la cittadinanza dell`unione europea ei diritti dei cittadini

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la cittadinanza dell`unione europea ei diritti dei cittadini
LA CITTADINANZA DELL'UNIONE EUROPEA E I DIRITTI DEI
CITTADINI
L’UNIONE EUROPEA AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Una delle caratteristiche dell’Unione europea (UE) è data dall’importanza che essa
conferisce ai cittadini. Di norma, nell’ambito delle organizzazioni internazionali, sono solo
gli Stati membri a poter prendere parte alle decisioni. Nell’ambito dell’Unione europea,
invece, i cittadini degli Stati membri possono partecipare all’elaborazione delle norme
adottate dalle istituzioni europee votando i loro deputati al Parlamento europeo. Essi sono
inoltre i principali beneficiari delle politiche europee.
La centralità del ruolo affidato agli uomini e alle donne degli Stati membri ha
portato, nel corso del processo di integrazione europea, a riconoscere espressamente
l’esistenza di una comune cittadinanza europea.
ISTITUZIONE DELLA CITTADINANZA DELL’UNIONE
Nel 2013 ricorre il ventesimo anniversario della cittadinanza europea, istituita dal
Trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1° novembre 1993.
Questo Trattato comporta il superamento della carattere esclusivamente economico del
processo di integrazione europea:
•
la Comunità economica europea istituita con il Trattato di Roma del 1958 diviene
Comunità europea (in seguito con il Trattato di Lisbona
del 2009 si parla
esclusivamente di Unione europea),
•
la persona si sposta al centro del processo di integrazione europea con l’istituzione
della cittadinanza europea. La libera circolazione delle persone viene generalizzata e
attribuita non solo per i lavoratori e per i soggetti economicamente attivi.
In seguito i
diritti connessi alla cittadinanza sono stati ulteriormente rafforzati dal
Trattato di Amsterdam, del 1999 e dal Trattato di Lisbona, del 2009.
La cittadinanza dell’Unione è attualmente disciplinata dagli articoli 20-25 del Trattato sul
funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Inoltre, la Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione dedica il Capo V alla cittadinanza.
>
http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/index.htm
1
DEFINIZIONE DELLA CITTADINANZA DELL’UNIONE
L’articolo 9 del Trattato sull’Unione europea (TUE) e l’articolo 20 del Trattato sul
funzionamento dell’Unione (TFUE), definiscono la nozione di cittadinanza europea.
E' cittadino/a dell'Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. Si può
affermare, infatti, che la cittadinanza europea discende automaticamente dalla
cittadinanza nazionale di un Paese membro, in quanto non richiede un'autonoma
attribuzione. Questo è il motivo per il quale essa si aggiunge alla cittadinanza nazionale
degli Stati membri e non la sostituisce. L’essere cittadino dell'Unione comporta un insieme
di diritti e doveri, previsti nei Trattati, che si aggiungono a quelli connessi allo status di
cittadino di uno Stato membro.
Al pari della cittadinanza nazionale, la cittadinanza dell’Unione designa, dunque, un
rapporto tra il cittadino e l’Unione europea caratterizzato da diritti, da doveri e dalla
partecipazione del cittadino alla vita politica.
Finora la cittadinanza dell’Unione non comporta, nonostante la formulazione in tal senso
dell’articolo 20, paragrafo 2, del TFUE, alcun dovere per i cittadini dell’Unione, il che
rappresenta una vistosa differenza con la cittadinanza nell’ambito degli Stati membri.
Ciononostante, la dottrina ha enucleato una serie di doveri che presumibilmente possono
ritenersi collegati alla cittadinanza europea. Tra questi citiamo, in particolare, il dovere di :
 rispettare il diritto dell’Unione;
 non discriminazione in base alla nazionalità;
 rispettare l’espressione della cultura altrui;
 fedeltà nei confronti dell’Unione.
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I DIRITTI DELLA CITTADINANZA DELL’UNIONE
Lo status di cittadino dell'Unione comporta:
1. Il diritto alla libera circolazione e il diritto di soggiorno sul territorio degli
Stati membri;
2. Il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni al Parlamento europeo e alle
elezioni comunali nello Stato membro di residenza, alle stesse condizioni
previste per i cittadini di questo Stato;
3. Il diritto di beneficiare sul territorio di uno Stato terzo (Stato non appartenente
all'UE) della protezione diplomatica delle autorità diplomatiche o consolari
di un altro Stato membro, qualora il suo Stato di origine non vi fosse
rappresentato, nella stessa misura in cui viene concessa ai cittadini dello Stato
membro in questione;
4. Il diritto di scrivere alle istituzioni o agli organi dell’Unione in una delle
lingue degli Stati membri e di ricevere una risposta nella medesima lingua;
5. Il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo;
6. Il diritto di sporgere denuncia al Mediatore europeo per segnalare casi di
cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi dell’UE.
L’articolo 25 del TFUE prevede la possibilità di adottare disposizioni intese a
completare i diritti elencati all’articolo 20 del TFUE. Tali disposizioni entrano in
vigore previa approvazione degli Stati membri, conformemente alle rispettive norme
costituzionali.
> http://www.vivieuropa.it/essere-cittadini-europei/34/il-diritto-dipresentare-petizioni-denunce-reclami
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LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE
L’11 dicembre 2000 a Nizza il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno
proclamato solennemente la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La Carta è stata nuovamente proclamata
il 12 dicembre 2007 dai presidenti della
Commissione, del Parlamento e del Consiglio, a Strasburgo nell’aula del Parlamento
europeo, nella versione approvata dalla Conferenza intergovernativa del 2004. Il Trattato
di Lisbona ha, infatti, conferito valore giuridico vincolante alla Carta.
Quest’ultima copre l'insieme dei diritti politici, sociali, civili ed economici garantiti
dall'Unione Europea ai suoi cittadini. Per quanto riguarda più propriamente i diritti della
cittadinanza europea la Carta riprende i diritti menzionati nell’articolo 20 del TFUE e vi
aggiunge:
1. Il diritto ad una buona amministrazione
2. Il diritto d’accesso ai documenti delle istituzioni e degli organi dell’Unione.
>
http://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf
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1. Il diritto alla libera circolazione ed il diritto di soggiorno sul territorio
degli Stati membri
La libertà di circolazione dei cittadini europei si sostanzia nel diritto alla libera
circolazione e nel diritto di soggiorno.
•
Il diritto di libera circolazione consiste nella libertà di lasciare lo Stato
membro di origine e di entrare in un altro Stato membro.
•
Il diritto di soggiorno, invece, consiste nel diritto di stabilirsi nel territorio di
un altro Stato membro.
Le formalità che possono essere richieste al cittadino dell’Unione per la
regolarizzazione del suo soggiorno in uno Stato membro possono essere diverse a
seconda del periodo in questione.
 Se si tratta di un soggiorno inferiore a tre mesi, la sola formalità richiesta
consiste nel possesso di una carta d’identità o di un passaporto in corso di validità
(tra l’altro non richiesti in Paesi Schengen1).
 Nel caso, invece, di un soggiorno superiore ai tre mesi, al cittadino è richiesto
di esercitare un’attività lavorativa nello Stato membro ospitante oppure deve
provare di disporre di un’assicurazione malattia e di risorse economiche sufficienti
per non diventare un onere a carico dell’assistenza sociale di detto Stato.
E’ possibile, inoltre, che tali diritti siano estesi ai familiari del cittadino europeo
indipendentemente dalla loro nazionalità.
In alcuni casi, tuttavia, il diritto alla libera circolazione può essere limitato e
l’ingresso in un altro Stato membro può essere rifiutato anche se solo per motivi di
ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica. Tali restrizioni, come ad
esempio l’allontanamento, devono essere giustificate.
1 Con questa normativa sono stati eliminati tutti i controlli alle frontiere interne, ma sono stati introdotti
controlli efficaci alle frontiere esterne dell'UE ed è stata stabilita una politica comune in materia di visti. Tutti
i paesi dell'UE aderiscono pienamente a Schengen, tranne la Bulgaria, Cipro, l'Irlanda, la Romania e il Regno
Unito. Viceversa, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera appartengono allo spazio Schengen pur non
facendo parte dell'UE.
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Corollari del diritto del diritto di circolare e di soggiornare liberamente
nell’Unione sono poi una serie di diritti senza dei quali i cittadini non potrebbero
esplicare in pieno la propria libertà di movimento.
E’ pertanto opportuno che i cittadini dell’Unione che valutano l’opportunità di
esercitare il proprio diritto di circolare e di soggiornare liberamente siano informati dei
loro diritti in materia di :
 riconoscimento delle proprie qualifiche professionali. Il diritto europeo
garantisce che le qualifiche e l’esperienza acquisite in uno Stato siano
ugualmente riconosciute in tutta l’Unione Europea. Il cittadino può svolgere il
proprio lavoro in qualsiasi Stato membro tenendo presente che, nel Paese
d’accoglienza, diplomi e qualifiche potrebbero in parte differire da quelli ottenuti
nello Stato di origine.
 acquisizione o di conservazione dei diritti previdenziali in virtù delle norme
dell’Unione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Tali norme
garantiscono ai lavoratori che i diritti previdenziali da essi acquisiti non vadano
perduti se scelgono di circolare nell’Unione;
 dei loro diritti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, in modo
da poter beneficiare pienamente di cure mediche sicure e di buona qualità al di
fuori dei confini nazionali degli Stati membri;
 diritti di cui godono in qualità di passeggeri che si spostano nell’Unione
utilizzando un qualunque modo di trasporto;
 dei loro diritti di consumatori transfrontalieri.
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http://europa.eu/youreurope/citizens/index_it.htm
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2. Il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e
comunali nello Stato di residenza
Il diritto di voto e di eleggibilità per il cittadino europeo consiste nel diritto di
concorrere attivamente e passivamente, alle elezioni del Parlamento europeo e alle
elezioni comunali dello Stato membro di residenza.
Per ottenere il diritto di voto e di eleggibilità nello Stato membro di residenza sono
richiesti i seguenti requisiti:
 la cittadinanza dell’Unione,
 l a residenza nello Stato membro del luogo di voto o di candidatura,
 la conformità alle disposizioni dello Stato di residenza relative al diritto di
voto e di eleggibilità ed applicabili ai propri cittadini.
Il cittadino europeo può scegliere di esercitare il diritto di voto o di candidarsi per le
elezioni del Parlamento europeo, nello Stato membro di residenza o in quello di
origine, ma non può votare più di una volta né essere candidato in più di uno Stato
membro nel corso delle stesse elezioni.
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http://www.europarl.it/view/it/cittadinanza_europea/altri_diritti.html
3. Il diritto di petizione al Parlamento europeo
Aventi diritto, campo di applicazione e ricevibilità
Il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo è attribuito a qualsiasi
cittadino dell’UE e ad ogni persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede
sociale
in
uno
Stato
membro.
Le
petizioni
possono
essere
presentate
individualmente o in associazione con altri cittadini. La materia oggetto della
petizione deve rientrare nel campo di attività dell’Unione e deve riguardare
direttamente chi la scrive.
I privati che vogliono presentare le loro petizioni al Parlamento europeo, possono
indirizzarle direttamente, senza particolari formalità, al Parlamento europeo, al suo
Presidente o ad uno dei suoi membri. Devono, comunque, menzionare il nome e
cognome, la cittadinanza e il domicilio di ciascuno dei firmatari e devono essere
redatte in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea.
Le petizioni che soddisfano queste condizioni sono deferite alla Commissione per
le petizioni che decide innanzi tutto se la petizione è ricevibile.
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Istruzione della petizione
La Commissione per le petizioni invita la Commissione europea a fornirle
informazioni pertinenti o il suo parere sui quesiti sollevati dal firmatario. La
Commissione per le petizioni può altresì tenere udienze conoscitive o inviare propri
membri in loco per l'accertamento dei fatti.
Una volta raccolte tutte le informazioni disponibili, la petizione viene iscritta
all'ordine del giorno di una riunione della Commissione per le petizioni, alla quale è
invitata la Commissione. Quest'ultima prende posizione oralmente durante la
riunione ed illustra la risposta scritta ai quesiti sollevati nella petizione. Nel corso
della stessa, i membri della commissione per le petizioni hanno l'occasione di porre
dei quesiti al rappresentante della Commissione.
Conclusione
Se la petizione riguarda un caso particolare che richiede un approccio individuale, la
Commissione può mettersi in contatto con le autorità competenti, iniziativa che può
permettere la soluzione del caso specifico.
Se la petizione riguarda un caso di interesse generale - se, ad esempio, la
Commissione constata una violazione della legislazione europea - essa può avviare
una procedura d'infrazione che può concludersi con una sentenza della Corte di
giustizia, della quale potrà avvalersi il firmatario.
La petizione può dar luogo a un'iniziativa politica del Parlamento o della
Commissione.
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http://www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/00533cec74/Petitions.html
4. Il diritto di sporgere denuncia al Mediatore europeo
Il Mediatore europeo é abilitato a ricevere ed esaminare le denunce riguardanti casi
di cattiva amministrazione nell'azione delle Istituzioni o degli organi dell’Unione, ad
esclusione della Corte di Giustizia e del Tribunale di primo grado nell'esercizio delle
loro funzioni giurisdizionali.
Possono sporgere denuncia al Mediatore europeo:
 i cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea e le persone residenti in
uno Stato membro
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 le imprese, le associazioni e altri soggetti che abbiano sede nell'Unione
europea.
Per cattiva amministrazione si intendono quei casi nei quali un’istituzione o un
organismo dell’Unione non opera secondo la legge o non rispetta i principi di buona
amministrazione, o viola i diritti umani (es: discriminazioni, abuso di potere,
mancanza di risposta, rifiuto d’informazione, ritardi ingiustificati).
Esito della denuncia
Nel caso in cui accerti un caso di cattiva amministrazione, il Mediatore ne investe
l’istituzione interessata, che dispone di tre mesi per rispondere alle contestazioni.
All’esito della procedura, il Mediatore trasmette una relazione al Parlamento
europeo e all’istituzione interessata, informando il denunciante del risultato
dell’indagine.
> http://www.ombudsman.europa.eu/it/atyourservice/home.faces
L’INIZIATIVA LEGISLATIVA DEI CITTADINI
Il Trattato di Lisbona ha introdotto l’iniziativa dei cittadini che consente ad almeno un
milione di cittadini, di un numero significativo di Stati membri, di invitare la
Commissione a presentare una proposta legislativa in una qualsiasi materia di competenza
dell’Unione, permettendo in tal modo ai cittadini di impegnarsi attivamente nella vita
politica dell’Unione.
La prima proposta d'iniziativa dei cittadini europei ad aver raggiunto il milione di firme, la
soglia minima necessaria, è “L’acqua è un bene comune, non una merce!”. La
proposta mira a far si che l’acqua e i servizi igienico-sanitari siano un riconosciuti diritto
fondamentale nell’UE.
> http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/welcome?lg=it
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Appendice
Oltre ai diritti strettamente connessi alla cittadinanza europea si forniscono
degli esempi su cosa significhi e implichi, nei vari settori della vita quotidiana,
ESSERE CITTADINI EUROPEI
- FAMIGLIA E SOCIALE
I diritti e i doveri di una coppia e dei genitori verso i figli, esistono programmi e reti per le
pari opportunità e una previdenza sociale a livello europeo. La Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione Europea riconosce il diritto di costituire una famiglia secondo le
leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio e garantisce la protezione della famiglia sul
piano giuridico, economico e sociale.
- SALUTE E BENESSERE
La salute è una priorità per i cittadini europei. Le azioni dell’Ue sono rivolte a rispondere
in modo efficace alle minacce sanitarie, contribuire alla prevenzione delle malattie e
promuovere la cooperazione tra i sistemi sanitari. Esistono portali e programmi dedicati a
salute e benessere, alla sicurezza dei giocattoli, alle cure sanitarie.
- GIUSTIZIA E SICUREZZA
L'Unione Europea è uno spazio libero dove viaggiare, lavorare e vivere secondo regole
comuni che riguardano i diritti fondamentali, la cittadinanza dell'Unione, la libertà di
circolazione delle persone, l'asilo e l'immigrazione, la politica dei visti, la gestione delle
frontiere esterne, la cooperazione fra autorità di polizia, giudiziarie e doganali degli Stati
membri.
- STUDIARE
• ISTRUZIONE E FORMAZIONE CONTINUA
Un’istruzione e formazione professionale di elevata qualità sono fondamentali per
consentire all’Europa di affermarsi come società della conoscenza e competere in maniera
efficace nell’economia globalizzata. La politica in materia di istruzione è decisa dai singoli
paesi dell’Ue, ma insieme essi fissano gli obiettivi comuni e condividono le migliori
pratiche.
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• FORMAZIONE PROFESSIONALE
La formazione professionale riveste un ruolo chiave per permettere ai cittadini di acquisire
le capacità, le conoscenze e le competenze necessarie in una economia basata sulla
conoscenza. L’Unione finanzia numerosi programmi che consentono ai cittadini europei di
migliorare il proprio grado di preparazione effettuando studi o seguendo una formazione
professionale in un altro Paese.
• UNIVERSITÀ E RICERCA
I tre poli del triangolo della conoscenza sono rappresentati da istruzione, ricerca e
innovazione. Modernizzare e favorire la crescita qualitativa delle università e delle attività
di ricerca vuol dire investire nel futuro dell'Europa. L’Ue contribuisce alla realizzazione di
questi obiettivi con iniziative come il programma Erasmus, i programmi per la ricerca e lo
sviluppo tecnologico.
• STAGE E TIROCINI
L’Unione europea è formata da organi, istituzioni e agenzie dislocati negli Stati membri. I
cittadini europei hanno la possibilità di conoscere da vicino il funzionamento di tali
strutture grazie alle opportunità di stage messe a disposizione durante l’anno. Potranno
così intraprendere esperienze per completare i percorsi di studio e per avviare in ottica
multiculturale le proprie carriere professionali.
• MULTILINGUISMO
L’Ue incoraggia il multilinguismo che rappresenta uno dei principi fondamentali sin
dall’inizio del processo di integrazione. La coesistenza armoniosa di molte lingue in Europa
è un simbolo forte dell’aspirazione dell’Unione a essere unita nella diversità, uno dei
fondamenti del progetto europeo. L’Unione europea ha 23 lingue ufficiali e di lavoro.
- LAVORARE E FARE IMPRESA
• OPPORTUNITÀ PER IL LAVORO
L'Europa deve creare i posti di lavoro necessari per un’economia dinamica e basata sulla
conoscenza. Gli orientamenti pluriennali per l’occupazione, adottati di comune accordo
dagli Stati membri, definiscono obiettivi comuni e individuali delle politiche occupazionali
di ogni Paese e gli investimenti necessari per aiutare l’Unione a stare al passo con i
cambiamenti.
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• OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
Le piccole e medie imprese (Pmi) sono una componente essenziale dell’economia e
dell’industria europee e l’Unione fornisce loro assistenza sotto forma di sovvenzioni,
prestiti e garanzie. Sono 23 milioni le Pmi sul territorio dell’Unione europea, costituendo
pertanto una fonte essenziale di crescita, competenze, innovazione, coesione economica e
sociale.
• RICERCA INNOVAZIONE E SVILUPPO
La crescita economica e la creazione di posti di lavoro non possono prescindere dalle
politiche e dalle strategie in termini di ricerca e sviluppo. Per fare dell’Unione europea
un’economia della conoscenza di livello mondiale, è necessario investire sempre di più in
ricerca
e
sviluppo
e
rimanere
all’avanguardia
nel
settore
della
tecnologia
e
dell’innovazione.
- VIAGGIARE
• TURISMO
Il turismo è un settore chiave dell’economia europea capace di generare più del 5% del
prodotto interno lordo Ue, con circa 1,8 milioni di imprese che impiegano oltre il 5% della
forza lavoro europea (approssimativamente 9,7 milioni di posti di lavoro). Il Trattato di
Lisbona riconosce l’importanza del turismo e delinea specifiche competenze dell’Unione in
questo settore.
• TRASFERIRSI
Trasferirsi in un altro Paese dell’Unione per studiare o lavorare non è un problema.
Molteplici gli aspetti che possono interessare chi compie questa scelta: dalle politiche
dell’Ue in materia di libera circolazione di persone, merci servizi e capitali, alle opportunità
offerte negli Stati membri, dal diritto di voto da parte di chi risiede all’estero alle procedure
da seguire per trasferire un veicolo.
- AMBIENTE E NATURA
Tutela della qualità dell’aria e dell’acqua, conservazione delle risorse e della biodiversità,
riduzione dei problemi sanitari causati dall’inquinamento e gestione più responsabile delle
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risorse naturali. L’Europa difende l’ambiente e così facendo aiuta la crescita economica
promuovendo l’innovazione e l'imprenditorialità.
- ARTE E CULTURA
L’Europa è espressione della diversità culturale. Ma le industrie culturali sono anche
importanti fonti di reddito e di posti di lavoro. L’Ue sostiene le iniziative a protezione del
comune patrimonio culturale europeo, promuove programmi a favore delle industrie
culturali, incoraggiandole a cogliere le opportunità offerte dal Mercato unico e dalle
tecnologie digitali.
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http://www.vivieuropa.it/essere-cittadini-europei/
Per avere più informazioni sull’Unione europea si invita a consultare la Agenda per gli
insegnanti - A scuola d'Europa, una pubblicazione realizzata dal Dipartimento
Politiche Europee ed indirizzata ad alunni ed insegnanti.
> http://www.politicheeuropee.it/comunicazione/17499/a-scuola-dieuropa-agenda-per-gli-insegnanti
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