allegati tecnici - Comune di VINOVO

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allegati tecnici - Comune di VINOVO
VARIANTE IN ITINERE AL PROGETTO PRELIMINARE DELLA VARIANTE GENERALE
Progetto preliminare: delibera del C.C. n. 28 del 16.04.1999
SEZIONE UNICA
DOTT. GIANFRANCO GARDENGHI
GEOLOGO
I-10152 TORINO - VIA FRANCESCO CIGNA, 6
TEL. E FAX 011/436.57.59 - E-mail: [email protected]
Collaborazioni: Dott. Geol. Michele Tarabiono
Il Sindaco
Il Segretario Comunale
Piero Gamba
Salvatore Circhirillo
Aggiornamento cartografico: maggio 1998
Data dell’elaborato:
ALLEGATI TECNICI
AT3.1 / I
Relazione Geologica Integrativa
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PREMESSA
La presente Relazione Geologica Integrativa viene redatta a corredo
della Variante in itinere al Progetto preliminare della Variante Generale al
Piano Regolatore Generale approvato con delibera del Consiglio Comunale n.
28 del 16 aprile 1999.
AREE OGGETTO DI VARIANTE
La consistenza della variante in itinere è rappresentata dalla tabella
seguente, mentre a margine della relazione seguono le schede monografiche
relative ad ogni singola area.
CODICE
N°
PROGETTO
TIPOLOGIA
VARIANTE
CC-01
1070
Tav. P2.3/1
Area di trasformazione
Ex-novo
DI-04
1071
Tav. P2.3/1
Area di nuovo impianto
Ex-novo
DM-02
1018
Tav. P2.3/2
Area di nuovo impianto
Ex- DM-02, n. 1018
DM-04
1074
Tav. P2.3/2
Area di nuovo impianto
Ex- DM-02, n. 1018
TT/f-1a
1023
Tav. P2.3/1
Area di nuovo impianto
Ex-novo
TT/f-1b
59
Tav. P2.3/1
Area di nuovo impianto
Ex- TT/d-01, n. 59
Come si può rilevare, sotto il profilo urbanistico le aree CC-01, DI-04 e
TT/f-1a sono di nuova introduzione, mentre le altre sono oggetto di
modificazione nella destinazione d’uso.
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INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOLITOLOGICO
Le aree CC-01 e TT/f-1a e TT/f-1b sono localizzate nel settore
settentrionale del territorio comunale di Vinovo; la DI-04 ad est della Frazione
Tetti Borno mentre la DM-02 e la DM-04 nel settore sud-occidentale del
territorio.
La cartografia di riferimento è la seguente:
F° 68 IV N.E. (tutte le aree)
C.T.R. Elemento N. 173040
(aree CC-01, TT/f-1a, TT/f-1b e DI-04)
C.T.R. Elemento N. 173080
(aree DM-02 e DM-04).
Tutte le aree evidenziano una giacitura sostanzialmente sub-pianeggiante
in accordo col motivo geomorfologico di fondo dell’intero territorio vinovese
caratterizzato, come dato generale, da morfologia pressochè pianeggiante e
lievemente degradante verso la sponda sinistra del F. Po.
L'altimetria è sempre modesta e variabile tra i 230 m circa dell’area DI04 e i 238 m circa s.l.m. dell’area CC-01.
Per quanto riguarda l’idrografia, tutte le aree sono interessate dalla
presenza, a distanza variabile, degli elementi principali dell’esteso e complesso
reticolato idrografico artificiale vinovese.
Con riferimento alla cartografia geologica ufficiale alla scala 1:100.000
(Foglio 68 - CARMAGNOLA), il contesto geolitologico nel quale è inserito il
territorio di Vinovo è piuttosto omogeneo e tipicamente di ambiente alluvionale
fluviale.
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Sono infatti riscontrabili i depositi sia ghiaiosi che ghiaioso-sabbiosi
degli alvei attuali dei corsi d'acqua principali (Alluvioni attuali -a3) e quelli più
antichi, di poco rilevati rispetto ai precedenti, generalmente ghiaioso-ciottolosi
con frazione fine sabbioso-limosa (Alluvioni medio-recenti - a2).
Questi depositi, riferibili come età all’Olocene medio-superiore,
costituiscono le aree di naturale espansione e divagazione dei corsi d'acqua.
In corrispondenza del settore nord-occidentale e a sud del concentrico
sono invece presenti termini ghiaiosi in matrice sabbioso-argillosa solitamente
ricoperti da un paleosuolo di colore giallo-rossiccio, afferenti al Pleistocene
medio e più precisamente al periodo glaciale rissiano (Fluviale Riss - flR).
Questi sedimenti fanno parte di un esteso e complesso sistema di terrazzi
rilevati rispetto al livello basale della pianura piemontese e separati l'uno
dall'altro da una serie di scarpate di varia altezza le quali tendono ad annullarsi
procedendo dal margine alpino verso la Collina di Torino.
Con richiamo allo schema su esposto, l’area DI-04 afferisce ai depositi
alluvionali medio-recenti (Olocene medio-superiore), mentre tutte le altre sono
collocate nel contesto rappresentato dai depositi fluviali rissiani.
ASSETTO IDROGEOLOGICO
Sotto il profilo idrogeologico le sei aree oggetto di variante sono
inquadrabili in quello che l’assetto del territorio comunale, collocato in uno
scenario riconducibile a quello più generale della pianura torinese e cuneese, il
quale a sua volta non si discosta da quello dell'intero settore piemontese del
bacino padano.
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Esso può essere schematizzato con la sovrapposizione di una coltre di
depositi continentali di varia natura ma principalmente alluvionali su di un
substrato costituito da sedimenti di origine marina il cui assetto morfologicostrutturale è complicato dalla presenza di pieghe, faglie e platee d'erosione che
condizionano direttamente la potenza della sovrastante serie, facendo sì che i
suoi accumuli maggiori siano localizzati sulla verticale delle strutture negative
(sinclinali) e viceversa in corrispondenza di quelle positive (anticlinali).
All'interno della coltre continentale è possibile distinguere, procedendo
dall'alto verso il basso, due complessi omogenei per caratteristiche
litostratigrafiche e geoidrologiche il cui livello di separazione viene
generalmente collocato in corrispondenza del primo orizzonte limoso-argilloso
impermeabile di significato regionale in termini di estensione e continuità
spaziale.
Nel primo e più recente, di ambiente eminentemente alluvionale (fluviale
ma anche fluvioglaciale) e costituito da termini principalmente sabbiosi e
ghiaiosi ben permeabili con locali intercalazioni di livelli argilloso-limosi o a
grado di cementazione variabile, è ospitata la falda idrica di tipo libero in
equilibrio idraulico con il reticolato idrografico.
Nel complesso sottostante, con facies transizionale di età da pliocenica
superiore a pleistocenica inferiore rappresentata da una alternanza di ghiaie e
sabbie più o meno grossolane di origine fluviale e di orizzonti argillosi e limosi
talora con intercalazioni torbose di ambiente lacustre-palustre, così come in
quello ad esso soggiacente di origine marina di età pliocenica (in facies sia
sabbiosa che argillosa), è invece impostato un importante sistema multifalde in
pressione.
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Per quanto riguarda la falda idrica di tipo libero (cosiddetta “freatica”), la
direzione regionale del deflusso sotterraneo è orientata in direzione grossomodo
da ovest-sud-ovest verso est-nord-est con un gradiente idraulico medio
dell'ordine del 2.85 ‰.
Circa i rapporti con il T. Chisola si osserva la tendenza del corso d’acqua
a passare, all’altezza del depuratore comunale, da una parziale azione di
alimentazione della falda ad una più accentuata di drenaggio della stessa.
La soggiacenza varia, anche per effetto topografico, man mano che ci si
allontana dal T. Chisola.
Circa le aree oggetto di variante, la quota piezometrica passa da valori
dell’ordine di 223÷224 m dal p.c. medio (area DI-04) a valori dell’ordine di
229÷231 m dal p.c. medio per le restanti aree.
PROBLEMATICHE GEOMORFOLOGICHE
Tutte le sei aree oggetto della variante si presentano in condizioni di generale
stabilità geomorfologica.
Con riferimento all’elaborato cartografico
Comune di Vinovo
Piano Regolatore Generale – Allegati Tecnici AT3.5
Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica
e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica
scala 1:10.000
redatto dallo scrivente nell’ambito degli studi geologici a supporto del Progetto
Preliminare di Variante Generale al P.R.G.C. che l’Amministrazione ha
adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale del 16 aprile 1999, n. 28
tutte le aree sono afferenti alla Classe I di pericolosità geomorfologica e di
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idoneità all’utilizzazione urbanistica (Circ. P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP,
punto 1.3).
Classe I
Porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non
porre limitazioni alle scelte urbanistiche: gli interventi sia pubblici che privati sono
consentiti nel rispetto del D.M. 11 marzo 1988.
Rientrano in questa classe i due settori più estesi del territorio comunale
localizzati rispettivamente a nord e a sud (ivi compresa la quasi totalità del
concentrico) del T. Chisola che funge da elemento di separazione.
Tali zone
non
pongono
particolari
limitazioni
all’utilizzazione
urbanistica, fatto salvo il rispetto delle prescrizioni generali che seguono.
Classe I
 manutenzione e pulizia del reticolato idrografico artificiale
 realizzazione di locali interrati consentita solo a seguito del
puntuale accertamento del livello di massima escursione della
falda idrica superficiale (falda freatica) e mantenendo da esso
il franco di 50 cm
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti
all’interno del singolo lotto in modo compatibile con le
caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 fascia di rispetto di 20 m dalle sponde dei canali irrigui,
riducibile entro un massimo del 50% in presenza di opere di
protezione o dietro espletamento di opportune indagini
geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche
 rispetto delle prescrizioni contenute al punto 3.10. della
Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988
 conformità degli interventi ammessi a quanto previsto dalla
L.R. 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i. (in particolare dagli articoli
29 e 56)
 rispetto delle norme di cui all’art. 6 del D.P.R. 24 maggio 1988,
n. 236
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Tuttavia i settori delle aree DI-04 e TT/f-1b volti a meridione sono
afferenti alla Classe II di pericolosità geomorfologica e di idoneità
all’utilizzazione urbanistica in ragione di fenomeni di esondazione del
reticolato idrografico artificiale occorsi durante l’evento alluvionale del
novembre 1994, sostanzialmente a causa di carenze manutentive.
Classe II
Porzioni di territorio nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica
possono essere agevolmente superate attraverso l’adozione ed il rispetto di modesti
accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11 marzo
1988 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell’ambito del singolo
lotto edificatorio o dell’intorno significativo circostante.
Vale per le aree inserite in questa classe il rispetto delle prescrizioni
generali che seguono.
Classe II
 manutenzione e pulizia del reticolato idrografico artificiale
 sconsigliata la realizzazione di locali interrati
 progettazione degli interventi consentiti preferibilmente in
modo da non impegnare almeno i primi 50 cm dal p.c. medio
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti
all’interno del singolo lotto in modo compatibile con le
caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 fascia di rispetto di 20 m dalle sponde dei canali irrigui,
riducibile entro un massimo del 50% in presenza di opere di
protezione o dietro espletamento di opportune indagini
geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche
 rispetto delle prescrizioni contenute al punto 3.10. della Circ.
P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988
 conformità degli interventi ammessi a quanto previsto dalla
L.R. 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i. (in particolare dagli articoli
29 e 56)
 rispetto delle norme di cui all’art. 6 del D.P.R. 24 maggio 1988,
n. 236
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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
PER LE AREE DI NUOVO IMPIANTO E DI TRASFORMAZIONE
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C C - 01, n. 1070
AREA DI TRASFORMAZIONE
UBICAZIONE
Ippodromo di galoppo, tra Via Debouché e confine con il comune di Nichelino
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad attività commerciali e terziarie in progetto
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni sospese (Fluviale Riss)
sub-pianeggiante
assente
assente
----7÷8 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
CLASSE I
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 realizzazione di locali interrati consentita solo a seguito del puntuale accertamento del
livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda freatica) e mantenendo
da esso il franco di 50 cm
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)
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D I - 04, n. 1070
AREA DI NUOVO IMPIANTO
UBICAZIONE
Ad est di Frazione Tetti Borno, a cavallo della Strada Tetti Caglieri
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad attività produttive di nuovo impianto
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni medio-recenti (Olocene medio-sup.)
sub-pianeggiante
assente
Rio Dombrè
100 m
175 m
5÷6 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
C L A S S E I e II
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 sconsigliata la realizzazione di locali interrati; consentita solo a seguito del puntuale
accertamento del livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda
freatica) e mantenendo da esso il franco di 50 cm
 nella parte in Classe II (cfr. AT 3.6) gli interventi consentiti dovranno essere progettati in
modo da non impegnare almeno i primi 50 cm dal piano di campagna.
 fascia di rispetto di 20 m dalle sponde dei canali irrigui, riducibile entro un massimo del
50% in presenza di opere di protezione o dietro espletamento di opportune indagini
geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche
 rispetto delle prescrizioni contenute al punto 3.10. della Circolare P.G.R. 8 maggio 1996
n. 7/LAP
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)
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D M - 02, n. 1018
AREA DI NUOVO IMPIANTO
UBICAZIONE
Tra Via Circonvallazione (S.P. n. 143) e Strada Vicinale Regione Nessa Inferiore
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad attività miste, artigianali e commerciali, di nuovo impianto
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni sospese (Fluviale Riss)
sub-pianeggiante
assente
assente
----3÷4 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
CLASSE I
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 realizzazione di locali interrati consentita solo a seguito del puntuale accertamento del
livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda freatica) e mantenendo
da esso il franco di 50 cm
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)
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D M - 04, n. 1074
AREA DI NUOVO IMPIANTO
UBICAZIONE
Tra Via Circonvallazione (S.P. n. 143) e Strada Vicinale Regione Nessa Inferiore
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad attività miste, artigianali e commerciali, di nuovo impianto
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni sospese (Fluviale Riss)
sub-pianeggiante
assente
assente
----3÷4 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
CLASSE I
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 realizzazione di locali interrati consentita solo a seguito del puntuale accertamento del
livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda freatica) e mantenendo
da esso il franco di 50 cm
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)
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T T/f – 1a, n.
AREA DI NUOVO IMPIANTO
1023
UBICAZIONE
Ippodromo di galoppo, a ridosso della ferrovia Torino-Pinerolo, direzione Torino
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad aree per attrezzature economiche connesse alla nuova stazione FS
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni sospese (Fluviale Riss)
sub-pianeggiante
assente
Canale Grivassola
75 m
--7÷8 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
C L A S S E I e II
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 sconsigliata la realizzazione di locali interrati; consentita solo a seguito del puntuale
accertamento del livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda
freatica) e mantenendo da esso il franco di 50 cm
 nella parte in Classe II (cfr. AT 3.6) gli interventi consentiti dovranno essere progettati in
modo da non impegnare almeno i primi 50 cm dal piano di campagna.
 fascia di rispetto di 20 m dalle sponde dei canali irrigui, riducibile entro un massimo del
50% in presenza di opere di protezione o dietro espletamento di opportune indagini
geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche
 rispetto delle prescrizioni contenute al punto 3.10. della Circolare P.G.R. 8 maggio 1996
n. 7/LAP
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)
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T T/f – 1b, n.
AREA DI NUOVO IMPIANTO
59
UBICAZIONE
Tra Via Sestriere (S.P. n. 140) e la ferrovia Torino-Pinerolo
DESTINAZIONE URBANISTICA
Zone destinate ad aree per attrezzature economiche connesse alla nuova stazione FS
ELEMENTI GEOMORFOLOGICI
UNITA’ GEOLITOLOGICA
GIACITURA
RETE IDROGRAFICA NATURALE
RETE IDROGRAFICA ARTIFICIALE
DISTANZA MINIMA DALL’ALVEO
TRATTO DI PERTINENZA
SOGGIACENZA FALDA IDRICA
CONDIZIONI DI STABILITA’
alluvioni sospese (Fluviale Riss)
sub-pianeggiante
assente
Canale Grivassola
0m
350 m
7÷8 m da p.c.
area tendenzialmente stabile
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA E IDONEITA’ URBANISTICA
C L A S S E I e II
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
 drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche ricadenti all’interno del singolo lotto
in modo compatibile con le caratteristiche del reticolato idrografico circostante
 sconsigliata la realizzazione di locali interrati; consentita solo a seguito del puntuale
accertamento del livello di massima escursione della falda idrica superficiale (falda
freatica) e mantenendo da esso il franco di 50 cm
 nella parte in Classe II (cfr. AT 3.6) gli interventi consentiti dovranno essere progettati in
modo da non impegnare almeno i primi 50 cm dal piano di campagna.
 fascia di rispetto di 20 m dalle sponde dei canali irrigui, riducibile entro un massimo del
50% in presenza di opere di protezione o dietro espletamento di opportune indagini
geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche
 rispetto delle prescrizioni contenute al punto 3.10. della Circolare P.G.R. 8 maggio 1996
n. 7/LAP
 rispetto delle prescrizioni del D.M. 11 marzo 1988 (relazione geologica e geotecnica)