Prof. Vincenzo Eusebi Nuove e vecchie entità in patologia mammaria.
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Prof. Vincenzo Eusebi Nuove e vecchie entità in patologia mammaria.
Prof. Vincenzo Eusebi Nuove e vecchie entità in patologia mammaria. Numerose condizioni infiammatorie possono simulare un carcinoma della mammella. La mastite sclerosante IgG4 correlata, una nuova entità morfologica nell’ambito della malattia sclerosante IgG4 correlata, si presenta clinicamente come noduli sia singoli, multipli o perfino bilaterali. Tale sindrome, recentemente riconosciuta, è clinicamente caratterizzata dall’ingrandimento neoplastiforme di una o più ghiandole esocrine così come di tessuto extraghiandolare. In tale sindrome, si osserva un aumento dei livelli sierici di IgG4 mentre istologicamente si apprezza un infiltrato linfoplasmocitario con sclerosi e con aumento del numero di plasmacellule secernenti IgG4. Si ritiene che la sindrome sia su base autoimmune: è stata inizialmente osservata nella pancreatite sclerosante autoimmune. Successivamente sono state descritte numerose altre localizzazioni, quali nell’albero biliare, ghiandole lacrimali e salivari, linfonodi, prostata, polmone, rene, mesentere e retroperitoneo, mediastino, meningi e mammella (14). Nella mammella, dei 5 casi riportati, 2 sono unicentrici, 3 multifocali e 1 bilaterale. Le lesioni mammarie risultano caratterizzate da noduli densi di infiltrati linfocitari associati a sclerosi massiva e scomparsa dei lobuli. Si possono osservare follicoli linfatici reattivi, ma sono sempre assenti granulomi e/o lesioni linfoepiteliali. Gli elementi IgG4+ non devono essere inferiori al 50% degli elementi IgG+. Tale lesione “infiammatoria” si pone in diagnosi differenziale con la malattia di Castleman, con il linfoma B di basso grado e con la malattia di Rosai Dorfman che può raramente interessare la mammella (5). Anche la malattia di Erdheim-Chester (E-C) può coinvolgere la mammella, presentandosi clinicamente come masse neoplastiformi bilaterali: istologicamente si osserva un infiltrato xantomatoso con sparse cellule giganti tipo Touton e focale infiltrato linfocitario. La malattia E-C è una rara istiocitosi ad eziologia sconosciuta. Le localizzazioni più frequenti sono alle ossa lunghe, cute, orbita e retro peritoneo. Altre mastiti granulomatose possono simulare un carcinoma mammario quali la mastite granulomatosa idiopatica (6), sarcoidosi (7) e la malattia da graffio di gatto. L’epiteliosi infiltrativa (8) è la più antica entità tra le lesioni che sono state recentemente rivalutate e riproposte. L’epiteliosi infiltrativa (IE) è stata descritta per la prima volta da Azzopardi nel 1979 nel capitolo 9 “overdiagnosis of malignancy” del suo libro “Problems in breast pathology” e presentata come una lesione non rara ma che non aveva ricevuto un adeguato riconoscimento in letteratura: definizione molto pertinente 30 anni orsono. L’epiteliosi infiltrativa è di norma un lesione microscopica che si osserva incidentalmente in corso di malattia fibrocistica, ma che può anche presentarsi come nodulo palpabile. Tale lesione è generalmente lontana dall’areola analogamente all’epiteliosi (anche nota come iperplasia duttale tipica – UDH) che interessa l’unità terminale duttulo-lobulare (TDLU) ed i piccoli dotti del lobulo mammario (9). La lesione è una complessa interazione epitelio-stromale composta da epiteliosi (UDH), che costituisce il core della lesione, e da alterazioni stromali sclero-elastotiche. A piccolo ingrandimento la IE appare come una lesione asimmetrica, con aree scleroelastotiche localizzate sia al centro che alla periferia. I bordi variano il loro aspetto potendo essere sia circoscritti sia irregolari. Nelle lesioni palpabili le aree scleroelastotiche possono essere multiple. Morfologicamente la lesione è composta da Epiteliosi (sinonimo di iperplasia duttale tipica) e da aree Scleroelastotiche caratterizzate da reazione stromale sovente desmoplastica ma che può anche presentare bande di collagene denso sclerotico e ialino, simili a quelle osservate nel cheloide (9). Infine, si osserva abbondante tessuto elastico (elastosi), frammisto a reazione desmoplastica o che si dispone attorno a piccoli dotti, formanti foci nodulari. L’epiteliosi infiltrativa deve essere distinta dalla Radial Scar (lesione scleroelastotica simulante il carcinoma duttale invasivo) che Hamperl nel 1975 descrisse come una lesione microscopica chiamata in tedesco “straligen narben” (10). Nel sommario venne tradotta “Radial Scar”. Pochi mesi dopo Eusebi et al. (11) presentarono gli aspetti mammografici, macroscopici e microscopici di 4 casi mostranti una lesione che definirono come lesioni focali scleroelastotiche mammarie simulanti il carcinoma infiltrante. Entrambi i lavori trattavano della medesima lesione, essendo l’unica differenza le dimensioni. La lesione di Hamperl era rappresentata da focolai microscopici e quindi subclinica. Le lesioni riportate da Eusebi et al. erano tutte noduli palpabili, la più grande delle quali misurava cm 2,5 di diametro massimo. Entrambi i lavori non erano in lingua inglese (tedesco ed italiano) e quindi non facilmente disponibili per la comunità scientifica. Ciò ha comportato che gli aspetti istologici della radial scar (lesione scleroelastotica) non siano stati pienamente valutati: come conseguenza, i termini radial scar ed epiteliosi infiltrativa (e suoi sinonimi) che descrivono due lesioni differenti sono stati usati come intercambiali da numerosi autori. RS presenta una zona centrale di tessuto fibroso sclero-ialino commisto ad abbondante tessuto elastico. Il nido sclero-elastotico è circondato da una proliferazione epiteliale benigna costituita da adenosi sclerosante e meno frequentemente da epiteliosi, con piccoli dotti dilatati con aspetto radiato verso la periferia. Il fenomeno di “zonazione”, più evidente a piccolo ingrandimento, è caratteristico e molto utile durante un esame intraoperatorio per distinguerlo da un carcinoma invasivo. Il centro sclero-elastotico, ad un esame più attento, è costituito da una placca di tessuto scleroialino di forma rotonda o allungata circondata da elastosi: tale aspetto chiamato mastopatia obliterativa rappresenta un fenomeno di involuzione dei dotti che si osserva negli stadi terminali dell’ectasia duttale (12). Infine sia RS sia IE devono essere distinte dal carcinoma tubulare (TC)(tab.I)(14). In conclusione IE e RS sono due lesioni morfologicamente ed istogeneticamente ben distinte. Tale distinzione, sebbene le due lesioni siano clinicamente benigne, è importante perché esse si correlano in maniera differente con le lesioni maligne. IE per definizione è caratterizzata da una florida epiteliosi, un processo proliferativo che è stato considerato una “neoplasia epiteliale intraduttale a basso rischio” (13) e conseguentemente dovrebbe essere considerata come un probabile “marker” di rischio per carcinoma (14). RS invece è il risultato di un processo involutivo (15). Se un carcinoma dovesse insorgere su una radial scar, si tratterebbe di un fenomeno assai infrequente e comparabile a quei casi di fibroadenoma su cui insorge un carcinoma in situ: conseguentemente, RS non dovrebbe essere inclusa nella lista delle lesioni precancerose. Bibliografia 1. Cheuk W, Chan AC,Lam WL et al. IgG4-related sclerosing mastitis: descrition of a new member of the IgG4-related sclerosing diseases. Am J Surg Pathol 2009,33:1058-64. 2. Chan SK, Cheuk W, Chan KT, Chan JK. IgG4-related sclerosing pachymenigintis: a previously unrecognized form of central nervous system involvement in IgG4-related sclerosing disease. Am J Surg Pathol 2009, 33: 1249-52. 3. Cheuk W, Yuen HKL, Chu SYY et al. Lymphadenopathy of IgG4-related sclerosing disease. Am J Surg Pathol 2008, 32:671-81. 4. Cheuk W, Lee KC, Chong LY et al. IgG4-related Svlerosing disease: a potential new etiology of cutaneos pseudolymphoma. Am J Surg Pathol 2009, 33:1713-9. 5. Green I, Dorfman RF, Rosai J Breast involvement by extranodal Rosai-Dorfman disease: report of seven cases. Am J Surg Pathol 1997, 21(6): 664-8. 6. Donn W, Rebbeck P, Wilson C et al. Idiopatic granulomatous mastitis. Arch Pathol Lab Med 1994, 18: 822-5. 7. Shapiro JL, Goldblum JR, Petras RE. A clinicopathologic study of 42 patients with granulomatous gastritis. Am J Surg Pathol 1996, 20 (4):462-70. 8. Eusebi V, Millis RR. Epitheliosis, infiltrating epitheliosis and radial scar. Semin Diagn Pathol 2010, 27: 5-12. 9. Azzopardi JG, Ahmed A, Millis RR. Problems in breast pathology. London: W.B. Saunders Company 1979. 10. Hamperl H. Strahlige narben und obliteriende mastopathie. Virchows Arch A Pathol Anat 1975, 369: 55-68 11. Eusebi V, Grassigli A, Grosso F. Lesioni focali scleroelastotiche mammarie simulanti il carcinoma infiltrante. Pathologica 1976, 68: 507-18. 12. Davies JD. Hyperelastosis, obliteration and fibrous claque in major ducts of the human breast. J Pathol 1973, 110: 13-26. 13. Tavassoli FA, Eusebi V. Tumors of the breast. 4edn. Washington, DC: American Registry of Pathology/AFIP 2009. 14. Wellings SR, Alpers CE. Subgross Pathologic features and incidence of radial scars in the breast. Human Pathol 1984, 15: 475-9. 15. Jacobs TW, Byrne C, Colditz G et al. Radial scars in benign breast-biopsy specimens and the risk of breast cancer. N Engl J Med 1999, 340: 430-6. Tab I. Infiltrating Epitheliosis (IE), Sclero-elastotic Lesion (RS) and Tubular Carcinoma (TC) IE RS TC Epitheliosis Bulk of the lesion May be present at periphery Not a feature Streaming of proliferating epitelial cells Present Not a feature Not a feature Zoning Not a feature Present Not a feature Obliterative mastropathy Not a feature Present Not a feature Sclerotic tissue Not a feature Present May be present Desmoplastic stroma Present Not a feature Present Periductal elastosis Present May be present Perivenous elastosis Rare Rare Frequent Glandular structures Solid”fingers” sometimes squamoid features Entrapped Angulated“tear drops” In situ carcinoma Not a feature Not a feature Frequent Myoepithelial cells Present Present Absent Basal lamina Present Present Absent Not a feature