L`aborto ricorrente
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L`aborto ricorrente
GINECOLOGIA A cura di Mariano Cantore L'aborto ricorrente Il difficile cammino diagnostico aborto spontaneo è tra le più frequenti com plicanze dellinizio della gravidanza con una incidenza di circa il 15-20% di tutte le gra vidanze. La maggioranza degli aborti avviene precocemente, prima della 12a settimana di gestazione e meno del 5% dopo la rilevazione del battito cardiaco embrionale. Con il termine di poliabortività si intende invece la perdita di 2 o più gravidanze clinicamente diagnosti cate. Solo una parte delle donne poliabortive ha una causa costante e ricorrente degli aborti. Tra i fattori di rischio, quelli indipendenti per la previsione di un successivo aborto, sono letà materna (il rischio cresce bruscamente dopo i 35 anni di età salendo dal 9% dei 24 anni al 75% a partire dai 45 anni) e il numero dei precedenti aborti (il rischio di un secondo aborto è del 24%, di un terzo del 26%, di un quarto del 32% e successivamente il rischio si aggira intorno al 40%). Allaumentare del numero di aborti la prevalenza di anomalie cromosomiche diminuisce e la possibilità di una causa materna ricorrente aumenta. È tuttavia possibile un esito favorevole della gravidanza anche dopo 3 aborti consecutivi senza terapia nel 55% dei casi in assenza di trombofilia. Secondo lACOG (American College of Obstetric and Gynecology) le cause più frequenti di aborto abituale sono: Cause Cromosomiche/Genetiche (3-6%) pugliasalute Cause Anatomiche Congenite Acquisite (15-30%) Cause Infettive (5%) Cause Endocrine (10-15%) Cause Immunologiche (30-50%) Cause Idiopatiche (50%). Liter diagnostico complesso determina il rischio di ricorrenza per il management ritenuto opportuno ma ancora non univoco. Esiste, daltro canto, anche la possibilità di un eziologia multifattoriale o la sequenza di cause diverse sinergiche e/o il contributo di più fattori, con siderando che ogni aborto può determinarsi per differenti eziologie. Valga per esempio il fatto che anche se il prodotto del concepimento ha un cariotipo normale, vi possono essere mutazioni molecolari che possono comunque causare aborti ricorrenti. Non abbiamo invece dati certi sui fattori psicologici ed ambientali (caffè, fumo, alcool, stress, deficit di selenio, tossici inquinanti, malattie sistemiche materne, malattia celiaca). Nellaborto sine causa sono sospettati come determinanti fisiopatologici: la funzione endoteliale e lo stress ossidativo, lalterata vascolarizzazione nella placentazione e la disfunzione del sistema immunitario. Lapproccio clinico - diagnostico è doveroso dopo tre aborti e va proposto sempre dopo 2 aborti o dopo unaborto tardivo, oltre i 35 anni e con presenza del battito cardiaco embrionale o fetale. Vi è comunque scarso consenso circa la metodologia da adottare nelle indagini utili ad identificare le cause e a valutare la prognosi e le terapie efficaci nel tratta mento dellaborto ricorrente. Indagini consigliate: Anamnesi accurata, esame clinico con valutazione del BMI (Indice di massa corporea) - trentasei - ottobre 2008 counseling del genetista con cariotipo di coppia e del prodotto abortivo studio delle malformazioni uterine e della cervice uterina pei casi di aborto tardivo screening preconcezionale per la trombofilia e sindrome da anticorpi antifosfolipidi. Ecotomografia pelvica transaddominale e transvaginale, eventualmente associate alla scansione tridimensionale Cariotipo di entrambi i partners e consulenza del genetista Isteroscopia con eventuale biopsia dellendometrio Sonoisterografia o isterosalpingografia Screening per la trombofilia (APC-R, Antitrombilna III, Proteine C / S , Mutazione gene protrombina G 20210A, Fattore V Leiden, Mutazione MTHRFR C677T, Ac. Anti fosfolipidi ACA igG e IgM, LLAC) TSH, anticorpi anti-perossidasi, emoglobina glicosilata LH seriato nella fase preovulatoria. Esami facoltativi ma meno significativi sono la Micro biologia Cervico - Vaginale, lOmocisteinemia, il Fattore VIII, il gene PAI-1, il progesterone e la prolattina. Di scarsa utilità clinica la ricerca degli Anticorpi antinucleo e citotossici antipaterni, il profilo degli antigeni di istocompatibilità (HLA) e la reattività delle colture linfocitarie miste (MLC). Possono essere considerati utili lesame istologico, autoptico o citogenetico degli aborti pregressi. Tuttavia per limitare il ricorso indiscriminato alle indagini citogenetiche sul prodotto abortivo dovrebbero essere considerati quattro fattori di rischio (età materna giovane al 2° aborto, anamnesi di 3o più aborti, storia di oltre 2 aborti in un fratello o sorella del proprio partner e una storia di oltre 2 aborti in familiari del partner). Va segnalato che se il cariotipo sul prodotto abortivo è anomalo (trisomie, monosomie, poliploidie), vi è una migliore prognosi per il futuro riproduttivo. Vanno evitati trattamenti empirici o di non provato beneficio. Viene invece confermata lefficacia terapeutica per: la chirurgia isteroscopica (se è presente un fattore anatomico, come setti uterini o miomi) leparina a basso peso molecolare e lAspirina a basse dosi, intese come terapie di prima linea nella s. da anticorpi antifosfolipidi e terapia nellaborto ricorrente sine causa, pur senza completa evidenza clinica e con raccomandazione di tipo B il cerchiaggio cervicale in caso di precedenti aborti tardivi da fattore cervicale. Vi è poi una piccola ma significativa diminuizione di abortività con la terapia ormonale a base di progesterone (Cochraine Database). Rimane comunque un 50% di casi che non trovano ancora a tuttoggi una spiegazione significativa; probabil mente il ruolo della recettività endometriale, che accomuna gli insuccessi di impianto nelle fecondazioni medicalmente assistite e la poliabortività, rappresenta la maggiore pro spettiva di studio e forse di soluzione del problema. Per questo uscire dalla terapia spesso empirica significherà essenzialmente aumentare la nostra sensibilità diagnostica, attraverso un approccio clinico sempre più sistematico e possibilmente etiopatogenetico. La responsabilità per la gestione delle coppie che presentano aborti ricorrenti può essere difficile. Il rischio può essere frequentemente ricompensato ma, purtroppo, non sempre ciò accade. Ugualmente è necessario non rivendicare il merito di un successo spontaneo, come non acquisire colpa per un fallimento inspiegato. Queste attenzioni per una coppia devono essere in ogni momento aperte e sincere, consci del pericolo di confondere le cause con le associazioni, non disposti a intervenire soltanto per fare qualcosa, ma impegnarsi a raggiungere nuove conoscenze. * ASL BA - Presidio Osp. Corato - UOC di Ginecologia e Ostetricia. Da questa breve disamina si può concludere che laborto abituale: è una sindrome eterogenea e a volte multifattoriale la maggior parte degli studi a disposizione si basa su studi osservazionali è fondamentale, ma non sempre possibile o facile, identificare una possibile causa esistono fattori prognostici che possono essere cons derati (età materna, anamnesi ostetrica, eztiologia nota). Sono necessari: uno studio completo dopo 3 aborti, ma anche dopo 2 a seconda delletà materna, o dopo un pregresso aborto euploide pugliasalute - trentasette - ottobre 2008