Milano - Dismamusica

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Milano - Dismamusica
Supplemento editoriale a DISMAMUSICA MAGAZINE - Organo Ufficiale Associazione Dismamusica- Anno VII n. XXIII - Direttore Resp. Gianni Cameroni
Milano
20 Novembre 2005
Alcatraz
Alex Britti
e la sua chitarra
I SUPEREVENTI:
Brozman e Pistolesi
Tutti gli
espositori
S ommario
4
EDITORIALE
6
DIETRO ALEX: UNA
CHITARRA PER AMICA
SOMMARIO
Alberto Biraghi - Gianni Cameroni
Gianni Cameroni
BALOCCHI
E PROFUMI.
DI CHITARRE
10
Daniele Della Mattia
12
VISTO DAL
BASSO
Rino Cassano
E LA CHITARRA?
SUONA!
Stefano Tavernese
18
16
UN AMERICANO
ALLA CORTE DI SHG
Cristiano Cameroni
MAI SOLI O MALE
ACCOMPAGNATI
Piero Chianura
22
23 SHG
E OLTRE...
A cura della Redazione
Speciale Catalogo SHG 27
Supplemento editoriale a Dismamusica Magazine
Anno VII - numero 23 (Novembre 2005)
Redazione: S&G Partners srl
Via Bainsizza, 30 - 20039 Varedo - MI
tel 0362 583672 - fax 0362 544356
www.sgstudio.it - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni
Progetto grafico e impaginazione: S&G Partners
Stampa: Centro Arti Grafiche - Fino Mornasco (CO)
Second Hand Guitars 27
E ditoriale
Bentornati!!!
I
n effetti “bentornati”possiamo
dircelo reciprocamente. Al
secondo appuntamento
con questa versione cartacea di
uno dei più intensi momenti di
aggregazione intorno alla chitarra,
ancor prima di varcare la soglia
dell’Alcatraz, sono certo che
rivedrò volti, figure e persone che ho già incontrato. Qui,
sicuramente in una delle edizioni passate. E ad Ancona,
forse. E forse anche a Rimini, dove la chitarra è presente
come importante protagonista del mondo musicale, con
tutti (o quasi) i suoi protagonisti allineati.
Varcando la porta nera e opaca dell’Alcatraz mi
sembrerà di nuovo di addentrarmi in una della attrazioni
misteriose di un moderno Luna Park: si sa esattamente
cosa si trova al di là dell’antro misterioso. Ma ogni volta
si entra con lo stesso infantile entusiasmo e la stessa
altrettanto infantile curiosità.
E dico “infantile” a ragion veduta. Perché chi non guarda
gli strumenti musicali con lo stupore e la curiosità di
un bambino, cioè in modo positivamente
“infantile”, perde certamente la dimensione
del gioco (to play, jouer, spielen e via
discorrendo) che appartiene alla musica in
tutte le culture conosciute.
Poi si può far finta di esser cresciuti, si
può fare il “vocione” e si può assumere
l’aria anche un po’ tronfia del professorone
arrivato. Ma solo fino al momento in cui,
sperando forse di non essere visti, l’istinto
porta le dita a sfiorare le corde di una
Strato degli anni ’60, o la paletta di quella
semiacustica così “verde smeraldo” da abbacinare con i
suoi riflessi...
È questo che mi aspetto da SHG 27. Una giornata a
baloccarmi con gli strumenti e a conversare a voce
altissima con persone che diventano amici. Intervallando
ascolti esaltanti, carissime birre e panini un po’ sempre
uguali a se stessi. Ma nella consapevolezza di costruire
un bellissimo ricordo da rispolverare ogni tanto,
nell’attesa del prossimo e altrettanto imperdibile SHG.
Buona lettura!
Gianni Cameroni
Second Hand Guitars 27
N
on era mai successo di
lasciare qualche espositore
fuori da SHG. Eppure, per
la prima volta dopo 26 edizioni, la
manifestazione ha raggiunto i limiti
di capacità della sala. Al di là della
soddisfazione degli organizzatori
per il risultato conseguito (a
dimostrazione della validità di una formula che mantiene
la sua validità nel tempo grazie a costanti e attente messe
a punto), il pienone di questa edizione apre la porta a
qualche riflessione sul futuro delle manifestazioni di
questo genere, le quali - se ben gestite e coordinate possono contribuire in modo determinante a dare impulso
a un mercato che per troppi anni non è riuscito a offrire
riscontri all’altezza delle aspettative.
“Se ben gestite”, si dice qui sopra. Non si può prescindere
dalla scenario in cui SHG vive oggi, completamente
diverso da quello in cui la kermesse chitarristica nacque
nel lontano 1992. Il mondo italiano della passione
musicale non aveva mai visto così tante persone, tra
loro sconosciute, ritrovarsi per
scambiare strumenti – certo – ma
anche esperienza e informazioni. Fu
un evento dirompente, che contribuì
a smuovere un mondo un po’ fermo,
catalizzandone i processi evolutivi. Il
che, detto in italiano comprensibile,
vuol dire semplicemente che - da
un lato - le aziende cominciarono
a capire il valore di incontrare quei
consumatori che avevano sempre
tenuto a distanza, mentre - dall’altro
- i consumatori impararono a cogliere
il valore dell’aggregazione.
Il risultato si vede: ogni settimana spuntano
nuove iniziative, incontri, raduni, mercatini.
È un segno di positivo fermento, che merita attenzione
e impegno da parte di tutti. Ma che richiede cautela:
bisogna evitare a tutti i costi che la spontaneità
si muti in rivalità, bisogna continuare a incontrarsi,
confrontarsi, mediare, soprattutto lavorare assieme.
Il traguardo è l’uscita dal tunnel
che tutti vedono possibile.
Alberto Biraghi
Anche la programmazione più complessa è resa
semplice dal software editor/librarian per PC/MAC
in bundle.
I l personaggio
Dietro Alex: una
chitarra per amica
Dal sedile della sua macchina,
mentre è in viaggio in Italia, Alex Britti
ci concede una simpatica intervista:
è dedicata al “popolo” di SHG 27.
V
iaggiare è destino comune ai musicisti, chiamati a portare la propria musica tra le braccia degli appassionati in
un continuo e generoso peregrinare. Lo hanno
sottolineato in molti, mettendo a frutto anche la loro stessa arte, come Alberto Sordi,
scalcinato capocomico di un gruppo di avanspettacolo in Polvere di Stelle insieme a una
strepitosa Monica Vitti, o i Pooh, in Pronto,
buongiorno è la sveglia, la loro canzone dedicata espressamente al trasferimento tra un
concerto e l’altro (con il casellante dell’autostrada che li riconosce e chiede un autografo). Non è quindi una sorpresa se l’intervista
ad Alex Britti avviene proprio mentre lui è in
viaggio, sulla sua macchina. In quei momenti
puoi solo guidare e guardarti in giro o, se il segnale del cellulare regge, puoi telefonare con
il viva-voce o con il tuo fido auricolare.
È mercoledì, sono alla scrivania, e lavoro proprio a questo Catalogo SHG. Squilla il mio telefonino e una voce che subito non riconosco
mi dice “Ciao, sono Alex”. Poi fa una pausa, e
aggiunge “Britti”.
In effetti conosco molti Alex, ma il fatto è che
non mi aspettavo che mi chiamasse così velocemente. Lo avevo cercato attraverso amici comuni, e speravo che potessimo sentirci,
ma la sua voce che esce dal mio telefono non
me la aspettavo proprio oggi pomeriggio. Mi
metto comodo e gli spiego dove vorrei pubblicare la sua intervista. E mi incarica subito
di salutare i chitarristi di SHG, un “popolo” di
appassionati dei quali condivide pienamente
le emozioni, le pulsioni e le continue sfide di
ascolto e di suono, un “popolo” che conosce,
Second Hand Guitars 27
perché ha già visitato SHG e ci si è trovato bene, circondato dall’affetto dei chitarristi
che lo sentono, e a ragione, “uno di loro”.
Britti è da subito estremamente cordiale, e
gli chiedo, ora che il pericolo è passato, come
si è sentito nel recente periodo di forzato riposo (per un banale incidente domestico ha
rischiato di perdere un dito, ndr).
“Mi sono sentito malissimo”, dice Alex. “E non
tanto perché non potevo lavorare, e nemmeno per la paura: quella è durata poco, dato
che mi avevano assicurato il pieno recupero delle funzionalità. Ma non poter suonare
era davvero insopportabile. Per me suonare
è qualcosa di superiore, di magico, di essenziale. Se decido di non suonare, sto prendendo io una decisione. Ma se decido di suonare,
devo poterlo fare. E questo, in quelle condizioni, non era possibile”. Mi viene spontaneo
chiedergli da quanto tempo suona.
“Da sempre”, risponde immediatamente
Alex Britti. “La chitarra è una parte di me,
è un elemento naturale che fa parte della
mia vita. Ho cominciato prestissimo, quando i miei genitori mi regalarono il mio primo strumento. Avevo sette anni, e guardavo
la Eko Junior 3/4 quasi con timore. Ricordo
che la usavo come tamburo, o come piano
di appoggio. Poi la lasciai stare per quasi un
anno”.
“E cosa accadde dopo?”, lo interrompo.
degli anni ‘70 partecipai alle lezioni di chitarra tenute a noi bambini da un sacerdote, don
Franco. Fu una vera folgorazione. Ricordo che il
primo giorno –eravamo tanti bambini e facevamo un caos indescrivibile con le nostre chitarre–
ci insegnò a suonare l’accordo di LA Maggiore.
Io mi resi conto che, quando appoggiavo le dita
della mano sinistra sulle corde, succedeva qualcosa. Sembra una cosa banale, ma fu per me una
impressionante rivelazione. Al termine della lezione il sacerdote ci congedò e tutti scapparono
via per giocare. Io, caparbio, rimasi fuori dall’aula a provare e riprovare quel semplice accordo e
altre prime timide posizioni. Dopo una settimana avevo già una buona padronanza di tutti gli
accordi principali, che per la maggior parte avevo trovato da solo. È così che ho iniziato”.
E la chitarra divenne già da allora, per il giovanissimo Alex, una inseparabile compagna.
Guidando, mi racconta di come trascorreva le sue giornate al Lido di Ostia, dove la
sua famiglia passava lunghi periodi in estate: “Tutti andavano al mare per stare in spiaggia. Io, all’epoca, portavo la mia chitarra, mi
mettevo dietro le cabine e suonavo tantissimo, studiando e provando le cose che sentivo, costruendomi una tecnica e una capacità
sempre più robusta. Naturalmente senza rinunciare alla vita da ragazzino e ai suoi divertimenti: il pallone, i bagni, la compagnia e
l’allegria spumeggiante di quel periodo”.
Il “bambino” Alex
Il “ragazzo” Alex
“Accadde quello che letteralmente mi cambiò la
vita. Ho un ricordo molto vivido di quella giornata. Avevo otto anni, e nella Roma della metà
Era un modo per diventare il chitarrista “talentuoso”, come dicono alcuni, che oggi incanta immense platee. Gli chiedo come
fossero i suoi rapporti con i coetanei, che
di solito vedono chi suona come un marziano o come una mosca bianca. “Da ragazzo ero agitatissimo e vivacissimo”, precisa
Alex, “più o meno come i miei coetanei. Facevo gli stessi percorsi di studio, avevo le
stesse fatiche e le stesse emozioni, portavo
i capelli lunghi ed ero come tutti i giovani
adolescenti di quel periodo. In più, suonavo
la chitarra, e lo facevo praticamente senza
un metodo preciso, senza obiettivi accade-
mici e senza obiettivi professionali. Suonavo perché mi attirava tantissimo suonare, e
mi confrontavo con i grandi della chitarra
e, in genere, con i grandi della musica di
quel periodo. Esattamente come facevano,
e spero facciano anche oggi, molti ragazzi di quell’età”.
“Ma come era il rapporto con lo strumento?”, insisto.
Britti non si spazientisce, e cerca di spiegarmi. “Se dico che non avevo un metodo,
intendo dire che non avevo un metodo accademico. Mi succedeva di rinchiudermi in
casa per mesi, ad esempio, per studiare in
modo infuocato un determinato artista o
un determinato album. Magari per quattro
mesi di fila uscivo solo per andare a scuola (il
mio dovere l’ho sempre fatto in questo senso), e poi il resto del tempo lo passavo con la
mia chitarra. Mi è successo ad esempio con il
blues di Santana, il Santana di Sunflower, per
intenderci. E non sono uscito fino a quando
non ho imparato tutto di quell’album, fino a
quando non ho metabolizzato ogni straordinario passaggio”.
“E che altra musica ascoltavi?”
Ancora una volta Britti sembra non accorgersi che l’ho nuovamente interrotto, e risponde: “Ascoltavo soprattutto Edoardo Bennato
e i cantautori italiani. E studiavo il loro modo
di fare musica, il rock e le linee musicali che
ciascuno proponeva. E poi i
Beatles, a causa di un simpaticissimo
vicino di casa,
anch’esso chitarrista, che li
adorava e mi
chiedeva
di
suonare i loro
pezzi insieme
a lui: io facevo
lo stesso con
lui per i miei
pezzi preferiti.
Avevo anche
uno zio appassionatissimo di
Elvis Presley, e
dovevo spesso suonargli i La prima chitarra di Alex
pezzi di Elvis: Britti fu una EKO “Junior”
anche questo identica a questa, tratta
catalogo Eko del 1967.
mi è poi entra- dal
(Courtesy “Museo della Chitarra
to nella pelle, ‘Oliviero Pigini’ - Recanati”)
credo”.
Questa volta è lui che si ferma. Credo che le
immagini gli tornino alla mente, e lo lascio
tranquillo per qualche secondo. Poi riprendo
con le domande.
Second Hand Guitars 27
I l personaggio
Il “musicista” Alex
ti ha suonato e si è esibito con successo ce
“Dopo, cosa è cambiato nel tuo rapporto con n’è anche uno che, in particolare, ha ascoltato
la musica?”, gli chiedo.
con attenzione Alex suonare uno strumento
Britti prende un attimo e mi dice: “Si sono al- non comune: una chitarra resofonica. Il perlargati gli orizzonti grazie all’impatto con al- sonaggio in questione è Giovanni Paolo II ed
tri grandi musicisti internazionali, come David il concerto al quale Alex ha partecipato si teLidley & El Rayo X,
neva a Roma in occaun composto di rock,
sione del Natale.
reggae e fusion a cui
“È stata una grandissidevo molto per la mia
ma emozione, un moformazione. Poi, nel
mento magico per il
1984, su Videomusic,
quale mi ero preparami imbattei in un vito con grande serietà
deo per il quale lettee con grande slancio”,
ralmente alienai parte
dice Alex Britti ancodella mia collezione
ra un po’ commosso al
di dischi per avere il
ricordo, “e per il quaDopo l’intervista, Alex Britti e Gianni Cameroni si
denaro necessario ad sono incontrati casualmente durante un altro even- le ho voluto realizzare
acquistare l’album di to chitarristico: il recente EUROBASS DAY di Verona un mio piccolo granriferimento: si tratta- (lo scorso 30 ottobre).
de sogno: quello di
va del pezzo Cold Shot dall’album di Stevie possedere una costosa, ma speciale, chitarra
Ray Vaughan Couldn’t Stand The Weather. E resofonica, e di suonarla per il Pontefice. La
poi ascoltai il grandissimo Jimi Hendrix, e an- chitarra resofonica era uno dei miei sogni di
cora una volta ripetei l’immersione totale nel- ragazzo, un sogno bloccato da un prezzo alla musica... Il Britti di oggi deve molto a tutte l’epoca davvero inarrivabile”.
queste esperienze, che credo emergano nel Chiedo ancora a Britti dei suoi studi musicamio modo di suonare e nel mio modo di af- li, come tocco finale di questa chiacchierata. E
frontare il pubblico”.
mi dice, candidamente, che non è che ha stuIl pubblico è uno degli elementi che giocano diato tanto. Ha studiato lo strumento, le corin modo particolare nella formazione dell’ar- de, il suono, il modo, tutto. Ma non ha mai
tista. Ma com’è il pubblico di Alex Britti? Glie- studiato granché la musica come tale. “Ho
lo chiedo.
sempre suonato, come si dice, a orecchio, e
“Non esiste un pubblico di Alex Britti”, mi dice continuo a farlo. Leggo con una certa diffiridendo, “Ma il pubblico in generale. Che ogni coltà e riesco per lo più a seguire con facilità
volta è diverso e ogni volta ti accoglie e ti ac- cose che ho già studiato e fatto mie. Il resto
cetta per quello che sei. Chi mi conosce come lo suono da dentro, con la passione, la rabbia
musicista forse mi dà più partecipazione, chi e la gioia di suonare che sento ogni volta che
mi vede solo come personaggio mi accoglie prendo in mano lo strumento”.
con più superficialità, forse, ma con identico Saluto Britti e ho come la sensazione di scenaffetto. C’è il pubblico che urla, c’è quello che dere dalla sua macchina lasciandolo viaggiati segue musicalmente, c’è quello più freddo re da solo. Ma sono al telefono, e l’ultima cosa
e quello più partecipativo. Ma la cosa impor- che sento è il semplice “click” di fine contante è altrove, è nell’artista che si esibisce. Il versazione. Quest’anno purtroppo non potrà
compito dell’artista è infatti quello di dare il venire a SHG: i suoi fan lo accolgono a Bari
massimo di sé in ogni situazione, ed è esatta- proprio il 20 novembre per una importante
mente quello che io cerco sempre di fare”.
tappa del suo tour. Alla prossima, Alex!
Tra i tanti personaggi di fronte ai quali BritGianni Cameroni
Second Hand Guitars 27
V isto da un visitatore
Balocchi e profumi.
Di chitarre.
IL “PROFUMO” DI SHG: IL LUOGO RICOLMO
DEI “BALOCCHI” PIÙ AGOGNATI.
È LA TESTIMONIANZA DI UN VISITATORE
E CHITARRISTA APPASSIONATO (LO LEGGERETE)
CHE, PER MESTIERE, GESTISCE
UFFICI STAMPA IMPORTANTI.
di Daniele Della Mattia
P
er un appassionato di
chitarre come me, entrare a Second Hand
Guitars è come per Pinocchio
ritrovarsi nel paese dei balocchi. La regressione infantile
è immediata, la trepidazione
sale, le labbra si schiudono in
un sorriso e gli occhi si sgranano per la meraviglia. Verrebbe voglia di dire “wow”,
anche perché l’aria che si respira è in pratica americana.
Con lo sguardo si abbraccia
tutto il salone in una panoramica, poi, realizzando che
è impossibile esaminare tutto
contemporaneamente, si stabilisce un percorso in modo
da non lasciare indietro nulla,
come quando si va per funghi.
Così si prende nota mentalmente dei pezzi più appetibili,
riproponendosi di tornare con
calma per osservarli meglio
e magari provarli, sperando
che ci siano ancora! Prima ho
detto: per un appassionato di
chitarre come me, non a caso.
Nel senso che io non mi considero un chitarrista, strimpello
qualcosa, ma sono un appassionato di chitarre elettriche.
Le due cose non devono necessariamente coincidere, è
come se un pianista fosse anche appassionato di pianoforti, non è detto che lo sia.
La mia passione per le chitarre elettriche risale a trentacinque anni fa, quando vicino
a casa mia aprì un negozio di
strumenti musicali: batterie
scintillanti, chitarre policrome,
amplificatori valvolari enormi
esercitavano su di me un fascino irresistibile. Mio padre
per i miei quindici anni mi regalò una chitarra che conservo
10
tuttora, una Meazzi
Hollywood rossa sfumata, tipo Gibson ES
335, con tanto di vibrato e stoppacorde.
Ma era complicata da suonare, aveva
un’azione tremenda e un manico lungo, e ben presto capii
che per tirar fuori i
suoni giusti dovevo
cambiare strumento
e i miei miti divennero altri, i soliti nomi
americani.
Ricordo che passavo ore davanti alle vetrine di negozi
come Ricordi e Messaggerie
Musicali ad ammirare queste meraviglie e talvolta, le
mattine quando non andavo a scuola (nei primi anni
’70 capitava sovente),
chiedevo timidamente
al commesso se mi faceva provare
qualche chitarra. Una volta mi fece suonare una Gibson ES 345 con
un amplificatore più alto di
me, feci un accordo e provai un brivido, un suono mai
sentito prima, pulito, preciso, potente, un altro pianeta.
Capii che quella sarebbe stata la mia chitarra, ma per un
ragazzino squattrinato come
me la cosa era impossibile, i
prezzi irraggiungibili. Quindi
continuai a spellarmi le dita
sulla mia Meazzi, in attesa di
tempi migliori. Di lì a qualche
anno consegnai orgoglioso il
mio primo stipendio a un negoziante del centro e mi por-
Second Hand Guitars 27
tai a casa una Gibson, a rate,
ma nuova di zecca. Ehi, possedevo una Gibson, il sogno
della mia vita! Era una modesta The Paul, ma per me era
tutto ciò che desideravo. Finalmente potevo sperare di
imitare il suono di
Carlos Santana. Fu
proprio lui a indurmi a suonare la chitarra, mi piaceva il
suo stile inconfondibile, la dosata miscela di sound
anglosassone con le melodie
latine, i primi album e le successive evoluzioni. Ascoltavo di tutto, Hendrix, Gilmour,
Page, Beck, Blackmore, ma
Santana seppe coinvolgermi
e, con una presunzione degna
di un pazzo, credetti di poterlo imitare. Cominciò quindi la
ricerca del suono, di “quel”
suono. La chitarra c’era, di
conseguenza fu la volta degli
amplificatori, Marshall, Fender, Yamaha, Mesa Boogie,
gli effetti, nuovi, usati, altre
chitarre, Fender e ancora Gibson. Gioie e frustrazioni, mi
avvicinavo, ma mancava sem-
pre quel quid e, per farla breve, alla fine mi sono arreso.
Adesso ho una di quelle scatolette digitali che riproducono decine di amplificatori,
effetti, microfoni: ecco, quella va bene, anche se il suono di Samba Pa Ti di Abraxas
ancora non sono riuscito a riprodurlo. Intendo dire proprio
“quel” suono, non uno simile. Nell’85 ho scritto anche
a Santana che mi ha risposto, bontà sua, ma mi ha detto che oltre alla Gibson e al
Fender Twin non c’era nient’altro, il solo effetto speciale era “his own special inner
cry”. Non ci credo. Se qualcuno è in grado di aiutarmi,
gliene sarò grato.
Proprio a SHG, in due diverse
annate, acquistai due Gibson,
una splendida Les Paul Standard cherry sunburst usata e
una SG Special marrone, nuova, con i pickup P90. Due chitarre fantastiche di cui sono
molto soddisfatto. Ho anche una Fender Stratocaster,
ma la suono poco, in ufficio
quando ho tempo. Ma non
ditelo a nessuno...
SHG 85X275
25-10-2005
14:13
Pagina 2
Il “pezzo” dell’amico Daniele Della
Mattia ci ha spinto a curiosare
in un settore poco considerato, almeno in
ambiente chitarristico, che però ci piace proporre
come possibile percorso per una futura iniziativa.
Leggendo il titolo qui a fianco, dove si parla di
“balocchi”, mi è infatti balzato davanti agli occhi
un giocattolo, un giocattolo vero, che da piccolo avrei volentieri voluto tenere tra le mani:
una chitarra-giocattolo in legno, completa di
corde e chiavi, che, in fondo, poteva anche
essere suonata.
Perché dunque non cercare nelle nostre case,
nelle nostre cantine, nei nostri
ricordi questi oggetti misteriosi e affascinanti, capaci di suscitare
curiosità e interesse nei bambini, e
capaci, forse, di essere preludio a
una passione futura?
ULTIMISSIME !
“To play” vuol dire
“giocare”
ML2501
ML2520
Una ricerca veloce
Per ora ci siamo limitati a
sbirciare in Internet, e
guardate cosa abbiamo
trovato: una vera
miniera di oggetti di ogni epoca (la chitarra con la scritta “Cowboy”,
ad esempio, è un modello Mattel
del 1968) che è possibile incrementare facilmente, per generare, ad esempio, una mostra speciale.
Da questa potrebbe nascere una manifestazione, ampliata magari anche ad altri
strumenti musicali-giocattolo (percussioni, fiati,
tastiere), per mettere
in piedi un convegno
che parli di pratica musicale nei primi anni di vita... E
tutto partendo dai giocattoli che da sempre fanno capolino all’interno di scatole, ceste e bauli destinati a contenere
i sogni e il tempo libero di tutti i
bambini del mondo...
A proposito, lo sapevate che su Internet c’è
anche un museo della chitarra-giocattolo?
Provate a guardare all’indirizzo
www.metalriffs.com/Toys.htm ...
ML2325
ML2350
ML2302
ML2370
ML2292
ML2470
ML2445
QUESTE PUBBLICAZIONI TI
PERMETTERANNO DI
IMPARARE A SUONARE
I BRANI DEI “GRANDI”
USANDO BASI MUSICALI
DI ALTISSIMA QUALITÀ.
NOTAZIONI STANDARD
E TABLATURE PER BASSO
O CHITARRA.
IL CD ALLEGATO CONTIENE
LA BASE COMPLETA
PER OGNI CANZONE,
NOTA PER NOTA,
PER IMPARARE
A SUONARE IL PEZZO
E LA BASE MINUS ONE
PER AFFINARE
LA VOSTRA ABILITÀ E
PROVARE L'EMOZIONE DI
ESIBIRSI CON
UNA BAND DAL VIVO .
ML2390
ML2408
ML2160
ML2461
Second Hand Guitars 27
11
C hiave di Basso
Vi proponiamo qui la simpatica testimonianza di un musicista per diletto,
bassista di notevole spessore (anche se non lo riconoscerà mai
a causa della sua innata modestia), appassionato di SHG.
Lo abbiamo provocato chiedendogli un’impressione sulla passata edizione,
e ha accettato, simpaticamente, di rispondere. Da leggere.
A
tutti noi capita spesso di esprimere a chi
ci circonda pareri su
ciò che ci gravita attorno.
Talvolta diamo consigli o
opinioni a volte neppure richiesti, uniformandoci a
comportamenti inconsci che
la televisione ci regala. Beh
oggi sono contento: qualcuno (un amico) mi ha chiesto
non di “dire”, ma di “scrivere” qualche pensiero su un
avvenimento che è anche
avventura, entusiasmo e
passione. Sì, perché la mu-
----- Original Message ----> From: "Michael Manring"
> To: "Mauro - SR Technology"
> Sunday, July 31, 2005
> Subject: Many thanks!
Dear Mauro,
Thank you so much for the
Jam 400 amp you lent me for
my recent tour in Italy. It was great! One of the gigs was a
kind of bass festival at a large 2000 seat venue near Milan.
All the bass players had their huge bass rigs there and I
just played through the Jam 400 -- I think it sounded the
best!
Thanks again,
Michael
Molte grazie per l’ampli JAM
400 che mi hai prestato per
il mio recente tour in Italia.
E’ stato grande! Uno dei momenti migliori è stato un bass
festival in una sede con 2000
posti a sedere vicino a Milano. Tutti i bassisti avevano la
loro attrezzatura enorme
mentre io ho suonato solo con
JAM 400.
Io penso sia stato l’ampli che
ha suonato meglio !
Grazie ancora,
Michael
Michael Manring
(italian tour 2005)
12
Second Hand Guitars 27
sica è un universo che trasmette questo. Non sono un
professionista, non ho tournée, non ho turni in sala di
registrazione, non voglio
competere (non potrei) con
chi ha dato anni al perfezionamento di tecniche che
forse non userà mai, ma conosce e insegna. Nella vita
faccio altro… ma il tempo
libero è un’altra cosa.
Amo il basso elettrico, quel
suono morbido e
avvolgente che ti
----- Original Message ----batte il petto
ap(la mia è
> From: "Michael Manring"
pena esce > dalla
u
n’opiTo: "Mauro - SR Technology"
> Sunday, July 31, 2005
cassa dell’amplinione, ma
> Subject: Many thanks!
ficatore.
per me è
Io suono il Dear
bas-Mauro,
autorevoso, quelle quattro
lissima),
Thank you so much for the
grandi cordeJam
che400 amp you lent me for
ho rivisto
my recent
tour in Italy. It was great! One ofil the gigs
was a
accarezzi con
la
primo
kind of bass festival at a large 2000 seat venue near Milan.
sinistra e pizzibasso che
All the bass players had their huge bass rigs there and I
chi con la just
deconquiplayed through the Jam 400 -- I think mi
it sounded
the
stra e che anche
stò
intebest!
da solo mi Thanks
fan- again,
gralmente,
no sentire Michael
“orun Rickenchestra”.
bakerper l’ampli
ste- JAM
Molte grazie
reo, come400quello
che
ha per
che mi hai prestato
il mio recente
in Italia.
IMPATTO SHG
suonato Roger
Glovertour
(Deep
E’ stato grande!
Uno dei moQuesto è il solo bagaglio Purple) nell’album
Machine
migliori è stato
che avevo con me entrando Head. Homenti
apprezzato
mol-un bass
festival in una sede con 2000
a visitare l’SHG di marzo a tissimo la
possibilità
ofposti a sedere vicino a MilaMilano, con moglie e figlio fertami dal
proprietario
di la
no. Tutti i bassisti avevano
quindicenne al seguito. Lo- farmelo toccare:
sfiorare
la
loro attrezzatura enorme
cale suggestivo l’Alcatraz, tastiera, farci
un
giro
come
mentre io ho suonato solo con
JAM 400.
più che adatto a ricon- ai vecchi tempi
è stata emoIo Mia
pensomoglie
sia statoel’ampli
segnarmi un mondo che zione pura.
fi- che
ha suonato meglionegli
!
pensavo passato. Ho cosi co- glio, guardandomi
Grazie ancora,
minciato a respirare i miei occhi, credo
abbiano notaMichael
19 anni, quando suonavo il to per un istante un “ringioMichael Manring
punk con il miglior
grup(italian tour 2005)
continua a pag. 14
po in circolazione a Milano
C hiave di Basso
segue da pag. 12
vanimento” in tempo
reale lungo 25 anni.
Che sballo!
Altro genere di incontro sono stati gli stessi
visitatori. Osservandoli cercavo di origliare mentre esprimevano
giudizi davanti ai “miei”
strumenti: Fender Stratocaster o Gibson Les Paul Custom “nero”?
È meraviglioso sentire ancora pronunciare quei nomi
dai nostri ragazzi, accorgersi che ancora oggi nei
video musicali i vari gruppi
presentati imbracciano invariabilmente Fender o Gibson. Si tratta di oggetti
che sono entrati a far parte della simbologia moderna, icone di messaggi che
super-artisti-eroi ci hanno
regalato, usando come tramite queste chitarre mescolate a tanto genio e a
tanti watt.
DUE MONDI,
DUE MIEI MONDI
Intanto
noto
che mia moglie
rimane un po’
a distanza e mi
chiedo perché.
Riprendo la ricerca di non so cosa
e mi ritrovo a
fissare ipnotizzato quasi fossi davanti ad
un quadro di
Rembrandt,
alzo gli occhi: F. Battistelli.
Ragazzi che meraviglia!
Il suo dépliant, insieme a
quello di Jacaranda, l’ho
messo in studio, per testimoniarmi che l’uomo è
stato, tutto sommato, una
buona invenzione.
Concentrato in questi pensieri davanti ad un cinque
corde fretless della serie
Continuum, mi sento arrivare addosso alcune note di
chitarra “sparate a paletta”
dall’area live-on-stage.
Mi dico: questo è il signor
Eddy Van Halen in persona,
corro a salutarlo…
Un ragazzo capelli rock
e faccia seria da pianista
classico dà dimostrazione
dal vivo nella fascia oraria
dedicata alla chitarra nel
metal a cura dal CPM: beh
ragazzi, ho potuto sentire
un fraseggio della migliore verve dal polso CPM/Van
Halen. Complimenti a te,
amico.
AMICI E MAESTRI
Un ultimo saluto ad amici
ritrovati e vedo arrivare, con
la flemma del maestro che
avendo vissuto perdona tutto all’allievo, Franco Mussida. Inevitabile, e di getto, un
abbraccio e una foto ricordo
sul telefonino, (e chi la cancellerà mai!).
Mia moglie ormai non mi riconosce più.
Esco ed è ormai quasi
sera… mi guardo intorno,
vedo la circonvallazione di
Milano, auto parcheggiate,
mi sento strano, il cocktail di emozioni ha lasciato il segno: come
hanno fatto a passare 25 anni in un pomeriggio?
Ne sono certo: ci rivediamo a novembre.
Rino Cassano
14
Second Hand Guitars 27
P arola di...
E la chitarra?
di Stefano Tavernese
Q
uante riviste di chitarra può sopportare un piccolo
mercato come il nostro? Se
pensiamo all’edicola come a
quel supermercato del superfluo che è diventata negli ultimi dieci anni, una risposta
spassionata dovrebbe essere ‘una’. E invece siamo tre
ad affacciarci ogni mese dagli scaffali, senza contare i
trimestrali dedicati esclusivamente al settore classico e
venduti su abbonamento, e le
periodiche voci sulla possibile
comparsa di ulteriori testate
focalizzate sul mondo della
chitarra.
Lasciando per un momento
da parte il fattore ‘concorrenza’, che è un problema da
affrontare con responsabilità e consapevolezza in modo
che resti uno stimolo reale a
migliorare sempre più la propria offerta, viene spontaneo
riflettere su questo fermento
di follia che porta alla moltiplicazione della carta stampata in un paese che – dicono
– legge sempre meno.
UN SETTORE IN CRESCITA
Dunque, siamo tutti un po’
matti? Basta che lo siano anche i lettori, svitati abbastanza da interessarsi alla musica
e ai suoi strumenti oltre
che ad Albano Carrisi
e ai suoi presunti
problemi matrimoniali o
alle interessantissime
vicende dei
suoi compagni d’avventura.
In effetti, l’allegra
brigata dei
‘fuori di
testa’ a sei
corde non
accenna a
diminuire. Anzi, se dobbiamo guardare i numeri di Accordo o anche quelli di altre
comunità di taglia più snella,
il gruppo sembra irrobustirsi
sempre più.
Quando scopri che la figlia
sedicenne dei vicini di casa,
che hai lasciato solo poco
tempo fa ad esprimersi con urla rauche nella
folla festante per l’ar-
rivo della boy band di turno, ora passa buona parte del
suo tempo ad esercitarsi sulla
chitarra elettrica e sul muro
espone orgogliosamente un
poster di San Jimi da Seattle, beh… è una bella
soddisfazione. Ma
i dati realmente interessanti sono quelli
meno appariscenti e poco
pubblicizzati.
Indagini recenti dicono
che le chitarre vendute
in
Italia sono
complessivamente un
bel numero,
più di quanto ci si potrebbe
aspettare in tempi di crisi più
o meno dichiarata, e la metà
di queste sono chitarre classiche, strumenti
con corde di nylon.
no gli compra uno strumento per iniziare, quasi sempre
una classica. Le ragioni sono
varie, logiche o meno, e abbiamo scelto di occuparcene nel numero di Dicembre
di Chitarre, andando anche
a testare 9 classiche da “primo acquisto”, tanto per toccare con mano quali siano gli
effetti del famigerato ‘fattore cinese’ sul nostro ipotetico ma realistico apprendista
delle sei corde. Che in seguito
avrà tutto il tempo di scegliere fra Segovia e Satriani (con
tutto quel che c’è fra i due…),
mentre noi ‘pazzi’ cerchiamo
di fornirgli i mezzi per capire
di cosa si tratta.
Nell’attesa della prossima
primavera e del ventesimo
compleanno della nostra rivista. Che celebreremo come si
deve.
COME AI
VECCHI TEMPI
Non ci volevamo
credere e invece
è proprio così:
tutto funziona ancora come
ai vecchi tempi.
Un ragazzo manifesta l’insana
voglia di sperimentare la chitarra e – a
meno che non ne trovi
già una in casa – qualcu-
Stefano Tavernese è il Coordinatore Editoriale della rivista
Chitarre, leader in Italia e prossima al traguardo dei vent’anni
di presenza sul mercato. Chitarre è dal 1986 un mensile di riferimento per il chitarrista e il bassista, con una copertura a 360 gradi di ogni
genere musicale, che mette insieme il meglio dell’informazione e della didattica, in una selezione costante di interviste, articoli di approfondimento, test di
strumenti e recensioni. Maggiori informazioni sul sito www.chitarre.com.
16
Second Hand Guitars 27
Bermuda Acoustic Trio
Fingerpicking.net:
Bazzani, Brandoni, Posenato, Pelosi, Di Reto
Walter Lupi
Luca Francioso
Paolo Sereno
. . con noi !
Giovanni
Palombo
Giorgio Cordini
Suonano . . .
Roberto Taufic
Michael Manring
(italian tour)
Bob Brozman
(italian tour)
Jackie Perkins
Dino Contenti
Alberto Caltanella
Paolo Giordano
Ed Gherard
(italian tour)
Virginia Splendore
www.sr-technology.com
SIGNATURE:
O spite d’onore
L
’appuntamento è di quelli che si ricordano per un pezzo. Ed è fissato per oggi pomeriggio alle quattro
meno venti, minuto più minuto meno.
A quest’ora, infatti, è previsto l’arrivo all’Alcatraz di Bob Brozman, leggenda vivente della chitarra e della world music.
UN MUSICISTA “IN CORSA”
Foto: Ali Madjdi
I tempi ristrettissimi della breve puntata
milanese non impediranno a Bob Brozman di elargire al popolo di SHG uno dei
suoi preziosissimi workshop. L’appuntamento, che è stato a ragione insignito
del titolo di “secondo Super Evento di
SHG 27”, si tiene nella saletta adiacente
18
Second Hand Guitars 27
Foto: Ali Madjdi
alla sala principale. E bisogna aggiungere che, nonostante la notissima vocazione antiimperialista di Broznan e la
gratuità del workshop, l’accesso alla sala
è limitato per motivi di... ordine pubblico alle sole persone che hanno riservato
per tempo il proprio posto. Va comunque detto che, al termine del workshop,
Bob Brozman si fermerà presso lo stand
Wilder per incontrare, con la sua consueta disponibilità, tutti quanti vorranno conoscerlo di persona, fargli qualche
domanda o anche semplicemente stringergli (ma non troppo...) la mano.
IL RE DELLA RESONATOR
Brozman, che è nato a New York 51 anni
fa (ma che non perde occasione per scusarsi di essere americano), è riconosciuto unamimemente come il “re” della
Resonator... e non solo. La sua passione
infinita per la musica di tutto il mondo
lo ha infatti portato ad acquisire, negli anni, una competenza sconfinata sia
a livello di tecnica esecutiva che di conoscenza del repertorio negli ambienti
musicali più diversi. Dal “blues del Delta” alla tradizione hawaiana, dalla musica indiana alla cultura di Okinawa, dalle
sonorità africane ai suoni dei Caraibi...
davvero, l’orizzonte musicale di Brozman sembra non avere mai fine, come
testimoniano anche le sue abilità tecniche, che lo portano a suonare con disinvoltura il fingerstyle, la chitarra slide e
la chitarra percussiva.
Tanta preparazione sembrerebbe quasi... disumana; ma Brozman, il cui elo-
quentissimo soprannome è “the running
man”, minimizza. E spiega candidamente che è riuscito ad accumulare un grande patrimonio musicale semplicemente
perché il suo impegno costante è, da
sempre, quello di apprendere.
IL RISPETTO AL CENTRO DI TUTTO
Non a caso, l’approccio di Bob Brozman
alla musica è improntato a due grandi
sentimenti: da una parte l’amore sconfinato per l’arte dei suoni, dall’altra un
rispetto quasi maniacale per tutte le
forme d’arte, indipendentemente dalle
diversità sociali, razziali o religiose del
contesto in cui sono nate. Come lo stesso Brozman ha più volte sottolineato,
la sua attività è quasi di tipo antropologico, perché mette al centro dell’interesse il rispetto per l’uomo e per le sue
creazioni. E questo in perfetta antitesi rispetto alle logiche di mercato e alla
cultura dominante in Occidente e negli USA che, sempre secondo Brozman,
è una forma di imperialismo che sta distruggendo la cultura.
IN CONTROTENDENZA
Contro le logiche di mercato che rischiano di soffocare tradizioni culturali millenarie, Brozman propone una filosofia di
vita decisamente in controtendenza: occorre essere curiosi, leggere, amare tutte
le persone, imparare quanto più possibile in relazione a ciò che più si ama.
Parole che, pronunciate qui a SHG, sono
proprio di casa...
Alessandro De Cristoforis
Musica suonata, musica scritt a
STRUMENTI PER LA
DIDATTICA. MODERNA.
P
roprio oggi, nello stesso momento in cui gli
spazi dell’Alcatraz ospitano i suoni e i colori di SHG
27, si tiene a Padova il CON.
DIDA.MUS, il più importante appuntamento annuale del
nostro Paese dedicato alla didattica della musica moderna.
Si tratta di una manifestazione particolarmente importante, che solo per volontà del
caso si svolge in contemporanea a SHG 27, ma che sicuramente merita tutta la nostra
attenzione.
Per capire da vicino quali e
quanto grandi siano i valori
che la didattica della musica
può trasmettere a tutti coloro
che, per passione o per professione, sono venuti qui all’Alcatraz, abbiamo incontrato
Giovanni Unterberger, fondatore delle Accademie Lizard e
primo organizzatore del CON.
DIDA.MUS. A lui, che da oltre
25 anni si muove nel campo
della formazione musicale di
alto livello, abbiamo chiesto
che cosa significa, oggi, occuparsi di didattica musicale in
questo settore.
G.U.: “Innanzitutto occorre fare un po’ di ordine nei
termini e nei concetti. La didattica musicale non è tutta
uguale: infatti, se da un lato
abbiamo il vasto patrimonio
rappresentato dalla didattica tradizionale, dall’altro incontriamo il crescente settore
della didattica moderna, che
ha caratteristiche e obiettivi
ben diversi.”
C.C.: “In che senso?”
G.U.: “Si tratta di un fatto piuttosto evidente, che discende dalla differenza direi
strutturale che intercorre fra
il repertorio classico e il repertorio moderno, e che porta
a diverse esigenze nella formazione del musicista. In altre parole, la didattica di tipo
tradizionale mira alla formazione del perfetto esecutore,
perché l’obiettivo di chi studia uno strumento musicale
nell’ambito classico è quello di
eseguire nel migliore dei modi il
patrimonio della musica scritta.
Per quanto riguarda la musica
moderna, invece, le competenze che vengono
richieste ad un
musicista sono
ben diverse, anche se si tratta di uno specialista dello strumento...”
C.C.: “Ad esempio?”
G.U.: “Ad esempio, è necessario conoscere la tecnica improvvisativa. Essere capaci di
lavorare con stili e tecniche diversi, a seconda delle necessità. Conoscere la letteratura, la
produzione discografica. Avere piena conoscenza di quello
che è possibile fare con la tecnologia. E, naturalmente, ave-
re una grande padronanza del
proprio strumento...”
C.C.: “Sembra un percorso
piuttosto complesso. Ma allora come si spiega che molti
riescano ad imporsi sul panorama della musica
moderna
pur avendo alle
spalle una formazione da autodidatti?”
G.U.: “Si tratta di
un paradosso soltanto apparente, che una volta
chiarito suona ad
ulteriore riconferma della necessità di una
didattica moderna. Purtroppo
nel nostro Paese regna ancora
una certa confusione, e c’è chi
pensa di poter affrontare anche professionalmente la musica moderna forte delle sole
capacità acquisite attraverso
la didattica tradizionale. Che
però, come abbiamo già detto, è inadatta allo scopo, perché non è in grado di fornire
le competenze necessarie per
muoversi nel panorama della musica moderna. In questo
senso, avere una formazione
classica non costituisce necessariamente un vantaggio
nei confronti di chi non ha
frequentato scuole di musica;
e alla fine vince il talento, che
fa sì che anche un autodidatta, spinto dalla passione, dal
gusto e dalla predisposizione,
riesca meglio di chi ha studiato per anni.”
C.C.: “Naturalmente, una
persona che concentrasse in
sé il talento e le competenze acquisite nel corso di un
percorso didattico corretto sarebbe ulteriormente avvantaggiata...”
G.U.: “Naturalmente. Ma è
fondamentale capire che la
didattica non si rivolge solo
ai talenti, che peraltro rappresentano la minoranza assoluta delle persone che fanno
musica. Chi trae il maggiore beneficio dalla presenza
di un percorso didattico adeguato sono proprio le persone
che, prive della guida naturale offerta da un forte talento,
non saprebbero come orientarsi altrimenti.”
Cristiano Cameroni
Per una didattica moderna dello strumento
Il nome di Giovanni Unterberger è strettamente legato a quello delle Accademie Lizard, nonché ad una interessantissima collana editoriale (di cui Unterberger è coordinatore oltre che coautore) che ripropone nei fatti i princìpi della
didattica moderna di cui abbiamo discusso nel corso dell’intervista.
I testi sono distribuiti in Italia da BMG e da Carisch e coprono un ampio ventaglio di ambiti musicali: dalla lettura ritmica agli stili del fingerpicking, dalla chitarra blues alla chitarra rock e metal, dalla chitarra
acustica al basso elettrico...
Non mancano neppure proposte che si appoggiano ai metodi moderni di
trasmissione del sapere musicale: come il DVD dedicato al fingerstyle, nel
quale Giovanni Unterberger fornisce una panoramica completa di questo
stile e delle possibili applicazioni ai generi musicali moderni.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet
www.lizardaccademie.net
Second Hand Guitars 27
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P arola di...
di Piero Chianura
I
l senso di incertezza che accompagna i
nostri giorni stimola anche nuove azioni positive. Siccome, per esempio, oggi è
molto diffusa la percezione che da soli non si
va più da nessuna parte, in economia, in politica, fino alle piccole grandi cose della vita quotidiana, si uniscono le forze per raggiungere
obiettivi comuni anche solo di pura sopravvivenza. Penso a certe grandi alleanze industriali,
ad alcune recenti vicende politiche, ma anche
a fenomeni di vita quotidiana come quello dei
gruppi di spesa di famiglie costrette a organizzarsi per riuscire a tirare fine mese. In (quasi)
tutti questi casi, la prassi è: “oggi do un pezzetto del mio per guadagnare (o risparmiare) di
più domani tutti insieme”. Perché la cosa funzioni occorre però che ci si creda tutti e che il
progetto abbia obiettivi realistici di breve, medio e lungo termine.
INSIEME PER SHG
Forse, per mettere su Second Hand Guitars,
Alberto Biraghi e gli amici di Accordo sono
partiti in un modo diverso e, in ogni caso, in
un contesto storico molto differente da quello attuale. Però, oggi, mi piace pensare che
per mantenere vivo il progetto SHG, a un certo punto della loro vita i “ragazzi” abbiano
dovuto/voluto (e potuto) allearsi con forze
magari prima contrapposte. Con una sola accortezza: condividere alla base la stessa passione per gli strumenti di razza, con l’intento
di voler rappresentare il più possibile l’intera comunità degli amanti delle quattro e sei
corde, obiettivo che l’edizione milanese mostra di saper raggiungere ogni anno.
PRODUTTORI DI MUSICA, STRUMENTI E
MUSICISTI
Da molti anni si parla della necessità di unire le forze anche all’interno del mercato italiano della musica con l’obiettivo
di rivitalizzare l’interesse del pubblico, delle istituzioni e dei media
nei confronti del “fare musica”. Le
iniziative di Dismamusica e Musica!, e la nascita del Coram, per esempio, sono andate tutte in
questa direzione.
C’è però, a mio modo di vedere, un elemento che ha impedito finora al comparto musica in Italia di essere unito su obiettivi comuni
ed è la distanza tra gli interessi delle case di
produzione musicale (ex case discografiche) e
quelli della produzione di strumenti, nonché
della didattica. Questo scollamento è espresso sia dalla sudditanza del settore strumenti
nei confronti del più ricco e famoso settore discografico, sia dal conseguente comportamento che i media e le istituzioni hanno nei
confronti delle questioni che riguardano i due
ambiti. Problema culturale, si dice...
RIVISTE DI MUSICA,
STRUMENTI E MUSICISTI
Anche in ambito editoriale, ritroviamo questa
separazione, oggi ancor più anacronistica. Infatti, quando riusciamo a individuare in edicola la “nostra” zona, quella delle riviste musicali,
si presentano ai nostri occhi tre tipologie di testata. Le riviste di tendenza e un po’ modaiole
in cui la musica è solo uno tra i tanti argomenti trattati. Le riviste musicali che parlano di novità discografiche e musicisti, distinte
Il catalogo di Auditorium Edizioni, casa editrice di
libri ed etichetta discografica, è distribuito su tutto
il territorio nazionale e comprende alcune delle più
importanti monografie sui protagonisti della musica contemporanea: John Cage, Demetrio Stratos,
Frank Zappa, Peter Gabriel, Laurie Anderson, Philip Glass, Tom Waits e altri ancora.
Tra i pochissimi editori italiani di musica, Auditorium Edizioni è presente con proprie iniziative nelle più importanti fiere del settore e ovunque esista uno spazio per la musica
di qualità.
Auditorium Edizioni - corso Concordia, 6 - 20129 Milano
www.auditoriumedizioni.it (email: [email protected])
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22
Second Hand Guitars 27
per generi musicali (musica jazz,
musica rock, heavy metal, musica italiana, musica celtica…).
Infine le “nostre” riviste specializzate, distinte per categorie: chitarristi, batteristi, appassionati di computer music e home recording.
Possono anche essere riviste più “orizzontali”
ma sempre focalizzate soprattutto sul mercato dello strumento musicale, spesso senza una
vera relazione col mondo della musica suonata e ascoltata.
Manca invece una rivista capace di essere
rete di collegamento tra le diverse esperienze
di ascoltatori, musicisti e operatori del settore, che hanno una comune finalità: la creazione e l’ascolto di buona musica prodotta grazie
a strumenti adeguati.
INSOUND, EDITORIA DI SERVIZIO
Sulla base di questa convinzione stavo ripensando SM (rivista che stavo dirigendo prima di
dimettermi dall’editore che l’aveva appena acquisita) e ho progettato ora (insieme a quelli
di Auditorium Edizioni) InSound, nuova rivista mensile che modifica la prospettiva con la
quale solitamente si scrive e si legge di musica,
strumenti e musicisti. Una rivista che parla di
musica, di strumenti e di musicisti in una forma moderna e fortemente divulgativa.
Il payoff di InSound “Musica, Strumenti, Musicisti” ha proprio questo significato: restituire
integrità all’esperienza musicale, fatta di suoni, prodotti da strumenti, utilizzati da tecnici e
musicisti. È questa idea di “network”, in definitiva, a suggerire un altro obiettivo a me caro e
che condivido e promuovo ogni volta che posso: favorire la comunicazione anche tra diverse riviste, associazioni, organizzazioni di eventi
e realtà musicali, facendo di InSound uno spazio comune di informazione, approfondimento
e iniziative, verso un interesse condiviso.
Il primo numero di InSound verrà presentato
ufficialmente al MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza (26-27 novembre
2006).
CLOE ESPONE LE NUOVE SERIE FIREFLY E STING
FERRANTI,
DA 125 ANNI
Non sono molti i rivenditori che possono apporre,
nella propria carta intestata, la scritta “SINCE 1880”.
E, tra questi pochi, sono
pochissimi i rivenditori di
strumenti musicali.
Ferranti, di Piacenza, è
tra questi pochissimi, con
125 anni di esperienza
alle spalle e un’offerta di
nuovo, vintage e “Second
Hand” commisurata al suo
innegabile blasone...
FERRANTI
21-22
www.ferrantimusica.it 0523 384738
...a SHG e oltr e
All’indomani della positiva esperienza di SHG Ancona,
Daniele Cardoni e Luca Cesaroni, i titolari del workshop
romano, hanno deciso di essere presenti anche a Milano per presentare i nuovi strumenti.
“Sono chitarre -raccontano i due- nate dall’incontro fra
la nostra esperienza di costruttori e le esigenze dei tanti amici musicisti, sia professionisti che dilettanti. Sono
strumenti che già nel design esteriore esprimono sinergia tra le intramontabili marche storiche: Gibson e Fender. La mano ci ha disegnato in modo naturale il profilo del body e della
paletta sui cartoni di draft; e quando ci siamo trovati di fronte al primo prototipo, lo strumento ci ha subito comunicato una personalità indipendente e allo stesso tempo tradizionale. Aspettavamo la prova del pubblico... ed è stata una bella soddisfazione! Queste
chitarre sono piaciute proprio per il feeling familiare e per gli stimoli innovativi: quando è stato il momento di provarle, nessuno ha potuto fare a meno di accennare mille
brani e poi partire per la tangente... finisce sempre in jam!”
I legni utilizzati permettono sonorità calde in stile Gibson ma con componenti aperte e
un po’ aggressive. La serie Firefly monta ponti con tremolo e magneti brillanti, mentre
le chitarre Sting sono un po’ più calde, grazie al ponte fisso e ai pickup humbuckers.
A questo proposito, è interessante segnalare la bella collaborazione nata con
I-SPIRA, il produttore di Recanati che ha creato le varie serie di pickup montati
sulle CLOE. Si tratta di una sinergia importante, che contribuisce a rendere le chitarre Cloe degli strumenti di altissima qualità e interamente “made in Italy”. L’intero catalogo Cloe è disponibile online, insieme a moltissime altre informazioni
sulla vita del workshop di Genzano, all’indirizzo internet www.cloeguitars.it
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Second Hand Guitars 27
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A SHG e oltre...
Lucky music TUTTE LE NOVITÀ DI MASOTTI
DA 14 anni
Molte, e molto interessanti, le
a Milano
novità in casa Masotti Guitar
È passato da poco il 14esimo compleanno di Lucky
Music, anniversario per cui
è stata organizzata una
festa importante (completa di lotteria e premi)
culminata nei giorni 5 e 6
novembre.
E a distanza di 15 giorni
ecco SHG 27, il luogo dove
il grande lavoro di reperimento di pezzi interessanti si esprime in una sola
intensa giornata di contatti, di prove, di contrattazioni e di vendite.
Anche quest’anno Lucky
Music primeggia nella penombra dell’Alcatraz con
tantissime proposte di Second Hand e di Vintage.
“C’è davvero una vastissima scelta per tutti i gusti
musicali e per tutte le tasche”, precisa Mauro De
Nadai, “date un’occhiata!”.
LUCKY MUSIC
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Devices. In occasione di Second Hand Guitars viene presentata a Milano una nuova
versione della X100M, la Modern 6L6, straordinaria per ottenere timbri melodiosi e caldi
senza perdere trasparenza,
profondità e definizione. Ottima l’accoppiata con la serie
limitata di 2x12 Dragoon dedicata alle testate Masotti, di cui riprendono il look. I nuovi esemplari vantano tecnologia originale Dragoon e offrono una vasta scelta di coni Celestion.
Importanti novità anche per il
MXM, mixer di linea programmabile dotato di 2 loop stereo
controllabili via midi. Il nuovo modello si presenta in una
rinnovata veste grafica che sottolinea con decisione la presenza di nuove, importanti funzioni
aggiuntive. Ottimo per ottenere il processamento in seriale/parallelo, il modello MXM prevede
ora una programmazione da frontale, una nuova struttura dei buffer interni (derivati dal buffer di casa Black Box) e ben 2 controlli remoti programmabili e controllabili via MIDI (AUX1 e
AUX2). Questi controlli sono utlizzabili sia come router/looper true bypass (i contatti sono realizzati tramite relè audio grade) sia per selezionare i canali di una eventuale testata, aumentando ulteriormente la sua versatilità e capacità di integrazione in sistemi complessi.
I prodotti Masotti Guitar Devices vengono utilizzati da un numero crescente di importanti artisti: Giacomo Castellano, William Stravato, David Pieralisi, Carlo Fimiani, Labyrinth, Sugarfree,
Michele Quaini, Salvatore Russo e molti altri.
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TUTTI I COLORI DEL SUONO
Sono davvero moltissime le novità che Music Gallery
porta a Second Hand Guitars 27, ed è facile prevedere
che saranno davvero in molti, oggi, ad avvicinarsi allo
stand per provare gli strumenti e gli accessori proposti
dalla dinamica azienda milanese.
La serie delle novità si apre con la splendida chitarra riprodotta qui a fianco: si tratta del nuovo modello di Dobro Regal RC-51. La chitarra è
realizzata in ottone per campane; un materiale
che offre sonorità decisamente uniche e che
anche nella finitura (è nichelato e lucidato a
specchio) si impone come una scelta di forte impatto. Il manico dello strumento è in
mogano, la tastiera in palissandro, e la paletta è ricoperta da uno strato madreperlato
con decorazioni in stile “Art-Déco”: tutti questi
dettagli, insieme al suono sorprendente, fanno di questa chitarra uno strumento capace di regalare esperienze indimenticabili.
Nel campo degli accessori è sicuramente da
segnalare l’arrivo del nuovo flanger HOAX
firmato da Electro Harmonix. Si tratta di un
effetto a pedale progettato con l’obiettivo
dichiarato della facilità d’impiego e della
grande versatilità d’uso. Grazie ai due filtri di cui è dotato (che
MUSIC GALLERY
www.musicgallery.it
24
Second Hand Guitars 27
possono essere combinati e dosati a piacere in svariate modalità), HOAX riesce a riprodurre un ‘infinita gamma di flanger.
Inoltre, grazie alla presenza di due output separati (uno “effettato” e l’altro Dry), si possono utilizzare due amplificatori
diversi e mixare in modo creativo i due suoni.
Il catalogo Electro Harmonix propone poi il modello English Muff’n, che si ispira ai leggendari amplificatori inglesi per chitarra e ne ripropone i classici
toni con estrema accuratezza. La coppia di valvole presenti sotto la caratteristica lamiera forata è
di tipo 12AY7: un dettaglio che regala al suono finale un calore tutto Brit e una versatilità senza precedenti. Con English
Muff’n è possibile spaziare da un suono lievemente Crunch a
distorsioni Hard Rock... con tutte le sfumature intermedie.
Da segnalare inoltre la disponibilità dei nuovi pickup Tesla,
di norma utilizzati da produttori occidentali ed ora disponibili con un proprio marchio. Si tratta di una linea di pickup
destinata a chitarra classica, chitarra elettrica e basso (a 4 o
5 corde) e caratterizzata da un suono molto definito e perfettamente bilanciato. Infine, nelle novità si segnalano gli
utensili Hosco per liuteria professionale: un intero catalogo
di lime, scalpelli, seghetti; materiali per binding, battipenna
e segnatasti che faranno la felicità di chi, per hobby o per
professione, si cimenta nella costruzione o nella riparazione di uno strumento.
C
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A SHG e oltre...
SR TECHNOLOGY: UNA VITA IN MEZZO ALLE CHITARRE
Qual è il panorama tipico di SHG? Il portone dell’Alcatraz aperto, una gran confusione, chitarre e ampli che vanno avanti e
indietro… e SR Technology. Con le sue casse, gli ampli, i mixer, insomma tutto ciò
che serve per amplificare questa giornata di note. E non è un caso, dal momento
che in ogni fiera, festival o manifestazione dove la chitarra la fa da padrone, SR
Technology c’è. Anche se questo sembra
normale, c’è un particolare sorprendente:
SR Technology non produce nessun apparecchio ufficialmente dedicato all’amplificazione della chitarra. Ma le casse di SR
sono sempre richieste là dove ci sono delle corde da amplificare.
Il paradosso è solo apparente, perché la
parte vincente della proposta SR Technology è il suono. I fondatori di SR lavorano
da sempre per ottenere il “suono vero” (SR
sta per sound research), l’amplificatore
migliore per suonare, definire ed esaltare il timbro degli
strumenti e della voce.
Mentre molte aziende si dedicavano alla realizzazione di
impianti ideali per la musica
riprodotta, con suoni gonfi di
loudness, processori di effetti, stereofonia “pompata”, SR
lavorava sulle valvole, sulla riproduzione degli armoni-
ci, sulle risonanze del legno. È nato così
il suono SR. Un suono caldo, molto profondo, che avvolge e permette di sentire
tutte le sfumature di quello che si sta suonando.
L’avvicinamento al mondo della chitarra e degli strumenti a corda è stato quindi un passaggio naturale. Grazie a qualche
rivenditore dall’orecchio raffinato che ha
creduto da subito nelle sue idee, SR Technology è stata sin dagli inizi presente a
tutte le manifestazioni più importanti del
mondo delle chitarre: SHG, Acoustic Guitar Meeting, Soave...
Nonostante le esigenze sonore di mondi
musicali così diversi come quello “elettrico” di SHG e quello “naturale” dell’Acoustic Meeting, gli impianti utilizzati per
amplificare le due manifestazioni sono
sempre stati esattamente gli stessi.
Del resto, se un amplificatore sa riprodurre
tutti gli armonici di una corda che vibra, riproduce con
la stessa fedeltà le vibrazioni delle corde di un’elettrica,
di un’acustica, di un basso, di
un contrabbasso e della voce
umana.
Negli ultimi anni, i test sui
prototipi sono stati fatti usando lo Stick™. È l’unico strumento a corda che si estende
per sei ottave, come un
pianoforte,
e che permette di testare la resa
sonora dell’impianto
dal DO basso al RE della sesta ottava. Quando
un impianto supera i test dello Stick™, si
può essere certi che ha il giusto “suono
SR”. Come l’ultimo nato, il JAM 400. È un
combo compatto, leggero, con un mixer
superaccessoriato e molto, molto potente. Il bassista americano Michael Manring
ne ha richiesto uno per il suo ultimo tour
italiano, nel luglio scorso. La sua reazione
è stata entusiastica. A suo giudizio JAM
400 è oggi uno dei migliori amplificatori
sul mercato! Thanks, Michael.
Anche questa edizione di SHG sarà impegnativa per SR. Due palchi, tanti nomi importanti da amplificare, tanta fedeltà di
suono da garantire e, naturalmente, uno
stand dove poter accogliere tutti coloro
che vorranno provare i suoi prodotti. Ci si
vede lì. O, meglio, ci si vede... qui.
SR Technology
www.sr-tech.net
DAVOLI: FRA RESOFONICHE E ACCESSORI
È decisamente variopinto, come sempre, lo stand di Wilder Davoli. Un nutrito catalogo di accessori (che vanno dalle tracolle della collezione Get’m Get’m agli
accessori per liuteria visibili nella foto in basso a destra) fa da corona alla ricchissima esposizione di chitarre, prime fra tutte le Resonator National, di cui
Wilder Davoli è importatore ufficiale per l’Italia. E di cui proprio oggi qui all’Alcatraz è possibile ascoltare il suono direttamente dalle mani del più
grande specialista di questo strumento: Bob Brozman, che dopo l’attesissimo workshop si intratterrà proprio presso la postazione Davoli per incontrare di persona il pubblico italiano di SHG 27.
Le Resonator National non rappresentano tuttavia l’unico fiore all’occhiello della proposta Wilder Davoli, che è ricca come sempre di strumenti raffinati e di
gran pregio. Come le chitarre Trussart, ciascuna delle quali rappresenta un pezzo unico di grande valore; o come gli strumenti Babicz, con il loro innovativo
sistema di montaggio delle corde.
Già a marzo, durante SHG 25, proprio le Babicz hanno suscitato la curiosità di
tantissimi visitatori, che in mancanza un ambiente adatto all’ascolto di chitarre acustiche (ascoltare il suono acustico nel parterre di SHG è un ‘impresa
decisamente titanica) hanno poi
seguito dimostrazioni e appuntamenti presso molti punti di
vendita. E lo stesso è praticamente avvenuto a Rimini, durante il Disma Music Show
dello scorso aprile.
Wilder Davoli
www.wilderdavoli.it
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Second Hand Guitars 27
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071 75.73.720
A SHG e oltre...
TUTTI GLI STRUMENTI JACARANDA
Jacaranda continua a rappresentare un traguardo per i musicisti che chiedono il massimo
da uno strumento e non si accontentano dei limiti imposti
dalla produzione di serie.
Dopo Saturnino e il basso Proxima JSX, realizzato appositamente per il bassista più
internazionale della scena musicale italiana, la liuteria Jacaranda presenta una chitarra
progettata in collaborazione
con William Stravato, un chitarrista rock-fusion molto apprezzato, che ha collaborato,
tra gli altri, con
Brett Garsed e
Richie Kotzen.
I dischi come
solista di William, Survivor
e Cybertones,
sono elogiati
dai suoi fans in
tutto il mondo.
L’idea di base
della JWS signature nasce
dall’esigenza
di una chitarra dall’aspetto più classico rispetto agli strumenti pensati
per lo shred, ma con la stessa
suonabilità, con un suono vintage, che però all’occorrenza
sappia tirare fuori la sua anima aggressiva.
Il corpo è una forma strato leggermente addolcita nel double
cutaway per renderla più ma-
neggevole, il legno del body è
in ontano con un top in acero per dare un po’ di punta e
presenza al suono, che per un
chitarrista solista deve essere
sempre “davanti” in ogni contesto; il manico è in acero in
un solo blocco con la tastiera.
La dotazione è completata da
un pickup minihumbucker formato single coil al ponte e da
due singoli noiseless al centro
e al manico, silenziosi anche
nella situazione più disturbata! Il ponte vibrato e le meccaniche, per finire, sono quasi
impossibili da
scordare!
Tutte le chitarre Jacaranda,
quelle signature come quelle standard,
sono realizzate interamente a mano con
massima cura
in ogni particolare; ogni strumento parte
da un concetto base su cui si può intervenire modificando ogni dettaglio,
anche piccolo, parlandone e
facendosi consigliare direttamente dai liutai che la costruiranno. Le opzioni tra cui
scegliere non si contano; le dimensioni del manico e dei tasti, i legni, le parti meccaniche,
le verniciature, fino alla scelta
dei pickup che equipaggeranno lo strumento per modellare
perfettamente il suono finale.
Gli altri modelli proposti dalla liuteria milanese sono quelli
della serie JST (da cui proviene la William Stravato), double
cutaway in ontano con manico avvitato in acero 22 tasti,
tastiera in acero o palissandro. I pickup sono tre single
coil Kinman Avn noiseless, il
ponte Wilkinson e meccaniche
Gotoh autobloccanti entrambi
vintage style. O, ancora, quelli della serie JTL, con forma
tele ma contour body, corpo
in swamp ash, stessa tipologia di manico, due pickup noiseless Kinman Avn, ponte fisso
con corde passanti nel corpo e
meccaniche kluson vintage.
La serie JD ha come caratteristiche principali il body in
JACARANDA
www.jacaranda.it
ALLA SCOPERTA DELLA STAMPA ESTERA SPECIALIZZATA
Volatino A5
13-10-2005
17:55
mogano con top in acero, il
manico in scala 628 mm con
tastiera in ebano, ponte fisso,
nelle versioni con due humbucker o due P90.
La JL One, per finire, è una
chitarra con ponte tremolo Floyd Rose, due humbucker
splittabili attraverso il selettore a cinque posizioni per la
massima versatilità timbrica,
tastiera in ebano con 24 tasti,
nata per correre!
La produzione Jacaranda viene quindi completata dai bassi, che rappresentano un altro
indubitabile punto di forza del
laboratorio milanese, e che
sono disponibili in tre modelli da cui si diramano le varie
versioni: Proxima, JDF, e Mock.
Anche questi, naturalmente,
realizzati in maniera completamente artigianale.
D1
02 83.94.686
Pagina 1
Partecipa all’evento di Second Hand Guitars 27 anche Alisound snc,
che importa e distribuisce giornali specializzati nel settore della chitarra e non solo.
La sua storica presenza nel campo degli strumenti musicali è legata alla diffusione di giornali di provenienza US e UK, che tracciano le
nuove tendenze.
Grazie ad Alisound è possibile completare la propria collezione, oltre
che con i numeri recenti, anche con gli arretrati a partire dal 1997, che
spesso nemmeno l’editore ha a disposizione.
Per gli appassionati l’incontro con Alisound non è solo un momento per
poter conoscere e toccare con mano una vasta scelta di riviste dedicate alla chitarra, ma anche l’occasione per trovare un punto di riferimento se si vogliono scoprire novità o curiosità o recuperare numeri “persi”.
Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito internet www.alisound.com, utilizzando il motore di ricerca trasversale su
tutti i giornali distribuiti, che spaziano da riviste di chitarra, batteria ed elettronica a riviste per studi di registrazione.
ALISOUND
www.alisound.com
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Second Hand Guitars 27
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...a SHG e oltr e
PRINA, IL VINTAGE E ALTRO
Strumenti Musicali Prina
porta a SHG una fornitissima
scelta del miglior Vintage disponibile al momento nel suo
punto vendita, che corrisponde, a detta dei responsabili, a
una gamma tra le più complete del mercato. Il detto “da
Prina si trova” prende forma e
significato partendo dal fatto che gli strumenti vintage
hanno nel negozio Prina un
riferimento sia per gli appassionati, sia per i professionisti
alla ricerca di un pezzo particolare. “E questo è talmente
vero, che da Prina il vintage
lo si può prenotare”, chiarisce
a questo proposito Ivano.
Sia nel campo delle chitarre elettriche e acustiche
che dei bassi, sono spesso ampiamente disponibili
i modelli leader più ricercati dei marchi di riferimen-
to (Gibson, Fender, Gretsch,
Guild, Rickenbacker, Musicman, Martin, ecc.). “Ma
dire che sono disponibili è
un po’ riduttivo”, aggiunge sempre Ivano. “In effetti la nostra specializzazione,
e l’attenzione di chi nel negozio cura questo settore, si
esprime attraverso una attenta scelta degli strumenti,
che tiene conto di elementi
quali rarità, aspetto, bellezza e suono originale, ma che
assicura sempre anche una
usabilità immediata degli
strumenti stessi”.
Accanto a questi strumenti si
è peraltro evoluta, da Prina,
quella che è ancora in parte una novità per il mercato
italiano, che ha saputo accogliere molto bene la disponiPRINA, Milano
www.prina.it
bilità di strumenti di liuteria
americana usati dai migliori
musicisti. E qui il riferimento è d’obbligo a chitarre Don
Grosh o Melancon, ad amplificatori boutique (Speedster, Carr, Comet, Bruno,
assemblati a mano filo a filo)
e ai pedali boutique (R.Keely,
Menatone, Rmc, Landgraff,
Klone).
E tutto questo è pienamente verificabile sia a SHG, sia
in negozio: tutta l’equipe Prina è infatti a disposizione di
visitatori e clienti per spiegazioni e dimostrazioni dei
prodotti.
MOGAR MUSIC
DISTRIBUISCE
IN ESCLUSIVA
ERNIE BALL
E MUSIC MAN
Mogar Music è lieta di
annunciare che a partire dal mese di novembre
2005 curerà la distribuzione esclusiva per
il territorio italiano dei
marchi Ernie Ball e Music Man: la gamma di
prodotti commercializzati comprenderà l’intero catalogo dei due
prestigiosi marchi californiani, dai rinomati
bassi della gamma Sting
Ray alle prestigiose chitarre Signature, firmate,
tra gli altri, da John Petrucci e Steve Lukather,
passando per la ricchissima line-up di corde,
accessori e merchandising.
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Second Hand Guitars 27
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A SHG e oltre...
Nik Huber a SHG 27
Qui a Second Hand Guitars 27 è
possibile incontrare di persona il liutaio tedesco Nik Huber, che ha già
deliziato moltissimi musicisti con le
sue originali e innovative creazioni.
Nik è infatti il costruttore delle omonime e prestigiose chitarre artigianali, promosse sul territorio italiano
da Paul Weber tramite il sito www.
huber-italia.net e già proposte da
importanti punti di vendita di riferimento sul territorio italiano,
come ad esempio, a Milano, Prina Suoni e Musica.
Nik Huber è a disposizione del popolo di
SHG 27 per presentare alcune sue creazioni (tra le quali l’inconfondibile modello Orca, con il manico segnato dalle
evoluzioni del sinuoso cetaceo in madreperla) e per rispondere a qualsiasi domanda inerente la liuteria elettrica
ed il setup delle chitarre, forte anche
della prospettiva data dalla decennale esperienza acquisita quale riparatore
ufficiale in Germania delle prestigiose
chitarre Paul Reed Smith. Lo potete trovare al tavolo D11, zona palco, dove verranno anche
esposte alcune chitarre di privati, modificate con i pickup Harry Häussel.
Paul Weber
www.huber-italia.net
D 11
PER BASSO,
DA ROLAND
Saranno disponibili nelle
prossime settimane i nuovi amplificatori per basso
proposti da Roland. I due
nuovi modelli, che si chiamano D-Bass 115 e D-Bass
115X, rappresentano la
punta di diamante dell’offerta Roland e sfruttano
a fondo la tecnologia FFP
(Feed Forward Processing).
Il primo è un amplificatore autonomo, il secondo è
un satellite da aggiungere
ai modelli 210 e 115.
ROLAND ITALY
www.roland.it
Arese
02 937781
SU MISURA PER IL TUO STRUMENTO
A Sesto San Giovanni c’è una piccola e flessibile azienda che produce flight cases. E, fin
qui, non c’è da meravigliarsi. Quello che fa
piacere scoprire, per il popolo di appassionati al proprio strumento a quattro, cinque sei...
o dodici corde, è che la FLIGHT CASES CRB ha
una attrezzatura estremamente flessibile, con
la possibilità concreta di produrre robuste custodie su misura (e con il disegno interno perfettamente combaciante con la sagoma dello
strumento singolo) in pochissimi giorni e con
una spesa davvero contenuta.
La finitura, grazie all’impiego di materiali di alta qualità (a partire da
imbottiture, angoliere, maniglie e serrature), può essere scelta su una
ampia varietà di materiali e colori (come il giallo dell’illustrazione, ma
anche il blu, il rosso, il nero, l’alluminio lucido, il metallo satinato e via
discorrendo) e con differenti spessori (da 5 a 15 millimetri, dipendentemente dall’impiego cui si vuole destinare il case in questione).
Ogni parte è accuratamente rivettata su profilati in alluminio di
grande robustezza e qualità, per garantire una perfetta tenuta della custodia e per evitare la sorpresa che altri prodotti a volte hanno
riservato (cedimento di collanti, fuoriuscita delle rotaie di fissaggio e così via). Naturalmente la Flight Cases CRB non veste solo
chitarre, ma ogni apparecchiatura elettronica (mixer, expander,
microfoni, effetti, ecc.), altri strumenti (tastiere, e altro) e può
fornire soluzioni personalizzate (anche con serigrafie studiate insieme a ciascun cliente) per rivenditori e produttori.
FLIGHT CASES C.R.B.
www.flightcasescrb.com
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Second Hand Guitars 27
Sesto S. Giovanni
02 24.26.110
Dal 1957, con classe
RASH GUITARS: NON PIÙ SOLO
UN LABORATORIO DI LIUTERIA
Rash Guitars è diventato un
mondo di musica, di buon
gusto, di contatti.
Da pochi giorni, infatti, è
online una nuova versione di
www.rashguitars.it: un sito
raffinato dove nulla è lasciato al caso.
Le nuove fotografie
ad alta risoluzione
cercano di fornire
non solo preziose
informazioni sugli
strumenti Rash,
ma comunicano ai visitatori
i valori dell’armonia e della
precisione, della fantasia e della passione: ovvero
le caratteristiche principali su cui si
basa l’esperienza decennale del laboratorio. Fra le sezioni che già figuravano nella versione precedente
del sito, un occhio di riguardo merita di essere rivolto alla pagina “Artisti”. Qui trovano posto tutti
i musicisti che finora hanno
voluto essere endorser Rash
Guitars; e a questo proposito non può mancare una
menzione all’ingresso nella
famiglia di Marco Sfogli,
ormai membro della James Labrie Band. La collaborazione è nata grazie
ad una chitarra Rash aerografata.
Da ottobre, Marco
Sfogli suona ufficialmente una Mt
Monster Custom
a 6 corde e
una Mt Monster Custom a
7 corde.
RASH GUITARS
www.rashguitars.it
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...a SHG e oltr e
La presenza di Cris Music a SHG 27 prevede, in questa
edizione, due punti di offerta ben precisi. Da una parte
vengono proposti infatti esclusivamente prodotti di seconda mano (poi il pubblico deciderà, modello su modello, se si tratta di vintage o di semplice “usato”). “E
questo vale sia per le chitarre, che saranno numerose”,
precisa Max con una punta di orgoglio, “sia per le elettroniche e i pedalini, rigorosamente da classificare tra i
prodotti che hanno già avuto almeno un proprietario”.
Dall’altra, invece, è prevista una speciale promozione
sulle corde Dean Markley, che vengono offerte a prezzo
speciale e corredate da gadget simpatici e vivaci, come
magliette, felpe e cappellini.
Per sottolineare l’importanza della presenza di Cris
Music a SHG 27 basta, peraltro, una sola citazione “di
rango”, fiore all’occhiello dello stand
e, probabilmente stella “tra le stelle” della manifestazione. Stiamo parlando di una favolosa
Gibson semiacustica ES 225 con la raffinata finitura Sunburst: è un prodotto interamente originale e risale al lontano 1957.
Che dite, si tratta di materiale di seconda mano
o di purissimo prodotto vintage?
CRIS MUSIC
www.crismusic.com
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DEAN: TORNANO LE ALI
È con grande entusiasmo che MKM annuncia di avere ripreso la distribuzione in Italia di un marchio “storico”: Dean Guitars.
Il marchio Dean, così come il nuovissimo Luna Guitars e quello
del produttore di batterie DDrum, sono stati acquisiti di recente
dal gruppo americano Armadillo Enterprises, che ha sostenuto forti investimenti per rinnovare la produzione e l’immagine. Così, accanto alla linea USA Custom -che rimane a catalogo per la gioia
di tutti i cultori del bello- la gamma di strumenti è stata ampliata e comprende oggi chitarre acustiche, chitarre elettriche e bassi. Non mancano neppure i modelli Resonator e i prezzi sono una
sorpresa… felice.
Il nuovo corso Dean è sottolineato anche dalla collaborazione di endorser prestigiosi, come Dimebag Darrell, Michael Schenker, Brian
Bromberg e tanti altri. Si è quindi in buona compagnia quando si
provano, oltre ai modelli firmati, quelli della nuova linea denominata “Vendetta” (quattro modelli diversi
che vanno da una ottima “1” con un interessantissimo rapporto qualità/prezzo alla
splendida “4” neck-thru con la tavola quilted). Un discorso a parte merita il nuovo
marchio Luna. La chitarra è anche donna e
LUNA si rivolge ad un pubblico femminile
(ma non solo...) con una linea di acustiche
ed elettriche estremamente interessante e
personale, finiture splendide e prezzi accessibili a tutti. Tutta la produzione LUNA
risponde agli altissimi standard di qualità Dean e soddisfa l’esigenza di chi vuole
una chitarra che sia anche una caratterizzazione del proprio gusto e della propria sensibilità.
MKM
www.mkm-music.it
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Second Hand Guitars 27
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I l Super Evento
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L’
attesissimo WORKSHOP
DI ASSEMBLAGGIO E SETUP
si tiene nella saletta adiacente
alla sala principale. Si tratta di un corso
che vuole svelare ai presenti i piccoli trucchi e i
grandi segreti (o i grandi trucchi e i piccoli segreti, come volete), per assemblare e regolare una
chitarra solid body con manico avvitato. Il corso è
tenuto dal guru dei guru Ro- 2
berto Pistolesi, che mette a disposizione degli
appassionati presenti la sua rinomatissima maestria.
3
Assieme a Roberto è quindi
possibile ripercorrere il cammino che, a partire da un po’
di
pezzi raccolti in giro per il
4
mondo, ha portato un fortuna5
to mortale nell’antro del Maestro
per vederlo assemblare una Telecaster Thinline-style dalla
voce sopraffina (e non vi diremo chi è il fortunato mortale, tanto lo si incontra qui a SHG 27). E proprio qui a Milano abbiamo oggi proprio lei
(la Telecaster Thinline-style dalla voce sopraffina), rismontata per l’occasione, per dare
a tutti la possibilità di vedere come si fa a trasformare una manciata di pezzi di
legno e metallo in uno strumento da sogno.
Il workshop è previsto per le 14.20, ma l’orario potrebbe subire variazioni. Anche perché le richieste di accedere alla sala del workshop sono state talmente
numerose che avremmo dovuto avere un
Alcatraz per accoglierle tutte. Il cor7 altro
so ha quindi inizio certamente al termine dell’inevitabile pigia-pigia che si crea
quanto un super-evento sta per diventare realtà...
6
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1: Un accrocchio di pezzi sparsi
2: La vite e Roberto Pistolesi
3: La perizia in un foro: provate voi!
4: Ogni dettaglio prende forma
5: L’importanza della curvatura perfetta
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Second Hand Guitars 27
6: La precisione NON è un optional
7: La corda di Sol...
8: Lo riconoscete?... si chiama Alberto...
A SHG e oltre...
ANDATE DA MERULA: ...E STATE FRESCHI!
La presenza Merula a SHG27 è, come
sempre, contraddistinta da una forte varietà di prodotti offerti. Ma non solo.
Al di là dell’offerta merceologica, fatta di
chitarre e bassi sempre interessanti nella
loro varietà, con pezzi “vintage” che sarebbe riduttivo definire solo interessanti, e con alcune vere chicche da andare a
scovare tra la selva di palette che spuntano dalla postazione Merula, anche quest’anno troviamo presso quest’area delle
proposte marketing davvero interessanti.
Innanzitutto il calendario Merula 2006,
ancora una volta innovativo e ancora una
volta gratuito e distribuito a chiunque
ne faccia richiesta (fino a
esaurimento delle scorte disponibili all’Alcatraz). E si tratta
di un calendario che propone
una grafica capace di stupire, con
quadri di notevole bellezza alternati a pagine più
tradizionali.
Merula
www.merula.com
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Second Hand Guitars 27
Ma Merula quest’anno supera le aspettative dei suoi fan.
All’Alcatraz ha infatti deciso di avviare una nuova
promozione (ricordate il famoso rimborso benzina per chi andava in Piemonte
a visitare il suo negozio?) che è, consentiteci di giocare con le parole, “raggelante”. Quest’anno, chi andrà a visitare
il punto vendita di Merula, avrà la gradita sorpresa di poter ripartire portandosi a casa un frigorifero da auto: rosso,
bombato (come i modelli degli anni ‘60),
completo di maniglia per il trasporto e
futuro importante compagno di viaggio
per la prossima estate.
Sulla porta del bellissimo oggetto campeggia, serigrafata, la margherita ricavata dalla rotazione di una chiave
di violino, l’inconfondibile marchio del
dealer piemontese.
Informatevi presso la postazione Merula.
Per avere diritto al frigorifero da viaggio,
le regole sono proprio pochissime...
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AmpLI
TESTATE
E ARCHTOPS
Ancora una volta tra gli spazi importanti di SHG troviamo l’angolo raffinato di Teac Italiana: un luogo dove
il distributore italiano presenta la sua
gamma di prodotti per la chitarra e le
sue bellissime D’Angelico Archtops,
chitarre di pregio con caratteristiche
di prodotti di liuteria e con finiture
estremamente curate (anche nelle
dorature, negli inserti di madreperla
e, quel che più conta, nella sagomatura dei pregiatissimi legni).
Al loro fianco le proposte di amplificazione canadesi di Yorkville, con il
marchio Yorkville (appunto) e con le
splendide e potenti proposte valvolari Traynor (sempre prodotte dalla canadese Yorkville). Un luogo dove vale
la pena di fermarsi.
TEAC ITALIANA
www.teac.it
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Via Asiago, 33 - 22100 - Como - Tel 031 34.00.78 - Fax 031 34.01.97 - www.alisound.com
Via Dei Molini, 68 - 19038 - Sarzana - Tel 0187 62.69.93 - digilander.libero.it/armadilloclub/
Blu Music
18
Via Granita, 8/B - 60035 Jesi - Tel. 0731 200155 - www.blumusic.com
Chitarre
15
Via Monte delle Gioie, 24 - 00199 - Roma - Tel 06 86.21.99.19 - www.chitarre.com
Chitarremancine
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[email protected] - www,chitarremancine.com
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Via Salvador Allende, 5/7 - 06024 - Gubbio - Tel 075 92.20.746 - www.cordovaguitars.net
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Tel. 011.2236881 - [email protected]
LA Music
H1
Via Venezia, 10 - 35030 - Rubano - Tel 348 36.76.400 - www.la-music.it
Lenzotti
D1
Via Emilia Est, 885/A - 41100 - Modena - Tel 059 36.41.14 - www.lenzotti.com
Liuteria Alverman
43
Via Matteotti, 91 - 10073 - Ciriè - Tel 011 92.10.227
Luciano Strumenti
J3
Viale San Filippo Neri, 52/54 - 71018 - Vico del Gargano - Tel 0884 96.91.44 - [email protected]
Lucky Music
J2
Viale Cassala, 7/2 - 20143 - Milano - Tel 02 58.10.32.39 - www.luckymusic.com
Masotti
80-81
Merula
J1
Mezzanota
36
Via Pasubio, 6 - 21058 - Solbiate Olona - Tel 0331 37.63.80 - Fax 0331 37.63.80 - www.abeatrecords.com
Second Hand Guitars 27
6
Via Cesare Battisti, 107 - 01010 - Farnese - Tel 0172 50.60.56 - www.masottiamp.it
Via S. Rocco, 20 - 12060 - Roreto di Cherasco - Tel 0172 49.55.91 - www.merula.com
Via Monte Giove, 19 - 12060 - Schio - Tel 0445 52.60.99 - www.mezzanota.it
12.00 - 12.10 Presentazione eventi della giornata e dell’associazione Guitars! Saletta Guitars!
12.10 - 12.50 I pickup magnetici tra storia, caratteristiche
e luoghi comuni - Luca Villani (I-Spira) Saletta Guitars!
13.00 - 13.20 Demo Jacaranda Palco Demo
13.30 - 14.10 Workshop di assemblaggio e regolazione di
una solid-body Fender-style. Saletta Guitars! Posti limitati!
14.20 -14.40 Vintek Alessandro Gaza Palco Demo
14.50 - 15.30 Bob Brozman e le sue National - Interprete
d’eccezione Frank Varano. Saletta Guitars! Posti limitati!
15.30 - 15.50 Premiazione concorso Palco Demo
16.00 - 16.30 Cicognani + Tony De Gruttola Palco Demo
16.40 - 17.00 L.A. Music Palco Demo
17.10 - 17.30 Demo De Salvo / Proel Palco Demo
17.40 - 18.00 Demo Masotti Palco Demo
18.00 Zizzetope Live & Jam Sexion Palco Demo
Via Ridondello, 43 - 27058 - Voghera - Tel 0383 36.72.85 - www.mkm-music.it
H4
MKM
38
Mormina
Via Lungarno, 412/A - 52028 - Terranuova Bracciolini - Tel 055 97.38.655
3
Music Factory
Via Paravia, 77 (angolo via Zamagna) - 20148 - Milano - Tel 02 36.50.76.07 - www.musicgallery.it
C
Music Gallery
Via San Carlo, 35 - 20017 - Rho - Tel 02 93.08.276 - www.musicisland.it
7
Music Island
Via G.B. Piranesi, 93 - 20100 - Milano - Tel 02 70.00.68.18 - www.ilnegoziodellamusica.net
87
Negozio della Musica
41
Occhipinti Giovanni
[email protected]
17
Pissarello R.
www.guitarset.it
70
Pitteri
Corso di P.ta Ticinese, 3 - 20123 - Milano - Tel 02 89.42.90.80 - www.prina.it
A
Prina
Via alla Ruenia, 37/43 - 64027 - Sant’Omero - Tel 0861 81.241 - www.proelgroup.it
B
Proel
Via Marconi, 45 - 23807 - Merate - Tel 039 99.20.048 - www.rashguitars.it
12
Rash Guitars
88
Salcuni
Via Nazionale, 51 - 12071 - Bagnasco - collezionista
16
Secco Giampiero
Via Santa Chiara, 11 - 61029 - Urbino - Tel 072 20.32.79.25 - www.soundfactoryshop.com
89-90
Sound Factory
SR Technology
Via Ceccaroni, 1 - 62019 - Recanati - Tel 071 75.73.720 - www.sr-tech.net
Via Cimabue, 39 - 20035 - Lissone - Tel 02 66.03.41 - www.mixxnow.com
10
Strumenti Musicali
Via Cesare Cantù, 11 - 20090 - Cinisello Balsamo - Tel 02 66.01.500 - www.teac.it
F1
Teac
Cascina Cantarana - 27020 - Carbonara al Ticino - Tel 0382 53.85.31 - [email protected]
110
Via Venezia Giulia, 7 - 20090 - Segrate - Mobile 335 44.23.37 - www.venturiniguitars.com
13-14
Ponte di Mezzo, 27 - CH 6854 - San pietro - Tel 0041 63.43.61.93
11
Weber
Via Tartini, 5/a - 43100 - Parma - Tel 0521 27.27.43 - www.wilderdavoli.it
F3
Wilder
Uncle P.
Venturini Alberto
Second Hand Guitars 27
37
A SHG e oltre...
SHG 85X275
25-10-2005
14:13
Pagina 1
DALL’EMILIA CON... CALORE
Ci riferiamo al calore della musica, e della musica prodotta da una
gamma di chitarre davvero impressionante. Anche quest’anno, dopo i due
exploit di Milano e di Ancona (SHG 25
e SHG 26), Lenzotti arriva a SHG 27 con
un assortimento di offerta davvero molto
interessante. E realmente “Second Hand”. Si
tratta di una gamma completa di prodotti dei
marchi più prestigiosi (Fender, Gibson, Ibanez, PRS,
Framus, Danelectro, per non citarne che alcuni), che comporranno, sui tavoli Lenzotti, una vera “foresta” di manici e palette, elettroniche ed effetti.
Per il pubblico, poi, una promozione davvero succulenta: 3 mute di
corde dorate di produzione italiana al prezzo davvero fantastico di
9,90 Euro.
“È il nostro modo di dire al ‘popolo’
di SHG che siamo contenti di essere
a Milano”, ci ha dichiarato Marco
Lenzotti, “e che cerchiamo di essere
attenti nell’individuare, su un mercato avaro, strumenti di pregio capaci di tornare ad essere il sogno
avverato di tanti chitarristi!”.
le novità
Creative Backing Tracks series
QUESTE DUE PRIME PUBBLICAZIONI RACCOLGONO
UNA SERIE DI BASI MUSICALI ADATTE
ALLO STUDIO APPLICATO DELL’IMPROVVISAZIONE
PER TUTTI GLI STRUMENTI.
PROGETTO DI GIOVANNI UNTERBERGER.
IMPROVISING THE BLUES
A CURA DI MIKI BIANCO
ML2551 • con CD
IMPROVISING THE JAZZ
A CURA DI VALERIO MORELLI
ML2552 • con CD
Lello Panico: Full Optional Guitar
ML2550 • con CD
IL BLUES È MUSICA SEMPLICE, FATTA DI POCHE NOTE, PIÙ O MENO CINQUE….
Lenzotti
D1
www.lenzotti.com 059 364114
ML2107 con CD
EFFETTI A PEDALE PER TUTTI I GUSTI
ML2510 con CD
ML2435 con CD
ML2131 con CD
ML2424 con CD
ML2179
ML2420 con CD
ML2369 con CD
DVD1403 vol.1
DVD
DVD1458 vol.2
MO
SSI
OVI
U
Massimo Varini
N
I suoni della chitarra
volume 3:
DVD1541 vol.3
38
conoscere, registrare e
amplificare le chitarre
Second Hand Guitars 27
ML2508 con CD
ML2184 con CD
Se per la maggior parte delle chitarre di SHG vale l’equazione per
cui più sono antiche e più valgono,
lo stesso non si può dire per gli effetti a pedale... Sono sempre molto interessanti gli ultimi arrivi del
settore, fra i quali si distinguono in
questo periodo le proposte di Seymour Duncan e di Digitech.
Seymour Duncan propone il nuovissimo Tweak Fuzz nato dalla collaborazione con Blues Saraceno: è un pedale “fuzz” del
tutto unico che dispone di un interruttore (il “tweak”) per scegliere tra sei diverse regolazioni, ognuna con un diverso timbro di distorsione. Il timbro di base ricorda il suono ricco e
cremoso dei festival pop degli anni ‘60, ma attraverso le regolazioni del “tweak” è possibile ottenere una miriade di altre
sfumature. Una interessante dimostrazione delle possibilità
offerte dal Tweak Fuzz è nella demo che Blues Saraceno offre
sul sito www.seymourduncan.com.
Da Digitech, invece, arrivano il nuovissimo JamMan Looper
e la pedaliera GNX3000. Il primo è un pedale per la registrazione/riproduzione di loop capace di ben 2GB di memoria e
dotato di funzioni avanzatissime che sfruttano la compatibilità fra memory card e personal computer. La seconda, invece, è una pedaliera estremamente versatile, che, oltre ad
offrire una potente sezione effetti ricca di simulazioni digitali di amplificatori e cabinet, fa anche da interfaccia audio (su
bus USB), MIDI e da preamplificatore microfonico (con componenti DBX).
M. Casale Bauer
www.casalebauer.com
Cadriano di Granarolo
051-766648
GLI AMPLI DI JOHN:
TESTATA LONE STAR
CABINET RECTO 2X12” ORIZZONTALE
CABINET RECTO 4X12” TRADITIONAL
TESTATA ROAD KING
CABINET RECTO 2X12” ORIZZONTALE
CABINET RECTO 4X12” TRADITIONAL
Arrivederci
a Marzo
www.secondhandguitars.com
Studio Bipielle in collaborazione con Accordo.it