Altro che «Codice da Vinci»! Nel turbolento sud della Francia per
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Altro che «Codice da Vinci»! Nel turbolento sud della Francia per
SETTE SEGRETE AI MARGINI DELLA CHIESA CATTOLICA Gli adoratori degli angeli Altro che «Codice da Vinci»! Nel turbolento sud della Francia per secoli vere organizzazioni occulte hanno raccolto attorno a sè esoteristi, intellettuali e perfino prelati, con scopi oscuri e misteriosi riti. Dietro un’apparenza di ossequio verso la fede cattolica, gruppi come la Compagnie du Saint-Sacrement o le Amitiés Angéliques hanno nascosto progetti di «progresso» e cospirazioni i cui contorni - fra depistaggi, falsi libri e la naturale segretezza di queste società - restano ancora indefiniti... di Mariano Bizzarri I l culto della Notre-Dame, la passione per il segreto – condotta fino alla più estreme conseguenze – la considerazione del «Santo Rosario» come «arma assoluta», in associazione alla quotidiana Eucaristia, ed altri elementi ancora – fra cui la venerazione ossessiva dell’angeologia – che ci aspetteremmo di incontrare in qualche gruppuscolo pseudoesoterico, costituiscono invece il tema fondante di una delle più ambigue ed oscure associazioni segrete cattoliche: l’AA o Amitiés Angéliques. Tutto sembra prendere piede nel 1660 quando, il 13 dicembre, un decreto del Parlamento di Parigi proibì «[….] a chiunque di fare assemblee o stabilire confraternite in questa città o altrove senza espressa autorizzazione del Re». L’ordinanza intendeva colpire in primo luogo la Compagnie du Saint-Sacrement de l’Autel. Torneremo sulle oscure STORIA IN RETE | 74 manovre di quest’ultima, ricordando – per il momento - che la Compagnia, soprattutto nel sud della Francia, resistette tenacemente cercando di sopravvivere per qualche altro anno (quella di Marsiglia era ancora attiva nel 1702!), anche se si può ritenere che nel 1664 le sue attività fossero pressoché cessate. Molti elementi suggeriscono che tale associazione fosse articolata attorno ad un piccolo cenacolo segretissimo, composto da 3-6 personaggi, e che da questo, per cerchi concentrici, si sviluppassero in periferia le strutture visibili. E’ sui membri dei livelli più «interni» che il primo «storico» della Compagnia – René de Voyer d’Argenson – faceva affidamento affinché «si trovassero senza dubbio Novembre/Dicembre 2007 Novembre/Dicembre 2007 | 75 STORIA IN RETE