CRISTO DEGLI ABISSI - Un`opera venuta da lontano

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CRISTO DEGLI ABISSI - Un`opera venuta da lontano
CRISTO DEGLI ABISSI - Un'opera venuta da lontano
IL CRISTO DEGLI ABISSI – Un’opera venuta da lontano...
Dieci anni fa, con la prima edizione di Mare Nostrum, pubblicammo “Gli Eroi del Tigullio” alla
memoria di quei valorosi “
marinai
” che ottennero i massimi riconoscimenti della Marina per le azioni compiute durante il Secondo
conflitto mondiale. Riaffiorarono così, dopo 60 anni di oblio “ideologico”, le imprese subacquee
di Luigi Durand de la Penne ad Alessandria d’Egitto, di Emilio Legnani nel Mar Nero, i numerosi
siluramenti del sommergibilista Gazzana Priaroggia in Atlantico, i danni provocati dal
sub-nuotatore-incursore Di Lorenzo nella rada di Gibilterra. Purtroppo, e solo per ragioni di
spazio, non fu possibile rievocare anche l’azione di Suda (Creta) del chiavarese T.V. Luigi
Faggioni e quella del sub-genovese Luigi Ferraro ad Alessandretta (Turchia). Da quelle pagine
emerse, tuttavia, un dato molto significativo: la piccola Liguria fu la regione più decorata d’Italia
e la motivazione di tanto eroismo é ancora oggi sotto esame da parte dei più autorevoli storici
della Seconda guerra mondiale. E’ nostro parere che
‘nulla nasce dal nulla’
e che forse la spiegazione di tanto ardimento sia piuttosto da ricercare nell
’
antico
humus
natatorio
e
in quella speciale atmosfera che si respirava nella nostra Riviera a partire dagli anni ’30,
quando nelle nostre acque si addestravano agli agguati alcuni ‘squali’ silenziosi e pronti a tutto.
Si trattava di un gruppo ristretto di personaggi, che oggi si potrebbero definire gli “eroi civili” di
quel tempo, perché contribuirono con le loro ricerche, esperienze e collaborazioni al
conseguimento dei risultati ricordati nella citata pubblicazione
.
I loro nomi sono
Egidio Cressi
, fondatore della
Cressi-Sub
Luigi Ferraro
, fondatore della
Technisub Ludovico Mares
, fondatore della
Mares.
(A quesa Azienda fondata a Rapallo nel 1949 e presente in oltre 80 Paesi, dedicheremo un
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servizio nei prossimi numeri).
Questi citati campioni furono i pionieri delle prime strumentazioni per la subacquea civile e
militare. I loro brevetti, con le loro attività industriali e commerciali, sono tuttora competitivi sulle
piazze commerciali di tutto il mondo.
F.1 - Duilio Marcante
F.2 - Giorgio Odaglia
A questi coraggiosi e idealisti imprenditori-nuotatori vanno associati il genovese Duilio
Marcante,
4 –1985),
Luigi Ferraro
ed il rapallese
(191
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Giorgio Odaglia,
che
sono i veri padri della
didattica subacquea
. Insieme questi uomini condivisero tutte le iniziative del settore e costituirono un sodalizio
interrotto solo dalla morte di Marcante. Quali pionieri della nuova scienza subacquea, furono
definiti la
Tribù delle Rocce
ed ebbero un ruolo fondamentale nella formazione di sub civili e militari di molte generazioni.
Quella “scuola” é
viva ancora oggi e porta il loro sigillo. La storia racconta che la nascita della
Cressi-Sub
, la più antica tra le aziende esistenti, risale a quel difficile 1943 e fu avviata nell'entroterra
ligure
dai fratelli Egidio e Nanni Cressi, due autentici geni della meccanica applicata.
F.3 Un ARO indossato da un uomo rana
In questa fase sperimentale, la produzione in piccola scala delle prime attrezzature subacquee
portò anche la firma di Duilio Marcante e Dario Gonzatti. Quest’ultimo creò in quel primo
laboratorio il prototipo sportivo dell'
au
torespiratore ad ossigeno
(ARO),
sulla base dello stesso respiratore impiegato dalla Marina Militare che tuttora viene usato nella
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fase iniziale del corsoIncursori
del Varignano. Subito dopo toccò a
Luigi Ferraro
inserirsi nel gruppo e, grazie a quei materiali studiati e prodotti artigianalmente, poté compiere
azioni belliche spettacolari e regalare all’Italia una Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Questa era l’aria un po’ “carbonara” che si respirava nella nostra Riviera che diede alla Marina
dei veri giganti del mondo subacqueo.
Nel dopoguerra, tutto ciò che Ferraro inventava ed avviava, Marcante lo sviluppava ed
incrementava in una fase successiva. Nel 1952 nacque il Centro Subacqueo di Nervi e Duilio
Marcante ne divenne il Direttore Tecnico. Anche i
Carabinieri Subacquei
per anni furono addestrati da Marcante dopo l’avvio di Ferraro, e così avvenne con i
Vigili del Fuoco
nel cui Centro di Addestramento, Marcante divenne Direttore dei Corsi quando gli impegni di
lavoro costrinsero Ferraro a lasciare l’incarico. Il metodo Marcante, tratto dall’esperienza
maturata insieme con Luigi Ferraro, fu applicato e via via perfezionato negli anni dalla
F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) che lo fece proprio e
lo diffuse in tutto l’ambito nazionale. Duilio Marcante fu autore del primo
Manuale Federale d’Insegnamento,
il testo ufficiale della Federazione su cui studiarono migliaia di allievi e istruttori, e di due altri
libri di divulgazione:
Scendete sott’acqua con me
(coautore G.Odaglia-1983) e
Questo è lo Sport Sub
. Ma, fatto di grande importanza, fu l’invenzione con il Prof. Odaglia, della tecnica di
compensazione della pressione sul timpano, che da allora porta il nome di
Marcante - Odaglia
. I meriti della didattica subacquea di Duilio Marcante e dei suoi amici hanno quindi avuto una
valenza scientifica che é andata estendendosi ben oltre la nostra penisola.
F.4 - Il Cristo degli Abissi
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Duilio Marcante fu quindi uno tra i più amati artefici della subacquea, ma strano a dirsi, la sua
notorietà raggiunse il massimo livello per una iniziativa collaterale alla sua attività: quando
concepì l’idea di posare nella baia di S.Fruttuoso la statua del CRISTO DEGLI ABISSI con il
viso e le mani protese verso il cielo. Duilio la volle ardentemente per ricordare l’amico Dario
Gonzatti, tragicamente scomparso durante un’immersione nei pressi di San Fruttuoso, di fronte
alla secca Carega. Per la verità, l’idea era già nata nel 1947 quando, nel primo dopoguerra,
molte famiglie piangevano ancora i loro morti in mare e Marcante aveva suggerito di creare un
luogo dove i subacquei potessero andare a pregare in grande raccoglimento. Il successo di
quella iniziativa va quindi ascritta sicuramente alla sua prestigiosa firma e al credito acquisito in
tanti anni di successi nel nostro Paese.
Affinché non vadano persi nel tempo, cogliamo da Internet alcuni dati davvero interessanti sul
Cristo degli Abissi:
“Occorreva
l’artista e doveva essere un genovese. Lo scultore Guido Galletti si offrì di realizzare
gratuitamente l’opera, purché fosse imponente, almeno due metri e mezzo. Aveva bisogno d’un
modello e suo genero si diede da fare a cercarlo. Lo trovò in Agostino, che allora aveva 58 anni
e lavorava in ferrovia, era un uomo alto un metro e novanta, con mani grandi e forti. Dovendo
posare con le braccia alzate, Agostino usciva sempre stanchissimo dal laboratorio di Galletti,
ricavato nei fondi d’una casetta, in passo Barsanti, sotto ponte Caffaro. La statua venne
realizzata in bronzo, e per la fusione furono raccolte donazioni provenienti da tutto il mondo:
eliche, frammenti di navi, medaglie Olimpiche e al Valore, persino una manciata di monetine di
bronzo - ex voto - offerte da una madre di un marinaio scomparso in mare. I restanti cospicui
costi dell’operazione furono coperti dall’armatore Giacomino Costa il quale ebbe un ruolo molto
importante, non solo finanziario ma anche come Presidente del Comitato Esecutivo che
comprendeva fra gli altri: l'Ansaldo, la Società di Navigazione Italia, il Prof. Luigi Ferraro, il
Comando dei Presidii Militari di Zona.
Il 29 agosto 1954
, nella Baia di San Fruttuoso di fronte alla storica Abbazia dei Doria, la statua, alta 2,50 metri e
pesante 8 quintali, bloccata su un piedistallo di calcestruzzo a forma di tronco di piramide,
venne calata in mare alla profondità di 17 metri.
Sua Santità Pio XII inviò la Sua particolare
benedizione e un suo medaglione tuttora presente ai piedi della statua”.
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F.5 – La posa del Cristo degli Abissi - Foto Cipollina-Camogli
Finalmente arrivò il grande giorno, e la posa in mare del Cristo degli Abissi nella baia di
S.Fruttuoso fu un evento memorabile, storico e nello stesso tempo simbolico della nostra storia
marinara. Il transatlantico della Soc. Italia
Cristoforo Colombo
deviò dalla sua rotta e fu la prima grande unità della Marina Mercantile a salutare il
Cristo dei Marinai
con i tradizionali fischi di bordo. Tutti gli anni, l'ultima domenica di luglio, in ricordo dei morti in
mare e di quanti fanno del mare la loro vita, si svolge nella baia una cerimonia molto
coinvolgente. La festa comincia con la processione illuminata da torce che parte dall'abbazia
per arrivare alla spiaggia, qui le fiaccole vengono passate ai sommozzatori che raggiungono il
Cristo nuotando in superficie. A questo punto uno di loro s’immerge per deporre una corona di
alloro sul basamento della statua. Dopo il ritorno a riva dei subacquei, viene celebrata la
S.Messa sulla riva. La toccante cerimonia termina intorno alle 23.
ALCUNE NOTE: La Statua fu restaurata nel 2003 per preservarla dalla corrosione e dalle
incrostazioni e, soprattutto, per riattaccarle la mano staccata dal peso di un'ancora gettata da
un imbec... per essere poi riposizionata sott'acqua il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad
una profondità inferiore a quella precedente
COPIE - Esiste una copia del Cristo degli Abissi in formato ridotto sulla banchina del porto di
St. George's, capitale dell'isola caraibica di Grenada. È stata donata al popolo di Grenada dalla
compagnia di navigazione “Costa" per la coraggiosa e decisiva opera di salvataggio dei
naufraghi della nave passeggeri "Bianca C.", distrutta nel porto di St. George's da un furioso
incendio scoppiato il 22 ottobre 1961.
- Un’altra copia del Cristo si trova a Key Largo in Florida, nel primo parco marino del mondo,
"John Pennekamp Coral Reef State Park"
Carlo GATTI
13.10.11
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