Incontriamo uno dei chitarristi italiani che più ci

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Incontriamo uno dei chitarristi italiani che più ci
Incontriamo uno dei chitarristi italiani che
più c i rappresenta nel mondo: Mario
Schilirò, musicista sensibile e dalla
grande personalità, cultore del suono
della chitarra e, non ultimo, dotato di
spiccate qualità umane. In quasi
quarant'anni di carriera ha affiancato i più
grandi artisti italiani, mettendo a loro
disposizione uno stile personale unito a un
gusto musicale sopraffino. Da tredici anni
è alla corte di Zucchero Sugar Fornaciari,
condividendo il palco nei tour mondiali
con artisti di indiscusso spessore. Ci
colpisce per la sua estrema disponibilità
nel raccontarci la sua vita da musicista.. .
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axe giugno 2008
Parlaci dei tuoi esordi musicali.. .
11 mio primo approccio con la musica è stato con la chitarra, anche se dopo qualche anno ho cominciato a studiare
contrabbasso presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Diciamo che in qualche modo ho un'estrazione musicale anche classica.. . Dopo quattro anni di contrabbasso
mi hanno praticamente cacciato e la mia anima rock ha
prevalso su tutto! Ho continuato a suonare la chitarra influenzato dai vari gruppi dell'epoca, Beatles eRolling Stones in testa, ma anche Who, Led Seppelin e Deep Purple.
Poi sono entrato a far parte dei Teoremi, mio primo gruppo in assoluto, con cui abbiamo inciso un disco dalle influenze rock-progressive.
Com'è awenuto il passaggio al professionismo?
Dall'incontro con [il tastierista] Toto Torquati, grande musicista e arrangiatore, con cui iniziai i primi lavori in studio, con non poca difficolth da parte mia, in quanto ancora non avevo una preparazione adeguata sullo strumento.
Fu un'esperienza fondamentaleper la mia formazione musicale. Da lì sono nate una serie di collaborazioni, sia live
che in studio, con molti artisti: per citarne alcuni, Riccardo Cocciante, Rettore, Claudio Baglioni, Antonello Venditti.. .
Con Venditti parò la collaborazione 3 durata quasi un vemtennio..
Sì, in effetti una lunga collaborazione anche se a fasi alterne. Con
Antonello ho partecipato a tour e
dischi e ho un rapporto che dura tuttora, avendo suonato anche sul suo
ultimo album [Dalla pelle al cuore, 20071.
Ma la svelta della tua carriera 8
stata sicurunante l'ingaggio nella
band di Zucchero, che ti ha portato in un circuito mondiale
Sono entrato a far parte della band di Zucchero tramite
un'audizione nel lontano 1994, e c'è stato subito un ottimo feeling, mi sono trovato a mio agio; con lui è stato come se fossimo sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda.
Da lì è nata una collaborazione che per fortuna non si è ancora interrotta.
Che cosa richiedeva Zucchera da un chitarrista?
Onestamente mi sono un po' buttato.. . Nel senso che la
produzione mi fece avere i brani per l'audizione e, non sapendo precisamente cosa fare, mi limitai a seguire le linee
principali aggiungendo molto di mio.
Adotti questo approccio per qualsiasi lavoro che ti trovi
ad affrontare?
Diciamo che B una mia prerogativa: imporre il mio stile,
anche perché, così facendo, riesco a dare sempre il meglio.
Ma ti B mai capitato di dwor ~ e g u i r patii
s
nan oontgna
al tuo stile?
Raramente, forse a inizio carriera. Adesso chi mi chiama
di solito richiede un certo tipo di suono e modo di suonare. Mi ritengo abbastanza fortunato!
Conzuccherohai avuto la possibilitàdisuonaresullostesso palco con chitarristi dal calibro di Eric Clapton, B.B.
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Il buon Mario Schilirò ci ha deliziati con
una sua reinterpretazione della celebre
Little Wing di Jimi Hendrix, che abbiamo
puntualmente trascritto in due estratti.
Questa versione differisce dall'originale
soprattutto dalla scelta degli abbellimenti,
a volte molto più melodici, con
un'interpretazione meno aggressiva e più
dolce. La trascrizione può apparire ostica
per via delle figurazioni strette come le
biscrome e le acciaccature, ma con una
lettura a velocità ridotta si riescono a
sbrogliare anche i passaggi più
impossibili. Su consiglio di Schilirò, vi
invito a creare una vostra versione
personalizzata. In bocca al lupo!
axe giugno 2008
I 7
Kinq, 0Arn May m molti altri. R I G C O . quasta
~ ~ anpsrisnze.
Una caratteristica comune che ho trovato in questi grandi
musicisti è sicuramente l'umiltà e la semplicità; in piu hanno tutti un carisma che non mette mai in soggezione.
Da questi grandi, a livello musicok, hai avuto gualcha rivslszimnr?
La più grande illuminazione che ho avuto è che la loro forza è la convinzione in quello che fanno. Io li ho sempre
adorati, ma - e con questo non li voglio sminuire - tecnicamente non fanno niente di sorprendente: poche cose semplici ma alla grande, e ognuno ha la sua identità.
Cmnbinno dircorse: con quui quannt'amni di ~aniera
r tk tprllr, tialci a f a n un risrocom daiir vitr da m&a b ?
È una vita piena di alti e bassi. Quando c'è il lavoro è la
professione più bella del mondo perché guadagni facendo
qualcosache ti piace,
viaggi, fai esperienI ze. - ~ difficoltà
e
naI scono nei periodi più
1 bui e se non c'è una
I grande nassione a so-
ato sempre dei contesti lavorativi dove
riuscissi a mettere a
disposizione la mia
personalità; quindi le
difficoltà sono state
maggiori, in quanto
rifiutavo rutto il resto. Però questo alla
lunga ha pagato. Io
provo ancora entusiasmo nel suonare!
Pl~laffdOinvrcr di
ruono, fai parta drl,r tipologtr di chitrfiistl che tandoao
stituito con un Kinman con bobine sovrapposte. Poi ho
un'altra Strato del '65, una Les Paul Gold Top del '53, una
doppio manico Gibson modello SG [EDS-1275, più precisamente; ndr] relativamente recente, degli anni '80, una
Gibson SG del '68 con pickup P-90, una semiacustica
Gretsch 12 corde degli anni '60, una Tele style Nash Guitars artigianale molto bella, acquistata ultimamente negli
Stati Uniti. Come ampli, dal vivo uso un vecchio Marshall
Lead 100 dei primi anni '70 collegato a due casse Marshall 4x12" con coni [Celestion] Greenback. In studio utilizzo un Vox AC30 TopBoost del '65, meraviglioso, uno
dei primi con tela marrone e plancia dei controlli rossa;
poi un veccluo [Fender] Twin [Reverb] blackface del '65,
che spesso utilizzo anche dal vivo per i suoni puliti, un Super Amp Fender del '63, che uso raramente, un bellissimo
Super Reverb blackface, e per finire uno dei primi Mesa/Boogie serie Mark 11, che in realtà non utilizzo mai.
Per quanto riguarda gli effetti, nella pedaliera attualmen-
te ho un vecchio [distorsore Pro Col Rat che inizialmente
era a rack; lo fatto smontare e lo uso come pedale, con una
sonorità a metà tra distorsore e fuzz; poi ho un vecchio [distorsore] Sonic Distorsion [SD9] dell'Ibanez, overdrive
MNK artigianali costruiti in Italia da Sergio Manco
[www.mnkguitartone.it],altri pedali artigianali LAA Custom costruiti da Carlo Sorasio [laa-custom.com],un vecchio [Deluxe] Memory Man dell'Electro-Harmonix. Utilizzo i riverberi digitali della [pedaliera] T.C. Electronic
G-System,che mi permette anche di escludere ipedali analogici quando non sono in uso. Come wha ho un vecchio
Vox e un [Dunlop] Cry Baby, ma il primo è quello che utilizzo maggiormente.
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PropriaifnorT.
a ~citrbirnstmmm- Ripartirà il nuovo tour con Zucchero che mi terrà impertiuna di coatinuo. gnato fino alla fine dell'anno. Poi vorrei finalmente reaJot'k ticema o in- lizzare un mio progetto strumentale in quartetto e incidere un disco con i miei brani. Probabilmente, prima della
mdd'irfazionr?
Semplicecuriosità.Il mia partenza per il tour, sarà pronto il mio sito Internet dosuono che voglio ottenere ce l'ho bene impresso in testa; ve troverete tutte le informazioni e anticipazioni.
provo e cambio mille pedali, ma per ottenere sempre lo Consigli ai lettori?
stesso suono; lo faccio semplicemente con mezzi diversi, Sicuramente studiare tutto quello che didatticamente può
ma per ottenere lo stesso risultato, anche se alla base un essere utile ma non fermarsi solo a questo aspetto e quinpizzico di insoddisfazione c'è. Cerco sempre di migliora- di cercare di coltivare contemporaneamente il proprio tare il mio suono, e poi sono un inguaribile consumatore di lento musicale, sviluppare la propria fantasia, la propria
creatività, per evitare di rendere lo studio sterile e fine a
effetti per chitarra!
A qus#o puftto elmrhimtni la trnuntatrriona, p i r lo m- se stesso. Altro consiglio è ascoltare sempre buona musinlo qurlli a m l r l i
ca per sviluppare una buona musicalità. E poi continuare
La chitarra che utilizzo più di tutte è una Stratocaster sun- a leggere Axe!
burst del '63 tutta originale, tranne il pickup al ponte sofabio cerqueti
axe giugno 2008