Ccineforum - Cinema Teatro Astra

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Ccineforum - Cinema Teatro Astra
via Roma 3/B
San Giovanni Lupatoto (VR)
tel/fax 045 925 08 25
www.cinemateatroastra.it
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l’altro
inema
C
presenta
cineforum
stagione 2012/2013
I FILM VISTI: 1 Marigold Hotel • 2 Romanzo di una strage • 3 Marilyn • 4 La guerra è dichiarata • 5 The Words • 6 Gli equilibristi • 7 La mia vita è uno zoo • 8 Un sapore di
ruggine e ossa • 9 Il rosso e il blu • 10 Il matrimonio che vorrei • 11 Argo • 12 Viva l’Italia • 13 Venuto al mondo • 14 Skyfall
Il Sospetto
regia:
Thomas Vinterberg
interpreti:
15
Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse
Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Anne
Louise Hassing, Lars Ranthe, Alexandra Rapaport
anno: Danimarca 2012
genere: Drammatico
durata: 115'
premi: Festival di Cannes 2012 Miglior attore a
Mads Mikkelsen BAFTA - British Academy of Film
and Television Art 2013 Nomination Miglior film
straniero European Film Awards 2012 Miglior
sceneggiatore europeo
Febbraio 2013
lun 4 ore20.45
mar 5 ore21.00
merc 6 ore 21.15
L
avorare con i bambini oggigiorno è un proble- riuscirebbe a trasmettere senza falsificare scene visto “il pisello”. [...] All'inizio qualcuno fa a Klara
ma. I tanti casi di pedofilia di cui finalmente si o dialoghi. Sappiamo che il protagonista non ha domande che hanno già in sé risposte univoche e
viene a sapere grazie ad una sensibilità generale commesso nulla, eppure il sospetto degli altri è così terribili. Poi, sicuri che a quell'età non si menta,
più attenta ai rischi derivanti da alcune perver- insistito che viene il dubbio anche a noi che qual- i genitori degli altri bambini si convincono d’aver
sioni dell’uomo ha creato come controindicazione cosa sia successo davvero. La vera ciliegina sulla smascherato un mostro. E con loro se ne convincotorta però è la scena finale. Per questa no tutti gli uomini e tutte le donne che vivono atuna fobia generale che spesso
pellicola Mads Mikkelsen ha vinto il torno a Lucas.
fa passare per inappropriati Un film che arriva
premio per la migliore interpretazioatteggiamenti assolutamente senza complimenti
er la comunità ora si tratta di braccarlo, isolarlo,
ne a Cannes 2012. Un riconoscimento
normali. Basta che si tenga
colpirlo. Sempre più coesi e in buona coscienza,
e che resta dentro. meritatissimo.
una mano o si dia un abbracgli amici di un tempo lo circondano con il loro moAndrea D’Addio - filmup.it ralissimo odio. Qualunque cosa faccia, qualunque
cio ad un bambino ed ecco che
l’idea che qualcuno possa equivocare il tutto come
cosa dica, qualunque sentenza un giudice emetta,
un qualcosa che nasconde dell’altro è dietro l’anagten, la caccia, è il titolo originale di “Il sospet- Lucas è condannato. Lo è come una preda rituale,
golo. Il caso di Rignano Flaminio, a cui "Il sospetto”. E di una caccia antica, crudele e in buona come un capro espiatorio offerto al bisogno di rito" non è ufficialmente ispirato, ma che sembra la coscienza racconta Thomas Vinterberg con il co- trovare sicurezza e ordine. Né conta per i linciatori
fonte principale questo film, ne è un caso più che sceneggiatore Tobias Lindholm. Da qualche parte che gli occhi della vittima urlino l'innocenza che la
mai emblematico. "Il sospetto" del resto è un film in Danimarca, Lucas (Mads Mikkelsen), Theo (Tho- sua voce non riesce a esprimere. Ogni suo sguardo,
costruito proprio su questo tipo di equivoci. Un ma- mas Bo Larsen), Bruun (Lars Ranthe) e molti altri ogni suo comportamento, ogni suo gesto valgono
estro d’asilo si trova accusato di pedofilia per er- sono legati dai più ovvi fra i riti d'amicizia virile: solo a confermare la sua colpa mostruosa. Alla fine
rore. La cittadina è piccola e la comunità reagisce grandi mangiate, ancora più grandi bevute, appo- però sembra che tra i persecutori nasca un sospetto
al presunto "cattivo" come peggio può, rovinando- stamenti fra i boschi autunnali in attesa delle prede contrario, nutrito di compassione e vergogna. L’amigli la vita in ogni maniera possibile, lasciando che da abbattere… La loro solidarietà è forte quanto cizia e la solidarietà di un tempo possono tornare.
il semplice sospetto del titolo basti ed avanzi per i loro corpi di saldi quarantenni. Accade però che Di nuovo Lucas è ammesso agli antichi rituali virili.
condannare definitivamente e senza appello l’im- Theo abbia una figlia dalla fantasia inquieta, Klara Eppure, nel cuore profondo della muta dei cacciaputato. Il regista danese Thomas Vinterberg, uno (Annika Wedderkopp). La bambina frequenta l’asi- tori la sua condizione non cambia. Lo stigma del cadei fondatori del Dogma 95, realizza un film a prima lo in cui lavora Lucas, e ne è innamorata come si pro espiatorio resta sul suo volto. [...] La caccia più
vista ricattatorio verso lo spettatore, ma allo stesso può esserlo a cinque anni. Un giorno, per vendicarsi antica e crudele, quella degli uomini agli uomini,
tempo quasi perfetto nel riuscire a trasmettere il di un suo rimprovero prudente e dolce, Klara con- non può avere che un esito.
senso generale di isteria sui rapporti tra adulti e fida alla direttrice Grethe (Susse Wold) di averne
Roberto Escobar - L'espresso
bambini che permea la nostra epoca. È facile immedesimarsi subito con il protagonista, persona esemCentro fitness altamente qualificato e certificato propone corsi a numero chiuso di:
PILATES MAT, PILATES CON PICCOLI ATTREZZI, POSTURAL PILATES,
plare che ne subisce di tutti i colori. Dopo pochi
GINNASTICA DOLCE, GINNASTICA PER LA TERZA ETÀ, YOGA DINAMICO,
minuti di pellicola inizia idealmente il conto alla
FITBALL POSTURALE E AEROBICO, TRAINING FUNZIONALE, BOOT CAMP,
BEAT IT STONE HARD ATTITUDE SYSTEM, AEROBICA E STEP,
rovescia: quando verrà ristabilita la verità? Il tipo
TONIFICAZIONE E DIMAGRIMENTO, SISTEMI DI ALLENAMENTO HIT,
di costruzione narrativa scelto è piuttosto convenRIEQUILIBRIO POSTURARLE E RECUPERO FUNZIONALE.
zionale, così facendo ci si mette poco a conquistare
L&G ESSENCE STUDIO A.S.D.
il pubblico, eppure Vinterberg riesce a nobilitare il
Via Garofoli, 113 San Giovanni Lupatoto (VR)
tutto riuscendo a creare quel pizzico di ambiguità
Luca 349 6363386 - Gladys 328 6514253 - [email protected]
(è davvero innocente?) che solo un grande regista
P
J
Una famiglia perfetta
regia:
Paolo Genovese
16
interpreti:
Febbraio 2013
lun 11 ore20.45
mar 12 ore21.00
merc13 ore 21.15
U
n uomo solo affitta per Natale una compagnia
di attori che impersonino la su inesistente famiglia. Questa è la premessa di Una famiglia perfetta, il nuovo film del regista di Immaturi, Paolo
Genovese, interpretato da Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Carolina Crescentini e
Francesca Neri.
Dal cosiddetto high concept si dipana una commedia corale che segue diversi fili ma che alla fine
si intreccia completamente sul personaggio di
Castellitto, che l'attore ha definito, nel corso della conferenza stampa di presentazione del film a
Roma, il “protagonista morale”.
Un corto circuito di attori che interpretano attori
che interpretano un copione, un continuo gioco di
rimandi tra realtà e messa in scena che tenta [...]
la strada della commedia brillante e del film natalizio per parlare con leggerezza di temi pesanti
come la solitudine, il rimpianto, l'amore e il rapporto di coppia. [...] Si passano due ore piacevoli
in compagnia di una galleria di personaggi a cui ci
si affeziona. [...] “Il progetto del film risale a una
decina di anni fa – racconta Genovese – quando
mi chiesero di fare il remake di una commedia
spagnola [Familia di Fernando León de Aranoa,
ndr]. Decisi di non farlo, ma mi rimase impressa
l'idea di partenza di quel film: un uomo che affitta
degli attori per ricreare una famiglia nel giorno
del suo compleanno”.
“L'idea è geniale – interviene Castellitto – e Paolo
sa raccontare temi seri con ironia e garbo. Questo film dimostra come il cinema italiano possa
contare su un ventaglio di talenti straordinari,
non ultimo Marco Giallini”. Il quale, interpellato,
definisce il suo personaggio “un cornuto pieno di
sentimenti”. Ma Claudia Gerini, che nel film interpreta sua moglie (vera) e la moglie finta di Castellitto, non è d'accordo: “Nel film dico a Sergio 'Fino
all'alba sono tua moglie'. Per me vuol dire che ho
già scelto un altro”. E, a proposito del regista: “Paolo è un autore che ama gli attori”. Scherza invece
Giallini: “Di registi come Paolo ce ne sono pochi e
per fortuna, perché è della Lazio!”.
“Una famiglia perfetta risponde alla domanda:
come sarebbe la vita senza il Natale? – prosegue
Castellitto – Forse avremmo un'occasione in meno
per tentare di amarci. Il Natale è un po' come le
Olimpiadi: finché dura è come se le guerre e la
fame nel mondo non ci fossero più. Poi finisce e
tutto ricomincia da capo”.
Marco Triolo - film.it
P
aolo Genovese ci ha consegnato finora commedie dignitosamente cucite, capaci di qualche
sorriso (Incantesimo napoletano) e discreti incassi (Immaturi , Immaturi - Il viaggio e La banda dei
Babbi Natale). E ora con Una famiglia perfetta,
Sergio Castellitto,
Claudia Gerini, Marco
Giallini, Carolina Crescentini,
Eugenia Costantini, Eugenio
Franceschini, Francesca
Neri, Ilaria Occhini, Maurizio
Mattioli, Sergio Fiorentini, Paolo
Calabresi
anno: Italia 2012
genere: Commedia
durata: 120'
dal 29 novembre al cinema, riesce a fare anche un Inizia la commedia dentro la commedia. Certo,
piccolo passo in avanti, regalando un film di una per un attore recitare Brecht o Shakespeare è
certa originalità, che apre a risate fragorose e a altra cosa, ma è pur vero che forse è meglio acpiù livelli di lettura. Il soggetto, scritto dallo stes- contentare per un giorno i desideri di un folle che
so Genovese insieme al socio Luca Miniero, non è mettere in scena presepi viventi o vestirsi da Babbo Natale nei centri commerciali. La recitazione è
però tutta farina del suo sacco.
Si ispira alla pellicola spagnola Familia di Fer- ben remunerata solo per pochi eletti. Ecco il vero
nando Leon de Aranoa, a cui il regista romano dà dramma dell'arte.
Ma Leone/Castellitto è difficile da esaudire: semivenature diverse.
Non faccio certo spoiler a rivelare l'essenza della na qua e là dei trabocchetti, gioca andando fuori
trama, già evidente nel trailer, nei tanti titoli di copione, forza la mano creando tensioni tra gli
articoli usciti in questi giorni, nei primi dieci mi- stessi attori.
nuti di film (certo, sarebbe stato bello gustarsi an- Alcune sequenze sono davvero esilaranti e suscitano scoppi di riso che è un vero
che quei primi dieci minuti
piacere rilasciare, distendensenza esser già inquinati del
dettaglio centrale ovunque Una commedia dal gusto dosi felici sulla poltroncina.
In questi tempi grigi non è
urlato): Sergio Castellitto è amaro arricchita da
da sottovalutare la capacità
Leone, un uomo solo e miste- esilaranti imprevisti.
di certo cinema di infondere
rioso che per Natale ingaggia
buonumore. E Una famiglia
una compagnia di attori teatrali perché si finga la sua famiglia. Una famiglia perfetta questo pregio lo ha. L'ingresso in scena
perfetta. Tre figli (anzi, poi quattro), una moglie con tanto di capriola da film d'azione di Angelo
adorabile (Claudia Gerini , altera e brava), l'anzia- (Lorenzo Zurzolo), il nuovo figlio perfetto, attore
na e bella mamma Rosa (Ilaria Occhini), il fratello strappato a Scorsese e chiamato "il professioniFortunato (Marco Giallini, ciclone comico) con la sta", è da sganasciarsi.
compagna Sole (Carolina Crescentini, penalizzata Com'è vincente ai fini della risata piena il sopraggiungere in questa idilliaca famiglia finta della
da un personaggio tedioso).
In una villa maestosa nei magnifici colli umbri, sconosciuta vera di nome Alicia (interpretata da
vicino Todi, la scena si apre sulla famiglia riuni- Francesca Neri, che nel suo viso rifatto pare più
ta per il pranzo della vigilia, tra preparativi per il finta di tutti).
cenone, l'albero di Natale pieno di addobbi, sorrisi [...] Nella narrazione realtà e finzione viaggiano
all'inizio su binari paralleli, per poi confondersi
lucidati e buone maniere ostentate.
Ma quando il piccolo Daniele (Giacomo Nasta) sempre più: i diversi piani si mescolano e si fatica a
con il suo maglioncino rosso un po' stretto compa- capire cos'è vero e cosa non lo è. La famiglia perfetre per unirsi alla tavolata, ecco che scatta il primo ta non esiste, e forse neanche una sola verità. [...]
Simona Santoni - Panorama
imprevisto.
"Io non voglio passare il Natale con un figlio che
non mi piace!", urla Leone/Castellitto con disprezzo verso il piccolo, a suo dire troppo grasso.
Ma la sua non è un'esclamazione da padre snatuSiamo orgogliosi di segnalare
rato. Ecco il primo segnale che una farsa è stata
che nel cast di questo film
inscenata: gli attori sono stati profumatamente
è presente, nel ruolo di Pietro,
ingaggiati per trascorrere 24 ore di pura finzione.
Devono essere la famiglia ideale di un uomo senza
un giovane attore lupatotino
famiglia, seguendo un copione scritto.
eugenio franceschini
E solo se lo eseguiranno tutti alla perfezione saranno pagati.
Presentando la tessera del Cineforum
sconto del 10%
Piazza Umberto I, 27
S. Giovanni Lupatoto - Verona
Telefono 045 545724
La regola del silenzio
regia:
Robert Redford
interpreti:
Febbraio 2013
lun 18 ore20.45
mar 19 ore21.00
merc20 ore 21.15
I
Weather Underground o Weatherman, nome preso da una canzone di Bob Dylan, sono stati uno
dei gruppi politici più diffamati della storia del Novecento. Grazie alla propaganda, ancora oggi molti
li identificano come un nucleo di terroristi, una specie di BR americane.
Non lo erano affatto, come non lo erano il gruppo
fratello, le Pantere Nere, la cui principale attività
consisteva nel volontariato nei ghetti, per esempio
preparare le colazioni ai bambini di Harlem. Almeno fino a quando la polizia non uccise a freddo
alcuni leader disarmati. L’attività più violenta dei
weatherman lungo gli anni di piombo ‘70 è stata
piazzare nottetempo bombe in deserti uffici governativi. Questo terrore, in un paese dove ogni settimana un killer di buona famiglia fa strage di intere
scolaresche e colpi di mitra e bazooka, ha assicurato
al gruppo una caccia all’uomo trentennale da parte
dell’Fbi. Alla fine tutti sono stati messi in galera e
tutti ne sono usciti per l’assoluta inconsistenza delle prove, molte raccolte in maniera illegale.
Tranne un paio di ex membri diventati dei veri rapinatori, ma solo anni dopo lo scioglimento del gruppo. Da questa pagina nera della storia americana,
il vecchio liberal Robert Redford ha tratto un film,
The company you keep, esteticamente poco rilevante - Redford è un regista discreto e assai convenzionale ma notevole per struttura e scrittura.
A distanza di una vita dai fatti, l’Fbi è ancora alla
ricerca dei weathermen. Una vendetta mascherata
da giustizia piomba in vite completamente cambiate nel corso del tempo, le stravolge, pretende di
inchiodarle a un lontano passato. Ma pur separati
dagli anni e dai percorsi, i vecchi compagni riescono a ritrovare la solidarietà d’un tempo. Una trama
coraggiosa e intelligente, per di più con un cast
stellare, dallo stesso Redford a Susan Sarandon, da
Nick Nolte a Stanley Tucci a Julie Christie, capace
di mettersi al servizio della storia.
Un film da vedere e da discutere.
Curzio Maltese - la Repubblica
17
Robert Redford, Shia LaBeouf, Julie
Christie, Sam Elliott, Brendan Gleeson, Terrence
Howard, Richard Jenkins, Anna Kendrick, Brit
Marling, Stanley Tucci, Chris Cooper, Nick Nolte,
Susan Sarandon, Jackie Evancho
anno: USA 2012
genere: Thriller
durata: 117'
premi: Mostra d'Arte Cinematografica
Internazionale di Venezia 2012 Premio Open
2012 - Robert Redford
alla vecchia maniera, con qualche luogo comune e smo. Infatti in La regola del silenzio c'è un cronista
belle immagini d'archivio (ne avremmo volute di d'assalto (LaBeouf), un giovane segugio di provinpiù), che rievoca un episodio dei tempi della conte- cia che nell'ansia di fare uno scoop tira in qualche
stazione, quello dei Weather Underground, gruppo modo le fila di tutto il racconto, mettendo insieme
radicale che nei primi anni ’70, gli anni della pro- i pezzi del puzzle sempre un passo avanti rispetto
testa contro la guerra del Vietnam e degli hippie, all'Fbi.
scivolò in clandestinità compiendo varie azioni ter- Ne fa le spese l'avvocato Jim Grant (Redford), da
roristiche: bombe in alcuni edifici e una rapina a poco rimasto vedovo con una figlia di 11 anni, che
si trova braccato in tutti gli States
mano armata che finì nel
per un omicidio commesso 30 anni
sangue con la morte di Un film dal solido
prima nel clima infuocato della prouna guardia giurata. Ma
impianto narrativo
testa. Ma è come se il giovane properché parlarne ora? Redtagonista non potesse comprendere
ford, che si è ispirato a un che fa convivere
romanzo di Neil Gordon, intrattenimento e storia. a fondo le ragioni di quell’idealismo
deviato, finito in violenza e tragedia.
sostiene di aver aspettato
la giusta distanza temporale che ha portato quei È come se le due generazioni fossero distanti non
trent’anni ma trenta anni luce.
fatti a entrare nella storia americana.
Noi abbiamo invece l’impressione che cercasse un Il film è anche una riflessione sul tempo e su come
plot capace di rinverdire toni e atmosfere di quel esso incida sull'identità e la coerenza ideologica.
capolavoro di cinema politico americano che è Tutti Con varie sfumature.
gli uomini del presidente, il famoso film di Alan J. Mentre il personaggio di Redford è condizionato
Pakula sul Watergate fortemente voluto proprio da nelle sue scelte dall'amore per la figlia piccola, l'ex
lui, che lì aveva il ruolo di un giovane cronista del compagna Julie Christie, che ha continuato a vivere
Washington Post, decisivo nell'impeachment del in clandestinità, non sembra affatto pentita.
presidente Nixon insieme al collega Dustin Hoff- Un “come eravamo” dove l’aspetto action (necessaman. E tuttavia è come se in qualche modo i due riamente sacrificato, data l’età quasi geriatrica dei
film – e le due epoche – dialogassero a distanza. protagonisti) è davvero la cosa meno importante.
Cristiana Paternò - Vivilcinema
Raccontandoci anche com’è cambiato il giornali-
C
ome Clint Eastwood, è un attore passato dietro la macchina da presa (con esiti forse meno
travolgenti ma pur sempre con un Oscar vinto, per
Gente comune). E come Clint, ama la politica, anche se sta sulla sponda opposta. In più, i due attoriregisti americani sono accomunati dal vivere una
splendida vecchiaia, che li vede ancora in piena e
fertile attività.
Stiamo parlando di Robert Redford, che torna con
La regola del silenzio, con la sua bella faccia che è
ormai una carta geografica di rughe e un cast che,
a parte Shia LaBeouf, è un omaggio nostalgico alla
gloriosa Nuova Hollywood (Nick Nolte e Julie Christie, accanto a Susan Sarandon, Richard Jenkins e
Stanley Tucci). Il film è un thriller politico girato
Produzione propria,
Specialità dolci e salate,
Torte nuziali e rinfreschi.
Viale Olimpia, 6 - tel. 045 545771
San Giovanni Lupatoto (VR)
La migliore offerta
regia:
Giuseppe Tornatore
Febbraio 2013
lun 25 ore20.45
mar 26 ore21.00
merc27 ore 21.15
V
irgil Oldman è uno stimato antiquario, che vive Sturgess in una scena del film La migliore offerta di
in totale solitudine e soffre di un'istintiva ri- Giuseppe Tornatore Il film pone subito a confronto,
trosia nei confronti degli altri. L'uomo, celebre nel dialetticamente, il mondo di Virgil con quello di Claisuo ambiente come battitore d'aste e intenditore di re, mostrando i parallelismi, anche spaziali, tra due
opere d'arte, coltiva pochissimi e selezionati rapporti esistenze ai margini: la bianca, asettica realtà della
personali: tra questi, quello col collega di lungo corso casa dell'uomo, con quello studio nascosto (rappreBilly e quello col giovane Robert, abile restauratore sentato da scenografie quasi sci-fi) in cui l'antiquario
di congegni meccanici. Il giorno del suo sessantatre- rimira centinaia di volti di donna, surrogati di una
esimo compleanno, Virgil riceve la telefonata di una carne che è pericoloso persino toccare; gli interni bagiovane donna, Claire, che gli chiede di effettuare rocchi e decadenti della villa di Claire, ignorati però
una valutazione sul mobilio della sua magione di fa- dalla donna perché già troppo grandi, anticamera
miglia. All'appuntamento stabilito, la donna tuttavia delle pericolose visioni rintracciabili all'esterno. Due
non si presenta: Virgil, infastidito, è deciso a liquidar- sensi (auto)menomati, quindi: il tatto da una parte e
la, ma dopo le scuse di Claire accetta malvolentieri la vista dall'altra. Solo l'incontro e l'avvicinamento
un secondo appuntamento. Anche stavolta, però, reciproco potranno riattivarli ed aiutare entrambi i
Claire non si fa vedere, lasciando al suo domestico il personaggi. Il film di Tornatore, attraverso l'incontro
compito di scortare Virgil all'interno della proprietà. tra questi due caratteri "speciali", riflette sui confiPer qualche motivo, in tutte le occasioni successive, ni tra il vero e il falso, sull'idea stessa di messa in
scena, sull'autenticità rintracla ragazza evita regolarmente
nell'impostura (sempre
di mostrarsi a Virgil, comuniUn’offerta imperdibile, ciabile
rinnovata) dell'arte, e su quanto
cando con lui solo da dietro la
di fittizio e di ingannevole si può
porta chiusa di una stanza della per chi ama il cinema,
rinvenire (anche) nei più autencasa. Pare che nessuno, com- le belle storie e
tici sentimenti umani. E' questo
preso il domestico, abbia mai i grandi attori.
giocare,
pirandellianamente,
effettivamente visto la giovane.
Virgil inizia così ad essere intrigato dalla fantasma- sul confine tra realtà e finzione e sulle loro competica presenza di Claire; ma il suo interesse si punta netrazioni, a costituire uno degli aspetti più interesanche su alcuni pezzi meccanici ritrovati in casa, che santi del film: Virgil e Claire compiono un percorso,
l'uomo scopre essere parte di un congegno antichis- ognuno a modo proprio, che li porta a una maggiore
simo... La migliore offerta: Sylvia Hoeks in una scena comprensione di sé stessi e del mondo. Un risultato
del film Dopo un progetto grande, coraggioso e poco reale e tangibile, seppur passato attraverso un perequilibrato come quello di Baarìa Giuseppe Tornato- corso ricco di insidie e inganni: interessante anche
re cambia decisamente temi e atmosfere. La migliore il ruolo rivelatore di quell'automa meccanico, che
offerta, opera su cui il regista ha scelto di mantenere curiosamente si fa "testimone" in maniera analoga al
fino all'ultimo una coltre di silenzio, è una pellicola suo omologo dello scorsesiano Hugo Cabret. Geoffrey
dal respiro internazionale (l'imprecisata ambienta- Rush ne La migliore offerta di Giuseppe Tornatore
zione mitteleuropea è frutto di esterni girati in varie Solo nell'ultima parte di questo riuscito La migliore
città del Vecchio Continente) che tuttavia si caratte- offerta si può forse rinvenire qualche lungaggine, in
rizza per il taglio personale e per un'atmosfera densa, uno script generalmente ben congegnato, tradotto in
enigmatica e quasi rarefatta. Il riferimento più vicino, immagini da una regia elegante e avvolgente; in un
nella filmografia di Tornatore, è probabilmente il suo cast di ottimo livello, oltre al già citato Rush, spicthriller del 2006 La sconosciuta: alcuni motivi di fon- ca ovviamente l'intrigante e fragile co-protagonista
do (l'ossessione per gli spazi, il dolore della memoria, Sylvia Hoeks (che fa la sua entrata in scena a metà
l'attrazione tra personaggi borderline), nonché il fa- film), senza dimenticare i contributi di Jim Sturgess
scinoso senso di mistero emanato dalla narrazione, e di una leggenda vivente come Donald Sutherland.
sono effettivamente affini alla pellicola interpretata Fa sempre piacere, inoltre, ritrovare sullo schermo
da Kseniya Rappoport. Qui, tuttavia, il regista sici- le note di Ennio Morricone, specie in progetti così
liano si affranca ulteriormente dalla struttura del affini al suo modo di sentire il cinema in musica:
thriller, confezionando un prodotto al confine tra i
generi, difficile da classificare e proprio per questo
tanto più affascinante: quella che vede protagonista
il solitario Virgil (interpretato da un grande Geoffrey
Rush) è piuttosto un'atipica storia d'amore, che si
colora da subito di toni noir e viene narrata come
un giallo. Il mistero che il protagonista è chiamato a
dipanare è quello dell'anima della giovane Claire, e
la sua sarà una personale indagine che modificherà a
fondo anche il suo stesso essere. Geoffrey Rush e Jim
interpreti:
18
Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia
Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson,
Dermot Crowley, Liya Kebede, Maximilian
Dirr, Miles Richardson, Katie McGovern, Gerry
Shanahan, Sean Buchanan, Lynn Swanson,
Kiruna Stamell, Brigitte Christensen, Anton
Alexander, Sylvia De Fanti, Jay Natelle,
Laurence Belgrave, Rajeev Badhan, Patricia
Meglio
anno: Italia 2012
genere: Drammatico
durata: 124'
parte dell'impatto emotivo del (bel) finale è anche
merito suo. Si fa fatica, attualmente, a immaginare
un autore come Tornatore privo del suo fondamentale apporto..
Marco Minniti - movieplayer.it
G
eoffrey Rush, Donald Sutherland, Jim Sturgess
e Sylvia Hoeks, un insieme di grandi attori internazionali per una love story dalle tinte molto oscure
che il nostro Giuseppe Tornatore ha girato in lingua
inglese, prevalentemente a Vienna – anche se alcuni
interni sono stati fatti in Italia – con un team tutto
nostrano. A cominciare dal fedelissimo e prestigioso
collaboratore alla colonna sonora, il Maestro Ennio
Morricone. “La migliore offerta – ha affermato Tornatore - è sì una pellicola relativa alle aste, con tutto
quello che circonda questo mondo molto particolare
- dove l’offerta più alta è quella vincente ma, è un
titolo, assolutamente allegorico, perché il film è una
grande storia d’amore. Quindi, questa ‘migliore offerta’ è riferita ai profondi sentimenti che, quest’uomo,
Virgil, prova per una donna, piuttosto giovane, di
nome Claire che è Sylvia Hoeks. Quale sia la ‘migliore
offerta’ che si può fare in amore è la vera scommessa
del film, e direi anche della vita… la più alta?, la più
bassa? E con questa chiave, questa domanda in testa
che ho girato la relazione tra quest’uomo e questa
donna, come un vero thriller, come un giallo classico,
ma dei sentimenti, non pensate ad omicidi, a morti e
feriti perché non vi è nulla di tutto ciò”. “Inoltre – aggiunge Tornatore – ho realizzato La migliore offerta
perché avevo bisogno di staccarmi dal mio passato.
Per come la vedo io questo è un film che rompe con
le costanti del mio cinema, un po’ come è successo
quando ho girato Una pura formalità. La migliore offerta, non è un film autobiografico ed ha una genesi
a dir poco curiosa. Come alcuni di voi sanno io tengo
tutti i miei soggetti e le mie idee nei cassetti di casa,
ogni tanto ne tiro fuori qualcuno e li rileggo. Questo
film nasce dall’unione di due progetti da me redatti,
molti anni fa, che trovavo però, entrambi, zoppicanti,
Poi il primo mi ha fatto venire in mente il secondo e,
unendoli, ha preso vita l’idea per questo film. Comunque non è Baarìa che è il film che volevo fare da una
vita e non è Nuovo Cinema Paradiso che considero lo
spin-off di Baarìa. Vi troverete davanti a qualcosa di
completamente diverso”.
primissima.it