Pubblicato il numero 3-2016 della rivista dello specialista

Transcript

Pubblicato il numero 3-2016 della rivista dello specialista
Non solo il bilancio
all’assemblea nazionale
Enpam
pagina 6
Al via la riforma sanitaria
della Lombardia
targata Maroni
pagina 8
Una rete di Ordini e Collegi
professionali per rimuovere
il “tetto di cristallo”
pagina 18
Anno XVI numero 3 | 2016
3
Bimestrale d’informazione
2016
SOCIETÀ ITALIANA
DI FORMAZIONE PERMANENTE
PER LA MEDICINA SPECIALISTICA
medicalnetwork
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma
L A R I V I S TA D E L M E D I C O S P E C I A L I S TA A M B U L AT O R I A L E
SPECIALE
FNOMCEO RIMINI
La rete della
complessità
indice
EDITORIALE
ATTUALITÀ
La rete della complessità
Giuseppe Nielfi
L’Odontoiatria ambulatoriale ultimo baluardo del Ssn
Pio Attanasi
Non solo il bilancio all’assemblea nazionale Enpam
Luigi Sodano
Al via la riforma sanitaria targata Maroni
Piero Bergamo
I “Sumaisti” e l’Associazione “Nonno Ascoltami” insieme per la
prevenzione dei disturbi uditivi
Mauro Ferrara
Accordo aziendale tra Ausl e specialisti convenzionati interni:
nuovo paradigma della specialistica?
A cura di Francesco Ventura e Pietro Procopio
SCIENZA E RICERCA
Genitori, c’è sempre tempo
Filippo Cantone
Una rete di Ordini e Collegi professionali per rimuovere il “tetto di
cristallo”
Pierazzoli Lucia
Progetto di ricerca su infezioni da Cowpoxvirus negli animali e
nell’uomo nell’Italia Centrale
Federica Felici
Ecg gratuiti e dimostrazioni di primo soccorso
nei giardini di Piazza Vittorio a Roma
Giancarlo Roscio
“L’assistenza specialistica ambulatoriale
è sempre più interdisciplinare”
Luigi Fontana
RUBRICHE
Previdenza
Le tabelle dei coefficienti di riduzione della pensione anticipata
nel 2016 e nel 2017
Paolo Quarto
I contributi al Fondo di previdenza generale Enpam quota A nel 2016
2
medical network 2 | 2008
info
3
medicalnetwork
LA RIVISTA DEL MEDICO
SPECIALISTA AMBULATORIALE
4
5
6
8
10
12
16
18
19
21
22
24
25
Direttore responsabile
Roberto Lala
Consulenza redazionale
Edizioni Health Communication Srl
Via Vittore Carpaccio 18, 00147 Roma
Telefono 06.594461 Fax 06.59446228
Coordinatore editoriale
Stefano Simoni
Hanno collaborato
Luciano Fassari, Giuseppe Nielfi,
Paolo Quarto, Stefano Simoni,
Luigi Sodano
Progetto grafico
Giancarlo D’Orsi
Impaginazione
Daniele Lucia
Editore
Sumai - Via Lamaro, 13 00173 - Roma
Telefono 06.2329121 - fax 06.23219168
Pubblicità
Edizioni Health Communication Srl,
Roma - Telefono 06.594461
Registrazione al Tribunale di Roma
n.446 del 22.10.2001 Roma
Poste italiane S.p.A. Spedizione in
Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma
Diritto alla riservatezza: “Medical Network”
garantisce la massima riservatezza dei dati
forniti dagli abbonati nel rispetto della
legge 675/96
Stampa: Union Printing - Viterbo
Finito di stampare
nel mese di luglio 2016
Costo copia € 2,00
editoriale
Responsabilità
professionale,
Fsn e Acn
i temi
dell’autunno
ROBERTO LALA
Segretario Generale Sumai
ari colleghi, in questa estate torrida la più grande novità per la nostra
sanità è rappresentata certamente dai nuovi Lea su cui c’è stato il via
libera delle Regioni e su cui ormai si attende il semaforo verde definitivo del
Mef. Una novità molto attesa, ben 15 anni, su cui però rimane forte
l’incognita delle risorse: secondo il Ministero della Salute saranno sufficienti
gli 800 mln vincolati nella scorsa Legge di Stabilità, ma le Regioni (che per il
2016 hanno dato l’assenso) hanno però vincolato il 2017 ad una verifica
sull’applicazione del Dpcm.
Un decreto, quello sui Lea che interviene anche sul tariffario del ’96 delle
prestazioni specialistiche e sul Decreto appropriatezza prescrittiva che
saranno abrogati e sostituiti proprio dalle tabelle contenute nei nuovi Lea e da
un’apposita intesa Stato-Regioni sulle tariffe. In sostanza rispetto alla prima
versione del decreto appropriatezza diminuiranno (per ora) le prestazioni
sottoposte a ‘condizioni di derogabilità’ mentre altre prestazioni saranno
sottoposte a ‘indicazioni prescrittive’. Per quanto riguarda i medici si è in
attesa dell’accordo Fnomceo-Ministero della Salute per la definizione delle
regole che dovrà disciplinare la materia in modo da garantire al medico
autonomia e responsabilità, tutelando il rapporto fiduciario ed evitando
accertamenti inutili e ridondanti.
Detto ciò, c’è molta attesa anche per il Ddl sulla Responsabilità professionale
(approvato alla Camera) anche se ad oggi sembra molto difficile che il Senato
possa concludere i lavori entro le ferie parlamentari.
Ma se questi elementi particolari inquadrano le difficoltà nell’attuazione delle
riforme lo scenario economico non sorride e di conseguenza il rischio che il
famigerato aumento di 2 mld per il Fondo sanitario 2017, di cui una quota lo
stesso Ministro Lorenzin ha definito prioritaria per il personale, possa ridursi
per far fronte alle emergenze del momento: dall’impatto sulla Brexit alla
solidità delle banche.
Lo dico chiaramente: le risorse per il personale (sblocco economico contratti,
precariato, blocco turnover solo per citare le difficoltà di chi lavora nel Ssn)
sono ormai un aspetto decisivo anche per rilanciare il ruolo di chi lavora in
sanità e un dialogo con le Istituzioni, che dopo l’intesa di Palazzo Chigi di
marzo, ha perso pezzi per strada e non ha ancora dato i frutti sperati. In
questo senso, all’interno dell’Intersindacale medica la professione sta facendo
sentire la sua voce e non è escluso un nuovo autunno caldo se il Governo e le
Regioni non dovessero mantenere le promesse.
In questo scenario come Sumai-Assoprof la nostra missione, nell’attesa di una
definizione dei rinnovi delle convenzioni di medici di famiglia e pediatri è
quella di costruire all’interno di ogni singolo territorio le basi per il nostro
radicamento nelle nuove forme organizzative delle cure primarie, in particolar
modo le AFT che sono un nostro spazio da definire e riempire di contenuti.
Ma in quest’ottica dovremo essere vigili e attenti per quanto riguarda
l’implementazione del nuovo Acn nei vari territori, come deve proseguire a
tambur battente lo sviluppo di una vera e propria ‘rivendicazione sindacale’ per il
lavoro dei giovani, ad oggi la priorità della categoria.
C
medical network 3 | 2016
3
SPECIALE FNOMCEO RIMINI
La rete della complessità
SPECIALE FNOMCEO RIMINI
attualità
di Giuseppe Nielfi,
Presidente Sumai
Assoprof
4
I tre giorni nella cittadina romagnola hanno tracciato quello
che sarà il nuovo percorso da qui ai prossimi anni
dell’istituzione ordinistica di medici e odontoiatri. I lavori,
articolati attraverso 16 workshop segnano l’inizio di un nuovo
capitolo nella storia della Fnomceo
D
al 19 al 21 maggio 2016
presso il Palacongressi di Rimini si è tenuta la 3° Conferenza nazionale della Professione
medica e odontoiatrica dal titolo
“Guardiamo al futuro: quale medico,
quale paziente, quale medicina nel
Ssn?”. Nella tre giorni romagnola la
Fnomceo ha tracciato quelli che saranno i percorsi da qui ai prossimi
anni. Dalle nuove tecnologie alla formazione, l’organizzazione, il rapporto
con il paziente e le altre professioni,
tenendo presente però anche l’ambiente, la medicina di genere e i nuovi bisogni di salute.
I lavori articolati attraverso 16 workshop segnano l’inizio di un nuovo
capitolo nella lunga storia della Federazione.
Da quanto ascoltato nel corso della
convention della Federazione degli
ordini dei medici e degli odontoiatri
le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) della specialistica territoriale stentano a trovare una collocazione nei modelli di sviluppo organizzativo delle cure primarie proposti nelle regioni italiane. Sono indubbiamente una novità e non aiuta
la mancanza di modelli di riferimento esteri, così importanti per un Servizio sanitario nazionale, per certi
versi, assai “esterofilo”.
Gli specialisti ambulatoriali, o più
medical network 3 | 2016
correttamente territoriali già costituiscono una rete virtuale informale,
che la nuova convenzione riordina
e formalizza in Aft; tale formalizzazione e riconoscimento sono il presupposto ad interventi sia formativi,
specifici sul modello organizzativo
e sulle tecniche di cura della cronicità, sia informativi, con la creazione
di sistemi tecnologici evoluti di collegamento in rete dei professionisti
(che consentano gestione del paziente integrata fra i vari attori delle cure
primarie, sistemi di allerta sull’acuzie, feedback sulle performance cliniche, registri di patologia).
Per collocare correttamente l’Aft della specialistica territoriale convenzionata nell'ambito delle cure primarie, dobbiamo definirne la specificità. Così com’è facile individuare
la relazione che la rete oncologica
o la rete delle cure palliative e della
terapia del dolore hanno con le Aft
della medicina generale o della pediatria, altrettanto facile diventa individuare ruolo e funzione della
specialistica territoriale se nominata
per quello che è, la rete della complessità clinica (diagnostica, terapeutica, assistenziale, riabilitativa).
Diventa così chiaro il compito della
Aft della specialistica territoriale,
che completa e integra le cure primarie quando si è in presenza di
una situazione di pluripatologia o
di patologia singola complicata, sia
nel paziente acuto sia, più frequentemente, nel paziente cronico. E
questo vale non solo per le patologie
ad alto impatto sociale (alle quali
sono rivolti principalmente gli sforzi
organizzativi regionali) ma anche
per le patologie ad alto impatto
d’organo (malattie rare, patologie
croniche progressive in campo oculistico, dermatologico, neurologico,
otorinolaringoiatrico, ad esempio).
Il ministro Lorenzin al
workshop di Rimini
SPECIALE FNOMCEO RIMINI
L’Odontoiatria
ambulatoriale ultimo
baluardo del Ssn
Ma servono investimenti e prevenzione
o altrimenti si rischiamo seri problemi
per la salute orale dei cittadini, basti
guardare la nuova esplosione dei
tumori del cavo orale
I
n un contesto di crisi economica che sta portando all’impoverimento anche del ceto
medio è necessario proteggere le
fasce più deboli della popolazione,
il Sumai per questo chiede al Governo e alle Regioni di potenziare
l’attività odontoiatrica pubblica.
Gli odontoiatri
ambulatoriali sono oltre 2.000 e
rappresentano la
componente primaria in ambito
pubblico che offre
milioni di prestazioni di alto livello
qualitativo ai cittadini pur con risorse limitate di
personale e con
presenza disomogenea nelle diverse Regioni.
Ma soprattutto
questa componente è l’ultimo baluardo dell’odontoiatria pubblica.
L’Acn della specia-
listica ambulatoriale interna è
l’unico strumento giuridico che
consente l’accesso lavorativo al
Ssn a pieno titolo agli odontoiatri.
Un’altra peculiarità importante di
tale strumento è la flessibilità che
consente la possibilità di una presenza capillare nelle strutture sul
territorio e per un numero di ore
adeguato ai bisogni dei cittadini.
Purtroppo, però, come tutta la sanità ormai da anni, anche l’odontoiatria pubblica vive momenti di
criticità. La nostra proposta è di
migliorare e razionalizzare l’offerta, potenziandola e prendendo come modello di riferimento le numerose esperienze di “buone pratiche” esistenti in diverse realtà regionali. Infine si invita ad attuare
anche con la specialistica ambulatoriale interna campagne di prevenzione in campo odontoiatrico.
La prevenzione in questi ultimi anni è stata depotenziata, non tenendo in considerazione l’enorme importanza che ha in termini d’investimento e salute per i cittadini e,
per lo Stato, in termini di risparmio di risorse economiche (minor
medical network 3 | 2016
attualità
SPECIALE FNOMCEO RIMINI
Riconoscendo alla Aft della specialistica territoriale il ruolo di rete della complessità, diventa anche facile
trovare esempi in letteratura, ad es.
nella Kaiser Pyramid della complessità, e nel Chronic Care Model, a
conferma del ruolo portante dell'intervento specialistico.
Una seconda novità, anche qui si
constata, di difficile percezione, è
che la Aft non nasce per creare
“shortcut” prestazionali (cioè creare
canali preferenziali fra medico di
medicina generale o pediatra e specialista per ottenere prestazioni in
tempi brevi), ma nasce per giungere
ad una completa presa in carico territoriale del paziente, anche se complesso e pluripatologico, puntando
quindi a migliorare l'outcome, non
solo l'output, nelle situazioni in cui
è necessario un livello di approfondimento e sintesi specialistica non
vicariabile dagli “speciali interessi”
del medico di medicina generale o
del pediatra. Ricordiamo al riguardo
come, nel modello organizzativo di
Kaiser Permanente, gli ottimi risultati raggiunti nel paziente complesso
sono frutto di una stretta collaborazione fra specialisti e general
practitioners con netta prevalenza
degli interventi specialistici su quelli
generalisti.
di Pio Attanasi,
Segretario
organizzativo Settore
Convenzioni del
Sumai-Assoprof
5
SPECIALE FNOMCEO RIMINI
attualità
6
spesa per migliorate condizioni di
salute).
E in questo contesto vale la pena
citare alcune best practice che si sono sviluppate in alcuni territori.
Penso a Bergamo dove è stato costituito un percorso per pazienti portatori di handicap gestito dagli specialisti ambulatoriali interni che
hanno un’attività di presa in carico
del paziente. Tutto ciò che è possibile gestire negli ambulatori viene
fatto in quei luoghi mentre quando
il paziente fragile e ha bisogno di
passaggi ulteriori sono gli specialisti
stessi ad accompagnarlo in ambito
ospedaliero.
Altra esperienza che vale la pena ricordare è quella della Ulss 12 di Venezia dove è stato predisposto un
percorso di presa in carico per i pazienti odontoiatrici e quindi si sono
costruiti dei Pdta integrati ospedale-territorio. Si è creato un gruppo
di lavoro che ha coinvolto odontoiatri territoriali ed ospedalieri. Il paziente viene accompagnato nel percorso. Le prestazioni di primo e secondo livello (conservativa, ortodonzia, pedodonzia, piccola chirurgia, ecc.) sono erogate da specialisti
ambulatoriali odontoiatri nelle strutture distrettuali, quelle di terzo livello (chirurgia maggiore, bonifiche
in sedazione per pazienti portatori
di handicap, ecc.) sono erogate in
ospedale dai dirigenti e/o dagli specialisti ambulatoriali odontoiatri.
In questo senso continuiamo a ribadire le criticità del Decreto appropriatezza che impatta in maniera
negativa. Secondo noi il decreto va
rivisto, ma questo lo ha detto anche
il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Sembra quasi un ritorno al
passato. Nel senso che addirittura si
parla di prevenzione ma per le fasce
in età evolutiva (a parte le fasce deboli) non c’è più niente. Si parla solo
di estrazioni e terapie parziali.
Investiamo sul territorio e in prevenzione o rischiamo danni che
oggi non riusciamo nemmeno a
immaginare. Basti guardare la nuova esplosione dei tumori del cavo
orale.
medical network 3 | 2016
ENPAM
Non solo il bilancio
all’assemblea
nazionale Enpam
L’ente di previdenza ha chiuso il 2015
in territorio positivo: il bilancio di
esercizio ha fatto registrare un avanzo
di 1,046 miliardi di euro. Importante
anche il collegamento strategico fra la
Fondazione e gli iscritti che viene
ormai svolto dagli Ordini
di Luigi Sodano, Direttore nazionale scuola quadri
I
l 30 aprile 2016 si è tenuta a
Roma l’Assemblea nazionale
dell’Enpam con, all’ordine del
giorno, l’approvazione del bilancio consuntivo 2015. Io vi ho partecipato come delegato del Presidente dell’ordine dei medici ed
odontoiatri della provincia di Napoli, ma erano presenti tutti i delegati di provenienza Sumai eletti
a rappresentare la specialistica ambulatoriale ed i colleghi ambulatoriali presenti nel CdA della Fondazione.
La riunione è iniziata con un saluto introduttivo del Presidente
della Fnomceo, Roberta Chersevani, che nel suo intervento ha soprattutto voluto sottolineare la sinergia tra la Fondazione e la Federazione.
Ha quindi preso la parola il Presidente Alberto Oliveti che, dopo
aver ricordato la figura di Aldo Pagni, già Presidente della Fnomceo
e membro del Consiglio superiore
di sanità, è passato immediatamente alla relazione sul bilancio
consuntivo 2015 con la presentazione di una serie di slide dalle
quali ho preso spunto per questo
articolo.
Ha comunicato che la Fondazione
Enpam ha chiuso il bilancio di
esercizio 2015 con un avanzo di
1,046 miliardi di euro, superando
di 88 milioni di euro la stima indicata nel bilancio di previsione,
ha anche annunziato una crescita
del patrimonio che raggiunge i
17,2 miliardi di euro, portando le
riserve a 12,8 volte il livello delle
pensioni erogate nell’ultimo anno.
In particolare, la gestione previdenziale ha evidenziato un saldo
positivo di 977,4 milioni di euro,
registrando 2,43 miliardi di euro
di entrate contributive e 1,45 miliardi di euro di prestazioni.
La gestione patrimoniale ha portato un risultato netto di 202,6 milioni di euro. Il patrimonio come
Alberto Oliveti
nalzamento dell’età per i requisiti
sia di vecchiaia (66 anni e 6 mesi)
che di anzianità (60 anni e 6 mesi).
Per i fondi della Medicina generale
e della Specialistica ambulatoriale
i motivi dell’aumento dell’avanzo
di gestione sono abbastanza simili:
da un lato l’aumento delle aliquote
contributive per i medici di medicina generale (17%) e per i pediatri
(16%) nel primo caso, per gli specialisti ambulatoriali (25%) e i medici dei servizi (25.50%) per il secondo fondo, dall’altro lato per entrambi i fondi l’innalzamento dell’età per i requisiti di vecchiaia
(66anni e 6 mesi) e di anzianità (60
anni e 6 mesi).
A questo punto il Presidente ha voluto sottolineare l’importante collegamento strategico fra la Fondazione e gli iscritti che viene ormai
svolto dagli Ordini e, non a caso, ha
voluto confermare il percorso già
tracciato negli ultimi anni di ampliare i servizi agli Ordini provinciali, come la consulenza personalizzata nel corso di convegni, la organizzazione di corsi di formazione
sui temi previdenziali e assistenziali
per i dipendenti degli Ordini e gli
stessi consiglieri, ma anche le video
consulenze previdenziali che sono
state già sperimentate presso 24 Ordini provinciali e che potranno consentire ad ogni iscritto di dialogare
faccia a faccia con un consulente
previdenziale semplicemente recandosi presso la sede del proprio Ordine previo, ovviamente, appuntamento.
Il Presidente dell’Enpam ha precisato
ancora che con i conti a posto, l’Ente può lavorare al meglio per dare
più welfare e assistenza agli iscritti:
dal credito agevolato, in particolare
i mutui, specialmente pensati per i
più giovani, che l’Enpam ha ricominciato a concedere nel 2015, fino
alla possibilità nel futuro di offrire
una copertura assistenziale di lungo
periodo, long term care, a quegli
iscritti che si dovessero trovare nelle
condizioni di non più autosufficienza. Comunque già nel 2015 sono
stati destinati circa 6 milioni e 200
mila euro per sussidi straordinari o
per calamità o per assistenza domiciliare a colleghi con problematiche
particolari. Quindi più nello specifico ha confermato la volontà dell’Ente di proseguire sulla strada del
progetto quadrifoglio per il credito
agevolato (mutui, credito, prestito
d’onore), la previdenza complementare (fondo sanità), le coperture assicurative e l’assistenza sanitaria integrativa (fondo sanitario integrativo). A tale proposito si è voluto ricordare che nel 2015 l’Ente si è fatto
promotore della creazione di un
fondo sanitario riservato agli iscritti
attivi ed ai pensionati e superstiti
per un totale di circa 448.000 potenziali assicurati ai quali fornire la
tutela sanitaria sia per i grandi interventi chirurgici che per gli interventi morbosi, e a tale proposito ha
ricordato la costituzione di SaluteMia, la Società di mutuo soccorso
che perseguirà questo percorso.
Infine il Presidente ha ricordato il
rientro della Fondazione nella
Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati costituita tra gli
Enti gestori di forme di previdenza
ed assistenza obbligatorie, rientro
coinciso con la sua nomina a Presidente della stessa Associazione
quale riconoscimento dell’importanza che viene data all’Enpam.
La relazione del Presidente si è conclusa con i dati aggiornati sugli
iscritti che mostrano una platea in
crescita per quella che è la più grande Cassa privata italiana, con
360.845 medici e odontoiatri in attività e 101.213 pensionati, ai quali
si aggiungeranno in tempi brevi anche gli studenti in medicina e odontoiatria che, come previsto dalla ultima legge di stabilità, potranno
iscriversi a partire dal quinto anno
di corso con un contributo minimo
ancora da definire.
Sono intervenuti numerosi tra i presenti sia con interventi di sostegno
che critici.
L’Assemblea Nazionale ha ampiamente approvato il bilancio di esercizio con 150 voti favorevoli, 2 astenuti e 7 contrari.
medical network 3 | 2016
attualità
ENPAM
tale ha dato proventi lordi per 730
milioni di euro ma a fronte di 375
milioni di oneri e soprattutto, a
fronte di ben 135 milioni di euro di
imposte (Imu, Tasi, Ires, altre ritenute alla fonte) alle quali, ha commentato il Presidente, in quanto ente previdenziale in un qualsiasi altro
Paese europeo non avremmo dovuto
soggiacere.
Relativamente ai risultati economici
dei fondi di previdenza il saldo è
stato in positivo per tutti tranne, come avviene già da qualche anno,
per quello degli specialisti esterni.
In generale si può affermare che il
trend positivo dell’avanzo di gestione è riconducibile agli effetti della
riforma entrata in vigore nel 2013.
Per il Fondo generale-quota A vi è
stato un aumento delle entrate contributive ordinarie per la rivalutazione dei contributi minimi, nella
misura del 75% del tasso annuo di
inflazione maggiorato dell’1,5%, ma
anche per l’innalzamento dell’età
anagrafica da 66 anni a 66 anni e
6 mesi; sempre per il Fondo generale ma quota B, dove vi è stato un
incremento dei contributi proporzionali di ben il 15,96 % rispetto al
2014, l’aumento dell’avanzo di gestione è sicuramente legato all’aumento della aliquota contributiva
sia per gli iscritti attivi (13,50%) che
per i pensionati (6,75%) e per l’in-
7
LOMBARDIA
LOMBARDIA
attualità
di Piero Bergamo,
Direttore centro
servizi, Vice
segretario regionale
Sumai Lombardia
8
Al via la riforma sanitaria
targata Maroni
Da gennaio è operativa la riforma del sistema
sociosanitario lombardo. Le nuove ASST,
Aziende socio-sanitarie territoriali sostituiranno
le Aziende Ospedaliere
D
al 1 gennaio è in vigore la
Legge regionale n. 23
dell’11 agosto 2015 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle
leggi regionali in materia di sanità)”.
Una riforma del servizio sociosanitario regionale lombardo che nei
principi promuove l’integrazione fra
interventi sanitari, sociosanitari e sociali e che prevede un recupero di risorse, con la riforma a regime, di circa 300 milioni di euro, da reinvestire
nel sistema sanitario a vantaggio degli stessi cittadini lombardi.
Ridotto il numero delle 15 Asl trasformate in 8 Ats, strutture che attueranno la programmazione definita dalla Regione, con l’erogazione
di prestazioni sanitarie e sociosanitarie tramite i soggetti accreditati e
contrattualizzati pubblici e privati.
Le Ats avranno compito di negoziazione e acquisto delle prestazioni;
prevista l’attivazione di un governo
del percorso di presa in carico della
persona in tutta la rete dei servizi.
Tra le altre funzioni il governo dell’assistenza primaria e relativo convenzionamento, il monitoraggio della spesa farmaceutica, i programmi
di educazione alla salute, il controllo
della salute degli ambienti di vita e
medical network 3 | 2016
di lavoro, la sanità pubblica veterinaria, la sicurezza alimentare.
La riforma prevede la nascita di
un’Agenzia di vigilanza e controllo
sull’erogazione delle prestazioni e
delle cure sanitarie e sociosanitarie,
che agirà in collegamento con le
singole Ats.
Scompaiono le 29 Aziende Ospedaliere confluite nelle nuove 27 Asst,
le strutture operative pubbliche della
sanità lombarda. Alle Asst spetterà
il compito di erogare le prestazioni
sanitarie e socio sanitarie: dovranno
garantire le prestazioni e le cure territoriali in sinergia con gli ospedali
confluiti nelle Aziende stesse. Ogni
Asst avrà un unico direttore generale, ma sarà suddivisa in due strutture interne distinte con gestione e
“RIDOTTO IL NUMERO
DELLE 15 ASL
TRASFORMATE IN 8 ATS,
STRUTTURE CHE
ATTUERANNO LA
PROGRAMMAZIONE
DEFINITA DALLA REGIONE,
CON L’EROGAZIONE DI
PRESTAZIONI SANITARIE E
SOCIOSANITARIE TRAMITE
I SOGGETTI ACCREDITATI E
CONTRATTUALIZZATI
PUBBLICI E PRIVATI”
bilanci separati: il Polo ospedaliero
affidato a un direttore sanitario e la
Rete territoriale affidata a un direttore sociosanitario. E in queste
aziende si colloca la medicina specialistica ambulatoriale come previsto dall’Art.18 c.4 della Legge regionale: “Gli specialisti ambulatoriali convenzionati sono parte attiva
delle aziende del Ssl e partecipano
all’erogazione delle prestazioni specialistiche territoriali ed ospedaliere
secondo gli indirizzi regionali. Ai
fini di una loro omogenea organizzazione sul territorio regionale, entro novanta giorni dall’approvazione
della legge regionale… è istituito
l’elenco regionale per la specialistica
ambulatoriale convenzionata (Ersac), anche tramite forme di collaborazione professionale integrativa
su base volontaria, con modalità definite con le organizzazioni sindacali
di categoria.”
L’istituzione dell’elenco regionale
Ersac rappresenta uno strumento
importante per censire le attività in
essere della specialistica ambulatoriale lombarda dandone visibilità e
permettendo la programmazione in
relazione ai fabbisogni delle aree
territoriali. Nel testo anche la possibilità di definire forme sperimentali di superamento delle incompatibilità (ad es. per partecipazione
“LA SPECIALISTICA
AMBULATORIALE, INSERITA
DAL 1997 NELLE AZIENDE
OSPEDALIERE CUI ERANO
AFFIDATE LE FUNZIONI
SPECIALISTICHE
TERRITORIALI, MA CHE DI
FATTO AVEVA AFFIANCATO LA
SPECIALISTICA OSPEDALIERA,
TORNA IN AZIENDE, LE ASST,
LA CUI MISSION È
RADICALMENTE CAMBIATA”
LOMBARDIA
Creg) da concordare con le organizzazioni sindacali.
La specialistica ambulatoriale, inserita dal 1997 nelle Aziende Ospedaliere cui erano affidate le funzioni
specialistiche territoriali, ma che di
fatto aveva affiancato la specialistica ospedaliera, torna in aziende,
le Asst, la cui mission è radicalmente cambiata. Una nuova legge nazionale la 189/2012 e il Patto della
Salute 2014-2016 si pongono le finalità della tutela del diritto alla salute dei cittadini mediante la promozione dell’integrazione dei servizi
sanitari, sociosanitari e sociali favorendo la realizzazione di reti sussidiarie a garanzia della presa in carico del paziente e della continuità
terapeutica e assistenziale. Le Uccp
e le Aft, quali nuovi modelli organizzativi, dovranno essere i cardini
della riforma territoriale. In questa
linea programmatica Il Sumai Lombardia ha firmato a dicembre 2015
un accordo integrativo regionale
che, nelle tempistiche previste dall’Acn, porterà alla definizione dei
tempi e delle modalità di individuazione, costituzione e avvio formale
delle Aft, ai requisiti organizzativi
e attività delle Aft, alle modalità di
individuazione e compiti dei referenti delle Aft e dei Responsabili di
branca, all’individuazione di per-
attualità
Roberto Maroni
corsi formativi specifici, alle modalità di partecipazione alle Uccp individuate dalla regione.
Un nuovo capitolo per la Medicina
specialistica ambulatoriale si è aperto anche in Lombardia in uno sce-
nario normativo nazionale innovativo e con l’entrata in vigore di un
Acn in linea con i tempi e che sancisce definitivamente la riapertura
dell’area con importanti prospettive
di sviluppo.
medical network 3 | 2016
9
AUDIOLOGIA
AUDIOLOGIA
attualità
di Mauro Ferrara,
Audiologo Asl TO1,
Asl TO2, Cdpr Inail
Torino
I “Sumaisti” e l’Associazione
“Nonno Ascoltami” insieme per la
prevenzione dei disturbi uditivi
L’iniziativa, volta a promuovere in Italia il messaggio
internazionale dell’Oms, e presentata al ministero della Salute
in occasione della X Giornata mondiale dell’Udito, è giunta
quest’anno anche a Torino grazie al Sumai
O
gni giorno in Italia 30 persone scoprono di avere un
disturbo uditivo. Tradotta
in cifre, l’ipoacusia colpisce circa
360 milioni di persone nel mondo,
8 milioni solo in Italia. E se la perdita riguarda soprattutto le persone
anziane, anche i più giovani non
devono sottovalutare il rischio, causato in molti casi da comportamenti
scorretti.
Si tratta di dati allarmanti, che però
vengono ancora incredibilmente sottovalutati. Non a caso da tempo l’Oms,
l’Organizzazione mondiale della sanità,
è impegnata in una diffusa azione di
sensibilizzazione che culmina ogni anno – ora siamo alla decima edizione
– nella Giornata mondiale dell’udito,
celebrata il 3 marzo. Un giorno, in particolare, per ricordare quello che in realtà dovrebbe valere sempre: l’udito è
una facoltà preziosa che impatta sullo
sviluppo educazionale, professionale
e sociale. Ed è proprio questo l’impe-
gno dell’associazione “Nonno Ascoltami!”, che ogni anno organizza il più
grande evento di screening dell’udito
su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo 7 regioni per più di 20 piazze
italiane. Anche nel 2016, in occasione della Giornata mondiale dell’udito, “Nonno
Ascoltami” ha lanciato
la sua campagna –
#dica33 – ideata proprio a sostegno
dell’iniziativa
dell’Oms. E per
farlo ha varcato le porte del
ministero della Salute, dove ha organizzato il
suo primo
Meeting nazionale.
L’evento si è
svolto a Ro-
“NONNO ASCOLTAMI!”, OGNI ANNO
ORGANIZZA IL PIÙ GRANDE EVENTO DI
SCREENING DELL’UDITO SU TUTTO IL
TERRITORIO NAZIONALE,
COINVOLGENDO 7 REGIONI PER PIÙ DI
20 PIAZZE ITALIANE”
10
medical network 3 | 2016
cazione terapeutica e sanitaria dei cittadini.
La prevenzione – gesto tanto semplice quanto importante – non inizia
mai troppo presto: è questa la battaglia dell’Oms, come ha sottolineato
in occasione del meeting romano, la
responsabile del programma di prevenzione dell’Oms, Shelly Chadha,
che in collegamento dal Parlamento
europeo di Bruxelles ha illustrato la
campagna dell’Organizzazione mondiale della sanità e i numeri relativi
alle ipoacusie infantili nel mondo. Il
ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, assente per impegni istituzionali, ha inviato una lettera di saluto, in cui ha incoraggiato “Nonno
Ascoltami” a «promuovere le istanze
di sensibilizzazione sui problemi
dell’udito», – specificando che «il ministero della Salute attribuisce una
notevole importanza alla prevenzione delle diverse forme di limitazioni
funzionali e disabilità, in tutte le età
della vita». In particolare, spiega il
ministro, «il tema della prevenzione
dell’ipoacusia e della sordità era già
stato affrontato nel Piano nazionale
di prevenzione 2010-2013; il nuovo
piano 2014-2017, nell’ambito del
macrobiettivo Prevenzione dei disturbi attinenti le relazioni, contiene
la sezione Prevenzione di ipoacusia
e sordità dove si raccomanda di identificare le ipoacusie già entro il terzo
mese di vita e di avviare un adeguato
intervento riabilitativo non oltre il
sesto mese». Le perdite uditive nell’infanzia sono state il tema dell’edizione 2016 della Giornata mondiale
dell’udito: secondo l’Oms, nel mondo,
a soffrire di disturbi sono 32 milioni
di bambini. Eppure, nel 60% dei casi
la sordità può essere prevenuta. Purtroppo non bastano neppure queste
cifre per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce, che resta
ancora un obiettivo lontano da rag-
giungere. In Italia, infatti, convivono
situazioni diametralmente opposte:
regioni in cui si raggiungono punte
di eccellenza negli screening uditivi
e regioni in forte ritardo. Da qui l’importanza di iniziative come quella
promossa dall’Associazione “Nonno
Ascoltami”. «Il disturbo uditivo – ha
spiegato Mauro Menzietti, ideatore
dell’iniziativa e fondatore di Nonno
Ascoltami – coinvolge due persone
su tre oltre i 65 anni. Si tratta di una
vera e propria piaga sociale contro
cui l’arma più efficace resta la prevenzione. Quest’anno abbiamo voluto rafforzare il messaggio dell’Oms,
in occasione della Giornata mondiale
della sanità, essendo tra l’altro gli
unici accreditati dall’Oms per la traduzione e diffusione del suo materiale in Italia. Abbiamo così pensato
alla campagna #dica33, simboleggiata da un uovo che rappresenta la
fragilità del corpo umano e l’importanza della prevenzione.
COMITATO SCIENTIFICO
EDIZIONE 2016
Altamura - Dott. Michele Raguso;
Avezzano - Dott. Fulvio Carluccio;
Bari - Dott. Domenico Petrone;
Bari - Prof. Nicola Quaranta;
Brindisi - Dott.ssa Isabella Notaro;
Chieti - Prof. Adelchi Croce;
Foggia - Prof. Pasquale Cassano;
L’Aquila - Dott. Gian-Piero Di Marco;
Lanciano - Dott. Lanfranco D’Archivio;
Matera - Dott. Gennaro Larotonda
(Presidente);
Padova - Prof. Alessandro Martini;
Penne - Dott. Vincenzo Rapino;
Pescara - Dott. Claudio Donadio Caporale;
Rovereto - Dott. Giuseppe Nicolò Frau;
S. Giovanni Rotondo Dott. Rocco Pio Ortore;
Termoli - Dott. Giovanni Serafini;
Torino - Dott. Fernando Muià;
Vasto - Dott. Roberto Buzzelli.
medical network 3 | 2016
attualità
AUDIOLOGIA
ma, lo scorso 1 marzo, nell’auditorium
Cosimo Piccinno.
Una giornata intensa e ricca di riflessioni, con numerosi ospiti ed esperti
del settore. E soprattutto un’azione
di comunicazione fondamentale, per
sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su un tema purtroppo
ancora nascosto e che invece, come
dimostrano i dati, deve essere conosciuto il più tempestivamente possibile: la perdita uditiva, infatti, è irreversibile e va quindi prevenuta. Al
meeting moderato dal fondatore della
campagna “Nonno Ascoltami”, Mauro Menzietti, sono intervenuti Pietro
Malara e Serena Battilomo della Direzione generale prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Federica
Chiavaroli, sottosegretario al ministero della Giustizia, Vittoria D’Incecco, componente della Commissione affari sociali e diritti dell’infanzia
della Camera dei Deputati; Gianni
Gruppioni, presidente dell’Anap, Associazione nazionale audioprotesisti
professionali e i medici del comitato
scientifico di “Nonno Ascoltami”. E
proprio i medici hanno dato vita a
un interessante momento di confronto, sulle esperienze delle passate edizioni di “Nonno Ascoltami” e sul futuro: a Roma, infatti, è stata lanciata
la nuova edizione della manifestazione, che quest’anno si arricchirà di
nuove piazze. In particolare quella di
Torino, dove la manifestazione arriverà il 9 Ottobre prossimo, grazie alla
collaborazione con la sezione Piemonte del Sumai: nella centralissima
Piazza Castello, il dottor Fernando
Muià, segretario provinciale Sumai
Torino, accompagnato dagli altri Specialisti ambulatoriali interni - Audiologi e Otorinolaringoiatri - effettuerà
per tutta la giornata screening gratuiti
dell’udito e parteciperà alla promozione di modelli di comportamento
nelle funzioni di prevenzione ed edu-
11
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
attualità
A cura di
Francesco Ventura e
Pietro Procopio
Accordo aziendale tra Ausl e
specialisti convenzionati interni:
nuovo paradigma della specialistica?
I
l 27 gennaio 2016 è stato stipulato l’Accordo Aziendale tra
l’Ausl Romagna e gli specialisti
ambulatoriali grazie al lavoro proficuo e collaborativo dei segretari
provinciali di Forlì Cesena, Oliva Serantini, Rimini, Luisa Iannotti, Ravenna, Francesco Ventura e del segretario regionale, Pietro Procopio.
Tale accordo rappresenta, a primo
avviso un momento importante e,
per certi versi innovativo, sia per la
dimensione dell’Azienda Romagna
(1.250.000 abitanti e 16000 dipendenti) che per il ruolo dello specialista ambulatoriale e la sua collocazione nell’ambito aziendale.
Partendo dal presupposto che la specialistica ambulatoriale è attività
nevralgica nel contesto del Ssn, perché si pone a metà strada tra l’ospedale e il territorio: una specie di
“Giano Bifronte”che pende nelle due
direzioni; questo accordo ha voluto
comprendere sia l’attività territoriale
che ospedaliera, riservando allo specialista ambulatoriale ambedue le
opzioni di intervento.
OBIETTIVO 1 - INTERAZIONE
CON L’OSPEDALE
Gli specialisti ambulatoriali afferiscono ai dipartimenti ospedalieri di
pertinenza per dare unicità complessiva alle singole branche sia ospedaliere che territoriali e per sostanziare le modalità operative (tempari,
refertazioni, linee guida, protocolli).
12
medical network 3 | 2016
Questo passaggio che potremmo definire impegnativo deve essere sostenuto da un assetto organizzativo
che non determini subordinazioni
o ipertrofie dirigistiche da parte di
ambedue i versanti. Si costruiscono
così delle figure come i responsabili
di branca o interbranca che hanno
compiti e mandati specifici e ben
definiti a garanzia di tali indirizzi.
Il responsabile di branca deve partecipare agli incontri del dipartimento di pertinenza:
Compiti ed ambiti del responsabile
di branca
•Definisce i percorsi diagnosticoterapeutici assistenziali (Pdta) relativi alle patologie di pertinenza;
aziendale ed alle indicazioni elaborate in seno di comitato di dipartimento;
•Propone, sentito il Responsabile
aziendale, programmi finalizzati
all’abbattimento dei tempi di attesa
per l’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, mediante
il pieno utilizzo delle risorse assistenziali disponibili, e il miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni secondo quanto previsto
dalle linee guida, formulate dai
competenti soggetti in base al Psn,
alla programmazione regionale e
al piano delle azioni aziendale;
•Concorre alla realizzazione / raggiungimento degli obiettivi prescrittivi quali / quantitativi stabiliti
ogni anno dalla Direzione di dipartimento con gli opportuni indicatori.
Inoltre si rapporta con il direttore
del dipartimento che, a sua volta,
ha i seguenti compiti e mandati.
Compiti ed ambiti del direttore del
dipartimento
•Assicurare l'ottimale utilizzo delle
attrezzature e degli spazi disponi-
bili da parte di tutti l professionisti
della medesima branca che operano nei presidi ospedalieri;
•Curare la definizione di procedure
e protocolli finalizzati alle gestione
del rischio clinico nell'ambito della
specialistica ambulatoriale;
•Adottare, in accordo col Responsabile aziendale, provvedimenti
necessari affinché il debito formativo sia soddisfatto nel tempi e nei
modi richiesti dalle procedure
aziendali.
OBIETTIVO 2 – INTERAZIONE
CON IL TERRITORIO
Per dare unicità e concretezza ai
rapporti che la Medicina Specialistica Ambulatoriale svolge nel territorio ed in riferimento all’ultimo
Acn vengono istituite le Aft.
Ruolo delle Aft sarà quello di interfacciarsi con i Medici di medicina
generale e le loro forme associative
(medicina di gruppo, case della salute, nuclei di cure primarie) e soprattutto partecipare attivamente
alla organizzazione e sviluppo del
percorsi diagnostico terapeutici per
le patologie croniche prevalenti.
La sentenza
Corte d’Appello di Bologna
La remunerazione per attività esterna svolta dal
medico specialista interno deve essere riconosciuta
attualità
EMILIA ROMAGNA
•Pianifica l'attività specialistica ambulatoriale per garantire una erogazione costante e continuativa nell'arco dell'anno, in aderenza alla programmazione ed agli indirizzi assunti
in sede di comitato di dipartimento
e a livello aziendale garantendo comunque flessibilità organizzativa in
relazione all'andamento del tempi di
attesa ed adottando le decisioni necessarie per l'impiego ottimale delle
risorse ed opportunità;
•Si fa carico di elaborare il piano
di presenze-assenze sulla base delle richieste dei colleghi in tempo
utile per la predisposizione dei piani di attività fatte salve urgenze e
particolari criticità restando in capo al direttore del Dipartimento la
responsabilità della formalizzazione dell'autorizzazione all'assenza
così come previsto dall’art. 31
comma 2 dell’Acn. Eventuali criticità saranno segnalate all’Uo Gestione giuridico economica convenzionati entro sei mesi dall’attivazione dell’accordo;
•Propone il programma formativo
annuale in coerenza con gli indirizzi strategici della direzione
A cura di Ilaria Bonsignori D’Achille, avvocato di Bologna
La Corte d’Appello di Bologna, con
sentenza n. 226/2016, ha stabilito che:
“l’attività in concreto svolta dal medico
specialista interno lascia
impregiudicata la questione relativa al
trattamento economico dell’attività
esterna svolta da quest’ultimo, che
trova il suo fondamento nell’art. 32, c.
5 dell’Acn che si riferisce, appunto,
all’attività esterna del medico
specialista interno, senza alcuna
distinzione tra attività ordinarie ed
attività straordinarie”.
Nel caso in esame, un medico
specialista ambulatoriale interno aveva
proposto ricorso al Tribunale di
Bologna, Sezione Lavoro, per vedersi
riconosciuti gli emolumenti per attività
esterna svolta nell’ambito delle sue
mansioni di Medico Specialista del
Lavoro. Il Giudice del Lavoro, in
accoglimento di tale richiesta, aveva
condannato l’Azienda Unità Sanitaria
Segue a pagina 14
medical network 3 | 2016
13
EMILIA ROMAGNA
attualità
14
Per facilitare tale obiettivo vengono
istituiti i rappresentati di Aft che si
interfacciano con il direttore del distretto e con il direttore del dipartimento di cure primarie, partecipano ai comitati di dipartimento di cure primarie e ufficio di direzione del
distretto garantendo il corretto svolgimento dell’attività specialistica
esterna (assistenze domiciliari, integrata, strutture residenziali e semiresidenziali, strutture di ricovero
per non acuti e Hospice).
Sia il responsabile di branca che il responsabile di Aft viene nominato
dall’Azienda tra una rosa di tre nomi
aventi requisiti specifici (adeguato numero di ore, possesso di titoli formativi
in materia di organizzazione sanitaria,
svolgimento di attività anche sul territorio, rilevanza strategica nell’ottica
delle organizzazioni aziendali).
OBIETTIVO 3 – APPROPRIATEZZA
PRESCRITTIVA
Altro prescrittore, in particolare al
Medico di Medicina Generale.
Appropriatezza prescrittiva farmaceutica
L’attuale contesto economico finanziario impone l’attuazione degli
strumenti del governo clinico a tutti
i medici che operano nel Ssr, sia
nell’ambito della Medicina generale
che della Medicina specialistica
ospedaliera e territoriale, con co-
mune responsabilità nel rispetto dei
livelli di attività programmata.
In questo quadro, sia per l’enorme
volume economico mobilitato sul
territorio sia per gli importanti margini di miglioramento e di risparmio
ancora esistenti, la specialistica ambulatoriale costituisce uno dei contesti in cui devono essere messe in
campo le necessarie azioni di miglioramento e di appropriatezza.
A tal fine è necessario che a livello
Aziendale venga raggiunta la quota
di farmaci equivalenti pari al 86% di
DDD (Defined Daily Dose) sul totale
delle Ddd, come da obiettivo vincolante del Servizio politica del farmaco della Regione Emilia Romagna
per l’anno 2016, e secondo l’obiettivo
regionali per gli anni di valenza del
contratto in essere in caso di proroga.
Il risultato richiesto è conseguibile
utilizzando gli strumenti informatici
di prescrizione del farmaco, in particolare per i pazienti cronici va contemplata e implementata la possibilità della distribuzione diretta.
Va comunque privilegiata in ogni
situazione l’uso di farmaci a brevetto scaduto e quindi la sua indicazione all’interno del referto e sua
eventuale prescrizione.
Appropriatezza prescrittiva: Laboratorio - Diagnostica strumentale
Gli specialisti ambulatoriali sono te-
nuti al rispetto delle linee guida e
delle evidenze scientifiche nella prescrizione della diagnostica.
A questo proposito gli specialisti sono coinvolti, in base alla branca di
appartenenza, nella definizione condivisa dei criteri prescrittivi, in merito
a diagnostica di laboratorio e alle
prestazioni strumentali caratterizzate
da particolari criticità (Rmn, Tac, ecodoppler ecc.) insieme ai Mmg e agli
specialisti ospedalieri sono tenuti al
rispetto di quanto indicato a livello
aziendale e di cui saranno edotti tramite opportune attività informative
e formative. In questa ottica di sistema i criteri prescrittivi condivisi verranno inseriti all’interno degli applicativi di prescrizioni aziendali, come
accade per gli altri professionisti.
Tale appropriatezza, pertanto, verte
in particolare su:
•uso dei generici;
•rispetto note-aifa;
•segnalazione reazioni avverse;
•piani terapeutici;
Deve inoltre attenersi alle regole
della refertazione informatizzata.
Prescrizione con ricetta informatizzata / dematerializzata
Lo specialista deve prescrivere con
ricetta Ssn informatizzata / dematerializzata tutti gli approfondimenti
diagnostici e/o gli accertamenti aggiuntivi e le prescrizioni terapeutiche
La sentenza Segue da pagina 13
Corte d’Appello di Bologna
La remunerazione per attività esterna svolta dal
medico specialista interno deve essere riconosciuta
Locale a corrispondere la relativa
somma in favore della ricorrente.
La suddetta pronuncia veniva
impugnata dalla Ausl per i seguenti
motivi:
- erroneità della sentenza per non aver
considerato che la ricorrente, in virtù
dell’incarico ricevuto era tenuta a
svolgere le proprie prestazioni anche al
di fuori della sede di lavoro, trattandosi
di prestazioni (ad esempio: i
medical network 3 | 2016
sopralluoghi presso le aziende private)
che appartengono alla competenza del
Medico Specialista in Medicina del
Lavoro e che rientravano nel monte ore
settimanali di cui al predetto incarico;
- erroneità della sentenza di primo
grado per non aver considerato che
l’attività esterna era stata espletata in
un padiglione dello stesso presidio
ospedaliero dove era assegnata la
ricorrente;
- erronea interpretazione dell’art. 32
dell’Accordo Collettivo.
Orbene, la Corte d’Appello, a conferma
della sentenza impugnata, ha respinto
l’appello proposto dalla Ausl partendo
proprio dal dato letterale dell’art. 32, co.
5 dell’Acn per la disciplina dei rapporti
con i medici specialisti ambulatoriali
interni.
Come noto, detta disposizione
espressamente stabilisce che: “per lo
Refertazione
Lo specialista deve attenersi alla
corretta refertazione e prescrizione
evitando quindi il ritorno al Mmg
per la prescrizione, sia delle prime
visite che delle visite di controllo
nonché delle indagini strumentali e
accertamenti aggiuntivi.
Si ribadisce che tale refertazione va
imprescindibilmente effettuata in
modo informatizzato.
La refertazione deve avvenire secondo la normativa vigente in merito alla strutturazione del referto
stesso.
Riteniamo che la specialistica ambulatoriale, con il perseguimento di
tale obiettivo vada a interporsi con
il resto dell’azienda operando azioni
univoche nell’ambito della ricettazione, refertazione e contenimento
della spesa farmaceutica e della diagnostica.
OBIETTIVO 4 – LISTE DI ATTESA
Overbooking
Lo specialista ambulatoriale contri-
svolgimento di attività esterna durante
l’orario di servizio e per incarichi
conferiti in via esclusiva per tale attività,
allo specialista ambulatoriale è attribuito
un emolumento forfettario aggiuntivo
calcolato sul compenso orario ai sensi
dell’art. 42, lettera A, commi 1 e 2,
rapportato al tempo di esecuzione di 60
minuti per ciascuna prestazione....”
La Corte ha, dunque, precisato che,
sebbene l’attività professionale svolta
dal medico specialista convenzionato
interno (ricorrente/appellante) possa
essere svolta sia all’interno della
struttura ospedaliera (attività
ambulatoriale), sia fuori dalla sede di
lavoro (attività di verifica all’esterno), la
buisce al pari degli altri attori operanti nell’azienda all’impegno per
la riduzione delle liste di attesa, che
è un impegno per una sanità più
equa, più democratica, più appropriata e più sostenibile.
Gli strumenti sono l’Overbooking
cioè l’inserimento periodico di più
pazienti nel piano di lavoro delle
sedute giornaliere in relazione agli
abbandoni statisticamente comprovati, che non possono eccedere il
20% della lista di lavoro. Tale overbooking è su base volontaria.
Urgenze 24 ore
Lo specialista si rende disponibile
ad effettuare urgenze h24 provenienti dal Ps o dai Mmg per un
massimo del 10% delle prime visite
e con incentivo economico.
Per le visite prioritarie attraverso
accessi aggiuntivi in libera professione in azienda tipo simil Alpi,
previste di volta in volta secondo le
branche critiche.
Fragilità
PERCORSI PREFERENZIALI PER
PERSONE DISABILI E
APPARTENENTI A FASCIE
DEBOLI DELLA POPOLAZIONE
Viene consolidata l’attività tesa alla
facilitazione dell’accesso ambulatoriale degli assistiti disabili e appartenenti a fasce deboli della popolazione (tossicodipendenti, soggetti
questione economica, relativa alla
remunerazione dell’attività esterna
concretamente svolta, resta
impregiudicata.
L’art. 32, infatti, se da un lato precisa
cosa si intende per “attività esterna”,
dall’altro stabilisce la misura della
relativa remunerazione, che dovrà
essere riconosciuta anche se la
prestazione venga resa “durante
l’orario di servizio”.
Più precisamente, l’attività “esterna”
riconosciuta allo specialista può essere
resa al di fuori dell’orario di servizio
ovvero, come già precisato, durante
l’orario di servizio. In entrambi i casi, e
quindi, a prescindere dal fatto che
affetti da HIV conclamato) per tutte
le branche specialistiche.
A tal fine, nell’ambito dell’orario
autogestito dallo Specialista, o specificamente dedicato, viene riconosciuta e promossa l’attivazione
di percorsi diagnostico-terapeutici
attuati anche contestualmente da
più specialisti durante il medesimo
accesso per i pazienti inviati dal
Programma Integrazione Socio Sanitaria, e/o ospiti di locali strutture
a valenza sociale, riconosciute o
dal reparto di Malattie Infettive e
Sert. Non saranno riconosciuti
emolumenti per pazienti in fasce
orarie diverse da quelle specificate
se non previo specifica autorizzazione.
In particolare, nello spirito della Dgr
2678/04 “Approvazione programma
assistenza odontoiatrica nella Regione Emilia Romagna” e successive
circolari applicative, si concorda di
considerare tra le fasce deboli della
popolazione, oltre agli assistiti di
cui al comma precedente, tutti i pazienti non collaboranti o di difficile
gestione, identificati con i codici di
vulnerabilità sanitaria che vanno
dall’1 al 17.
Per ognuna di tali prestazioni verrà
riconosciuta la cifra di 10 € allo
specialista che a fine mese presenterà la documentazione delle prestazioni effettuate.
l’attività di cui si discute rientri tra
quella tipicamente ordinaria o
straordinaria, la situazione non cambia,
atteso che in entrambe le ipotesi
“l’attività esterna” va sempre
remunerata.
Attesa la chiarezza espositiva e di
significato della predetta norma, si
ritiene non trovino pregio le
argomentazioni addotte dalla difesa
della Ausl che parrebbero, più che altro,
un modo elusivo per negare il diritto
alla remunerazione vantato dai medici.
Peraltro, è bene precisare che nel 2015 è
stato stipulato il nuovo Acn, il cui art.
30 ne riporta esattamente il contenuto
del già più volte citato art. 32.
medical network 3 | 2016
attualità
EMILIA ROMAGNA
(ove ritenuto opportuno) che lo specialista ritiene necessari ad esclusione dei farmaci disponibili in distribuzione diretta che devono essere
prescritti secondo le modalità già in
essere. Questo al fine di evitare l’invio al Medico di medicina generale
per la semplice prescrizione.
15
PSICOLOGIA
Genitori, c’è sempre tempo
PSICOLOGIA
scienza
e ricerca
di Filippo Cantone,
Coordinatore
nazionale Area
Psicologi
16
L’assistenza ai genitori nei casi di separazione conflittuale
con figli minori, al centro di un evento Ecm Sifop svoltosi a
Napoli, è un terreno spinoso e un universo operativo
complesso che necessita di un approccio multidimensionale
I
n questi ultimi anni, su queste
colonne, abbiamo già affrontato
il tema dell’assistenza alla genitorialità e le modalità con cui i Servizi territoriali (Uomi in testa) rispondono all’esigenza di promuoverla, di valutarla, di sostenerla psicologicamente, sapendo che rappresenta un terreno spinoso e un universo operativo fatto di complessità
e di approccio multidimensionale.
L’argomento, che interessa più figure
sanitarie, è stato al centro dell’evento
Ecm Sifop “La continuità genitoriale nelle conflittualità separative”,
tenutosi a Napoli in due edizioni
nella scorsa primavera, organizzato
dalla e presso la locale sezione provinciale Sumai e seguito con interesse dai sumaisti partecipanti.
Sovente l’A.G. invia ai Consultori richieste per la valutazione delle competenze genitoriali specie in relazione ai casi di conflittualità separativa
in presenza di figli minori. La presa
in carico di questi casi da parte dello
psicologo richiede di procedere secondo un piano trattamentale articolato attraverso colloqui clinici,
l’uso di reattivi (in particolare per lo
studio della personalità), approfondimenti così sintetizzabili: raccolta
anamnestica, reticolo cronologico
ed eventuale situazione psicopatologica, valutazione delle funzioni
psichiche, caratteristiche degli attriti
medical network 3 | 2016
e delle tensioni conflittuali, profilo
dinamico intrapsichico e interpersonale. L’obiettivo è quello di offrire
una valutazione complessiva delle
dimensioni psicologiche ed eventualmente psicopatologiche dell’utente rispetto alla realtà sociale,
familiare e culturale in cui vive, individuando le capacità di autonomia
personale, di accudimento del/i minore/i ed infine la disponibilità di
adesione al setting terapeutico e alle
cure/interventi proposti. Tutto ciò
chiarisce che il compito del clinico
non si esaurisce alla valutazione psicologica ma prosegue attraverso il
monitoraggio dell’adeguatezza del
soggetto alla tutela del minore e al
rafforzamento di quelle abilità che
risultano carenti sia per caratteristiche di personalità sia per la traumaticità degli eventi conflittuali in cui
queste persone sono rimaste coinvolte. Le discussioni, le prevaricazioni, gli episodi di violenza, le prassi mobbizzanti, i lunghi ed estenuanti procedimenti giudiziari e tutti gli
altri fattori di stress e di rischio che
rientrano negli aspetti conflittuali
della separazione hanno ripercussioni su ogni membro della famiglia
e i minori quasi sempre pagano
l’inadeguatezza delle condotte genitoriali a fronteggiare tali situazioni. Pertanto risulta necessario offrire
un supporto psicologico al genitore,
sia nella gestione degli aspetti emotivi legati alla separazione che in
quelli più strettamente genitoriali,
al fine di avere un suo più adeguato
funzionamento e affrontare le resistenze ai cambiamenti. In proposito
i relatori psicologi hanno sottolineato come spesso il minore diventi il
veicolo con cui delegittimare l’altro
genitore, attraverso un vero e proprio processo di indottrinamento che
in forme estreme può produrre una
campagna di denigrazione del bambino nei confronti di un genitore.
Come sappiamo queste sono le manifestazioni tipiche della Sindrome
di Alienazione Parentale (Pas), descritta da Gardner negli anni ’80,
che rappresenta solo una delle conseguenze possibili per il minore nei
casi di conflittualità separative.
Con la legge n. 54/2006 è stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico l’affidamento condiviso in caso
di separazione o cessazione della
convivenza dei genitori. Tale riforma
ha sancito il principio della bigenitorialità, consolidato da tempo in altri ordinamenti europei e presente
anche nella “Convenzione sui diritti
del fanciullo” (New York, 1989) e resa esecutiva in Italia con la L.
176/1991. Questo principio garantisce il diritto dei figli minori di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori,
e al superamento di frustrazioni ed
offese. Questo intervento educativocontenitivo è parte integrante di un
lavoro di rete che coinvolge varie figure professionali e che investe molto le competenze professionali presenti nel Distretto che possono fornire ogni supporto ambulatoriale o
con l’attività esterna presso la Comunità. Con la presentazione di un
caso si è toccato il delicato aspetto
di come proteggere il bambino dall’interesse mediatico, come agire
nell’interesse del minore in quei casi
di cronaca dal forte impatto emotivo
sull’opinione pubblica, illustrando
le dinamiche e le modalità dell’intervento diretto ai rami familiari che
si pongono in netto contrasto, che
assumono forme di collaborazione
disfunzionale ai bisogni di tutela del
minore.
Molto apprezzata dai partecipanti al
corso è stata anche la relazione del
magistrato, a testimonianza che si
tratti di un intervento dove si intrecciano operatività multidimensionali
e multidisciplinari, le quali impongono riflessioni fondamentali per
una corretta interpretazione della
presa in carico. In generale è stato
tracciato l’impegno e la sensibilità
del magistrato nei procedimenti per
le separazioni conflittuali, tra la richiesta sempre più emergente di valutazione delle competenze di ogni
genitore e i necessari provvedimenti
per la tutela dei figli (in particolare
per i minori) e la rideterminazione
o modifica della responsabilità genitoriale. Non sono mancati, in proposito, i riferimenti alla collaborazione tra Giustizia e Sanità territoriale per la ricerca di idonei provvedimenti per i minori a rischio, sull’importanza del lavoro di rete, del
coinvolgimento inter-istituzionale.
Si ringraziano tutti i colleghi partecipanti e i docenti: Maria Cristina
Amoroso (Tribunale di Nola), Viviana Faustini (Avvocato), Fortuna Procentese (Università “Federico II”),
Saverio Annunziata (Sumai Mmg),
Monica Procentese (Coordinamento
Nazionale Comunità Accoglienza),
Antonio Natale (Asl Na2 nord).
medical network 3 | 2016
scienza
e ricerca
PSICOLOGIA
di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti
di ciascun ramo genitoriale. La bigenitorialità diviene, quindi, diritto
insopprimibile sia dei figli che dei
genitori, i quali conservano un interesse diretto a mantenere un rapporto
costante con i figli, alle cui scelte di
vita essi devono partecipare in modo
significativo, a prescindere dalla volontà di chiedere o meno l’affidamento. In caso di separazione dei coniugi o di scioglimento, di cessazione
degli effetti civili o di nullità del matrimonio, nonché nei procedimenti
relativi ai figli di genitori non coniugati, il giudice deve valutare in via
prioritaria che il minore venga affidato ad entrambi i genitori. Tale forma di affidamento viene ritenuta, in
via generale, lo strumento più idoneo
per garantire l'interesse del minore
ad un sereno ed equilibrato sviluppo.
In via residuale, resta fermo il potere
del giudice di disporre l'affidamento
ad uno solo dei genitori qualora l'affidamento ad entrambi possa risultare contrario all'interesse del minore.
Anche nei casi più gravi di crisi della
coppia, il principale interesse/dovere
dei genitori deve essere la salvaguardia del benessere psico-fisico dei figli,
senza che possano aver rilievo alcuno le responsabilità dell’uno o del-
l’altro nell’aver reso intollerabile la
convivenza.
Riflessioni importanti sono emerse
anche dall’analisi delle sfide sociali
che si organizzano intorno allo spazio relazionale di coppia, le quali influenzano e modificano il significato
che la relazione stessa assume. Le
coppie sono influenzate da relazioni
fantasmatico-simboliche in cui il
mondo sociale ed economico è immerso e di cui non è semplice essere
consapevoli. Una potenziale espressione dell’interdipendenza tra i diversi sistemi di vita è la difficoltà di
ridefinire i ruoli genitoriali e la gestione delle conflittualità di coppia.
Diversi studi citati, condotti con coppie di coniugi e conviventi, hanno
evidenziato la difficoltà di definire
una progettualità condivisa facendo
emergere il potere nell’asimmetria
di genere che illustra il processo di
costruzione psicosociale della prospettiva relazionale attuale. La prevaricazione sull’altro, il gaslighting
e la learned helplessness ne sono una
possibile espressione. Questi contributi hanno il merito di porre luce sui
processi relazionali e sociali che sostengono o favoriscono l’innescarsi
di comportamenti conflittuali che incidono sulle scelte individuali e affettive dei membri della coppia. Infatti, attraverso le pratiche di socializzazione, gli atteggiamenti presenti
nei luoghi di lavoro, nei luoghi di
cura e nei contesti sociali di appartenenza si definisce e struttura una
cultura che tende a sostenere modelli
relazionali non evolutivi.
Significativa ed apprezzata è stata
anche la sessione dedicata agli interventi per i bambini collocati presso strutture comunitarie territoriali,
considerata come un’azione protettiva rispetto alle condotte pregiudizievoli dei genitori. Questi luoghi
protetti sono diventati sempre più
necessari se consideriamo il bisogno
di allontanare il bambino da contesti
di coppia a rischio favorendo, attraverso l’allontanamento, sia nuovi
rapporti interpersonali e sociali sia
nuovi legami affettivi e sentimentali
con lo sguardo ai nuovi adattamenti
17
PARI OPPORTUNITÀ
PARI OPPORTUNITÀ
scienza
e ricerca
di Pierazzoli Lucia,
Segretario
Provinciale Sumai –
Prato
18
Una rete di Ordini e Collegi
professionali per rimuovere
il “tetto di cristallo”
N
el 70esimo anniversario del
voto alle donne si è svolta
il 30 aprile, al Palazzo delle
Professioni di Prato, la giornata di
studio: "Oltre il tetto di cristallo: percorsi di realizzazione professionale
al femminile”, promossa dalla Commissione Pari Opportunità Interprofessionale coordinata da Lucia Pierazzoli, consigliere Ordine Medici e
Presidente della Commissione Pari
Opportunità dell'Ordine Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Prato, componente commissione nazionale Pari
Opportunità Sumai, in collaborazione
con la Usl Toscana Centro ed il Palazzo delle Professioni.
L’iniziativa costituisce solo l'inizio di
un percorso di formazione che gli
Ordini intendono intraprendere e
portare avanti per riuscire finalmente
ad infrangere questo sia pure sottile,
ma resistente “tetto di cristallo”,
un’espressione coniata dai giornalisti
del Wall Street Journal nel 1986 che
si riferisce alle barriere invisibili che
ostacolano l’ascesa delle donne a posizioni di responsabilità nel corso
della loro carriera.
La giornata, che ha visto la partecipazione di oltre cento professioniste
e professionisti, ha permesso un costruttivo confronto sugli stereotipi che
ancora oggi ostacolano la realizzazione delle professioniste e dei giovani.
Dopo il saluto del Sindaco di Prato,
Matteo Biffoni, dell'Assessore alla Sanità Luigi Biancalani, del Presidente
delle Palazzo delle Professioni l’armedical network 3 | 2016
chitetto Marzia de Marzi, dell'Ordine
dei Medici Guido Moradei, della Usl
Toscana Centro Laura Tattini, il Prefetto di Prato Maria Laura Simonetti
ha rivolto un significativo saluto relazionando sul 70esimo anniversario
del voto alle donne.
In Italia il percorso verso il concetto
di “pari opportunità” parte dal 1946
quando, col diritto di voto esteso a
tutti i cittadini senza alcuna distinzione di sesso, la Costituzione riconosce a uomini e donne la parità. In
realtà trascorreranno molti anni prima che siano emanate delle leggi che
accolgano quanto previsto dalla Costituzione: sarà infatti, necessario modificare lo stato di famiglia e redigere
una nuova legislazione in merito per
eliminare, a livello giuridico, la concezione patriarcale della famiglia.
Lucia Pierazzoli ha sottolineato l’importanza di tale anniversario ed ha
illustrato la giornata di studio mettendo un accento particolare sulla costituzione della Commissione Pari Opportunità Interprofessionale che per
ora riunisce sei ordini e collegi (architetti, avvocati, dottori commercialisti, infermieri, medici-odontoiatri,
periti industriali) del territorio pratese
auspicando una sempre più ampia
partecipazione.
Nasce dunque dalla volontà di fare rete, di unire cioè le energie per un
obiettivo comune, la scelta delle professioniste pratesi di dar vita al Commissione Interprofessionale Pari Opportunità di Prato per l’area giuridica,
economica, tecnica e sanitaria.
Durante la prima parte della mattina
si sono susseguite poi le interessanti
relazioni della professoressa Franca
Alacevich direttore del Dipartimento
di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze e della dottoressa Maria Grazia Ciambellotti, Assessore Pari Opportunità del comune
di Prato.
La seconda parte della giornata ha
visto protagoniste sei professioniste
che hanno partecipato alla tavola rotonda coordinata dalla giornalista
Marilena Chiti.
VETERINARIA
Progetto di ricerca su
infezioni da Cowpoxvirus
negli animali e nell’uomo
nell’Italia Centrale
I
n Europa, negli ultimi anni, si
assiste ad un aumento del numero di casi di infezioni da
Cowpoxvirus, diagnosticati sia negli animali che nell’uomo, invece,
da alcuni decenni, non viene più
riscontrato tale virus nel bovino.
Il Cowpoxvirus ad oggi, è, pertanto, considerato un ortthopoxvirus
emergente.
In Italia, infatti, sono stati diagnosticati diversi casi d’infezione da
cowpoxvirus in gatti ed in animali
da zoo a volte con trasmissione
all’uomo.
In tale ambito s’inserisce un progetto
di ricerca corrente “Infezione da
Cowpoxvirus negli animali: studi
sulla presenza e diffusione del virus
in Italia centrale”, che ha come
obiettivo rilevare la presenza, e la
diffusione, del Cowpoxvirus negli
animali domestici e selvatici, alloctoni e/o sinantropi ed esotici, sia a
Roma, che nel territorio di competenza dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana
(Izslt). Altro obiettivo non meno importante del progetto, è la campagna
di sensibilizzazione dei medici e dei
medici veterinari, nei confronti di
tale zoonosi emergente, mediante
brochure, eventi formativi, e aggiornamenti pubblicati sul sito dell’Izslt.
Con tale progetto si stanno mettendo a punto tecniche biomolecolari per la diagnosi di Cowpox-
virus e si sta cercando di correlare
filogeneticamente i ceppi identificati a quelli precedentemente isolati in Italia ed Europa.
La dott.ssa Giusy Cardeti, è la responsabile del progetto che è iniziato
a Roma nel 2014 e che vede coinvolte diverse unità operative interne
all’Istituto stesso, quali: l’Osservatorio epidemiologico; l’Unità operativa di biotecnologie e l’Unità operativa di anatomo-istopatologia.
Il Progetto vede la partecipazione
di altre unità operative, quali: il laboratorio di virologia dell’Inmi “L.
Spallanzani” e la Asl Roma D. Nell’ambito del Progetto sulla presenza
e diffusione del Cowpoxvirus in Italia centrale, è in corso uno studio
trasversale sulla popolazione felina
delle colonie presenti sul territorio
della Asl Roma D. In tale studio
stiamo raccogliendo a campione, i
sieri dei gatti appartenenti a 1466
colonie feline site sul territorio della
Asl stessa (ambiti territoriali di Roma, Ostia e Fiumicino).
Lo screening verrà effettuato su
circa 400 soggetti e, ad oggi, sono
già stati testati un terzo di essi, con
esito negativo.
Il campionamento è stato effettuato
al momento dell’accesso dei gatti,
condotti dai responsabili di colonia
felina, per la sterilizzazione eseguita
ai fini del controllo del randagismo,
quindi, prevalentemente su gatti tra
medical network 3 | 2016
scienza
e ricerca
VETERINARIA
Si sono così avvicendate il Prefetto
di Prato, Maria Laura Simonetti, il
Presidente del Tribunale di Firenze,
Marilena Rizzo, il Presidente dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti di
Lucca, Carla Saccardi, il Presidente
Pari Opportunità del Consiglio Regionale Toscana Rosanna Pugnalini
e Francesca Santi socio fondatore di
Open Ingegneria.
Il confronto, particolarmente interessante, ha evidenziato i numerosi pregiudizi che ancora oggi ostacolano il
cammino delle professioniste.
La “Commissione sullo stato delle
donne" tenutasi a New York nel marzo 2015 ha riaffermato l'impegno dei
governi a dare piena attuazione alla
“Piattaforma di Pechino” attraverso
leggi e norme contro la discriminazione e gli stereotipi di genere.
L’obiettivo è quello di conseguire i
risultati entro il 2030.
Le donne ancora oggi sono sottoccupate e fanno spesso ricorso al part-time come strumento di conciliazione,
ricoprono posizioni professionali meno
prestigiose rispetto a quelle degli uomini e si concentrano prevalentemente
nei settori dei servizi alla persona, per
cui le retribuzioni risultano inferiori.
La segregazione occupazionale è frutto
di una sorta di segregazione formativa
molto netta. Nonostante le ragazze
abbiano costantemente risultati scolastici migliori tendono, ad esempio,
a evitare gli studi tecnico scientifici.
Occorre quindi ripensare alle politiche
in una dimensione più ampia in grado
di affrontare i vari aspetti coinvolti a
partire dalla modifica dei modelli culturali di riferimento, dell'attenzione
alle giovani generazioni, da un ripensamento dell'immagine della donna
anche nella comunicazione pubblica,
dall’educazione degli uomini ad accettare nuovi ruoli.
L’augurio, quindi, è un impegno a
lavorare insieme, in rete, ciascuno
per la propria parte, per raggiungere
una parità vera.
L'invito speciale per gli uomini, per i
professionisti, è che sentano questi temi anche come propri, perché una società per le donne e i giovani è, alla
fine, una società migliore per tutti.
di Federica Felici,
medico veterinario
specialista
ambulatoriale presso
la Asl Rm D, canile
Sovrazonale
di Roma
19
VETERINARIA
scienza
e ricerca
20
i sei mesi e l’anno di età, presso gli
ambulatori della Asl nel Canile Sovrazonale o in quelli siti nel territorio
di Ostia e di Fiumicino.
Il progetto prevede il prelievo di campioni di lesioni sospette e di sangue
da tutti i mammiferi selvatici ed esotici, sia pet, che mantenuti in giardini
zoologici e centri di recupero; ma in
caso di un focolaio da Cowpoxvirus
nell’uomo, i campioni di sangue e, se
presenti, di lesioni cutanee, devono
essere prelevati anche dagli umani.
Nel gatto, la prevalenza del Cowpowvirus è bassa e varia comunque in
base alla distribuzione geografica. Il
virus è endemico in nord Europa, in
Asia nord-occidentale e in quella
centrale, e infetta diverse specie di
mammiferi domestici come: il gatto;
il cane; e selvatici quali, tra gli altri:
l’elefante; il puma; il gatto del bengala; il rinoceronte; il lama, nei quali
viene isolato a titoli elevati. La crescente diffusione di animali esotici,
del ratto e altri piccoli roditori come
pet, ha portato il Cowpoxvirus ad essere molto considerato tra le zoonosi
emergenti in Europa.
In Italia il virus è stato isolato in due
gatti: nel 2005 e nel 2007, in Friuli
Venezia Giulia. Sono stati descritti due
casi di trasmissione dal gatto all’uomo, e in uno dei casi si trattava di un
medico veterinario. Nel Lazio si sono
verificati due focolai di infezione da
Orthopoxvirus: uno nel 2009, che ha
colpito i lama ospitati in un allevamento; e uno più grave nel 2015, verificatosi in un gruppo di Macaca tonkeana, presenti in un “santuario per
animali selvatici ed esotici”, dove è
stato riscontrato anche un caso di
zoonosi in un operatore coinvolto nella cura degli animali malati.
Nell’uomo si possono osservare lesioni cutanee edematose e dolenti,
con croste spesse e scure, localizzate
sugli arti e viso, e può essere presente linfadenite e sintomi influenzali. Si tratta di una malattia autolimitante, ma può essere grave, con
un coinvolgimento sistemico in soggetti immunodepressi.
In Europa i serbatoi principali sono:
l’Arvicola rossastra (Clethrionomys
medical network 3 | 2016
glareolus); l’Arvicola comune (Microtus agrestis) ed il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus); spesso asintomatici. I ratti (Rattus norvegicus) e topi
domestici (Mus musculus), possono
essere insoliti ospiti accidentali.
L’infezione da Cowpoxvirus viene
contratta dal gatto rurale, tramite il
morso ed il graffio da parte di roditori infetti, è possibile inoltre anche
l’infezione oronasale. La maggior
parte dei casi si manifesta in autunno
e non esiste predisposizione sessuale,
di età o razza, all’infezione. Le lesioni
cutanee principali sono papule ulcerate, piccoli noduli ulcerati e placche
di dimensioni fino ad 1 cm con materiale crostoso. La localizzazione è
prevalentemente sulla regione della
testa, ovvero, muso e orecchie, o degli arti; inoltre, possono essere presenti, nel 20% dei casi, anche ulcere
orali. La lesione primaria, papula o
nodulo, compare dopo 4-5 giorni
d’incubazione, in seguito alla replicazione virale locale, si ha un peggioramento della lesione e viremia,
con replicazione nelle cavità nasali,
nei polmoni e nei tessuti linfoidi.
Dopo 10-14 giorni possono comparire lesioni sul tronco quali macule,
papule ulcerate, piccoli noduli ulcerati e placche con rapida formazione
di croste. Il prurito è variabile, spesso
si ha in seguito ad un’infezione batterica secondaria.
Le ulcere guariscono lentamente nel
giro di 3-4 settimane; residuano cicatrici e alopecia focale. Alcuni gatti
non manifestano alcun segno clinico,
oltre a quello cutaneo ma, soprattutto,
se il soggetto è immunodepresso, può
comparire lieve piressia, secrezione
nasale e oculare, inappetenza, ottundimento del sensorio, diarrea transitoria, polmonite e pleurite essudativa;
in questi casi la prognosi è infausta.
Tra le diagnosi differenziali vanno
considerate altre malattie virali,
quali l’infezione da Herpesvirus
(FHV-1) e da Calicivirus, infezioni
batteriche (ascessi, micobatteriosi
atipiche, attinomicosi, nocardiosi) e
fungine profonde (sporotricosi, criptococcosi, istoplasmosi). Inoltre la
dermatite miliare, il granuloma eo-
sinofilico, alcune neoplasie (mastocitoma e linfoma cutaneo).
Il quadro clinico e l’anamnesi portano
ad un sospetto diagnostico.
L’esame citologico delle lesioni ulcerativo-crostose per apposizione diretta o tramite raschiato spesso non
è diagnostico. Confermano il sospetto
diagnostico, l’esame istologico e
l’esecuzione di test collaterali, quali
Pcr e l’immunoistochimica, la microscopia elettronica, e l’isolamento in
coltura cellulare.
La sierologia positiva per Poxvirus,
non è sufficiente a confermare
l’eziologia virale delle lesioni, l’evidenziazione di anticorpi nel siero,
si ha in caso di recente infezione
(nei sei mesi precedenti).
I test sierologici purtroppo non differenziano il Cowpoxvirus dagli altri
Orthopoxvirus.
Non esiste terapia specifica, può essere
utile una terapia antibiotica ad ampio
spettro e fluidoterapia di sostegno.
È possibile la trasmissione gatto-gatto,
gatto-uomo e gatto-cane, pertanto i
gatti infetti, vanno isolati e maneggiati con attenzione, prendendo delle
precauzioni igieniche di base.
Il virus può resistere nelle croste a
basse temperature anche per anni,
risulta però essere sensibile ai disinfettanti a base di ipoclorito, a soluzioni di iodio, e ai sali quaternari di
ammonio.
La sorveglianza clinica è di fondamentale importanza per la rilevazione
della circolazione del virus, ed è necessaria una sensibilizzazione anche
degli operatori sanitari, sia pubblici
che privati, su questa zoonosi emergente. In tal senso, nei casi con lesioni
sospette, si invitano i colleghi ad inviare i campioni bioptici o raccolti
tramite tampone da lesioni cutanee o
mucosali, essudato o prelievi di sangue, all’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. I
campioni dovranno essere accompagnati dall'apposita scheda di raccolta
dati anamnestici scaricabile dal sito
dell’Istituto, dove è pubblicata una
brochure con tutte le informazioni sul
metodo di raccolta e invio del materiale prelevato.
SIFOP
Ecg gratuiti e dimostrazioni
di primo soccorso nei giardini
di Piazza Vittorio a Roma
Venerdì 15 e sabato 16 aprile i giardini di Piazza Vittorio Emanuele II a
Roma hanno ospitato un nuovo evento sanitario promosso dall’Enpam,
dalla società scientifica e dall’Ares nell’ambito del ciclo “Piazza della salute”
D
urante la giornata “Cuore in
Piazza della Salute” i cittadini hanno eseguito un elettrocardiogramma gratuito all’interno
del posto medico avanzato della Polizia di Stato grazie alla collaborazione dei medici della Direzione centrale di sanità della pubblica sicurezza e della Fondazione “Il cuore
siamo noi”.
Si sono svolte dimostrazioni pratiche
di rianimazione cardiopolmonare
con l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico e mostrato come intervenire in caso di disostruzione di
un corpo estraneo nei lattanti, bambini e adulti. Le esercitazioni sono
state promosse dalla Società italiana
di formazione permanente per la
medicina specialistica (Sifop) della
sezione Lazio e dall’Agenzia di ricerca ed educazione sanitaria (Ares).
All’evento era presente anche la Società italiana di psicologia clinica
medica che ha illustrato i corretti
comportamenti alimentari per la prevenzione delle patologie cardiache
e informato sulle dispnee respiratorie
e la gestione dell’affanno illustrando
le metodiche della misurazione della
capacità funzionale attraverso il test
dei 6 minuti.
“Organizzare eventi nella piazza della nostra sede dell’Ente dei medici e
SIFOP
scienza
e ricerca
Giancarlo Roscio,
degli odontoiatri è un modo per di- mente si affaccia nel panorama carmostrare quanto la salute ci stia a diologico delle società scientifiche referente Sifop Lazio
cuore” ha riferito il presidente del- nel 1991 che, con il primo congresso
l’Enpam, Alberto Oliveti.
nazionale svoltosi a Roma, sancisce
Hanno partecipato il Senatore An- la sua “Mission: la lotta alla morte
tonio Monteleone, padre della legge improvvisa”.
sull’utilizzo dei defibrillatori semiau- In realtà il pioniere insindacabile in
tomatici in ambiente extraospeda- tema di lotta all’arresto cardiaco (Ac)
liero, il Prof. Francesco Fedele, pre- in Italia è stato il Prof. Michele Pisidente della Fondazione “Il cuore stolese che dal 1991, insieme ad uno
siamo noi”, il Prof. Giancarlo Roscio, sparuto gruppo di cardiologi, ha dato
referente della Sifop Lazio, il Dott. inizio ad un’intensa attività di diRoberto Santorsa, direttore della di- vulgazione della cosiddetta “Cultura
rezione centrale di sanità della Po- dell’emergenza” di cui tanto si parla
lizia di Stato e il Prof. Pierluigi Mot- oggi.
tironi, responsabile del polo didattico
dell’Agenzia di ricerca ed educazione sanitaria
Il Consiglio Direttivo della Sifop, nella seduta del 28 aprile 2016, ha ampliato
(Ares).
il numero dei componenti il Comitato Scientifico della Società per l’Ecm.
Se oggi si parla
I compiti del Comitato sono quelli di valutare le proposte formative che perdi arresto cardiaverranno alla Sifop, prima di procedere con l’accreditamento Ecm.
co e defibrillazioI nuovi professionisti che andranno ad ampliare il Comitato Scientifico sono:
ne un merito imLoredana Di Natale (Biologa)
portante lo dobTiziana Felice (Veterinaria)
biamo al Giec
Giuseppe Cappello (Odontoiatra)
(Gruppo per l’InFilippo Cantone (Psicologo)
tervento nelle
A tutti i componenti del Comitato scientifico Ecm che, oltre ai suddetti, è comEmergenze Carposto anche dai Professori Maria Grazia Albano, Alessando Ciocci, Jean
diologiche).
François d’Ivernois, Donato Magi, Aldo Maldonato e Coordinato dal Dr. Antonio
Il Giec nasce
Magi, si augura buon lavoro.
nell’89 e ufficial-
Sifop: Nomina nuovi Componenti
Comitato Scientifico Ecm
medical network 3 | 2016
21
SIFOP PIEMONTE
SIFOP PIEMONTE
scienza
e ricerca
di Luigi Fontana,
Specialista in
Cardiologia Asl CN 1
– Cuneo – Distretto
di Cuneo;
Referente regione
Piemonte e
consigliere
nazionale Sifop;
Referente regionale
e consigliere
nazionale Sirfet
22
“L’assistenza specialistica
ambulatoriale è sempre più
interdisciplinare”
A settembre la società scientifica organizza, a Torino, il II°
Convegno Regionale Multidisciplinare. L'evento è per tutti i
medici specialisti e professionisti sanitari convenzionati e non
con il Ssn, purché operino prevalentemente sul territorio
L
e malattie croniche, sono in
continua crescita ed in ragione
del loro aumento di prevalenza, hanno cambiato radicalmente il
concetto di salute. La cronicità è
quindi il nuovo scenario con cui i
medici ed i professionisti devono
confrontarsi per sviluppare risposte
assistenziali efficaci e sostenibili.
Emerge, quindi, la necessità di aggregare le competenze e la responsabilità delle diverse figure professionali nell’ambito di una nuova ed
efficiente rete assistenziale al paziente cronico.
Nell’ambito della cronicità, la salute
può essere, infatti, considerata come
uno stato di equilibrio, mentre la malattia corrisponde alla crisi, alla ricaduta, alla complicanza.
Questo cambiamento di concetto ha
delle conseguenze dirette sul modo
con cui i curanti considerano le loro
azioni verso i pazienti cronici.
La formazione dei curanti è ritenere
che il loro ruolo sia quello di identificare e di porre rimedio il più rapidamente possibile ad un evento
morboso transitorio , per riportare
l’individuo ad uno stato di salute. In
realtà è fondamentale che tutto il
medical network 3 | 2016
personale sanitario deve oggi accettare la necessità d’accompagnare per
lunghi periodi le persone che non
riusciranno mai a guarire, e di favorirne la stabilizzazione.
L’approccio diagnostico-terapeutico
completo, per questa categoria di pazienti, implica che tra tutti i medici
specialisti e i professionisti si stabilisca una vera e propria sinergia mirata ad una alleanza terapeutica.
Una buona conoscenza dell’operato
di altri specialisti e un’efficace comunicazione, tra i soggetti oltre a
migliorare il rapporto diretto, riduce
notevolmente stress ed incomprensioni, creando condizioni di maggiore armonia e coordinamento anche
tra coloro che prestano assistenza.
Una comunicazione aperta e chiara,
oltre ad essere un tramite di informazioni cliniche, diviene, pertanto,
anche un prezioso strumento di collaborazione tra medici specialisti,
professionisti, medici di famiglia e
malati e i loro parenti.
Per questo la Sifop del Piemonte organizza il II° Convegno di Assistenza
specialistica territoriale.
L'evento è destinato a tutti i medici
specialisti e professionisti sanitari
convenzionati e non con il Servizio
sanitario nazionale, purché operino
prevalentemente sul territorio.
L'incontro scientifico, per ragioni didattiche, sarà diviso in sessioni, ed
ogni sessione tratterà temi di interesse multidisciplinare.
Ogni sessione coinvolgerà specialisti
di diverse discipline, aggregati per
competenze nelle seguenti aree:
•Area prevalentemente Internistica
- Cardio-Metabolica (cardiologi, internisti, pneumologi, endocrinologi,
neurologi, nefrologi, psicologi, ecc );
•Area prevalentemente Chirurgica
- Oncologica (otorinolaringoiatri,
oculisti, chirurghi vascolari, ginecologi, ortopedici, dermatologi,
ecc.);
•Area prevalentemente Odontostomatologica (chirughi maxillo-faciale, odontoiatri, ecc.).
L’evento scientifico si terrà in plenaria e parteciperanno contemporaneamente tutti gli Specialisti e Professionisti delle tre sessioni, che daranno
vita a confronti/dibattiti di comportamenti diagnostici – terapeutici, su
malattie di interesse comune.
Il convegno servirà ad approfondire
e conoscere criteri strumentali,
cialistica del territorio, ma anche determinare un immenso vantaggio di
salute e benessere dei pazienti sempre
più anziani e affetti da malattie croniche ed invalidanti, ed inoltre il
contenimento della spesa sanitaria
pubblica relativa.
Gli obbiettivi formativi che il convegno si prefigge sono i seguenti:
•Delineare comportamenti condivisi,
alla luce dei grandi Trials ed Evidenze, implementandoli nella pratica quotidiana.
•Utilizzare razionalmente le risorse
disponibili con scelte prescrittive
corrette, in campo farmaceutico,
strumentale e di laboratorio, basate
su evidenze scientifiche che tengano quindi conto di criteri di efficacia ed economicità.
•Confronto e integrazione di conoscenza tra Medici specialisti ambulatoriali di diverse discipline e culture,
aggregati in aree di competenza.
•Apprendere i principi base dell’Educazione terapeutica del paziente.
Struttura e programma del convegno regionale SIFoP Piemonte
“Il Territorio: l'assistenza specialistica ambulatoriale
è sempre più interdisciplinare”
Torino 16 settembre 2016
Programma avanzato
ore 08,00 - 08,30: Apertura
segreteria e registrazione
dei partecipanti
08,30 - 08,45: saluti delle Autorità, dr Giuseppe Nielfi, ecc.
presentazione: Luigi Fontana, Renato Obrizzo
10,00 - 10,30 Relazione:
“Cuore e Bpco: il punto di
vista del Cardiologo 2° caso
clinico. Dott.ssa Francesca
Mirabelli
08,45 - 09,30 Lettura Magistrale: Dottor Roberto Torchio “Diagnosi e Terapia di
Asma e Bpco. Differenze e
similitudini.”
11,00 -11,15 coffe Break
I° SESSIONE
Area prevalentemente Internistica-Cardio-metabolica
Moderatori: Dott.ssa Romina Apostolo, Dr. Baldassarre Doronzo
09,30 - 10,00 Relazione:
L'Ipertensione polmonare
secondaria, un problema
per tutti dal caso clinico alle
Linee guida1° Caso clinico.
Dr. Riccardo Asteggiano
Segreteria Scientifica
Dottor Luigi Fontana
Segreteria e Provider SIFoP
Via V. Lamaro, 13 - 00173 Roma
Tel.: 06 2304746 Fax 06 23219168
[email protected]
www.sifop.it
10,30 - 11,00 Discussione
11,15-12.00 Lettura magistrale: Prof. Giovanni Succo. “La
chirurgia oncologica del 1/3
medio inferiore della faccia,
dove il rispetto della qualità
della vita diventa un obiettivo irrinunciabile”.
2° SESSIONE
Area prevalentemente
Chirurgica
moderatori: Dr. Paolo Lesca,
Dr Franco Fogliano
12,00 - 12,30 Relazione: “Le
problematiche legate al consenso informato in oncologia cervico-cefalica” 3° caso
clinico. Dr. Fernando Muià
12,30 - 13,00 Relazione:
“L'ecografia Oftalmica standardizzata nella diagnosi
dei tumori intraoculari” 4°
caso clinico Dott.ssa Tiziana
Foà
13,00 - 13,30 Discussione
15,15 - 15,45 Relazione: “Possibilità e limiti del trattamento Paradontale” Dr. Paolo
Lesca
15,45 - 16,15 Relazione: “Possibilità e limiti del trattamento endodontico” Dr. Franco
Fogliano
16,15-16,45 Relazione: “Possibilità e limiti dei trattamenti chirurgici” Dr. Mauro Rigoloni
13,30 - 14,30 Lunch
16,45 - 17,15 Discussione
14,30 - 15,15 Lettura magistrale: Prof. Fiorenzo Gaita
– Anticoagulanti – antiaggreganti in chirurgia
3° SESSIONE
Area prevalentemente
Odontostomatologica
Moderatore: Dr Fernando
Muia', Dr. Luigi Fontana
Sede Congressuale
Auditorium Antonio Vivaldi
Biblioteca Nazionale Universitaria
P.za Carlo Alberto, 3 - 10123 Torino
17,15 - 17,30 Dr. Luigi Fontana: “Cenni di Educazione
Terapeutica del Paziente”
scienza
e ricerca
SIFOP PIEMONTE
farmacologici, di laboratorio e comportamentali sulla gestione di malattie croniche sia in ambulatorio che
presso il domicilio del paziente, avvalendosi delle Linee guida delle singole discipline.
Il confronto delle proprie esperienze
reali, sul territorio montano, urbano,
pianeggiante, zone fluviali, ecc., e
rapporti professionali con strutture
ospedaliere di eccellenza e non, servirà non solo alla crescita culturale
e professionale della medicina spe-
Chiusura dei lavori
Consegna dei questionari
Destinatari: Medici Specialisti e professionisti Convenzionati ASL e non
Segreteria Logistica ed Accoglienza
STAFF
Via Traversa , 9 -12016 - Peveragno (CN)
Tel. 0171 339971
Email : [email protected]
tel. 0171 65528
medical network 3 | 2016
23
PREVIDENZA
PREVIDENZA
rubriche
di Paolo Quarto
24
Le tabelle dei coefficienti di riduzione della
pensione anticipata nel 2016 e nel 2017
N
el precedente numero di
“Medical network”, in materia di previdenza Enpam
e in particolare per gli specialisti
iscritti al Fondo Ambulatoriali, abbiamo dedicato un articolo a “Chi
può chiedere la pensione nel 2016”
illustrando i requisiti di età e di contribuzione previsti dal Regolamento
per maturare il diritto alla pensione
cosiddetta di vecchiaia (nel 2016 almeno 67 anni di età) o per accedere
alla pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia (nel 2016, 61 anni,
35 anni di contribuzione e 30 anni
di anzianità di laurea oppure, a qualsiasi età con 42 anni di contribuzione
e 30 di anzianità di laurea).
In tale articolo abbiamo inoltre ricordato che nei casi di anticipazione
del pensionamento rispetto all’età di
vecchiaia, la normativa prevede che
all’ammontare della pensione annua
lorda determinata in base ai vari parametri previsti dal regolamento (gli
anni di contribuzione, gli incarichi
orari osservati, le retribuzioni percepite ecc.) sia applicata una riduzione
percentuale proporzionale all’età posseduta alla decorrenza della pensione, rilevabile da apposita tabella riportata nello stesso articolo cui stiamo facendo riferimento.
Ci siamo accorti subito dopo (e ce lo
hanno segnalato anche alcuni lettori)
che la tabella pubblicata con l’articolo non era quella elaborata per il
2016, ma quella che sarà applicata
nel prossimo anno 2017, quando l’età
di vecchiaia pro-tempore Enpam aumenterà di 6 mesi rispetto al 2016 e
diventerà di 67 anni e 6 mesi.
medical network 3 | 2016
Chiedendo scusa per l’involontario
errore, pubblichiamo quindi immediatamente la tabella esatta vigente
nel 2016. Ma riproduciamo insieme
anche la tabella relativa al 2017 per
segnalare a chi, in questo periodo
transitorio fino al 2018, intende lasciare l’attività convenzionata anticipatamente rispetto al raggiungimento dell’età di vecchiaia, di fare
attenzione alla scelta dell’anno e del
mese di cessazione per evitare magari
di continuare a lavorare per qualche
mese in più e guadagnare invece una
pensione invece identica o addirittura
anche se di poco inferiore.
Per chiarire meglio quest’ultima problematica su ci sono già stati richieste delucidazioni, la illustriamo con
un esempio.
Il dr. Rossi, aspirante pensionato, ha
64 anni e 10 mesi di età, ha superato
i 35 anni di contribuzione e l’età minima richiesta per poter anticipare il
pensionamento rispetto all’età di vecchiaia. Ha maturato una pensione
annua lorda di 50.000,00 euro che,
ad esempio, cessando l’attività a novembre del 2016, in base alla tabella
dei coefficienti di riduzione del 2016,
verrebbe decurtata del –8,29% (per
l’età di 64 anni e 10 mesi). Il dr. Rossi
quindi cessando l’attività nel 2016
maturerebbe una pensione di
45.855,00 euro annui lordi (50.0004.145,00 euro di penalizzazione per
l’età di 64 anni e 10 mesi =
45.855,00).
Il dr. Rossi, che guadagna al mese
mediamente 5.000,00 euro lordi
(60.000,00 euro annui), però pensa
di trattenersi in servizio ancora per
qualche mese e intenderebbe perciò
cessare l’attività a febbraio del 2017.
Quale pensione maturerebbe in questo caso?
Per i 4 mesi in più di continuazione
del servizio (e quindi di retribuzione
e di contribuzione in più) il dr. Rossi
maturerà una quota aggiuntiva di
pensione annua lorda di 420,00 euro
(2,10% x 5.000,00 x 4 mesi =
420,00) e quindi una pensione di
50.420,00 annui lordi, da ridurre però in base ai coefficienti di penalizzazione previsti, non dalla tabella
del 2016, ma da quella vigente nel
prossimo anno 2017, la quale per
l’età di 65 anni e 2 mesi (64 anni e
10 mesi + altri 4 mesi) prevede una
decurtazione del - 9,17% . Applicando quindi questa penalizzazione,
la pensione del dr. Rossi a marzo del
2017 verrebbe liquidata in un ammontare lordo di 45.746,07 euro
(50.420,00 – 4.673,93 di penalizzazione) leggermente inferiore a quello che avrebbe potuto ricevere quattro mesi prima cessando nel 2016
all’età di 64 anni e 10 mesi.
Perché si verifica questa anomalia.
Perché nel periodo transitorio dal
2013 al 2018, in cui per ciascun dei
6 anni del periodo è stata fissata una
età di vecchiaia gradualmente crescente di 6 mesi all’anno, i coefficienti di riduzione della pensione anticipata sono stati determinati in proporzione alle più numerose mensilità
di pensione che il Fondo dovrà corrispondere rispetto allo slittamento
in avanti dell’età di vecchiaia, man
mano incrementata di 6 mesi. E,
nell’esempio illustrato, la più elevata
TABELLA - Pensione anticipata coefficenti riduzione
percentuale di penalizzazione applicata sull’intera pensione produce
quindi una riduzione superiore all’incremento della prestazione derivante dalla continuazione dell’’attività e della contribuzione.
Ovviamente, continuando l’attività
nell’anno successivo per un maggior
numero di mesi, l’effetto riduttivo si
annulla e nonostante i coefficienti
di penalizzazione più incisivi, la pensione maturata riprende a crescere.
Se infatti il dr. Rossi che voleva andare in pensione nel 2016 all’età di
64 anni e 10 mesi decide di continuare ancora per un anno, aggiungerà ai 50.000,00 euro di pensione
virtuale maturata nel 2016 altri 1.260
euro annui lordi (2,1% x 60.000,00)
per un totale di 51.260,00, a cui per
l’età di anticipazione di 65 anni e 10
mesi, (in base alla tabella del 2017)
sarà applicata una riduzione del 6,94% determinando quindi la pensione da corrispondere in 47.702,56
(50.000,00+ 1.260,00 – 3557,44 di
penalizzazione = 47.702,56).
Con le considerazioni suesposte non
abbiamo voluto assolutamente suggerire regole di comportamento in
ordine alla continuazione della attività convenzionata, ma segnalare ed
evidenziare che rispetto alla regola
generale secondo cui più si continua
PREVIDENZA
rubriche
a lavorare maggiore sarà la pensione
Enpam maturata, nel periodo transitorio 2016 2017, nei soli casi di anticipazione della pensione, la protrazione della attività nell’anno successivo potrebbe comportare invece effetti contrari, da valutare per fare
scelte consapevoli.
I contributi al Fondo di previdenza
generale Enpam - quota A nel 2016
È
scaduta il 30 aprile u.s la prima rata del
contributo dovuto al Fondo di previdenza generale - quota A da tutti i medici
e gli odontoiatri iscritti agli albi fino all’età
di pensionamento per la quota A.
Gli importi annui dovuti nel 2016 sono i
seguenti:
•271,88 euro per gli iscritti fino a 30 anni di età;
•472,21 euro per gli iscritti con età superiore a 30 a e fino a 35 anni;
•834,42 annui per gli iscritti con età superiore a 35 a e fino a 40 anni;
•1.491,06 euro per gli iscritti con più di 40 anni;
•834,42 euro limitatamente agli iscritti ammessi
a contribuire in misura ridotta prima del 1990,
quando ancora era questa possibilità.
Per gli iscritti con età compresa in due fasce
di contribuzione, il contributo richiesto è
calcolato in dodicesimi per i mesi rientranti
nell’una e nell’altra fascia.
I contributi suindicati includono la quota
annua di 59 euro per la gestione dell’indennità di maternità di cui alla legge
Segue a pagina 26
medical network 3 | 2016
25
Segue da pagina 25
79/1990, quota identica per tutti gli
iscritti.
I contributi possono essere pagati
in unica soluzione con il bollettino
Mav inviato dalla Fondazione che
riporta l’importo complessivo annuale oppure utilizzando alle rispettive scadenze i 4 Mav con le date
del 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre 2016.
Coloro che hanno già scelto la do-
miciliazione bancaria troveranno
l’addebito automatico sul proprio
conto corrente bancario.
I Mav possono essere pagati presso
qualsiasi sportello bancario o ufficio
postale.
Scadenzario fiscale e previdenziale
PREVIDENZA
rubriche
16 GIUGNO
Scadenza pagamento del saldo
IRPEF 2015 e del 1° acconto per i
redditi prodotti nel 2016.
16 GIUGNO
Scadenza pagamento della 1^ rata
IMU e della TASI in base alle aliquote
deliberate dai Comuni, se dovute.
30 GIUGNO
Pagamento della rata mensile del
contributo di ricongiunzione e
della rata semestrale del
contributo di riscatto rateizzato.
30 GIUGNO
Pagamento della rata del
contributo minimo al Fondo di
Previdenza Generale – quota A e
del contributo per l’indennità di
maternità.
7 LUGLIO
Termine ultimo per consegnare al
sostituto d’imposta o al CAF o al
professionista abilitato il Mod.
730/2016 per i redditi 2015 e per
ricevere il prospetto di
liquidazione.
31 LUGLIO
Entro il mese di luglio, il sostituto
d’imposta, datore di lavoro cui è
stato presentato il mod. 730/2016,
rimborsa o trattiene sulle
competenze (stipendio o pensione
del mese), l’IRPEF dovuta a saldo
o/e come 1° acconto 2016: in caso
di incapienza, le trattenute
residuali sono applicate e
recuperate nei mesi successivi. Per
i pensionati il sostituto d’imposta
provvede a partire dal mese di
agosto o di settembre.
31 LUGLIO
Scadenza del termine di
presentazione all’ENPAM della
dichiarazione (mod. D) del reddito
libero professionale medico
(compreso quello intramoenia),
prodotto nel 2015, per il
pagamento al Fondo di Previdenza
Generale – quota B del contributo
proporzionale sul reddito prodotto
(14,5% , 2% o 7,25% per i
pensionati del Fondo).
31 LUGLIO
Scadenza del termine per la
richiesta di contribuzione ad
aliquota ridotta (2%) sul reddito
libero professionale medico da
parte dei sanitari dipendenti,
convenzionati o già titolari di
trattamento pensionistico.
CONSULENZA PREVIDENZIALE
Ricordiamo agli iscritti
che presso la sede del
SUMAI Nazionale, Via
Lamaro n. 13 - 00173
Roma, opera il servizio
di consulenza relativa
al Fondo di Previdenza
ENPAM (informazioni
sulle prestazioni erogate dal Fondo Ambulatoriali, sulle modalità
dei riscatti, delle ricongiunzioni, ecc.) ed al
Premio di operosità.
Il servizio di consulenza, svolto dal Dr. Paolo
Quarto, è offerto gra-
26
medical network 3 | 2016
tuitamente agli iscritti
di laurea, tipo di spe- • credenziali di accesso
Ambulatoriali negli
al SUMAI in base a
cializzazione relativa
alla posizione persoanni dal 2008 in poi;
prenotazioni da effetall’incarico ambulatonale ENPAM (userna- • copia di un cedolino
tuarsi tempestivamenriale, anzianità del
me e password);
recente dello stipente presso il centralino
rapporto a tempo in- • in mancanza delle
dio;
del sindacato stesso
determinato;
credenziali: riscatti e • fruizione e meno
(06/2329121) o in base • certificato storico di
ricongiunzioni effetdell’indennità di coa richieste scritte per i
servizio o, in mancantuati presso il Fondo
ordinamento di branmedici residenti fuori
za, riepilogo dettagliaAmbulatoriali (laurea,
ca e indicazione delRoma. In entrambi i cato indicante la data di
allineamento), allel’ammontare lordo
si (colloquio diretto o
inizio degli incarichi
gando copie delle letcorrisposto negli anni
quesiti scritti) è necesambulatoriali (anche
tere ENPAM di prodal 2008 al 2012;
sario che i colleghi ina carattere provvisoposta;
• ogni ulteriore notizia
teressati forniscano le
rio) o delle supplenze • in mancanza delle
o documentazione
seguenti indicazioni o
ed il numero di ore
credenziali, l’ammonritenuta utile per la
documentazioni:
settimanali svolte nei
tare annuo dei contririsposta ai quesiti
• data di nascita, data
vari periodi;
buti versati al Fondo
posti.
La formazione
gratuita per lo specialista
Sumai-Assoprof.
Iscritti a quota 2.500.
Indice di gradimento all’85%
Modalità di iscrizione
Per iscriversi a La Rivista Medica Italiana è sufficiente compilare
il FORM presente sul sito: www.larivistamedicaitaliana.it
La rivista è aperta ai vostri contributi.
Chi volesse inviare i suoi articoli può farlo utilizzando l’indirizzo
email: [email protected]
s
Grati ritti
isc
i
l
g
r
pe
AI
M
U
S
al
Oltre 40.000
visitatori unici
giornalieri*
*Fonte: Google Analytics
1"# ! #
.
+
0
/
/
*
.
"
1%
.
01$0+/*
))
,
!)1&'/(
1.
+
.
(
)1
-/#0*.10
,
1,
*
+
,
(
0
'
,
*
/+
quotidianosanità.it
Scienza, medicina, farmaci,
politica nazionale
e regionale, economia
e legislazione.
Notizie, interviste, dibattiti,
documenti, analisi
e commenti dal mondo
della sanità.
Ogni giorno, dal lunedì
al venerdì, per essere sempre
aggiornati e informati.
www.quotidianosanita.it
O G N I G I O R N O S U L W E B T U T TA L A S A N I T À C H E C O N TA
U N ’ I N I Z I AT I V A
ACCESSO
L IBERO
GRATUITO
E SEN ZA
L IMITI