A seguito di una indagine bibliografica condotta da Greenpeace in

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A seguito di una indagine bibliografica condotta da Greenpeace in
A seguito di una indagine bibliografica condotta da Greenpeace in merito alla tossicità del
composto SLS (Sodium Lauryl Sulfate) e della sua forma alcolica SLES (Sodium Laureth
Sulfate), sostanze comunemente impiegate in diversi settori come detergenti caustici,
ingredienti di cosmetici, profumi, dentifrici e shampoo, surfactanti (in grado di rompere la
tensione superficiale dell’acqua), si evince quanto segue:
Il SLS è una sostanza pericolosa, dannosa se viene ingerita o inalata. E’ dimostrato che può
causare irritazioni alla pelle, agli occhi e ad alcuni tratti dell’apparato, mentre il SLES sembra
essere meno irritante. Il SLS viene altresì studiato come potenziale mutageno 1 e alterante il
sistema riproduttivo: esperimenti condotti su animali da laboratorio hanno mostrato effetti
mutageni e teratogeni2 del SLS (da MSDS – Material Safety Data Sheet - 1999).
Entrambe le sostanze, di per sé, non sono cancerogene, ma se in combinazione con altri
composti a base di azoto (MEA – etanolammine; DEA – dietanolammine; TEA –
trietanolammine) portano alla formazione di nitrosammine, noti composti carcinogenici3.
Al momento non vi è alcun dato sulla decomposizione in natura e sulla tossicità per
l’ambiente.
In base ai dati desunti dal “RTECS” (Registro degli Effetti Tossici delle Sostanze Chimiche),
aggiornato al 1998, si evince che il composto SLS è:
- Irritante
- Mutageno
- Può avere effetti sul sistema riproduttivo
- Classificato come stupefacente
Questo Registro pone particolare enfasi sugli effetti di questo composto non in senso assoluto
ma se in relazione a determinate dosi (quantità di sostanza somministrata in 24 ore o
concentrazione del composto): i risultati mostrano effetti tangibili sull’uomo, quali irritazione
della pelle e mutazioni, solo se la sostanza è somministrata in dosi superiori (di diverse unità
di grandezza) rispetto agli effetti osservati sulle cavie da laboratorio. Molti dati sulla tossicità
acuta e sulla cancerogeneità del composto non sono ancora noti.
Attraverso il solo contatto epidermico il SLS sembra poter penetrare e mantenere livelli
residuali di concentrazione in diversi organi animali quali cuore, polmoni, fegato e cervello,
tale da poter indurre potenziali effetti dannosi a lungo termine sugli organismi viventi
(www.choicesforhealth.net).
Dal momento che le informazioni scientifiche sulla tossicità delle sostanze sono disponibili
solo per il 2% di circa 100.000 composti chimici sintetici immessi in commercio, Greenpeace
ritiene che, anche nel caso del SLS e SLES, si debba applicare il Principio Precauzionale,
secondo cui in presenza di un ragionevole dubbio sulla innocuità di un prodotto non lo si
debba usare anche in assenza di informazioni scientifiche definitive.
In altre parole, l’assenza di dati sui rischi sanitari e ambientali a medio e lungo termine non
può essere confusa con l’assenza di rischio.
1
In grado di determinare mutazioni, cioè variazioni nel codice genetico degli organismi viventi.
Capaci di determinare malformazioni dell’embrione e/o del feto.
3
In grado di provocare un carcinoma, forma tumorale.
2
Greenpeace invita i consumatori a:
-
orientarsi verso prodotti alternativi in commercio;
rivalutare le proprie abitudini di vita in virtù dei reali fabbisogni giornalieri di un prodotto;
effettuare una pressione diretta sulle aziende produttrici affinché applichino il Principio
Precauzionale.