L`asino e la tartaruga
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L`asino e la tartaruga
L’asino e la tartaruga V Primaria a.s. 2012/2013 L’ asinello e la tartaruga Un giorno un asinello che pascolava su un prato vide una tartaruga triste e sola. La tartaruga disse all’asino che nessuno voleva stare con lei perché era piccola, lenta e aveva una bruttissima toppa sul guscio. L’asino decise di portarla in giro per il mondo sulla sua schiena. La tartaruga che non aveva mai alzato la testa, vide un cielo bellissimo e tantissimi monti. Quando si fece sera i due amici si addormentarono sotto un albero. La mattina seguente, la tartaruga andò a svegliare l’asino e gli diede la sua toppa gialla e brutta perché così si sarebbe ricordato sempre di lei. Questa storia ci insegna che ognuno di noi è unico e irripetibile e anche se ha qualche difetto non bisogna metterlo da parte ma aiutarlo per non farlo sentire triste e solo. ANGELA TANZILLI E GIULIA PARENTE CLASSE V° RIASSUNTO L’asinello e la tartaruga Un giorno un asinello che si trovava a passeggiare in un prato incontrò un piccolo animaletto che non aveva mai visto prima. Era una tartaruga tutta sola e triste. Si avvicinò ed incominciò a parlare con lei ed a chiederle perchè era così angustiata. La piccola tartaruga rispose piangendo all’asinello che si era persa e che si sentiva tanto sola perchè non aveva amici che volessero stare con lei. Pensava di essere brutta e e si sentiva diversa da tutti gli altri animali a causa di una chiazza gialla sulla sua corazza. ANGELA TANZILLI E GIULIA PARENTE CLASSE V° L’asinello cercò di consolare amorevolmente la piccola tartaruga dicendole che ognuno nella sua diversità è unico e si offrì di darle un passaggio sulla sua groppa per farle scoprire un mondo tutto nuovo. Varcarono prati, colli, monti con grande gioia ridendo scherzando e cantando. La piccola tartaruga abituata a vedere solo in basso quando scoprì il cielo azzurro, il sole, gli uccellini che cinguettavano e danzavano in cielo, i monti ricoperti di verde provò una grande gioia di fronte a tanta bellezza. Venne la sera e i due animali si misero a dormire sotto un albero di pesco, appiccicati per tutta la notte. ANGELA TANZILLI E GIULIA PARENTE CLASSE V° Al mattino, la tartaruga felice e commossa, ringraziò l’asinello perchè le era stato amico e le aveva insegnato che al mondo esistono tante belle cose da scoprire, come l’amicizia, la bellezza della vita, l’unicità di ogni essere vivente e la consolazione. Commossa staccò dal suo guscio la chiazza gialla e la mise tra le zampe dell’asinello che iniziò subito a sfavillare. L’asinello sentì nel suo cuore tutto l’amore donatogli dalla tartaruga. ANGELA TANZILLI E GIULIA PARENTE CLASSE V° ANGELA TANZILLI E GIULIA PARENTE CLASSE V° Riflessione Questo racconto ci è piaciuto molto perchè mette in luce il valore dell’amicizia e dell’amore. L’amico è per noi quello che ci sta sempre vicino nella felicità e nell’infelicità, che ci ascolta nei nostri sfoghi e ci incoraggia, che ci dà buoni consigli e non è mai invidioso ma rimane sempre al nostro fianco. Anche quando tutti ci voltano le spalle lui ci rimane vicino pronto a consolarci e corre da noi nel momento del bisogno ignorando ciò che dicono o pensano gli altri. Ci sono amici speciali di cui ci si può fidare sempre e che ci aiutano senza giudicare i nostri difetti e i nostri limiti facendoci sentire unici. La tartaruga e l’asino C’era una volta un asino che vide una tartaruga che piangeva e le chiese:”perché stai piangendo?”, “perché nessuno mi vuole bene” rispose la tartaruga. Dopo un po’ hanno fatto amicizia. Siccome la tartaruga stava sempre a testa in giù, ad un certo momento guardò in sù e disse:” che bello il mondo!” Si fece notte. La mattina dopo l’asino stava ancora dormendo e la tartaruga lo svegliò per dirgli grazie. Da questa lettura ho capito che l’amicizia è importante perché non ci si sente più soli. Dayana e Ludovica L’ASINO E LA TARTARUGA Un giorno un asino vide una tartaruga e capì dal suo sguardo che era triste e gli chiese:< Perché sei triste?> La tartaruga rispose:< Nessuno vuole essere mio amico perché sono lenta e perché ho un tassello giallo sul guscio che mi rende diversa dagli altri.> L’asino le disse:< Coraggio, non essere triste!> La prese sul dorso e la portò in giro per il mondo; attraversarono colline e montagne cantando e ballando. Si fece buio e si misero a dormire sotto un albero. La mattina dopo la tartaruga si svegliò mentre l’asino ancora dormiva; la tartaruga lo svegliò, lo ringraziò per averle fatto conoscere il mondo e per averle fatto capire che era diversa dalle altre tartarughe e per questo era unica e speciale. Questo testo ci ha fatto capire che ognuno di noi possiede delle caratteristiche diverse che possono non piacerci ma che dobbiamo imparare ad accettarle perché questo ci rende unici e speciali. Inoltre questa storia ci ha insegnato che, attraverso l’amicizia, si può trovare il coraggio di superare delle difficoltà e dei pensieri negativi su sé stessi. LA TARTARUGA E L’ASINO Una tartaruga era disprezzata dalle sue amiche. Aveva un pezzo di guscio giallo e se ne stava tutta sola per il bosco. Un asino la vide e dispiaciuto della sua tristezza si avvicinò lentamente e disse “Cosa stai facendo tutta sola?” e la tartaruga rispose ”Le mie amiche mi disprezzano perché ho un pezzo di guscio giallo”. L’asino era molto gentile con lei perché non gli importava dell’aspetto fisico ma gli piaceva l’aspetto interiore, infatti la tartaruga era molto buona. Con l’asino la tartaruga si divertiva un mondo a giocare e l’asino non la lasciava mai da sola perché erano diventati grandi amici. Insieme vedevano tante specie di animali. Loro facevano tanta amicizia con gli animali del bosco. La tartaruga era contenta di viaggiare con l’asino. Un giorno l’asino mise la tartaruga sulla sua schiena e la portò in giro per il mondo. Per la prima volta la tartaruga vide il sole, il cielo, le nuvole, i gabbiani e i pappagalli e disse “Che bello il mondo. Mi piace da morire”. I due animali vissero felici e contenti in amicizia. Questa storia ci è piaciuta molto per l’amicizia tra gli animali e è stato molto bello il fatto che l’asino non ha giudicato la tartaruga per l’aspetto esteriore ma ha guardato l’aspetto interiore. Questa storia ci fa capire che siamo tutti uguali e che non dobbiamo giudicare senza conoscere l’aspetto interiore delle persone. Federico e Valerio pag. 1 di 2 LA TARTARUGA E L’ASINELLO C’era una volta una tartaruga che voleva stare con qualcuno , però nessuno la voleva perché era lenta e piena di rughe . Poi arrivò un asinello, che le chiese : “Perché hai sempre la testa rivolta verso il basso ?” E lei rispose : “ Nessuno vuole stare con me , sono lenta e piena di rughe” . L’asinello rispose : “Allora prova ad alzare la testa , potrai vedere un cielo pieno di nuvole , con l’arcobaleno” . La tartaruga alzò la testa e constatò che tutto era splendido ; ringraziò l’asinello per averle fatto notare ciò . I due divennero per sempre amici e si misero a dormire vicini vicini sotto un albero . Giuliano Un giorno un asinello, mentre brucava l’erba su un bel prato verde,vide una tartaruga tanto triste e le chiese:” Perché sei così triste tartaruga?” La tartaruga gli rispose che nessuno la voleva come amica, perché era lenta, rugosa e diversa dagli altri. L’asinello le disse che non doveva preoccuparsi e così la tartaruga iniziò a raccontare all’asinello tutte le cose tristi e brutte che le erano capitate. L’asinello ascoltò molto attentamente e la tartaruga quando finì di raccontare si sentì sollevata. L’asinello si sentì felice di aver accontentato la tartaruga. La tartaruga, commossa di aver incontrato qualcuno con cui confidarsi, propose all’asinello di diventare suo amico. L’asinello rispose: “Che bello! Ho sempre sognato di avere un’amica”. I due nuovi amici giocarono fino a quando tramontò il sole e poi andarono a dormire sotto un albero. Il giorno dopo la tartaruga regalò all’asino una sua squama gialla in segno di amicizia e di affetto. Secondo me questa fiaba è bellissima, perché ci insegna che ognuno di noi è unico e speciale e che non esistono differenze che possano allontanarci. Purtroppo in questo mondo, oggi non c’è tutta questa solidarietà, perché ci vuole più fiducia nei confronti del prossimo e pensare di più a Gesù.