La Riforma protestante

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La Riforma protestante
La Riforma protestante
Alla fine del XV secolo la Chiesa
attraversava una nuova crisi a
causa delle corruzione e della
decadenza
dei
costumi
ecclesiastici. Gli studiosi umanisti
avviarono uno studio critico dei
testi sacri indicando la necessità
di un ritorno alle fonti del
cristianesimo.
Particolarmente
importante era lo studioso
Erasmo da Rotterdam.
Martin Lutero, un monaco
agostiniano tedesco presso la
cattedrale di Wittenberg in
Germania, si oppose con forza la
vendita delle indigenze; essa era
stata concessa dal papa Leone X
per il perdono dei peccati in
cambio di un’offerta in denaro per
la costruzione della basilica di San
Pietro. Il 31 ottobre 1517 affisse
sulla porta della cattedrale 95 tesi
in cui condannava questa pratica e
la corruzione della chiesa.
Il papa mandò così in Germania un teologo per
ottenere da Lutero una ritrattazione sulle sue
affermazioni; il monaco tedesco però rifiutò. Leone X
così lo scomunicò e Lutero bruciò il documento di
scomunica: furono così aperte le ostilità con la Chiesa
di Roma e con il Sacro Romano Impero Germanico, il
cui imperatore Carlo V era fedele al papa.
Nel corso della Dieta di Worms nel 1521 l’imperatore
Carlo V cercò di convincere Lutero di compiere un
passo indietro; il monaco si rifiutò rifugiandosi sotto
la protezione del principe Federico di Sassonia, suo
fedele sostenitore. Molti principi tedeschi, che
volevano essere più autonomi dall’imperatore, si
schierarono con Lutero che si opponeva al papa. Così
le tesi di Lutero si diffusero in tutta la Germania.
La dottrina di Lutero si basa su tre principi: la
salvezza che si ottiene per mezzo della fede e non
tramite le opere; il libero esame delle scritture; il
sacerdozio universale dei credenti. In base a queste
affermazioni venivano accettati i sacramenti del
battesimo e dell’eucarestia. Nella nuova chiesa di
Lutero c’erano i pastori, guide spirituali, e non sono
venerati i santi e la Madonna.
Il movimento riformatore di Lutero
ebbe sostenitori anche nei cavalieri
tedeschi, piccoli proprietari che
volevano impadronirsi delle terre
della Chiesa; i principi tedeschi però
soffocarono tale rivolta. Anche i
contadini, guidati dal predicatore
Thomas
Muntzer,
chiedevano
riforme sociali ed economiche. Le
rivolte scoppiarono nel 1524 ma
Lutero,
pur
condividendo
le
aspirazioni, condannò la rivolta. Nel
1525 i principi tedeschi soffocarono
la rivolta.
Nel 1529, durante la Dieta di Spira,
l’imperatore Carlo V mise al bando la
riforma e le idee di Lutero; molti
principi tedeschi si opposero e presero
il nome di Protestanti. Nel 1530 i
seguaci di Lutero presentarono,
durante la Dieta di Augusta, le loro idee
che Carlo V non accettò: scoppiò quindi
una guerra di religione nel Sacro
Romano Impero, conclusa nel 1555 con
la pace di Augusta. Essa dava ai principi
la libertà di scelta religiosa mentre i
sudditi dovevano seguire la fede dei
loro governanti.
Nello stesso periodo in Svizzera si diffusero le idee
protestanti grazie a due predicatori: l’umanista
Huldrych Zwingli e il riformatore francese Giovanni
Calvino. Quest’ultimo sviluppò alle estreme
conseguenze le idee di Lutero; egli sosteneva la teoria
della predestinazione. Calvino organizzò la vita
sociale a Ginevra in base alle nuova fede: proibì i
divertimenti e controllò la vita sociale tra gli uomini.
Le idee di Calvino arrivarono in Inghilterra: qui
nacquero comunità di puritani, che non venivano
accettate dal re Enrico VIII, rimasto fedele al papa.
Ma quando quest’ultimo non accettò di annullare il
suo matrimonio con Caterina d’Aragona vista la
mancanza di un erede maschio, il sovrano decise la
separazione. Nel 1534 con l’Atto di Supremazia
nacque la Chiesa Anglicana, con a capo il re inglese e
Le idee di Lutero in Italia ebbero scarso seguito. La
Chiesa di Roma e il papa capirono la necessità di un
Concilio per affrontare i problemi emersi e trovare
una conciliazione con i dissidenti. Fu così indetto nel
1545 da papa Paolo III il Concilio Ecumenico di
Trento, città tra l’Italia e la Germania, dove la rivolta
era nata. Non si trovò però nessuna intesa con i
rappresentanti protestanti: i lavori però continuarono.
Il Concilio di Trento elaborò così una vera e propria
Controriforma; con la conclusione dei lavori nel 1563
fu ridefinito il pensiero della Chiesa cattolica. Da una
parte si puntava alla lotta e alla repressione degli
eretici, dall’altro si doveva riconquistare la credibilità
per il rinnovamento compiuto. Furono confermati i
sette sacramenti, il celibato obbligatorio per il clero,
l’interpretazione delle scritture per gli ecclesiastici, la
venerazione dei santi e della Madonna, il papa a capo
della Chiesa.
Dopo il Congresso di Trento la Chiesa cattolica avviò
una lotta contro le dottrine considerate sbagliate.
Istituì la Congregazione del Santo Uffizio che
dirigeva i Tribunali dell’Inquisizione: essi ricercavano
gli eretici, li obbligavano anche per mezzo di aspre
torture. Potevano così anche essere condannati a
morte.
Fu istituito Indice dei Libri Proibiti dove erano
elencati i testi che diffondevano pensieri giudicati
pericolosi. Gli autori erano perseguitati e
condannati, come il filosofo Giordano Bruno (15481600) e lo scienziato Galileo Galilei (1564-1642).
La Chiesa istituì nuovi ordini religiosi e istituzioni
assistenziali e di carità. Uno di questo era la
Compagnia di Gesù fondata nel 1534 dallo spagnolo
san Ignazio di Loyola (1491-1556) e organizzata
rigidamente come un ordine militare, cieca
obbedienza ai superiori e al pontefice. I gesuiti
difendevano il potere del papa, la fede cattolica e
fondarono scuole (seminari e collegi).
Grazie ai gesuiti la religione cattolica riguadagnò un
po’ di terreno in Europa (Polonia) e si diffuse in Asia
e in America, dove nacquero delle missioni. Altre
congregazioni religiose furono fondate per
impegnarsi per la carità e l’assistenza: i Barnabiti, i
Fatebenefratelli e i Camilliani.
In Europa, ormai divisa fra stati cattolici e stati
protestanti, l’intolleranza religiosa fece scoppiare
guerre di religione. I principali conflitti si diffusero nei
Paesi Bassi e in Francia; in quest’ultima realtà lo
scontro era tra i ugonotti, ricchi protestanti calvinisti,
e i cattolici. Lo scontro andò dal 1562 al 1598 e
coinvolse la stessa corona francese.
Una delle stragi più sanguinose fu quella accaduta la
notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572): tremila
ugonotti vennero uccisi dai cattolici. Il re di Francia
Enrico IV emanò nel 1598 l’editto di Nantes che
riconosceva la libertà di religione su tutto il territorio
francese.