067 069 cina aborto
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L’aborto selettivo in base al sesso è ancora oggi, in Cina, una delle principali cause della scomparsa di milioni di bambine e lo specchio di alcuni problemi socio-economici del Paese. La cultura confuciana e la politica del figlio unico sono i motivi che hanno creato squilibri demografici così gravi da innescare delle vere e proprie bombe sociali. A parlarne è Nicholas Eberstadt, esperto di Economia Politica presso l’AEI e ricercatore in materia di demografia e mortalità infantile Dove porta la guerra contro le bambine di Maria Elena Viggiano Grazia Neri_Sinopix CINA 4 n problema fantascientifico”, “una “U bomba sociale”, “un tragico errore storico”. Nicholas Eberstadt, esperto di Economia si prevede che nel 2020 almeno 40 milioni di persone non riusciranno a trovare una moglie. “La guerra globale contro le bambine” è la Politica presso l’American Enterprise Institute definizione che Eberstadt ha utilizzato per for Public Policy Research (AEI) e ricercatore indicare il fenomeno, paragonandolo a un conin materia di demografia e mortalità infantile, flitto di dimensioni sorprendenti che sta non usa mezzi termini per condannare la poli- creando uno scompenso nella regolare distritica del figlio unico e l’aborto selettivo in base buzione biologica di maschi e femmine. La al sesso che ancora oggi, in Cina, è una delle struttura di una popolazione dipende dalla principali cause della scomparsa di decine di percentuale di ciascun sesso alla nascita e dalla milioni di bambine dalle statistiche demogra- frequenza dei decessi di uomini e donne in fiche e lo specchio di alcune problematiche ogni età della vita. Studi demografici evidensocioeconomiche esistenti nel Paese. La prefe- ziano che, con una certa regolarità, il numero renza per i maschi, accentuata in un primo dei maschi è superiore a quello delle femmine tempo dai valori della cultura confuciana e con un valore di 103-105 a 100. In alcuni Paesi patriarcale e poi dalla politica del figlio unico, asiatici, soprattutto Cina e India, è invece ha creato profondi squilibri tra sessi e gravi manifesto un deficit di donne, ne nascono di conseguenze per la società cinese. Per esempio, meno e ne muoiono di più durante il corso 67 DOVE PORTA LA GUERRA CONTRO LE BAMBINE della vita. Fino agli inizi degli anni ‘80, la proporzione di maschi e femmine cinesi rientrava nelle normali statistiche ma, successivamente, sono emerse evidenti differenze attribuite all’attuazione di pratiche sociali, come l’aborto selettivo, che hanno ostacolato la naturale evoluzione della popolazione. La situazione non sta migliorando. “Esistono nuovi dati pubblicati nel censimento del 2005 e gli squilibri sono ancora più scioccanti rispetto alle statistiche del 2000”, dichiara Eberstadt, “la disparità media del Paese è di 123 maschi per 100 femmine mentre nel censimento del 2000 lo scompenso era di 120 a 100. Ora è ulteriormente superiore e, in alcune province, si raggiunge il rapporto di 130 a 100”. Esiste poi una differenza tra le zone rurali rispetto alle aree metropolitane. Come dichiara il demografo: “Il fenomeno è meno pronunciato nella parte occidentale del Paese mentre è più marcato tra le comunità etniche cinesi. Per esempio non è molto diffuso in Tibet e nello Xinjiang”, una regione dalla popolazione prevalentemente musulmana. I dati parlano chiaro. Ancora oggi molte donne cinesi, e non solo chi vive nelle aree rurali e quindi in condizioni economiche e sociali più precarie, ma anche le giovani istruite e abbienti, ricorrono in modo sistematico all’aborto selettivo dei feti femminili. Il problema è capire quali siano le cause di una situazione quasi unica al mondo. “La mia ipotesi iniziale era che gli squilibri potessero essere spiegati come il risultato di un orribile e pauroso programma di controllo. Sembrava una spiegazione plausibile”, afferma Eberstadt. “Esistono però esempi di disparità anche nella Corea del Sud, a Taiwan e a Hong Kong, posti in cui non esistono programmi di controllo coercitivi, ai danni della popolazione, che possano chiarire questi squilibri. Così sono arrivato alla conclusione che la spiegazione deve essere ricercata in tre fattori: 1) una sorprendente e inesorabile preferenza per i maschi; 2) un abbassamento del livello di fertilità che rafforza la preferenza per i bambini – se hai una forte predilezione per i maschi e decidi di avere 5 o 6 bambini puoi tenere la femmina, ma se puoi avere solo un figlio sei costretto a intervenire; 3) la diffusa disponibilità di accedere alle tecnologie per determinare il sesso del nascituro permettendo così aborti selettivi su larga scala”. Le donne possono infatti conoscere il sesso del feto e stabilire se abortire, favorite dalla diffusione di tecnologie 68 avanzate, come dispositivi a ultrasuoni poco costosi, che Eberstadt definisce “un fenomeno dell’ultima generazione, degli ultimi 25 anni”. Alla base però esiste la scelta di prediligere la nascita di un maschio, determinata da numerosi fattori di tipo culturale ed economico, e ancora più accentuata nelle culture asiatiche in cui la preferenza per i figli affonda le radici nel confucianesimo che tuttora esercita un’influenza considerevole sull’ideologia della società cinese moderna. Un maschio è indispensabile per trasmettere il nome, mantenere la famiglia e occuparsi dei genitori quando invecchiano. Una tendenza che trova ulteriore conferma nelle zone rurali dove il sistema di attribuzione delle terre, fondato su norme per discendenza paterna e la necessità di forzalavoro, portano i contadini a preferire un figlio. Il ricorso all’aborto selettivo dei feti femminili è stato quindi sostenuto da ragioni sociali e culturali a cui si è andata ad aggiungere una motivazione politica con l’emanazione della legge sul figlio unico del 1979. L’ingerenza della politica nella pianificazione familiare è sempre stata una caratteristica della società cinese e le norme che il governo ha deciso di attuare nel corso degli anni sono state più o meno restrittive in base alle esigenze economiche del Paese. Tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60, la crescita della popolazione fu incoraggiata da Mao Tse-tung che esortava i cinesi ad avere il maggior numero di bambini per favorire la crescita economica della nazione. Il risultato fu un boom di natalità senza precedenti che portò a una successiva politica di controllo delle nascite. Nel 1979 Deng Xiaoping promulgò la legge del figlio unico imponendo alle coppie cinesi che vivevano nelle zone urbane di avere appunto un solo bambino. Nel 1984 la norma fu estesa e si stabilì che, nella maggior parte delle aree rurali, ogni famiglia aveva il permesso di mettere al mondo un secondo bambino se il primo fosse stato una femmina. Per incentivare i cinesi a rispettare le regole, il governo tuttora offre una serie di agevolazioni per l’educazione, l’assistenza sanitaria e l’assegnazione di case mentre i trasgressori della legge sono soggetti a multe spesso di importo pari al guadagno di un anno di un lavoratore medio. Eccezioni riguardano i più abbienti, le donne infatti si trasferiscono temporaneamente all’estero – una delle mete privilegiate è Hong Kong – per partorire e poi ritornare in Cina. CINA 4 però sapere quanti anni ci vorranno”. Intanto, gli squilibri tra i sessi stanno innescando delle vere e proprie “bombe sociali”. Nel 2020, circa 40 milioni di uomini cinesi non riusciranno a trovare una moglie e i primi effetti sono già evidenti, come dimostra l’inizio di un nuovo fenomeno: le migrazioni per matrimonio. Il progressivo invecchiamento della popolazione e il blocco della forza lavoro sono poi altri elementi di forte preoccupazione per il governo cinese. Eberstadt, commentando la disparità tra maschi e femmine, afferma che “alcuni sostengono che potrebbe essere destabilizzante e condurre a delle guerre. Non so però se sia questo il caso. Sembra comunque un problema fantascientifico. Non so come si potrebbe risolvere, probabilmente ho una mancanza di immaginazione ma non riesco a pensare a un ‘happy end’. La società cinese è infatti privata della parte femminile, milioni di donne già non sono mai nate e gli aborti selettivi in base al sesso rimangono ancora un fenomeno su larga scala. Il governo cinese dovrebbe trovare un’alternativa valida per risolvere il considerevole aumento demografico della popolazione ma spesso le leggi non _Secondo Nicholas Eberstadt in Cina i valori patriarcali bastano”. sono molto radicati e un’inversione di tendenza potrà veNella società i valori patriarcali sono molto rificarsi solo tra molti anni e avrà come testimoni le futuradicati e le donne sono le prime a preferire re generazioni la nascita di un maschio, per questo un’inversione di tendenza potrà verificarsi solo La legge del figlio unico ha avuto gli effetti tra molti anni e avrà come testimoni le futudesiderati, la percentuale di bambini per ogni re generazioni. “Penso che il primo passo famiglia è di 1,8 rispetto a 5,8 dell’epoca di potrebbe essere capire che il controllo della Mao, ma è sempre stata al centro di dibattiti popolazione è un tragico errore storico”, perché, se da una parte, le nascite sono real- conclude Eberstadt, “la futura generazione di mente un problema in un Paese che conta uomini cinesi, impossibilitati a sposarsi, è già una popolazione di circa 1,3 miliardi di per- nata – ora noi parliamo dei non nati. E anche sone, dall’altra limita il diritto alla maternità se il programma sarà abbandonato, la prefedelle donne costrette a ricorrere all’aborto. A renza per i maschi continuerà a produrre fasi alterne, il governo cinese annuncia una degli squilibri. Il Paese che può darci una revisione della politica del figlio unico ma, speranza è la Corea del Sud. Per anni ha come commenta il demografo Eberstadt: “La avuto una disparità di 115-100 e ora è riuscidiscussione è stata sollevata da un membro ta ad abbassare la media a 109, 108. Sono della Commissione Nazionale per la passati dal mostruoso al raccapricciante. Pianificazione Familiare ma non credo che Questa incoraggiante tendenza non è il abbia detto ‘abolire’ ma ‘perfezionare’ la risultato di politiche stabilite dal governo. politica in vigore. La Commissione non ha Ciò che ha cambiato la situazione è la presa alcuna intenzione di cambiare l’approccio di coscienza da parte degli uomini e delle coercitivo. La mia valutazione personale è donne di quella società. Ci sono stati molte che il governo dovrà abolire la politica – manifestazioni organizzate da un movimendovrà essere costretto a fare ciò – a causa to chiamato ‘ama tua figlia’. Un’iniziativa delle conseguenze. La decisione, considerato partita dalla società civile, non dal governo. il modo di agire del governo cinese, potrebbe In Cina dovrebbe quindi esserci una propoarrivare senza alcun preavviso. È impossibile sta da parte degli stessi cinesi”. 69