ANNO XXV - Canova Club
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ANNO XXV - Canova Club
CANOVA CLUB ANNO XXV EFFEMERIDI SETTEMBRE 2002 - GIUGNO 2003 CANOVA CLUB Effemeride n. 1 / XXV You get old when: 1) First you forget names; Mercoledì 18 settembre 2002 2)Then you forget faces; Ospite d'onore: Sindaco di Roma 3) Then you forget to pull your zip up; Walter Veltroni 4) Then you forget to pull your zip down (Leo Rosenburg) In Campidoglio: cocktail h. 19.00, presso la Piccola Protomoteca; conversazione h.20.00 e cena a seguire nella Grande Protomoteca, ovvero, Terrazza sui Fori Imperiali .Vigile canoviano per indirizzare in loco. Carissimi, (dopo un quarto di secolo di standard "cari% si può fare un'incursione nei superlativi assoluti) amici, bentornati. Dopo tre giorni di tormentata riflessione, ho scelto l'aforisma di apertura di Rosenburg, per tre motivi: 1) E' in lingua straniera, ed a noi, un po' provinciali, sembra più "impressine" (Ma, fuori dalle battute, è impossibile, in italiano, ottenere la stessa irresistibile immediatezza).2) Fa riflettere sul tempo che passa per affrontare con più consapevole allegria quello che rimane.3)Ci permette di valutare da soli il livello di vecchiaia raggiunto, in modo da autoassegnarci ad uno dei quattro gruppi. (E' da 25 anni che molti canoviani chiedono un service Canova da "zip down"; forse non dello stesso tipo). E' risaputo: si è orgogliosi per natura, modesti per necessità. Io, per ora, non ho necessità alcuna e devo celebrare per un anno intero i venticinque anni del Club: Vi sarà facile immaginare cosa Vi aspetta di leggere. Dice il (proverbio) cinese: "Aprire un'azienda è molto semplice; difficile è tenerla aperta". Noi, l'abbiamo tenuta bene spalancata, seguendo sempre la via Maestra. Anzi, per la verità, siamo andati anche per diversi sentieri Allievi con la stessa grande soddisfazione. Ricordo, per ora, che intorno ai nostri valori di Amicizia, Cultura e Solidarietà, abbiamo raccolto per aggregazioni spontanee, un gruppo consapevole di amiche e di amici veri, che cercano quell'atmosfera diversa, "canoviani" appunto, dove gestisce/comanda chi fa, e non il censo e dove abbiamo potuto mettere in pratica alcuni insegnamenti di grandi maestri, the famous Father Indovino per primo: "Chi sa la strada guidi, chi non la sa, si fidi". E poiché Machiavelli diceva "Sempre occorre che, dove le autorità sono pari ed i pareri sieno diversi, vi si risolve rade volte alcuna cosa in bene"; per trovare il bene, non potendo avere sempre pareri uguali, abbiamo creato autorità diverse; anzi, meglio, una sola, quella del Leader Maximo a vita. Un democratico autocrate capace sempre di vedere i due lati del problema: quello suo, ovvero quello giusto, e quello degli altri, ovvero quello sbagliato. Un fine pensatore ed un indefesso operativo, che parla sempre di tattica e strategia e poi va solo là, dove lo porta il cuore. (Fine della prima puntata). Devo dar conto ai posteri dell'ultimo Gala di giugno. Basta un solo aggettivo a descriverlo: perfetto. (Ovviamente, con la riconosciuta modestia che permea il nostro DNA). Ma seguite e giudicate. Dovevamo essere non più di trecento; e in trecento siamo stati. Volevamo donne e uomini eleganti, ed abbiamo avuto donne con mise da haute couture con tocco di rosa (richiesto) e uomini in black tie oltre quelli in blu notte.Volevamo musica d'accoglienza e balli di saluto e l'impareggiabile Carlo Cipria li ha forniti. Volevamo aperitivi peripatetici nello splendido Parco della Casina di Macchia Madama; volevamo un crepuscolo da cartolina con riflessi fucsia su cielo azzurro; volevamo una volta stellata con spicchio di luna romantica: abbiamo avuto tutto questo. Volevamo un menù di qualità, piuttosto che di quantità, anche per chiudere il tutto prima di mezzanotte: e prima di mezzanotte abbiamo chiuso, malgrado il programma comprendesse la cooptazione dei due nuovi Supercanoviani d'onore: nientepopodimenochè Tommaso Padoa Schioppi e Corrado Passera, presentati in modo canoviano, cioè in maniera (spontaneamente) simpatica (dopo tre giorni di preparazione) da Andrea Monorchio e Mario Sarcinelli. Volevamo personaggi famosi (Sophia Loren, Ornella Vanoni, I' On. Rosa Russo Iervolino), ma per risparmiare tempo, le abbiamo riunite nella voce di una straordinaria e bellissima artista, Loretta Goggi. Volevamo colte e graffianti pillole di filosofia e abbiamo trangugiato, ebbri di un riso lieve, quelle a raffica di Roberto Gervaso, facilitato dal garbo urticante di Paolo Mazzotto, che lo ha presentato. Volevamo dire grazie ad un'artista che aveva gestito, da straordinario umorista e con grande spessore umano, la nostra Serata di Natale e così, anche a Pino Insegno, come a Loretta Goggi e Roberto Gervaso, abbiamo inciso il nostro grazie su una targa , ma dopo aver affettuosamente obbligato anche lui ad offrirci dieci minuti del suo talento. Volevamo una novità perché tutto restasse immutabilmente avvincente ed abbiamo confezionato un nuovo prodotto: il Premio R.O.S.A., per le donne di successo per Risultati Ottenuti Senza Aiuto. E così, Carlotta Gaudioso, una sostenitrice con molta iniziativa e non meno determinazione, con gli aiuti giusti, ha selezionato una ventina di donne di successo meritevoli; ha sottoposto le nove semifinaliste al giudizio delle socie Canova e le quattro finaliste a quello dell' UFE (Universo Femminile Canova). Ai maschi ha riservato solo un diritto di veto attraverso il Comitato Pari Opportunità peraltro composto non proprio di travet (Mario Arcelli, Elio Catania, Paolo Cuccia, Andrea Monorchio, Luigi Paganetto, Filippo Pandolfi, Antonio Pedone, Mario Sarcinelli, Chicco Testa e l'onnipresente Leader Maximo) in modo che questo premio fosse davvero dalle donne alle donne, ma senza infiltrazioni di femminismo. Il gaudiosopremio-gioiello-rosa è stato consegnato da Beatrice Marzano, Presidente del Comitato d'Onore (composto da Linda Lanzillota, Marisa Pinto Olori del Poggio, Maria Teresa Salvemini e Linda Urso) alla vincitrice, dottoressa Barbara Ensoli, in odore di Nobel per la medicina, per aver messo a punto il vaccino italiano contro l'AIDS. Rimangono da fare i ringraziamenti a coloro che hanno creato il Gala di quest'anno: due donne, per cambiare: l'infaticabile e schiva Gabriella Gerace e l'infaticabile e mattatrice Teresa Poli Sandri, esemplare conduttrice della serata. Con il Cenacolo d'apertura dei nostri primi 25 anni intendiamo cogliere tre obiettivi: 1) Iniziare il nostro compleanno con un'Epula degna dei fasti di Roma Imperiale (nel segno del solito approccio minimalista del Vostro Club) nelle sale della Protomoteca Piccola e Grande e, se Giove Pluvio non sarà con noi, ad ammirare, cenando, l'unica Città Eterna dell'Universo dalla terrazza del Campidoglio.2) Ringraziare il Sindaco Veltroni del grandissimo onore che ci fa ospitandoci sul colle fatale 3)Operare nel concreto al rilancio di questa nostra amatissima città, incolpevolmente vituperata e criminalizzata di tutti i mali del Paese. Perlatro, il risultato finale delle privatizzazioni è stato quello di impoverirla di migliaia di posti di lavoro a favore delle già ricche città del Nord. che, grazie ai loro capitali, hanno comprato per spostare l'asse decisionale ed economico al Nord. E Roma che ha fatto? Ha subìto, o quantomeno dormito. E' ora che ci svegliamo per analizzare, decidere ed operare: questo non è più solo un problema dei politici locali, visto che non sono stati capaci di capire, prevenire ed agire. Il problema è anche nostro, di chi vive, amandola, in questa Città, patrimonio nostro prima che mondiale. Il Canova ha il diritto ed il dovere di intervenire. Cominciamo con una sveglia, quella del prossimo Cenacolo. E' ovvio che, trattandosi di un Cenacolo in Campidoglio (=capienza limitata) sulla Città Eterna ci si debba attendere un'invasione barbarica (nel senso metaforico dei non Soci) quindi, prenotazioni solo dal 2 settembre con riserva per tutti i non Soci (esclusivamente al tel. 06/36003732 o al fax:06/36090329, h. 9.30-13.00/14.30-18.00). Precedenza nelle conferme ai Sostenitori. Chi non riceverà conferma specifica scritta dalla Segreteria generale, non potrà presentarsi in Campidoglio. Questa è un'avvertenza estremamente seria. D'altra parte, non andando ad un ristorante, non accetteremo "buche". Per l'aforisma di chiusura riprendo l'argomento della vecchiaia per un necessario lieto fine. Ha detto Bob Hope: "Un uomo è vecchio quando le candeline necessarie costano più della torta." StateVi allegri: prima di diventare vecchi ci vogliono ancora tantissime candeline per Voi come per il Vostro CANOVA CLUB Effemeride n. 2 / XXV Quando l'ira si diffonde nel petto tieni a freno la lingua che abbaia al vento (Saffo) Giovedì 24 ottobre 2002 Ospite d'onore: On.le Francesco Storace Presidente Regione Lazio Hotel Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 Cocktail, ore 18.30 Inizio Speech, ore 20.00 Cena, ore 21.00. Cari amici, apertura poetica sull'ira (e la sua forma più lieve e prosaica detta "intavolatura") e la sua fondamentale inutilità per ricordarmene quando, tra poche righe, registrerò alcune recenti latrate alla luna. Debbo infatti annotare, insieme all'ennesima (auto)glorificazione, una nota dissonante che ha reso pero' ancora più esaltante l'irripetibile armonia del maestoso concerto del nostro ultimo Cenacolo. In effetti mento, dicendo questa bugia, per mettere un neo come solevano fare le dame del Settecento, per far risaltare meglio la bellezza della loro pelle di luna. (Altro che le lampade di oggi). Comincio con il dire (forzando la mia naturale ritrosia e pudore nel parlare del Vostro club), che il primo cenacolo del venticinquennale è stato la consacrazione storica del Canova Club. Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, dove si svolgono da sempre tutte le cerimonie più importanti della Città Eterna, il Sindaco ha ricevuto i selezionati "canoviani con parole di grande stima per le attività culturali e sociali che, da venticinque anni, disseminano nell'Urbe. Veramente sarebbe stato da arrossire per l'emozione ed il compiacimento, se non fosse che risulta obiettivamente difficile colorare in altre tinte la faccia di bronzo del Vostro Leader Maximo, con lo sguardo perso a rimirare le facce (o le teste) di marmo dei grandi uomini del passato che stavano a testimoniare, allineate lungo la parete destra del salone, la solennità del momento e del luogo. Chiaramente, al Vostro Presidente non sarebbe dispiaciuto di trovare già lì la sua testa - a testimonianza dell'immortalità raggiunta-. Peccato che, per ottenere l'immortalità, bisogna morire. Quindi, ha così deciso di riparlarne più in là, possibilmente molto più in là. Il Canova Club ci ha abituato a cenacoli di grande e continuo successo; per la quantità e qualità dei presenti oltre che per la grandezza dell'Ospite. Questa volta, in più, c'era la novità del palcoscenico, il più affascinante del creato (tanto per non adoperare iperbole); non solo per la Sala della Protomoteca, ma anche per la terrazza adiacente, da cui si gode una visione mozzafiato. In quelle terrazze che trasudano storia ed incanto ha cenato alla luce delle torce elettriche il Vostro Club. Ovviamente, non badando a spese, come deve essere in questi casi, abbiamo ordinato una serata senza pioggia (dura da ottenere in quest'annata tropicale) e senza afa o vento. Svenandoci letteralmente, abbiamo comprato una luna piena, da mettere in alto a destra della più bella scenografia immaginabile: quella sull'Acropoli più importante mai vista a memoria d'uomo. Un'indimenticabile serata resa tale anche dal nostro grande e disponibile Sindaco, Walter Veltroni. "Wartere" ci ha parlato in modo poeticamente concreto della nostra amatissima Città. Ha dialogato dei problemi economici ed occupazionali, del degrado e dell'arredo, della sicurezza e della cultura, di ciò che è stato fatto (molto) e di ciò che deve essere fatto (molto). Alla fine, siamo usciti tutti ancora più convinti di essere dei veri privilegiati a poter lavorare e vivere nel posto più incantevole del mondo. Non sta al Canova dare patenti o certificati e quindi, non lo faremo neppure questa volta per il nostro impegnatissimo Sindaco, poiché il Canova registra gli eventi, non li giudica. Però, sembra a me che si debba segnalare la particolare attenzione, l'enfasi, la quasi ossessione di questo Sindaco per la solidarietà umana. E' giusto dissentire politicamente, se del caso, ma è doveroso, per un club, che ha nella solidarietà una delle sue tre vie maestre, sottolineare con piacere questa caratteristica. Forse, anche per questo il Sindaco ha ricevuto il più lungo applauso registrato dalla Storia dei Cenacoli del Canova Club: una vera ovazione. Bravo Sindaco. Prima di chiudere, un grazie speciale a chi ha contribuito a rendere memorabile questa nostra esperienza (oltre alle "solite" Gabriella e Teresa), Michela Capasso e l'organizzazione "Grandi Feste% che hanno saputo costruire con arte e professionalità l'ambiente ed il cibo in tono con ... la storia. Ed ora, veniamo al neo ed ai latrati. Malauguratamente, abbiamo dovuto dire "ci spiace, non c'è posto" a circa 65 amici. Ci dispiace sinceramente. Ci scusiamo dal profondo del cuore con costoro. Purtroppo quando "giochiamo" in trasferta, fuori dall 'ottimo Parco dei Principi, non c'è sempre lo spazio adeguato all'audience che generano i nostri eventi. E nei casi tipo Sala della Protomoteca e la sua terrazza, c è un problema di legge fisica che neppure il Canova può risolvere: quello dell'impenetrabilità dei corpi (peraltro, invece, fortissimamente desiderata da uomini e donne in altre e non sempre appagate circostanze). Quasi tutti gli esclusi hanno accettato le regole del gioco, (alcuni anche con belle lettere di auguri per l'evento), indicate chiaramente nell'Effemeride da me, quale mosca cocchiera a vita del nostro sodalizio. Pochi (tuttora) amici, però, questa volta, attraverso il filtro di alcune segretarie, colpite da eccesso di zelo (malattia nervosa che colpisce, talvolta, i giovani e gli inesperti) hanno preteso di creare il posto mancante per i loro capi. Con un transfert freudiano, di cui è meglio non ricercare le cause, un paio di queste ancelle del fuoco sacro del potere del loro capo, sono state particolarmente arroganti, innescando e subendo dalla segreteria del Club moti di collera, le cui conseguenze, sappiamo bene, sono spesso più gravi delle loro cause. Peraltro, i dante causa, non sono né soci né sostenitori, ma amici (si fa per dire), che quando il Club suona il campanello della loro coscienza per la raccolta della solidarietà, sono sempre fuori casa. Non solo, ma in alcuni casi, gli addetti alla segreteria hanno dovuto sopportare lezioni di organizzazione di eventi, come potrebbero darle i congolesi agli eschimesi su come costruire gli igloo di ghiaccio. Cari amici, niente "incavolature" per favore: scusateci dimenticando (altrimenti non vale) se qualche volta non possiamo accontentare tutti i desideri e ricordiamoci, sempre e comunque, che viviamo in tempi molto duri ed il Canova deve servire ad attenuare tale durezza, non accrescerla con i latrati. Ad estirpazione totale del "neo% permettetemi di dire grazie a nome dei 230 accolti e dei (quasi tutti) 65 non accolti (dolorosamente) alla segreteria del nostro Club per il lavoro oscuro, necessario e talvolta ingrato che svolge. Prossimo speaker: On.le Francesco Storace. Proseguendo nel nostro desiderio di aiutare la nostra città/comunità, ad interrogarsi sul suo futuro, soprattutto economico, abbiamo deciso, nel più preciso spirito bypartisan, di far parlare il Governatore del Lazio. Ovviamente, poiché anche Storace, come Veltroni, vuole il bene di Roma, sarà interessante vedere/ascoltare come lo stesso pensiero, cambiando testa, ne assuma la forma. Questo principio vale per tutti e su tutto. Spesso abbiamo lo stesso pensiero, la stessa emozione, lo stesso amore, ma lo esprimiamo/sviluppiamo in modo diverso, che talvolta diventa contrastante. Da qui i conflitti, pur volendo lo stesso bene. Una persona, diceva il banchiere JP Morgan, ha normalmente due motivi per fare qualcosa: un buon motivo ed il vero motivo. Nell'invito a Storace, i due motivi coincidono: sentire l'altra campana (nel senso metaforico) su Roma &Co. Con Storace, avremo però anche opinioni di più ampio spettro politico per esempio, ma non solo: il Federalismo, la Devolution, la Città Stato, la Sanità.... I non soci, per favore, comunichino le loro presenze e quelle dei loro amici (ma anche del loro referente socio canoviano) via telefono allo 06/36003732 (orario segreteria: lun.-ven. 14.30-18.00), oppure via fax allo 06/36090329 ( vedi Almanacco). Chiudo sulla tragicommedia della vita, con un aforisma di Jean de la Bruyère "La vita è una tragedia per quelli che sentono, e una commedia per quelli che pensano" . Paradossalmente il passare dell'età porta il pendolo del suo umore sempre più verso una visione da commedia al Vostro PS: In punta di penna ricordo che Mario Sarcinelli e Nadia Tartaglia hanno deciso di aprire il Libro Cuore della Solidarietà Canova 2002-2003, senza che io abbia composto frasi strappalacrime o mi sia fatto aiutare da sentenze filosofiche inoppugnabili. E' doveroso inoltre menzionare chi non è stato citato pur avendo versato per la Solidarietà 2001-2002: Francesco Ago, Rossella Barreca, Eleonora Brown Parasassi, Guido Costa, Luigi Cuozzo, Gerardo Luzzatto Giuliani. Grazie anche se in ritardo, ovvero "stateve accuorte": non vale per quest'anno! CANOVA CLUB Effemeride n. 3 / XXV In un paese ben governato Mercoledì 27 novembre 2002 la povertà è qualcosa Ospite d'onore: Prof. Giancarlo Elia Valori di cui ci si dovrebbe vergognare Presidente Unione Industriali di Roma In un paese mal governato, Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 la ricchezza è qualcosa di Cocktail ore 18.30 cui ci si dovrebbe vergognare Inizio, Conversazione ore 19.30 Cena, ore 21 (Confucio) Per essere sicuri di averVi informato per tempo, per favore segnate sull'agenda: Cenacolo degli auguri di Natale, domenica 15 dicembre, h.19.30, Palazzo Barberini Cari amici, dopo aver sentito il Sindaco di Roma Veltroni il mese scorso ed il Presidente della Regione Lazio Storace all'ultimo cenacolo, decidete Voi di che cosa ci si debba vergognare di più: della povertà di molta gente o di un paese mal governato (o di entrambe le cose). Francesco Storace, nel suo intervento, è stato speculare ed antitetico allo stesso tempo a Veltroni; e ci saremmo stupiti se così non fosse stato. Peraltro, come abbiamo già detto per Veltroni, non spetta al nostro Club dar pagelle agli oratori che, cortesemente, accettano di essere nostri ospiti. Il Canova Club è un'arena dove chiunque, invitato a farlo, può esprimere le proprie opinioni. Non c'è obbligo né di condividere né di conversioni. Talvolta, poi, l'arena si trasforma in ring, come negli ultimi due cenacoli. Talvolta viene lasciato a casa non solo il fioretto ma anche la sciabola e si preferisce il randello. Non credo, peraltro, che ci siano stati cambiamenti di fede politica a sinistra o destra quale conseguenza della performance dei nostri guerrieri della comunicazione. Come diceva Goethe: "Ognuno ascolta solo quello che capisce". Ed in politica, come in amore, si ragiona con il cuore piuttosto che con la ragione, ed Il cuore, diceva Pascal, ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Dobbiamo riconoscere, a colui che non vuole farsi chiamare Governatore del Lazio, una grande dose di ironia ed autoironia, tipiche dei canoviani. Se da una parte è vero che due monologhi non fanno un dialogo, dall'altra c' è stato un argomento che accomuna entrambi i nostri due ultimi speakers: il grande amore per la nostra città che poi era (ed è) la cosa più importante per noi tutti cittadini dell'Urbe. Ma c'è un altro motivo che accomuna le due serate: il grande successo di pubblico e di atmosfera. Circa 200 persone hanno chiaramente gradito lo spettacolo, perché di un vero grande show si tratta oramai al Canova, come dimostrano i dati auditel. E ciò senza necessità di doversi mettere in mutande, come hanno dovuto fare in altri programmi del sabato sera. Questo simpatico capopopolo, costretto a vivere nel paradosso che lo inchioda tutti i giorni a ricordarsi di essere il Presidente del Lazio lui che è romanista e pure ultras, ha particolarmente gradito lo stare insieme e fino a tardissimo, tra i canoviani che hanno deciso di rimanere oltre la oramai leggendaria chiusura ufficiale delle serate alle h 22.45. Precisazione doverosa: quei due o tre di Voi che hanno la forza di leggere fino in fondo queste note, hanno osato farmi notare che, in 25 anni di Cenacoli, ho sempre riferito di successi mirabolanti, straordinari, eccezionali. Anche per la legge dei grandi numeri, sembra a questi temerari San Tommaso, che ciò non è possibile e che, forse, qualche serata sarà pure stata "ordinaria". Non è così per tre ragioni: prima di tutto ognuno vede le cose con i propri occhi e che colpa ho io se li ho deformati "dal chi si contenta gode"? Ed io godo moltissimo, per definizione. Secondo, sono iscritto da sempre al partito degli ottimisti a vita. E vedo sempre il bicchiere pieno a metà invece di vederlo mezzo vuoto. Terzo, ho inventato molti anni prima delle Venier o delle De Filippi di turno l'autocelebrazione dell'intrattenimento, seguendo scrupolosamente gli insegnamenti del grande filosofo di vita vissuta Turiddu di Trinacria (ovvero mio padre): "Si nun ma vanti Tu, ma vantu io". Con il prossimo, completeremo il trittico dei Cenacoli su Roma ed il suo futuro economico, facendo parlare i veri protagonisti dell'economia romana: quelli che producono, gli industriali, -attraverso il loro Presidente, (1' almeno nove volte) Professore Giancarlo Elia Valori-. Come per le famiglie vere, non è il sangue che sempre determina gli amori più grandi: il plurilaureato Valori è veneziano di nascita e cittadino del mondo per cultura ed interessi professionali e personali, eppure ha dimostrato nei fatti un tale amore per questa nostra città, che meriterebbe un'onorificenza speciale, anche per alimentare un record difficilmente battibile. In tutta la mia venticinquennale vita di presentatore di curricula di veri VIP, non ho mai letto uno più carico di cariche ed onori di quello del nostro prossimo ospite. Abbiamo concordato con l'otto volte Dottore Honoris Causa che leggerò le dodici pagine del riepilogo di ciò che ha fatto in questa prima parte della sua vita, a dispense, all'inizio del suo intervento, alla fine, ed al brindisi a cena. Dello Chevalier de l'Ordre National de la Légion d' Honneur e portatore d'oltre 20, di numero, onorificenze internazionali, si possono dire molte cose e soprattutto sottovoce, come sto facendo io, anche per alimentare certe leggende, riguardanti il suo potere. A me sembra, però, visti i risultati, che il più grande potere che ha è quello di aggregare la gente per loro libera scelta e di trasformare una sonnolenta associazione in una grande organizzazione propulsiva per fare sistema a favore della nostra stupenda Città. Più che temuto uomo di potere, il pluripresidente e capo di aziende Valori sembra a me un Profeta: "colui che dice per primo le cose che la gente si aspetta di sentirsi dire". La bravura del nostro prestigiosissimo speaker è stata quella di capire che Roma aveva bisogno di qualcuno che la svegliasse/la incitasse e lui l'ha fatto con veemenza, ma anche con intelligenza e coraggio. Ha detto qualcuno: "Il più grande sbaglio della vita è quello di aver sempre paura di sbagliare". E Valori non si è certo risparmiato nelle azioni (e parole) temerarie. Ma il grande merito di Valori è quello di essersi circondato di gente di valore (che finezza di battuta!). Sono certo che, al nostro cenacolo, vedremo tanti industriali come mai prima, nei nostri cenacoli. Perché lui appartiene a quella schiera di persone che sanno fare le proposte che non si possono rifiutare. (Essendo siciliano, sono l'unico che può trattare la materia senza dover pagare... il pizzo). Grande pienone atteso di VIP, ma continuiamo a tenerci anche i nostri NIP, che sono poi quelli che rendono simpatico il nostro Club. Prenotazioni via capi gruppo per i soci ed i loro amici e via fax -06/36090329-(vedi Almanacco) per i sostenitori (quelli che partecipano alla Solidarietà Canova). Per i "frequentatori" (i non soci e i non sostenitori, via fax (sempre allo 06/36090329), ma con conferma obbligatoria ad personam dell'accettazione da parte della Segreteria del Club. Ricordo ancora una volta che Effemeride non significa invito, (tanto meno a cena, visto che al Canova ognuno si paga la sua), ma solo informazione un po' speciale. Solidarietà: ha detto "Qualcuno" di cui, peraltro, non mi sovviene il nome, "Tutto ciò che non viene donato, va perduto". Certo di fare cosa grata (!) ed attesa (!!) ai più, Vi informo che abbiamo iniziato la campagna di Solidarietà Canova 2002-2003. Messa da parte l'autoironia, debbo dirVi che, francamente, è difficile da capire come non diano alla Solidarietà del nostro Club tutti coloro che lo frequentano, malgrado il mio martellamento, anche se dolce come il seguente: è difficile da capire chi viene sempre al Canova a prendere- magari anche il solo cocktail che è pagato dai soci- senza nulla dare. Per la Solidarietà Canova, basta il gesto, più che l'importo, anche perché è riservato: per capirci, bastano 50-100 euro per rispettare uno dei valori più importanti del Club. Ad ogni modo, non andrà perduto ciò che è già stato donato da: Ago F., Astolfoni A., Barreca R., Braico T., Brown Parasassi E., Costa G., Cuozzo L., Cuscinà M., Di Giovine R, Foresti L., Gaudioso C., Grassi B., Liberati R., Luzzato Giuliani G., Maldari P., Masciotti A., Sarcinelli M., Tartaglia N., Tripepi D., Zuccardi Merli E., durante questi primi due mesi. Per l'aforisma di chiusura, chiediamo aiuto a Gervaso: "Ci sono peccati di cui è un peccato pentirsi ". Chiediamo a Santa Madre Chiesa: ma se scoprissimo che quasi tutti facciamo sempre lo stesso peccato di carne (la mangiamo il venerdì), non potremmo eliminarlo, così da accrescere lo stato di salute dello spirito oltre che del corpo?". Nell'attesa vana della risposta, Vi saluta con affetto il Vostro impenitente CANOVA CLUB Effemeride n. 4 / XXV Wave you ever noticed? Old people believe everything; middle aged suspect everything young people know everything" (Oscar Wilde) Domenica 15 dicembre 2002 Serata degli Auguri di Natale Palazzo Barberini, Via IV Fontane, 13 parcheggio nell'ampio cortile Cocktail, 19.30 Cena 20.30 Posti, limitati (vedi retro) Cari amici, apro con humor britannico per informarVi seriamente che il Canova è da oggi composto da tre gruppi: gli olds (ovvero noi, i vecchi o antiques, non sempre in senso figurato); i middles (ovvero il nuovo gruppo, quelli che non si sentono né old né young) e gli youngs (ovvero la nuova nidiata) . E 'successo che i ragazzi che sette anni fa, sapendo tutto, hanno fondato il Canova Giovani, hanno cominciato a sospettare di non essere più tanto giovani ed hanno costruito il Canova Middle, (che presto si troverà, forse, un nome un po' meno provvisorio). Questi giovani senior (o senior giovani) hanno infatti deciso di "crescere insieme con ideali ed interessi comuni e con l'intento di divenire, un giorno, donne e uomini "solidi" ed allo stesso tempo "solidali" e con il desiderio quanto mai ambizioso di contribuire a creare la futura classe dirigente del Paese". Questa decisione ha particolarmente inorgoglito Renato Sala (l'old tutor) ed il solito Presidente (di tutto ciò che, con più di due persone, lui trasforma in club), perché è evidente che qualcosa, a questi youngs, abbiamo insegnato, in questi anni. Certamente, tutto si può dire tranne che li abbiamo blanditi per farci stimare e/o accettare. Troppo presente, in noi, l'ammonimento di Nietzsche " il modo migliore per corrompere un giovane è insegnargli a stimare di più chi la pensa come lui che chi la pensa diversamente ". Spesso non l'abbiamo pensata come loro e glielo abbiamo detto a bello muso ( quello di noi due che poteva permetterselo) ed a brutto muso (quello di noi due che non aveva che quello). Chiaramente siamo fieri del nostro lavoro, perché di lavoro si è trattato nel seguirli e, poiché non soffriamo di complessi da troppa modestia Vi informiamo che potete mandare con fiducia figli e nipoti da questi nostri solidi eredi Antongiulio D'Amato, (email: [email protected] , cell: 338/2444622), Alessandro De Medici (email:[email protected], cell: 339/7054589). Ancora più arduo il compito di Stefano Gaudioso(email: [email protected] , cell: 349/2593725), e Gianluca Lucignano (email: [email protected], cell: 347/3437318), per l'impegno che si sono presi di costruire la nuova palestra di vita, ovvero il nuovo ciclo di Canova Giovani (da prima della laurea al primo impiego incluso), ed insegnar loro i valori del nostro club con un'enfasi speciale agli studenti meno fortunati in quanto a lombi e/o provenienza ambientale. Sono costretto a scrivere fuori cadenza questa effemeride, perché debbo farVi pervenire per tempo le informazioni sulla nostra Serata di Natale e dello scambio degli auguri. Troverete tutte le indicazioni per l'uso con una nota specifica della nostra (vispa) Teresa a seguire. Non potendo riportare le notizie sul Cenacolo di novembre (Giancarlo Elia Valori) che deve ancora avvenire, posso riaprire l'angolo dell'ovvio contrabbandato per pillole di vita pensata o vissuta. Dobbiamo registrare, purtroppo, in questo periodo, una serie di eventi, tutti al negativo. Recita una maledizione cinese "Che tu possa vivere in un tempo ricco di novità". La borsa è, oramai, forgiata dalla pelle umana che ci è stata tolta a brandelli da due anni a questa parte. Il bel clima mediterraneo è diventato di matrice tropicale, con l'aggiunta, spesso favorita dall'uomo, di allagamenti e frane. L'etica negli affari è diventata un optional negli Stati Uniti e non perseguibile in Italia. (E nei casi di WorldCom, Enron e similari non può applicarsi a quei delinquenti, in gessato e scarpe executive, Bertold Brecht: "Rivoltatela come vi pare, ma prima viene lo stomaco, poi la morale. Le banche d'affari perdono appeal, valore in borsa e lavoratori (siamo alla quinta potatura di personale da un anno e mezzo a questa parte). Ci stiamo incamminando tranquillamente verso le prossime guerre (all'Iraq & Co.), anche perché "Raramente la forza della ragione prevale sulla ragione della forza ". Vari altri terrorismi si inseguono al comando nella speciale classifica, senza che ci si debba privare della razione quotidiana degli specialisti dell'occhio per occhio, dente per dente: arabi ed israeliani. C'è sempre più intolleranza, c'è sempre più gente che soffre la fame, c'è sempre più violenza di tutti i tipi, compresa quella sui bambini, la più infame. La conclusione è un amletico dilemma: veramente il mondo fa sempre più schifo, oppure è semplicemente migliorata la sua copertura sui giornali ed in televisione grazie(?!) alla globalizzazione? Viviamo oramai tutti in un piccolo villaggio dove si sa tutto di tutti, soprattutto le cose brutte e così, anche i problemi degli altri sono diventati i nostri. Ma proprio la globalizzazione ed il suo abbattere i limiti di spazio e tempo, porta inconsciamente ognuno di noi a vivere ancora di più nel proprio microcosmo. Canovalandia è diventato un microcosmo, dove molti si sentono a proprio agio per "vivere" qualche ora in serena allegria tra veri amici. In alcuni dei nostri gruppi un po' più omogenei e specifici per età o stato civile,- Canova Giovani e Canova Singles-, gli incontri di gruppo hanno favorito quelli bilaterali del tipo sempre più ravvicinato. L'emozione è sbocciata chissà quante volte, ma almeno in due casi si è trasformata in Amore, tale da giustificare due matrimoni! E' evidente che, come non abbiamo preteso nessun success fee per aver creato i presupposti di queste doppie coppie, così non pagheremo alcun risarcimento danni se e quando dovesse attenuarsi l'Oppium Canoviarum Prima di concludere, per riportare il barometro del Vostro umore sull'allegro (anglosassone), ho deciso di offrirVi il joke più votato su Internet, per un esperimento effettuato dalla British Association for the Advancement of Science, per spiegare il ridere ed i suoi meccanismi (quantomeno britannici). Per la serie, "rassicurateVi": c'è sempre qualcuno più stupido di Voi: "Due cacciatori sono in un bosco, quando uno dei due stramazza al suolo: sembra respiri ancora, ma il suo sguardo è vitreo. L'altro prende il cellulare e chiama il pronto soccorso: - Il mio amico è morto! Cosa devo fare?-. L'operatore, con un tono rassicurante, dice: -Non si agiti. Prima di tutto, si assicuri che sia davvero morto-. C' è un attimo di silenzio, poi un colpo di fucile. OK, e adesso?- Chiede il cacciatore". Con meno aplomb e più entusiasmo e rassicurandoVi che lui non ha votato su Internet, Vi saluta il Vostro PS: E' quasi Natale, e almeno Voi starete per ricevere la eccitante tredicesima, anche se adeguata ai tempi, in versione fitness. È il momento di mettere le mani ai posti giusti: una sul cuore, l'altra nel portafoglio e che dimostriate, nel concreto, la Vostra Solidarietà ad un mondo meno fortunato del Vostro. (Specie se non avete tempo di mostrarlo in altro modo). Please, assegni intestati a "Fondo Solidarietà Canova", ovvero versamento in c/c bancario 5850, CAB 3200, ABI 5428, Banca Popolare di Bergamo, Credito Varesino, intestato a Poli Sandri Eolo, Bonoconto Emilio, Baldini Vittorio, causale: Solidarietà Canova. Cari Amici, quest'anno, sulla Serata dedicata agli auguri di Natale ed alla Solidarietà, si accenderanno le luci di Palazzo Barberini, sede del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d'Italia. Il prestigio del luogo, l'eleganza delle preziose sale, l'allestimento ed il menu curati da "Grandi Feste" già assicurano successo all'incontro, (adatto anche ai bambini non accompagnati), per il quale stiamo preparando altri graditi...... ingredienti. Vi aspettiamo per l'aperitivo di accoglienza che verrà servito dalle ore 19.30. A seguire: cena, intrattenimento a sorpresa, estrazione a sorte di alcuni doni messi a disposizione della nostra Solidarietà. Il costo è di € 60,00 a persona (per i Soci in quota, con una differenza di €15,00 a persona). Per partecipare: - precedenza ai Soci (e loro eventuali Ospiti) che devono prenotare, entro e non oltre le ore 18.00 di mercoledì 4 dicembre, presso i rispettivi Capi Gruppo; peraltro, la differenza di € 15,00 a persona potrà essere versata al check-in di Palazzo Barberini; -i Sostenitori e soprattutto i Frequentatori dovranno informarsi preventivamente sulla disponibilità dei posti presso la Segreteria Generale (Via Cicerone 49 - tel. 0636.00.37.32 dal lunedì al venerdì orario 15/18). In caso di conferma, - anche per coloro che collaboreranno più intelligentemente (grazie) inviando via fax la nota sotto riprodotta- (che avrà ordine strettamente cronologico) dovranno acquistare i biglietti prima dell'evento presso la suddetta Segreteria,( a meno che si facciano garantire da un socio che pagherà per loro in caso di "buca". Volontaria o meno!) In attesa di vederVi alla Serata più "buona" dell'anno, Vi salutiamo caramente. Gabriella Gerace Teresa Poli Sandri Risposta al fax n°06/36090329 del Dott. contattabile al n° tel ^ Sostenitore (colui che partecipa alla Solidarieta' Canova Club) ^ Frequentatore, presentato dal Socio Gradirebbe partecipare da solo - con N° ospiti Canova club Effemeride n. 5 / XXV "If economists avere Giovedì 23 gennaio 2003 any good at business, Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 they would be rich men Cocktail, ore 18.30. instead of advisers Inizio, Speech ore 19.30 Cena, ore 21.00 to rich men" (Kirk Kerkorian) Ospiti i più importanti economisti italiani per parlarVi delle prospettive economico/finanziarie in Italia e nel mondo all'inizio del nuovo anno, in occasione della consegna del XVI Premio di Letteratura Economica e Finanziaria del Canova Club al Professor Paolo Savona e Professor Carlo Pelanda per il libro "Sovranità e ricchezza" Sperling e Kupfer Cari amici, da questa lapalissiana certezza ne consegue che gli economisti non (ci) sono utili per fare soldi come spesso la maggior parte della gente si illude che possano essere, ma sono .... un'alternativa di intrattenimento; un modo diverso per fare spettacolo; uno spettacolo culturale, perchè loro sfoggiano logiche economiche cartesiane e raziocinai speculativi invece di seni al silicone e cosce liposuzionate (anche se poi nella loro privacy sono liberi di fare ciò che vogliono). Per questo tipo di show, il Canova Club è un vero Olimpo e non a caso gli economisti che lo popolano sono certamente la categoria più benemerita: bravi, per bene e disponibili e dotati di un grandissimo sense of humour, indispensabile per frequentare il Vostro Club. Anche quest'anno dunque per il Premio Canova Vi offriamo una serata da Premio Oscar, con un panel di Speakers di qualità e quantità che pochi club possono esibire. L'intervento dei nostri economisti sarà diviso in due tempi: il primo per spiegarci che succederà nel mondo ed in Italia; il secondo tempo, fra tre mesi, per spiegarci perchè non ci hanno azzeccato. I nuovi Oracoli Sibillini, che nell'indisponibilità delle grotte di Cuma si alterneranno sul palco del Parco, sono economisti facenti parte della compagine di Governo ed economisti che lo sono stati, monetaristi e Keynesiani; effettivi e di complemento; maschi e femmine. Tutti però rigorosamente appartenenti alla confraternita "We are the best". Questo superclub nel Club sfilerà compatto a mostrare ammirazione e solidarietà ai vincitori del nostro Premio: il Professor Paolo Savona ed il Professor Carlo Pelanda. Ne vedremo e sentiremo delle belle e temo molto delle brutte. Francamente sono curioso di vedere come se la caverà il Vostro Presidente con questo grande Circo che sta allestendo lui stesso a domare le varie umanità da lui stesso sollecitate e blandite con inviti di sconcia adulazione. Per prenotare: Sostenitori (quelli che partecipano alla solidarietà Canova) e Frequentatori (quelli che frequentano senza dare alla solidarietà malgrado noti ed eleganti inviti a farlo) e questi ultimi con socio referente/garante utilizzate per favore telefono (06/36003732 dal lun. al ven. ore 15-18), fax (06/36090329) o modulo in Almanacco. "Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti". Chissà perchè mi è venuto in mente quest'aforisma di Elias Canetti, accingendomi a ricordare lo straordinario Cenacolo di Novembre del Professor Giancarlo Elia Valori. Poche persone sono capaci di evocare nell'interlocutore il senso del potere oltre che dell'amicizia che da lui emana, come il nostro professore veneto romano. Non importa che sia vero o verosimile; certo è che il professore Valori ha saputo dare valore (di potere) alla sua attività. Un potere però non finalizzato a soldi o a bassi piaceri ... della carne. Il nostro presidente dell'Unione Industriali sta cercando di adoperare il potere che gli è stato dato o che si è preso al fine di aiutare la nostra città. E noi, cittadini dell'Urbe, abbiamo il dovere di aiutarlo se ciò serve a produrre lavoro e benessere ad un'economia sempre più asfittica e sempre più depredata (anche dai soldi, dalla devolution e dalla prepotenza di una certa parte del Nord.) E così oltre 250 persone (terza audience di tutti i tempi, dopo le serate dedicate alla AS Roma e ad Andreotti) hanno ripetuto: "Bravo; lavora per Roma; noi siamo tutti con Te" al nostro Super Presidente. "Il successo: questo tra i mortali è un dio, anzi, più che un dio" lo diceva Eschilo, e paganamente noi dobbiamo ringraziare più di un dio; quelli che hanno assicurato i vari successi alla nostra Serata dello scambio degli auguri di Natale e dell'attenzione alla solidarietà di domenica 15 dicembre. Prima il dio della fiducia e della credibilità per aver fatto prenotare 200 persone pur sapendo costoro che li aspettava il dio della raccolta dei fondi per la solidarietà Canova 2003; anche quest'ultimo ha intercesso moltissimo nei cuori della gente con una raccolta di quasi 10.000,00 Euro malgrado i tempi di vacche magre. Vacche magre che non hanno impedito al dio che raccoglie doni da riffa di farci portare in sorteggio tredici (senza timore per i numeri iellati) oggetti offerti da amici generosi come da lista in Almanacco. Vacche grasse di rigoroso pascolo maremmano ha adoperato il dio del cibo per offrirci un menù degno di quei dei. Un grazie anche al dio del bello per le stanze e l'addobbo di un fastoso Palazzo Barberini e poi ancora un grazie speciale al dio della Buona Fortuna perché malgrado le defezioni del penultimo minuto degli artisti che si erano impegnati ad aiutarci, ci ha permesso di poter ripetere senza jattanza ma consapevoli "non tutti i mali vengono per nuocere". Siamo così passati da una Carlucci (impegnata nella maratona Telethon) ad un Carlo (Capria) in grande spolvero. E se è vero che abbiamo perso in avvenenza ne abbiamo guadagnato in canto e passione per l'evento. Ma di Carlo e della sua bravura e disponibilità si sapeva quale nostra gloriosa e sempre valida bandiera. Il dio dell'arte è stato invece particolarmente gentile nel mettere sulla nostra strada all'ultimo minuto il (cabarettista napoletano e con l'erre moscia!!) Massimo Politelli, che ci ha raccontato? cantato? mimato? sospirato? recitato? poetato? tanti quadri di vita napoletana, da Maria e Giuseppe intorno ad un presepe allo sbarco alleato in "coppa" al Golfo che portò qualche donna partenopea a prendere troppa luce " tammuriatamente". Abbiamo ringraziato anche il dio della cultura per le pillole offerteci della ricercatrice Barbara Ensoli, colei che ha inventato il vaccino italiano contro l'AIDS, e che ci ha spiegato che cos'è, com'è nato e perchè ... avrà successo (speriano presto perché la troppa castità sta immunizzando l'allegria). Come sanno bene tutti coloro che frequentano il nostro Club (da 25 anni) abbiamo sempre evitato che fosse usato per business personale/privato. Alcuni soci senior mi hanno chiesto ora di organizzare fuori dal Canova Club, che deve restare duro e puro, una struttura di servizi alle imprese che sappia capitalizzare le esperienze, le capacità e le relazioni di chi tra i Soci Canova vorrà partecipare a questo progetto: Alego Servizi. Progect leaders: Gabriella Gerace, Vittorio Baldini, Dino Tripepi, Sabina Ciuffa e chiunque vorrà nel futuro. "Ogni progetto (ma anche ogni problema semplice) può diventare insolubile se si tiene un numero sufficiente di riunioni per discuterne" (Bloch). E nel momento degli auguri per il nuovo anno permettete al Vostro oracolo il seguente auspicio: speriamo di presentarVi il progetto prima di organizzare il numero giusto di incontri per incasinare il tutto. Il tempo che passa porta il Canova garrulo e consapevole lungo il suo terzo decennio, quello in cui sempre di più molti di noi avranno esaurito la loro attività professionale. Un Canova semprè più sotto il segno della Pensione (cominciamo a trattarla con la maiuscola). Siate avvisati: il Canova farà di tutto perchè cambiate la Vostra percezione del significato di questa parola. Vivere da pensionato, al Canova, non significherà più incamminarsi sul proprio sentiero del tramonto triste e buio, ma in un boulevard sfavillante e cangiante di quella luce matura e piena che ci lascia talvolta a bocca aperta nel contemplare il momento più bello del sole prima di scomparire. Con il Canova sarà un continuare a vivere pieno di luci e feste, di impegno e progetti. Vi invitiamo fin da ora a partecipare al Canova "by night and day" dei nostri anni caldi e maturi e quelli della vera disponibilità del tempo, la risorsa più importante della nostra vita, non sempre prima a nostra disposizione. Porte aperte quindi a tutti coloro che vogliono vivere da protagonisti gestendosi questi momenti che possono essere caldi e divertenti. Benvenuti a tutti coloro che vogliono offrire il loro service ovvero il loro tempo intelligentemente. Invito rivolto non solo alle pantere grigie (pensionandi e pensionati) per gestire in prima persona le attività del Canova, ma anche alle pantere rosa (ovvero alle donne: in carriera e in casa). Battete un colpo se ci state. E se è il tempo che Vi sembra mancare, il rimedio è semplice e fa bene alla salute: spegnete la TV. Per sollecitare la Vostra Solidarietà durante il periodo dove la bontà è resa obbligatoria dalla Vostra coscienza, chiudo con un messaggio subliminale: "le ricchezze in mano ad un sapiente servono (magari alla Solidarietà Canova), in mano ad uno stolto comandano" (Seneca). Hanno già dimostrato di essere sapienti gli amici elencati in Almanacco. Per la chiusura dell'ultima Effemeride dell'anno ho scelto due rime di augurio di Frate Indovino per il nuovo anno che entra: "Sia un buon anno senza affanno, senza pene né malanno, ed in fatto di amicizia sia l'annata più propizia". Per gli amanti della prosa offro una versione minimalista: "Con l'augurio convinto che l'anno prossimo possa trovarci tutti insieme con la voglia di stare insieme e con la stessa voglia di esaltare il positivo e soprattutto con la stessa buona salute. Saluto Voi le Vostre famiglie il Vostro Canova club Effemeride n. 6 / XXV La capacità di godere richiede cultura e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere (Thomas Mann) Carnevale Canova Giovedì grasso, 27 febbraio 2003, ore 20 Circolo del Ministero degli Affari Esteri Via dell'Acqua Acetosa, 42 Cari amici, pensavo spesso al drammaturgo tedesco quando ascoltavo Giacomo Figliola Baldieri: un uomo colto che ha saputo godere la vita ovvero che ha saputo godere la vita perchè era un uomo colto. Amici cari, un grande canoviano se n'è andato lasciando un vuoto fisico, ma non nel cuore, in chi ha avuto il privilegio di essergli amico. Serio ma non serioso, autoironico più che ironico, senza mai essere sarcastico, Giacomo ha saputo vivere con leggerezza ed autorevolezza la sua piena vita terrena. Noi vogliamo ricordare così il nostro amico, con lo stesso sorriso di gratitudine alla vita, che gli aveva dato tanto, da prepararlo senza angosce all'altra vita, augurandosi che ci fosse, ma senza drammatizzare se non l'avesse trovata, perchè il suo Paradiso, da colto e gaudente, aveva già saputo ricavarlo, prima di tutto, nella vita di tutti i giorni. Però, in verità Vi dico, io so di non saperne abbastanza su Giacomo per parlarne così. Ciò che dico è realistico, non necessariamente reale. Ma che importa? Ognuno di noi ha una sua immagine di chi non c'è più, filtrata da ricordi ed emozioni, e quella si tiene sempre, per consolarsi o per farsi tenere compagnia. Arrivederci, caro amico (magari non prestissimo, se puoi aspettare), per riprendere le nostre conversazioni convergenti sui mali ed i beni del mondo e le nostre giuste ricette per guarirlo che nessuno ci chiederà mai. Da quel gran signore che era, Giacomo, per non arrecare troppo disturbo, ha deciso di lasciarci in pieno periodo di feste, quando in molti eravamo fuori sede; ma, nello stesso tempo, a pochi giorni dalla "sua Serata Canova": quella della premiazione del vincitore del (suo) Premio di Letteratura Economica e Finanziaria. Perché il nostro premio alla divulgazione della cultura economica e finanziaria è stato un'invenzione di Giacomo, sedici anni fa: premiare chi scrivendo si faceva capire chiaramente. E così all'ultimo Cenacolo del 23 gennaio abbiamo potuto salutare, in 240, per l'ultima volta il nostro socio senior; e da veri amici gli abbiamo fatto una piccola burla alla quale, purtroppo e verosimilmente, per il momento, non potrà replicare. A lui così schivo e democratico (al punto di lasciare presto ai più giovani il timone della gestione del premio) abbiamo... intitolato il suo premio per il futuro, così che sarà costretto a stare sempre con noi nelle nostre serate. Una serata a trilemma la nostra ultima: gli intervenuti erano lì a) per premiare gli autori di "Sovranità e Ricchezza" Paolo Savona e Carlo Pelanda? b) per sentire le opinioni sulla globalizzazione (tema primario del libro e della serata) di altri 8 protagonisti dell'economia (Andrea Bollino, Napoleone Colajanni, Riccardo Faini, Cesare Imbriani, Luigi Paganetto, Antonio Pedone, Maria Teresa Salvemini, Mario Sarcinelli)? c) per godersi l'happening mensile del nostro club? Nessuno è in grado di rispondere (anche perchè non interessa a nessuno). Ciò che interessa è l'attenzione quasi religiosa con la quale così tante persone hanno apprezzato ciò che è stato detto e, soprattutto, nel così breve tempo loro concesso dal Cerbero Leader Maximo. Davvero bravi e simpatici i nostri amici professori capaci di stare al gioco che si svolge al nostro Club. Scrupolosi nel sostenere le parti e nel rispettare i tempi assegnati da avere loro stessi, Savona per primo, adoperato l'antonomasia "stile canoviano" per descrivere l'atmosfera colta, essenziale e simpatica che si respirava. Con così tanti studiosi riuniti è stato un vero e proprio trionfo della mente (che non a caso si chiama così perché raramente dice la verità). Per il mio commento ai commenti sul tema (principale): "globalizzazione si o no?" scelto con canoviano tempismo a ridosso delle riunioni "sorelle" di Davos e Porto Alegre (quando si dice avere il senso della misura) cito Bloch ed il suo terzo libro di Murphy: "Consultando un numero sufficiente di esperti (10 nel nostro caso) si può confermare qualsiasi opinione". Ovvero tutto ed il contrario di tutto. Ovvero è stato raggiunto ancora una volta l'obiettivo principale del Canova: mandare puntualmente (alle 22.45) la gente a casa, contenta. Per i posteri, i fatti essenziali del premio: dopo lo spoglio dei voti, effettuato dai nostri notai Roberto Di Giovine e Mario Lupi, con il 50% delle preferenze "Sovranità e Ricchezza" edito da Sperling & Kupfer ha vinto su "Effetto Euro" di Federico Rampini (33%) e "La Banca etica è...." di Riccardo Milano (17%). I 3 volumi sono stati selezionati su un totale di 53 esaminato dall'apposito Comitato, coordinato da Luigi Giovannelli e Nicola Granati e composto da Anna Maria Biscaini, Pamela De Pasquale, Agnese Di Noia, Ugo Fidone, Stefano Gaudioso, Fiorella Gennari, Cesare Imbriani, Gerardo Luzzatto Giuliani, Luigi Marsullo, Paolo Mascagna, Fausto Polidori, Wilma Rotondo, Pio Scala, Giovanni Signore, Francesco Telesca, Dino Tripepi, Bianca Volterra. Prossimo appuntamento è quello consueto con il Carnevale. Quest'anno il Canova ha delegato uno dei suoi soci più antichi ad organizzare e gestire il suo carnevale. Big Pippo, ovvero il Grande Pippo, ovvero l'avvocato Giuseppe Ibrido: una vita in Banca di Roma; l'altra ad organizzare viaggi; l'altra (anche lui è trino, come tutto al Canova) ad essere da circa 20 anni il tesoriere del Vostro Club. Pippo si è assunto la responsabilità di gestire gli appetiti carnevaleschi di 5 clubs di Canovalandia (Canova Club, Cenacolo dei Viaggiatori, I Vespri, Canova Giovani e Canova Medium) ed ha organizzato un happening imbattibile nel rapporto qualità-prezzo. Con soli 35 euro potrete saziare il Vostro desiderio di cibo, bevande, ballo, canto, maschere e cotillons. Per il partner, il formato è libero ed è consigliabile (non obbligatorio) portarselo da casa. Peraltro, per l'occasione, non è necessario sia di proprietà. Il rapporto prezzo-qualità è imbattibile perché il cibo &Co. ci è assemblato da Grandi Feste, attraverso la nostra socia Michela Capasso. La parte musicale è assicurata da una Gang of New York musicale condotta dal famoso (domani) Charlie Cannon. Nel caso di défaillance di Charlie, Pippo si è detto disposto a sostituirlo anche gratuitamente. Libere anche le maschere per chi deciderà di indossarle. A tutte un premio al coraggio, oltre a quello speciale di prammatica alla più comunicativa. Per le modalità di partecipazione, vedere riquadro in Almanacco. Gala del Venticinquennale: segnate sulla Vostra agenda la serata del 26 giugno quella che non potete mancare perché altrimenti per ritrovarne un'altra simile dovrete aspettare altri 25 anni e non posso garantire la stessa quantità e qualità di VIPs. E' iniziata la seconda edizione del Premio R.O.S.A. Canova; per favore, segnalate, utilizzando l'apposita facciata in almanacco, tutte quelle donne che secondo Voi hanno avuto o stanno avendo successo professionale per loro esclusivo merito ovvero per Risultati Ottenuti Senza Aiuti, (escluso quello iniziale determinante, del Padre Eterno nel fornire costoro della salute e della testa giusta). Le Vostre segnalazioni saranno valutate dal Comitato Esecutivo del Premio, presieduto dalla nostra project leader Carlotta Gaudioso. Le selezionate saranno sottoposte all'esame del Comitato d'Onore e del Comitato Pari Opportunità. Le 5 finaliste saranno poi votate dalle donne di Canovalandia. Solidarietà Canova 2002-2003: E' stato detto: "Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano". Hanno già aiutato mettendole nel portafogli le mani dei sostenitori elencati in Almanacco. Mettetele, presto, anche Voi, per favore mandandoci i Vostri assegni, (per parlare sotto metafora). Grazie. Per le riflessioni di chiusura ritorno al mio aforista classico, Francois de la Rochefoucauld: "La modestia, che sembra rifiutare le lodi, in realtà è soltanto desiderio di riceverne di più raffinate". Chi ha fatto scelta di immodestia pur di ricevere le Vostre lodi anche grezze, è il Vostro Canova club Effemeride n. 7 / XXV Dei beni ai quali non è mai venuto in mente a un uomo di aspirare egli non sente la mancanza (Arthur Schopenhauer) Lunedì 24 marzo 2003 Ospite d'onore: dottor Lucio Stanca Ministro per I' Innovazione e le Tecnologica Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 Cocktail ore 18.30 Cena, ore 21.00 Inizio conversazione, ore 19.30 Cari amici, non è difficile essere d'accordo con il filosofo tedesco, specie se ci si è costruita una mente che non si fa venire in mente beni cui aspirare. Il problema sorge per quelle persone, poche per fortuna di chi sta loro vicino, che si fanno venire in mente beni che non esistono precedentemente in natura. Ne conosco bene uno, da circa 60 anni, che costruisce clubs, associazioni, sodalizi, circoli, gruppi.... Appena incontra 2 persone che la pensano più o meno alla stessa maniera su qualsiasi argomento, lui ci costruisce su un Club, con annesso Presidente, immancabilmente lui (per la verità sempre come Presidente Onorario e mai come Presidente con onorario). Gli assemblamenti umani ancora in essere (perché molti altri sono nati, vissuti e deceduti nella sua febbrile, cinquantennale attività) oltre il Canova sono: uno per le Ambasciate, la Burocrazia e le Aziende (Diplomatiti); uno per i Siciliani andati sui giornali per motivi positivi (I Vespri); uno per i CEO (Cenacolo dei 25); uno per i CFO (Breakfast & Finance); uno per selezionati giornalisti stranieri a Roma (Petit Press Club); uno per i Giovani Canova; uno per i Middle Canova. (Il "nostro moto perpetuo" ha deciso di far conoscere una parte delle sue attività, perché preferisce passare per (un po') matto, piuttosto che cafone se non risponde in giornata a tutte le telefonate che riceve). Poiché ha preso alla lettera Seneca" la vita è lunga se è piena% ha messo in cantiere un altro paio di idee che gli sono venute in mente. Come sanno bene tutti coloro che frequentano, è stato sempre evitato, da 25 anni, che il nostro Club fosse usato per attività di business. Alcuni soci senior hanno chiesto ora, a questo nostro socio senza pace, di organizzare fuori dal Canova Club, che deve restare puro e duro, una struttura di servizi alle persone e/o alle imprese, che sappia capitalizzare le esperienze, le capacità e le relazioni di chi, tra i Soci Canova, vorrà partecipare al Progetto Alego Servizi. (Project leaders, Gabriella Gerace -tel: 06/i39746595-, Vittorio Baldini - tel: 06/42020028; per chi volesse partecipare/saperne di più come hanno già fatto alcuni soci più vicini, perché prestatori di service a Canovalandia, ai dioscuri del progetto.) "Ogni progetto (ma anche ogni problema semplice), può diventare insolubile se si tiene un numero sufficiente di riunioni per discuterne "(Bloch). L'augurio sincero da fare ai sopramenzionati gestori di Alego Servizi è quello di rendere operativo il progetto così com'è oggi , prima di organizzare il numero giusto di incontri per incasinare il tutto. Non potendo e/o non volendo fare il Presidente (la carica resterà... vacante )il nostro uomo indefesso si è incoronato con il titolo di S.A. (che non sta per Sua Altezza ma per Supremo Architetto). Il secondo progetto al quale sta lavorando da molti, troppo mesi ("E' incredibile quanto ci vuole a fare una cosa che non stai facendo tu') è quello dell'organizzazione di un Torneo SPQR Prestige di Calcio ad 8, allo scopo di raccogliere Solidarietà tra le aziende sollecitate dalla pubblicità data dai giornali interessati a loro volta dalla presenza di gente famosa tra i calciatori, da distribuire tra le 6 squadre, vessillifere di 6 casi di bisogno. Lo scopo recondito del nostro campione (mancato) dei campi di calcio è quello di poter finalmente giocare a pallone per diritto, invece di mendicare un posto in squadra, come fa vergognosamente ogni sabato mattina da 55anni a questa parte. Ad ogni modo, per essere doppiamente sicuro di giocare, ha deciso che il pallone in campo può portarlo solo lui. Terzo progetto è quello di provare ad organizzare dei team di professionisti e managers colti e di successo che vadano nelle scuole secondarie e/o nelle università a spiegare in che cosa consista veramente il loro lavoro. Per esempio, a che ora ci si alza; a che ora si va a letto; quante ore di lavoro vero; quante al telefono ad organizzarsi i fatti propri; che misura di bronchi debbono avere le proprie segretarie; quanti soldi guadagnano e come; quante borse devono portare prima che qualcuno possa portare la loro; quanti seminari con week-end obbligatorio ai Caraibi con bellezze locali comprese; e così' via. Il CRU, Club Relazioni Umane, (nome tanto brutto quanto provvisorio) sarà formato oltre che da esponenti delle varie professioni ed attività lavorative, prestigiosi e rappresentativi, da capi del personale, capi d'azienda, head hunters, presidi e professori ecc ecc, e, soprattutto, dai Giovani e dai Middle del Canova. Partorendo sempre Club senza modelli precedenti, il nostro Primus inter Parias (i suoi amici ammalati dalla stessa sindrome), non capisce totalmente le proprie idee. Ma non è presuntuoso, come sembra, e sa che prima o dopo gli altri gliele spiegheranno. Cari amici, se pensate di poter e/o voler dare un contributo a qualcuno di questi progetti (c'è sempre bisogno di una mano pulita, ovvero di offrire services alla collettività) andate a vedere le istruzioni per l'uso in Almanacco e ricordate Eleanor Roosvelt "When you cease to make contribution, you begin to die". Ciò detto, se avete deciso di non partecipare, avete il diritto di un gesto scaramantico a Vostra scelta, alla faccia della possibile jettatrice Eleanor. Questa effemeride nasce ... prematura, prima cioè che si sia svolto il Cenacolo del mese, quello del Carnevale di Giovedì Grasso, in quanto l'amanuense di queste righe, nel senso letterale delle parole, è costretto ad una trasferta a New York dal suo datore di lavoro americano, per il quale lavora temporaneamente da oltre 33anni. (Per la serie gli esami non finiscono mai, dovrà partecipare da discente ad un corso di Leadership per tornare docente quale Leader (Super) Maximo). Io non ho dubbi che il Carnevale Canova sarà all'altezza della sua fama anche con la nuova formula di quest'anno: "più clubs siamo, meglio stiamo". Anche perché, normalmente, chi partecipa alle feste di Carnevale è uno che ci mette sempre molto del suo per essere contento ad ogni modo; e lui sa che "Un ramo di pazzia abbellisce l'albero della saggezza" (come ha detto Alessandro Morandotti). L'importante è che sia un ramo e non tutti i rami. Prossimo Speaker: è uno degli interlocutori più interessanti in assoluto per il nostro mondo e/o le nostre attività: il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, il dottor Lucio Stanca. Sarà un incontro certamente importante perché l'innovazione e le tecnologie sono stati uno dei punti più qualificanti del programma del Governo Berlusconi. Non a caso è stato messo a capo un tecnico di lungo corso della materia come questo ex grande capo della grande IBM. Ma, sull'Innovazione e le Tecnologie negli Enti Pubblici/ nella burocrazia si fonda la speranza di tutti noi cittadini e/o operatori economici di veder veramente cambiate le cose. Oramai, anche per il masochista Sud, sembra che il vero nemico non sia la criminalità o la capacità/voglia di fare impresa, ma la farraginosa (involontariamente o meno) macchina burocratica. Dove stiamo? A tutto ciò risponderà il Ministro oltre alle domande dei molti esperti di chiara fama che hanno preannunciato la loro partecipazione. Sarà una serata particolarmente utile anche per capire, finalmente, come mai, malgrado i computers dovessero sostituire la carta, ne stiamo consumando sempre di più, distruggendo sempre più foreste. E' vero che, nel decalogo per fare carriera, è da sempre indicato di "non percorrere mai un corridoio di un ufficio senza un pezzo di carta in mano" ma non può essere solo questa la spiegazione. Aspettiamo, quindi, una risposta dal nostro Ministro senza portafoglio (proprio perché lui, almeno, non adopera carta, se non quella di credito). Per aiutare la Solidarietà mi faccio aiutare dal Principe degli aforisti: Stanislaw Lec: "Gente, che il cuore vi cresca fino al cervello. " Il cuore ha già felicemente raggiunto il cervello dei nostri cari amici elencati in Almanacco. Chi non l'ha ancora provato, si faccia raccontare da costoro che ebbrezza si prova quando il Cuore raggiunge il Cervello e gli impone di compilare un assegno non trasferibile alla Solidarietà Canova 2002-2003. Sorridete, gente, e segnate in agenda il 18 maggio quale giornata memorabile della consegna della Vostra Solidarietà durante una colazione rustica, ma sofisticata, allegra ma consapevole, originale ma nella tradizione, in mezzo al verde, con abbigliamento rigorosamente in jeans. Per la chiusura, mi affido alla poesia di Federico Schiller "Vivere vuol dire sognare; essere saggi vuol dire sognare piacevolmente". Sicuramente senza essere saggio, vive però, molto piacevolmente, sperando che Voi facciate lo stesso, chi Vi saluta con affetto: il Vostro Canova club Effemeride n. 8 / XXV Bellum se ipsum alet (La guerra nutre se stessa) Livio, Ab Urbe Condita Martedì 6 maggio 2003 Ospite d'onore: Prof. Girolamo Sirchia Ministro della Salute Parco dei Principi, Via G. Frescobaldi 5 Cocktail, ore 18.30 Cena, ore 21.00 Inizio conversazione, ore 19.30 Cari amici, in giornate come quelle di cui ci stiamo nutrendo, le vicende del nostro Club sembrano del tutto fuori luogo. Eppure, per dare logica a questo scritto ed al prosieguo della nostra attività, qualche riflessione non si può non fare, anche senza dover suggerire verità o seguire bandiere. La prima è che le lacrime non spengono i roghi e che l'opinione, ovvero la ragione, dell'uomo comune non conta nulla sia in dittatura che in democrazia. Il potere decide secondo la Ragion di Stato. Allora, invece di insegnarci a ragionare come individui, dovrebbero insegnarci la Ragione di Stato; digeriremmo meglio l'evidenza che raramente la forza della ragione prevale sulla ragione della forza. E ciò vale ab ovo: cioè quando Caino scoprì di avere più forza che ragione rispetto ad Abele. L'aspetto livellante degli eventi umani è che nel corso dei secoli spesso gli stessi popoli sono stati a turno Abele o Caino. La seconda riflessione mi dice che l'orgoglio ferito, specie quello di una nazione, per guarire deve essere disinfettato. Ancora una volta, come nel passato, quasi sempre, il miglior cicatrizzante resta il sangue. Prima di pontificare però vale la pena ricordare che, a meno di essere santi, una specie in estinzione nei tempi moderni, siamo tutti realisti nelle cose che ci riguardano da vicino ed idealisti quando si tratta degli interessi altrui. Terza riflessione che turba più di tutte: c'è una cosa che accomuna tutte le parti in causa (bellis): l'invocazione a Dio. Ora, se tutti lo invocano, vuol dire che qualcuno lo sta facendo invano e cioè dovrebbe essere proibito. D'altra parte, se tutti invocano il loro Dio, vuol dire che non ce n'è uno solo; ovvero se ce n'è uno, dovrà prendere una decisione e stabilire chi ha torto e chi ha ragione. E allora, con tutto il rispetto, è bene che decida prima che muoiano troppe persone nell'attesa. Conclusivamente, in questo momento tragico, riaffiora nelle coscienze il dilemma di Friederich Nietzsche: "E' l'uomo solo uno sbaglio di Dio o Dio uno sbaglio dell'uomo?". Peraltro, come scriveva Stanislao Jerzy Lec: "E' indifferente che sia Dio a crearsi i propri seguaci o i seguaci a crearsi il loro Dio. L'importante è che esista" (e se non esistesse bisognerebbe inventarlo). Ma Lui esiste, perché solo Lui può mandarci Sorella Provvidenza ad aiutarci a fare Solidarietà. E così, anche quest' anno grazie a tutti gli amici (oltre 150!) di cui potete leggere in almanacco i nomi e a quelli che daranno entro il prossimo mese potremo alleviare tante sofferenze. Le sofferenze che il nostro glorioso (di anni e di onori) Comitato della Solidarietà ha identificato per le Vostre votazioni, sono quelle nell'apposito foglio allegato. Votate e fate votare secondo indicazioni. Grazie. Uomini (e donne) di Finanza, la Vostra azione non paga dividendo ma le fatture di chi ha bisogno. Se poi volete vedere materialmente a chi andrà la vostra generosità venite tutti il 18 maggio alla Giornata della Solidarietà. Una giornata speciale, in campagna, in un posto bellissimo per fare riconciliare Voi e le Vostre famiglie con la natura. E poichè il pranzo è all'aperto non dovrete pagare il coperto. Ma, anche qualora il tempo fosse inclemente, riparati dal tetto di uno splendido Casale, non rinunciate alla gioia di conoscere i Vostri beneficiati e di ringraziare i nostri amici sani e fortunati che si occupano di chi non lo è. Avremo, oltre al cibo ecologicamente corretto, come sempre, anche un intermezzo artistico per riempirci ulteriormente il cuore e le orecchie. Con l'approssimarsi del compimento del nostro venticinquesimo compleanno, io sento il bisogno sincero di ringraziare chi veramente ha reso possibile la storia di successo che è stato il Canova Club fino ad oggi: i nostri soci . Quel centinaio di canoviani che per tanti anni hanno deciso di fare parte di questo Club senza regole, senza statuto, senza struttura. Con un solo collante: l'Amicizia ed il piacere di ritrovarsi insieme a passare qualche ora gradevole ed un pò diversa. Grazie amici cari per come avete vissuto questo Club; per come con il Vostro comportamento e sostegno ne abbiate decretato il successo. Se oggi Canoviano significa bravo, per bene e ... speciale, ciò è avvenuto grazie a Voi ed all'esempio che avete dato dentro e fuori il Club. A differenza dei soci di altri clubs, avete saputo aumentare il dilettevole a scapito dell'utile e avete preferito sempre salvare la sostanza piuttosto che le apparenze, gettando, quasi sempre, nel dimenticatoio l'interruttore che accende le polemiche. E così insieme, con la buona compagnia ed il buon senso, abbiamo perdonato le offese del tempo che ci sono passate sopra per grazia di Dio. Ma anche per grazia nostra, per quel senso di umiltà che ha reso famoso il Canova; per quella totale assenza di compiacimento e vanità resa possibile dalla serena accettazione delle critiche (purché non venissero da parenti, amici o estranei). Prima di chiudere debbo darVi conto dell'ultimo Cenacolo. (Visto il periodo si è preferito non organizzare l'ultima Cena). Sapendo della Serata Canova con il Ministro Stanca, il Papa stesso aveva detto nell'udienza del 5 febbraio 2003: "In un mondo tecnologico, minato dall'eclisse del sacro, la testimonianza di chi prega è come un raggio di luce nell'oscurità". A giudicare da quello che ci ha detto sull'Italia il professionalissimo Ministro, non è che l'oscurità sia totale e che la gente non preghi. Al Canova, comunque, l'interesse è stato enorme: oltre 240 persone si sono incuriosite a ciò che aveva da dirci questo manager internazionale di successo, andato dal sud Italia in giro per il mondo a mietere allori. Un record anche il numero delle domande fatte dai nostri amici in sala : una ventina. Primato che va ascritto, soprattutto, alla capacità di sintesi e di chiarezza di quest'uomo tecnologico. Chiarezza e soprattutto sintesi che non sono sempre stati la migliore qualità di molti speakers precedenti. Grazie, Signor Ministro, ed alla prossima occasione; grazie anche per averci permesso di scoprire la persona simpatica e gradevole che Lei è. Prossimo Cenacolo: esaudendo le richieste di moltissimi amici (direttamente interessati?) avremo quale prossimo ospite il Ministro della nostra Salute: il Professor Girolamo Sirchia. Il Professore ci parlerà di "La medicina in Italia: oggi e domani." Saggiamente ha lasciato a noi di parlare del passato e noi, tuttologi impenitenti, non ci siamo lasciati pregare un solo attimo. Dunque: prima della Rosy Bindi, la dea della salute si chiamava Igiea, almeno in Grecia. Nell'antica Ellade prendersi cura della salute era una professione molto stimata ed esercitata da uomini liberi che spesso ricevevano un contributo statale; e, non essendo ancora state inventate le baronie, ciò bastava loro insieme al grande rispetto della gente. Il Medico degli Dei si chiamava Peone, il quale, poiché gli dei erano immortali ed aveva poco da fare, diventò sinonimo di "assiso nell'Olimpo (del Parlamento), ma senza attività di rilievo da fare." Tra gli uomini, il capostipite di tutti i medici viene ritenuto Asclepio. Mentre il più famoso è certamente Ippocrate, perché a quest'ultimo gli hanno intitolato molte strade importanti e a quell'altro neppure un vicolo cieco. A Roma, fin da allora, l'attività veniva svolta dagli schiavi e dai liberti. Ma oggi come tutti sappiamo le cose sono totalmente cambiate ed infatti di questo ci parlerà il nostro Ministro. Tenuto conto che una parte del Vostro futuro è già alle spalle, approfittate, gente, per saperne di più sulla Vostra salute di oggi e di domani. Premesso che, sulla salute, mia madre mi ha allevato all'ottimismo con il suo scaramantico "se non è giunta la tua ora, figghiu miu, neanche un medico può ammazzarti!", avrò almeno 3 domande da fare a questo Ministro competente ed educato. (Uno dei pochissimi, in 25 anni, che abbia replicato per iscritto al nostro invito). Prima domanda, assolutamente bipartisan: In un'ottica politica quante diottrie mancano alla destra e quante alla sinistra? Seconda, pneumologa-oriented: Il 'fumus persecutionis" può fare venire il cancro? (Oltre che l'intavolatura?) La terza, vera ossessione dei razzisti: C' è sempre coincidenza tra sottosviluppati e sviluppati sotto? Per le adesioni, come sempre i soci possono usufruire del ticket con i capigruppo. Gli altri, per favore, e come sempre via fax al n° 06/36090329, usando il cedolino in Almanacco o via telefono al n° 06/36003732. Passo all'aforisma di chiusura dopo aver augurato a Voi e alle Vostre famiglie un affettuoso, sentito e sincero Buona Pasqua. "Si proverebbe ben poco piacere se non ci si vantasse mai" (Frangois de la Rochefoucaud). La ricerca del piacere nel Vostro amanuense è così prepotente da violentarsi ad essere vanitoso fino all'autoironia, Canova club Effemeride n. 9 / XXV Qualunque cosa facciano le donne, devono farla due volte meglio degli uomini, per essere giudicate brave per metà. Per fortuna, questo non è difficile (Whitton) Martedì 10 giugno 2003 Premiazione della Vincitrice del Premio R.O.S.A. da donne (Canova) a donne di successo per Risultati Ottenuti Senza Aiuti Madrina il Ministro delle Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo Palazzo Barberini, Via 4 Fontane, 13. Inizio serata, ore 19.30 Cena (obbligatoria), ore 21.00 Cari amici, ciò che sorprende nella storia è che raramente c'è qualche vera sorpresa . I fatti sono sempre (più o meno) della stessa natura; è solo la comunicazione che è veramente cambiata. Che le donne siano brave, quanto e più degli uomini in tutte le attività è banale, ovvio e risaputo. Eppure, oggi come ieri, sembriamo riscoprirlo all'improvviso, sorprendendoci. Scriveva per l'appunto l'Ariosto nell' Orlando Furioso "Le donne sono venute in eccellenza,/ di ciascun'arte ove hanno posto cura". Il Canova sa, da sempre, che deve la sua fortuna quasi esclusivamente alle donne che lo governano (Teresa Poli Sandri, Gabriella Gerace, Sabina Ciuffa,) per citare il triumvirato che gestisce da sempre il Club. D'altra parte, rarissime volte abbiamo avuto donne sul podio quali speakers. Certamente, non per scelta o volontà. La naturale e sincera attenzione verso le donne (ovviamente ed esclusivamente professionale) sarà esaltata dal prossimo Cenacolo, dedicato in esclusiva al gentil sesso. Il merito dell'iniziativa è di un'altra donna di Canovalandia, la dottoressa (in radiologia) Carlotta Gaudioso, che lo scorso anno pensò ad un riconoscimento alle donne, riservato a quelle donne che avevano conseguito il successo professionale con Risultati Ottenuti Senza Aiuti. (Intendendo, per Aiuti, soprattutto: soldi e/o famiglia, quali trampolini di lancio). La peculiarità del Premio R.O.S.A. sta proprio nel dare il riconoscimento a chi si è fatto dal "nulla% anche se proprio quel nulla deve essere di prima qualità. Con la potente arma dell'entusiasmo, Carlotta ha sconfitto le perplessità sull'iniziativa e, con l'aiuto di alcune donne di prestigio del Club, ha costituito un Comitato d'Onore (Barbara Ensoli, Linda Lanzillotta, Beatrice Marzano, Marisa Pinto Olori del Poggio, Maria Teresa Salvemini, Linda Urso) ed un Comitato Pari Opportunità (Mario Arcelli, Paolo Cuccia, Vittorio Grilli, Andrea Monorchio, Luigi Paganetto, Filippo Pandolfi, Antonio Pedone, Mario Sarcinelli, Chicco Testa) di valore assoluto. Ha poi assemblato un Comitato Esecutivo, sempre al femminile (Antonella Ceschi, Sabina Ciuffa, Valeria Gangemi, Gabriella Gerace, Alessandra Oddi Baglioni), che l'ha aiutata a trasformare questo momento Canoviano da costola del Gala come lo scorso anno, a Cenacolo completo quest'anno, con ospite d'onore il Ministro Prestigiacomo- e di VIWAM (Very Important Women and Men), a partire dai nomi indicati nei vari Comitati. L'averli citati è anche un modo canoviano per dire grazie a tutti costoro per il supporto dato al Premio. I 30 curriculum vitae ricevuti dalla Vostra collaborazione sono stati ridotti a 18 dal primo esame del Comitato Esecutivo. Le 18 candidate sono state poi votate dai 3 Comitati (e da se stesse(!)), per ottenere le 7 finaliste di quest'anno che sono: Maria Cannata (Direttore del debito pubblico del Tesoro), Fiammetta Diani (scienziata progettista del satellite Mita che la Russia ha commissionato all'ASI), Giuseppina Fusco (A.D. e Presidente Sofid del Gruppo ENI), Roberta Lai (A.D. Radio 24/11 Sole 24ore), Gianna Martinengo (Presidente e Fondatrice di Didael, società leader nell'informatica), Laura Rovizzi (Responsabile Marketing Internet, multimedia e del progetto Banda Larga Mobile di WIND), Marina Romualdi Vaccari (Fondatrice e Presidente della sezione italiana dell'International Women's Forum che riunisce più di duemila donne in posizioni di rilievo in diciotto paesi). Queste Signore, nel senso più nobile del termine, saranno votate, con vari pesi, esclusivamente dal mondo rosa di Canovalandia: socie, sostenitrici, mogli di soci, mogli di sostenitori, amiche speciali del Canova. Non è facile, con la cultura maschilista di cui siamo intrisi, parlare di donne senza parlare di femmine, ma in questo caso non si può proprio mischiare la lana (donna) con la seta (femmina). Quindi ci occupiamo solo di donne: Diceva Lord Mancroft "Felice l'uomo con la moglie che gli dica che cosa fare e una segretaria che lo faccia"; speriamo Voi siate felici trattandole da donne tutte e due. In verità l'uomo ha sempre desiderato cadere tra le braccia di una femmina piuttosto che tra le mani di una donna. Per tutti gli uomini che lavorano per le nostre 7 finaliste, la realtà è certamente quella delle mani, anche se laccate e ben curate. Auguri. Il 10 giugno, a Palazzo Barberini, ci saranno posti limitati e solo con cena obbligatoria e quindi ,precedenza ai soci e loro ospiti ed ai sostenitori. Per i frequentatori, prenotazione con la scheda in Almanacco, con conferma di disponibilità. Amici cari, questa effemeride è un precotto in quanto ho dovuto imbastirla prima del Cenacolo Sirchia e rifinirla rapidamente a conclusione dello stesso, per comunicarVi per tempo il prossimo Cenacolo R.O.S.A.. Il fatto è che con la salute non si può mai essere sicuri di niente, come possono insegnarci bene i cadaveri "del 48 ore dopo il check up che tutto era in ordine." E infatti il primo Cenacolo sulla salute, è stato posticipato di una settimana, perché il Ministro Sirchia è dovuto andare, il 6 Maggio, a Bruxelles a gestire l'incontro da lui stesso richiesto ai suoi colleghi europei per fronteggiare la crisi SARS. (Bisogna proprio dare ragione a Sallustio" : Più uno sta in alto, meno è libero"). D'altra parte vorrete ammettere che solo il Vostro Club poteva prevedere una SARS con due mesi di anticipo in modo da rendere l'intervento del Ministro della Salute particolarmente ... centrato ed interessante. Tra i canoviani alla fine c'era un grande consenso su questo Ministro avulso da forzature partitiche: un galantuomo che ha promesso di tornare per rispondere alla dozzina di domande in serbo cui non abbiamo potuto dare risposta. E' doveroso riportare, per quegli amici che non hanno potuto godere dell'informazione in diretta del nostro valente e sano Ministro delle seguenti 3 più importanti conclusioni, che sono emerse al termine della strabocchevole (oltre 220 presenze) Serata. 1) "L'uomo passa la prima metà della vita a rovinarsi la salute e la seconda metà a curarsi". 2) "Un praticante generico è un dottore che cura ciò che hai; uno specialista è un dottore che trova che hai ciò che lui cura". 3) "Dottori e meteorologi hanno una cosa in comune. Entrambi sono pagati sia che abbiano ragione o torto". Io mi permetto di aggiungere 3 considerazioni: 1)Quando la gente cita Giovenale, dimentica sempre la prima parte, la più importante: "(Prega di avere) mente sana in corpo sano". 2) Visto ciò che sta succedendo in questi giorni nella politica del Bel Paese, è necessario inventare presto un "clistere" per il cervello. C'è una grande emergenza. Sarebbe un successo epocale da far impallidire il ricordo del confetto Falqui. 3) Con tutto il rispetto per i grandi progressi della medicina, io resto convinto che se non è giunta la tua ora, neppure un medico può fartela suonare ed il metodo più efficace conosciuto perché l'ora suoni il più lontano possibile è di scegliersi da soli i genitori giusti. La prossima effemeride che annuncerà il Gala del venticinquennale dovrà essere un precotto. (Oramai è proprio impossibile trovare qualcosa di fresco e genuino.) Allora ricordo ancora una volta che il 26 Giugno ci faremo una festa degna dei nostri splendidi 25 anni. Il coronamento di una speranza nata 25 anni fa. Non a caso diceva Aristofane "La speranza è un sogno fatto da svegli ". E' infatti da 25 anni che dura questo nostro sogno che si è avverato: stare insieme con gli amici senza essere legati da uno statuto o da un regolamento, ma solo dalla volontà di esserlo. Ha detto Von Schiller (ma chi era?): "E' la volontà che fa l'uomo grande o piccolo". E' evidente che il Canova ha per soci dei giganti; giganti che hanno vissuto una vita (canoviana) all'insegna del carpe diem perché consapevoli che altrimenti il diem carpa(va) loro. Per l'aforisma di chiusura, ne cito uno, orfano del padre ideatore, ma di massima importanza sempre sul tema pregnante di questo foglio: "Salute: unità che dà valore a tutti gli zeri della vita". E' stato un processo lungo (e nemmeno completato) dare poco valore ai tantissimi zeri (attuali ) che hanno popolato la vita del Vostro Canova club Effemeride n. 10 / XXV Ciascuno mostra quello che è dagli amici che ha (Baltasar Gracian y Morales) Giovedì 26 giugno 2003 Gala Dinner per i 25 anni del Club una serata memorabile fra gente memorabile Parco dei Principi, Via Frescobaldi 5 Cocktail a partire dalle 19.00 Cena, 20.30 (puntuali) Cari amici, non dimentichiamoci, però, che anche Giuda aveva degli amici irreprensibili. Non è mai facile scegliere l'aforisma di apertura per impostare il primo paragrafo dell'Effemeride perché, come la prefazione di un libro, è l'unico brano che la gran parte della gente legge veramente, soprattutto i recensori. Figuriamoci con l'Effemeride che deve introdurVi al Gala, del nostro stare insieme da 25 anni, fra amici. Nell'affascinante viaggio che è la vita, per poterlo fare non sempre in solitario, il destino ci assegna i parenti, le nostre scelte gli amici. Il Canova Club è stato ed è, soprattutto, un luogo di culto dell'Amicizia. Se venticinque anni fa è stato solo un modo per scambiarsi opinioni di carattere professionale ("professionalità nell'amicizia" è stato il primo motto del Club), con il passare degli anni è diventato sempre più un momento bellissimo di emozione identificabile con l'incontrarsi con gli amici, quelli che possono aiutarti se del caso. In effetti, come sapeva bene Epicuro, "non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto". Un luogo il Vostro Club senza nessuna finalità specifica se non quella di stare insieme a coltivare Amicizia, Cultura e Solidarietà, condita con un po' di ironia (ed autoironia), e un pizzico di buon senso e buon gusto (possibilmente quello del Leader Maximo), senza bisogno di statuti o regolamenti, nè tantomeno di atti costitutivi. Ma con il solo bisogno di seguire Aristotele "Come comportarsi con gli amici? Come vorremmo loro si comportassero con noC, e con l'ottimismo consapevole di persone privilegiate per il fatto di essere in grado fisicamente, psicologicamente e (perché no?) economicamente di frequentare il Club. Così, scherzando e ridendo, seri ma non seriosi, abbiamo vissuto in diretta 25 anni di storia del nostro Paese, specie quella politico-economica, avendo il privilegio di interpellare in diretta i protagonisti. Questa storia d'Italia ce 1 'hanno raccontata gli oltre 220 oratori prestigiosi di Prima e Seconda Repubblica dei nostri circa 250 Cenacoli. Abbastanza presto, abbiamo poi pensato di occuparci del prossimo meno fortunato, con il nostro programma aperto di Solidarietà. Aperto, perché i soci e i sostenitori non sanno chi vanno a beneficiare quando ci danno i loro quattrini da gestire. Questa fiducia nel Canova è il più grande motivo di orgoglio del nostro Club: quest'anno, in 200, ci hanno permesso di distribuire oltre 50.000 curo a tutti gli undici casi proposti, dopo un'attenta verifica in loco delle necessità, pagando fatture e senza consegnare contanti. Così da 17 anni. Abbiamo raccolto molto, perché abbiamo seminato bene nei cuori buoni della gente allietati, inoltre, dai 30 artisti che sono venuti da noi con animo generoso e caritatevole, esibendosi gratuitamente durante le nostre serate e giornate di raccolta fondi. Grazie anche a loro. Da 16 anni diffondiamo cultura anche con il nostro Premio di Letteratura Economica e Finanziaria al miglior libro di divulgazione. Senza intrighi, senza politica, senza secondi fini, seguendo la nostra morale (fare le cose che ti fanno sentire bene2. In questo nostro orgoglio e nella soddisfazione per i risultati conseguiti e nella stima e nella considerazione di cui gode il nostro Club, c'è senza dubbio una dose (senza lesinare)di vanità. Peraltro, come sentenziava La Rochefoucauld "Si proverebbe ben poco piacere se non ci si vantasse mai". Vanitosi spesso (per poterci scherzare su), ambiziosi mai. Non abbiamo mai preteso di convertire nessuno, né abbiamo aperto succursali o creato franchising. Ciò spiega anche il nostro essere voluti restare in pochi: 99 come dice la leggenda; in verità siamo da quasi sempre un po' di più; ma senza l'ossessione sulla quantità, ma con quella sulla qualità della gente che vogliamo intorno a noi. "Omnia munda mundis" (Tutto è puro per i puri ).Nessuno è così consapevole nel seguire il Santo di Tarso, come i canoviani, che sanno disprezzare (ma con garbo) il successo... degli altri. Non a caso, "non ha amici l'uomo che non si è fatto mai dei nemici". E noi di amici ne abbiamo molti (forse troppi, oggi). A questo punto, ho però il dovere di essere totalmente sobrio almeno per un paragrafo: quello in cui voglio esprimere il mio semplice, sincero e sentito grazie ai mitici 99 Soci del Canova. Se il Canova Club è il Canova Club che è, il merito è solo ed esclusivamente dei suoi Soci, della qualità dei suoi Soci, unici ed irripetibili. Grazie. Allora è il momento di festeggiare insieme a molti dei personaggi che hanno fatto grande il nostro Club, quali ospiti di cultura e/o arte, e/o economia e/o finanza e/o politica, che troverete nel Gala del 26 giugno. In tanti, infatti, hanno già dato conferma di partecipazione . Sarà una serata da ricordare ai nipoti. Per favore, dateci una mano ad organizzarla al meglio, seguendo le istruzioni in Almanacco. Grazie. Si è parlato di cucina durante la giornata della consegna della Solidarietà del 18 maggio. "Non chiedermi perchè sto sempre in cucina" è, infatti, la pièce teatrale dalla quale, Masha Sirago, ha interpretato un saporito siparietto con il suo partner Daniele Aldrovandi. Chi ha apprezzato, l'offerta artistica di Masha, può andare a godersi tutta la commedia dal 4 giugno al Teatro Due, Vicolo due Macelli. Cucina di campagna tradizionale è stata quella che ci ha offerto Michela Capasso senza badare a spese, tenuto conto che lei ha offerto alla Solidarietà Canova tutto il cibo preparato da Grandi Feste. Inoltre, una volta tanto, il cibo rimasto non è andato sprecato (avendo presenti le organizzazioni cui quest'anno è andata la Vostra generosità). Per la prima volta, inoltre, non abbiamo dovuto dire "non abbiamo più soldi" a qualcuno meritevole e selezionato. Grazie ai nostri meravigliosi sostenitori elencati in Almanacco. 100 canoviani, con un senso profondo e della Solidarietà in termini di partecipazione e del bello per apprezzare il posto stupendo (Casale San Nicola, sulla Braccianense) hanno speso un pranzo ed un dopo pranzo con una ventina di amici meno fortunati ed i loro accompagnatori. Una giornata sana in tutti i sensi, per il corpo e per lo spirito, veramente unica per l'atmosfera salubre e piena d'amore che si respirava. Almeno per un giorno all'anno. Per i prossimi 364 possiamo tornare a dimenticare le terribili situazioni che ci circondano. A Voi tutti la consolazione che, almeno fino al prossimo settembre, non verrò a tampinarVi chiedendo quattrini per la Solidarietà. Prima, però, insieme a me un grazie sentito ai membri del nostro Comitato della Solidarietà, composto da Antonio Boccini, Giampiero Fedeli, Ugo Fidone, Fiorella Gennari, Andrea Morbelli, Eolo Poli Sandri, Fausto Polidori e Alberto Rinaldi e sempre disponibile ad accettare nuovi volontari. Due grazie finali. Al sempreverde Sergio Fuscà che, inserendosi da par suo nel clima bucolico della campagna romana, con la sua chitarra al collo ( ma non così pesante come speravano alcuni amanti del silenzio) ha vangato di note musicali le nostre orecchie. Alla signora Maria Grazia Pigozzi Odorici, squisita padrona di casa, per il prezzo in offerta promozionale e per il suo splendido agriturismo e per il suo... futuro Paradiso. Ovviamente, questa effemeride esce prima della celebrazione del Cenacolo R.O.S.A. Resoconto e commenti alla prossima Effemeride. C'è un'idea speciale che volteggia nella testa del Vostro irrequieto amico per chiudere il 25° anno ed aprire il 26°: coinvolgere chi vuole farsi coinvolgere nel futuro Cenacolo di settembre. Per favore, ho bisogno che chiunque di Voi possa, mi dia una mano concreta, seria e determinata. L'idea è quella di fare un vero cenacolo-happening davvero unico, davvero irripetibile. Mi serve sapere chi di Voi è capace, in modo dignitoso ma senza timidezze, di cantare, ballare, recitare, suonare ecc, ecc..... saper fare spettacolo. Per favore, rispondete al questionario in Almanacco. E' un piacere, un regalo personale che Vi chiedo. Grazie. Per la chiusura, ho scelto un'aforisma anonimo, dal triplice impatto. Parla del tempo che passa, non senza conseguenze, anche per la bocca; parla di cibo speciale di cui tutti vorremmo fare indigestione; parla di incoraggiamento al piacere: unico, sicuro dovere di chi vive: "Non bisogna aspettare di essere senza denti per mordere il frutto proibito". Consapevole che il Viagra può essere un'eccellente dentiera, se del caso, Vi saluta con affetto, augurandoVi Buon Gala e Buone Vacanze serene o eccitanti (a seconda dei gusti o delle possibilità) il Vostro