aggiornamento per i soci n° 25
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aggiornamento per i soci n° 25
gennaio 2016 AGGIORNAMENTO PER I SOCI N° 85 Associazione Culturale Le Nuvole Per info: 3887590052 www.lenuvoledicivita.it 1 Sommario Sommario p. 2 B&B Le Nuvole p. 3 Per una nuova scuola fuori dalla scuola p. 4 Nuova Pedagogia: Nativi di oggi p. 6 Scuola di Teatro: testimonianze p. 8 Compagnia PoEtica: i nuovi progetti p. 9 Benefici della Natura p. 10 Geografia Sacra: via Amerina p. 11 Scienza dello Spirito p. 14 L.A.P. Cagliari p. 16 Fratellanza Cosmica p. 17 L’angolo della poesia p. 19 E’ ATTIVO UN SERVIZIO di COUNSELING GRATUITO ON LINE 24 ORE SU 24 PROMOSSO DAL CENTRO YOGA LE NUVOLE. Hai un problema al lavoro? Stai attraversando un periodo difficile? Sei depresso e demotivato? Hai un conflitto con i tuoi genitori/figli? Sei incerto su una decisione da prendere? Hai un caro in fin di vita e ti senti crollare il mondo addosso? I nostri counselor mettono la loro esperienza al servizio di chi cerca una risposta alle proprie domande. Scrivi a: [email protected] 2 VACANZE, BENESSERE & CULTURA B&B le Nuvole Via Don Minzoni 34 Civita Castellana (Vt) accanto Piazza Duomo Ogni stagione è adatta per trascorrere dei piacevoli momenti nella Tuscia viterbese, un luogo particolare, ricco di vibrazioni energetiche che portano benessere sia a livello fisico che spirituale. Il nostro Centro Yoga è situato nel borgo antico di Civita Castellana, immerso in una natura selvaggia, dov’è forte il legame fra il micro ed il macrocosmo. Durante i soggiorni nella nostra struttura proponiamo sedute di yoga, counseling psicologico, massaggi olistici, letture personalizzate della carta del Cielo, corsi di cucina vegan e una serie di gite nei dintorni: un tuffo nella cultura e nella ricchezza del nostro territorio - cure e bagni termali, passeggiate con riconoscimento delle erbe spontanee ai laghi o in montagna, visite a Roma e Viterbo - alla scoperta degli antichi sentieri che rendono questa zona unica e magica nel suo genere. La nostra struttura è stata certificata da AssoVegan/VeganOk. Every season is suitable for spending relaxing moments in our area, Tuscia in the Province of Viterbo, a particular zone rich with energetic vibrations that provide spiritual and physical benefit. Our Yoga Centre is placed in the very heart of Civita Castellana, a magical village situated where you can feel the strong connection between micro and macrocosm. Our centre has been certified by AssoVegan/VeganOk. During your stay we provide yoga sessions, counseling, massages, astrological charts interpretation, vegan breakfast and journeys to the surrounding area will enrich your holiday: thermal baths, excursions to the lakes shores and our local mountains searching for herbs, trips to Rome and Viterbo, to discover ancient paths that exemplify the beauty and history of the area. Per info: [email protected] tel. 0761515919 cell. 3887590052 www.lenuvoledicivita.it https://www.facebook.com/pages/BB-Le-Nuvole/612211882191748 3 Il 17 e il 18 ottobre 2015 si sono dati appuntamento genitori, insegnanti ed operatori della scuola dell’area romana, alla tavola rotonda “Per una nuova scuola fuori dalla scuola”. L’evento era organizzato dall’Ente Parco dell’Appia Antica nella persona di Pasquale Grella, coadiuvato da Antonio Citti e Ambra Pastore dell’ass. Sentiero Verde (affiliata Federtrek) e da Adele Caprio, presidente dell’ass. culturale Le Nuvole. L’evento è nato dalla constatazione che il dibattito sull’Educazione Ambientale è andato lentamente a scemare negli ultimi anni, quasi come se si fossero date per acquisite tutte quelle conoscenze innovative che lo avevano generato e portato a essere il centro dell’evoluzione didattica di questo nuovo millennio. Acquisizione del tutto errata vista la scarsità dei risultati registrati nel corso degli ultimi anni scolastici, risultati poveri dovuti alla tendenza di leggere la funzione della scuola, e del territorio che la circonda, con una certa superficialità, fra riqualificazioni (che nascondono solo speculazione) e innovazione, fra schematismi obsoleti e deleghe in bianco. Ecco la necessità di un confronto fra le parti interessate, confronto che il team organizzativo vorrebbe trasformare in appuntamento annuale, per coadiuvare la circolazione delle idee e degli intenti in cui far convergere le intelligenze esistenti nell’area romana. Un confronto continuo che, facendo rete, amplifichi le problematiche e individui le soluzioni. Dal dibattito è emerso che l’emergenza (divenuta ormai costante) economica fa si che si intervenga nel settore didattico con riforme parziali che mascherano sostanziali tagli a fondi sempre più esigui, mettendo in evidenza lo spaesamento delle istituzioni ormai totalmente incapaci di dialogare tra loro. Istituzioni che al momento spingono al massimo per trasformare l’area scolastica in un avamposto parcellizzato del sapere dove, non esistendo una strategia a lungo termine, si cerca di far convergere una quantità incredibile di informazioni e di linguaggi, in attesa di avere un’idea, seppur vaga, sul modello da seguire e adottare. Questa mancanza di riferimenti fa il gioco di chi ha interessi economici privati, gli unici a guadagnarci in questo momento di crisi creata a tavolino. Il consumo dell’informazione, che velocemente si stratifica nel nostro sapere, sta trasformando specialmente gli studenti, in ripetitori di notizie di cui non siamo in grado di garantirne l’autenticità. Gli unici mezzi che abbiamo a disposizione sono portati da singoli operatori armati di buona volontà, che tentano, come possono, di mettersi al servizio dei ragazzi, e qui l’assenza delle grandi associazioni ambientalistiche pesa come un macigno. Da più operatori è ricorso l’appello di mettere in rete le voci di tutti coloro che sono disposti a ragionare e far uscire il proprio sapere consolidato dal chiuso dei propri cassetti. Un sapere da rendere collettivo per superare l’impasse politico fra pubblico e privato, un sapere che bisogna trasformare in risorsa, in strumento di crescita. Il territorio rischia oggi di venire solo consumato e non vissuto: percorrere la città, attraversarla, vuol dire entrare nelle sue contraddizioni, nella sua natura, nel suo vivere sociale. Capire come collocarsi nel quadro generale del territorio, diventa quindi essenziale. Negli ultimi anni ci siamo tutti adagiati in una passiva osservazione degli eventi, spettatori della società televisiva, che ha creduto di avere dei diritti sociali acquisiti e intoccabili, ma lo shock ( benefico) degli ultimi eventi storici e politici ci sta facendo ridestare, facendoci toccare con mano che la realtà è tutt’altro che quella proposta dai media. La disinformazione, che ormai ci circonda, ci obbliga a guardare oltre e, partendo proprio dalle contraddizioni che quotidianamente si vivono nelle scuole, bisogna cercare di individuare qual è il ruolo di ognuno all’interno del sistema scuola, facendo riemergere le capacità latenti di tutti di leggere fra le righe di ogni forma di cambiamento culturale. Questa dovrebbe essere l’unica leva contro la dispersione, la mancanza di fiducia, la rassegnazione: diventare più consapevoli che il cambiamento nella scuola è un progetto a lungo termine in cui dobbiamo agire quotidianamente. E’ necessario quindi creare un filo rosso fra coloro che sono interessati a capire cosa vuol dire educare oggi, partendo dall’interno dell’istituzione scolastica perché è nel pubblico che si riesce ad arrivare a tutti, anche perché tutti hanno il diritto di vivere e di usare la scuola nel migliore dei modi. E’ dagli anni Settanta che non si costruisce più nulla ma anzi si vive un costante scivolamento nel baratro. Per fortuna esistono già alcune esperienze didattiche che in questi ultimi anni hanno dato un segnale forte, una speranza che il cambiamento è si, lento, ma inesorabile ed è forse a loro che bisogna ispirarsi. Infatti oggi è più che mai necessario considerare le opportunità educativo/pedagogiche in atto sul territorio nazionale, sia dentro che fuori dalla scuola, e attivare un processo di consapevolizzazione permanente, che contenga, appunto l’idea di mondo possibile e sostenibile, 4 che sappia dialogare, confrontarsi, svilupparsi attraverso una costante formazione e partecipazione attiva dei soggetti coinvolti. Ai partecipanti dell’assemblea è chiaro che è arrivato il momento di rileggere il senso dell’educare e di capire in che direzione sta andando la scuola, i cui frutti costituiranno i mattoni della società futura. Gli educatori si lamentano di dover operare in un momento storico difficilissimo, di camminare sul filo del rasoio, consapevoli che non si può incidere sul futuro se non si è capaci di vivere il presente. Il diritto di conoscere è al momento schiacciato da una cultura mistificatrice che annulla il diritto della crescita individuale in nome di una non ben specificata omologazione di massa . Ecco quello che manca oggi in Europa: la difesa del valore del singolo, della sovranità individuale, a cominciare dalla vita della singola impresa che va garantita. Occorre perciò trovare dei punti comuni da cui partire per uscire dalla scuola ed entrare nei territori. La costante che blocca tutto e tutti? La paura. Hanno paura le famiglie, gli insegnanti e gli stessi operatori. La scuola e la famiglia si stanno chiudendo su se stesse perché gravate dalla pressione sociale. Anni di sottovalutazione dello studio dei sistemi educativi haprodotti i disagi che sono sotto gli occhi di tutti e gli strumenti per invertire la rotta sembrano pochi. Separando la scuola dalla ricerca e dalla visione complessiva della cultura si è creato poi uno scollamento con l’università che non mancherà di causare ulteriori problemi futuri. Gli insegnanti presenti hanno dato dei loro input: prima di tutto occorre rafforzare il concetto di ascolto, contro ogni burocrazia. Poi bisogna superare la visione mitologica dell’insegnante, metà umano e metà cattedra. Bisogna recuperare, attraverso il gioco, lo strumento della comunicazione. Bisogna riconoscere il limite del proprio sapere che deve portare ad un gioco di squadra e coinvolgere i genitori, gli altri insegnanti e gli stessi alunni in modo da rendere la scuola più interessante. Questo nuovo modo di agire darà vita ad una ‘Comunità Permanente’, capace e cosciente di doversi confrontare anche con chi ha un punto di vista diverso dal proprio. La scuola deve esaltare le differenze, perché ogni bambino è diverso dall’altro e deve essere in grado, concedendo un tempo diluito, di capire le esigenze del singolo bambino. Il sogno sarebbe di creare una scuola ‘aperta’ dove ogni ragazzo/a possa entrare e seguire quello che più gli interessa, una ‘comunità’ nei cui spazi interni/esterni gli insegnanti e gli operatori del settore si mettono a disposizione per aiutare il singolo a trovare il proprio percorso di conoscenza. Bisogna, infine, far capire ai ragazzi l’importanza del ‘superamento delle difficoltà’ nel raggiungimento dei propri obiettivi, facendo loro realizzare che tutti superiamo quotidianamente ostacoli; la mancanza di facilitazione rafforzerà la loro naturale curiosità. Ma per fare questo dobbiamo tutti vincere la paura di non essere all’altezza del compito. L’educazione è crescita collettiva che coinvolge insegnante/ genitore/ ragazzo. E mentre siamo paralizzati dalla paura, il bambino/ragazzo è altrove da solo, incapace di comprendere i problemi degli adulti, le loro nevrosi, le loro perplessità, e gli adulti perdono, in questa mancanza di comunicazione, l’unico punto di riferimento che dovrebbero avere: il punto di vista dei bambini, dei ragazzi. La condivisione e l’ascolto faranno da collante fra i ragazzi, che vivono la scuola, e i soggetti dei territori, con cui vivono il resto della giornata. La scuola se non è aperta al territorio e decide di viverci dentro, non potrà mai superare l’attuale fase di stallo. Raccogliere le energie attraverso l’ascolto crea una permeabilità culturale. Se la scuola non accoglie, vuol dire che respinge, che isola, che è incapace di guardare l’orizzonte, spingersi oltre, creare e cercare contenuti per un futuro migliore. E già il fatto che tante persone si siano presentate all’evento è un segno inequivocabile che la speranza e la volontà sono un carburante infinito a cui, coloro che credono nel cambiamento, quotidianamente attingono. Il futuro è adesso: rimbocchiamoci le maniche e creiamo connessioni… bisogna ripartire tutti insieme da qui! Adele Caprio 5 NUOVA PEDAGOGIA I NATIVI DI OGGI Spesso mi chiedo quale sia il compito degli educatori e dei formatori oggi. Nella post-post contemporaneità, come ci illustrano Zygmunt Bauman e Noam Chomsky, in questo presente che ci sfugge ad ogni attimo, che direi ci fa sembrare di non poter afferrare mai veramente qualcosa: un concetto, una relazione, un'emozione, diventa un impegno alquanto complesso e difficile, un'impresa quasi da eroi, da titani della comunicazione. Dobbiamo, ci dicono, cercare nuove vie, nuove qualità del trasmettere e del trasmesso, in cui il gioco delle parti è proprio un gioco appunto, non un ribadire l'autorità; diventa oramai primario ribadire che l'interattività ed il coinvolgimento siano sempre alla base dei percorsi, di quella facilitazione che l'insegnante compie come conduttore, mediatore e canalizzatore, laicamente inteso. Nella liquidità del presente, che ci ha reso tutti orfani di verità assolute, date una volte per tutte, dobbiamo lo stesso indurre senso critico nel discente, quei processi che portano a distinguere effettivamente il nero dal bianco (passando per le sfumature di grigio, “spolverate” dal sapiente aiuto di chi ha più esperienza e si prende la briga di farne semente). Non ci deve lasciare arrancare nell'anfibità dell' incertezza odierna chi ci fa da sherpa tra le macerie che il crollo delle certezze dei nostri “padri” ci ha lasciato. Certo è che vanno trovati nuovi approcci, nuove mentalità, nuove azioni scolastiche che possano rendere i ragazzi consapevoli che stanno ricercando, che stanno costruendo un sapere insieme e che non stando 'assumendo' pillole di saggezza senza il dialogo, il confronto ed un po' di messa in discussione. Essa, anche se ci fa un po' traballare, a parer mio è tanto divertente e ci permette ironia e voglia di sapere sempre un po' di più, magari proprio co-costruendo quella Saggezza che spesso manca nei processi educativi. Dico che manca perché ci hanno insegnato che non si può sbagliare, che si deve essere perfetti, 'in tiro', tesi fino alla paranoia: un fascio di nervi insomma ed in fondo. Quanto è bello invece l'errore, perché ci fa sorridere, perché ci permette di approfondire, perché ci fa rimboccare le maniche per avere una risposta migliore. Perché infondo è umano l'errore, così umano, o elementarmente umano, che ci fa 'sbracare' un po' ed uscire da quella formalità che tanto è richiesta dall'atteggiamento scolastico e che dovrebbe essere piuttosto indagata ed addolcita, edulcorata. Non credo che sia un lavoro facile e che tutto sia subito semplice, ma perché non provare? Insomma, tutto è meglio di un esaurimento nervoso reciproco, credo io. Quello che credo è che per i nostri ragazzi, nativi digitali e nativi ambientali, quindi appartenenti ad una doppia tribalità che li rende spavaldi e molto concentrati sul presente, sul qui ed ora, con tutti gli annessi e connessi che questo comporta, sia necessario qualcosa di diverso ma completamente sovversivo quanto semplice e diretto. Essendo nativi ambientali, quindi soggetti per legge ad educazione ambientale obbligatoria, sogneranno, come tutti noi abbiamo sempre sognato, di stare un po' di più all'aria aperta, anche nelle ore dedicate all'apprendimento delle scienze o della poesia, per far pratica diretta con esperti del 'mestiere' del naturalista o dell'agricoltore come dell'arte interpretativa 'attoriale', piuttosto che forense. E se non possiamo andare fuori, spalanchiamo le finestre, costruiamo un anfiteatro in classe, coinvolgiamo il corpo, ascoltiamo i suoi bisogni; accompagniamolo nell'imparare a dirigere la sua energia, non imbrigliamolo, non accusiamolo di essere fervido e giovane.. infondo è una qualità, non un problema. 6 Come nativi digitali inoltre i 'nostri' ragazzi hanno molto sviluppato il senso della vista e quindi necessariamente si 'ubriacano' di troppe parole e si sa che la durata media dell'attenzione di un uditore è in media 20 minuti per argomento; allora sfruttiamo questa conoscenza e non coinvolgiamoli con la frusta, che tanto non si riesce in qualcosa che li forza e prima o poi, in un modo o nell'altro, esploderanno e forse non è costruttivo. Cerchiamo invece di coinvolgere questo mezzo potente che sono gli occhi ed aiutiamoli con mappe concettuali, magari da provare in gruppo e cerchiamo di coinvolgere questo senso di artigianato dell'ascolto, oppure drammatizziamo i contenuti, ma non nell'ora integrativa, nelle ore curriculari. Facciamo capire loro che si può fare qualcosa di diverso, di nuovo, sempre. Che c'è sempre spazio per la vitalità, che non tutto è stato detto e scritto e che anche loro hanno voce in capitolo. Se per apprendere meglio ci aiuta viverli i concetti facciamo che i contenuti siano veramente più importanti delle nozioni Avere davanti a noi nativi ambientali che vedranno germogliare un seme da loro piantato e nativi digitali, che praticano quotidianamente le potenzialità delle tecnologie è una grande responsabilità, viviamola insieme, non tiriamoci indietro. Elena Bussolotti 7 OFFICINA POETICA Scuola di Teatro Non un semplice corso di teatro ma la possibilità di lavorare su recitazione, scene, costumi, allestimenti, in un gruppo di ricerca già attivo sul territorio con un proprio spazio scenico. Dice di noi un nostro allievo: “Grazie al laboratorio sto imparando a lavorare su me stesso per scendere dalle montagne russe. Scendere dalle montagne russe per me significa cercare di non essere più travolto, per quanto possibile, dalle cose che quotidianamente ci succedono. Questo vuol dire analizzare e osservare con un certo distacco quello che avviene intorno a me. In sostanza diventare un chirurgo che deve affrontare un intervento, il quale deve, per forza di cose, controllare le proprie emozioni anzichè farsi da esse controllare..” Mauro M. Libera l'artista che c'è in te! Se ami il teatro e vuoi capirne di più… contattaci il lunedì alle ore 19 presso la sede delle Nuvole cell 3887590052 8 COMPAGNIA TEATRALE POETICA: I nuovi progetti del 2016 Sembra ieri ma sono già passati quasi due anni dall’inizio delle attività della Compagnia… due anni intensi i cui risultati sono andati ben oltre le nostre più rosee aspettative. Abbiamo iniziato, dopo un profondo lavoro di Teatro Evolutivo con gli attori, con la messa in scena di un testo potente e difficile come le ‘ Affinità Elettive’ di Goethe ambientandolo a Civita Castellana, per commemorare il passaggio del più famoso poeta tedesco durante la sua visita in Italia. Goethe è stato l’autore più amato da Rudolf Steiner, il noto ricercatore spirituale, che ha sottolineato la capacità dell’artista di mescolare scienza e metafisica con estrema nonchalance. La scelta di iniziare con questo testo testimonia inoltre l’obiettivo del nostro gruppo e cioè quello che viene riassunto nel nostro motto: Fare teatro non è un semplice esercizio di stile... fare teatro genera una trasformazione sociale che parte, come primo step, dalla metamorfosi interiore dell'artista... Cambiare se stessi è per noi l’unico modo per aspirare ad un cambiamento sostanziale del nostro habitat, vuoi personale, vuoi sociale. Secondo la nostra filosofia non c’è nessuna dicotomia fra il sé ed il mondo: noi siamo il mondo perché il mondo, o meglio la nostra percezione del mondo, è interna ad ognuna di noi. Per pettinare i tuoi capelli cosa fai, pettini lo specchio o passi il pettine nei tuoi capelli? Non puoi cambiare quello che vivi se non inizi a cambiare te stesso. Ecco che il passaggio al secondo testo da mettere in scena sia stato quasi naturale: un lavoro sui pedagogisti degli anni ’70 del cui insegnamento rivoluzionario noi siamo i diretti eredi. Vaneigem, Scherer, Hakim Bey, Gibran… ma anche Don Milani e i contemporanei Brizzi e Mottana… il tutto shakerato forte e portato nel vissuto dei nostri attori che hanno raccontato al pubblico i propri ricordi scolastici nel bene e nel male. Lo spettacolo ha avuto un grande riscontro di pubblico che lo ha potuto visionare nei festival ‘Tutta un’altra scuola’ il 13 settembre a Vaiano (Prato) e ‘Per una nuova scuola fuori dalla scuola’ al Parco dell’Appia Antica a Roma il 17 ottobre. Da questa esperienza è nato un nuovo progetto che ci vede coinvolti nel primo esperimento di Teatro Evolutivo all’interno di un liceo artistico. Infatti, grazie alla lungimiranza di una professoressa, la dott.ssa Paola Guerrini, il nostro progetto verrà sperimentato con una classe del Liceo Artistico Midossi di Civita Castellana. Il teatro come strumento di conoscenza di sé per capire quali sono i propri talenti e i propri limiti e da questo trarre un migliore approccio all’ambiente che ci circonda e alla vita in generale. Per concludere, nel 2016 la Compagnia mette in campo un altro tema molto sentito in questo momento di grande confusione sociale: il tema della dignità delle donne. Sembrava che le lotte delle donne nel recente passato avessero posto su un certa parità la questione femminile, ma l’escalation di nuovi casi di femminicidio ci hanno fanno comprendere quanto sia necessario esplorare le radici che hanno portato le donne a conquistare la propria autonomia e rispetto sociale. Nessun testo potrebbe esaltare questi temi meglio di ‘CASA DI BAMBOLA’ di Henrik Ibsen, di cui la Compagnia sta rielaborando un adattamento… che altro dire? Siamo solo all’inizio del nostro lavoro per cui…stay tuned! 9 I Benefici della Natura Le eccezionali proprietà della Curcuma Longa.. Pianta antichissima, circa 5000 anni fa e utilizzata in India da sempre come medicinale, spezia e come colorante . Appartiene alla famiglia delle Zingiberacee ed è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale mentre I fiori sono raccolti in fibre ..in lingua indianapersiana si chiama Kour-Koum che significa zafferano ed infatti la Curcuma è anche nota come zafferano delle Indie. In base a recenti studi è risultato che la curcumina potrebbe essere utile a contrastare l’insorgere di almeno otto tumori: colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia. Viene utilizzata nella medicina cinese ed Indiana come disintossicante e come antinfiammatorio. In particolare la curcumina ha la capacità di catturare I radicali liberi rallentando cosi’ l’invecchiamento cellulare, inoltre ha anche proprietà cicatrizzanti ed infatti in India viene applicato il rizoma di curcuma direttamente sulle ferite o sulle scottature dando eccezionali risultati. Le sue proprietà antiffiammatorie sono tali da essere considerate alla pari di alcuni farmaci specifici senza però avere alcun effetto collaterale. E’ quindi utile anche per chi ha problemi di artrite reumatoide. Ma non finisce qui perche’ questa straordinaria pianta dona anche un supporto importante al nostro cervello perché attraverso le sue proprietà aiuta molto nella memoria contribuendo al miglioramento della microcircolazione prevenendo così il rischio di malattie degenerative come l’Alzheimer! E’ la spezia della bellezza: contrasta acne, brufoli e infezioni della pelle. Non solo, se usata in maschere per il viso riduce le rughe, e migliora il colore dell'incarnato. In tutto questo bisogna dire che il suo profumo e sapore sono veramente particolari e donano un tocco in più nella pietanza. Provate ad aggiunterla nelle zuppe , nei piatti di riso oppure anche a colazione con il latte o da aggiungere al tè verde (potente antiossidante) cosi da potenziare gli effetti benefici…e allora buon appetito e tanta salute! Per ulteriori informazione sull’utilizzo della Curcuma longa visitate il sito: www.naturalefreschezza.it Catia Gianni 10 Geografia Sacra LA VIA AMERINA L’antica Via Amerina costruita dopo la conquista romana nel 241 a.C., per controllare il territorio appena acquisito, fu realizzata attraverso un disegno viario che comprendeva percorsi di terra e d’acqua e costituiva una di quelle importanti vie di comunicazione attraverso le quali Roma, per circa sette secoli, ebbe modo di controllare tutto il bacino del Mediterraneo. Seguendo nel tracciato un'antica pista etrusca e falisca, rettificando i percorsi tortuosi e realizzando dei ponti sui numerosi torrenti della zona, lunga 52 chilometri, si distaccava dalla Cassia all'altezza dell'antica stazione di posta Mansio ad Vacanas (all'incirca l'odierna valle del Baccano) e raggiungeva Nepi, Falerii Novi, Castello Amerino, Orte e l'antica città di Ameria (Amelia), collegando importanti assi trasversali (Cassia, Flaminia, Tiberina). Il percorso è ancora identificabile, collegava Roma alla nuova colonia di Faleri, dove veniva a formare il decumanus maximus, per poi proseguire, con andamento pressoché rettilineo e parallelo al fiume Tevere che attraversava nei pressi di Orte. Da qui raggiungeva poi l’antichissimo oppidum umbro di Amelia. In quel periodo Roma era impegnata a difendere il dominio del mare nostrum, minacciato da Cartagine, così fu costretta a consolidare il proprio potere sulle popolazioni italiche, non sempre disponibili ad essere sottomesse da una città più potente. La conquista romana , facilitò il decentramento urbano e l'incremento della produzione agricola, con nuove città (Falerii Novi) e nuove vie di comunicazione (Amerina, Flaminia), mentre fattorie e ville rustiche si insediavano nell'ambiente rurale. Del periodo falisco restano i pagi (pagus), con le relative necropoli: arroccati sui pianori tufacei dominanti le vallate, ospitarono popolazioni dedite alle prime forme di agricoltura organizzata, sostenuta da ingegnosi sistemi di bonifica e drenaggio (cunicoli, pozzi verticali). Il tratto più importante dunque,fu senz’altro, quello meridionale, che collegava i territori di Veio, Faleri ed Amelia, ma notevole interesse rivestì anche la sua prosecuzione che, attraverso Todi, arrivava fino a Perugia, costituendo una valida alternativa alla via Flaminia. Tipicamente adibita a traffico locale, con la fine dell’impero romano e la successiva crisi economica e demografica, la via iniziò a perdere importanza, tuttavia essa tornò ad essere molto utilizzata nel basso medioevo, poichè divenne l'unico collegamento rimasto aperto per i Bizantini tra Roma e l'Esarcato di Ravenna, unica via di comunicazione all’interno del “corridoio bizantino”stretto tra i territori occupati dai Longobardi. La successiva azione della Chiesa romana restituì tranquillità all'intero tracciato e l'Amerina assunse un ruolo secondario. La religione cristiana ha lasciato significative testimonianze sul percorso amerino, spesso coincidenti con i luoghi segnati dal martirio dei primi fedeli, dalle catacombe di Nepi (catacomba di S. Savinilla; SS. Tolomeo e Romano) e di Falerii Novi (catacomba dei santi Gratiliano e Felicissima), sino ai patroni di Civita Castellana (SS. Marciano e Giovanni) e Vasanello (cappella di S. Lanno); dei secoli successivi restano significativi luoghi 11 di culto a Castel S. Elia (santi monaci della Valle Suppentonia) e Gallese (basilica di S. Famiano, monaco pellegrino del XII secolo). In tal senso la via Amerina, è riuscita ad assorbire le memorie storiche ed artistiche delle aree interessate, offrendo il punto di riferimento per l'identificazione di un preciso itinerario culturale ed ambientale. L’ultima notizia sulla effettiva utilizzazione della via Amerina risale al 1497, quando Cesare Borgia ne decretò la fine, ordinando di distruggere il ponte sul Tevere nei pressi di Orte. A livello paesaggistico, il primo tratto presenta i tipici panorami della campagna laziale, leggermente ondulata, con pascoli, boschi e seminativi, tra ruderi e ampie visuali; il tratto centrale si addentra nel paesaggio dei Colli Cimini, con vigneti, oliveti e noccioli, mentre il segmento finale si lega all'ambiente tiberino, legato al percorso del Tevere. L'elemento prevalente, con i pianori tufacei, sono le suggestive forre, profonde valli incise dai corsi d'acqua sul plateau vulcanico: l'Amerina le attraversa con numerosi ponti, livellando i dislivelli con le consuete tagliate. Oggi una parte della via Amerina è stata recuperata mediante una lunga e appassionata opera del Gruppo Archeologico Romano e della Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale è forse uno dei tratti più spettacolari, ricco di suggestioni paesaggistiche, per l'alternarsi di panorami diversi: il paesaggio delle "forre" poi quello fluviale e il collinare). Inizia in località Tre Ponti (incrocia la SS 311, al km 10.300, tra Nepi e Civita Castellana), e vi si possono osservare il caratteristico basolato della via, le massicciate, le "tagliate", le opere di drenaggio e, soprattutto, i ponti (sul fosso Tre Ponti e sul Fosso Maggiore). Intorno numerosi insediamenti di necropoli, soprattutto in corrispondenza delle ampie e profonde tagliate. Fabiana Poleggi 12 SUTRI L'ANFITEATRO NEL TUFO ED I SUOI I DINTORNI Un luogo di storia, di culto, di mistero Sutri rappresenta il crocevia dei sentieri percorsi dai pellegrini per raggiungere i grandi luoghi di culto come Roma. Da qui passa la via Francigena, già enumerata in origine tra le soste nel diario di viaggio dell'abate Sigerico (ca. 990), qui avevano una delle loro sedi i Templari, qui troviamo il legame tra il Cammino Micaelico (il cui elemento simbolico di massimo spicco è la cosiddetta "linea di San Michele"), qui l'antico Mitreo unisce l'antico culto pagano con quello cristiano e costituisce il fulcro centrale della spiritualità, percepibile in modo tangibile al suo interno, non a caso tutti i percorsi della fede passano da qui. Il tutto fa da cornice al suggestivo anfiteatro romano ricavato scavando un'intera collinea tufacea , ed è per questo che è difficile individuare da fuori questo luogo con le gradinate suddivise in tre ordini e che poteva ospitare circa 9000 spettatori. Tutto intorno tutto da vedere l'antica necropoli racchiusa nel parco archeologico. Per chi vuole continuare la visita nel pomeriggio è possibile visitare l'antichissimo borgo di Sutri che veniva a costituire una delle stationes dei pellegrini. Da non perdere la cattedrale e la suggestiva cripta. L'escursione è praticabile da tutti, adulti e bambini al costo di 6 euro a persona per mezza giornata e 8 euro a persona per l'intera giornata, più 5 € di assicurazione. Per informazioni: Fabiana Poleggi accompagnatrice turistica. Tel.3404707866 [email protected] 13 SCIENZA DELLO SPIRITO VENERE, LA TERRA E L'INDIVIDUALIZZAZIONE Il Sole del nostro Sistema Solare è chiamato in esoterismo il Grande Uomo dei Cieli ed i 7 Pianeti Sacri sono i Setti Uomini Celesti. Come un uomo ha nel suo corpo eterico sette centri o chakra, cosi' i Pianeti Sacri sono i Sette Chakra del Corpo del Logos Solare, cioè dello Spirito Solare. Tra tutti i Pianeti del Sistema, la Terra è particolarmente legata ad un Triangolo formato da Venere e Saturno, Triangolo vivificato dal Kundalini del Logos Solare. Il Maestro Tibetano scrive nel Trattato del Fuoco Cosmico che, se ogni Pianeta è un Chakra del Logos Solare, "Venere corrisponde al centro del cuore nel corpo logoico, ed è perciò in reciproca relazione con tutti gli altri centri del sistema solare in cui l’aspetto cuore predomina. Saturno corrisponde al centro della gola". Venere è definita il Primario della Terra, l’Agente che produce il primo barlume di coscienza ed anche "l’Alter Ego della Terra" ed ancora: "Venere è per la Terra ciò che il Sé Superiore è per l’uomo". Cosi' come l'uomo costruisce il Ponte Arcobaleno tra la mente inferiore e la Mente Superiore e collega la personalità all'Anima, "così in senso planetario, l’uomo collettivo su questo Pianeta costruisce un canale verso il suo primario, Venere". Bisogna ricordarsi che ci sono Pianeti Sacri e non sacri, Venere è un Pianeta Sacro, e la Terra no. Questo indica che, per il Sole, Venere incarna certi Principi che la Terra non ha ancora raggiunto. L'individualizzazione è stata per l'uomo il Dono della Luce dell'Intelligenza o Manas quando c'è stato un allineamento molto intenso tra la Terra e Venere ed i Signori della Fiamma sono arrivati da quel Globo: "fu una questione di carattere planetario". Ci fu una circostanza incredibilmente precisa "perché si effettuasse il grande evento della venuta dei Signori della Fiamma. Esso ebbe luogo nella Terza Razza-radice (Lemure) della Quarta Ronda. Questo avvento fu causato da un preciso allineamento sistemico comprendente: lo Schema di Venere del Sistema Solare, la Catena di Venere dello Schema della Terra, il Globo di Venere della Catena della Terra". "Il Logos Planetario non venne dallo Schema di Venere, ma dalla Catena di Venere del suo Schema, quello della Terra. Grazie all’allineamento sistemico, il kundalini logoico poté fluire in un certo triangolo di cui due vertici erano Venere e la Terra. Questo causò l’acceleramento della vibrazione, e consentì all’Uomo Celeste del nostro Schema di prendere un’iniziazione minore, e di cominciare la preparazione per un’iniziazione maggiore". Questo linguaggio esoterico non è molto comprensibile ma occorre capire che ogni Pianeta non è che il globo più denso di una serie di corpi più sottili, esattamente come l'uomo, e nel lungo Cammino Evolutivo di un Pianeta, come di un uomo, c'è stata una unione tra la Terra (Pianeta maschile) e Venere (Pianeta femminile) che ha portato all'umanità-animale di quel tempo la Luce dell'Intelligenza. La venuta dei Signori della Fiamma sul Pianeta Terra ha una relazione profonda con il fatto che esiste un rapporto tra l’Uomo Celeste dello Schema della Terra ed il Signore dello Schema di Venere. Venere è evolutivamente molto più avanti della Terra ed il Suo Schema è nella Quinta Ronda mentre quello Terrestre nella Quarta. L'umanità venusiana è di conseguenza più avanzata della nostra, cosicché ci ha potuto aiutare ai tempi della Lemuria. Ma l’importante evento durante la Terza Razza Lemuriana fu dovuto al magnetismo radiante dello Schema di Venere, più attivo del nostro. L'irradiazione di Venere magnetizzò di materia buddhica lo Schema Terrestre e risultò una specifica vivificazione dello stesso Pianeta denso. Il processo di Individualizzazione è l'autorealizzazione intelligente, la facoltà che abbiamo sviluppato, prima, attraverso la separazione da tutti gli altri sé, e poi, l'Unione con il nostro Sé Superiore e gli altri Sé. "L’individualizzazione è letteralmente l’incontrarsi dello Spirito e della Materia per mezzo della volontà intelligente. L’avvicinamento dei due poli produce la luce: divampa una fiamma. Appare una sfera di gloria radiosa che gradatamente aumenta l’intensità della sua luce, del suo calore e della sua radiazione, fino a quando non è conseguita la facoltà o perfezione". Quando l'umanità era sulla Catena Lunare la Scintilla della Mente, tramite l'istinto, provocò una grande attività nei corpi dell'uomo-animale da portarli dalla Materia allo Spirito, a quelle altezze dove poté entrare in contatto col polo opposto, per cui si produsse l'individualizzazione o manifestazione dell'Anima. Il Corpo Causale o Corpo dell'Anima è l’involucro di sostanza mentale che si forma al momento dell'individualizzazione, per il contatto dei due fuochi, il Fuoco dello Spirito con 14 il Fuoco della Materia o Fuoco per Attrito creando cosi' l'Ego Animico. Il Corpo Causale quindi si forma dal contatto del Fuoco Spirituale con Quello della Materia o Fuoco per frizione, cosi' si produce un vuoto, "una bolla", che viene riempita dal Fuoco Solare o Coscienza e cosi' si forma il Corpo Causale o Corpo dell'Anima. In quest’Involucro si trovano i Tre Atomi Permanenti, l'Unità Mentale, l’Atomo Permanente Astrale e l’Atomo Permanente Fisico dell'uomo. Ogni atomo permanente è un minuscolo centro di forza attrattiva attorno al quale vengono costruiti dagli Angeli o Deva i corpi dell'uomo. Dentro un atomo permanente dell'uomo "sta celato il proposito karmico della sua incarnazione" in quanto tutto il contenuto mentale, psichico e fisico del passato si riprodurrà nella successiva reincarnazione in base alla Legge del Karma o Causa ed Effetto. Gli Agniswatta o Angeli del Fuoco costituiscono la sostanza di questi tre atomi, li energizzano con la propria forza e tutto questo porta l'Anima alla rinascita sulla Terra. "Il lavoro degli Agnishvatta sul piano mentale ebbe per effetto una discesa di forza o energia dalla Monade (o Spirito), e questa produsse la comparsa del Corpo dell’Ego sul piano manasico o mentale". Gli Angeli Solari attuano l’unione dell'Anima con il sé inferiore o personalità e operano mediante l’unità mentale imprimendo sull’atomo il progetto che l'uomo vuole attuare sul piano fisico nella nuova incarnazione. Quando l'uomo è involuto, si reincarna "meccanicamente","risponde al piano ciecamente e nell’ignoranza". Più avanti, col procedere dell’evoluzione, il lavoro degli Angeli Agniswatta è riconosciuto dall’uomo con la cosciente cooperazione al piano dell’evoluzione. Dal punto di vista più esoterico “l’Uomo è un Deva”; "egli è Spirito e sostanza devica o angelica, uniti mediante il lavoro dell’energia devica cosciente. Egli riunisce in sé i tre aspetti della Divinità". Gli Angeli nello Schema di Venere hanno quasi completato l'Opera. Venere è nella sua ultima Ronda ed ha sviluppato quasi a perfezione il suo Quarto Regno, o almeno tanto quanto è possibile nel Suo Sistema. Nello Schema della Terra, gli Angeli sono nel pieno del lavoro e solo nella prossima Ronda, la Quinta, si avrà il culmine della Loro attività. Quando raggiungiamo una notevole evoluzione spirituale, il Fiore di Loto, che si trova all'apice del Corpo dell'Anima, si apre sempre di più "e comincia a risplendere la Luce dal centro, una luce o Fuoco che infine arde attraverso i tre Petali che lo circondano, consentendo alla piena Gloria Interiore di essere vista ed al Fuoco Elettrico dello Spirito di manifestarsi". Quando l'umanità ricevette l'intelligenza e si individualizzò, "la vibrazione del germe della mente aveva impregnato la sostanza come un lievito. Così la coscienza fu risvegliata". L'individualizzazione è un evento che si realizzò grazie a certe condizioni elettriche particolari che favorirono l'accelerazione dell'evoluzione della Razza. "Fu un fenomeno elettrico di genere stupendo, e produsse “le luci che ardono sempre”. Fu il risultato della conoscenza della Legge naturale e del suo adattamento all’opportunità". Nella Quarta Razza-radice Atlantidea avvenne un altro adattamento di forza ed un secondo passaggio dal Quarto Regno Umano al Quinto Regno delle Anime. Nel periodo dell’individualizzazione avvenne evidentemente una meravigliosa stimolazione del Regno Animale che oggi ha portato al fenomeno degli animali domestici e del loro stadio d’intelligenza abbastanza elevato in confronto a quello degli animali selvatici. Ai tempi dell’Atlantide, l’apertura della Porta del Quinto Regno delle Anime ebbe un incredibile effetto anche sul Regno Vegetale e sulla sua meravigliosa produzione di piante e fiori straordinari. (fine prima parte) Rosella Pirodda 15 Ass. ‘Le Nuvole’ e ‘Punto di Scienza e Coscienza’ presentano la 6A TAVOLA ROTONDA DI ASTROLOGIA EVOLUTIVA Sotto il segno dei Gemelli: cultura, civiltà, illuminazione, lo sviluppo della mente umana RELATRICI: Angela Libonati: "Lo sviluppo della Mente attraverso i Miti" Luisella Picerna: "La Mente e la Psiche nella Mappa Zodiacale" Alessandra Podda: "Sviluppo della mente nell'adolescente e disturbi della comunicazione" Rosella Pirodda: "Astrologia come strumento dell'Anima: Illuminazione" DOMENICA 12 GIUGNO 2016, ORE 18 CENTRO ASD CIRCOLO SALOMÉ VIA BIASI 25, INT. 8K CAGLIARI INGRESSO LIBERO – GRADITA PRENOTAZIONE 16 FRATELLANZA COSMICA Ashtar Sheran Dalla scorsa Newsletter abbiamo iniziato a parlarvi del contatto che i nostri Fratelli dal Cosmo ci mandano da anni attraverso numerosi contattisti. Questo mese vi presentiamo un personaggio molto importante: il comandante Ashtar Sheran. “Nei primi anni ’50 del XX secolo, Ashtar Sheran, comandante della Flotta spaziale interplanetaria, entra per la prima volta in contatto con i Terrestri, mediante George Van Tessel. Van Tessel, insieme con altri sensitivi, afferma anche di aver viaggiato su una delle astronavi che orbitano attorno alla Terra. Dalla metà circa del XX secolo, Ashtar, che proverrebbe dal pianeta Metharia, nel sistema solare di Alpha Centauri, si rivolge agli “uomini di buona volontà” per ammonirli contro i pericoli di autodistruzione in cui potrà incorrere il nostro pianeta, qualora i suoi abitanti perseverino in una condotta irresponsabile. Nei decenni '50 e '60, sono numerosi i sostenitori di Ashtar, tra loro si ricordano gli esponenti del Centro della Pace con sede a Berlino, fra cui l’editore Herbert Victor Speer. Speer pubblica i messaggi inviati all’umanità: tali testi sono considerati fra i più emblematici e pregnanti del contattismo. Il compito di Ashtar Sheran è quello di combattere gli errori e le menzogne affinché trionfino l’amore universale, l’armonia, la fraternità. Rispettando il nostro libero arbitrio, egli reputa che i suoi insegnamenti non possano essere imposti: gli uomini, risvegliando la loro coscienza sopita, devono dimostrare concretamente per loro scelta di anteporre il bene al male, per meritare di essere ammessi nella Fratellanza cosmica, una sorta di federazione intergalattica cui aderiscono le civiltà evolute dell’universo. Solo allora gli esseri umani potranno attingere ad un patrimonio di conoscenze utili non soltanto per un progresso scientifico e tecnologico, ma specialmente efficaci per un’evoluzione spirituale. È tuttavia necessario che gli abitanti di Gaia (la nostra Terra) abbandonino falsi ideali e disvalori e dirigano la loro volontà alla costruzione di un mondo rinnovato, nel segno della pace e della concordia. È evidente, sia dal tenore degli ammaestramenti sia dalla fisionomia, che Ashtar Sheran appartiene ai cosiddetti Beta. Secondo la classificazione di Brad Steiger, i Beta sono gli ET benevoli e saggi che si ritrovano nei resoconti dei contattisti. Essi sono spesso identificati come esseri angelici giunti sulla Terra e descritti come figure dai tratti inconfondibili: sono alti, slanciati, il loro viso dall’espressione serena, è incorniciato da capelli biondi ricadenti sugli omeri. Gli occhi azzurri, le sopracciglia lunghe ed arcuate, i lineamenti fini, la pelle glabra conferiscono a questi alieni un sembiante che ispira istintivamente fiducia, nonostante qualche tratto un po’ gelido. La somiglianza fisionomica con le popolazioni dell’Europa settentrionale è all’origine di un’altra denominazione dei Beta assai diffusa nella letteratura ufologica, quella di Nordici. In parecchie comunicazioni, Ashtar afferma di essere la manifestazione fisica dell'Arcangelo Michele, il guerriero per eccellenza delle Milizie Celesti. Nell’iconografia Michele è rappresentato con una veste splendente biancodorata, mentre calpesta un drago. Questa raffigurazione potrebbe simboleggiare la guerra tra differenti razze di differente evoluzione spirituale, un conflitto di cui si possono scorgere indizi nei miti e nelle opere artistiche di numerosi popoli e che oppose una specie “umana” (la tunica lucente) ad una rettiliana (il drago). In qualche caso il nome Ashtar è fatto derivare dalla lingua adamitica con il significato di “pastore”; per altri sarebbe collegato al vocabolo astrum, “stella”. Sheran sarebbe stato aggiunto da Van Tessel. Come è stato appena detto, Ashtar, come gli altri visitatori amichevoli, sembra abbia deciso di non interferire direttamente nelle vicende sociali, economiche, politiche della Terra, poiché, per rispetto alla nostra libertà di scelta, preferisce muoversi in modo prudente, spronando le persone a prendere consapevolezza dei pericoli che incombono su di loro e sul pianeta, affinché gli uomini imprimano volontariamente al loro destino una migliore direzione, nel segno di un cambiamento interiore. A questo protocollo, che contempla una serie di messaggi 17 destinati più alla gente comune che ai governi, con lo scopo di stimolare una trasformazione etica , sempre evitando un’interferenza, paiono adeguarsi le civiltà extraterrestri più progredite. In ogni caso, credo si possa nutrire una pur cauta fiducia in visitatori come Ashtar Sheran: infatti egli non solo divulga, con i suoi messaggi, insegnamenti di notevole valore, ma anche denuncia le insidie del governo occulto. Se le sue intenzioni fossero ostili, tacerebbe sui piani della sinarchia o, per lo meno, tenterebbe di ridimensionarli, così come fanno tutti coloro che non hanno la coscienza pulita. Egli ha ripetuto continuamente da decenni alle genti terrestri che "la Flotta Arriverà come amica e che ci appoggerà con consigli ed azioni nella creazione del nostro nuovo mondo”. In altri messaggi è stato abbastanza duro, accusando letteralmente e ammonendo le coscienze degli uomini. Uno dei suoi messaggi parlava “Della Terra d’oro, che l’uomo ha reso di piombo”, un altro spiegava in modo molto esplicito che l’umanità “Abusa della finanza, dell’industria, della medicina e perfino della scienza per attuare macchinazioni portatrici di guerra e sventura”. Altre sue frasi molto note sono: “Negli ambienti governativi americani si continua a negare e nascondere la nostra esistenza” oppure “L’accusa alle genti dell’umanità per aver danneggiato Gaia è di una tale mole che nessun tribunale del vostro pianeta potrebbe portare a termine la discussione e per questo motivo la competenza passerà ad una superiore istanza extraterrestre anche se questa sarà ricusata e ironizzata dai governi quasi non esistesse…”o ancora “La mia missione è portare pace oltre ogni frontiera, ma sulla Terra l’egoismo dell’essere umano che non trova uguali nelle razze mammifere galattiche, ha portato al completo isolamento del singolo”. Le sue parole sebbene siano forti sono ovviamente mirate a sensibilizzare la coscienza planetaria. Certo ad una persona priva del contatto con il proprio IO superiore le sue parole entrano ed escono nel migliore del casi, mentre il più delle volte il tutto si conclude con una grossa risata. Agli scienziati della Terra, da sempre maestri dello scetticismo a parte alcuni rarissimi casi prontamente zittiti dal Governo Ombra, disse: “La scissione nucleare della ricerca atomica non vi dà il diritto di aggredire l’ordine Divino, l’armonia e la Creazione. I vostri esperimenti di distruzione causano conseguenze catastrofiche nel sistema solare”. Ashtar Sheran trasmise anche molte parole sulla guarigione vibrazionale, sul fatto che tutto nell’universo è fatto di vibrazioni. La nostra scienza chiamata Geo-Biologia sta per scoprirlo finalmente. Lui per primo disse che il pensiero è in grado di fare ogni cosa, e che la guarigione altro non è che un cambiamento dello stato vibrazionale del pensiero. Delle notizie da Lui dette sulla sua flotta poi ci potremmo scrivere enciclopedie. Una frase molto bella è la seguente: “I nostri dischi (che voi chiamate U.f.o.) atterreranno sulla Terra! In America viene avvistato un disco volante ogni venti minuti, tuttavia la stampa non ne parla. Noi non ci limitiamo a semplici voli esplorativi, ma affidiamo alla nostra flotta spaziale il compito di trasmettere i messaggi di luce all’umanità”. (Vedi Cerchi nel grano, N.d.R.) Dal passato a oggi, Ashtar ha comunicato con tanti contattisti, alcuni hanno preferito non rivelarsi per timore dei pregiudizi ancora presenti nella nostra società, altri, invece, hanno portato i suoi messaggi (e non solo i suoi) in giro per il mondo, divulgandoli il più possibile. Tra costoro, vorrei ricordare il nostro contattista Eugenio Siragusa (vedi Gazzetta dicembre, N.d.R.) il quale incontrò per la prima volta Ashtar sul monte Sona vicino l’Etna in provincia di Catania. “ Fonte http://www.webalice.it/oasis787/ashtar.html 18 a cura di Stefania Bellini L'AMORE TI SEGUE Nei giorni sgranati da un calendario di illusione vivo insieme a tutti dentro le ore, le cose e le strade Nei meandri della mia storia, in cui vestiti e bambole stanno a coronare un sogno vero Cammino, rido, passo e mi illudo di non vederti più Ma l'amore ti segue e all'improvviso spunta fra la gente, un segno, un ricordo una semplice analogia Eccoti scintillare, fiaccola inestinguibile irriverente, magica e sottile, come un vena d'oro tra le righe del tempo e respiri monotoni Così vado via, attraverso le dimensioni, i profumi, le lacrime e i suoni dondolanti di un mantra estremo Ma tu sei lì con la A maiuscola, come tutte le cose più sacre, Un giorno, nel giro ciclico del tempo, ancora fisserò i tuoi occhi e nonostante ferite, addii e lunghi silenzi di metallo filtrerà un sorriso, come da una finestra semichiusa si infila per dispetto, un raggio di sole. [email protected] 19