- Kendo Perugia
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Sport e tempo libero Spade, urla e filosofia zen: anche a Perugia si pratica il kendo, che si rifà all’antica arte dei guerrieri giapponesi L’istruttore Paolo Molinaro nel do�o Fudoshin Kai di Perugia S e vinci, non esultare: rischieresti Paolo insegna nel dojo (palestra) Fuuna penalità. È una delle regole del doshin kai di Perugia dal 2013. Segue kendo, la scherma giapponese fon- 15 allievi, che si allenano tre giorni alla data nel 1912 per trasformare il kenjutsu, settimana in tre diverse sedi della città. le tecniche di spada usate dai samurai, in «A livello numerico – ammette Paolo – il un metodo educativo. Obiettivo: migliora- kendo è molto marginale, se confrontato re l’individuo attraverso “la via della spa- con altre arti marziali. Il problema è coda” (il significato letterale di kendo). noscitivo: magari sai cosa è il judo o il Ancora oggi presente nel sistema sco- kung fu ma non il kendo. E come fai a lastico nipponico, il kendo, a differenza sceglierlo, se non lo conosci?». di altre arti marziali, continua a manteStando ai dati della CIK, infatti, il nunere forti legami con elementi tipici della mero dei kendoka italiani iscritti supera cultura giapponese. Anche a chilometri appena quota 2.500, con una prevalendi distanza dal Paese za di praticanti nel nord del «Quando dici a del Sol Levante. Paese. «Nella nostra disci«Quando dici a qualcuno qualcuno che plina si segue il buche pratichi kendo - ironizpratichi kendo, shido, ‘la via del guerza Daniele, che si allena al riero’, che è anche Fudoshin kai da due anni - ti ti chiedono un codice comportaguardano e chiedono ‘Che ‘Che cos’è?’» mentale» spiega Pacos’è?’. Allora io vado sul olo Molinaro, l’unico istruttore di kendo classico: ‘scherma giapponese’!». in tutta l’Umbria ufficialmente riconosciuMa combattere con le spade - il to dalla Confederazione Italiana Kendo bokken, una fedele riproduzione in legno (CIK). «Ecco perché - continua Paolo, della katana, usato prevalentemente in che indossa il keikogi, la tradizionale allenamento, e lo shinai, composto da divisa blu per l’allenamento - quando si quattro stecche di bambù, usato anche vince, non si festeggia. Una volta, con la in combattimento - e avere un’armatukatana (la spada giapponese utilizzata ra (bogu) che ti protegge, presenta un dai samurai) si uccideva l’avversario in vantaggio unico. «L’utilizzo di una spada maniera molto cruenta: il guerriero però riduce la differenza fisica, - dice Paolo non festeggiava, ma rispettava la morte mentre l’armatura fa sì che tu non ricedello sconfitto». va colpi dolorosi. Nel kendo, quindi, una ValErio PEnna Foto di Alice Bellincioni I nipoti dei samurai donna può combattere contro un uomo, un anziano contro un giovane. È improponibile in altri sport». Proprio questa parità ha spinto Sara, uno dei kendoka più esperti del dojo, a “tradire” un’altra arte marziale, il jujutsu: «Un’estate - racconta - ho voluto provare il kendo e mi sono appassionata perché potevo confrontarmi direttamente con i maschi». Il paragone con la scherma è corretto, con le dovute differenze però. «Tutti i colpi - dice Paolo - prendono il nome dalla parte del corpo che è lecito impattare, ossia la testa (men), le braccia (kote), il torace (do) e la gola (tsuki)». Per fare ippon (punto), tuttavia nel kendo occorre un kikentai icchi, concetto che indica l’unione di spirito, spada e corpo. «In un’azione singola - spiega Paolo, accompagnando le parole ai movimenti di spada - devo spostare il mio corpo in avanti, colpire l’avversario e fare kiai, l’urlo che accompagna i singoli colpi». I tre arbitri di gara assegneranno il punto solo in presenza di questi tre elementi. Vince chi arriva prima a due punti, oppure, in caso di parità, chi ha fatto punto per primo. È molto straniante rimanere ad assistere agli allenamenti nel dojo per qualche ora: sei a Perugia, ma potrebbe essere una palestra di un quartiere qualsiasi di Tokyo. «Il metodo d’insegnamento qui - conferma Davide, che prima di avvicinarsi al kendo, già studiava lingua e cultura giapponese - non è così diverso dall’originale. D’altronde, per i giapponesi è molto importante che questa disciplina venga insegnata all’estero secondo i loro canoni». Una fase dell’allenamento 30 novembre 2015 | 15