Shock anafilattico: sintomi e terapia

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Shock anafilattico: sintomi e terapia
Shock anafilattico: sintomi e terapia
Come reazione allergica grave, lo shock anafilattico è una sindrome clinica grave che mette in gioco la
prognosi vitale del paziente affetto. L’incidenza esatta non è conosciuta ma si stima che il rischio si aggiri
intorno all’1% della popolazione generale. L’anafilassi descrive un insieme di sintomi che si riscontrano
quando un soggetto presenta una reazione allergica importante. Il fattore allergenico (allergene) provoca
questa reazione dopo un secondo contatto con il soggetto (il primo provoca solo una sensibilizzazione
all’allergene). Il fenomeno genera dei gravi sintomi che devono essere curati in urgenza previa morte del
paziente.
1. Definizione
2. Sintomi dello shock anafilattico
1. Sintomi premonitori
3. Diagnosi
4. Terapia
5. Prevenzione
Definizione
Lo shock anafilattico è causato da una reazione allergica violenta, la più severa tra tutte. Essa può essere
provocata dagli alimenti come ad esempio i frutti di mare, il latte vaccino e le arachidi, ma anche da punture
d’insetti, come vespe, api, da alcuni tipi di antibiotici, dal lattice a da farmaci utilizzati per l’anestesia locale o
generale.
Sintomi dello shock anafilattico
I sintomi di uno shock anafilattico mostrano tutti i segni clinici di uno shock improvviso, secondario al
contatto con la sostanza che ne causa i sintomi. Vengono solitamente manifestati sintomi come prurito,
orticaria, gonfiore del viso e delle labbra e una difficoltà respiratoria associata all’edema della laringe.
Sintomi premonitori
Lo shock provoca un’insufficienza circolatoria acuta che include tutti i sintomi ad esso relazionati con la
mancanza d’ossigeno nei tessuti: tachicardia, ipotensione, pallore cutaneo, freddo, cianosi delle estremità,
confusione o coma.
Diagnosi
Tenendo conto della rapidità dello shock anafilattico, la diagnosi e il trattamento vengono intrapresi in
simultanea, poiché si tratta di una vera e propria urgenza. Il medico dunque deve non solo essere veloce a
interpretare i vari segnali clinici ad esso relativi, ma deve anche agire il più rapidamente possibile.
Terapia
La sola terapia utilizzata è quella di somministrare dell’adrenalina per via endovenosa (se possibile) o
intramuscolare. Necessario effettuare un bilancio allergenico, al fine di determinare in maniera precisa quali
sono gli allergeni che causano questi effetti e, dunque, poterli evitare. Esistono anche auto iniezioni di
adrenalina, utili se i soggetti conoscono bene le loro allergie e che, in casi accidentali, consentono un
trattamento rapido, anche se il consulto del medico è indispensabile, se pur in un secondo momento.
Prevenzione
I soggetti a rischio devono essere sempre informati sui prodotti contenti l’allergene ai quali sono allergici e
munirsi di farmaci d’urgenza (corticoidi o siringhe di adrenalina). Si raccomanda una certa attenzione
nell’assunzione di prodotti alimentari o farmaci contenenti allergeni.
Foto: © Elena Kharichkina - Shutterstock.com
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