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I nuovi scenari
di riflessione
per il sindacato
pagina 6
La Cassazione stabilisce
che i rimborsi per le
trasferte dei medici non
sono tassabili.
Lala: “Pronti a ricorsi
per recuperare trattenute”
pagina 12
Dalla pelle al cuore.
Alcuni consigli
per il proprio benessere
pagina 22
Anno XV numero 3 | 2015
3
Bimestrale d’informazione
2015
SOCIETÀ ITALIANA
DI FORMAZIONE PERMANENTE
PER LA MEDICINA SPECIALISTICA
medicalnetwork
Poste italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma
L A R I V I S TA D E L M E D I C O S P E C I A L I S TA A M B U L AT O R I A L E
LA DOMUS MEDICA A BRUXELLES
Inaugurata la casa comune
degli specialisti europei
medical network 3 | 2015
1
indice
EDITORIALE
info
3
LA RIVISTA DEL MEDICO
SPECIALISTA AMBULATORIALE
ATTUALITÀ
Inaugurata a Bruxelles la Domus medica,
la casa comune degli specialisti europei
Piero Bergamo
medicalnetwork
4
Direttore responsabile
Roberto Lala
I nuovi scenari di riflessione per il sindacato
Luigi Sodano, Stanislao Napolano
6
Confronto tra due sistemi sanitari pubblici
Stefano Bellentani
9
Consulenza redazionale
Edizioni Health Communication Srl
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Telefono 06.594461 Fax 06.59446228
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Coordinatore editoriale
Stefano Simoni
Hanno collaborato
Luciano Fassari, Giuseppe Nielfi,
Paolo Quarto, Stefano Simoni,
Luigi Sodano
Progetto grafico
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Impaginazione
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Editore
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Pubblicità
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La Cassazione stabilisce che i rimborsi per le trasferte dei medici non
sono tassabili. Lala: “Pronti a ricorsi per recuperare trattenute”
Riflessioni su un sistema in continua evoluzione
Antonello Sanò
Il Territorio: l’assistenza specialistica ambulatoriale
è sempre più interdisciplinare
Luigi Fontana
14
16
SCIENZA E RICERCA
Bioetica e psicopatologia
Filippo Cantone, Donatella Palma,
20
Dalla pelle al cuore. Alcuni consigli per il proprio benessere
A cura della redazione
22
RUBRICHE
La ricongiunzione dei periodi assicurativi
26
Registrazione al Tribunale di Roma
n.446 del 22.10.2001 Roma
Poste italiane S.p.A. Spedizione in
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Stampa: Union Printing - Viterbo
Finito di stampare
nel mese di giugno 2015
Costo copia € 2,00
editoriale
vorrei iniziare il mio editoriale complimentandomi
Unità nella professione Cariconcolleghi,
tutti gli iscritti per l’ottimo risultato ottenuto dal Sindacato
elezioni per l’Enpam. Nonostante nella nostra categoria
fossimo l’unica lista in competizione il risultato del numero dei
medica per contrastare nelle
votanti (quasi 2mila) è stato elevatissimo. Una dimostrazione di
organizzazione ed unità di cui dobbiamo essere
lo scippo della sanità compattezza,
orgogliosi anche per le battaglie future.
E partiamo proprio dall’estate che ci avviamo ad affrontare che ha
pubblica
più ombre che luci. Il comparto vedrà ricadere nei fatti il taglio da
Eliseo sarai sempre con tutti noi
L’improvvisa e prematura scomparsa del mio amico e collega
Eliseo Barcaioli ha lasciato dentro di me un dolore, un vuoto, che
le parole a fatica riescono ad esprimere. Con Eliseo ho condiviso
in questi anni un numero infinito di battaglie, progetti, successi e
sconfitte. La mia irruenza in lui ha sempre trovato la pacatezza
necessaria per riportarmi alla ragione indispensabile per
conciliare con competenza e professionalità anche posizioni in
apparenza inconciliabili.
Eliseo era una persona sempre disponibile con tutti e, in questi
tristi giorni, tutti coloro che l’hanno conosciuto e ne hanno
apprezzato le qualità hanno confermato questa caratteristica
della sua personalità. Viveva in prima persona i problemi degli
altri, a volte anche a costo di sacrificare il tempo per se stesso e
per i suoi famigliari. Con Eliseo se ne va, come ho detto, un amico, ma anche un
medico con la ‘M’ maiuscola, un professionista che amava il suo
lavoro, che ha dedicato tutta la sua vita a costruire, migliorare e
difendere fin quasi all’impossibile quel patrimonio che è la nostra
sanità pubblica.
Sono per me giorni molto tristi, giorni in cui faccio veramente
fatica ad accettare questa dolorosa realtà e la rabbia che ho
dentro per quanto è successo è immensa e a fatica riesco a
trattenerla. Ma devo dire che in questo momento di sofferenza,
ascoltare le parole dei figli, in cui ho sentito in maniera forte e
trasparente la sua impronta di umanità, mi ha dato forza e
conforto.
Eliseo, ci hai lasciato ma sei e sarai sempre con me, con tutti noi.
Ti voglio bene amico mio
Roberto Lala
2,6 mld al Fondo sanitario dove è attesa l’intesa Stato-Regioni,
messa in standby per le elezioni locali, ma pronta ad essere
sottoscritta al più presto. Su temi che più ci riguardano da vicino
stiamo in queste settimane entrando nel vivo delle trattative per il
rinnovo della convenzione. Come Sumai-Assoprof abbiamo deciso
di sederci al tavolo per valutare effettivamente le proposte e la
volontà della controparte pubblica di riformare alcune norme che ci
riguardano. I segnali che arrivano da queste prime battute sono
altalenanti ma di sicuro come sindacato non siamo disposti a tirarla
per le lunghe.
È chiaro come in questo senso, e ripeto le parole scritte nell’ultimo
editoriale, la nostra pazienza ha un limite. Perché a prescindere dal
rinnovo della convenzione il depauperamento del Servizio sanitario
nazionale e di chi vi lavora è ormai troppo evidente. In questo senso
come Sumai-Assoprof auspichiamo che su alcuni punti comuni si
possa trovare l’unità d’intenti con gli altri sindacati. In questo
momento c’è bisogno di una voce comune che possa far capire alle
Istituzioni che non è più possibile far finta di affrontare il numero
consistente di criticità: il blocco economico contratti dal 2009, il
precariato galoppante,la riforma dell’ assistenza territoriale attesa da
anni,i tagli al Fondo sanitario, la frammentazione del sistema, il
comma 566 con le sue pericolose e oscure fughe in avanti sulle
nuove competenze infermieristiche e la responsabilità professionale
con una legge ferma da anni in Parlamento, solo per citarne alcune.
Ecco, molti di questi attacchi investono trasversalmente la categoria
medica ed è su questi capisaldi che a mio avviso è possibile
ricostruire un’alleanza per difendere la professione e denunciare con
forza il silenzio assordante con cui ci stanno scippando la sanità
pubblica da sotto il naso.
ROBERTO LALA
Segretario Generale Sumai
medical network 3 | 2015
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UEMS
EUROPA
attualità
di Piero Bergamo
Direttore Centro
Servizi
4
Inaugurata a Bruxelles la
la casa comune degli spe
L’Unione Europea dei Medici Specialisti ha aperto la sua nuova
sede nella città belga. Alla cerimonia ha partecipato
il nuovo Presidente Fnomceo Roberta Chersevani:
“In questo spazio mi sento a casa”
I
naugurata la nuova sede della
Uems nel centro di Bruxelles, in
Rue de l’Industrie 24, nei pressi
del Parlamento e della Commissione europea. L’inaugurazione si è tenuta venerdì 10 aprile nel corso dei
lavori della riunione del Consiglio
Uems. La nuova Domus medica europea trova collocazione in uno stabile liberty di 5 piani sito nel quartiere europeo di Bruxelles, acquisito nel 2011 per l’eccellente posizione, la qualità e la dimensione degli
spazi resi ottimali da una totale ristrutturazione.
“La sede della Uems, la Domus medica europea, è la realizzazione di
un sogno lungamente accarezzato”,
ha dichiarato il presidente in carica della Uems, Romuald Krajewski.
“In questa sede le associazioni mediche europee potranno trovare la
loro casa comune con spazi di lavoro dedicati. Gli uffici sono a disposizione delle sezioni, dei gruppi
di lavoro e dei membri della Uems
e di tutti i colleghi, le istituzioni e
le organizzazioni alla ricerca di uno
spazio dedicato ai temi della sanità e della professione. È un grande
piacere per me, come attuale presidente della Uems, dare il mio benmedical network 3 | 2015
venuto a tutti in questa sede unica”.
La Uems, che da più di 50 anni opera a difesa degli interessi dei medici specialisti europei promuovendo
la qualità delle cure specialistiche
attraverso processi di formazione
continua, attualmente rappresenta
37 paesi attraverso le loro associazioni di medici specialisti, rappre-
Nella foto: Il Presidente FNOMCeO
Roberta Chersevani al centro, con la
delegazione italiana alla UEMS (da
sinistra a destra): Salvatore
Ramuscello (vice-presidente UEMS),
Raffaele Gimigliano,
Nicolino D’Autilia
(presidente CEOM), Gian Battista
Parigi, Piero Bergamo, Giorgio
Berchicci (tesoriere UEMS).
UEMS
LA SEDE DELLA UEMS, LA “DOMUS MEDICA EUROPAEA”,
È LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO LUNGAMENTE
ACCAREZZATO. IN QUESTA SEDE LE ASSOCIAZIONI
MEDICHE EUROPEE POTRANNO TROVARE LA LORO
CASA COMUNE CON SPAZI DI LAVORO DEDICATI.
sentate da oltre 50 discipline mediche e 43 sezioni specialistiche.
In occasione dell’inaugurazione
della Domus medica europea il
nuovo presidente Fnomceo, Roberta Chersevani, ha per la prima volta partecipato alle attività delle associazioni mediche europee a cui
la Fnomceo aderisce; presenti de-
legati italiani Uems della Fnomceo e il presidente della Conferenza europea degli Ordini dei medici (Ceom), Nicolino D’Autilia. “La
mia famiglia ha origini istriane, sono nata a Trieste e ho compiuto
parte dei miei studi all’estero. Sono una cittadina italiana ed europea, e in questo spazio mi sento a
casa. Nell’orizzonte europeo della
libera circolazione dei professionisti sanitari e della mobilità dei pazienti, questa casa comune delle
associazioni mediche europee può
rappresentare uno spazio di dialogo e condivisione per affrontare le
sfide di una sanità senza confini,
che richiede e richiederà sempre
più una voce comune dei professionisti europei” ha dichiarato Roberta Chersevani nel suo discorso
alla presenza dei membri della
Uems e dei presidenti delle altre associazioni mediche europee.
Attualmente la delegazione italiana Fnomceo alla Uems è composta
da cinque membri con Salvatore
Ramuscello (Capo delegazione),
Piero Bergamo, Raffaele Gimigliano, Renato Mancuso e Musa Awad
Hussein che partecipano ai working group attualmente aperti
attualità
EUROPA
Domus medica,
cialisti europei
(Cme-Cpd , E-Health, Postgraduate Training, Quality in Patient Care, Specialist Practice in current
Health Systems). La federazione
italiana Fnomceo partecipa inoltre con propri delegati, oltre alla
Uems, alle attività di associazioni
mediche europee quali ad esempio la Uemo (Unione Europea dei
Medici di Medicina Generale), la
Aemh (Associazione Europea dei
Medici Ospedalieri), la Ceom (Conferenza Europea degli Ordini dei
Medici), l’Adee (Associazione per
la formazione odontoiatrica in Europa), la Comem (Conferenza degli
Ordini dei Medici Euro-Mediterranei), il Gipef e il Fedcar. Un’attività rilevante sostenuta da Fnomceo
a dimostrazione del riconoscimento dell’importanza dello scenario
europeo nelle determinazione delle politiche sanitarie anche nazionali e che richiede quindi un importante impegno della professione medica a livello europeo nei
confronti delle istituzioni comunitarie.
CON LA LIBERA
CIRCOLAZIONE DEI
MEDICI E DEI PAZIENTI IN
AMBITO UE, QUESTA CASA
COMUNE DELLE
ASSOCIAZIONI MEDICHE
EUROPEE PUÒ
RAPPRESENTARE UNO
SPAZIO DI DIALOGO E
CONDIVISIONE PER
AFFRONTARE LE SFIDE DI
UNA SANITÀ SENZA
CONFINI, CHE RICHIEDE E
RICHIEDERÀ SEMPRE PIÙ
UNA VOCE COMUNE DEI
PROFESSIONISTI EUROPEI
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UCCP – CURE DOMICILIARI
CURE DOMICILIARI
attualità
Luigi Sodano,
Direttore Nazionale
Scuola Quadri
Sumai;
Stanislao
Napolano,
Responsabile
Settore Dirigenza
Sumai Campania
6
I nuovi scenari
di riflessione
per il sindacato
Il corso di formazione, che si svolgerà a
Napoli, sarà un vero e proprio seminario
di studio per descrivere le nuove forme di
organizzazione che andranno ad essere
strutturate, ma anche un momento di
presa di coscienza sui futuri scenari che
comprende anche le scelte strategiche
del Sumai
I’
aumento della popolazione
anziana con il conseguente
incremento delle patologie
croniche e la necessità economica
di ridurre il ricorso ai ricoveri negli ospedali, ricoveri troppo spesso
assolutamente impropri, hanno determinato precise scelte di politica
sanitaria che hanno previsto nuove forme organizzate di assistenza
territoriale, in particolare le Cure
Domiciliari e le Uccp (Unità Complesse delle Cure Primarie).
Tali scelte comportano una riorganizzazione dei servizi, ma cosa più
importante, una rivisitazione delle norme che regolano l’attività
della Specialistica Ambulatoriale
Interna.
Per una tale problematica che avrà
medical network 3 | 2015
impatti non del tutto indolori, risulta necessario avere ben chiaro
come cambierà il modo di essere
medico Specialista Ambulatoriale,
come ci si rapporterà con le altre
figure professionali con cui bisognerà lavorare in equipe, compresi i dirigenti medici dell’organizzazione, una vera e propria rivoluzione che potrebbe essere epocale ed
a cui bisogna cercare di arrivare
preparati.
Scenari ancora in parte inesplorati, anche se le Uccp. già sono presenti in numerose Regioni d’Italia,
ve ne sono altre, come la Campania, in cui vi è una discreta rete di
Cure Domiciliari, ma che ancora dimostra alcune inefficienze nell’organizzazione. Inefficienze dovute
in larga parte a scarsità economiche regionali per le quali ci si trova di fronte a carenze di personale, vuoi a causa del blocco del turnover per la dirigenza medica e il
personale di comparto, vuoi al blocco alla pubblicazione di nuove ore
di Specialistica Ambulatoriale per
attingere agli specialisti necessari,
oltre alla carenza di forniture di
strumenti professionali. Non si può
negare anche una certa resistenza
da parte degli operatori in funzione di un mantenimento di uno “status quo”, o piuttosto un timore ad
affrontare le nuove condizioni che,
in uno spirito di collaborazione tra
professionisti e strutture distrettuali, sono finalizzate a garantire una
maggiore qualità assistenziale a fa-
UCCP – CURE DOMICILIARI
vore dell’utenza, che deve essere il
fine ultimo del Servizio Sanitario
Nazionale/Regionale. Il corso di formazione che si svolgerà a Napoli il
29 giugno 2015: “la Specialistica
ambulatoriale: Uccp e Cure domiciliari, le sfide del futuro prossimo”,
è stato un vero e proprio “Seminario di studio” per descrivere le nuove forme di organizzazione che andranno ad essere strutturate, ma anche un momento di presa di coscienza da parte dei colleghi di quali potranno essere i futuri scenari
in cui essi si muoveranno e quali
potrebbero essere anche le scelte
strategiche del nostro sindacato.
Un “Seminario” in cui andranno
affrontate queste nuove criticità,
poiché si andrà verso una maggio-
re integrazione lavorativa con le altre figure professionali presenti nell’equipe, previste sia nelle Uccp. che
nella rete delle Cure Domiciliari:
Medici di Medicina Generale, Dirigenti medici dei Distretti, Infermieri, Fisioterapisti, Psicologi, Nutrizionisti, ecc..
Sarebbe interessante, che proprio
da Napoli, dalla Campania, dal Sud,
alla luce del nostro confronto, potessero emergere nuove proposte
organizzative e modelli di lavoro,
da trasferire ai tavoli di contrattazione nazionali e regionali e ipotizzare il superamento dei blocchi
stipendiali e quindi, quando le risorse finalmente lo consentiranno,
anche un’incentivazione economica a chi collaborerà con le equipe
nascenti e avrà un maggiore impegno domiciliare.
Così come sarà necessario ipotizzare una maggiore flessibilità, ma
non intesa come perdita di tutele
sindacali, ma un’elasticità che superi una certa “stanzialità” lavorativa consentendo, fermo restando
la disponibilità a fronte di un’equa
remunerazione, di essere pronti ad
essere operativi laddove c’è necessità, nell’ambito dell’Azienda ma
anche al di fuori dei limiti territoriali del Distretto di incarico.
Il tutto finalizzato anche a considerare e analizzare con attenzione
un altro particolare pericolo incombente, quello dell’esternalizzazione
dei servizi da parte delle aziende
sanitarie. Un’esternalizzazione che
medical network 3 | 2015
attualità
CURE DOMICILIARI
“SAREBBE INTERESSANTE,
CHE PROPRIO DA NAPOLI,
DALLA CAMPANIA, DAL
SUD POTESSERO
EMERGERE NUOVE
PROPOSTE
ORGANIZZATIVE E
MODELLI DI LAVORO, DA
TRASFERIRE AI TAVOLI DI
CONTRATTAZIONE E
IPOTIZZARE IL
SUPERAMENTO DEI
BLOCCHI STIPENDIALI E,
QUANDO LE RISORSE
FINALMENTE LO
CONSENTIRANNO, ANCHE
UN’INCENTIVAZIONE
ECONOMICA A CHI
COLLABORERÀ CON LE
EQUIPE NASCENTI E AVRÀ
UN MAGGIORE IMPEGNO
DOMICILIARE”.
7
CURE DOMICILIARI
attualità
8
inizialmente vedeva coinvolte solo
le figure di supporto all’assistenza
ma che recentemente ha visto in alcuni bandi di appalto prevedere la
richiesta della figura del medico.
Bisogna chiedersi perché si giunge
a tali scelte e cosa spinge un’azien-
da pubblica ad una tale dirompente iniziativa. Una prima e superficiale risposta, potrebbe essere quella degli interessi e del ridimensionamento del servizio pubblico a favore del privato, ma ciò appare come la solita risposta sostenuta so-
lo per partito preso, mentre una
analisi più approfondita va fatta a
360 gradi, considerando anche
l’aspetto della soddisfazione e della percezione della qualità da parte degli utenti, oltre anche al risparmio di spesa.
“ANCHE SE LE UCCP SONO
GIÀ PRESENTI IN
NUMEROSE REGIONI
D’ITALIA, VE NE SONO
ALTRE, COME LA
CAMPANIA, IN CUI VI È
UNA DISCRETA RETE DI
CURE DOMICILIARI, MA
CHE ANCORA DIMOSTRA
ALCUNE INEFFICIENZE
NELL’ORGANIZZAZIONE”
Se si considera quanto descritto,
un’analisi e una riflessione più attenta sarà doverosa da parte del
sindacato, anche per il suo stesso
futuro. Non a caso al convegno sono stati chiamati a relazionare tutte le componenti del nostro sindacato: Specialisti ambulatoriali, Dirigenti medici, Medici di medicina
generale ed altre professionalità anche in un confronto dalla volontà
costruttiva con la Regione e l’Università. In particolare con questa,
nella fattispecie il Dipartimento di
Sanità Pubblica della Federico II°
di Napoli, si definiranno le basi per
una collaborazione che porti ad un
momento formativo più elevato che
consenta allo Specialista ambulatoriale ed al Dirigente della sanità
territoriale, di poter affrontare con
migliori strumenti la sfida che l’attuale organizzazione dei Sistemi Sanitari Nazionale e Regionali pone
rispetto alla organizzazione delle
cure territoriali.
medical network 3 | 2015
ITALIA-INGHILTERRA
CONFRONTO
attualità
Confronto tra due
sistemi sanitari pubblici
P
arlando della mia esperienza di lavoro in Inghilterra e
delle differenze che ho riscontrato con la nostra sanità posso dire che i difetti più grossi del
Ssn comparato a quello Inglese si
possono riassumere in due punti:
da noi c’è troppo personale amministrativo per la dirigenza generale e poco per gli specialisti, i medici e gli infermieri, non esiste in sostanza personale di supporto clinico. Per questo, la prima cosa che
L’esperienza di un medico che per diversi
mesi ha prestato la sua opera
di specialista gastroenterologo presso
il Ssn di sua Maestà.
Ciò che emerge con evidenza
è che i medici (e gli infermieri)
nel nostro Paese vengono impiegati
per fare cose che non gli competono
e sono sottopagati
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di Stefano
Bellentani,
specialista
ambulatoriale
gastroenterologo
presso il
Dipartimento di
Gastroenterologia,
Azienda USL di
Modena
9
ITALIA-INGHILTERRA
CONFRONTO
attualità
xxxxxx
10
farei per migliorare il nostro Ssn,
se potessi, sarebbe abolire i Cup,
rafforzando il legame e la rete tra
medico di medicina generale e specialista. Già, perché se questa rete
funziona tutto gioca a favore del
paziente, che non è costretto a girare tra centri di prenotazione e
ospedali. E poi farei un bel corso di
formazione per mettere il personale dei Cup al servizio degli operatori sanitari. La cosa vale anche per
il personale dell’Ausl, che negli anni passati è stato messo a disposizione quasi totalmente della dirigenza e non del personale medico.
È evidente che le differenze tra i
due sistemi ci sono, ma non stanno tanto nella professionalità delle persone, che in qualche caso da
noi è addirittura migliore, nemmeno nella strumentazione o negli
ambienti di ricovero, quello che fa
realmente la differenza è l’organizzazione. Partendo dagli orari, in Inghilterra si lavora dalle 9 alle 17.30,
con mezzora di pausa: il che permette di avere buona parte del pomeriggio libero. Il numero di prestazioni per sessione di lavoro è simile. In più, in Inghilterra ognuno
fa solo il suo mestiere e quindi lo
specialista fa davvero, solo lo specialista. Non ci sono incombenze,
come scrivere al computer, fare e
ricevere chiamate telefoniche o fissare appuntamenti. Queste cose
vengono affidate ad una segretaria. Ogni medico ne ha una personale che svolge il lavoro part-time
(per l’altra metà del tempo assiste
un altro medico) e filtra tutte le
chiamate.
E gli appuntamenti con lo specialista non li prende il Cup, che in Inghilterra non esiste, ma lo stesso
medico di base, che manda una email o un fax allo specialista, il
medical network 3 | 2015
“NEL SISTEMA INGLESE
ALTO È ANCHE IL
CONTROLLO DI QUALITÀ
DELLE PRESTAZIONI
ESEGUITE E DEGLI
SPECIALISTI CHE
LAVORANO NELLA
STRUTTURA PUBBLICA”.
quale filtra la richiesta e dà un giudizio di appropriatezza della richiesta. La mail poi viene ricevuta dalla caposala del Dipartimento, che
consulta l’agenda: se non c’è un posto disponibile a seconda dell’urgenza attribuita al caso, la caposala si rivolge ai medici per cercarne
uno disponibile a fare una seduta
extra. Se non si rispettano i tempi,
che sono fissati in tre giorni in ca-
so di urgenza e due settimane se c’è
un sospetto di cancro, la struttura
viene penalizzata in termini di finanziamenti statali.
Nel sistema inglese alto è anche il
controllo di qualità delle prestazioni eseguite e degli specialisti che
lavorano nella struttura pubblica.
Esistono controlli rigidissimi da
parte di persone incaricate dal Governo nazionale, che verificano in
maniera estremamente scrupolosa
aspetti come l’igiene e, appunto, il
rispetto dei tempi delle prestazioni. Ugualmente i singoli professionisti devono sottomettersi al giudizio anche attraverso questionari
compilati da colleghi di lavoro e dai
pazienti.
Dopo che lo specialista e il personale di supporto sanitario hanno
fissato l’appuntamento al paziente,
il paziente riceve al proprio domi-
ITALIA-INGHILTERRA
cilio una lettera con l’appuntamento: quindi non si muove da casa se
non per andare alla visita. Dunque
non ci sono centri di prenotazione
né intermediari, ma tutto viene gestito sull’asse medico di base – specialista – infermiere-capo sala.
Anche le infermiere nel sistema sanitario inglese hanno competenze
diverse, ad esempio, ce ne sono alcune che sono formate per fare endoscopie, oppure che sono incaricate di prendersi cura dei pazienti
ammalati di cancro, lavorando anche sull’aspetto psicologico.
Infine, particolare non da poco, una
differenza grossissima sta negli stipendi. Il rapporto è circa 3 a 1. Il
che significa, per esempio, che in
Italia un medico specializzato in
chirurgia, che ha studiato 10 anni
per la specializzazione, viene pagato 40 euro lordi per un’intera
notte da svolgere in un ospedale del
sistema sanitario nazionale. In Inghilterra la retribuzione di uno specialista assunto a tempo determinato con contratti di 3-6 mesi massimo, prende in media 100 euro
l’ora.
Nella tabella sono riportati alcuni
dati che rendono ancora più evidente le differenze tra i due sistemi pubblici e le drammatiche criticità del nostro (fonti Ministero Sa-
attualità
CONFRONTO
IL CUP IN INGHILTERRA
NON ESISTE, È IL MEDICO
DI BASE CHE FA LA
RICHIESTA ALLO
SPECIALISTA, IL QUALE
FILTRA LA RICHIESTA
E DÀ UN GIUDIZIO
DI APPROPRIATEZZA
DELLA STESSA”.
lute Italiano e NHS Inglese). Non si
capisce se nei dati italiani del Ministero vengano conteggiati anche
i medici convenzionati laddove si
parla di dipendenti. Se non fosse
così bisognerebbe aggiungere ai
medici altri 60.000 e il confronto
si farebbe ancora più drastico.
Come si può vedere, il problema
non è tanto il numero più alto di
medici italiani nei confronti di
quelli inglesi (sottopagati e non in
rete, aggiungo io) ma anche del numero dei medici rispetto agli infermieri: 1:2,4 in Italia, contro i 1: 3,1
in UK, così come il rapporto dei medici rispetto ai tecnici e soprattutto del personale di supporto clinico (amministrativo) che è drammatico in Italia 1: 0,67 contro 1 vs 3,2
in UK.
In Italia non c'è nemmeno un rapporto 1:1 tra medici e segretarie (o
personale di supporto clinico amministrativo). Mentre in UK ci sono 3 persone di supporto clinico
ogni medico. La conclusione è che
manca il supporto al medico in Italia (sia in termini di segretarie che
di infermieri). In più purtroppo, la
rete territoriale in Italia non funziona tranne l’assistenza domiciliare direi. Il risultato è che i medici
(e gli infermieri) in Italia vengono
impiegati per fare cose che non gli
competono e sono sottopagati. Questo è il vero problema.
CONFRONTO DEL RAPPORTO TRA NUMERO DI MEDICI
E PERSONALE TECNICO O DI SUPPORTO CLINICO/AMMINISTRATIVO IN ITALIA E IN INGHILTERRA (UK)
MEDICO/
INFERMIERE
MEDICO/
TECNICO
MEDICO/
PERSONALE
SUPP.AMMINISTR.
ITALIA 1 a 2,44
1 a 1,06
1 a 0,67
UK 1 a 3,12
1 a 1,38
1 a 3,18
medical network 3 | 2015
11
GIURISPRUDENZA
GIURISPRUDENZA
attualità
12
La Cassazione stabilisce
che i rimborsi per le trasferte
dei medici non sono tassabili.
Lala: “Pronti a ricorsi
per recuperare trattenute”
Secondo i giudici della Corte, il rimborso per le spese di
viaggio sostenute dal medico specialista ambulatoriale
per lo svolgimento del proprio incarico presso
ambulatori esterni al comune di residenza ha “natura
risarcitoria”, e “non retributiva”.
U
na recente ordinanza della Corte di Cassazione, la
6793/2015, ha stabilito che
non è prevista alcuna trattenuta
nel rimborso spese del medico specialista per lo svolgimento dell’incarico presso gli ambulatori esterni al comune di residenza. I giudici in sostanza escludono la tassabilità del risarcimento per i costi di
viaggio ai fini Irpef. Il rimborso,
sempre secondo quanto prevede la
Corte ha “natura risarcitoria”, e
“non retributiva”. Per questo motivo il Sumai-Assoprof, per bocca
del suo segretario generale, Roberto Lala, ha fatto sapere di essere
“pronto a dare battaglia affinché
ai medici venga restituito quel che
gli è stato ingiustamente tolto”. È
quindi plausibile aspettarsi un’azione risarcitoria da parte del sindamedical network 3 | 2015
cato che invita i suoi iscritti che ritengono di aver subito la stessa ingiustizia a fare ricorso. Già, perché
secondo Lala “ancora una volta sono stati calpestati i diritti degli operatori sanitari italiani, ma l’ordinanza della Cassazione ripristina
la regolarità degli oneri retributi-
“CON L’ORDINANZA SI
APRE LA POSSIBILITÀ PER I
MEDICI DI RECUPERARE
MIGLIAIA DI EURO
RELATIVAMENTE AI 4 ANNI
PRECEDENTI ALLA DATA
DELLA RICHIESTA, IN CASO
DI ERRONEO
ASSOGGETTAMENTO
ALL’IMPOSTA”.
vi. Si apre dunque la possibilità per
i camici bianchi di recuperare migliaia di euro relativamente ai 4
anni precedenti alla data della richiesta, in caso di erroneo assoggettamento all’imposta. Siamo
pronti a dare battaglia affinché ai
medici venga restituito quel che gli
è stato ingiustamente tolto. Per
questo abbiamo deciso di dare ai
nostri camici bianchi la possibilità di essere supportati nei ricorsi
da chi ha già ottenuto grandi risultati in sede legale per il rimborso
delle specializzazioni”.
Aggiungendo che “per una valutazione della propria posizione” e
“per intraprendere l’azione, gli
iscritti potranno rivolgersi gratuitamente alle proprie segreterie provinciali. Indipendentemente dalle
iniziative delle singole province il
GIURISPRUDENZA
Sumai Assoprof ha stipulato una
convenzione con Consulcesi,
azienda che in ambito nazionale
ha ottenuto notevoli risultati in
molti procedimenti relativi a diritti negati ai medici, per consentire
ai colleghi di essere sostenuti nelle azioni legali con competenza e
con un impatto economico contenuto”.
“I nostri 350 avvocati e consulenti legali sono già pronti ad assistere i medici per recuperare le somme ingiustamente sottratte ai loro
stipendi”. Ha affermato Consulcesi
per informare dell'avvio di una
convenzione con il Sumai-Assoprof per promuovere azioni risarcitorie al fine di ottenere il rimborso delle somme trattenute dallo
Stato ai camici bianchi per lo svolgimento del loro lavoro presso am-
“IL SUMAI HA STIPULATO
UNA CONVENZIONE CON
CONSULCESI PER
CONSENTIRE AI COLLEGHI
DI ESSERE SOSTENUTI
NELLE AZIONI LEGALI
CON COMPETENZA E CON
UN IMPATTO ECONOMICO
CONTENUTO”.
bulatori esterni al comune di residenza. Secondo la Corte di Cassazione il rimborso per le spese di
viaggio sostenute dal medico specialista ambulatoriale ha, in questo tipo di casi, natura risarcitoria
e non retributiva. Per questo motivo è esclusa la tassabilità del risarcimento ai fini Irpef.
“Siamo felici – ha dichiarato Mas-
simo Tortorella, presidente di Consulcesi Group – di offrire anche ad
una realtà importante e rappresentativa come Sumai-Assoprof e ai
tanti professionisti suoi iscritti, la
possibilità di ricorrere per vedersi
restituito quanto ingiustamente
trattenuto dallo Stato italiano. Per
una valutazione della propria posizione e per intraprendere l’azione, gli iscritti potranno rivolgersi
gratuitamente alle proprie segreterie provinciali”.
GIURISPRUDENZA
attualità
I contatti, per ricevere tutte le
informazioni in merito alla convenzione
stipulata tra Sumai-Assoprof e Consulcesi, sono il
numero verde 800.122.777 (tasto 1 se vuoi
indicare anche la selezione breve) o, in alternativa la
mail: [email protected]
medical network 3 | 2015
13
ECM
ECM
attualità
Riflessioni su un
sistema in continua
evoluzione
La fotografia della formazione continua in
medicina ci restituisce l’immagine di un
lavoro che ha raggiunto obiettivi eccellenti.
Però se l’Ecm è un valore irrinunciabile
della professione va anche tutelato,
alimentato e migliorato con responsabilità
e determinazione
di Antonello
Sanò
14
L
a validità di un sistema si misura, in genere, dai risultati
conseguiti; questa regola si
può applicare in maniera appropriata anche all’Educazione continua in medicina che, essendo una
realtà relativamente giovane, ha
bisogno di frequenti interventi, correttivi e di assestamento per mantenere elevata la qualità della formazione fin qui erogata. È evidente, infatti, come il lavoro svolto in
questi anni abbia raggiunto obiettivi eccellenti, primo fra tutti quello di aver reso consapevole la gran
parte dei sanitari che l’Ecm è un
valore irrinunciabile della professione e, in quanto tale, va tutelato, alimentato e migliorato con una
buona dose di responsabilità e determinazione.
Al momento, il sistema si può conmedical network 3 | 2015
siderare all’avanguardia in Europa
grazie, tra gli altri, al passaggio
dall’accreditamento degli eventi a
quello dei provider, al sistema del
doppio accreditamento, nazionale
e regionale, nonché alla certificazione dei crediti relativi ad ogni
evento.
In merito a quest’ultimo argomento, la determina della Commissione nazionale per la formazione
continua (23 luglio 2014 – 10 ottobre 2014) ha stabilito, tra i vari
temi trattati, che l’obbligo standard
per ciascun individuo, nel triennio
2014-2016, sia pari a 150 crediti
complessivi.
Allo stato dei fatti, quindi, il percorso dell’Ecm si basa prevalentemente su una valutazione quantitativa che, in prospettiva, dovrebbe invece orientarsi in senso qua-
litativo mediante l’impiego di
validi strumenti quali, ad esempio, il dossier formativo e lo sviluppo continuo professionale.
I campi dove operare una scelta di qualità si possono individuare nella rilevazione dei bisogni dei singoli e del gruppo,
con riferimento agli obiettivi da
realizzare, nella verifica dell’impatto sulle conoscenze, in merito al miglioramento della qualità delle cure, nonché nelle modalità di organizzazione degli
eventi, con particolare riguardo
all’appropriato utilizzo delle risorse disponibili.
Ciò in quanto si chiede, con
ECM
ECM
attualità
sempre maggiore frequenza, di investire nell’aggiornamento per una
riqualificazione di tutti gli operatori della sanità tenendo presenti,
innanzitutto, la realtà europea con
cui è necessario confrontarsi ed il
concetto che la certificazione rilasciata non sempre assicura l’acquisizione delle competenze richieste.
Tutto questo va visto in un’ottica
di futura semplificazione del sistema Ecm, sulla base di adeguate
modifiche normative, a cominciare dalla rappresentatività dei provider privati, per passare a quei settori nei quali si sono riscontrate alcune criticità in occasione delle verifiche e, cioè, l’atto costitutivo, lo
statuto, l’atto di nomina del legale rappresentante, i dati economici e l’esperienza in ambito sanitario.
Ma è dall’analisi dei risultati numerici che si riscontra in maniera
immediata il livello formativo raggiunto nell’ultimo triennio (20112013): quattro medici su dieci sono in regola con l’acquisizione dei
crediti triennali, mentre ad una percentuale che si aggira intorno al
10% manca poco per adempiere all’obbligo Ecm.
In sintesi, circa la metà si può considerare in linea con l’aggiornamento professionale e, quindi, un
particolare impegno dovrà essere
dedicato nei confronti dell’altra
metà, ancora lontana dal conseguimento del fabbisogno previsto; per
non parlare di quella percentuale
del 15% di medici che, per vari motivi, non ha maturato alcun credito formativo.
Sebbene questo dato susciti comprensibile allarme, la situazione oggi è senz’altro migliore di quella
esistente all’inizio del programma;
tuttavia, per non vanificare le energie impegnate e gli sforzi sostenuti, è ancora lunga la strada da percorrere se si vuole arrivare a quei
risultati che tutte le parti interessate sono consapevoli di dover raggiungere.
medical network 3 | 2015
15
SIFOP PIEMONTE
IL TERRITORIO
SIFOP PIEMONTE
attualità
Luigi Fontana,
Consigliere
nazionale
referente
Regionale
Piemonte Sifop –
Sirfet;
Specialista
ambulatoriale in
Cardiologia Asl
CN 1 – Cuneo –
Mondovi –
Savigliano
16
L’assistenza specialistica
ambulatoriale
è sempre più interdisciplinare
Presentiamo il razionale di un convegno che si svolgerà a
settembre in provincia di Cuneo destinato a tutti i medici
specialisti e professionisti sanitari convenzionati e non con il Ssn,
purché operino prevalentemente sul territorio
I
mutamenti sociodemografici e i
progressi della medicina hanno
profondamente cambiato lo scenario dei bisogni assistenziali, nel
nostro come in altri paesi occidentali, spostando l’asse delle cure dalle patologie acute a quella delle malattie croniche che, spesso coesistenti fra loro, colpiscono una popolazione sempre più anziana e assorbono una proporzione sempre
maggiore della spesa sanitaria.
La cronicità è quindi il nuovo scenario con cui i medici ed i professionisti devono confrontarsi per sviluppare risposte assistenziali efficaci e sostenibili. Tuttavia la risposta complessiva del sistema ai bisogni di questi pazienti non è tuttora ottimale, a causa delle eterogeneità culturali, professionali, organizzative presenti a tutti i livelli e della mancanza di un coordinamento generale, fattori che si
manifestano in un’assistenza spesso discontinua e frammentaria.
Emerge, quindi, la necessità di ag-
medical network 3 | 2015
gregare le competenze e la responsabilità delle diverse figure professionali nell’ambito di una nuova ed
efficiente rete assistenziale al paziente cronico.
Le malattie croniche, in ragione
del loro aumento di prevalenza,
hanno cambiato radicalmente il
concetto di salute. In Italia, secondo un'indagine condotta dall'Istituto nazionale di statistica (Istat),
il 35,4% della popolazione dichiara di soffrire di qualche malattia o
disabilità, nel 55,1% dei casi si tratta di donne. Il 45,3%, dei pazienti
(10 milioni di persone) sono raggruppati tra i 35 ed i 64 anni di età,
un ulteriore 36,4% è rappresentato
dagli anziani (età > 65 anni).
Tra questi, il 52% dei maschi e il
61% delle donne dichiara di soffrire di almeno due malattie croniche,
mentre il 44% ed il 51%, rispettivamente, ne dichiara almeno tre.
Secondo un rapporto del Censis ,
per gli italiani essere sani significa
“essere efficienti ed in grado di
svolgere le normali attività” e di vivere una “situazione di stabilità e
di equilibrio psicofisico” piuttosto
che “assenza di malattia e di sintomi”.
Nell’ambito della cronicità, la salute può essere, infatti, considerata come uno stato di equilibrio,
mentre la malattia corrisponde alla crisi, alla ricaduta, alla complicanza.
Questo cambiamento di concetto
ha delle conseguenze dirette sul
modo con cui i curanti considerano le loro azioni verso dei pazienti cronici.
Abituati per loro formazione a ritenere che il loro ruolo sia quello
di identificare e di porre rimedio il
più rapidamente possibile ad un
evento morboso transitorio, per riportare l’individuo ad uno stato di
salute, tutto il personale sanitario
deve oggi accettare la necessità
d’accompagnare per lunghi periodi le persone che non riusciranno
mai a guarire e di favorirne la sta-
SIFOP PIEMONTE
bilizzazione. L'approccio diagnostico-terapeutico completo, per questa categoria di pazienti, implica
che tra tutti i medici specialisti e i
professionisti si stabilisca una vera e propria sinergia mirata ad
un’alleanza terapeutica.
Sempre più spesso si verifica, infatti, il contemporaneo intervento
di più operatori sanitari (medici generalisti, ospedalieri, specialisti, infermieri, psicologi, dietisti, fisioterapisti, ecc.) e persone (familiari,
operatori sociali, volontari, religiosi, ecc.) per l'assistenza dello stesso malato.
Purtroppo, non è raro che, in assenza di un'adeguata comunicazione, gli interlocutori finiscano per
contraddirsi a scapito non solo della “qualità” dell’assistenza ai pazienti, ma anche della loro vita relazionale e professionale.
La malattia deve necessariamente
diventare, sempre più frequentemente un luogo d’incontro tra specialisti e professionisti. Una buona
conoscenza dell’operato di altri spemedical network 3 | 2015
SIFOP PIEMONTE
attualità
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SIFOP PIEMONTE
SIFOP PIEMONTE
attualità
18
cialisti ed un’efficace comunicazione, tra i soggetti oltre a migliorare
il rapporto diretto, riduce notevolmente stress ed incomprensioni,
creando condizioni di maggiore armonia e coordinamento anche tra
coloro che prestano assistenza.
Una comunicazione aperta e chiara, oltre ad essere un tramite di informazioni cliniche, diviene, pertanto, anche un prezioso strumento di collaborazione tra medici specialisti , professionisti, medici di
famiglia e malati.
A tale scopo La Società italiana di
formazione permanente della Medicina Specialistica (S.I.Fo.P.) della
Regione Piemonte organizzerà, nel
mese di settembre, in Piemonte, un
Convegno di confronto interattivo
destinato a tutti i medici specialisti e professionisti sanitari convenzionati e non con il Ssn, purché
operino prevalentemente sul territorio.
L’evento per ragioni didattiche sarà diviso in sessioni e ogni sessione tratterà temi di interesse multidisciplinare. Ogni sessione coinvolgerà specialisti di diverse discipline, aggregati per competenze nelle seguenti aree: Area Cardio-metabolica (cardiologi, internisti, endocrinologi, neurologi, ecc), Area
Chirurgica (otorinolaringoiatri, chirurghi vascolari, ginecologi, ortopedici, dermatologi, ecc.) e Area
Odontostomatologica (chirughi maxillo-faciale, odontoiatri, ecc.).
Il corso ha per titolo: Il Territorio:
l'assistenza specialistica ambulatoriale è sempre più interdisciplinare”. L'evento scientifico si terrà in
plenaria e parteciperanno contemporaneamente tutti gli specialisti
delle tre sessioni. Il confronto avverrà su tutti gli argomenti trattati. Il convegno servirà ad approfonmedical network 3 | 2015
Struttura e Programma
del Convegno Regionale SIFoP del Piemonte
Pollenzo – 18 settembre 2015
Il Territorio: l’assistenza specialistica
ambulatoriale è sempre più interdisciplinare
8,00 – 8,30
8,30 – 8,45
Apertura segreteria e registrazione dei partecipanti
Saluti delle Autorità. Presentazione: Dottor Luigi Fontana,
Dottor Renato Obrizzo
8,45 – 9,15
Lettura Magistrale: Dottor Sebastiano Marra, “Antiaggreganti, Warfarin e i nuovi Anticoagulanti orali, quali combinazioni sono consigliati?”
Presentazione Dott. Luigi Fontana.
I° sessione
Area prevalentemente Cardio-metabolica
Moderatori
Francesca Mirabelli – Paolo Graziosi – Carmine Magnotta
09,15 – 09,45 Breve relazione: La Fibrillazione atriale e lo Scompenso cardiaco cronico, come prevenire le complicanze tromboemboliche. Dottor Luigi Gentile, 1° Caso clinico
09,45 – 10,15 Breve relazione: Prevenzione e gestione ambulatoriale farmacologica della Cardiopatia ischemica cronica in pazienti con ipertensione arteriosa, diabete mellito e dislipidemia. Dott. Luigi Fontana.
2° caso clinico Luigi Fontana
10,15 – 10, 25 Esami di laboratorio “cosa non chiedere…” D.ssa Daniela
Cabodi.
10,25 – 10,50 Discussione interattiva.
10,50 – 11,00 Coffee' Break
11,00-11,30
Lettura magistrale: Prof. Roberto Albera “Sindromi vertiginose labirintiche e non labirintiche”.
Presentazione Dott. Fernando Muia'
2° Sessione
Moderatori
11,30 -12,00
Area prevalentemente Chirurgica
Dott.ssa Marcella Bozzetti – Dott. Roberto Actis
Breve relazione: “Sindromi da insufficienza vertebro-basilare”. Dottor Fernando Muia'
3° caso clinico Dott. Fernando Muia'
12,00 – 12,30 Breve relazione: “La patologia carotidea: sintomi, diagnosi e trattamento”
4° caso clinico Dott. Andrea Sciolla
12,30 – 13,00 discussione interattiva
13,00 – 13,30 Lettura magistrale: Dott. Francesco Losurdo “Principi di
Educazione Terapeutica del Paziente”. Presentazione: Fiorenza Ducceschi
SIFOP PIEMONTE
3° Sessione Area prevalentemente Odontostomatologica
Moderatori
Dott. Mauro Sacco – Dott. Issa Khreisat
15,00 – 15,30 Breve relazione: “Problemi Endodontici
5° caso clinico Dott. Paolo Lesca
15,30 – 16,00 Breve relazione: “Patologia paradontale”
6° caso clinico Dott. Franco Fogliano.
16,00 –16,30 discussione interattiva
16,30 – 17,00 Lettura magistrale: Dott. Luigi Salvatico “Psicologia clinica e malattie croniche”. Presentazione: Dott. Giorgio Visca.
17,00
Chiusura dei lavori.
Area Docenti
Dottor Sebastiano Marra – Molinette – Dipartimento di Cardiologia -Università di Torino [email protected];
Professor Roberto Albera – Professore Ordinario in Otorinolaringoiatria,
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università degli Studi di Torino;
Prof. Sergio Gandolfo – Professore Ordinario in Odontostolmatologia/oncologia – Università di Torino, Ospedale San Luigi – Orbassano;
Dottor Fernando Muià – Specialista O.R.L. SIFoP – Torino;
Dottoressa Fiorenza Ducceschi – Specialista Oculista SIFoP – Cuneo;
Dottor Franco Fogliano – Specialista Odontoiatra SIFoP – Biella-Vercelli;
Dottor Luigi Gentile – Specialista Cardiologo SIFoP – Asti;
Dottor Mauro Sacco – Specialista Odontoiatra SIFoP – Cuneo;
Dottor Paolo Lesca – Specialista Odontoiatra – Biella – Vercelli;
Dottor Francesco Losurdo – Presidente Nazionale SIFoP – Endocrinologo – Bari;
Dottor Luigi Salvatico – Primario Psicologo. Già Direttore S.C. Psicologia ASL CN1 – Cuneo;
Dottor Andrea Sciolla – Specialista Chirurgia vascolare SIFoP – Cuneo;
Dottor Actis Roberto – Specialista O.R.L. – Torino;
Dottor Carmine Magnotta – Specialista Cardiologo SIFoP – Asti;
Dottor Paolo Graziosi – Specialista Oculista SIFoP – Alessandria;
Dottoressa Francesca Mirabelli – Specialista Cardiologo SIFoP – Vercelli;
Dottoressa Bozzetti Marcella -Specialista Dermatologo SIFoP – Stresa;
Dottor Giorgio Visca – Specialista Cure Palliative SIFoP – Torino;
Dottoressa Daniela Cabodi – Biologa – Molinette – Torino;
Dottor Issa Khreisat – Specialista O.R.L. SIFoP – Cuneo;
Dottor Renato Obrizzo – Coordinatore Regionale SIFoP - Cardiologo –
Torino;
Dottor Luigi Fontana – Consigliere Nazionale SIFoP -Cardiologo – Cuneo.
dire e conoscere criteri strumentali, farmacologici, di laboratorio e
comportamentali sulla gestione di
malattie croniche sia in ambulatorio che presso il domicilio del paziente. Il confronto delle proprie
esperienze pratiche di specialisti
nelle varie discipline (che operano
in territorio montano, urbano, in
pianura, zone fluviali, e via dicendo), e che abbiano rapporti professionali con strutture ospedaliere di
eccellenza e non, verificando le implementazioni sulla pratica clinica
delle linee guida, servirà non solo
alla crescita culturale e professionale della medicina specialistica del
territorio, ma all’immenso vantaggio di salute per pazienti sempre
più anziani e affetti da malattie croniche e invalidanti e al contenimento della spesa sanitaria pubblica relativa.
Gli obiettivi formativi che il convegno si prefigge sono i seguenti:
delineare comportamenti condivisi alla luce dei grandi trials ed evidenze, implementandoli nella pratica quotidiana;
utilizzare razionalmente le risorse
disponibili con scelte prescrittive
corrette in campo farmaceutico,
strumentale e di laboratorio, basate su evidenze scientifiche che tengano quindi conto di criteri di efficacia ed economicità;
confronto e integrazione di conoscenza tra medici specialisti ambulatoriali di diverse discipline e culture, aggregati in aree di competenza;
apprendere i principi base dell’Educazione terapeutica del paziente;
apprendere i principi base di Psicologia e migliorare il rapporto empatico tra medico specialista e paziente.
medical network 3 | 2015
attualità
SIFOP PIEMONTE
13,30 – 14,30 Lunch
14,30 – 15,00 Lettura magistrale: Prof. Sergio Gandolfo “Ulcere orali di
interesse internistico o chirurgico: quali protocolli diagnostico-terapeutici?” presentazione: Dott. Mauro Sacco
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PSICOLOGIA
PSICOLOGIA
scienza
e ricerca
a cura di Filippo
Cantone
Asl NA 2 nord,
Coordinatore
nazionale Area
Psicologi
Psicoterapeuti
Sumai Assoprof.
Responsabile
scientifico;
Donatella Palma,
Asl NA 2 nord
Presidente
Associazione
Neuropsichiatria
Infanzia e
Adolescenza in rete
Campania.
Responsabile
scientifico
20
Bioetica
e psicopatologia
Una riflessione sulla condizione di ammalato oggi, di come
questa sia segnata da un forte disagio e sull’importanza assunta
dalla bioetica rispetto alla medicina e alla psicopatologia
L’
evento Ecm che si è tenuto a
Napoli il 18 maggio 2015 in
prima edizione, presso la sala convegni della sede sindacale
campana “G. Sodano”, gratuito per
gli iscritti alla nostra sezione, ha riscontrato un forte interesse. Si è riflettuto sulla condizione speciale di
ammalato oggi, di come questa sia
segnata da un forte disagio e sull’importanza assunta in questi ultimi decenni dalla bioetica rispetto alla medicina ed alla psicopatologia.
Sostanziali modifiche, infatti, appaiono nel nuovo codice sulle modalità di rapporto col paziente: dal termine “paziente” si passa a quello di
“cittadino” o in altri casi di “persona assistita”, prefigurando una ridefinizione del rapporto tra
medico/biologo/psicologo – paziente in una prospettiva di rispetto reciproco e di fiducia in un’ottica paritaria. È una sfida – hanno rimarcato i relatori – che richiede l’assunzione di una nuova raffigurazione
dove l’autonomia, l’autodeterminazione e la fiducia siano possibili e
garantite. E tutto ciò a vantaggio di
chi cura e di chi viene curato.
Oggi vengono riconosciuti ampi diritti tra cui quello alla cura, all’insieme di strumenti e competenze per
medical network 3 | 2015
combattere il malessere ed alleviare la sofferenza. Ma chi soffre di disturbi psichici è in grado di far valere questi diritti? E quali diritti hanno i familiari, i congiunti, i coabitanti e la società tutta affinché la
malattia non ricada in qualche modo sulla loro esistenza? E ancora,
quali limiti hanno i curanti, i familiari, la società nei confronti di quei
singoli che essi ritengono affetti da
tale malattia? In che misura è consapevole della sua malattia e sa di
avere dei diritti per questo suo stato? Temi su cui aperto e coerente è
stato l’apporto dei docenti nell’indicare come determinante allora diventa conoscere la persona, la sua
storia, per comunicare in maniera
chiara ed adeguata. La complessa e
parziale risposta finora emersa è la
cifra che marca la differenza tra una
bioetica orientata alla pratica medica in generale e una bioetica della
cura in psicopatologia. Agli interrogativi bioetici, ancor prima che etici, si è fatto luce sul perché chi interviene come professionista nell'ambito della cura di queste forme
di malessere o, anche, chi abbia
competenza ad intervenire e decida
di non intervenire, determina una
ricaduta significativa sull'esistenza,
la qualità di vita, gli stessi aspetti
biofisici della vita del singolo malato e delle persone a lui prossime.
Eutanasia, accanimento terapeutico,
inseminazione eterologa, interruzione di gravidanza, cura in carcere ed
altri ancora, interrogarsi sul come
questi evocano fantasmi, angosce,
conflitti che non possono essere trascurati o ritenuti inesistenti e perché la ricerca sulla biologia o sul
malato deve tenere conto oggi di
questi elementi che di diritto entrano nel campo della bioetica.
Per l’obiettivo formativo cruciale è
l’acquisizione per il sanitario di adeguate competenze in tema di diritti
per la persona, il suo ambito familiare e sociale, sul come e perché curare alla luce delle possibili ripercussioni sulla persona e sulla società intera. Oggi la ricerca scientifica,
soprattutto nel campo delle scienze
biologiche, ha raggiunto progressi
impensabili e la bioetica è lo strumento per comprendere e dirimere
i conflitti che, sempre più spesso,
sorgono in ambito medico. La lotta
contro la malattia e la sofferenza costituisce un imperativo etico inderogabile e nell’ambito della cura occorre porre attenzione al soggetto
nella sua realtà irripetibile, non ac-
cologici), la tematica dell’etica degli interventi precoci e della necessità di posizioni chiare rispetto al
problema dell’informazione alle famiglie (soprattutto su disturbi dei
quali la causa precisa non è ancora nota), il problema del consenso
informato nell’ambito del quale la
bioetica vuole che anche il bambino venga chiamato ad esprimere un
consenso compatibilmente con le
sue capacità e le sue competenze,
su quale approccio condiviso per la
disabilità, la gestione del paziente
psichiatrico, del soggetto dipendente da sostanze, alcool o gioco d’azzardo con i risvolti sociali che conosciamo.
Ricca anche la parte su una delle
tematiche della bioetica più interessanti e al tempo stesso più controverse (anche dal punto di vista
“PER L’OBIETTIVO
FORMATIVO CRUCIALE È
L’ACQUISIZIONE PER IL
SANITARIO DI ADEGUATE
COMPETENZE IN TEMA DI
DIRITTI PER LA PERSONA,
IL SUO AMBITO FAMILIARE
E SOCIALE, SUL COME E
PERCHÉ CURARE ALLA
LUCE DELLE POSSIBILI
RIPERCUSSIONI SULLA
PERSONA E SULLA
SOCIETÀ INTERA”.
PSICOLOGIA
giuridico) costituita dalla fecondazione artificiale, detta anche procreazione medicalmente assistita
(Pma). Nuove famiglie o meglio
nuove configurazioni familiari come le coppie di fatto, le famiglie
monoparentali, le famiglie ricostituite, le famiglie con adozioni internazionali, le famiglie con uno o
più bambini nati da fecondazioni
artificiali e altre ancora sono le realtà nuove. La luce sulla persistenza dei divieti e il cosiddetto “turismo procreativo”. Durante la fase
interattiva la giornata ha affrontato problemi come il consenso informato (che per essere valido deve essere fornito da una persona
nella piena capacità di intendere e
di volere); il consenso e la capacità del sofferente psichico nel rapporto medico individuando le problematiche bioetiche e le soluzioni
normative. Interessante – in proposito – il confronto sul riconoscimento pieno dell’autodeterminazione terapeutica della persona a livello di fonti primarie dell’ordinamento giuridico e l’introduzione di
nuovi istituti diretti al sostegno della persona con ridotta autonomia, i
quali indicano al giurista la direzione, ma lasciano ancora aperta la
riflessione in merito al profilo della capacità del “paziente” affetto
da psicopatologie ad esprimere un
valido consenso informato e della
correlata responsabilità del medico.
Si ringraziano i docenti: Barbara
Colurcio (psichiatra, Asl NA 1), Paola D’Addino (professore ordinario di
Diritto Privato, Unisa), Aldo Diavoletto (neuropsichiatra infantile, Asl
SA), Viviana Faustini (avvocato, Napoli), Angelica Franzoso (psicologa
psicoterapeuta, AslL NA 1), Caterina
Toraldo (neuropsichiatra infantile,
Asl NA 2), Angelo Rega (psicologo
ricercatore Università “Federico II”).
medical network 3 | 2015
scienza
e ricerca
PSICOLOGIA
contentarsi di rispondere alla logica del bisogno, che è sempre circoscrivibile, ma che ci si misuri con le
dinamiche del desiderio, che ha un
orizzonte indefinitamente aperto. La
sofferenza genera una condizione di
separatezza che non può essere scavalcata con la pretesa di un’artificiosa immedesimazione, ma comporta rispetto della distanza e disponibilità all’accoglimento. La cura –
è stato ribadito – deve anche comprendere un’attenzione a interpretare le domande più profonde, spesso non esplicitamente espresse, del
soggetto e per questo è necessario
fare spazio al riconoscimento della singolarità della condizione di
ciascuno. Per tutti diventa fondamentale la capacità di far assumere al malato un atteggiamento attivo nei confronti della malattia.
L’assunzione di una posizione responsabile nei confronti della malattia è condizione essenziale per
concepire la salute come un compito da assumere sia verso se stessi sia verso gli altri. Non solo lo psicoterapeuta, ma anche il medico e
l’infermiere non possono ignorare
l’esistenza della dimensione simbolica della malattia; l’evento biologico va sempre inscritto nella storia personale del malato.
Significativi i contributi su salute
mentale o la prevenzione del suicidio e dell'autolesionismo all'interno degli Istituti di Pena, settore
nel quale il passaggio della sanità
penitenziaria al Servizio sanitario
nazionale ha rappresentato un passo importante verso l'obiettivo del
raggiungimento della parità dei livelli di salute fra detenuti e liberi.
Così come quelli sul tema della dignità del minore come fruitore di
cure a pari titolo dell’adulto; toccando inoltre aspetti come la necessità di trattamenti (anche farma-
“OGGI VENGONO
RICONOSCIUTI AMPI
DIRITTI. MA CHI SOFFRE
DI DISTURBI PSICHICI È IN
GRADO DI FAR VALERE
QUESTI DIRITTI? E QUALI
DIRITTI HANNO I
FAMILIARI? E ANCORA,
QUALI LIMITI HANNO I
CURANTI, I FAMILIARI, LA
SOCIETÀ NEI CONFRONTI
DI QUEI SINGOLI CHE ESSI
RITENGONO AFFETTI DA
TALE MALATTIA?”
21
SIFOP
DALLA PELLE AL CUORE
SIFOP
scienza
e ricerca
a cura della
Redazione
22
Alcuni consigli
per il proprio benessere
“Lo specialista ambulatoriale al fianco del cittadino” è l’iniziativa
organizzata a Roma da Sumai e Sifop Lazio con il patrocinio, tra
gli altri, dell’Omceo capitolina. Una giornata per fornire consigli,
suggerimenti, sfatare miti e convinzioni sulla salute partendo
dalla prevenzione
D
alla prevenzione dermatologica a quella cardiovascolare passando per la diffusione della cultura dell’emergenza
e alcuni consigli per accrescere il
proprio benessere. Questi i temi che
sono stati al centro dell’iniziativa
‘Lo specialista ambulatoriale al fianco del cittadino’ organizzata da Sumai-Assoprof, in collaborazione con
Sifop tenutasi a Roma lo scorso 23
maggio presso il Centro commerciale ‘I Granai’. L’evento ha avuto il
patrocinio dell’Ordine dei medici di
Roma, del Giec (Gruppo intervento
emergenze cardiologiche) e dell’Ares
(Agenzia di ricerca ed educazione
sanitaria). Durante la giornata, in
uno stand allestito all’interno della
zona commerciale gli specialisti ambulatoriali sono entrati direttamente in contatto con la popolazione
effettuando dimostrazioni pratiche
di rianimazione cardiopolmonare e
di disostruzione. Inoltre, anche in
previsione dell’estate, gli esperti Sumai hanno fornito alcuni consigli
pratici su come proteggere la pelle
dal sole e prevenire l’invecchiamento e in generale consigli per migliorare il proprio benessere.
medical network 3 | 2015
SIFOP
n Proteggersi con creme antisolari medicate
n Struccarsi accuratamente ed evitare profumi
n Esporsi dalle ore 9 alle 12 e dopo le ore 17
n Idratare accuratamente la pelle
n Proteggere mucose e palpebre
n Fare attenzione ai farmaci
n Bere molta acqua ed evitare gli
alcolici
n Controllo dermatologico al rientro dalle vacanze
scienza
e ricerca
SIFOP
Alcuni consigli
per un ‘Sole Amico’
I 10 consigli per
migliorare il proprio
Benessere:
“È stata una giornata molto importante – ha dichiarato Giancarlo Roscio, cardiologo dell’Azienda Usl
RMC – in cui siamo riusciti ad intercettare circa un centinaio di cittadini fornendo consigli, suggerimenti, sfatando alcuni miti e convinzioni sulla salute. Molto seguite
sono state anche le dimostrazioni
pratiche delle tecniche di primo soccorso. Visto il gradimento mostrato dai cittadini abbiamo già in mente di replicare l’iniziativa in altre
zone della città di Roma coinvol-
gendo anche altre specialità mediche”.
“In vista dell’estate, ma non solo,
abbiamo deciso di fornire alla popolazione alcuni consigli su come
proteggere la propria pelle – ha sottolineato Rossella Filippetti dermatologa Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini - . Durante la giornata sono state molte le famiglie,
soprattutto quelle con bambini, che
si sono fermate al nostro stand per
assistere alle dimostrazioni e ascoltare i nostri suggerimenti”.
n Non mangiare ‘troppo’ ed evitare pasti molto abbondanti
n Seguire orari costanti e regolari pasti
n Considerare i pasti come momento di relax
n Assicurare un abbondante introito di acqua nelle 24 ore
n Mangiare frutta, verdura e fibre
alimentari
n Dosare correttamente il consumo di carni, pesce, e grassi
n Non fare abuso di alcolici
n Smettere di fumare
n Muoversi di più fisicamente
n Fare attenzione ai farmaci
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PREVIDENZA
PREVIDENZA
rubriche
di Paolo Quarto
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La ricongiunzione
dei periodi assicurativi
Ovvero come utilizzare gli spezzoni contributivi lasciati in altri enti,
nel corso degli anni, per non perderli facendoli invece valere nel
computo del requisito minimo per anticipare il pensionamento
rispetto all’età di vecchiaia e comunque per ricavarne una quota di
pensione.
Quando sono state svolte in passato, per periodi limitati, attività lavorative che hanno dato luogo a versamenti contributivi presso altre Gestioni Previdenziali, si pone il problema di come utilizzare gli spezzoni contributivi lasciati in tali enti per
non perderli e farli invece valere nel
computo del requisito minimo di anni necessari per anticipare il pensionamento rispetto all’età di vecchiaia e comunque per ricavarne una
quota di pensione.
Il problema riguarda in particolare i
medici e gli odontoiatri convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, iscritti ai Fondi Speciali Enpam,
che, hanno avuto occasione, di svolgere in precedenza per periodi limitati, attività lavorativa di lavoro dipendente pubblico con versamenti
all’ex Inpdap o di lavoro dipendente privato in cliniche o case di cura,
con contributi all’Inps.
Questi spezzoni contributivi formatisi in altre gestioni previdenziali, insufficienti per la maturazione del diritto a pensione rimanevano inutilizzati, fino all’emanazione, nel 1990,
della legge 45, la quale, alla stregua
della legge 29/1979 per la ricongiunzione di periodi di assicurativi
dall’Inpdap all’Inps e viceversa, ha
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permesso, da quell’anno, il trasferimento dei contributi anche da gestioni previdenziali per il lavoro dipendente (Inps e Inpdap) alle Casse
di previdenza dei liberi professionisti (nel nostro caso all’Enpam) e viceversa.
LA RICONGIUNZIONE COME UN
RISCATTO
In base a tale legge, per i medici addetti alla medicina dei servizi e gli
specialisti ambulatoriali, iscritti al
Fondo Ambulatoriali Enpam, è possibile quindi ricongiungere nella propria posizione previdenziale eventuali periodi assicurativi rimasti in
altri Enti in relazione ad attività lavorative ormai cessate.
Possono essere ricongiunti nel Fondo Ambulatoriali anche gli spezzoni contributivi giacenti negli altri
Fondi Speciali dello stesso Enpam (il
Fondo Generici e il Fondo Specialisti Esterni). In questi casi, però, la ricongiunzione non serve ad aggiungere anzianità contributiva ai fini del
requisito minimo necessario per anticipare il pensionamento, poiché i
periodi non coincidenti di attività e
di contribuzione negli altri Fondi
Speciali dell’Ente già sono considerati utili a questo scopo. Il trasferi-
mento, in questi casi, servirebbe soprattutto a valorizzare nel Fondo
Ambulatoriali i periodi contributivi,
per ricavarne una quota di pensione
maggiore di quella maturabile autonomamente presso il Fondo Generici o il Fondo Specialisti esterni al
raggiungimento dei requisiti.
La ricongiunzione non consiste, infatti, nel semplice trasferimento, alla pari, dei contributi da una gestione all’altra, ma nella loro valorizzazione nella gestione di destinazione
come avviene nei riscatti. La ricongiunzione deve essere quindi considerata come un riscatto dei periodi
di lavoro per cui furono versati i contributi, riscatto però il cui costo potrà risultare parzialmente o totalmente pagato dai contributi rivalutati trasferiti.
QUALI SONO LE MODALITÀ E LE
PROCEDURE DELL’
OPERAZIONE?
L’iscritto interessato presenta domanda alla Fondazione Enpam attraverso un apposito modulo, nel quale si
limita a indicare, anche genericamente, i periodi di attività e di contribuzione e la gestione previdenziale in cui i versamenti furono effettuati. La domanda può essere avan-
zata anche online, attraverso il sito
della Fondazione.
In base alla domanda gli Uffici dell’Ente, entro il termine di 60 giorni
stabilito dalla legge 45, richiedono
all’Ente in cui si trovano i contributi (generalmente, quindi, all’Inps e
all’ex Inpdap – ora Gestione dipendenti pubblici), la comunicazione
della posizione da trasferire con l’indicazione dettagliata dei periodi da
ricongiungere (compresi quelli eventualmente riscattati per laurea o riconosciuti per servizio militare), delle retribuzioni percepite in ciascun
periodo, dei contributi versati e dei
contributi rivalutati al tasso annuo
del 4,5% previsto dalla legge 45.
La richiesta è inviata per conoscenza anche all’iscritto, al quale non
vengono richiesti altri adempimenti, ma che potrebbe attivarsi per seguire e sollecitare l’ufficio destinatario della richiesta a fornire alla
Fondazione il tabulato contenente le
informazioni, tenendo presente che,
gli Uffici Enpam potranno effettuare il conteggio della ricongiunzione
soltanto dopo aver ricevuto i dati
(che spesso l’Inpdap non ha e deve
ricostruire chiedendo a sua volta notizie ai Comuni, alle ASL o agli
Ospedali presso cui fu prestata l’attività lavorativa).
Ricevuto il tabulato con i dati necessari, l’Enpam calcolerà, come per i
riscatti di laurea seguendo le norme
previste dal regolamento del Fondo,
la quota virtuale di maggiore pensione ottenibile, alla data, della domanda, con l’aggiunta dei periodi
contributivi da trasferire, e stabilirà,
in base ad apposite tabelle di capitalizzazione la riserva matematica
della maggiore pensione che l’iscritto potrà ricavare dai contributi ricongiunti. Le tabelle di capitalizzazione sono basate su due parametri
entrambi riferiti alla data della domanda: l’età dell’iscritto e l’anzianità di contribuzione complessiva acquisibile con i periodi da ricongiun-
gere. Ad età ed anzianità più o meno elevate corrisponderà proporzionalmente l’ammontare della riserva
matematica. Dal suo importo saranno quindi portati in detrazione i contributi da trasferire nell’ammontare
rivalutato comunicato dalla gestione di provenienza, e determinato applicando, come si è detto, il tasso annuo del 4,5% dall’anno di versamento fino a quello precedente la presentazione della domanda.
La differenza tra la riserva matematica e i contributi rivalutati costituisce l’onere della ricongiunzione, posto a carico dell’iscritto che ne ha
fatto richiesta. Se i contributi rivalutati risulteranno maggiori della riserva matematica, la ricongiunzione non avrà un costo aggiuntivo ed
è proposta ad onere zero.
I conteggi della ricongiunzione sono comunicati dall’Enpam all’iscritto richiedente con una lettera di proposta, nella quale sono offerte anche alcune possibilità di rateazione
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PREVIDENZA
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PREVIDENZA
PREVIDENZA
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dell’eventuale onere aggiuntivo. La
dilazione massima non può superare tuttavia la metà dei periodi da ricongiungere.
Il richiedente deve accettare o rinunciare alla proposta di ricongiunzione entro il termine di 60 giorni dalla data di ricezione della lettera di
comunicazione. In caso di ricongiunzione con onere aggiuntivo, l’accettazione avviene con il pagamento
contestuale di un minimo di tre rate mensili dell’onere. L’accettazione
o la rinuncia alla ricongiunzione va
fatta anche quando la ricongiunzione non comporta oneri aggiuntivi.
Naturalmente, se non si risponde all’invito dell’Ente nel termine perentorio dei 60 giorni, la ricongiunzione si intende automaticamente rinunciata.
In sede di valutazione della convenienza di accettare o meno la proposta, va considerato che la quota di
maggiore pensione ottenibile dalla
ricongiunzione è quella maturata e
calcolata alla data di domanda, ma
riferita all’età di vecchiaia, senza
quindi l’applicazione della eventuale penalizzazione in caso di anticipazione del trattamento.
Scadenzario fiscale e previdenziale
LUGLIO
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Termine ultimo per consegnare al sostituto d'imposta
o al CAF o al professionista
abilitato il Mod. 730/2015 per
i redditi 2014 e per ricevere il
prospetto di liquidazione
31 Scadenza del termine di presentazione all’ENPAM della
dichiarazione (mod. D) del
reddito libero professionale
medico (compreso quello intramoenia), prodotto nel
2014, per il pagamento al
Fondo di Previdenza Generale
– quota B del contributo proporzionale sul reddito prodotto (12,5% , 2% o 6,50% per i
pensionati del Fondo).
31 Entro il mese di luglio, il sostituto d’imposta, datore di
lavoro cui è stato presentato
il mod. 730/2015, rimborsa o
trattiene sulle competenze
(stipendio o pensione del mese), l’IRPEF dovuta a saldo
o/e come 1° acconto 2015: in
caso di incapienza, le trattenute residuali sono applicate
e recuperate nei mesi successivi. Per i pensionati il sostituto d’imposta provvede a
partire dal mese di agosto o
di settembre.
31 Scadenza del termine per la
richiesta di contribuzione ad
aliquota ridotta sul reddito libero professionale medico
da parte dei sanitari dipendenti, convenzionati o già titolari di trattamento pensionistico.
CONSULENZA PREVIDENZIALE
Ricordiamo agli iscritti che presso la
residenti fuori Roma. In entrambi i
sede del SUMAI Nazionale, Via casi (colloquio diretto o quesiti scritti)
Lamaro n. 13 – 00173 Roma, opera un è necessario che i colleghi interessati
servizio di consulenza relativa al
forniscano le seguenti indicazioni o
Fondo di Previdenza (informazioni
documentazioni:
sulle prestazioni erogate dal Fondo • data di nascita, data di laurea, tipo
Ambulatoriali, Fondo Generale sulle
di specializzazione relativa
modalità dei riscatti, delle
all’incarico ambulatoriale, anzianità
ricongiunzioni, ecc.).
del rapporto a tempo indeterminato;
Il servizio di consulenza, svolto dal •
certificato storico di servizio o, in
Dr. Paolo Quarto, è offerto
mancanza, riepilogo dettagliato
gratuitamente agli iscritti al SUMAI in
indicante la data di inizio degli
base a prenotazioni da effettuarsi
incarichi ambulatoriali (anche a
tempestivamente presso il centralino
carattere provvisorio) ed il numero
del sindacato stesso (06/2329121) o in
di ore settimanali svolte nei vari
base a richieste scritte per i medici
periodi, fino al 31 dicembre 2012;
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•
•
•
•
riscatti o ricongiunzioni effettuati
presso il Fondo ambulatoriale
(laurea, allineamento), allegando
copie delle lettere ENPAM di
comunicazione;
copia dei modelli CUD rilasciati
dalle ASL dal 2008 in poi dai quali
rilevare le retribuzioni soggette a
contribuzione ENPAM, nonché
copia di un cedolino recente dello
stipendio
fruizione e meno dell’indennità di
coordinamento e indicazione
dell’anno di inizio
ogni ulteriore notizia ritenuta utile
per la risposta ai quesiti posti.
La formazione
gratuita per lo specialista
Sumai-Assoprof.
Iscritti a quota 2.500.
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Modalità di iscrizione
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