leggi qui - Lodi e il suo territorio

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IL CAPITANO CHAMBERS
Il Capitano Boyd Blain Chambers Jr. morì a Lodi cadendo con il suo aereo il 1° gennaio 1945.
Questo episodio viene solamente accennato nel libro del Prof. Ercole Ongaro “ Dal carcere chiamando
primavera. Lodi dalla Resistenza alla Liberazione” al Capitolo VI “ I giorni dell’insurrezione” ( pag. 161 a piè
di pagina ):
< Un caccia americano fu abbattuto il 1° gennaio nei pressi del Poligono di Tiro e un altro in aprile.>.
Nel libro non vengono riportate altre notizie o riferimenti, il Prof. Ongaro si era basato sui ricordi di alcuni
partigiani testimoni oculari dell’episodio ed oggi scomparsi.
All’Archivio Storico Comunale di Lodi in via Fissiraga nel fondo “Archivio storico Municipale 1901-1951”
( categoria 8, classe 1, fascicolo 44 ) si trova un carteggio tra il Comando del Presidio Militare di Lodi e
l’ufficio Economato del Comune di Lodi. Il Comando del Presidio Militare, in data 12 ottobre 1945, scriveva
all’ufficio Economato che “… data l’intenzione del Ministero della Guerra di provvedere alla sistemazione dei
caduti e vista la necessità di procedere alla identificazione delle salme, sarebbe stato necessario
comunicare tutti i dati relativi ai militari di qualsiasi nazionalità sepolti nel cimitero o in altra località del
territorio del comune indicando il numero di cippo…”. L’ufficio Economato del Comune di Lodi, in data 23
ottobre 1945, rispondeva al Presidio Militare trasmettendo l’elenco dei militari sepolti nel cimitero di Lodi
diviso in due parti: i militari del Presidio di Lodi ed i militari di nazioni estere. Questo documento risulta
purtroppo incompleto, si può notare infatti che la numerazione dei militari del Presidio di Lodi inizia dal n.7, e
quindi sono mancanti i nominativi precedenti.
L’elenco dei militari sepolti nel cimitero Maggiore di Lodi
Nell’elenco dei militari di nazionalità straniera si può leggere al n°. 5: “aviatore nemico sconosciuto 1.1.45”.
Il capitano Boyd Blain Chambers Jr. faceva parte del 527th Fighter Squadron dell’86th Fighter Group, che in
quella fase del conflitto aveva la base operativa all’aeroporto di Pisa San Giusto ed il 1° gennaio 1945
comandava la missione in cui avrebbe trovato la morte.
Subito dopo la missione i commilitoni del capitano Chambers attribuirono l’incidente al fatto che egli avesse
urtato con il suo velivolo alcuni cavi dell’alta tensione, infatti nel War Diary del 527th Fighter Squadron
possiamo leggere:
< Diario di Guerra 527 Fighter Squadron
Mese di gennaio 1945
Giorno 1 1945: oggi le operazioni sono state costituite da 20 sortite (in gergo aeronautico con sortita si
intende il volo o missione di un solo velivolo). Le operazioni di oggi sono state funestate dalla perdita del
capitano Boyd B. Chambers. Durante un volo operativo sembra cha abbia colpito un filo dell’alta tensione ed
immediatamente si sia schiantato.
L’alto e scuro “West Pointer” (probabilmente un nomignolo con il quale veniva soprannominato Chambers)
era veramente importante per la nostra squadriglia. La sua conoscenza dell’uso tattico del P-47 ( il velivolo )
lo ha reso un esperto del combattimento aereo. Chambers è entrato a far parte della squadriglia il 3 luglio
del 1944. Egli era un ottimo elemento, un leader in volo, prima assistente dell’Ufficiale alle Operazioni e poi
lui stesso Ufficiale alle Operazioni.
Il capitano Chambers come ufficiale e gentiluomo mancherà molto alla squadriglia.>
Il capitano Chambers venne in un primo tempo considerato disperso, in quanto mancava la certezza
assoluta della sua morte.
In realtà il capitano Chambers rimase ucciso all’istante e, dopo l’intervento dei militari tedeschi del comando
di Lodi che raccolsero i rottami del velivolo per analizzarli, venne seppellito al Cimitero Maggiore. Nel registro
cimiteriale delle sepolture relativo all’anno 1945 infatti possiamo leggere:
MORTE
N°
COGNOME E
NOME
ANNO
MESE
1
AVIATORE PILOTA
1945
Gennaio
DATA SEPPELLIMENTO
GIORNO ANNO
1
1945
MESE
GIORNO
DESIGNAZIONE
SEPOLTURA
OSSERVAZIONI
Gennaio
3
CAMPO MILITARE
GERMANICO FOSSA 5
CIMITERO
Alla fine della guerra gli alleati avviarono, con i reparti denominati G.R.U. ( Graves Registration Units: unità
di ricerca delle sepolture dei militari deceduti ) la ricerca di tutti i loro militari dispersi compreso il capitano
Chambers. Queste unità di ricerca, in base ai rapporti del reparto di appartenenza del militare disperso,
cercavano in un primo tempo di individuare dove fosse seppellito, in un secondo tempo di ricostruire le
circostanze della morte ed infine di stabilire con certezza l’identità dei resti ritrovati.
Il 28 giugno 1945 il 12th G.R.U. individuò la tomba del capitano Chambers al cimitero Maggiore di Lodi e la
segnalò con una croce.
Nei documenti reperiti all’ A.F.H.R.A. ( Air Force Historical Research Agency ) relativi alla morte del capitano
Chambers, ( per ogni pilota americano disperso o deceduto veniva raccolta la documentazione necessaria a
chiarire fatti e circostanze della morte), si trova anche una disperata lettera, datata 3 luglio 1945, del padre
del capitano Chambers al Comandante della sua squadriglia al quale chiedeva “che fine avesse fatto suo
figlio, dato che dal 1° gennaio non se ne era saputo più nulla nonostante i suoi commilitoni fossero più volte
ritornati in volo su Lodi nella speranza di trovarne qualche traccia” e nella quale esprimeva la sua
preoccupazione “perché la città di Lodi era ancora nelle mani del nemico”.
Tra gli stessi documenti possiamo leggere la dichiarazione, datata 2 luglio 1945, del tenente Laurence L.
Nighswonger che quel giorno volava come gregario d’ala del capitano e nella quale descrive quello che lui
aveva visto. Questa dichiarazione venne presa nel tentativo di capire come si fossero svolti realmente i fatti:
<< Il Capt. Chambers era al comando di una sezione di 4 velivoli per bombardare un ponte ferroviario vicino
a Lodi, in Italia, e per mitragliare gli obiettivi ritenuti più opportuni della zona. Il Capt. Chambers e la sua
sezione mitragliarono una imbarcazione nel Lago d'
Iseo, un treno elettrico, parecchi vagoni ferroviari ed
attrezzature e bombardarono il bersaglio assegnato in maniera efficace.
Quando la formazione arrivò sopra la città di Lodi, il Capt Chambers vide un camion parcheggiato vicino ad
un edificio e fece una curva stretta per mitragliarlo.
Egli stava completando la virata alla quota minima per fare fuoco sul camion quando il suo aereo
improvvisamente si inclinò ruotando verso sinistra, la coda si sollevò e si schiantò contro l'
edificio ad alta
velocità.
L'
edificio e l’aereo bruciarono. Durante la missione non abbiamo incontrato fuoco nemico diretto contro di
noi, nessun ostacolo alto, come le linee elettriche, sono stati da me notati, tuttavia il capitano Chambers
volava ad una quota notevolmente inferiore rispetto al resto della formazione e forse questi ostacoli mi
possono essere sfuggiti.>>
Il tenente Laurence L. Nighswonger non chiarisce fino in fondo le ragioni per cui qualcosa andò storto nella
manovra di Chambers e lui stesso ammette che potrebbe essergli sfuggita la presenza di ostacoli al suolo
dato che era rimasto a pattugliare l’area ad una quota superiore in modo da proteggere l’azione a bassa
quota.
La dichiarazione del tenente Laurence L. Nighswonger
Il 10 luglio 1945 giunsero al cimitero Maggiore di Lodi alcuni membri del 602nd Quarter Master Company,
appartenente alla Quinta Armata americana, per riesumare ed esaminare i resti del corpo del capitano
Chambers. Essi stilarono un “Rapporto di Riesumazione” nel quale indicarono i seguenti dati salienti:
1. NOME DEL DECEDUTO: Chambers, B. Boyd Capt. ASN. 0-25883.
2. REPARTO DI APPARTENENZA: Sconosciuto.
3. DATA DI MORTE: 1 Gennaio 1945. DATA DI RIESUMAZIONE: 10 luglio 1945.
4. LUOGO DELLA MORTE, CITTA’: '
Vicinanze Lodi, Italia.
RIFERIMENTO SULLA MAPPA: K468-465 Mappa d’Italia, 1/100,000, Foglio 60.
5. LUOGO DI SEPOLTURA ORIGINARIO,CITTA: LODI, Italia.
. NOME DEL CIMITERO: Cimitero Maggiore di Lodi.
RIFERIMENTO SULLA MAPPA: K457-468 Mappa d’Italia 1/100,000 Foglio 60.
TOMBA 5
FILA_____________SETTORE Militari.
7. INDICARE SE ESISTE IL VERBALE DELLA SEPOLTURA: SI (x) NO ( )
IN TAL CASO INDICARE IL NUMERO CORRISPONDENTE: n° 201
8. INFORMAZIONI FORNITE DA CIVILI RELATIVE ALLA SEPOLTURA__________________
______________________________________________________________________
9. FONTE DI IDENTIFICAZIONE TAGS Sì ( ) No (x) SUL CORPO Si ( ) No ( )
TOMBA INDICATA CON LA SCRITTA: American Air Force n° 5 Cap. B.B. Chambers 0-25583
REGISTRI CIMITERIALI: n.5 ° Aviatore Nomico Sconociuto 1/1/45 Settore Militari.
(Questa ultima frase la riporto così come è scritta nel rapporto, errori compresi)
Allegato si trova un interessante documento che venne redatto interrogando il custode del cimitero in modo
da conoscere per quali circostanze il capitano venne sepolto proprio al cimitero Maggiore:
<<Al S/Sgt. Greenstein
10 luglio 1945
<<Cimitero Maggiore di Lodi
Il corpo fu sepolto in una bara di legno nel settore militare, nella tomba n.°5 il 4 gennaio 1945 dai civili. La
croce che segna la tomba è stata posata dal 12th G.R.U. il 28 giugno 1945. Il luogo in cui è caduto il velivolo
è stato ispezionato ed è stato appurato che si era trattato di un aereo da caccia monoposto.
L’aereo stava mitragliando la strada n.9, al di fuori di Lodi in direzione di Milano, quando ha colpito le cime
degli alberi e si è schiantato su una fabbrica in mattoni. (Le Coordinate sono nel Rapporto di Riesumazione).
L’aereo si è incendiato immediatamente ed il pilota è bruciato.
I tedeschi portarono le spoglie al cimitero civile lo stesso giorno 1.1.45. Il corpo venne sepolto il 4 gennaio
45, quando i tedeschi non erano presenti.
Dell’aereo è rimasta solo la parte sinistra della camera di espansione delle valvole, costruita dalla Cleveland
Pneumatic Company per la Republic Aviation. Il numero di serie sulla suddetta parte era B-21-6-1124.
I tedeschi avranno creduto di avere portato via tutti i rottami che c’erano e nessuno sa qualcosa d’altro in
merito. Le informazioni sono state ottenute dal custode del cimitero.>>
Il custode del cimitero era il sig. Luigi Caserini.
Il Rapporto di riesumazione.
Il documento allegato al Rapporto di riesumazione.
I membri del 602nd Quarter Master Company eseguirono anche l’esame dei resti del capitano Chambers ma
questo non portò a nulla di significativo nell’ottica del riconoscimento in quanto, come riporta il verbale
dell’esame, “ sulla salma non sono presenti vestiti o oggetti, non è stato possibile rilevare le impronte digitali
perché le mani sono mancanti e non è stato possibile esaminare le arcate dentarie in quanto il cranio risulta
essere fracassato.”
Terminate tutte le operazioni necessarie, i resti del capitano Chambers vennero prelevati dal cimitero
Maggiore e trasportati al cimitero militare americano di Mirandola in provincia di Modena, dove furono
nuovamente sepolti nel settore F, fila 15, tomba n.° 755.
Quando vennero prelevati i resti del corpo del Capitano Chambers dal cimitero Maggiore di Lodi fu
rilasciata al custode una ricevuta redatta su di un foglietto quadrato con il lato di 10 centimetri circa che
tutt’ora si trova incollato all’interno del Registro Cimiteriale delle Sepolture anno 1945, scritto a mano ed a
matita e che riporta quanto segue:
RICEVUTA DAL CUSTODE DEL CIMITERO
MAGGIORE DI LODI
LA SALMA DELL'AVIATORE CAPITANO
CADUTO IL GIORNO 1-1-45
Firma di Caserini Luigi
LODI 10-7-45
Firma di Donald A. Bergquist
602 nd QM (G.R.) Co.
Il cimitero militare americano che si trovava a Mirandola in provincia di Modena, era un cimitero di
transizione in attesa del trasporto in patria che per il capitano Chambers avvenne alla fine del 1948, da
Mirandola al porto di Livorno, poi in nave fino a New York ed infine in treno fino a Cincinnati. Il giorno 28
febbraio 1949 i suoi resti vennero definitivamente tumulati allo Spring Grove Cemetery di Cincinnati dove
riposano tutt’ora.
La tomba del capitano Chambers allo Spring Grove Cemetery di Cincinnati, Ohio.
Il verbale ufficiale di riconoscimento e di indagine sullo svolgimento dei fatti, fu stilato il 18 luglio 1945 e,
dopo vari passaggi previsti dalla burocrazia militare, fu approvato il 6 dicembre 1945 dal colonnello M.V.
Turner. Con questo verbale venne stabilito che “…i resti riesumati dalla tomba n.5 del cimitero Maggiore di
Lodi appartenevano al Capitano Boyd B. Chambers caduto a Lodi il 1 gennaio 1945…”, e fu chiarito come
andarono i fatti “….. mentre pilotava un P-47 modello D-30 e stava mitragliando la strada n.° 9 da Lodi verso
Milano ha colpito le cime degli alberi e si è schiantato contro un edificio……”, e poi conclude “….in
considerazione del fatto che le informazioni ottenute sul posto coincidono con i dati forniti dall’Air Corps per il
giorno della morte, per le modalità con cui si svolsero i fatti e per la posizione del punto di caduta dell’aereo,
si stabilisce che i resti appartengono al capitano Boyd B. Chambers Jr. ASN O-25883 Army Air Corps.”
Perciò il caccia americano caduto il 1° di gennaio del 1945 non venne abbattuto ma cadde per un errore del
pilota.
Una copia del verbale venne inviata alla famiglia del capitano Chambers che iniziò a spedire una serie di
lettere al Dipartimento della Guerra con le quali esprimeva dei dubbi sulle modalità con cui venne effettuato
il riconoscimento delle salma e dalle quali traspare tutto il dolore della famiglia ed il rifiuto ad accettare la
perdita del figlio. Questo atteggiamento di rifiuto toccò il suo apice quando il padre del capitano Chambers
chiese che nel momento in cui gli fossero restituiti i resti di suo figlio, “ …..di potere aprire la bara per poter
cercare se vi fossero oggetti personali o segni di riconoscimento….”
A questa ultima lettera rispose il maggiore R. Coombs che, dopo avere ribadito quanto stabilito dal verbale di
riconoscimento, aggiunse “…il rottame di un aereo monoposto con impresso in numero di identificazione B21-6-1124 che apparteneva all’aereo pilotato da suo figlio, è stato ritrovato vicino alla sua tomba…”. Questo
non lasciava dubbi sulla identità del corpo sepolto nella tomba n.° 5 del cimitero Maggiore di Lodi in quanto
grazie al numero di identificazione impresso sul pezzo ritrovato, si riuscì a risalire al fatto che questo faceva
parte del velivolo P47-D-30-RE, numero di serie 44-20546.
Per il riconoscimento del corpo del capitano Chambers fu perciò determinante il gesto del custode del
cimitero signor Luigi Caserini, che riuscì a sottrarre ai tedeschi un rottame dell’aereo e che poi conservò
come unica testimonianza del giovane che aveva dovuto seppellire e registrare, non conoscendone il nome,
come “aviatore pilota”.
I membri del 602nd Quarter Master, in seguito alle indagini compiute sul posto e raccogliendo testimonianze
dirette, individuarono anche la zona in cui cadde l’aereo di Chambers e nei loro rapporti la indicarono con K
468-465 cioè in coordinate B.M.S. Questo punto si trova nella attuale via Marco Polo all’altezza del n.° 19
che è una via secondaria poco distante da viale Milano e da via Cadamosto, c’è da aggiungere però che le
coordinate B.M.S. hanno la approssimazione del centinaio di metri ed infatti il punto esatto si trova in realtà
a poche decine di metri come possiamo capire dalle parole di chi fu testimone diretto dell’episodio.
Il signor Ernesto Vignoli, che all’epoca dei fatti era un ragazzo e che abitava a poca distanza, ricorda “che un
aereo si schiantò nel giardino e contro la facciata posta in direzione di Milano dell’edificio della ex Geloso e
che i tedeschi perimetrarono tutta la zona impedendo a chiunque l’accesso”, il signor Vignoli ricorda anche
che molti dicevano che “ l’aereo era caduto perché aveva preso dentro i rami dei platani di viale Milano”.
Altri testimoni dell’episodio si possono trovare tra i membri della sezione di Lodi della A.N.P.I., in particolar
modo il signor Pino Generani ricorda che “ due caccia scesero a mitragliare un corteo funebre che stava
andando al cimitero ed un aereo cadde contro lo stabilimentino Geloso”.
Lo “stabilimentino Geloso” altro non è che l’edificio oggi conosciuto come “ il mollificio” che si trova in viale
Milano angolo via Cadamosto e che le persone più anziane chiamano ancora “Geloso” perché ricordano
quando vi si trovava una attività di produzione di apparecchiature radiofoniche della John Geloso.
La costruzione di questo edificio fu iniziata nel 1944 e l’aereo di Chambers colpì l’edificio quando questo non
era ancora completato.
Un resoconto dell’episodio lo possiamo anche trovare in un articolo apparso sul “Fanfulla da Lodi” del 7
gennaio 1945 ( il “Fanfulla da Lodi” era il settimanale del Fascio Repubblicano di Lodi ).
L’articolo apparso sul “Fanfulla da Lodi” del 7 gennaio 1945
La Concoreggia è una cascina che ancora oggi si trova lungo viale Milano al numero civico 19 e che allora
definiva tutta la zona tra porta Milano ed il cimitero Maggiore lungo la via Emilia.
Leggendo questo articolo dell’epoca troviamo confermate quasi per intero le circostanze per le quali cadde
l’aereo di Chambers anche se qui sembrerebbe abbattuto da raffiche di contraerea e non che abbia urtato le
cime degli alberi come asserito nei verbali e dai testimoni diretti.
Data la retorica fascista che l’autore dell’articolo ha abbondantemente profuso, e vista sia la dichiarazione
del tenente Laurence L. Nighswonger secondo la quale non vi fu fuoco nemico diretto contro di loro, sia le
dichiarazioni dei testimoni diretti che non parlano di contraerea germanica , si può anche pensare che in
questo articolo ci sia una forzatura riguardo alle cause della caduta dell’aereo tesa a dare il merito
dell’abbattimento all’alleato tedesco per questioni puramente propagandistiche.
In ogni caso grazie anche a questo articolo oggi sappiamo che lo sfortunato capitano Boyd Blain Chambers
Jr. morì a Lodi il 1° gennaio 1945 schiantandosi con il suo aereo contro l’edificio che si trova in viale Milano
e che oggi è conosciuto come “il mollificio”.
-Le coordinate B.M.S. (British Standard Modified), sono un sistema che divideva il territorio in fogli che a loro
volta erano divisi in quadri di 100 chilometri di lato, ciascuno dei quali denominato da una lettera. Per
esempio tutto il lodigiano si trovava nel quadrato denominato con la lettera K. Le cifre seguenti indicano la
distanza lungo l’asse X e lungo l’asse Y del quadrato che ha come punto zero, o origine, il vertice in basso a
sinistra. Le cifre sono sempre in numero pari, la prima metà che riguarda l’asse X e la seconda metà l’asse
Y, il loro numero può essere di quattro sei o otto a seconda se indicano la distanza in chilometri, centinaia di
metri o decine di metri.
Per esempio Lodi veniva indicata con le coordinate K 4846, perché si trovava nel quadrato K a 48 chilometri
lungo l’asse X e 46 chilometri lungo l’asse Y. Questo sistema appare difficile e macchinoso, in realtà è un
sistema di orientamento e di individuazione dei punti geografici molto semplice ed intuitivo.-
I DATI PERSONALI
Boyd Blain Chambers Jr., nacque il 2 agosto 1921 a Cincinnati in Ohio al 2432 di Maplewood Avenue,
terzogenito di quattro fratelli fu il primo figlio maschio a nascere dopo le sue sorelle maggiori Elizabeth e
Barbara e prima di suo fratello Marshall. In casa veniva famigliarmente chiamato con il nomignolo di “Pete”.
La famiglia del capitano Chambers Jr. era una famiglia altolocata, infatti il padre, Boyd Blain Chambers sr.,
ebbe una brillante carriera come allenatore di squadre di baseball, basket e football americano di vari
college ed università, tanto che ancora oggi viene citato negli annali sportivi, fino a ricoprire la carica di
direttore del settore sportivo della Cincinnati University.
Per molti anni dopo la guerra all’interno del torneo di tennis di Cincinnati venne assegnato il Trofeo
Chambers alla memoria.
Il capitano Chambers studiò alla Walnut Hills High School, in seguito, nell’anno accademico 1939-40,
frequentò alla Denison University una facoltà scientifica per poi decidere per la carriera militare ed iscriversi
alla Accademia militare di West Point dove si laureò in ingegneria nel giugno del 1943.
Venne arruolato nell’Air Corps con il numero seriale 0-025883, iniziando l’addestramento al volo che si
svolse alla Thunderbird Field Air Base in Arizona ed alla Craig Field Air Base a Selma in Alabama.
Il 3 luglio del 1944 venne assegnato al 527th Fighter Squadron dell’86th Fighter Group.
Fu decorato con la Air Medal con quattro foglie di quercia per la sua partecipazione alla campagna d’Italia
che si interruppe il 1° gennaio 1945.
Il capitano Boyd Blain Chambers jr.
L’aereo pilotato dal capitano Chambers era un P-47 Thunderbolt modello D-30-RE, costruito dalla Republic
Aviation Corporation con numero di serie 44-20546.
Il P-47 era un aereo molto potente e veloce, grosso e robusto era un buon incassatore di colpi oltre ad
essere ottimamente armato. Fu un buon aereo da caccia ma diede il meglio di sé nelle azioni di attacco al
suolo come cacciabombardiere. In particolare il modello pilotato da Chambers era dotato del tettuccio a
goccia, detto bubble top, che permetteva una eccezionale visibilità al pilota.
Un P-47 Thunderbolt con i colori dell’86th Fighter Group e lo stemma del 527th Fighter Squadron
come quello pilotato dal capitano Chambers.
Lo stemma del 527th Fighter Squadron
Sergio Inzoli, Lodi agosto 2013
Fonti e Ringraziamenti:
- Mr. Marshall Chambers, Mims, Florida
- A.F.H.R.A. Air Force Historical Research Agency, Maxwell Air Force, Alabama.
- A.H.R.C. Army Human Resources Command, Fort Knox, Kentucky.
- A.F.H.S.O. Air Force Study Office. Bolling, Washington D.C.
- Archivio Storico Comunale, via Fissiraga, 17, Lodi.
- Anagrafe del Comune di Lodi.
- Il personale del Cimitero Maggiore di Lodi.
- A.N.P.I. sezione di Lodi.
- sig. Pino Generani, Lodi.
- sig. Vignoli Ernesto, Lodi.
- Phil Nuxall, Spring Grove Cemetery & Arboretum, Cincinnati Ohio.
- Public Library of Cincinnati & Hamilton County, Cincinnati, Ohio.
- Denison University, Granville. Ohio.
- Ercole Ongaro “Dal carcere chiamando primavera. Lodi dalla Resistenza alla Liberazione”. Lodi 1980.
- “Fanfulla da Lodi” del 7 gennaio 1945, Biblioteca Braidense, Milano.