Progettone, i sindacati temono un giro di vite

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Progettone, i sindacati temono un giro di vite
Progettone, i sindacati temono un giro di vite
TRENTO Si scalda il settore dei
lavori socialmente utili: i sindacati sono convinti che la Provincia e Agenzia del lavoro intendano rivedere in modo restrittivo parametri come l'età di
ingresso e le modalità di permanenza. La platea è formata
da circa 3000 lavoratori, che
hanno perso l'impiego e non
sono riusciti a reinserirsi. Di
questi, le unità lavorative che
fanno parte di Intervento 19
(con disabilità) sono 1265, do-
po l'aggiunta di ieri di altre 40
«opportunità occupazionali».
In modo unitario Fulvio Bastiani (Fai Cisl), Manuela Faggioni e Mariano Campana (Flai
Cgil), con Andrea Meneghelli
(Uila Uil), lanciano l'allarme. La
stretta sulle risorse (45 milioni
sul Progettone e circa 12 su Intervento 19) fa prevedere tempi
bui. «Chiediamo alla Commissione provinciale per l'impiego
di valutare molto attentamente
l'impatto che ulteriori modifi-
che restrittive alla legge provinciale 32 del 1990 comporterebbero sull'intero comparto.
In questi ultimi cinque anni abbiamo assistito a diverse modifiche, aggiustamenti tutti tesi a
ridurre i costi del sistema passando attraverso la riduzione
degli accessi al comparto.
Chiediamo all'assessore Alessandro Olivi, per l'ennesima
volta, di rispondere alle nostre
richieste di riattivazione dei tavoli di discussione, al fine di
prendere finalmente in esame
tutte le problematiche oggi
presenti e di cominciare a discutere dei rinnovi dei contratti provinciali di lavoro di Progettone e Intervento 19».
Che Progettone e Intervento
19, a causa della diminuzione
di risorse, debbano in qualche
modo evolvere, ne sono consapevoli gli stessi sindacati. Il
problema è governare il cambiamento, senza stravolgere.
EOrf.
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