Le turbotartarughe - L`alter-Ugo

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Le turbotartarughe - L`alter-Ugo
Le turbotartarughe
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Le turbotartarughe
Sabato 19 giugno 2010
De te fabula narratur
Per me era stato il più geniale tra i numerosi colpi mediatici che hanno
trasformato Casa Pound nel più noto (e stigmatizzato) gruppo della destra
radicale (anche se loro non accettano questo posizionamento e si sono inventati la
fantasiosa categoria di "estremocentroalto").
Primo aprile 2009. Il transgender P.D. che si voleva fare suora. Una beffa contro
le tendenze clericali del Partito democratico. Per me era chiaramente una
puttanata ma quando ho letto che l'Ansa (con tanto di intervista a un dirigente
frusinate) e numerosi quotidiani, anche stranieri, ci sono caduti, a mia volta
stavo cadendo dalla sedia per le risate.
be', oggi qualcuno memore della beffa di allora, lancia un fake sull'adesione di
Casa Pound al Gay Pride, memore della posizione originale presa dal movimento
in occasione dell'ondata di violenze omofobe nella Capitale, con tanto di adesione
alla fiaccolata contro l'intolleranza (intollerantemente respinta da Alemanno) e la
nascita di un'intrigante interlocuzione con la parlamentare del Pd Paola Concia,
apprezzata esponente della comunità GayLesboBisexTrans (che di ritorno
dall'incontro in via Napoleone III, 8 commenta stupita: "Hanno posizioni più
avanzate del Pd").
La cosa - visto anche lo striscione di Militia contro Casa Pound per le amicizie
"non ortodosse" - è sicuramente più verosimile della suora transgender, e infatti il
fake è rilanciato da siti di ambo i versanti politici, eppure Iannone non replica con
una risata, come ci si sarebbe potuto aspettare, ma con un serio comunicato: il
caldo vi ha dato alla testa.
Ps: intanto c'è preoccupazione per l'impatto del clima di violenza omofoba nella
Capitale sull'afflusso di turisti gay
Ps 2: Nella mia pagina di facebook interviene un militante di Cp che contesta
civilmente questa nota, raccontando un precedente che a me era ignoto e
concludendo che dato il clima più che di beffa bisogna pensare a una provocazione:
ma guarda, a te forse manca un piccolo antefatto, che poi in realtà manca a molti
perché lo scherzo non riusci' come forse era nelle intenzioni di chi lo aveva ideato.
circa un anno fa, ero a roma, mi chiama una persona. mi dice "senti ma è vero della
conferenza sui froci?" "quale conferenza sui froci?" "a cp. qui davanti al mio ufficio
hanno piazzato un manifesto realizzato in modo professionale con tanto di logo ecc.
in cui ci sono due 'orsi' che si baciano e l'annuncio di una conferenza li' a cp con la
presentazione del manifesto dell'amore frocio, o qualcosa del genere" "ma che
davvero?" "eh si'" - QUELLA si' che fu una beffa. infatti a chiunque lo riferii la cosa
fece sorridere non poco. chapeau.
questa invece, a naso, sento che non è una beffa. tira scirocco ultimamente, la
beffa si diffonde col favonio ed altri venti consimili, io invece negli ultimi tempi
sento puzza di merda. sic.
domenica 20 giugno 2010
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Il peso della tribù
Casa Pound svetta tra tutti perché a me
pare davvero l'unica entità che si ritrova
ad essere una corda tesa tra la tribù
urbana e l'avanguardia rivoluzionaria.
Con molte e sempre maggiori incursioni
nel piano più alto dei due. Questo per
tante ragioni, tra le quali non poco rilievo
ha la forte anima artistica del suo capo.
Infatti l'arte è vita come lo sono eros e
guerra, e oggi le avanguardie debbono
essere artistiche, che non significa
estetiche anche se l'estetica non guasta
Così un anno fa Gabriele Adinolfi interveniva nel
dibattito sul fascio-pop aperto da Francesco
Mancinelli sul forum del "Fondo" di Miro Renzaglia
(il mio intervento fu pubblicato su "L'altro"). Ne
avevamo discusso qualche settimana prima,
presentando nel circolo futurista di Casalbertone il
libro di Merlino sul suo '68, che dava grande spazio alla dimensione esistenziale
della rivolta giovanile. La mia idea sulla natura essenzialmente in-politica di Casa
Pound come ragione principale del suo successo aveva ovviamente sconcertato i
molti "ragazzi" presenti ma ha avuto qualche eco nell'elaborazione
dell'intellettuale di riferimento del movimento delle tartarughe.
Il rito comunitario celebrato in pompa magna ieri sera per il lancio dell'ultima
opera degli Zetazeroalfa, la band di Gianluca Iannone sembra infatti confermare il
forte peso della dimensione comunitaria e degli stili di vita (e di consumo) nella
pratica militante dei poundisti.
"Disperato amore" andrà in distribuzione domani ma ieri sera, in 26 città (e 14
regioni) d'Italia, da Pordenone a Palermo, da Torino a Lecce, in pub e librerie del
circuito di Casa Pound ma anche in normali locali pubblici, è stata presentata in
contemporanea l'anteprima, preparata ed enfatizzata con un lungo tam tam, tra
cazzeggio e punte di compiacimento narcisistico, nel forum "vivamafarka".
Gianluca Iannone, che è persona aspra ma non rozza, non ha nascosto il suo
coinvolgimento emotivo:
Alle ore 21 tutti i miei camerati sentiranno le stesse note in tutta Italia.
Una sorta di concerto atomizzato sono emozionato.
Ovviamente non è mancato qualche problema con l'antifascisteria (ad esempio a
Frosinone). E' stata rimarcata tra le "assenze" organizzative Napoli, una realtà di
peso che evidentemente non si è ancora ripresa dalla botta dello "sgombero"
poliziesco dell'occupazione di Materdei ma in tutto il florilegio di battute e
messaggi nel forum prevaleva il rapporto "fanatico" tra una band di culto e il suo
"pubblico".
A condurre le danze il produttore-team manager-dirigente di Cp-animatore di
Perimetro e di Rupe Tarpea Flavio Nardi, che, attento alle ragioni della cassa, ha
organizzato una edizione limitata e sovrapprezzo (da prenotare rigorosamente
entro oggi) mentre il merchandising (che a sua volta ha generato fenomeni di
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collezionismo con t-shirt a tiratura ridotta) ha lanciato per l'occasione
un'ennesima maglietta, la "Banda bandita". E si sa: i fascisti del terzo millennio
non sono contro il mercato ma si oppongono solo alle sue distorsioni antisociali
domenica 20 giugno 2010
Nel disperato amore degli Zetazeroalfa un
omaggio a Peppe Dimitri
Nel pezzo principale dell'ultima opera degli Zetazeroalfa, che dà nome all'intero
album la frase "perché combattere è un destino" è una citazione omaggio a Peppe
Dimitri: sono infatti le parole finali di Cavaliere senza tempo, la canzone scritta
da Cesare Massimo Ruggieri e musicata da Francesco Mancinelli in memoria del
"comandante" morto a 50 anni in un incidente stradale.
sabato 26 giugno 2010
I fascio-pop in raduno nella tana delle tigri
Oggi ad Area 19, una stazione ferroviaria
inaugurata per Italia 90 ma mai attiva, e
trasformata in un grande capannone per eventi da
Casa Pound, si svolge il raduno musicale annuale
dei fascio-futuristi. Non ci sono infatti solo gli
Zetazeroalfa ma negli ultimi due anni è cresciuto un
nutrito gruppo di band musicali che si riconoscono
nel marchio della tartarughina. Al fenomeno del
fascio-pop dedicavo un articolo un anno fa ("L'altro",
20 maggio 2009). Datato nelle contingenze e nello
spunto di occasione ma assolutamente ancora
valido e quindi, non solo per pigrizia, lo ripropongo.
“Cosa sta succedendo nelle giovani formazioni della sinistra radicale antagonista?
Manifestazioni di memoria collettiva e riti simili al “presente!!!” dei giovani
dirimpettai delle formazioni della destra radicale romana, nelle date degli
anniversari di militanti caduti negli anni 70; look fortemente militarizzati ed
aggressivi, cultura di strada , palestre ed arti marziali, stile di vita improntati alla
militanza ed alla vita comunitaria, ricerca e recupero dell’egemonia nelle curve
degli stadi, un ritorno al controllo patologico del territorio, insomma una
immedesimazione ed un inseguimento quasi spasmodici dei fondamentali
antropologici dell’estrema destra, che stanno rendendo oggi i sinistri radicali, del
tutto simili ai “concorrenti” del neo-fascismo radicale metropolitano”.
La provocazione lanciata da Francesco Mancinelli, a mio giudizio il più brillante
cantautore della scena musicale non conforme, dalle colonne virtuali del “Fondo”,
il webmagazine di Miro Renzaglia, offre importanti spunti di riflessione sul
mutamento della scena neofascista. Non a caso la vertiginosa svolta a destra del
governo e del Paese reale, con la sinistra fuori dal Parlamento e i fascisti
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comodamente assisi nel PdL (sono almeno sei gli eletti di inconfutabile
appartenenza “nera”), coincide col minimo storico della destra radicale: col
gruppo di Storace (che si va caratterizzando come “cimitero degli elefanti” per
notabili missini) alleata allo zoccolo duro della democristianeria meridionale per
aggirare lo sbarramento elettorale e Fiamma e Forza nuova in forte calo
organizzativo e presenti nell'agone elettorale solo per inseguire l'improbabile
obiettivo di ottenere i rimborsi (il keynesismo applicato alla politica). La crisi della
scena musicale Rac - quella che la stampa mainstream chiama nazirock,
suscitando i torcibudella dei suoi protagonisti e dei loro fan - di cui si discetta in
questi giorni ne è solo la conseguenza.
Il fatto è che nella sua deriva cesarista e plebiscitaria Berlusconi non ha esitato
ad aprire le porte ad ampi spezzoni di fascisteria: dall'Area identitaria di Giuliano
Castellino, già enfant prodige di Base autonoma, alla Destra per Milano del
barone Jonghi Lavarini, infaticabile promotore di iniziative unificanti per i
camerati meneghini.
E così Gabriele Adinolfi, che dell'ambiente è al tempo stesso acuto osservatore e
intellettuale di punta, ha facile gioco a parlare di “destra terminale”
Fuori dai recinti – e dai riti politici – è cresciuta a dismisura la realtà ormai
nazionale di Casa Pound, che sul territorio ha frequenti e intense interlocuzioni
con gli amministratori del centrodestra (e non solo: si pensi al dibattito con
Stefania Craxi nel quartier generale dell'Esquilino). Una realtà che si può
permettere di coniugare un pantheon fascista (nella variante futurista e
modernizzatrice), un immaginario da cultura pop (che si accompagna a un
autentico talento comunicativo: dalle rose rosse alla Sciarelli alla beffa sulla
suora transgender), una pratica sociale da volontariato cattolico, uno stile di vita
militante ed agguerito ma in cui è comunque forte l'aspetto ludico (si pensi al rito
della cinghiamattanza che letteralmente segna la presenza dei giovani camerati ai
concerti degli Zetazeroalfa) chiamandosi fuori, dopo un paio di tentativi
fallimentari (con la Fiamma e la Destra), dalla scena della politica di Palazzo. E
della natura essenzialmente culturale della tribù di Iannone parla appunto il suo
principale ispiratore, Adinolfi commentando il saggio breve di Mancinelli:
“I gruppi – scrive - oggi sono quasi tutti estranei alla politica e alla società, sono dei
luoghi di ricerca d'identità e di comunità, che oscillano tra le comitive, i modelli
hooligan e le tribù urbane. Ragion per cui i richiami espressivi e stilistici acquistano
particolare importanza e valore di rappresentatività. Per questo c'è una mimesi
reciproca che sfocia nel saccheggio. I dati politici dei messaggi forse sono
addirittura secondari. Poi c'è Casa Pound che svetta tra tutti perché a me pare
davvero l'unica entità che si ritrova ad essere una corda tesa tra la tribu urbana e
l'avanguardia rivoluzionaria. Con molte e sempre maggiori incursioni nel piano più
alto dei due. Questo per tante ragioni, tra le quali non poco rilievo ha la forte anima
artistica del suo capo. Infatti l'arte è vita come lo sono eros e guerra, ed oggi le
avanguardie debbono essere artistiche, che non significa estetiche anche se
l'estetica non guasta”.
Altre realtà dell'area non conforme sono invece più esplicitamente incistate nel
Pdl: basti pensare al Foro 753, il cui leader Ugo Cassone è consigliere comunale
al Campidoglio, e ancor più a Casa d'Italia Prati, un'occupazione promossa da
Giuliano Castellino quando, da federale della Fiamma romana, era "pappa e
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ciccia" con Iannone e i camerati di Casa Pound, e che oggi è diventata la centrale
organizzativa dell'Area identitaria ma anche la sede deputata ad ospitare i
concerti della sua band, "La peggio gioventù". Quelli di Castellino e di Iannone
non sono gli unici casi di leader movimentisti che provengono dalla scena fasciorock. Occorre infatti, quanto meno ricordare il popolarissimo Marcello De Angelis,
che chiama la sua band con il numero dell'articolo del codice penale per cui è
stato condannato come dirigente di Terza posizione (270 bis: associazione
sovversiva con finalità di terrorismo). Gode ancora di un pubblico esteso di fan,
anche se, ormai giunto alla seconda legislatura in Parlamento, i "duri e puri" gli
rinfacciano le stridenti contraddizioni tra i testi dei suoi maggiori hit:
dall'aspramente antisionista "Settembre nero" alla vasta gamma di 'pezzi'
antisecuritari e antirepressivi: da "Hey, Guardia" a "270 bis", da "Libertari" a
"Guns of Verona beach", dedicato ai "fratelli" del Veneto fronte skinhead. E' suo,
del resto, quel "Claretta e Ben" che col ritornello "Ma io ho il cuore nero e sputo in
faccia al mondo intero" ha dato un'etichetta nostalgica e sentimentale a un intero
universo, traghettato fuori dalle secche del neofascismo ma che ha mantenuto
salde radici nel passato. Per finire con Andrea Miglioranzi passato dai ranghi dei
Gesta bellica alla radicaleggiante Associazione per la giustizia giusta (una
esperienza tipicamente veronese che ha visto skinhead, cattolici integralisti e
leghisti uniti contro le "persecuzioni giudiziarie" di Papalia, procuratore
particolarmente tignoso e determinato ad applicare estensivamente la legge
Mancino contro le discriminazioni religiose e razziali) per arrivare infine ai banchi
del consiglio comunale, eletto nella lista civica del sindaco Tosi, astro nascente,
anzi un piccole sole ben affermato nell'universo bossicentrico della Lega Nord.
sabato 31 luglio 2010
Le foibe, una bocciatura e i poliziotti del
pensiero
Fernando Incitti è il responsabile del Blocco studentesco per la provincia di
Frosinone. E' stato l'unico bocciato al liceo scientifico di Ceccano. "Dopo aver
svolto una dignitosa prova all'esame orale - scrive su Vivamafarka il segretario
provinciale di Casa Pound - con tanto di testimoni e di "in bocca lupo" per il
continuo degli studi universitari da parte della commissione. Invece, giorni dopo, la
spiacevole "sorpresa": il tema sulla tragedia delle foibe non era ''piaciuto'' alla
commissione, è questo quanto trapela da un addetto ai lavori, e proprio questa
parte di esame è stata decisiva per la votazione finale".
I commissari (del popolo) alla cultura non mi sono mai piaciuti e quindi ho
chiesto alla vittima della psicopolizia di raccontarci come è andata. Con l'augurio
che il Tar faccia giustizia.
Il giorno della prima prova, il 22 giugno, nel Liceo Scientifico Martino Filetico di
Ceccano (Frosinone), scelgo di eseguire il tema storico sull'orrore delle Foibe e
delle controversie che hanno colpito il confine orientale italiano, dall'impresa di
Fiume fino agli anni seguenti all''orrore messo in atto dai partigiani titini . Mi
soffermo soprattutto appunto sull'impresa di D'Annunzio e dei suoi legionari,
sull'avanzata jugosvlava verso i nostri confini, sulll'orrore delle Foibe, sul dramma
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dell'Esodo e degli esuli dimenticati ed abbandonati in quegli anni (sulla
responsabilità dei partigiani della Brigata Garibaldi) e sul silenzio successivo
durato decenni. Il tema è scritto molto bene formalmente, è lineare e scorrevole. I
professori non possono danneggiarmi più di tanto ed infatti ottengo la minima
sufficienza (comunque vergognosa) nella valutazione. Sono l'unico su 24 persone
a scegliere questo tema storico.
Questo è il testo del tema:
Quante lacrime hanno versato le terre d'Istria, Fiume e Dalmazia. La loro è una
storia drammatica, infinita, per molto tempo dimenticata; ma soprattutto eroica.
Oggi quelle terre vengono denominate Croazia, Slovenia; la bellissima Ragusa
viene chiamata Dubrovnik; per molto tempo sono state chiamate Jugosvlavia; per
spiegarne le ragioni bisogna partire da lontano ed andare ad analizzare tutte le
controversie che hanno colpito il confine orientale italiano nel Novecento. Anno
1919: Gabriele D'Annunzio non accetta che la città di Fiume non sia parte del
Regno d'Italia. In un Europa ancora lacerata dalle ferite del primo conflitto
mondiale, il Vate ed i suoi volontati, molti dei quali denominati ''Uscocchi'',
assediarono la città di Fiume fino ad arrivare alla sua occupazione tra dinamismo
e fervore giovanile. Il Regno d'Italia intervenì contro D'Annunzio e le sue truppe
che abbandonarono la città dopo un estenuante resistenza. Prima e durante la
Seconda Guerra Mondiale l'Italia Fascista annette all'Impero l'Albania ed estese i
suoi territori fino ai pressi della Grecia. Il declino italiano ebbe ufficialmente inizio
con la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 con le truppe alleate. Con le
truppe dell'Asse in difficoltà su tutti i fronti ed un'Italia divisa a metà, le truppe
jugosvlavo-comuniste del Maresciallo Tito avanzarono verso Trieste senza avere
pietà di tutto ciò che poteva definirsi italiano. Qui ebbe inizio l'orrore. Tito ed i
suoi soldati pianificarono un vero e proprio genocidio nei confronti delle
popolazioni d'Istria, Fiume e Dalmazia. A migliaia furono rastrellati e gettati in
alcune gigantesche fosse naturali del terreno: le Foibe. Alla fine le vittime saranno
circa ventimila; loro unica colpa: essere italiani. I partigiani italiani della Brigata
Garibaldi parteciparono all'attuazione di questo crimine. La città di Trieste
divenne il confine d'Italia. A partire dal 1948 più di trecentomila istriano-dalmati
furono costretti ad abbandonare le loro case e la loro terra. Tito aveva deciso che
ogni componente italiana di quelle terre dovesse diventare jugosvlava. Tristissimi
furono i casi delle navi e dei treni degli esuli respinti come ad esempio a Bologna
dai comunisti locali. La nuova Repubblica Italiana ed Alcide De Gasperi non
resero mai noto al mondo questo orrore. Più di sessant'anni di silenzi e di bugie.
Vergognoso il fatto che molti politici italiani non furono d'accordo a rendere
ufficiale il Giorno del Ricordo. Adesso molti degli esuli vivono in tutta Italia e non
hanno più potuto abbracciare la loro terra. Le menzogne e le crudeltà non
potranno mai negare il fatto che in Istria, Fiume e Dalmazia anche le pietre
parlano italiano.
Nei giorni seguenti alle prove scritte e prima del colloquio orale, vengo contattato
da alcuni professori che mi comunicano che la commisione esterna ed il
presidente della commissione non hanno gradito il mio tema sule Foibe, non
formalmente ma bensi ''idealisticamente''. Comincerò a ''pagare'' con la
valutazione complessiva delle prove scritte. In quei giorni mi viene ripetuto
frequentemente che non sono gradito alla commissione. Il giorno del colloquio, il
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10 luglio, svolgo una dignitosa prova, argomento il mio esame da D'Annunzio a
Nietzsche , dal Futurismo ad Apollinaire, dalla rivoluzione Italo-Fascista alla
Guerra Civile Spagnola. Durante il colloquio ricevo continue provocazioni. Prima
di abbandonare l'aula mi vengono segnalati gli ''errori'' del tema: secondo i
professori il dramma dell'Esodo è una pseudo-invenzione e non ''dovevo
permettermi di condannare'' il silenzio durato decenni. Alla fine ricevo addirittura
"in bocca lupo" per il continuo degli studi universitari da parte della
commissione. Torno a casa con il solito ''veleno'' nelle vene, ma abbastanza
soddisfatto e tranquillo per gli esami svolti. Qualche giorno dopo la notizia: sono
l'unico di 5 classi a non aver superato l'esame secondo la commissione. ''Forse''
ho ''pagato'' per le mie idee e per le mie attività come è frequentemente successo
da quando frequento il liceo, portandomi dietro per anni quella gogna che che
tenta di spegnere (inutilmente) l'ardire di tanti giovani italiani che non abbassano
la testa.
Fernando Incitti
LUNEDÌ 23 AGOSTO 2010
L'estrema destra tirolese si scopre
antifascista: una storia antica
Sta destando grande scalpore il in programma per sabato 4 settembre a Bolzano.
Alle tradizionali polemiche di marca antifascista - per l'improvvida scelta, che non
è ancora definita, di utilizzare un'area contigua all'ex lager - si e' infatti aggiunta
la vibrata protesta dell'estrema destra sudtirolese, che contesta il mancato
rispetto dei veti costituzionali. A scendere in campo e' infatti il movimento della
pasionaria Eva Klotz, la figlia del "bombardiere della Val Passiria", uno degli eroi
dell'irridentismo degli anni '60.
La Libertà sudtirolese è una scissione radicale dell'Unione per il Sud Tirolo, la
formazione dichiaratamente schierata per l'unificazione del Tirolo. Anche se
ancora recentemente si sono ripetuti episodi di tensioni e di violenze tra gruppi
neofascisti e neonazisti, per i quali non vale il principio evoliano che identifica la
Patria con l'Idea ma prevalgono le linee di faglia dell'appartenenza etnica, sono
profonde le radici del conflitto. Senza risalire al ventennio e ai contraccolpi
dell'integrazione forzata, e' proprio nella "guerra sporca" degli anni '60, per altro
incubatore e laboratorio della "strategia della tensione", che si dispiega il conflitto
interfascista.
Da una parte, infatti, si spacca sul nascere la formazione terzaforzista di Thiriart,
la Giovane Europa, con le sezioni di lingua tedesca che spingono per una presa di
posizione a sostegno dell'unificazione del Tirolo alla madrepatria, in un ottica di
ricostruzione dell'area pantedesca. La scelta della centrale belga di respingere i
patriottismi nazionalistici in nome di una visione geopolitica continentale
condannera' l'internazionale nera a un radicamento prevalente in area neolatina.
Dall'altra parte ad animare la sfida a colpi di attentati, in cui e' evidente
l'esistenza di raffinate cabine di regia, saranno militanti dell'estrema destra.
Mentre sono notevoli le tracce del ruolo giocato da reseaux neonazisti non solo
austriaci ma anche tedeschi nel sostegno agli irridentisti, i servizi di sicurezza
italiani utilizzeranno "manovalanza" missina per le attività di controinsorgenza e
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gli attentati di rappresaglia.
E di entrambe le vicende è utile parlare più dettagliatamente
SABATO 28 AGOSTO 2010
Parte da Bolzano il tour degli Zetazeroalfa. E
Iannone ringrazia ...
E il concerto dello scandalo finisce al pub. Le proteste convergentidi sinistra
altoatesina e destra sudtirolese hanno ottenuto il duplice effetto di negare uno
spazio fisico agli Zetazeroalfa (la controversa area adiacente all'ex lager) e di
aprire loro una prateria pubblicitaria. E infatti con una settimana d'anticipo ecco
pronta la locandina per quello che da iniziativa politica di Casapound diventa il
concerto inaugurale del tour promozionale dell'ultimo album della
band, Disperato amore. Iannone gode fama di genio del marketing ma così ci
riesce qualsiasi fesso ...
SABATO 4 SETTEMBRE 2010
Gli Zetazeroalfa fanno litigare Svp e Pdl e
promettono: querela a chi ci dà dei razzisti
Musica: Svp, no a concerto Zeta Zero Alfa
Lettera del 'partito di raccolta' al questore di Bolzano
(ANSA) - BOLZANO, 1 SET - In una lettera aperta rivolta al questore di Bolzano la
Svp esprime il suo no al concerto degli Zeta Zero Alfa a Bolzano. La performance
della band dell'area della destra e' in programma per sabato. Nella lettera del
'partito di raccolta' si esprimespreme forte contrarieta' nei confronti dell'iniziativa,
accusando il complesso di diffondere ''un'ideologia razzista e violenta''.
G-PdL, Bertoldi ancora su concerto ZetaZeroAlpha: "La SVP metta subito giù
le mani dalla Questura di Bolzano!"
La SVP metta subito giù le mani dalla questura che non è di sua competenza e
non riceve ordini dalle forze politiche, tanto meno da loro! Invitare il questore,
attraverso una lettera, a non permettere il concerto degli ZetaZeroAlpha (non si sa
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poi con quali mezzi visto che è tutto regolare, forse la SVP suggerisce metodi
illegali e antidemocratici?) considerando appunto quest'ultimi "estremisti" e non
"fascisti" o anticostituzionali, ma soltanto estremisti appunto secondo il loro
"autorevolissimo e tonante" parere. In parole povere: il concerto va impedito solo
perchè la SVP considera questi ragazzi estremisti, o come giustamente piace dire
agli stessi ragazzi, "non conformi". Quindi il "partito di raccolta" prova a ordinare
al questore di non permettere il concerto di chi infastidisce alcuni dei loro politici!
Quelli della VolksPartei a cui assistiamo purtroppo da tempo, increduli, sono dei
deliri di onnipotenza che questi dirigenti farebbero bene a non esternare e a
controllare, altrimenti un giorno saremo noi a dover sedare loro, come si fa con i
cavalli, stufi delle loro pretese ridicole. Hanno talmente tanto, forse quasi tutto,
che non sanno più che esiste ancora qualche cosa che non è sotto il loro controllo
politico-dirigenziale. Io suggerisco di lasciarli battere i piedi, nonostante la gravità
della situazione, e quanto purtroppo per loro si accorgeranno di non poter avere
quel che vogliono, rinizieranno a piangere tutti in coro e forse un giorno ci
faranno anche il piacere di accantonare la retorica e di iniziare a pensare senza
mettere di mezzo fini propagandistici-elettorali.
Alessandro Bertoldi
Coordinatore provinciale di Giovane Italia
Giovani PdL - BOLZANO
ZETAZEROALFA A BOLZANO,DENUNCEREMO CHI CI ACCUSA DI RAZZISMO
BOLZANO, 4 SET - «Denunceremo tutti coloro che in questi giorni hanno sostenuto
che le nostre canzoni hanno contenuti razzisti e devolveremo i soldi del
risarcimento al popolo Karen». Lo ha annunciato Gianluca Iannone, leader del
gruppo rock di estrema destra Zetazeroalfa a poche ore dal contestato concerto
che sarà tenuto stasera a Bolzano. La sede dell'esibizione, organizzata da Casa
Pound Italia di cui Iannone è responsabile nazionale, è stata in forse fino
all'ultimo. «Solo questa settimana abbiamo contattato dodici locali e tutti i titolari,
dopo averci detto di sì, ci hanno poi ripensato», ha detto il responsabile di Casa
Pound a Bolzano,Andrea Bonazza. Alla fine, il concerto degli Zetazeroalfa si terrà
all' «Ex Life», un locale in zona industriale, nei pressi dell'aeroporto. È prevista la
partecipazione di circa 300 persone provenienti da tutto il nord Italia. Già da
alcune ore, polizia e carabinieri pattugliano in forze la zona del concerto contro il
quale a Bolzano si è tenuta una manifestazione organizzata dalla Cgil (ANSA).
martedì 14 settembre 2010
I dati e i fatti di casa Pound
Duemiladuecento iscritti tra aderenti, militanti e websupporter. Cinque città che
per la prima volta hanno fatto tesserati, tre al nord (Trento, Brescia e Cuneo), due
al sud (Caserta e Crotone). Quattordici sezioni in 10 regioni, a cui si aggiungono
4 occupazioni a scopo abitativo (Roma, Latina, Colleverde, Lamezia Terme) e 4
occupazioni non conformi (Roma). Trentadue tra pub, librerie e altri spazi di
aggregazione distribuiti in tredici regioni. Un modello organizzativo misto, che da
una parte prevede le tradizionali strutture di tipo politico per attività militanti ma
che al tempo stesso si apre alla socializzazione giovanile e si spinge anche avanti
sulle nuove frontiere digitali, prevedendo la figura del websupporter. Notevole la
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crescita del comparto musicale: dopo la sala prove e il service per i concerti ora è
nata la scuola di musica. E sono almeno una dozzina le band che ruotano intorno
agli Zetazeroalfa. Sette i gruppi sportivi, di cui quattro costituiti nell'ultimo anno
(e la squadra di pallanuoto romana capitanata dal leader del Blocco studentesco
Francesco Polacchi, ha vinto il campionato). Il nucleo di Protezione civile, forte
dell'esperienza abruzzese è oggi impegnato in costiera amalfitana, per l'alluvione
di Atrani. Questi i numeri di CasaPound Italia, diffusi in occasione del terzo
meeting nazionale tenuto lo scorso week end ad Area 19, un'ex stazione costruita
per Italia 90 e rimasta in funzione per meno di 15 giorni che dal 2008 è diventata
un'occupazione non conforme.
La crescita delle adesioni è relativamente modesta: l'anno scorso infatti, al
secondo meeting nazionale, Cpi dichiarava duemila iscritti. E quest'anno ci sono
stati almeno due momenti di grandissima visibilità mediatica: in occasione della
contestata manifestazione nazionale del Blocco studentesco e della tragica fine di
Piero Taricone, il popolare attore animatore del gruppo di paracadutismo sportivo
di Cpi.
I dati sul tesseramento offrono una realtà ancora disomogenea sul territorio
nazionale e con una componente giovanile dominante. Piccole regioni come
l'Umbria e le Marche hanno più militanti della Campania, ma in generale, con
l'eccezione della Puglia, è l'intero Meridione ha registrare un minore insediamento
del movimento. Gli under 30 sono infatti il 54% degli aderenti e il 68% dei
militanti.
Si è rafforzato notevolmente il Blocco studentesco, che è diventato primo
movimento studentesco a Roma (28% delle preferenze) portando a casa, alle
elezioni per le Consulte provinciali degli studenti, quattro presidenti e un
vicepresidente ed eleggendo consiglieri in dieci regioni. Alle elezioni universitarie
l'organizzazione studentesca di Cpi ha preso circa 4mila voti (1.500 solo a Roma),
nonostante l'esclusione della lista nella circoscrizione Nord Est. A Tor Vergata il
Blocco ha eletto un senatore accademico, Noah Mancini, e numerosi consiglieri,
ben 15 tra consigli di facoltà e consiglio degli studenti, mentre a Roma Tre, altra
storica roccaforte della sinistra, sono stati eletti tre consiglieri di facoltà (in tre
facoltà diverse) e uno al consiglio degli studenti.
Anche le prime iniziative del dopo meeting sono nel segno dell'intervento sociale:
dal presidio ad Avezzano contro le morti bianche alla protesta a Vasto per le
strisce blu. L'occupazione simbolica di un parcheggio di interscambio non
utilizzato a Pianura, per protestare contro il degrado della periferia napoletana,
sembra piuttosto, invece, un momento autocelebrativo. Un anno fa, infatti,
cominciava l'occupazione dell'ex convento di Materdei concluso dopo un mese e
mezzo di scontri e di tensioni con l'estrema sinistra, con lo sgombero deciso per
"motivi di ordine pubblico".
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