conquiste - CISL Scuola Ravenna

Transcript

conquiste - CISL Scuola Ravenna
conquiste dellavoro
A
fronte della difficile situazione nella quale versano molti
impianti termoelettrici italiani,
destinati alla definitiva chiusura
“per via di mancate scelte e di
scarsa programmazione politica
energetica”, Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Flaei e Uiltec, chiedono un
urgente incontro al ministro Zanonato “per evitare quella che
potrebbe essere una vera e propria Waterloo del sistema elettrico italiano”. Grandi impianti come Piombino, Rossano Calabro,
Porto Tolle, Fiume Santo, Brindisi nord, scrivono i sindacati, “rischiano di diventare cumuli di
rottami, andandosi ad aggiungere ai tanti siti termoelettrici già
smantellati e da bonificare”.
ON LINE
N
on è più rinviabile la partita degli investimenti a Mirafiori e
Cassino. Lo sottolinea il segretario
nazionale Fim, Ferdinando Uliano,
ricordando che “in termini di volumi e giornate di cig , la situazione è
molto critica” e che “la Fiat non ha
nessun alibi per rinviare”.
A pagina 5
www.conquistedellavoro.it
Direttore: Raffaele Bonanni - Direttore Responsabile: Raffaella Vitulano - Direzione e Redazione: Via Po, 22 - 00198 Roma - Tel. 068473430 - Fax 068541233. Email: [email protected]. Proprietà Conquiste del Lavoro Srl. Società sottoposta a direzione e coordinamento esercitata da altri soggetti. ”Impresa beneficiaria, per questa testata, dei contributi di cui alla legge n.250/90 e successive modifiche ed integrazioni”.
Amministratore unico: Maurizio Muzi - Sede legale: Via Nicotera, 29 - 00195 Roma - Tel. 06385098. - Amministrazione, Uff. Pubblicità, Uff. Abbonamenti: Via Po, 22 i.12 - 00198 Roma - Telefoni 068473269 /270 - 068546742 /3, Fax 068415365 - Registraz. Tribunale di Roma n. 569 / 20.12.48. Autorizz. affissione murale n. 5149 del 27.9.55 - Sped. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1 comma 2 DCB Roma. Filiale di Roma. Non restituire al mittente - Stampa: Metrotipo Spa, Via Vaccareccia, 27 Pomezia (Rm); Poligrafico Europa Srl, Via E. Mattei, 2 Villasanta (MB). Una copia E 0,60 - Arretrata E 0,82. Abbonamenti: annuale E 103,30; iscritti alla Cisl E 41,50; estero E 155,00; comprensivo di ”Conquiste dei Pensionati”: maggiorazione di E 1,66. C.C. Postale n. 51692002 intestato a: Conquiste del Lavoro, Via Po, 21 - 00198 Roma
y(7HA0B0*QNOKLO(•+%!z!/!@!"
Anno 65- N. 178
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
Quotidiano della Cisl fondato nel 1948 da Giulio Pastore ---------- ISSN 0010-6348
www.conquistedellavoro.it
ANCHE
Sindacati: il sistema elettrico Fiat,ciginscadenza
italiano rischia una Waterloo a Mirafiori e Cassino
Tetto agli stipendi dei top manager delle banche. Migliaia di firme raccolte in tutta Italia da Cisl e Fiba
Pagatiapesod’oro
I salari
restano
I big degli istituti di credito italiani ancora
tra i più ricchi d’Europa: congelati
guadagnano 42 volte più di un dipendente
L
e retribuzioni prendono
un po’ di respiro a giugno. Ma è più che altro un
“effetto ottico” dovuto a
un’inflazione congelata dalla crisi e da una domanda
interna asfittica. Nell’ultima mese, rivela l’Istat, le retribuzioni contrattuali orarie crescono dello 0,2% su
base mensile e dell'1,5%
sull'anno, in lieve risalita
dall’1,4% di maggio. Tutto
questo mentre l’inflazione,
appunto, veleggia all’1,2%.
E sono ancora molti i lavoratori in attesa di rinnovo.
Alla fine di giugno la quota
dei dipendenti che aspetta
un nuovo contratto è del
52,1% nel totale dell’economia e del 38,1% nel settore
privato.
A pagina 2
Ast Terni:
pazienza finita.
Outokumpu
fa melina
sulla cessione,
sindacati
all’attacco:
pronti a mettere
in campo
tutte le azioni
D’Onofrio a pagina 5
Air Liquide.
L’accordo
sulla
riorganizzazione
del gruppo
salvaguarda
l’occupazione
e prevede
strumenti
di sostegno
Gli stipendi Martano a pagina 7
d’oro
dei politici
europei
Giunta Lazio
Europa come mercato
L’interno cresce, i confi- Cisl: bocciata
M
olto entusiasmo e migliaia di firme raccolte in tutto il Paese. Continua a ritmi
serrati la campagna per sostenere il progetto di legge, presentato da Fiba e Cisl,
per fissare un tetto alle retribuzioni dei top manager di banche e assicurazioni. Progetto di legge che prevede un massimo per la retribuzione fissa annua di 294mila
euro, pari a quello (in bilico) per i manager pubblici, e un rapporto di 1 a 1 per il
salario variabile (come da indicazioni europee).
ni statali scompaiono,
l'economia diventa sempre più globale ma le differenze tra paese e paese sono ancora enormi. Questo
riguarda anche la politica.
Ad esempio, esiste un abisso sociale enorme tra gli
europarlamentari ed i loro
concittadini. E’ quanto
emerge da uno studio pub-
blicato sul portale tedesco
Preisvergleich.de
Autostrade, dopo la rottura Atitech riparte
oggi riprende la trattativa dagli Arabi
R
iprende la trattativa tra Autostrade per l’Italia e i sindacati, che torneranno a vedersi al tavolo già oggi nella prospettiva di evitare lo sciopero. È questo, secondo
quanto si apprende, il risultato della mediazione del Garante degli scioperi, Roberto Alesse, che ieri ha incontrato le parti in relazione allo sciopero proclamato il 2-3 agosto. Il Garante ha ottenuto che le parti già nel corso delle
prossime ore riprendano le trattative per il rinnovo del
contratto.
Il negoziato resta, comunque, difficile, considerato il duro atteggiamento di Autostrade per l’Italia. I sindacati
sottolineano, infatti, che “nonostante l’aumento dei pedaggi, i mancati investimenti, gli utili generosi, le aziende autostradali, dopo un anno di trattativa, non intendono adeguare le retribuzioni dei lavoratori attraverso il
rinnovo del contratto”.
P
etrodollari per salvare
il sistema della manutenzione dell'Atitech di Napoli. Gli arabi, dopo avere
investito nel mattone, nel
calcio, nell'alta finanza ora
puntano sui capannoni
dell'azienda napoletana, a
un passo dall'aeroporto di
Capodichino.
Air Arabia ha concluso un
contratto per la manutenzione pesante degli aeromobili Airbus A320 .
Tatarelli a pagina 6
Servizio a pagina 3
Z
ingaretti? Bocciato. Trascorsi i primi 100 giorni
di Nicola Zingaretti alla presidenza della Regione Lazio,
la Cisl tira le somme e boccia il governatore. È lapidario il giudizio di Mario Bertone, segretario generale Cisl
di Roma e Lazio: “Confondere la comunicazione con la
concertazione è grave per
un amministratore che si dichiarava aperto al dialogo”.
Isi a pagina 7
2
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
impatto delle politiche di
Ces: “Drammatico
austerità sui salari nella Ue”. Così la
dei sindacati europei (Ces)
retribuzioni Confederazione
riassume il senso della mappa elaborata
suo Centro di studio e ricerca (Etui), doitaliane dal
ve si mettono a confronto le dinamiche sanell’Unione europea tra il 2000 e il
diminuite lariali
2012. In Italia i salari reali sono calati di cirdal 2009 al 2012, mentre sono
dello 0,6% ca“28,2lo 0,6%
mln le persone a rischio esclusione soe povertà”. A subire più pesantemendal 2009 ciale
te gli effetti dell'austerity europea sono i laal 2012 voratori
greci (le cui buste paga sono state
decurtate del 4,9% in tre anni), insieme ai
L
e retribuzioni prendono un po’ di respiro a
giugno. Ma è più che altro un “effetto ottico”
dovuto a un’inflazione congelata dalla crisi e da una domanda interna asfittica. Nell’ultima mese, rivela l’Istat, le
retribuzioni contrattuali orarie crescono dello 0,2% su base mensile e dell'1,5% sull'anno, in lieve risalita dall’1,4%
di maggio. Tutto questo mentre l’inflazione, appunto, veleggia all’1,2%. È comunque
il terzo mese consecutivo in
cui l'Istituto di statistica registra una crescita degli stipendi superiore a quella dell’inflazione, ma comunque il rialzo tendenziale delle retribu-
lituani (-4%) e agli ungheresi (-3,2%).
“A 10 mesi dalle elezioni europee - fa sapere la Ces - la disoccupazione di massa insieme alle politiche di taglio ai salari crea un
mix pericoloso per il sostegno dei cittadini
al progetto europeo”. I sindacati europei
mettono in guardia i leader europei: un
cambio di direzione è urgente per ripristinare la crescita e la fiducia. Dall’inizio della crisi, la Ces ha espresso la sua profonda preoccupazione per l'impatto negativo delle misure di austerità sulla situazione economica e sociale dell’Europa. A partire da quel
momento “come tutte le tendenze mostra-
no costantemente - spiega la Ces - questo
impatto ha provocato l'esplosione dei dati
sulla disoccupazione, con più di 26,5 milioni di persone senza lavoro”. L’infografica,
sulla base di recenti analisi comparative del
rapporto di lavoro dell’Etui, dimostra che,
nella maggior parte dei paesi in cui la disoccupazione è in aumento, i salari sono in calo, con gravi conseguenze in termini di crescente rischio di povertà e di esclusione sociale. “Quello che la mappa visuale dimostra - ha detto Bernadette Ségol, segretario
generale della Ces - è che i salari sono il bersaglio principale delle misure di austerità in
tutta Europa”.
Istat: a giugno lieve aumento delle retribuzioni che superano di poco l’inflazione
Salari,ècalmapiatta
La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 52,1%
zioni si mantiene su livelli bassi. A giugno, naturalmente,
c’è una differenza forte tra i
dipendenti del settore privato (un aumento del 2,1%) e il
pubblico impiego, che registra una crescita zero, risentendo del blocco contrattuale. I settori che a giugno presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: ali-
mentari bevande e tabacco
(4,4%); agricoltura (3,1%);
pubblici esercizi e alberghi
(2,9%).
Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di giugno è stato recepito un solo
accordo e nessuno è scaduto. E sono ancora molti i lavoratori in attesa di rinnovo. Alla fine di giugno la quota dei
dipendenti che aspetta un
nuovo contratto è del 52,1%
nel totale dell’economia e
del 38,1% nel settore privato. E i contratti si fanno attendere a lungo. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il
contratto scaduto è in media
di 25,2 mesi per l’insieme dei
dipendenti e di 12,3 mesi per
quelli del settore privato. A
giugno i contratti in attesa di
rinnovo sono 51, di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione, relativi a circa
6,7 milioni di dipendenti, di
cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego. Alla fine del
mese di giugno 2013, tra i
contratti monitorati dall'indagine ne risultano in vigore
23, a seguito del recepimento di un accordo (autorimesse e autonoleggio). Alla fine
dello scorso mese, i contratti
in vigore regolano il trattamento economico di circa
6,2 milioni di dipendenti che
rappresentano il 46,5% del
monte retributivo complessivo.
I. S.
conquiste del lavoro
attualità
Processo Mediaset. Il Paese è sull’orlo del baratro ma il balletto degli opportunismi e della ricerca di spazi di potere non si placa
Quandolademocrazia
èappesaaunasentenza
C
i sono date che
rimangono nell'
immaginario di
un Paese indelebili. Sia a causa di un fatto memorabile nella
sua tragicità o letizia, o
per un accadimento legato alle motivazioni
più diverse. Comunque
la si voglia catalogare
la data del trenta di luglio resterà impressa
nella memoria di una
generazione politica, e
non solo. I giudici della
suprema Corte di Cassazione si pronunceranno sulla vicenda Mediaset che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi. Al di là del giudizio
favorevole o avverso al
Cavaliere, questa decisione metterà in moto
un terremoto politico
di proporzioni, appunto, memorabili. Enrico
Letta ed il suo governo
di coalizione “atipica”,
nell'ottica del bipolarismo muscolare praticato ed ideologizzato negli ultimi vent'anni, è
con le valige in mano.
Basta un cenno del capo dell’imputato Silvio
per condannare un'
esperienza nata a fatica nell'impossibilità di
percorsi politici alternativi, che non fossero il
ritornare alle urne, con
tutte le conseguenze
del caso. Al di là della
questione in specie, un
interrogativo balza alla
riflessione generale:
“Ma che tipo di democrazia è quella in cui
una sentenza di un giudice può far saltare un
governo?”.
Non siamo in un perio-
do di “vacche grasse”.
Il baratro è dietro l'angolo, come alcuni Paesi
a noi vicini ci stanno a
dimostrare. Eppure la
tarantella destabilizzante degli opportunismi non si placa, anzi
l'evento del trenta di luglio sta accelerando
percorsi personali e di
gruppo per l'acquisizione di spazi di potere a
scapito degli interessi
più generali del Paese.
Nel Pdl, dopo la brutta
storia che ha coinvolto
ed indebolito Angelino
Alfano nella sua qualità
di ministro dell'Inter-
no, i coltelli si stanno
ancora di più affilando.
L'ala realista, più realista dello stesso Berlusconi, è pronta a scendere in piazza a contestare l'eventuale sentenza negativa a carico
del Capo. La crisi di governo, con l'inevitabile
ritorno alle urne, aprirebbe nuovi scenari soprattutto personali nel
posizionamento successorio a quello che fu
il Caimano. Ma anche,
nell'ipotesi di una vittoria elettorale possibile
stando ad alcuni sondaggi, all'occupazione
di ministeri di potere.
Insomma, sotto sotto,
la speranza di alcuni sarebbe proprio che la
Cassazione puntasse il
pollice verso a Silvio.
L'altra faccia del governo delle larghe intese,
quella del Pd, è alle prese con la scadenza congressuale dopo l'addio
traumatico, con porta
sbattuta alle spalle, di
Pier Luigi Bersani. Un
congresso di rifondazione per evitare, tra l'altro, che anche il prossimo leader eletto dopo
un po’ si dimetta, com’è avvenuto per Vel-
troni e per Bersani. “I
cavalli di razza” del partito si stanno riscaldando da tempo per la corsa finale. Certo, la Cassazione che dà torto al
Berlusca è “tutto grasso che cola”. Nel senso
che le opportunità di
quelli che non stanno
al governo aumenterebbero. Si sa che “il potere logora chi non ce
l’ha”.
Poi c’è la Terza forza, i
Grillini, che pur avendo
la possibilità di “sparigliare e di comandare”
nei campi avversari,
non si vogliono sporcare le mani nel provare a
raddrizzare la barca.
Meglio le urne? Qualche dubbio anche i mitici capi del Movimento
ce l'hanno su come andrà a finire per loro se
si andrà al voto. Le amministrative insegnano. Ma chi è “duro...e
puro” non può tergiversare. Urla ed insulti a
go go, e poi si vedrà. E’
chiaro che il Movimento cinque stelle non
può non volere il voto e
sperare che il governo
Letta salti.
A livello di Esecutivo,
come si può comprendere, non tutto fila liscio. Il mal di mare della barca nella tempesta
lo soffrono tutti. C’è
chi va avanti nel suo lavoro con fatalismo, e
chi si muove per posizionarsi nei possibili
scenari futuri.
A differenza di altre vigilie di pronunciamenti
della Magistratura, stavolta il diretto interessato, Silvio Berlusconi,
non lancia né anatemi,
né strali su chi lo dovrà
giudicare. E c’è chi assicura nel suo entourage
che se dovesse essere
condannato in via definitiva, con l'interdizione dai pubblici uffici
per cinque anni, immediatamente si dimetterebbe da senatore per
evitare l’onta della cacciata.
Di fiuto politico l'Uomo
di Arcore né ha da vendere. Lo ha dimostrato
alle ultime elezioni
quando molti si erano illusi che il Pdl avrebbe
fatto flop. Non andò così. Un Berlusconi condannato, al di là di qualche manifestazione di
piazza senza conseguenze per il Governo,
potrebbe impegnarsi a
rifondare con maggior
lena il Pdl e contemporaneamente a far varare al governo norme di
grande appeal sull’opinione pubblica. Potrebbe poi aspettare il momento propizio per tornare a votare, magari
con un Porcellum non
troppo modificato.
In casa Pd una condanna dell'ex presidente
del consiglio, con il congresso alle porte, porterebbe ad una resa dei
conti interna pericolosa. Potrebbe prevalere
la tesi che con un condannato per evasione
fiscale non si può andare a braccetto. Il risultato sarebbe il ritorno alle urne con la vecchia
legge elettorale e con
la quasi certezza di non
essere premiati dagli
elettori. Insomma, probabilmente sia al Pd
che al Pdl, che agli italiani, conviene un governo che attui pochi ma significativi punti di un
programma da riscrivere, dove in pole position ci dovrebbe essere
il varo della nuova legge elettorale. Poi si vedrà.
Elia Fiorillo
3
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
Costi della politica. Studio rivela: parlamentari Ue pagati in media l’878% in più dei loro concittadini
Glistipendid’oro
deglieurodeputati
global
Con le proprie diarie, i rappresentanti popolari a livello nazionale e comunitario
prelevano dalle tasche di tutti i contribuenti un totale di 781 milioni di euro l’anno
L’
conquiste del lavoro
Europa come
mercato interno
cresce sempre
più, i confini statali scompaiono, l'economia diventa sempre più
globale ma le differenze
economiche tra paese e
paese sono ancora enormi. Questo riguarda anche la politica. Ad esempio, esiste un abisso sociale enorme tra gli europarlamentari ed i loro concittadini nei paesi di provenienza. E’ quanto emerge
da uno studio pubblicato
sul portale tedesco Preisvergleich.de (che, tradotto, significa "confronto dei prezzi"). Tutti gli importi citati
dallo studio, relativi al reddito e/o alle diarie dei rappresentanti del popolo, tengono conto delle indennità di
base imponibili, di eventuali indennità giornaliere, di
gettoni di presenza e supposti rimborsi delle spese di affitto di un secondo alloggio.
Non sono stati presi in considerazione, invece, forfait
di tipo diverso, ad esempio
per uffici o personale.
Dati alla mano, dunque,
con le proprie diarie, i rappresentanti popolari di entrambi i tipi prelevano dalle
tasche dei circa 500 milioni
di contribuenti comunitari
un totale di 781 milioni di
euro all`anno - 620 milioni i
parlamentari nazionali e
160 milioni gli eurodeputati.
In media, un eurodeputato
incassa 17.827 euro al mese a titolo di diarie e bonus,
per un totale annuale della
bellezza di 213.924 euro. Le
entrate dei parlamentari europei derivano dalla somma di un importo forfettario di base ed extra di vario
genere, quali rimborso spese forfettario, indennità
giornaliere e indennità di
trasferta. I partecipanti alle
sedute plenarie del Parlamento europeo possono
usufruire, inoltre, di fondi
mensili fino a 21.209 euro o
annuali fino a 254.508 euro
da destinare a spese di ufficio e di personale. Una nota
importante: negli ultimi anni, si sono verificati frequenti casi di elargizione delle
suddette somme a collaboratori di eurodeputati da
lungo non più alle dipendenze del parlamentare.
Un comportamento scandaloso, in puro stile "Tanto paga quel tontolone del cittadino". Facendo una somma
degli importi incassati mensilmente per l`intera durata
di una legislatura, il risultato è pura matematica: grazie ai bonus di cui sopra, un
eurodeputato percepisce
un reddito imponibile ultramilionario (1.069.622 euro
lordi). Partendo da questo
presupposto, il ragionamento porta a una chiara conclu-
sione: un deputato del Parlamento europeo guadagna in media l’878% in più
di un normale cittadino comunitario (che, invece, si
porta a casa 21.844 euro lordi all’anno). Con o senza crisi dell’euro. Prende forma,
così, un quadro avvilente: a
Bruxelles e in alcuni parlamenti nazionali di stati
membri dell’Ue sono in atto dinamiche proprie "dell’antica Roma". Giacché, a
conti fatti, proprio come ac-
cadeva all’epoca del Senato romano, questa nuova
classe di "senatori comunitari" non è soggetta a controllo alcuno. Ecco, allora,
che le entrate degli eurodeputati francesi possono
tranquillamente adagiarsi
su un livello del 740% superiore a quello dello stipendio di un francese "ordinario" (che guadagna 25.469
euro all’anno).
Rivolgendo lo sguardo al
reddito dei parlamentari nazionali dei 27 paesi dell`
Unione, si ha un`ulteriore
dimostrazione dell`abisso
che separa mondo della politica e popolazione. Facciamo qualche esempio. Con
un reddito annuo di
157.524 euro (13.127 euro
al mese), un membro della
Assemblée Nationale (Assemblea nazionale) francese guadagna in media circa
il 518% in più rispetto ad un
suo "semplice" connazionale (maggiori dettagli nelle
tabelle 1 e 2 in allegato).
Non molto diversa è la situazione in Germania: i membri del Bundestag (Dieta federale) di Berlino percepiscono sui 150.432 euro all`
anno (12.536 euro al mese), e in tal modo guadagnano il 444% in più rispetto ad
un lavoratore tedesco medio. Nel Regno Unito, i
membri della House of Commons (Camera dei comuni)
possono contare su entrate
annuali di 94.656 euro
(7.888 euro al mese), le quali, vuoi o non vuoi, corrispondono al 252% in più rispetto al guadagno di un cittadino inglese medio
(2.242 euro al mese). Differenze altrettanto clamorose si riscontrano in Italia: se
da una parte i 946 componenti di Camera e Senato vedono fluire nelle proprie
casse circa 114.600 euro all`
anno (9.550 euro al mese),
dall`altra l`italiano medio
se la cava con uno stipendio
di 1.992 euro al mese. Stiamo parlando del 379% in
meno.
Se si tirano le somme, si ottengono numeri da capogiro: nel complesso, nell`arco
di una legislatura, i membri
dei parlamenti nazionali
dei 27 stati dell`Unione europea costano ai cittadini
2,79 miliardi di euro. In testa alla classifica si collocano i francesi: la somma dei
redditi di tutti i parlamentari della Assemblée Nationale equivale a 545 milioni di
euro a carico dei contribuenti. In seconda posizione troviamo la Camera dei
Deputati e il Senato della
Repubblica italiani (434 milioni di euro), seguiti dal
Bundestag tedesco (373 milioni di euro) e dalla House
of Commons inglese (308
milioni di euro).
Lo studio di Preisvergleich.
de, portale tedesco al servizio dei consumatori, permette di formulare alcune
conclusioni principali. Contrariamente alle dichiarazioni provenienti dal Parlamento europeo e dalle camere
nazionali, non sono ancora
visibili segnali di una reale
trasparenza in materia di retribuzione degli 8.185 parlamentari europei. D`altro
canto, le profonde differenze nella struttura degli stipendi di politici e cittadini
dovrebbero essere motivo
di profonda preoccupazione. Si tratta di una questione che merita un’attenzione pari se non maggiore
maggiore a quella dedicata
al progetto comunitario di
imporre un tetto agli stipendi dei dirigenti delle società
per azioni.
(Fonte: preisvergleich.de)
4
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
circa 7.800,secondo le stime dell’Unhcr, i midel suo viaggio ufficiale in Grecia, il presidenUnhcr: Sono
Grecia, Neltecorso
granti e i richiedenti asilo che nei primi 6 mesi deldel Consiglio Enrico Letta, critica la gestione della
sono approdati sulle coste italiane. I principali
crisi greca da parte dell'Unione europea. “Sono stati
in sei mesi l’anno
Letta
luoghi d’origine di questi migranti e richiedenti asilo
commessi gravi errori da parte della Ue negli anni scorsi
sono i Paesi dell’Africa sub-sahariana - in particolare
- sottolinea il premier - tempistica sbagliata, strumenti
ed Eritrea - ma anche Egitto, Pakistan e Siria.
sbagliati. Si è intervenuti nel modo sbagliato al momengià 7.800 Somalia
critica
to sbagliato”. Questo, aggiunge Letta, ha portato “ad un
L’Unhcr ha espresso ieri ufficialmente apprezzamendella crisi che sarebbe stata diversa” se si
to
nei
confronti
della
Guardia
Costiera
italiana
e
del
migranti mercantile che hanno soccorso i migranti naufragati,
gestione avvitamento
fosse intervenuti diversamente in Grecia, “e avrebbe fatperdere meno posti di lavoro in tutta Europa se l'ata un’avaria, su un gommone a largo delle
e richiedenti incosteseguito
della crisi toteggiamento
verso la Grecia fosse stato diverso”.
libiche. I migranti erano partiti in 53, ma 31 di
loro
sono
morti
nelle
acque
del
Mediterraneo.
All’inPer
ricostruire
fiducia nella Ue e rafforzarne la credibiliasilo arrivati domani di quest’ennesima tragedia, il governo libico
da parte tà verso i suoi cittadini,
sottolinea il premier, i leader euha presentato una richiesta ufficiale di aiuto all’Unioropei devono “prendere lezione da quello che è succesin Italia ne europea per la sorveglianza delle frontiere.
dell’Unione so in Grecia”.
L’Europa continua a non avere una vera politica mediterranea e a giocare un ruolo spesso marginale nell’area
Mare(poco)nostrum
Ma nell’attuale situazione di crisi che sta mettendo in discussione lo stesso assetto europeo
il Mediterraneo potrebbe essere una delle chiavi di volta, soprattutto sul versante energetico
conquiste del lavoro
dibattito
I
l mediterraneo ha storicamente rappresentato un nodo cruciale
delle relazioni internazionali dei Paesi europei.
Un teatro che è fondamentale per comprendere i grandi avvenimenti
della storia d’Europa, dalla colonizzazione alla decolonizzazione, dalla prima alla seconda guerra
mondiale, sino alla guerra fredda. Ma naturalmente, il mediterraneo
ha una sua propria ricchissima storia che sarebbe ora fuori luogo ripercorrere. Basti qui la definizione di “mare nostrum” che sottolinea
l’assoluta centralità che
esso ha avuto per lo sviluppo della civiltà cui apparteniamo.
Tuttavia, solo nel Settecento si comincerà ad utilizzare l’espressione “mediterraneo” per descrivere una realtà composita,
eterogenea, plurale, tricontinentale, piena di antagonismi, che è stata
culla della civiltà e fertile
matrice di religioni politeiste e monoteiste. L’umanesimo, il rinascimento, il razionalismo hanno
in esso le proprie radici.
Questa pluralità è stata
magnificamente rappresentata nell’opera artistica “Love difference” di
Michelangelo Pistoletto,
un tavolo che nella forma riproduce il Mediterraneo con le singolarità
di ciascun Paese che si affaccia su di esso.
Definita da Paul Valery
come una “macchina per
fare civiltà”, questa complessa area geografica
ha conosciuto negli ultimi anni profondi rivolgimenti. Rivoluzioni, colpi
di stato, guerre civili,
cambi di regime o gravi
crisi sistemiche hanno caratterizzato non piccola
parte dei popoli che la
animano. In questo fermento l’Europa ha giocato un ruolo spesso marginale oppure contrasta-
di Paolo Acanfora*
to, con Nazioni europee
che si sono reciprocamente contese la capacità di influenza su alcune
specifiche aree. Ma l’Europa nel suo complesso
continua a non avere
una vera politica mediterranea. Dopo decenni
di subalternità alle logiche della guerra fredda,
con il crollo del muro di
Berlino e l’implosione sovietica, lo sguardo della
nuova Europa di Maastricht è andata all’Est europeo trascurando completamente - o quasi - il teatro mediterraneo.
Nell’attuale situazione di
crisi economico-finanziaria che sta creando numerosi problemi di stabilità politica in molte zone e sta, soprattutto,
mettendo in discussione
lo stesso assetto europeo, il mediterraneo potrebbe essere una delle
chiavi di volta. In particolare sul versante energetico - uno dei nodi nevralgici delle economie nazionali - diventa sempre
più necessario un ripensamento complessivo
della politica europea in
funzione di partnership
con alcuni paesi mediterranei. Dal controllo nazionale delle fonti di
energia si potrebbe - o,
meglio, si dovrebbe - passare ad una stabile ed efficace condivisione.
Si tratta di una questione, in realtà, di lunga data che ha anche riguardato il processo di unificazione europea. Quando,
ad esempio, si arrivò il
25 marzo del 1957 alla firma dei trattati di Roma,
con l’istituzione dell’Euratom e del mercato
comune, non poco si sottolineò la necessità di
operare su questo terre-
no in una dimensione europea, dopo i conflitti
creatisi tra gli anglo-francesi e gli egiziani per il
controllo del Canale di
Suez.
Oggi il discorso è incredibilmente arricchito da
uno sviluppo tecnologico che ha permesso di
pensare in termini di
energie rinnovabili. Le
coste nordafricane rappresentano una ricchezza notevole da questo
punto di vista. L’unione
tra i capitali e le competenze tecniche europee,
da una parte, e le risorse
di questi Paesi, dall’altra,
consentirebbe un salto
in avanti sia dal punto di
vista economico, sia dal
punto di vista ambientale, con un progressivo
cambiamento dei termini del consumo energetico.
Per questo da più parti si
parla dell’esigenza di un
nuovo Piano Marshall
per il Mediterraneo. Nuovi ingenti investimenti
per poter pensare un
nuovo modello di sviluppo che consenta a quell’area di essere decisiva
per lo sviluppo dell’Europa.
Non si tratta solamente
di una questione economica. Vi è infatti un problema concernente le
modalità di relazione tra
Nazioni diverse e complesse. Si tratta di costruire un modello di rapporti
internazionali incentrato sull’esigenza del dialogo, della condivisione,
della partnership. La diffusione di un’immagine
negativa, di Paesi islamizzati divenuti il pericolo
principale dell’Occidente alimenta l’idea di un
conflitto inevitabile, che
ha radici di civiltà e - per
questa ragione - ineludibile. Far passare la tesi di
un dialogo impossibile
costringe a guardare al
Mediterraneo come ad
una barriera invalicabile
che definisce dei limiti
identitari tra un “noi” ed
un “voi” impermeabili.
La definizione di un nuovo e più fruttuoso rapporto porterebbe invece a
costruire comuni aree di
interesse, politiche di inclusione che recupererebbero l’originario progetto europeo: essere
una realtà plurale, di convivenza delle diversità,
di ricchezza culturale, religiosa, sociale, etnica.
Un soggetto che sappia
stare assieme e sappia
vedere la complessità
della propria storia ed il
pluralismo delle proprie
radici per pensarsi unito
nel futuro.
*Storico
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
Fiat, cigs in scadenza
a Mirafiori e Cassino.
Fim: subito gli investimenti
“N
on è più rinviabile la partita degli investimenti
a Mirafiori e Cassino: la situazione, sia in termini di volumi sia di giornate di cassa integrazione, è critica. La Fiat non ha nessun alibi per rinviare”. Così il segretario nazionale della Fim Ferdinando Uliano, alla
vigilia dell'assemblea degli azionisti Fiat. La Fim ricorda che il 30 settembre scade la cassa integrazione straordinaria a Mirafiori, dove i lavoratori sono 5.315, il
31 dicembre a Cassino (3.860 addetti): le vetture prodotte nel 2012 sono state rispettivamente 41.600 e
47.379, nei primi sei mesi di quest'anno 11.000 e
47.379.
“La scadenza della cigs di Mirafiori - precisa Uliano impone che entro questa settimana, nella stanza dei
bottoni del Lingotto si decidano gli investimenti che
seguono i primi interventi fatti tra giugno e luglio. Solo così l'incontro con le organizzazioni sindacali, che si
terrà probabilmente i primi di settembre, potrà avere
un esito soddisfacente”.
“L'investimento di Mirafiori si farà - osserva il segretario generale della Fim di Torino Claudio Chiarle - ma
bisogna stringere i tempi, non è possibile aspettare
ancora. Bisogna anche lavorare per una legge sulla
rappresentanza che consenta di incentivare la creazione di lavoro e occupazione all'interno di un sistema di
regole certe e condivise”.
Il segretario Fim di Cassino, Mirko Marsella, ricorda
che ”i volumi di vendita delle auto prodotte a Cassino,
hanno avuto una contrazione per due motivi: la crisi
economica e la bassa richiesta di mercato che hanno i
due modelli prodotti, Fiat Bravo e Lancia Delta, che
appaiono ormai superati (la Bravo è sul mercato dal
2007 e la Delta dal 2008) mentre molto buoni sono i
volumi di vendita dell'Alfa Giulietta, sul mercato dal
2010, ma non basta, le difficoltà che stanno affrontando i lavoratori dello stabilimento ciociaro sono forti,
in questo periodo lavorano non più di due, tre, giorni
a settimana”.
Sindacati all’attacco. Outokumpu fa melina sulla cessione. “Pronti a mettere in campo tutte le azioni per garantire il sito”
AstTerni,lapazienzaèfinita
conquiste del lavoro
TERRITORIO & IMPRESE
U
n’altra fumata
nera, l’ennesima, e i sindacati
perdono la pazienza. Venerdì scorso l’incontro che doveva far luce, almeno un pò, sulla
cessione dell’Ast di Terni
da parte di Outokumpu,
multinazionale finlandese dell’acciaio che corre all’abbraccio con il ramo
Inox di Thyssen per creare
un player globale, si è risolto con un desolante
nulla di fatto. Anche se, a
ben vedere, una novità
c’è: la dead line per la cessione delle acciaierie di
Terni si è spostata ancora,
a fine anno per l’esattezza. Un altro rinvio, che ha
spinto la Fim, con il coordinatore nazionale del siderurgico Sandro Pasotti, a
chiedere al Governo un intervento deciso nei confronti della Commissione
Europea per fare chiarezza sui tempi e sulle modali-
tà di cessione, dal momento che il termine precedente, fissato per giugno,
è stato scavalcato da Outokumpu senza che si levasse un richiamo all’ordine dall’Ue.
La preoccupazione a Terni resta palpabile. Dopo
gli scioperi e le proteste
che hanno punteggiato le
ultime settimane, i sindacati di categoria sono tornati ad alzare la voce.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic e
Ugl sono pronti a intraprendere “tutte le azioni
necessarie, non escludendo quelle legali di natura
di diritto privato, per dare
certezza e continuità al sito di Terni”.
I sindacati ritengono “deludente” che, a più di tre
mesi dal termine per la
presentazione delle offerte vincolanti, ”non si sia
ancora giunti ad elementi
di chiarezza e certezza
per il futuro del sito pro-
duttivo” e definiscono ”irrispettoso” nei confronti
degli interlocutori italiani
l'atteggiamento della multinazionale finlandese,
“che continua a temporeggiare senza fornire elementi utili di merito rispetto allo stato della trattativa in corso per la cessione di Ast”.
Le sigle di categoria chiedono quindi “di conoscere quali strumenti di monitoraggio e informazione
sul Piano proposto e, in
particolare, gli orientamenti relativi a decisioni
riguardanti il sito di Terni
dei quali la Comunità europea intenda dotarsi per
evitare distorsioni delle informazioni”.
Richieste che hanno
l’obiettivo di ricomporre
il quadro di informazioni
indispensabile a valutare
scelte e strategie.
Da parte sua Outokumpu
al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico ha
respinto i sospetti avanzati dai sindacati sulle sue ultime mosse. Uno in particolare: quello di voler
temporeggiare sulla cessione imposta dall’antitrust Ue, con l’unico scopo di sottrarre quote di
mercato alle acciaierie ternane. Da parte sua, il management ritiene invece
di vare fatto tutto il possibile per garantire la
competitività e i livelli produttivi dello stabilimento
mercato. Ma non si è sbilanciato sui nuovi possibili acquirenti, che si andrebbero ad aggiungere
ai nomi già noti. Finora le
uniche due offerte vincolanti sono state presentate dal gruppo lussemburghese Aperam, in cordata
con le aziende italiane Arvedi e Marcegaglia, e dal
fondo finanziario americano Apollo. Nè l’una né l’altra contemplano l’acquisto del Tubificio di Terni,
per il quale Outokumpu si
era riservata la vendita.
La vendita “a spezzatino”
è sempre stata osteggiata
dai sindacati, che temono
un ridimensionamento
del ruolo di Terni nel panorama della siderurgia europea qualora il Tubificio,
forse l’asset di maggior valore, restasse nelle mani
di Outokumpu.
A rendere poco scorrevoli
i rapporti contribuisce anche l’esclusione dei rappresentanti sindacali di
Terni dal Cae Outokump,
“un altro segnale preoccupante - sostiene la Fim sulla poca chiarezza dell’operazione”.
C.D’O.
gil, Cisl e Uil hanno proclamato per il 2
Ilva, C
agosto uno sciopero per l’intero turno di
lavoro degli addetti alle mense “Dim” (Diredipendenti zione marittima) e “Terzo sporgente” dell'Ilsindacati accusano la Compass Group,
mense va.cheIgestisce
il servizio dopo il cambio che ha
interessato anche le Officine generali, di
in sciopero aver avviato il servizio stabilmente con un
sottodimensionato rispetto all'efil 2 agosto organico
fettivo fabbisogno. Dal 17 luglio, giorno di
subentro della Compass Group nella gestio-
ne dell'appalto, i dipendenti “sono utilizzati
in più mansioni e chiamati allo svolgimento
di lavoro straordinario”, in violazione delle
norme e del contratto nazionale di categoria. Per il segretario della Fim di Taranto,
Mimmo Panarelli, va trovata ”una soluzione per i lavoratori delle mense officine generali, Dim e terzo sporgente dell'Ilva, licenziati dopo il cambio di gestione”. Panarelli ha
espresso solidarietà “a questi lavoratori e alle loro famiglie alle prese con un momento
drammatico”. Per l’Ilva questa è una settimana decisiva. Entro il 3 agosto l’aula del
Senato dovrà convertire il decreto sul commissariamento, approvato in commissione
senza modifiche rispetto al testo uscito dalla Camera. Da ieri, poi, è operativo il dipartimento che si occuperà, all'interno del sito,
di gestire i lavori Aia. A dirigerlo - comunica
una nota del gruppo - sarà l'ingegnere Erder
Mingoli, che ha ricevuto formale incarico
dal Commissario Enrico Bondi.
6
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
Basilicata. Fiat, L
anche l’indotto
si prepara per Suv.
La Tiberina Melfi
farà parti
carrozzeria
aTiberina MelfiSrl,aziendadell’indotto Fiat,ha acquisitoun’importantecommessaperla produzionediparti dellacarrozzeria deinuovi modelli Suv che saranno messi in produzione a breve nello stabilimento Sata. Lo ha comunicato la direzione aziendale nel corso di un
incontroconleorganizzazioni sindacalidi categoria.Domanii sindacati illustreranno ai lavoratori in assemblea i contenuti del piano. Si tratta della prima azienda del consorzio Acm ad ufficializzare una nuova
commessalegataalle nuoveproduzioniFiat. L’azienda ha ancheriferito che nel mese di agosto sposterà le linee di produzione per la Punto
in un altro stabilimento, a circa un chilometro di distanza da quello
attuale, mentre nel vecchio sito produttivo saranno installate nuove
linee per la produzione di longheroni e montanti per i modelli Suv.
L’investimento previsto ammonta a circa 10 milioni di euro. I dirigenti
della Tiberina hanno riferito inoltre che non ci saranno effetti sui livelli
occupazionali. Attualmente i 106 dipendenti della Tiberina sono in cig
conquiste del lavoro
vertenze
N
apoli (nostro
servizio). Petrodollari per salvare il sistema della manutenzione dell'Atitech di Napoli. Gli arabi,
dopo avere investito nel
mattone, nel calcio, nell'
alta finanza ora puntano
sui capannoni dell'azienda napoletana, a un passo dall'aeroporto di Capodichino.
Ecco cosa è accaduto,
nel racconto di Giovanni
Aruta, responsabile del
dipartimento Trasporto
aereo della Fit Campania. ”Atitech ha partecipato ad una gara che ha
visti impegnati tutti i colossi mondiali della manutenzione aerea - spiega il sindacalista - da
Adat (Mubadala) a Joramco, a Turkish”. Il negoziato è stato molto lungo ed a giugno è arrivato
un rappresentante dell'
Air Arabia con la quale il
1˚ luglio 2013 si è concluso un contratto molto importante per la manutenzione pesante degli aeromobili Airbus A320 di
questa compagnia, considerata la più importante
linea aerea low cost del
Medio Oriente, con base
negli Emirati Arabi.
Air Arabia ha conseguito, infatti, un premio specifico, a giugno durante
l’Airshow di Parigi - Le
Bourget, grazie ai voti
espressi dai passeggeri
che ne hanno apprezzato l’ottimo rapporto tra
prezzo e qualità dei servizi offerti.
a rotazione, in scadenza il 4 ottobre, e nel prossimo mese partirà il
confronto con i sindacati sugli ammortizzatori sociali legati al piano di
ristrutturazione. Secondo le previsioni i primi prototipi dei Suv sarannopronti per fine anno e saranno messisul mercato a partire dal terzo
trimestre 2014. “Questo investimento rappresenta una boccata d’ossigeno per il sistema della componentistica legato allo stabilimento
Sata e ci consente di guardare con un po' più di serenità al prossimo
futuro - spiega Salvatore Troiano della Fim Cisl - Nelle prossime settimane ci incontreremo per verificare l’andamento degli investimenti e
per affrontare il nodo degli ammortizzatori sociali in considerazione
del fatto che il 4 ottobre scade la cig a rotazione. Resta però preoccupantela situazione produttivae occupazionale nelle altre aziende dell’indotto, situazione solo parzialmente mitigata dalla conferma della
Punto almeno fino al 2017”.
Luigi Cannella
Eccellenze napoletane. Per la Fit campana l’ accordo ”premia la professionalità”
Atitechconquista
manutenzioneAirArabia
”Un plauso - aggiunge
Aruta - va fatto non solo
all'azienda, controllata
da Meridie Investment
Company dedicata prevalentemente alle imprese del Centro - Sud Italia,
per avere conseguito un
ulteriore successo commerciale sul mercato internazionale ma anche
alla professionalità dei lavoratori che grazie a questo investimento potranno avere un'occupazione e non stare in cassa integrazione (ora si lavora
3 giorni su sei ndr)”.
L'accordo prevede cinque controlli importanti
tra il 2013 (uno) e il 2014
(quattro), più un opzio-
ne su altri cinque nei due
anni successivi - il contratto, non esclusivo, è
per 3 anni - più la possibilità di diventare partner
di fiducia per tutte le esigenze manutententive.
Gli arabi hanno preteso
dall'Atitech clausole molto impegnative che consentono alla compagnia
di uscire se le performance non dovessero essere
al meglio di quanto offre
l’industria del settore.
L' Aeroporto di Capodichino è uno scalo importante per il Centro - Sud
Italia.
Oltre alla manutenzione
dei velivoli ci sono anche
tre società di handling:
Aviation Service, Gh Napoli e Menzies. ”Ma - aggiunge Giovanni Aruta queste tre, secondo noi,
sono troppe. É vero che
il cittadino ha diritto alla
mobilità ma oggi poichè
tutto è ormai una questione tra i privati si punta solo sui profitti. La soluzione: diminuire il costo del lavoro”.
Il sindacalista della Fit
campana ragiona così:
”Il mercato è troppo libero e quindi c'è una concorrenza sleale, le compagnie pur di abbassare i
costi cercano di pagare
meno i servizi. E di conseguenza ne risente tutta
la filiera”.
Un discorso a parte va
fatto per la Gesac, la società che gestisce i servizi nello scalo di Napoli.
”Essa - continua Aruta agisce in regime di monopolio. Questo però dovrebbe dare un impulso
notevole per creare sviluppo ad altre aziende”.
Invece, manca una programmazione. Ci sono
circa mille operatori aeroportuali. ”E il lavoro conclude il responsabile
del dipartimento Trasporto aereo della Fit
campana - diventa sempre più stagionale. In
estate c'è occupazione.
In inverno tutti a casa: coperti dagli ammortizzatori sociali. Ma la Cisl chiede di creare occasioni di
lavoro e non assistenzialismo”.
Luca Tatarelli
7
MARTEDÌ 30 LUGLIO 2013
iglato l'accordo integrativo aziendale al
Integrativo SL'intesa
gruppo Sapio, azienda produttrice di gas.
firmata tra i vertici del gruppo e i sindi categoria Femca Cisl, Filctem Cgil e
aziendale dacati
Uiltec Uil, coinvolge circa 900 lavoratori sia
gruppo che facenti parte di società conal gruppo del
trollate. “L'intesa sottoscritta - dicono i sinda- è il primo accordo realizzato in ambito
Sapio. cati
nazionale e prende il via circa un anno fa
si decise di costituire il coordinamenSoddisfatti quando
to del gruppo per avere relazioni industriali
avanzati e riuscire a far fronte a nuove e
i sindacati più
diverse esigenze”.
salienti dell'accordo sono: la definiziodi categoria Punti
ne del premio di partecipazione secondo nuo-
cronache
R
oma (nostro servizio). Zingaretti?
Bocciato. Trascorsi i primi 100
giorni di Nicola Zingaretti alla presidenza
della Regione Lazio, la
Cisl tira le somme e
boccia il governatore
che, incoronato dai
sondaggi “il più amato
d’Italia”, arriva ultimo
per confronto e dialogo con le organizzazioni sindacali, tanto è impegnato in un “assolo”
che non conosce concertazione. È lapidario
il giudizio di Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma
e Lazio, che sottolinea
come “confondere la
comunicazione con la
concertazione sia grave per un amministratore che si dichiarava
aperto al dialogo, mentre attendiamo la sottoscrizione di un protocollo sulle relazioni sindacali”. Tanto più grave se quell’assolo viene eseguito in un contesto economico e sociale di crisi profondissima, con un tasso di disoccupazione che in un
solo anno sale di due
punti percentuali e passa dal 10,4% al 12,4%
(primo
trimestre
2012-2013), mentre la
disoccupazione femminile inchioda a casa 15
donne su 100. Per non
parlare delle saracinesche dei negozi che ri-
conquiste del lavoro
R
vi criteri e l'istituzione del welfare aziendale.
Il premio di partecipazione è stato costituito
individuando due parametri fondamentali:
redditività Ebitda per il 40% e produttività
per il 60%. Gli importi cresceranno di anno in
anno fino ad arrivare al 2015 ad un importo
di 850 euro. Il premio raggiunto sarà erogato
attraverso un meccanismo definito sulla presenza individuale del lavoratore.
Importante risultato anche sul fronte del welfare con l'applicazione della responsabilità
sociale aziendale attraverso lo sviluppo di
nuove tutele nella previdenza complementare sia sanitaria che previdenziale. In concreto
la società coprirà l'intero contributo per il co-
niuge a partire dal 2015, mentre nel 2014 la
copertura arriverà al 75%. Per i lavoratori senza nucleo familiare è prevista l'opzione di poter dirottare il medesimo importo al Fonchim, il fondo di categoria per la previdenza
complementare. Sempre nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa è stato concordato di istituire un fondo per la gestione del
supporto allo studio per i figli dei dipendenti.
Soddisfatti i sindacati di categoria per gli
obiettivi realizzati in un momento di cambiamento dell'azienda soprattutto in materia di
nuove tutele sociali in ambito sanitario familiare e previdenziale.
Sa. Ma.
Emergenza lavoro. Per il segretario generale Cisl di Roma e Lazio, Bertone,
il governatore Zingaretti è impegnato in un ”assolo” che non conosce concertazione
Dopocentogiorni
laCislboccialaGiunta
schiano di rimanere abbassate dopo la pausa
estiva, visto che più della metà (55%) delle ore
autorizzate di cassa integrazione in deroga,
(tra gennaio e giugno
8,6 milioni di ore contro i 16 milioni dello
scorso anno), riguardano il commercio. Malgrado ciò “le risorse necessarie sono inferiori
a quelle dello scorso
anno - tuona Bertone ma la Regione deve ga-
oma (nostro servizio).
Cassa integrazione straordinaria, mobilità volontaria incentivata, sostegno al reddito. E poi ancora
trasferimenti, formazione e
outplacement. Sono alcuni
punti dell'accordo siglato al
ministero del Lavoro tra i sindacati di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil e la
Air Liquide, azienda multinazionale francese specializzata
nella produzione del gas e gas
tecnici che ha stabilimenti
produttivi in tutto il territorio
nazionale. La vertenza era cominciata ad inizio aprile con
l'annuncio da parte dei vertici
aziendali di un pesante piano
riorganizzativo che prevedeva 210 esuberi su tutto il territorio nazionale, giustificato
da un progressivo calo dei volumi produttivi, di fatturato e
di redditività. Grazie ad un serrato confronto sindacale gli
esuberi inizialmente previsti
sono calati di numero fino ad
arrivare nella fase finale del
negoziato a 160 unità. “Questa forte riduzione delle eccedenze - spiegano i sindacati è il frutto del lavoro impostato da tutti noi a vari livelli fin
dal principio della vertenza.
Durante la trattativa non si è
mai esclusa la mobilitazione
dei lavoratori ma sempre privilegiando le soluzioni a dife-
rantire la copertura di
chi ne ha diritto”. Se
non dovesse arrivare
una valida risposta, insieme alla salvaguardia di tutti gli esodati,
come faranno gli oltre
due milioni di famiglie
residenti (2.648.311
Istat 2012) a pagare il
conto, salatissimo, delle tasse locali? “A Roma paghiamo l’addizionale comunale più alta
d’Italia che è lo 0,9% sottolinea il sindacali-
sta - e anche l’addizionale regionale, con
l’1,73%, è la più pesante. Questo significa
che i cittadini laziali subiscono un prelievo locale complessivo sull’Irpef pari al 2,63% del
reddito”. Come se non
bastasse, a causa dell’enorme disavanzo regionale e per fronteggiare il pagamento dei
debiti che la Regione
ha verso Enti locali e
fornitori, “Zingaretti
aumenterà l’addizionale regionale di 1,6 punti nei prossimi due anni
- denuncia Bertone che andranno a sommarsi
all’attuale
1,73%. Mentre i sindacati chiedono un taglio
delle tasse, i cittadini
laziali saranno ancora
più tartassati con il
3,3% di addizionale regionale”. Se un lavoratore percepisce 20mila
euro l’anno, dovrà pagarne alla Regione
660, mentre un pensionato con 960 euro al
mese ne dovrà versare
500 circa l’anno. Altro
tema bollente è la sanità, con i sindacati a
chiedere robuste modifiche al Piano della Polverini (la precedente
governatrice del Lazio
ndr), e il governatore
Zingaretti che lo lascia
invariato e procede in
solitaria, ribadisce Bertone, “invece di considerare la competenza
e l’esperienza delle parti sociali su un tema così importante”. Ora Zingaretti annuncia, entro
sei mesi, una legge quadro sulla sanità: continuerà a fare da solo o
interpellerà, finalmente, i sindacati? E sul tema spinoso dei ticket,
l’annunciata “rimodulazione” cosa significa?
Su un punto solo siamo
d’accordo, conclude
Bertone: la Centrale
unica degli acquisti per
ottenere risparmi consistenti. Ma su altre
questioni, ad esempio
la decisione che è stata
fatta di separare l’assessorato alla Formazione da quello del Lavoro, la Cisl regionale
non è d’accordo: separare le politiche del lavoro dalle risorse che
dovrebbero finanziarle
è un errore clamoroso, e
potrebbe rivelarsi un
boomerang dagli effetti
imprevedibili.
Floriana Isi
L’intesa salvaguarda l’occupazione e prevede strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori
AccordoallaAirLiquide
Gli esuberi calano dai 210 annunciati ai 160 di fine negoziato, grazie
all’impegno dei sindacati che hanno impostato un confronto costruttivo
sa del lavoro attraverso il negoziato”.
L'accordo sottoscritto consente di gestire la riorganizzazione in modo non traumatico,
utilizzando strumenti sia contrattuali sia di legge a tutela
dei lavoratori. Nel dettaglio è
prevista una cassa integrazione straordinaria per crisi
aziendale per un anno a partire dal mese di ottobre a rotazione, scaglionata in tre periodi. Per i lavoratori interessati
da questo ammortizzatore è
stato inoltre concordato l'anticipo della cigs da parte dell'
azienda e un sostegno al reddito di 300 euro al mese.
Oltre all'utilizzo della cassa integrazione sono stati individuati tutta una serie di strumenti a sostegno dei lavoratori come la mobilità volontaria
incentivata sulla base dell'età
del lavoratore che arriva fino
ad un massimo di 23
mensilità per coloro i quali superano i cinquant'anni e la
mobilità per chi raggiunge la
pensione ai quali è stata garantita una incentivazione pa-
ri al 90% del proprio salario.
Inoltre sono previsti trasferimenti volontari in altre realtà
del gruppo dove esistono opportunità occupazionali, pro-
grammi di outplacement in
supporto alla ricollocazione
dei lavoratori e percorsi di riqualificazione professionale
attraverso processi di formazione attingendo a risorse dei
fondi interprofessionali (Fondimpresa) e quelli previsti dal
contratto del chimico-farmaceutico.
“L'accordo - afferma Luciano
Tramannoni della Femca Cisl
- conferma che quando ci sono proficue ed avanzate relazioni industriali, possono essere realizzati buoni accordi
nell'interesse reciproco che,
salvaguardando e minimizzando l'impatto sociale pongono le condizioni per rilanciare l'azienda”.
Le parti, di comune accordo,
hanno deciso di incontrarsi
ogni tre mesi per monitorare
il complesso processo di riorganizzazione.
Sara Martano