Intervento - Confcooperative Bolzano
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Intervento - Confcooperative Bolzano
L'Italia dei territori: da Nord a Sud la cultura si racconta Istituzioni, enti e territori raccontano progettualità, best practices e debolezze della promozione culturale. Un incontro pensato per dare spazio alle Regioni e agli enti locali e permettere agli operatori di capire quello che succede nelle diverse parti d'Italia. In una terra tradizionalmente orientata lo sguardo verso il passato, alla conservazione e alla tradizione da molti anni l'assessorato cultura italiana la provincia di Bolzano ha posto in essere misure per invertire la tendenza, per sviluppare un'attività professionale nel settore culturale sia nello spettacolo dal vivo sia nel settore delle arti, soprattutto per portare ai consumi culturali persone che ne sono tradizionalmente escluse per provenienza sociale e per percorso di studio. Se posta in essere una intensissima attività di comunicazione sociale che letteralmente ad apprendere le persone a casa e le ha accompagnate al cospetto del lavoro degli artisti fornendo loro le prime chiavi di interpretazione del processo simbolico della produzione culturale. In pochi anni i consumi culturali la provincia di Bolzano hanno raggiunto il doppio della media nazionale, uscendo dalla tradizionale bassa percentuale che in Italia si attesta intorno ad un 13% di persone che regolarmente partecipano ad eventi culturali ( socialmente si tratta dei figli dei laureati) a percentuali vicine al 40% e ad una percezione dei servizi culturali molto vicina a quelli del welfare. Molto importanti sono stati gli esperimenti di marketing non convenzionale di comunicazione sociale nei quartieri di nuovo insediamento urbano e nelle periferie del territorio e i progetti che hanno spezzato il nodo tradizionale di presentare arte cultura fornendo insieme alle emozioni molti elementi utili per la comprensione. Anche sulla cultura del contemporaneo si sono fatti passi molto decisi con la crescita in partecipazione prestigio del museo d'arte contemporanea Museion, con gli effetti verso il panorama artistico del passaggio della biennale manifesta nel 2008 e la crescita di un tessuto di giovani creativi che ha fatto dire Tyler Brulé di Monocle di Bolzano è diventata la città più cool d'Italia. Molto importante è stato inoltre un rinnovato rapporto con le associazioni culturali e in particolare la crescita del fenomeno delle cooperative culturali che ha lasciato esprimere le giovani generazioni e ha creato occupazione giovanile femminile. Il rinnovato rapporto è stato costruito attraverso progetti concordati, criteri per l'attribuzione dei contributi attenti alla qualità ed alla economicità della gestione, intensa attività di formazione degli operatori. La nuova legge cultura approvata nella primavera del 2015 riprende e valorizza il lavoro finora svolto: L'idea di fondo è quella che la partecipazione alle attività culturali sia un diritto per tutte le persone che vivono nella nostra terra, come definito già nell'art. 1: si intende quindi migliorare il benessere culturale e relazionale, perché la cultura fa bene alla crescita civile ed anche alla salute e permette a chi frequenta i fatti culturali di rispondere meglio alle sfide della società moderna. Nella nuova legge rientrano molti orientamenti europei, il riconoscimento delle istituzioni culturali, la facilitazione della programmazione semplificando i processi burocratici. Le associazioni culturali sono partner essenziali della Provincia nello sviluppo della società, ma occorre anche una forte attenzione ai singoli cittadini che con le loro tasse alimentano il sostegno pubblico alle associazioni e alle istituzioni culturali. Si indica la necessità di aprire alle imprese culturali, per promuovere la partecipazione di tutti i cittadini, creare nuovi posti di lavoro specie per le giovani generazioni. Si sostiene il tessuto associazionistico di volontariato, ma nello stesso tempo garantiti percorsi con alcuni grandi partner, con chi professionalmente si impegna per il progresso culturale come ad esempio l'editoria. E’ prevista l’istituzione di una consulta competente per gli indirizzi di sviluppo culturale di tutto il territorio altoatesino a prescindere dai gruppi linguistici, la possibilità per le associazioni più grandi di non dover fornire rendiconti e fatture, la possibilità di dare non solo contributi in denaro ma anche di messa a disposizione di spazi provinciali, la possibilità di istituire fondi di garanzia per l'accesso al credito e la possibilità di finanziare progetti editoriali di case editrici. La legge ricorda quindi che la sussidiarietà comunque consiste nel far fare a livello di base quello che questo livello può fare meglio. Le associazioni avranno sempre un ruolo importantissimo nel panorama culturale locale, ma occorre anche ricordare gli enti pubblici sostengono la cultura non solo a favore delle associazioni, ma favore di tutti cittadini e di tutte le persone che vivono sul territorio. E’ stato importante, in questa fase economica che penalizza le giovani generazioni, prevedere che una parte di sostegno la cultura sia indirizzato alle imprese creative tra cui anche le case editrici. Si tratta di un'indicazione che da decenni proviene dalla commissione europea, dall'accordo di Lisbona, dal programma Creative Europe e dai più importanti studi di politica culturale. Era anche un impegno dell'accordo di coalizione-. Interessante la previsione di richiesta di bilanci e di relativo collegio di revisione è solo per le grandi associazioni che potranno avere immediata assegnazione di contributo senza dover presentare rendicontiazione o fatture, costituisce un grande investimento di fiducia della Provincia verso i soggetti finanziati ed ovviamente riguarda solo quei soggetti che hanno dimensioni tali da potersi/ doversi permettere un bilancio e la revisione interna. E' indirizzo generale quello di valorizzazione dei controlli interni e di temperamento di quelli esterni in un'ottica di sburocratizzazione e semplificazione. I criteri porranno attenzione non solo a parametri numerici, ma anche alla governance, alla gestione occulata dei denari pubblici e alla qualificazione degli amministratori, come raccomandano gli studi più avanzati in materia.