Qualità della mela nell`era della post

Transcript

Qualità della mela nell`era della post
► SETTORE INTERVENTO: MELO
► TITOLO PROGETTO:
Qualità della mela nell’era della post-genomica, dalla creazione di
nuovi genotipi alla post-raccolta: nutrizione e salute
Apple fruit quality in the post-genomic era, from breeding new
genotypes to post-harvest: nutrition and health
BUDGET AGER
DATA inizio e fine
Euro 3.000.000,00
01/03/2011 ► 28/02/2015
CAPOFILA
COORDINATORE PROGETTO
Fondazione E.Mach di San Michele
all’Adige (TN)
Riccardo Velasco
PARTNER ►Università di Bologna
Dip. di Frutticoltura
PARTNER ►Università di Padova
Dip. di Agronomia, Animali, Alimenti,
Risorse Naturali e Ambiente
PARTNER ► Università di Udine
Dip. di Agricoltura e Scienze Ambientali
PARTNER ► Università di Milano
Dip. di Biotecnologie e Scienze
Biomolecolari
PARTNER ► CRESO – Centro Ricerca e
Sperimentazione in Ortofrutticoltura
(Cuneo)
REFERENTE SCIENTIFICO
Guglielmo Costa
REFERENTE SCIENTIFICO
Alessandro Botton
REFERENTE SCIENTIFICO
Guido Cipriani
REFERENTE SCIENTIFICO
Luca Gianfranceschi
REFERENTE SCIENTIFICO
Silvio Pellegrino
Progetto AGER
c/o Fondazione Cariplo - Milano (Italy)
TEL +39.02.6239214 | FAX +39.02.6239235
EMAIL [email protected] | [email protected]
WEB www.progettoager.it
Descrizione
Le ricerche realizzate tra la Fondazione Mach, l’istituto per la Ricerca e Sperimentazione
(CReSO) di Cuneo, le Università di Bologna, Padova, Milano ed Udine, hanno spaziato
nell’intera filiera dalla produzione del melo, dalla raccolta e conservazione, passando
per la biologia e la genetica della pianta, senza dimenticare la dieta e la salute.
Il progetto è stato organizzato in 5 gruppi di lavoro tematici, nei quali si sono potuti
approfondire diversi temi nell’ambito della gestione del frutteto: lo sviluppo del fiore e
del frutto, la gestione irrigua, il diradamento e la meccanizzazione, la maturazione, la
raccolta e la conservazione in partite omogenee. Degni di nota gli aspetti che hanno
riguardato lo sviluppo di varietà resistenti, in particolare alla ticchiolatura, e la
biodiversità genetica, legata ad aspetti nutrizionali e salutistici della mela.
Approfondimenti interessanti sono stati anche lo studio della biodiversità del melo,
ovvero le risorse genetiche disponibili in Europa, e lo sviluppo di strumenti molecolari a
supporto del miglioramento genetico. Queste ricerche hanno consentito di interfacciarsi
con altre realtà continentali ed in particolare con un importante progetto del settimo
programma quadro europeo.
Grazie a questa collaborazione tra partner italiani ed europei si è prodotto un microchip
a DNA che raccoglie l’intera biodiversità esistente in cinque grandi collezioni europee e
rappresenta il più completo lavoro di indagine mai realizzato nel settore delle piante da
frutto, secondo solamente ad uno studio sul mais. Ben mezzo milione di minuscole
variazioni nei genomi delle varietà di melo europee sono ora disponibili nelle banche dati
della Fondazione Mach a supporto dei programmi di miglioramento genetico di tutto il
mondo.
I principali obiettivi affrontati nei WPs riguardanti la gestione pre- e post-raccolta delle
mele hanno riguardato il diradamento dei frutti ricercando sia aspetti
genetici/agronomici in grado di ridurre l'impatto ambientale quali l'individuazione di
genotipo "autodiradanti", o lo studio di nuove molecole e tecniche meccaniche a "minor
impatto ambientale". L'uso e l'efficienza della risorsa acqua è pure stata affrontata per
definire il suo ruolo nel controllo di importanti processi metabolici e per ottenere frutti
di elevato standard qualitativo.
Progetto AGER
c/o Fondazione Cariplo - Milano (Italy)
TEL +39.02.6239214 | FAX +39.02.6239235
EMAIL [email protected] | [email protected]
WEB www.progettoager.it
La gestione del pre- e del post-raccolta ha avuto un importante collegamento. Sono stati
usati strumenti innovativi non-distruttivi per la definizione della qualità dei frutti e per
stabilire il momento di raccolta (DA-Metro portatile), che sono proseguiti in post-raccolta
attraverso l'impiego di strumentazioni stazionarie (DA-head), capaci di raggruppare i
frutti sulla base del grado di maturazione raggiunto, ed in cella frigorifera con i DAFL,
strumentazioni che consentono il monitoraggio della maturazione sui frutti. Le
informazioni hanno consentito di definire il momento di raccolta, di uniformare le
partite sulla base della loro maturazione e di decidere il tipo di strategia di
frigoconservazione, riducendo la suscettibilità alle malattie da conservazione e le
perdite di prodotto, spesso conseguenza di scelte errate. Il risultato finale è stato quello
di offrire ai consumatori frutti di elevata ed omogenea qualità.
Un altro argomento di studio ripreso anche da autorevoli testate internazionali come ABC
News, Daily Mail e Wired ha analizzato gli aspetti allergenici della mela, aspetti che
riguardano circa il 2% della popolazione mondiale, ovvero alcuni milioni di individui. Si
sono studiati quei geni all’interno della mela che sono responsabili di effetti allergici più
o meno rilevanti e sono stati identificati strumenti a supporto del miglioramento
genetico al fine di ottenere varietà ipoallergeniche. E’ stato valutato tramite un
approccio multidisciplinare il potenziale allergenico di diverse varietà di mela la cui
costituzione risale sia ad epoche antecedenti la cosiddetta green revolution sia
successive, fino ad arrivare a cultivar rilasciate sul mercato molto recentemente. La
valutazione dell’allergenicità ha coinvolto anche un gruppo di pazienti allergici che sono
stati sottoposti a test cutanei sulle varietà risultate più interessanti. Nel complesso, è
emerso che le varietà di mela più antiche mostrano tendenzialmente un potenziale
allergenico più basso, fino a risultare in alcuni casi addirittura anallergiche nei confronti
dei pazienti con allergenicità a Mal d 1, l’allergene della mela responsabile di reazioni
crociate polline-frutto.
AGER Melo è stato, quindi, un ulteriore supporto al detto popolare: “Una mela al giorno
toglie il medico di torno”, anche se non a tutti è noto che per abbassare il colesterolo di
mele ne servirebbero due, come risulta dai risultati di uno studio nutrizionale realizzato
grazie alla collaborazione tra FEM e l'Istituto di Ricerca Cardiovascolare e Metabolica
dell’Università di Reading.
L'obiettivo era quello di studiare gli effetti del consumo di mele su un gruppo di volontari
Progetto AGER
c/o Fondazione Cariplo - Milano (Italy)
TEL +39.02.6239214 | FAX +39.02.6239235
EMAIL [email protected] | [email protected]
WEB www.progettoager.it
affetti da moderata ipercolesterolemia. Quaranta persone, 23 donne e 17 uomini, hanno
consumato per due mesi 2 mele fresche al giorno della varietà Renetta Canada fatte
arrivare per tutta la durata dello studio dal Trentino grazie alla collaborazione con
Melinda. La scelta della tipologia è caduta sulla Renetta perché, in base alle analisi
preliminari, è risultata la più salutare.
Le stesse persone, dopo un periodo di pausa (wash-out), hanno consumato, come
controllo, sempre per due mesi, un succo di frutta da concentrato, privo dei benefici
polifenoli e fibre. I volontari erano per il resto completamente liberi di continuare le
proprie abitudini alimentari durante tutta la durata dello studio.
I primi risultati, appena analizzati dal team FEM-Reading, dimostrano che il consumo di 2
mele al giorno è in grado di abbassare significativamente, in media del 3%, il colesterolo
totale nel sangue, ed anche significativamente il colesterolo LDL (quello “cattivo”
n.d.r.) in media del 4%. In concomitanza nel sangue si è misurato un aumento
significativo di sostanze antiossidanti. È curioso notare come, al termine della
somministrazione di renette, tra i volontari è stato riscontrato un indice di gradimento
della mela ancora positivo, nonostante il consumo giornaliero continuo possa portare a
un certo grado di rigetto.
Il lavoro si completerà con analisi di altri importanti fattori di rischio di malattie
cardiovascolari, quali la funzionalità vascolare e l'elasticità delle arterie. Inoltre il
Dipartimento di Qualità degli Alimenti e Nutrizione della Fondazione Mach di S. Michele
all’Adige sta analizzando i campioni biologici dei volontari che hanno partecipato a
questo studio per capire meglio i meccanismi attraverso i quali il consumo di mele può
modulare in maniera benefica il metabolismo umano.
Andando ad indagare l’attività dei microrganismi nell’apparato digerente, nel corso di un
paio di anni di ricerca, si potrà cogliere il nesso tra lo stile di vita e le dinamiche delle
popolazioni microbiche, fattori determinanti per il bilancio tra stato di salute e malattia.
Progetto AGER
c/o Fondazione Cariplo - Milano (Italy)
TEL +39.02.6239214 | FAX +39.02.6239235
EMAIL [email protected] | [email protected]
WEB www.progettoager.it