Edmondo Berselli, pensieri e parole
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Edmondo Berselli, pensieri e parole
12 Modena Economica Numero 3 maggio‐giugno 2014 Edmondo Berselli, P E N S I E R I E PA RO L E Archivio web e programma televisivo dedicati all’intellettuale modenese E. S. G li scritti e i lavori in radio e in televisione di Edmondo Berselli. Le sue intuizioni folgoranti, capaci di fotografare in corsa le trasformazioni sociali, politiche e di costume dell’Italia. E di vedere “oltre”, immaginando come potremmo trasformarci negli anni futuri. Il lavoro intellettuale di Berselli ora è archiviato, disponibile e accessibile a tutti nel nuovo portale web www.edmondoberselli.net, realizzato in collaborazione con l’IBC, Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna, e presentato lo scorso 12 maggio al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo di Modena. Il lavoro di Edmondo Berselli continua a essere fertile e fecondo. Nelle università, infatti, è oggetto di tesi di laurea. E non passa giorno senza che qualche analista, giornalista o politico non si ritrovi a citarlo o a invocarne l’acutezza e originalità di visione. Anche queste considerazioni hanno guidato alla creazione dell’archivio on line, che mira a raccogliere tutto il suo lavoro intellettuale per metterlo a disposizione di chi sia interessato a consultarlo e a confrontarvisi. L’evento ha rappresentato l’ultimo atto del progetto intitolato “Quel gran genio del mio amico 2014” che Modena, la sua città, ha voluto dedicare al giornalista e intellettuale scomparso l’11 aprile del 2010, per iniziativa della Associazione “Amici di Edmondo Berselli” e con il patrocinio del Comune di Modena e della Regione EmiliaRomagna. Tra i promotori e sostenitori figurano la Camera di commercio di Modena, oltre a Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Collegio San Carlo, Banca Popolare Modena Economica Numero 3 maggio‐giugno 2014 iniziative 13 dell’Emilia Romagna, Conad, e Banco San Geminiano e San Prospero. L’iniziativa comprendeva anche due appuntamenti, a Modena e a Roma, dedicati al programma televisivo di Rai 3 Quel gran pezzo dell’Italia, realizzato con le idee di Edmondo Berselli, in onda dall’8 maggio in sei puntate. Il primo si è tenuto al Mef (Museo Enzo Ferrari) lo scorso 17 aprile, alla presenza di Andrea Vianello, direttore di Rai 3, e degli autori Marzia Barbieri Berselli, Riccardo Bocca, Romano Frassa e Andrea Quartarone. Durante la serata si è tenuta la proiezione in anteprima nazionale della puntata intitolata Venerati maestri che è interamente costruita, al pari delle altre, attorno a libri, scritti e idee dell’intellettuale modenese. Il libro di Berselli Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia (Mondadori, 2006) deve il titolo a un paradigma di Alberto Arbasino: «In Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di “giovane promessa” a quella di “solito stronzo”. Soltanto a pochi fortunati l’età concede poi di accedere alla dignità di “venerato maestro”». Prendendo spunto da questo paradigma, la puntata propone una sorta di indagine sullo stato della cultura in Italia, illustrando la parabola di alcuni intoccabili, come Roberto Benigni, Nanni Moretti, Oriana Fallaci, Alessandro Baricco, Franco Battiato, Giuliano Ferrara ed Emilio Fede. Le altre cinque puntate sono intitolate Il più mancino dei tiri, dedicata al calcio anche come chiave di lettura possibile della società; Sono solo canzonette. Storie dell’Italia leggera; Una discreta imitazione di Frank Sinatra. Lo strano caso di Silvio B., che proporrà una fenomenologia del ventennio berlusconiano; La sinistra è un male, ispirato al libro di Berselli Sinistrati, sulle difficoltà di una parte politica italiana ad affermarsi sulla destra; Post italiani, che fotografa i mutamenti e le mutazioni del corpo sociale del Bel Paese, quelli già avvenuti e visibili e quelli che si intravedono come potenziali. Il punto di partenza di tutto il progetto sono gli scritti di Berselli e le sue folgoranti intuizioni. Da qui, dalla lucidità, cioè, con cui egli ha colto e riportato le trasformazioni politiche, sociali e di costume dell’Italia postbellica prendono il largo sei puntate per ricordarci chi siamo stati, come siamo diventati e come potremmo trasformarci negli anni futuri. Il tutto all’insegna del disincanto, dell’ironia e della leggerezza. La cifra, appunto, del lavoro di Edmondo Berselli. In ogni puntata, condotta in studio da Riccardo Bocca, che fa da trait d’union introducendo spezzoni filmati e intervistando ospiti invitati all’insegna del contrasto oppositivo che fa paradosso, la lettura dei testi di Edmondo Berselli è affidata alla voce fuori campo di Gioele Dix.