICILIARI attualità 8 inizialmente vedeva coinvolte solo le figure di supporto all’assistenza ma che recentemente ha visto in alcuni bandi di appalto prevedere la richiesta della figura del medico. Bisogna chiedersi perché si giunge a tali scelte e cosa spinge un’azien- da pubblica ad una tale dirompente iniziativa. Una prima e superficiale risposta, potrebbe essere quella degli interessi e del ridimensionamento del servizio pubblico a favore del privato, ma ciò appare come la solita risposta sostenuta so- lo per partito preso, mentre una analisi più approfondita va fatta a 360 gradi, considerando anche l’aspetto della soddisfazione e della percezione della qualità da parte degli utenti, oltre anche al risparmio di spesa. “ANCHE SE LE UCCP SONO GIÀ PRESENTI IN NUMEROSE REGIONI D’ITALIA, VE NE SONO ALTRE, COME LA CAMPANIA, IN CUI VI È UNA DISCRETA RETE DI CURE DOMICILIARI, MA CHE ANCORA DIMOSTRA ALCUNE INEFFICIENZE NELL’ORGANIZZAZIONE” Se si considera quanto descritto, un’analisi e una riflessione più attenta sarà doverosa da parte del sindacato, anche per il suo stesso futuro. Non a caso al convegno sono stati chiamati a relazionare tutte le componenti del nostro sindacato: Specialisti ambulatoriali, Dirigenti medici, Medici di medicina generale ed altre professionalità anche in un confronto dalla volontà costruttiva con la Regione e l’Università. In particolare con questa, nella fattispecie il Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II° di Napoli, si definiranno le basi per una collaborazione che porti ad un momento formativo più elevato che consenta allo Specialista ambulatoriale ed al Dirigente della sanità territoriale, di poter affrontare con migliori strumenti la sfida che l’attuale organizzazione dei Sistemi Sanitari Nazionale e Regionali pone rispetto alla organizzazione delle cure territoriali. medical network 3 | 2015 ITALIA-INGHILTERRA CONFRONTO attualità Confronto tra due sistemi sanitari pubblici P arlando della mia esperienza di lavoro in Inghilterra e delle differenze che ho riscontrato con la nostra sanità posso dire che i difetti più grossi del Ssn comparato a quello Inglese si possono riassumere in due punti: da noi c’è troppo personale amministrativo per la dirigenza generale e poco per gli specialisti, i medici e gli infermieri, non esiste in sostanza personale di supporto clinico. Per questo, la prima cosa che L’esperienza di un medico che per diversi mesi ha prestato la sua opera di specialista gastroenterologo presso il Ssn di sua Maestà. Ciò che emerge con evidenza è che i medici (e gli infermieri) nel nostro Paese vengono impiegati per fare cose che non gli competono e sono sottopagati medical network 3 | 2015 di Stefano Bellentani, specialista ambulatoriale gastroenterologo presso il Dipartimento di Gastroenterologia, Azienda USL di Modena 9 ITALIA-INGHILTERRA CONFRONTO attualità xxxxxx 10 farei per migliorare il nostro Ssn, se potessi, sarebbe abolire i Cup, rafforzando il legame e la rete tra medico di medicina generale e specialista. Già, perché se questa rete funziona tutto gioca a favore del paziente, che non è costretto a girare tra centri di prenotazione e ospedali. E poi farei un bel corso di formazione per mettere il personale dei Cup al servizio degli operatori sanitari. La cosa vale anche per il personale dell’Ausl, che negli anni passati è stato messo a disposizione quasi totalmente della dirigenza e non del personale medico. È evidente che le differenze tra i due sistemi ci sono, ma non stanno tanto nella professionalità delle persone, che in qualche caso da noi è addirittura migliore, nemmeno nella strumentazione o negli ambienti di ricovero, quello che fa realmente la differenza è l’organizzazione. Partendo dagli orari, in Inghilterra si lavora dalle 9 alle 17.30, con mezzora di pausa: il che permette di avere buona parte del pomeriggio libero. Il numero di prestazioni per sessione di lavoro è simile. In più, in Inghilterra ognuno fa solo il suo mestiere e quindi lo specialista fa davvero, solo lo specialista. Non ci sono incombenze, come scrivere al computer, fare e ricevere chiamate telefoniche o fissare appuntamenti. Queste cose vengono affidate ad una segretaria. Ogni medico ne ha una personale che svolge il lavoro part-time (per l’altra metà del tempo assiste un altro medico) e filtra tutte le chiamate. E gli appuntamenti con lo specialista non li prende il Cup, che in Inghilterra non esiste, ma lo stesso medico di base, che manda una email o un fax allo specialista, il medical network 3 | 2015 “NEL SISTEMA INGLESE ALTO È ANCHE IL CONTROLLO DI QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI ESEGUITE E DEGLI SPECIALISTI CHE LAVORANO NELLA STRUTTURA PUBBLICA”. quale filtra la richiesta e dà un giudizio di appropriatezza della richiesta. La mail poi viene ricevuta dalla caposala del Dipartimento, che consulta l’agenda: se non c’è un posto disponibile a seconda dell’urgenza attribuita al caso, la caposala si rivolge ai medici per cercarne uno disponibile a fare una seduta extra. Se non si rispettano i tempi, che sono fissati in tre giorni in ca- so di urgenza e due settimane se c’è un sospetto di cancro, la struttura viene penalizzata in termini di finanziamenti statali. Nel sistema inglese alto è anche il controllo di qualità delle prestazioni eseguite e degli specialisti che lavorano nella struttura pubblica. Esistono controlli rigidissimi da parte di persone incaricate dal Governo nazionale, che verificano in maniera estremamente scrupolosa aspetti come l’igiene e, appunto, il rispetto dei tempi delle prestazioni. Ugualmente i singoli professionisti devono sottomettersi al giudizio anche attraverso questionari compilati da colleghi di lavoro e dai pazienti. Dopo che lo specialista e il personale di supporto sanitario hanno fissato l’appuntamento al paziente, il paziente riceve al proprio domi- ITALIA-INGHILTERRA cilio una lettera con l’appuntamento: quindi non si muove da casa se non per andare alla visita. Dunque non ci sono centri di prenotazione né intermediari, ma tutto viene gestito sull’asse medico di base – specialista – infermiere-capo sala. Anche le infermiere nel sistema sanitario inglese hanno competenze diverse, ad esempio, ce ne sono alcune che sono formate per fare endoscopie, oppure che sono incaricate di prendersi cura dei pazienti ammalati di cancro, lavorando anche sull’aspetto psicologico. Infine, particolare non da poco, una differenza grossissima sta negli stipendi. Il rapporto è circa 3 a 1. Il che significa, per esempio, che in Italia un medico specializzato in chirurgia, che ha studiato 10 anni per la specializzazione, viene pagato 40 euro lordi per un’intera notte da svolgere in un ospedale del sistema sanitario nazionale. In Inghilterra la retribuzione di uno specialista assunto a tempo determinato con contratti di 3-6 mesi massimo, prende in media 100 euro l’ora. Nella tabella sono riportati alcuni dati che rendono ancora più evidente le differenze tra i due sistemi pubblici e le drammatiche criticità del nostro (fonti Ministero Sa- attualità CONFRONTO IL CUP IN INGHILTERRA NON ESISTE, È IL MEDICO DI BASE CHE FA LA RICHIESTA ALLO SPECIALISTA, IL QUALE FILTRA LA RICHIESTA E DÀ UN GIUDIZIO DI APPROPRIATEZZA DELLA STESSA”. lute Italiano e NHS Inglese). Non si capisce se nei dati italiani del Ministero vengano conteggiati anche i medici convenzionati laddove si parla di dipendenti. Se non fosse così bisognerebbe aggiungere ai medici altri 60.000 e il confronto si farebbe ancora più drastico. Come si può vedere, il problema non è tanto il numero più alto di medici italiani nei confronti di quelli inglesi (sottopagati e non in rete, aggiungo io) ma anche del numero dei medici rispetto agli infermieri: 1:2,4 in Italia, contro i 1: 3,1 in UK, così come il rapporto dei medici rispetto ai tecnici e soprattutto del personale di supporto clinico (amministrativo) che è drammatico in Italia 1: 0,67 contro 1 vs 3,2 in UK. In Italia non c'è nemmeno un rapporto 1:1 tra medici e segretarie (o personale di supporto clinico amministrativo). Mentre in UK ci sono 3 persone di supporto clinico ogni medico. La conclusione è che manca il supporto al medico in Italia (sia in termini di segretarie che di infermieri). In più purtroppo, la rete territoriale in Italia non funziona tranne l’assistenza domiciliare direi. Il risultato è che i medici (e gli infermieri) in Italia vengono impiegati per fare cose che non gli competono e sono sottopagati. Questo è il vero problema. CONFRONTO DEL RAPPORTO TRA NUMERO DI MEDICI E PERSONALE TECNICO O DI SUPPORTO CLINICO/AMMINISTRATIVO IN ITALIA E IN INGHILTERRA (UK) MEDICO/ INFERMIERE MEDICO/ TECNICO MEDICO/ PERSONALE SUPP.AMMINISTR. ITALIA 1 a 2,44 1 a 1,06 1 a 0,67 UK 1 a 3,12 1 a 1,38 1 a 3,18 medical network 3 | 2015 11 GIURISPRUDENZA GIURISPRUDENZA attualità 12 La Cassazione stabilisce che i rimborsi per le trasferte dei medici non sono tassabili. Lala: “Pronti a ricorsi per recuperare trattenute” Secondo i giudici della Corte, il rimborso per le spese di viaggio sostenute dal medico specialista ambulatoriale per lo svolgimento del proprio incarico presso ambulatori esterni al comune di residenza ha “natura risarcitoria”, e “non retributiva”. U na recente ordinanza della Corte di Cassazione, la 6793/2015, ha stabilito che non è prevista alcuna trattenuta nel rimborso spese del medico specialista per lo svolgimento dell’incarico presso gli ambulatori esterni al comune di residenza. I giudici in sostanza escludono la tassabilità del risarcimento per i costi di viaggio ai fini Irpef. Il rimborso, sempre secondo quanto prevede la Corte ha “natura risarcitoria”, e “non retributiva”. Per questo motivo il Sumai-Assoprof, per bocca del suo segretario generale, Roberto Lala, ha fatto sapere di essere “pronto a dare battaglia affinché ai medici venga restituito quel che gli è stato ingiustamente tolto”. È quindi plausibile aspettarsi un’azione risarcitoria da parte del sindamedical network 3 | 2015 cato che invita i suoi iscritti che ritengono di aver subito la stessa ingiustizia a fare ricorso. Già, perché secondo Lala “ancora una volta sono stati calpestati i diritti degli operatori sanitari italiani, ma l’ordinanza della Cassazione ripristina la regolarità degli oneri retributi- “CON L’ORDINANZA SI APRE LA POSSIBILITÀ PER I MEDICI DI RECUPERARE MIGLIAIA DI EURO RELATIVAMENTE AI 4 ANNI PRECEDENTI ALLA DATA DELLA RICHIESTA, IN CASO DI ERRONEO ASSOGGETTAMENTO ALL’IMPOSTA”. vi. Si apre dunque la possibilità per i camici bianchi di recuperare migliaia di euro relativamente ai 4 anni precedenti alla data della richiesta, in caso di erroneo assoggettamento all’imposta. Siamo pronti a dare battaglia affinché ai medici venga restituito quel che gli è stato ingiustamente tolto. Per questo abbiamo deciso di dare ai nostri camici bianchi la possibilità di essere supportati nei ricorsi da chi ha già ottenuto grandi risultati in sede legale per il rimborso delle specializzazioni”. Aggiungendo che “per una valutazione della propria posizione” e “per intraprendere l’azione, gli iscritti potranno rivolgersi gratuitamente alle proprie segreterie provinciali. Indipendentemente dalle iniziative delle singole province il GIURISPRUDENZA Sumai Assoprof ha stipulato una convenzione con Consulcesi, azienda che in ambito nazionale ha ottenuto notevoli risultati in molti procedimenti relativi a diritti negati ai medici, per consentire ai colleghi di essere sostenuti nelle azioni legali con competenza e con un impatto economico contenuto”. “I nostri 350 avvocati e consulenti legali sono già pronti ad assistere i medici per recuperare le somme ingiustamente sottratte ai loro stipendi”. Ha affermato Consulcesi per informare dell'avvio di una convenzione con il Sumai-Assoprof per promuovere azioni risarcitorie al fine di ottenere il rimborso delle somme trattenute dallo Stato ai camici bianchi per lo svolgimento del loro lavoro presso am- “IL SUMAI HA STIPULATO UNA CONVENZIONE CON CONSULCESI PER CONSENTIRE AI COLLEGHI DI ESSERE SOSTENUTI NELLE AZIONI LEGALI CON COMPETENZA E CON UN IMPATTO ECONOMICO CONTENUTO”. bulatori esterni al comune di residenza. Secondo la Corte di Cassazione il rimborso per le spese di viaggio sostenute dal medico specialista ambulatoriale ha, in questo tipo di casi, natura risarcitoria e non retributiva. Per questo motivo è esclusa la tassabilità del risarcimento ai fini Irpef. “Siamo felici – ha dichiarato Mas- simo Tortorella, presidente di Consulcesi Group – di offrire anche ad una realtà importante e rappresentativa come Sumai-Assoprof e ai tanti professionisti suoi iscritti, la possibilità di ricorrere per vedersi restituito quanto ingiustamente trattenuto dallo Stato italiano. Per una valutazione della propria posizione e per intraprendere l’azione, gli iscritti potranno rivolgersi gratuitamente alle proprie segreterie provinciali”. GIURISPRUDENZA attualità I contatti, per ricevere tutte le informazioni in merito alla convenzione stipulata tra Sumai-Assoprof e Consulcesi, sono il numero verde 800.122.777 (tasto 1 se vuoi indicare anche la selezione breve) o, in alternativa la mail: [email protected] medical network 3 | 2015 13 ECM ECM attualità Riflessioni su un sistema in continua evoluzione La fotografia della formazione continua in medicina ci restituisce l’immagine di un lavoro che ha raggiunto obiettivi eccellenti. Però se l’Ecm è un valore irrinunciabile della professione va anche tutelato, alimentato e migliorato con responsabilità e determinazione di Antonello Sanò 14 L a validità di un sistema si misura, in genere, dai risultati conseguiti; questa regola si può applicare in maniera appropriata anche all’Educazione continua in medicina che, essendo una realtà relativamente giovane, ha bisogno di frequenti interventi, correttivi e di assestamento per mantenere elevata la qualità della formazione fin qui erogata. È evidente, infatti, come il lavoro svolto in questi anni abbia raggiunto obiettivi eccellenti, primo fra tutti quello di aver reso consapevole la gran parte dei sanitari che l’Ecm è un valore irrinunciabile della professione e, in quanto tale, va tutelato, alimentato e migliorato con una buona dose di responsabilità e determinazione. Al momento, il sistema si può conmedical network 3 | 2015 siderare all’avanguardia in Europa grazie, tra gli altri, al passaggio dall’accreditamento degli eventi a quello dei provider, al sistema del doppio accreditamento, nazionale e regionale, nonché alla certificazione dei crediti relativi ad ogni evento. In merito a quest’ultimo argomento, la determina della Commissione nazionale per la formazione continua (23 luglio 2014 – 10 ottobre 2014) ha stabilito, tra i vari temi trattati, che l’obbligo standard per ciascun individuo, nel triennio 2014-2016, sia pari a 150 crediti complessivi. Allo stato dei fatti, quindi, il percorso dell’Ecm si basa prevalentemente su una valutazione quantitativa che, in prospettiva, dovrebbe invece orientarsi in senso qua- litativo mediante l’impiego di validi strumenti quali, ad esempio, il dossier formativo e lo sviluppo continuo professionale. I campi dove operare una scelta di qualità si possono individuare nella rilevazione dei bisogni dei singoli e del gruppo, con riferimento agli obiettivi da realizzare, nella verifica dell’impatto sulle conoscenze, in merito al miglioramento della qualità delle cure, nonché nelle modalità di organizzazione degli eventi, con particolare riguardo all’appropriato utilizzo delle risorse disponibili. Ciò in quanto si chiede, con ECM ECM attualità sempre maggiore frequenza, di investire nell’aggiornamento per una riqualificazione di tutti gli operatori della sanità tenendo presenti, innanzitutto, la realtà europea con cui è necessario confrontarsi ed il concetto che la certificazione rilasciata non sempre assicura l’acquisizione delle competenze richieste. Tutto questo va visto in un’ottica di futura semplificazione del sistema Ecm, sulla base di adeguate modifiche normative, a cominciare dalla rappresentatività dei provider privati, per passare a quei settori nei quali si sono riscontrate alcune criticità in occasione delle verifiche e, cioè, l’atto costitutivo, lo statuto, l’atto di nomina del legale rappresentante, i dati economici e l’esperienza in ambito sanitario. Ma è dall’analisi dei risultati numerici che si riscontra in maniera immediata il livello formativo raggiunto nell’ultimo triennio (20112013): quattro medici su dieci sono in regola con l’acquisizione dei crediti triennali, mentre ad una percentuale che si aggira intorno al 10% manca poco per adempiere all’obbligo Ecm. In sintesi, circa la metà si può considerare in linea con l’aggiornamento professionale e, quindi, un particolare impegno dovrà essere dedicato nei confronti dell’altra metà, ancora lontana dal conseguimento del fabbisogno previsto; per non parlare di quella percentuale del 15% di medici che, per vari motivi, non ha maturato alcun credito formativo. Sebbene questo dato susciti comprensibile allarme, la situazione oggi è senz’altro migliore di quella esistente all’inizio del programma; tuttavia, per non vanificare le energie impegnate e gli sforzi sostenuti, è ancora lunga la strada da percorrere se si vuole arrivare a quei risultati che tutte le parti interessate sono consapevoli di dover raggiungere. medical network 3 | 2015 15 SIFOP PIEMONTE IL TERRITORIO SIFOP PIEMONTE attualità Luigi Fontana, Consigliere nazionale referente Regionale Piemonte Sifop – Sirfet; Specialista ambulatoriale in Cardiologia Asl CN 1 – Cuneo – Mondovi – Savigliano 16 L’assistenza specialistica ambulatoriale è sempre più interdisciplinare Presentiamo il razionale di un convegno che si svolgerà a settembre in provincia di Cuneo destinato a tutti i medici specialisti e professionisti sanitari convenzionati e non con il Ssn, purché operino prevalentemente sul territorio I mutamenti sociodemografici e i progressi della medicina hanno profondamente cambiato lo scenario dei bisogni assistenziali, nel nostro come in altri paesi occidentali, spostando l’asse delle cure dalle patologie acute a quella delle malattie croniche che, spesso coesistenti fra loro, colpiscono una popolazione sempre più anziana e assorbono una proporzione sempre maggiore della spesa sanitaria. La cronicità è quindi il nuovo scenario con cui i medici ed i professionisti devono confrontarsi per sviluppare risposte assistenziali efficaci e sostenibili. Tuttavia la risposta complessiva del sistema ai bisogni di questi pazienti non è tuttora ottimale, a causa delle eterogeneità culturali, professionali, organizzative presenti a tutti i livelli e della mancanza di un coordinamento generale, fattori che si manifestano in un’assistenza spesso discontinua e frammentaria. Emerge, quindi, la necessità di ag- medical network 3 | 2015 gregare le competenze e la responsabilità delle diverse figure professionali nell’ambito di una nuova ed efficiente rete assistenziale al paziente cronico. Le malattie croniche, in ragione del loro aumento di prevalenza, hanno cambiato radicalmente il concetto di salute. In Italia, secondo un'indagine condotta dall'Istituto nazionale di statistica (Istat), il 35,4% della popolazione dichiara di soffrire di qualche malattia o disabilità, nel 55,1% dei casi si tratta di donne. Il 45,3%, dei pazienti (10 milioni di persone) sono raggruppati tra i 35 ed i 64 anni di età, un ulteriore 36,4% è rappresentato dagli anziani (età > 65 anni). Tra questi, il 52% dei maschi e il 61% delle donne dichiara di soffrire di almeno due malattie croniche, mentre il 44% ed il 51%, rispettivamente, ne dichiara almeno tre. Secondo un rapporto del Censis , per gli italiani essere sani significa “essere efficienti ed in grado di svolgere le normali attività” e di vivere una “situazione di stabilità e di equilibrio psicofisico” piuttosto che “assenza di malattia e di sintomi”. Nell’ambito della cronicità, la salute può essere, infatti, considerata come uno stato di equilibrio, mentre la malattia corrisponde alla crisi, alla ricaduta, alla complicanza. Questo cambiamento di concetto ha delle conseguenze dirette sul modo con cui i curanti considerano le loro azioni verso dei pazienti cronici. Abituati per loro formazione a ritenere che il loro ruolo sia quello di identificare e di porre rimedio il più rapidamente possibile ad un evento morboso transitorio, per riportare l’individuo ad uno stato di salute, tutto il personale sanitario deve oggi accettare la necessità d’accompagnare per lunghi periodi le persone che non riusciranno mai a guarire e di favorirne la sta- SIFOP PIEMONTE bilizzazione. L'approccio diagnostico-terapeutico completo, per questa categoria di pazienti, implica che tra tutti i medici specialisti e i professionisti si stabilisca una vera e propria sinergia mirata ad un’alleanza terapeutica. Sempre più spesso si verifica, infatti, il contemporaneo intervento di più operatori sanitari (medici generalisti, ospedalieri, specialisti, infermieri, psicologi, dietisti, fisioterapisti, ecc.) e persone (familiari, operatori sociali, volontari, religiosi, ecc.) per l'assistenza dello stesso malato. Purtroppo, non è raro che, in assenza di un'adeguata comunicazione, gli interlocutori finiscano per contraddirsi a scapito non solo della “qualità” dell’assistenza ai pazienti, ma anche della loro vita relazionale e professionale. La malattia deve necessariamente diventare, sempre più frequentemente un luogo d’incontro tra specialisti e professionisti. Una buona conoscenza dell’operato di altri spemedical network 3 | 2015 SIFOP PIEMONTE attualità 17 SIFOP PIEMONTE SIFOP PIEMONTE attualità 18 cialisti ed un’efficace comunicazione, tra i soggetti oltre a migliorare il rapporto diretto, riduce notevolmente stress ed incomprensioni, creando condizioni di maggiore armonia e coordinamento anche tra coloro che prestano assistenza. Una comunicazione aperta e chiara, oltre ad essere un tramite di informazioni cliniche, diviene, pertanto, anche un prezioso strumento di collaborazione tra medici specialisti , professionisti, medici di famiglia e malati. A tale scopo La Società italiana di formazione permanente della Medicina Specialistica (S.I.Fo.P.) della Regione Piemonte organizzerà, nel mese di settembre, in Piemonte, un Convegno di confronto interattivo destinato a tutti i medici specialisti e professionisti sanitari convenzionati e non con il Ssn, purché operino prevalentemente sul territorio. L’evento per ragioni didattiche sarà diviso in sessioni e ogni sessione tratterà temi di interesse multidisciplinare. Ogni sessione coinvolgerà specialisti di diverse discipline, aggregati per competenze nelle seguenti aree: Area Cardio-metabolica (cardiologi, internisti, endocrinologi, neurologi, ecc), Area Chirurgica (otorinolaringoiatri, chirurghi vascolari, ginecologi, ortopedici, dermatologi, ecc.) e Area Odontostomatologica (chirughi maxillo-faciale, odontoiatri, ecc.). Il corso ha per titolo: Il Territorio: l'assistenza specialistica ambulatoriale è sempre più interdisciplinare”. L'evento scientifico si terrà in plenaria e parteciperanno contemporaneamente tutti gli specialisti delle tre sessioni. Il confronto avverrà su tutti gli argomenti trattati. Il convegno servirà ad approfonmedical network 3 | 2015 Struttura e Programma del Convegno Regionale SIFoP del Piemonte Pollenzo – 18 settembre 2015 Il Territorio: l’assistenza specialistica ambulatoriale è sempre più interdisciplinare 8,00 – 8,30 8,30 – 8,45 Apertura segreteria e registrazione dei partecipanti Saluti delle Autorità. Presentazione: Dottor Luigi Fontana, Dottor Renato Obrizzo 8,45 – 9,15 Lettura Magistrale: Dottor Sebastiano Marra, “Antiaggreganti, Warfarin e i nuovi Anticoagulanti orali, quali combinazioni sono consigliati?” Presentazione Dott. Luigi Fontana. I° sessione Area prevalentemente Cardio-metabolica Moderatori Francesca Mirabelli – Paolo Graziosi – Carmine Magnotta 09,15 – 09,45 Breve relazione: La Fibrillazione atriale e lo Scompenso cardiaco cronico, come prevenire le complicanze tromboemboliche. Dottor Luigi Gentile, 1° Caso clinico 09,45 – 10,15 Breve relazione: Prevenzione e gestione ambulatoriale farmacologica della Cardiopatia ischemica cronica in pazienti con ipertensione arteriosa, diabete mellito e dislipidemia. Dott. Luigi Fontana. 2° caso clinico Luigi Fontana 10,15 – 10, 25 Esami di laboratorio “cosa non chiedere…” D.ssa Daniela Cabodi. 10,25 – 10,50 Discussione interattiva. 10,50 – 11,00 Coffee' Break 11,00-11,30 Lettura magistrale: Prof. Roberto Albera “Sindromi vertiginose labirintiche e non labirintiche”. Presentazione Dott. Fernando Muia' 2° Sessione Moderatori 11,30 -12,00 Area prevalentemente Chirurgica Dott.ssa Marcella Bozzetti – Dott. Roberto Actis Breve relazione: “Sindromi da insufficienza vertebro-basilare”. Dottor Fernando Muia' 3° caso clinico Dott. Fernando Muia' 12,00 – 12,30 Breve relazione: “La patologia carotidea: sintomi, diagnosi e trattamento” 4° caso clinico Dott. Andrea Sciolla 12,30 – 13,00 discussione interattiva 13,00 – 13,30 Lettura magistrale: Dott. Francesco Losurdo “Principi di Educazione Terapeutica del Paziente”. Presentazione: Fiorenza Ducceschi SIFOP PIEMONTE 3° Sessione Area prevalentemente Odontostomatologica Moderatori Dott. Mauro Sacco – Dott. Issa Khreisat 15,00 – 15,30 Breve relazione: “Problemi Endodontici 5° caso clinico Dott. Paolo Lesca 15,30 – 16,00 Breve relazione: “Patologia paradontale” 6° caso clinico Dott. Franco Fogliano. 16,00 –16,30 discussione interattiva 16,30 – 17,00 Lettura magistrale: Dott. Luigi Salvatico “Psicologia clinica e malattie croniche”. Presentazione: Dott. Giorgio Visca. 17,00 Chiusura dei lavori. Area Docenti Dottor Sebastiano Marra – Molinette – Dipartimento di Cardiologia -Università di Torino [email protected]; Professor Roberto Albera – Professore Ordinario in Otorinolaringoiatria, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università degli Studi di Torino; Prof. Sergio Gandolfo – Professore Ordinario in Odontostolmatologia/oncologia – Università di Torino, Ospedale San Luigi – Orbassano; Dottor Fernando Muià – Specialista O.R.L. SIFoP – Torino; Dottoressa Fiorenza Ducceschi – Specialista Oculista SIFoP – Cuneo; Dottor Franco Fogliano – Specialista Odontoiatra SIFoP – Biella-Vercelli; Dottor Luigi Gentile – Specialista Cardiologo SIFoP – Asti; Dottor Mauro Sacco – Specialista Odontoiatra SIFoP – Cuneo; Dottor Paolo Lesca – Specialista Odontoiatra – Biella – Vercelli; Dottor Francesco Losurdo – Presidente Nazionale SIFoP – Endocrinologo – Bari; Dottor Luigi Salvatico – Primario Psicologo. Già Direttore S.C. Psicologia ASL CN1 – Cuneo; Dottor Andrea Sciolla – Specialista Chirurgia vascolare SIFoP – Cuneo; Dottor Actis Roberto – Specialista O.R.L. – Torino; Dottor Carmine Magnotta – Specialista Cardiologo SIFoP – Asti; Dottor Paolo Graziosi – Specialista Oculista SIFoP – Alessandria; Dottoressa Francesca Mirabelli – Specialista Cardiologo SIFoP – Vercelli; Dottoressa Bozzetti Marcella -Specialista Dermatologo SIFoP – Stresa; Dottor Giorgio Visca – Specialista Cure Palliative SIFoP – Torino; Dottoressa Daniela Cabodi – Biologa – Molinette – Torino; Dottor Issa Khreisat – Specialista O.R.L. SIFoP – Cuneo; Dottor Renato Obrizzo – Coordinatore Regionale SIFoP - Cardiologo – Torino; Dottor Luigi Fontana – Consigliere Nazionale SIFoP -Cardiologo – Cuneo. dire e conoscere criteri strumentali, farmacologici, di laboratorio e comportamentali sulla gestione di malattie croniche sia in ambulatorio che presso il domicilio del paziente. Il confronto delle proprie esperienze pratiche di specialisti nelle varie discipline (che operano in territorio montano, urbano, in pianura, zone fluviali, e via dicendo), e che abbiano rapporti professionali con strutture ospedaliere di eccellenza e non, verificando le implementazioni sulla pratica clinica delle linee guida, servirà non solo alla crescita culturale e professionale della medicina specialistica del territorio, ma all’immenso vantaggio di salute per pazienti sempre più anziani e affetti da malattie croniche e invalidanti e al contenimento della spesa sanitaria pubblica relativa. Gli obiettivi formativi che il convegno si prefigge sono i seguenti: delineare comportamenti condivisi alla luce dei grandi trials ed evidenze, implementandoli nella pratica quotidiana; utilizzare razionalmente le risorse disponibili con scelte prescrittive corrette in campo farmaceutico, strumentale e di laboratorio, basate su evidenze scientifiche che tengano quindi conto di criteri di efficacia ed economicità; confronto e integrazione di conoscenza tra medici specialisti ambulatoriali di diverse discipline e culture, aggregati in aree di competenza; apprendere i principi base dell’Educazione terapeutica del paziente; apprendere i principi base di Psicologia e migliorare il rapporto empatico tra medico specialista e paziente. medical network 3 | 2015 attualità SIFOP PIEMONTE 13,30 – 14,30 Lunch 14,30 – 15,00 Lettura magistrale: Prof. Sergio Gandolfo “Ulcere orali di interesse internistico o chirurgico: quali protocolli diagnostico-terapeutici?” presentazione: Dott. Mauro Sacco 19 PSICOLOGIA PSICOLOGIA scienza e ricerca a cura di Filippo Cantone Asl NA 2 nord, Coordinatore nazionale Area Psicologi Psicoterapeuti Sumai Assoprof. Responsabile scientifico; Donatella Palma, Asl NA 2 nord Presidente Associazione Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza in rete Campania. Responsabile scientifico 20 Bioetica e psicopatologia Una riflessione sulla condizione di ammalato oggi, di come questa sia segnata da un forte disagio e sull’importanza assunta dalla bioetica rispetto alla medicina e alla psicopatologia L’ evento Ecm che si è tenuto a Napoli il 18 maggio 2015 in prima edizione, presso la sala convegni della sede sindacale campana “G. Sodano”, gratuito per gli iscritti alla nostra sezione, ha riscontrato un forte interesse. Si è riflettuto sulla condizione speciale di ammalato oggi, di come questa sia segnata da un forte disagio e sull’importanza assunta in questi ultimi decenni dalla bioetica rispetto alla medicina ed alla psicopatologia. Sostanziali modifiche, infatti, appaiono nel nuovo codice sulle modalità di rapporto col paziente: dal termine “paziente” si passa a quello di “cittadino” o in altri casi di “persona assistita”, prefigurando una ridefinizione del rapporto tra medico/biologo/psicologo – paziente in una prospettiva di rispetto reciproco e di fiducia in un’ottica paritaria. È una sfida – hanno rimarcato i relatori – che richiede l’assunzione di una nuova raffigurazione dove l’autonomia, l’autodeterminazione e la fiducia siano possibili e garantite. E tutto ciò a vantaggio di chi cura e di chi viene curato. Oggi vengono riconosciuti ampi diritti tra cui quello alla cura, all’insieme di strumenti e competenze per medical network 3 | 2015 combattere il malessere ed alleviare la sofferenza. Ma chi soffre di disturbi psichici è in grado di far valere questi diritti? E quali diritti hanno i familiari, i congiunti, i coabitanti e la società tutta affinché la malattia non ricada in qualche modo sulla loro esistenza? E ancora, quali limiti hanno i curanti, i familiari, la società nei confronti di quei singoli che essi ritengono affetti da tale malattia? In che misura è consapevole della sua malattia e sa di avere dei diritti per questo suo stato? Temi su cui aperto e coerente è stato l’apporto dei docenti nell’indicare come determinante allora diventa conoscere la persona, la sua storia, per comunicare in maniera chiara ed adeguata. La complessa e parziale risposta finora emersa è la cifra che marca la differenza tra una bioetica orientata alla pratica medica in generale e una bioetica della cura in psicopatologia. Agli interrogativi bioetici, ancor prima che etici, si è fatto luce sul perché chi interviene come professionista nell'ambito della cura di queste forme di malessere o, anche, chi abbia competenza ad intervenire e decida di non intervenire, determina una ricaduta significativa sull'esistenza, la qualità di vita, gli stessi aspetti biofisici della vita del singolo malato e delle persone a lui prossime. Eutanasia, accanimento terapeutico, inseminazione eterologa, interruzione di gravidanza, cura in carcere ed altri ancora, interrogarsi sul come questi evocano fantasmi, angosce, conflitti che non possono essere trascurati o ritenuti inesistenti e perché la ricerca sulla biologia o sul malato deve tenere conto oggi di questi elementi che di diritto entrano nel campo della bioetica. Per l’obiettivo formativo cruciale è l’acquisizione per il sanitario di adeguate competenze in tema di diritti per la persona, il suo ambito familiare e sociale, sul come e perché curare alla luce delle possibili ripercussioni sulla persona e sulla società intera. Oggi la ricerca scientifica, soprattutto nel campo delle scienze biologiche, ha raggiunto progressi impensabili e la bioetica è lo strumento per comprendere e dirimere i conflitti che, sempre più spesso, sorgono in ambito medico. La lotta contro la malattia e la sofferenza costituisce un imperativo etico inderogabile e nell’ambito della cura occorre porre attenzione al soggetto nella sua realtà irripetibile, non ac- cologici), la tematica dell’etica degli interventi precoci e della necessità di posizioni chiare rispetto al problema dell’informazione alle famiglie (soprattutto su disturbi dei quali la causa precisa non è ancora nota), il problema del consenso informato nell’ambito del quale la bioetica vuole che anche il bambino venga chiamato ad esprimere un consenso compatibilmente con le sue capacità e le sue competenze, su quale approccio condiviso per la disabilità, la gestione del paziente psichiatrico, del soggetto dipendente da sostanze, alcool o gioco d’azzardo con i risvolti sociali che conosciamo. Ricca anche la parte su una delle tematiche della bioetica più interessanti e al tempo stesso più controverse (anche dal punto di vista “PER L’OBIETTIVO FORMATIVO CRUCIALE È L’ACQUISIZIONE PER IL SANITARIO DI ADEGUATE COMPETENZE IN TEMA DI DIRITTI PER LA PERSONA, IL SUO AMBITO FAMILIARE E SOCIALE, SUL COME E PERCHÉ CURARE ALLA LUCE DELLE POSSIBILI RIPERCUSSIONI SULLA PERSONA E SULLA SOCIETÀ INTERA”. PSICOLOGIA giuridico) costituita dalla fecondazione artificiale, detta anche procreazione medicalmente assistita (Pma). Nuove famiglie o meglio nuove configurazioni familiari come le coppie di fatto, le famiglie monoparentali, le famiglie ricostituite, le famiglie con adozioni internazionali, le famiglie con uno o più bambini nati da fecondazioni artificiali e altre ancora sono le realtà nuove. La luce sulla persistenza dei divieti e il cosiddetto “turismo procreativo”. Durante la fase interattiva la giornata ha affrontato problemi come il consenso informato (che per essere valido deve essere fornito da una persona nella piena capacità di intendere e di volere); il consenso e la capacità del sofferente psichico nel rapporto medico individuando le problematiche bioetiche e le soluzioni normative. Interessante – in proposito – il confronto sul riconoscimento pieno dell’autodeterminazione terapeutica della persona a livello di fonti primarie dell’ordinamento giuridico e l’introduzione di nuovi istituti diretti al sostegno della persona con ridotta autonomia, i quali indicano al giurista la direzione, ma lasciano ancora aperta la riflessione in merito al profilo della capacità del “paziente” affetto da psicopatologie ad esprimere un valido consenso informato e della correlata responsabilità del medico. Si ringraziano i docenti: Barbara Colurcio (psichiatra, Asl NA 1), Paola D’Addino (professore ordinario di Diritto Privato, Unisa), Aldo Diavoletto (neuropsichiatra infantile, Asl SA), Viviana Faustini (avvocato, Napoli), Angelica Franzoso (psicologa psicoterapeuta, AslL NA 1), Caterina Toraldo (neuropsichiatra infantile, Asl NA 2), Angelo Rega (psicologo ricercatore Università “Federico II”). medical network 3 | 2015 scienza e ricerca PSICOLOGIA contentarsi di rispondere alla logica del bisogno, che è sempre circoscrivibile, ma che ci si misuri con le dinamiche del desiderio, che ha un orizzonte indefinitamente aperto. La sofferenza genera una condizione di separatezza che non può essere scavalcata con la pretesa di un’artificiosa immedesimazione, ma comporta rispetto della distanza e disponibilità all’accoglimento. La cura – è stato ribadito – deve anche comprendere un’attenzione a interpretare le domande più profonde, spesso non esplicitamente espresse, del soggetto e per questo è necessario fare spazio al riconoscimento della singolarità della condizione di ciascuno. Per tutti diventa fondamentale la capacità di far assumere al malato un atteggiamento attivo nei confronti della malattia. L’assunzione di una posizione responsabile nei confronti della malattia è condizione essenziale per concepire la salute come un compito da assumere sia verso se stessi sia verso gli altri. Non solo lo psicoterapeuta, ma anche il medico e l’infermiere non possono ignorare l’esistenza della dimensione simbolica della malattia; l’evento biologico va sempre inscritto nella storia personale del malato. Significativi i contributi su salute mentale o la prevenzione del suicidio e dell'autolesionismo all'interno degli Istituti di Pena, settore nel quale il passaggio della sanità penitenziaria al Servizio sanitario nazionale ha rappresentato un passo importante verso l'obiettivo del raggiungimento della parità dei livelli di salute fra detenuti e liberi. Così come quelli sul tema della dignità del minore come fruitore di cure a pari titolo dell’adulto; toccando inoltre aspetti come la necessità di trattamenti (anche farma- “OGGI VENGONO RICONOSCIUTI AMPI DIRITTI. MA CHI SOFFRE DI DISTURBI PSICHICI È IN GRADO DI FAR VALERE QUESTI DIRITTI? E QUALI DIRITTI HANNO I FAMILIARI? E ANCORA, QUALI LIMITI HANNO I CURANTI, I FAMILIARI, LA SOCIETÀ NEI CONFRONTI DI QUEI SINGOLI CHE ESSI RITENGONO AFFETTI DA TALE MALATTIA?” 21 SIFOP DALLA PELLE AL CUORE SIFOP scienza e ricerca a cura della Redazione 22 Alcuni consigli per il proprio benessere “Lo specialista ambulatoriale al fianco del cittadino” è l’iniziativa organizzata a Roma da Sumai e Sifop Lazio con il patrocinio, tra gli altri, dell’Omceo capitolina. Una giornata per fornire consigli, suggerimenti, sfatare miti e convinzioni sulla salute partendo dalla prevenzione D alla prevenzione dermatologica a quella cardiovascolare passando per la diffusione della cultura dell’emergenza e alcuni consigli per accrescere il proprio benessere. Questi i temi che sono stati al centro dell’iniziativa ‘Lo specialista ambulatoriale al fianco del cittadino’ organizzata da Sumai-Assoprof, in collaborazione con Sifop tenutasi a Roma lo scorso 23 maggio presso il Centro commerciale ‘I Granai’. L’evento ha avuto il patrocinio dell’Ordine dei medici di Roma, del Giec (Gruppo intervento emergenze cardiologiche) e dell’Ares (Agenzia di ricerca ed educazione sanitaria). Durante la giornata, in uno stand allestito all’interno della zona commerciale gli specialisti ambulatoriali sono entrati direttamente in contatto con la popolazione effettuando dimostrazioni pratiche di rianimazione cardiopolmonare e di disostruzione. Inoltre, anche in previsione dell’estate, gli esperti Sumai hanno fornito alcuni consigli pratici su come proteggere la pelle dal sole e prevenire l’invecchiamento e in generale consigli per migliorare il proprio benessere. medical network 3 | 2015 SIFOP n Proteggersi con creme antisolari medicate n Struccarsi accuratamente ed evitare profumi n Esporsi dalle ore 9 alle 12 e dopo le ore 17 n Idratare accuratamente la pelle n Proteggere mucose e palpebre n Fare attenzione ai farmaci n Bere molta acqua ed evitare gli alcolici n Controllo dermatologico al rientro dalle vacanze scienza e ricerca SIFOP Alcuni consigli per un ‘Sole Amico’ I 10 consigli per migliorare il proprio Benessere: “È stata una giornata molto importante – ha dichiarato Giancarlo Roscio, cardiologo dell’Azienda Usl RMC – in cui siamo riusciti ad intercettare circa un centinaio di cittadini fornendo consigli, suggerimenti, sfatando alcuni miti e convinzioni sulla salute. Molto seguite sono state anche le dimostrazioni pratiche delle tecniche di primo soccorso. Visto il gradimento mostrato dai cittadini abbiamo già in mente di replicare l’iniziativa in altre zone della città di Roma coinvol- gendo anche altre specialità mediche”. “In vista dell’estate, ma non solo, abbiamo deciso di fornire alla popolazione alcuni consigli su come proteggere la propria pelle – ha sottolineato Rossella Filippetti dermatologa Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini - . Durante la giornata sono state molte le famiglie, soprattutto quelle con bambini, che si sono fermate al nostro stand per assistere alle dimostrazioni e ascoltare i nostri suggerimenti”. n Non mangiare ‘troppo’ ed evitare pasti molto abbondanti n Seguire orari costanti e regolari pasti n Considerare i pasti come momento di relax n Assicurare un abbondante introito di acqua nelle 24 ore n Mangiare frutta, verdura e fibre alimentari n Dosare correttamente il consumo di carni, pesce, e grassi n Non fare abuso di alcolici n Smettere di fumare n Muoversi di più fisicamente n Fare attenzione ai farmaci medical network 3 | 2015 23 PREVIDENZA PREVIDENZA rubriche di Paolo Quarto 24 La ricongiunzione dei periodi assicurativi Ovvero come utilizzare gli spezzoni contributivi lasciati in altri enti, nel corso degli anni, per non perderli facendoli invece valere nel computo del requisito minimo per anticipare il pensionamento rispetto all’età di vecchiaia e comunque per ricavarne una quota di pensione. Quando sono state svolte in passato, per periodi limitati, attività lavorative che hanno dato luogo a versamenti contributivi presso altre Gestioni Previdenziali, si pone il problema di come utilizzare gli spezzoni contributivi lasciati in tali enti per non perderli e farli invece valere nel computo del requisito minimo di anni necessari per anticipare il pensionamento rispetto all’età di vecchiaia e comunque per ricavarne una quota di pensione. Il problema riguarda in particolare i medici e gli odontoiatri convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, iscritti ai Fondi Speciali Enpam, che, hanno avuto occasione, di svolgere in precedenza per periodi limitati, attività lavorativa di lavoro dipendente pubblico con versamenti all’ex Inpdap o di lavoro dipendente privato in cliniche o case di cura, con contributi all’Inps. Questi spezzoni contributivi formatisi in altre gestioni previdenziali, insufficienti per la maturazione del diritto a pensione rimanevano inutilizzati, fino all’emanazione, nel 1990, della legge 45, la quale, alla stregua della legge 29/1979 per la ricongiunzione di periodi di assicurativi dall’Inpdap all’Inps e viceversa, ha medical network 3 | 2015 permesso, da quell’anno, il trasferimento dei contributi anche da gestioni previdenziali per il lavoro dipendente (Inps e Inpdap) alle Casse di previdenza dei liberi professionisti (nel nostro caso all’Enpam) e viceversa. LA RICONGIUNZIONE COME UN RISCATTO In base a tale legge, per i medici addetti alla medicina dei servizi e gli specialisti ambulatoriali, iscritti al Fondo Ambulatoriali Enpam, è possibile quindi ricongiungere nella propria posizione previdenziale eventuali periodi assicurativi rimasti in altri Enti in relazione ad attività lavorative ormai cessate. Possono essere ricongiunti nel Fondo Ambulatoriali anche gli spezzoni contributivi giacenti negli altri Fondi Speciali dello stesso Enpam (il Fondo Generici e il Fondo Specialisti Esterni). In questi casi, però, la ricongiunzione non serve ad aggiungere anzianità contributiva ai fini del requisito minimo necessario per anticipare il pensionamento, poiché i periodi non coincidenti di attività e di contribuzione negli altri Fondi Speciali dell’Ente già sono considerati utili a questo scopo. Il trasferi- mento, in questi casi, servirebbe soprattutto a valorizzare nel Fondo Ambulatoriali i periodi contributivi, per ricavarne una quota di pensione maggiore di quella maturabile autonomamente presso il Fondo Generici o il Fondo Specialisti esterni al raggiungimento dei requisiti. La ricongiunzione non consiste, infatti, nel semplice trasferimento, alla pari, dei contributi da una gestione all’altra, ma nella loro valorizzazione nella gestione di destinazione come avviene nei riscatti. La ricongiunzione deve essere quindi considerata come un riscatto dei periodi di lavoro per cui furono versati i contributi, riscatto però il cui costo potrà risultare parzialmente o totalmente pagato dai contributi rivalutati trasferiti. QUALI SONO LE MODALITÀ E LE PROCEDURE DELL’ OPERAZIONE? L’iscritto interessato presenta domanda alla Fondazione Enpam attraverso un apposito modulo, nel quale si limita a indicare, anche genericamente, i periodi di attività e di contribuzione e la gestione previdenziale in cui i versamenti furono effettuati. La domanda può essere avan- zata anche online, attraverso il sito della Fondazione. In base alla domanda gli Uffici dell’Ente, entro il termine di 60 giorni stabilito dalla legge 45, richiedono all’Ente in cui si trovano i contributi (generalmente, quindi, all’Inps e all’ex Inpdap – ora Gestione dipendenti pubblici), la comunicazione della posizione da trasferire con l’indicazione dettagliata dei periodi da ricongiungere (compresi quelli eventualmente riscattati per laurea o riconosciuti per servizio militare), delle retribuzioni percepite in ciascun periodo, dei contributi versati e dei contributi rivalutati al tasso annuo del 4,5% previsto dalla legge 45. La richiesta è inviata per conoscenza anche all’iscritto, al quale non vengono richiesti altri adempimenti, ma che potrebbe attivarsi per seguire e sollecitare l’ufficio destinatario della richiesta a fornire alla Fondazione il tabulato contenente le informazioni, tenendo presente che, gli Uffici Enpam potranno effettuare il conteggio della ricongiunzione soltanto dopo aver ricevuto i dati (che spesso l’Inpdap non ha e deve ricostruire chiedendo a sua volta notizie ai Comuni, alle ASL o agli Ospedali presso cui fu prestata l’attività lavorativa). Ricevuto il tabulato con i dati necessari, l’Enpam calcolerà, come per i riscatti di laurea seguendo le norme previste dal regolamento del Fondo, la quota virtuale di maggiore pensione ottenibile, alla data, della domanda, con l’aggiunta dei periodi contributivi da trasferire, e stabilirà, in base ad apposite tabelle di capitalizzazione la riserva matematica della maggiore pensione che l’iscritto potrà ricavare dai contributi ricongiunti. Le tabelle di capitalizzazione sono basate su due parametri entrambi riferiti alla data della domanda: l’età dell’iscritto e l’anzianità di contribuzione complessiva acquisibile con i periodi da ricongiun- gere. Ad età ed anzianità più o meno elevate corrisponderà proporzionalmente l’ammontare della riserva matematica. Dal suo importo saranno quindi portati in detrazione i contributi da trasferire nell’ammontare rivalutato comunicato dalla gestione di provenienza, e determinato applicando, come si è detto, il tasso annuo del 4,5% dall’anno di versamento fino a quello precedente la presentazione della domanda. La differenza tra la riserva matematica e i contributi rivalutati costituisce l’onere della ricongiunzione, posto a carico dell’iscritto che ne ha fatto richiesta. Se i contributi rivalutati risulteranno maggiori della riserva matematica, la ricongiunzione non avrà un costo aggiuntivo ed è proposta ad onere zero. I conteggi della ricongiunzione sono comunicati dall’Enpam all’iscritto richiedente con una lettera di proposta, nella quale sono offerte anche alcune possibilità di rateazione medical network 3 | 2015 PREVIDENZA rubriche 25 PREVIDENZA PREVIDENZA rubriche dell’eventuale onere aggiuntivo. La dilazione massima non può superare tuttavia la metà dei periodi da ricongiungere. Il richiedente deve accettare o rinunciare alla proposta di ricongiunzione entro il termine di 60 giorni dalla data di ricezione della lettera di comunicazione. In caso di ricongiunzione con onere aggiuntivo, l’accettazione avviene con il pagamento contestuale di un minimo di tre rate mensili dell’onere. L’accettazione o la rinuncia alla ricongiunzione va fatta anche quando la ricongiunzione non comporta oneri aggiuntivi. Naturalmente, se non si risponde all’invito dell’Ente nel termine perentorio dei 60 giorni, la ricongiunzione si intende automaticamente rinunciata. In sede di valutazione della convenienza di accettare o meno la proposta, va considerato che la quota di maggiore pensione ottenibile dalla ricongiunzione è quella maturata e calcolata alla data di domanda, ma riferita all’età di vecchiaia, senza quindi l’applicazione della eventuale penalizzazione in caso di anticipazione del trattamento. Scadenzario fiscale e previdenziale LUGLIO 7 Termine ultimo per consegnare al sostituto d'imposta o al CAF o al professionista abilitato il Mod. 730/2015 per i redditi 2014 e per ricevere il prospetto di liquidazione 31 Scadenza del termine di presentazione all’ENPAM della dichiarazione (mod. D) del reddito libero professionale medico (compreso quello intramoenia), prodotto nel 2014, per il pagamento al Fondo di Previdenza Generale – quota B del contributo proporzionale sul reddito prodotto (12,5% , 2% o 6,50% per i pensionati del Fondo). 31 Entro il mese di luglio, il sostituto d’imposta, datore di lavoro cui è stato presentato il mod. 730/2015, rimborsa o trattiene sulle competenze (stipendio o pensione del mese), l’IRPEF dovuta a saldo o/e come 1° acconto 2015: in caso di incapienza, le trattenute residuali sono applicate e recuperate nei mesi successivi. Per i pensionati il sostituto d’imposta provvede a partire dal mese di agosto o di settembre. 31 Scadenza del termine per la richiesta di contribuzione ad aliquota ridotta sul reddito libero professionale medico da parte dei sanitari dipendenti, convenzionati o già titolari di trattamento pensionistico. CONSULENZA PREVIDENZIALE Ricordiamo agli iscritti che presso la residenti fuori Roma. In entrambi i sede del SUMAI Nazionale, Via casi (colloquio diretto o quesiti scritti) Lamaro n. 13 – 00173 Roma, opera un è necessario che i colleghi interessati servizio di consulenza relativa al forniscano le seguenti indicazioni o Fondo di Previdenza (informazioni documentazioni: sulle prestazioni erogate dal Fondo • data di nascita, data di laurea, tipo Ambulatoriali, Fondo Generale sulle di specializzazione relativa modalità dei riscatti, delle all’incarico ambulatoriale, anzianità ricongiunzioni, ecc.). del rapporto a tempo indeterminato; Il servizio di consulenza, svolto dal • certificato storico di servizio o, in Dr. Paolo Quarto, è offerto mancanza, riepilogo dettagliato gratuitamente agli iscritti al SUMAI in indicante la data di inizio degli base a prenotazioni da effettuarsi incarichi ambulatoriali (anche a tempestivamente presso il centralino carattere provvisorio) ed il numero del sindacato stesso (06/2329121) o in di ore settimanali svolte nei vari base a richieste scritte per i medici periodi, fino al 31 dicembre 2012; 26 medical network 3 | 2015 • • • • riscatti o ricongiunzioni effettuati presso il Fondo ambulatoriale (laurea, allineamento), allegando copie delle lettere ENPAM di comunicazione; copia dei modelli CUD rilasciati dalle ASL dal 2008 in poi dai quali rilevare le retribuzioni soggette a contribuzione ENPAM, nonché copia di un cedolino recente dello stipendio fruizione e meno dell’indennità di coordinamento e indicazione dell’anno di inizio ogni ulteriore notizia ritenuta utile per la risposta ai quesiti posti. La formazione gratuita per lo specialista Sumai-Assoprof. Iscritti a quota 2.500. Indice di gradimento all’85% Modalità di iscrizione Per iscriversi a La Rivista Medica Italiana è sufficiente compilare il FORM presente sul sito: www.larivistamedicaitaliana.it La rivista è aperta ai vostri contributi. Chi volesse inviare i suoi articoli può farlo utilizzando l’indirizzo email: [email protected] s Grati ritti isc i l g r pe AI M U S al Oltre 40.000 visitatori unici giornalieri* *Fonte: Google Analytics #$%"& " #! ( . & , & + ( * -.&+2 #1 "" / !"#$%&'(#) #, ( , . ( -+(#-"#' 0 & , / #, / + . / ' &.+/% quotidianosanità.it Scienza, medicina, farmaci, politica nazionale e regionale, economia e legislazione. Notizie, interviste, dibattiti, documenti, analisi e commenti dal mondo della sanità. 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