Rassegna Stampa Politica 12-18 settembre 2016
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Rassegna Stampa Politica 12-18 settembre 2016
ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA RASSEGNA STAMPA 12 - 18 settembre 2016 RASSEGNA STAMPA ENPAPI (12-18 settembre 2016) ATTIVITÁ GOVERNATIVA, PARLAMENTARE E POLITICA 18app.it, al via la prima fase Comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri- Roma, 15 settembre 2016. Questa sera parte la prima fase di “18app.it”. Sarà infatti disponibile in versione beta www.18app.it, il sito attraverso cui il Governo assegnerà ai ragazzi del 1998 residenti in Italia 500 euro da spendere in cultura a partire da ottobre. In questa fase iniziale del progetto, gli esercenti (sia “fisici” che online) e gli enti culturali interessati potranno iniziare a registrarsi e coloro che hanno già compiuto 18 anni nel 2016 potranno richiedere l’identità digitale SPID. SPID è necessario per ottenere il bonus cultura che potrà essere utilizzato per cinema, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti, parchi naturali, aree archeologiche, teatro e danza. Il bonus sarà ottenibile e spendibile a partire dal prossimo mese fino al 31 dicembre 2017. Il sito è una webapp customizzata per mobile, quindi non scaricabile dagli store. NOVITÁ SU LAVORO, WELFARE E PENSIONI Governo: in pensione con anticipo di 3 anni e 7 mesi, da 63 anni (ANSA) - ROMA, 12 SET - L'Ape, l'anticipo pensionistico potrà essere chiesto dall'anno prossimo a partire dai 63 anni di età, quindi fino a 3 anni e sette mesi prima del raggiungimento della pensione di vecchiaia (per gli uomini, le donne la raggiungono ancora l'anno prossimo a 65 anni e 7 mesi). Questa flessibilità - secondo quanto emerso dall'incontro che si è tenuto oggi tra Governo e sindacati - sarà molto conveniente per le categorie disagiate, come coloro che a pochi anni dalla pensione hanno perso il lavoro e esaurito tutti gli ammortizzatori sociali, ma potrebbe essere molto costosa, fino al 25% dell'importo della pensione secondo alcune stime, per coloro che volontariamente decidono di lasciare il lavoro e non appartengono a nessuna delle categorie che il Governo deciderà di proteggere come, appunto i disoccupati, i precoci e i lavoratori impegnati in attività usuranti. La sperimentazione per l'Ape dovrebbe durare due anni, ovvero nel 2017 e 2018. La stima sulla rata di restituzione del prestito fino al 25% dell'importo della pensione deriva dal calcolo sulla restituzione netta (oltre il 16% in caso di tre anni di anticipo) maggiorata del tasso di interesse e del premio assicurativo. La percentuale può arrivare fino al 25% dell'importo di pensione se si considera un'uscita anticipata fino a tre anni e sette mesi. La percentuale così alta dipende dal fatto che nel caso di anticipo di tre anni e sette mesi si prende la pensione per quasi un quarto in più anche in termini di tempo. L'incontro "politico" con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulla materia previdenziale in vista dell'inserimento delle misure in manovra è fissato per il 21 settembre ma oggi si sono comunque delineati i principali interventi confermando anche l'intenzione del Governo di intervenire sulle pensioni basse. Lo strumento sarà quello dell'estensione della platea della 'somma aggiuntiva', la cosiddetta quattordicesima, a coloro che hanno redditi personali complessivi inferiori a 1.000 euro al mese (due volte il minimo) rispetto ai 750 euro attuali. Potrebbe esserci anche un lieve aumento dell'importo della quattordicesima (al momento è ferma a 336 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi, 420 euro fino a 25 anni di contributi e 504 euro oltre i 25 anni di contributi, erogati una volta l'anno) e l'innalzamento della no tax area per equipararla a quella dei lavoratori dipendenti (8.000 euro) per tutti i pensionati e non solo per quelli over 75. Secondo quanto emerso dall'incontro di oggi le risorse per l'Ape stanziate per il 2017 (concentrata su coloro che hanno perso il lavoro) saranno pari a circa 400 milioni. Per la quattordicesima si spenderanno in più circa 600 milioni, mentre altri 250 milioni saranno destinati all'ampliamento della no tax area. Circa 100 milioni sono previsti per rendere le ricongiunzioni tra diversi periodi assicurativi non onerose, mentre altri 100 milioni circa serviranno per allargare le maglie delle attività usuranti. E' probabile infatti che possano avere vantaggi sull'uscita anticipata rispetto all'età di vecchiaia anche categorie come gli operai edili, le maestre d'asilo e gli infermieri. La discussione è invece aperta sulle nuove regole per i lavoratori precoci. Si sta discutendo se considerare precoci i lavoratori che hanno effettuato almeno 12 mesi di lavoro prima dei 18 anni di età o se chiedere un periodo di lavoro di almeno 24 mesi prima della maggiore età. Non è chiaro neanche se si fisserà l'asticella per l'uscita in anticipo per questa categoria a 41 anni di contributi o a 41 anni e 10 mesi "abbonando" in questo secondo caso solo un anno rispetto ai 42 anni e 10 mesi previsti per la pensione anticipata degli uomini. L'obiettivo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini che oggi ha partecipato all'incontro per il Governo - è di chiudere il confronto prima della fine del mese". Pensioni: Ape per 350 mila, chi paga e chi no (ANSA) - ROMA, 12 SET - Potrebbero chiedere l'Ape, lo scivolo pensionistico, circa 350 mila persone. Una platea potenziale, stimata dal Governo per il primo anno di attivazione. Ma per il 'tiraggio', per conoscere i numeri reali, tutto è rimandato alla prova dei fatti. E il fattore che determinerà o meno il successo della nuova misura sta in una parola: convenienza. Ad oggi i parametri sui cui esprimere un giudizio non sono ancora completi, di certo c'è l'anticipo, 3 anni e sette mesi, e lo sdoppiamento: gratis per categorie in difficoltà e costosa per il resto dei lavoratori. LE FINESTRE PER UOMINI E DONNE, SPUNTANO DIFFERENZE. Gli interessati sono tutti coloro che hanno già compiuto 63 anni o li compieranno nel 2017. In pratica si tratta degli uomini nati tra le fine del 1950 e il 1954 (per quest'ultima classe la porta si aprirà in corsa). Per le donne invece il discorso è più complesso, perché per il 2017 è prevista ancora l'uscita per vecchiaia a 65,7 anni e perché le nate nel '52 possono già uscire quest'anno con 64 anni di età. Per cui, a fronte di uno scivolo ridotto, anche la platea in 'rosa' rischia di essere più contenuta. A meno che, per il 2017, la pensione sia consentita a partire dai 62 anni di età. COSTO ZERO O BONUS PER LAVORATORI IN DIFFICOLTA'. L'anticipo non avrà oneri, ci penserà lo Stato, per disoccupati senza ammortizzatori, disabili, parenti di disabili (non è ancora esplicitato se a prescindere dalla legge 104) e lavoratori occupati in attività particolarmente rischiose e pensanti, come gli operai edili. Non basta, il costo zero è riconosciuto solo a chi ha un assegno sotto i 1.500 euro lordi mensili (1.200 netti). Chi invece supera l'importo dovrebbe essere chiamato a restituire solo quanto ottenuto in anticipo, senza pagare interessi o premi assicurativi. POSSIBILE INTERVENTO AZIENDALE SE IMPRESA DICHIARA ESUBERI. L'Ape potrebbe essere anche uno strumento nelle mani delle imprese che decidono di riorganizzarsi e così facendo dichiarare esuberi. In quel caso, ma il meccanismo è ancora da chiarire, l'imprenditore potrebbe utilizzare lo scivolo, ma dietro un esborso da calcolare. COSTI FINO A 25% PER CHI NON RIENTRA IN CATEGORIE 'PROTETTE'. L'Ape di sicuro non sarà gratis per il lavoratore che non ha particolari problemi, se non quello di andare in pensione il prima possibile. Per ogni anno di anticipo pagherà circa il 5% o il 6% dell'assegno, da restituire sempre in 20 anni. Se si è utilizzato appieno lo strumento, andando via 3 anni e 7 mesi prima, la quota oscillerà tra il 15% e il 18%. E poi c'è anche l'interesse alla banca e il premio assicurativo contro la premorienza. Ecco che si arriva al 20-25%. COME CHIEDERE L'APE, ALL'INPS LA REGIA. Chi richiederà l'anticipo dovrà andare all'Inps. Sarà l'Istituto di previdenza a fare il calcolo, un prospetto da cui ognuno capirà se avrà convenienza o meno. Probabilmente chi può ottenerla gratis non ci penserà due volte, gli altri invece dovranno interrogarsi sul cosiddetto costobeneficio e molto dipenderà dalle situazioni singole. Pil 2016 verso l'1%, calo debito a rischio (ANSA) - ROMA, 13 SET - Un Pil attorno all'1%, forse ancora su un livello 'zerovirgola', con un mini ritocco sul deficit (verso il 2,4-2,5% quest'anno) e, soprattutto, una parabola del debito che prima di prendere la discesa vedrà un momento di stazionarietà. Il quadro macro economico sul quale il governo metterà a punto la prossima manovra di Bilancio non è ancora definito. Si attenderanno gli ultimi dati Istat per far girare le ultime simulazioni. Ma certo, come in tutta Europa, la crescita a subito una battuta d'arresto e il tema - quando il 27 settembre sarà tolto il velo dalla nota di aggiornamento del Def - è ora non ''se'' ma ''quanto'' dovranno essere ridotte le stime del Pil di questo e del prossimo anno. L'impatto della minore crescita sui conti pubblici ci sarà, ma limitato. Di certo nessun pensa e nessuno chiede una correzione, una manovra già per quest'anno. Il rallentamento potrebbe però pesare sulla messa a punto della prossima Legge di Bilancio che dovrà fare i conti con 15 miliardi di clausole di salvaguardia da sminare e con le risorse previste per i molti interventi in cantiere: pensioni (ape e 14/ma), contratto p.a, fisco leggero su salario produttività, superammortamento per le imprese che investono. Il quadro per verificare le risorse disponibili parte dalla crescita di quest'anno. L'importante - sottolineano al Mef - è guardare la tendenza. Ma di certo la previsione del Pil a +1,2% contenuta nell'ultimo Def sarà tagliata. Nonostante le stime di Confindustria (+0,8%), le previsioni del Fmi (+0,9%) e i timori di Bankitalia (crescita sotto l'1%), il governo non ha ancora perso le speranze di agganciare la cifra piena del +1%, lo stesso valore inserito da Palazzo Chigi nelle slide per 'raccontare' i primi 30 mesi di governo. In ogni caso per i conti pubblici cambierà poco. Il premier Matteo Renzi ha già ipotizzato un deficit che superi il 2,3%, inserito nel Def e conseguito utilizzando tutta la flessibilità concessa dall'Ue. I conti, è vero, si faranno all'ultimo minuto ma il deficit potrebbe attestarsi tra il 2,4% e il 2,6%. Il problema, però, sarà per il 2017: il Pil stimato in crescita dell'1,4% potrebbe essere rivisto in calo. Superiore all'1% ma non di molto. E il deficit, ora fissato all'1,8%, potrebbe tornare a salire, forse anche sopra il 2%. Forse non servirà per questo nuova flessibilità: maggiori spese saranno necessarie per il post terremoto (e possono sforare il tetto) e poi il presidente Ue Jean Claude Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione potrebbe aprire una nuova fase della politica europea meno austera. Il nodo, per tutti e non solo per l'Italia, è quello della crescita. Il vero problema per Roma rischia di essere il debito: il rallentamento dell'economia non può che avere un impatto negativo nel rapporto debito-pil. Il nostro Paese è su questo 'parametro' un osservato speciale. Ha promesso un decalage costante, così come previsto nelle ultime stime. Ora sul punto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha iniziato ad essere più cauto. Parla di una stabilizzazione, alla quale seguirà una discesa. Sembra una sfumatura ma non lo è. Soprattutto per i falchi europei, sempre in allerta. Pensioni: Camusso, intesa non scontata, nodo risorse (ANSA) - ROMA, 13 SET - I sindacati frenano sul confronto sugli interventi in materia previdenziale da inserire nella manovra di bilancio, chiedono chiarimenti sulle risorse da stanziare e avvertono il Governo che l'intesa non è scontata. All'indomani della riunione tecnica che sembrava aver registrato un passo avanti con l'ampliamento del periodo di anticipo pensionistico rispetto all'età di vecchiaia dai tre anni inizialmente ipotizzati a tre anni e sette mesi, la Cgil in particolare, con il segretario generale, Susanna Camusso, sottolinea che le cifre che sono circolate per l'insieme delle misure (circa due miliardi, ndr) sono "ancora insufficienti". Sempre oggi il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo ha affermato che per poter dare un giudizio positivo il Governo deve investire sulla materia almeno due miliardi e mezzo. Il 21 settembre è fissato un incontro 'politico' tra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ma secondo Camusso sarà "difficile" che possa essere un incontro conclusivo. "Quando ci sarà un incontro ne discuteremo", ha tagliato corto oggi il ministro Poletti mentre il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan si è detta fiduciosa sulla possibilità che il 21 settembre si trovi un'intesa anche se alcuni temi vanno ancora approfonditi e affinati. I sindacati chiedono maggiori aperture sui lavoratori precoci consentendo a chi ha lavorato prima dei 18 anni di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi (invece dei 42 e 10 mesi previsti ora per gli uomini). Su questo punto il Governo ha frenato chiedendo di dare questo vantaggio solo ad alcune categorie di precoci. Resta aperto anche il tema delle attività usuranti con la richiesta di cancellare per le persone impegnate in queste attività (che comunque vanno in pensione con i requisiti pre--Fornero) l'aspettativa di vita e la finestra mobile oltre che l'estensione dei benefici anche ad altre categorie (come gli operai edili). Sull'Ape (l'anticipo pensionistico) il giudizio dei sindacati dipenderà dalle definizioni delle categorie agevolate (ovvero di quelle che non dovranno pagare la rata del prestito pensionistico o che lo faranno in modo molto ridotto) e quindi da quanto sarà ampio questo recinto. Sulla quattordicesima la strada appare in discesa con la decisione di estendere la platea di coloro che la percepiscono (dai 2,2 milioni attuali a circa 3,4) alzando il limite di reddito complessivo personale entro il quale si ottiene il beneficio e l'ipotesi di aumentare lievemente l'importo. Infine rimane aperta la possibilità di ricorrere per l'Ape, per chi non rientra nelle categorie disagiate, al proprio fondi di previdenza complementare piuttosto che a un prestito bancario (o in aggiunta a questo). Il sistema si chiama Rita (rendita integrativa temporanea) e può essere utilizzato chiaramente da chi ha aderito a un fondo pensione e ha maturato un 'tesoretto' adeguato a coprire l'anticipo. Pensioni: Salvini, Ape? Pronti a referendum contro presa in giro Roma, 13 set. (askanews) - "La riforma delle pensioni del governo Renzi è una truffa. Arrivare a fregare fino a 200 euro al mese costringendo 63enni a fare un mutuo di vent'anni per andare in pensione dopo aver lavorato una vita è una truffa". Lo afferma al quotidiano online Affaritaliani.it il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. "Faremo tutto quello che è possibile, anche a livello di iniziative popolari e referendarie, per fermare questa truffa", aggiunge. Quindi la Lega lancerà un referendum per abolire l'Ape? "Sì", risponde Salvini, "anche se come al solito quando Renzi fa qualcosa non si capisce nulla. Da quando? Quanto costa? Per chi? Però dai primi dati che abbiamo, con l'incredibile complicità dei sindacati, pare proprio una truffa. Se per andare in pensione a 65 anni devo fare un prestito ventennale da lasciare in eridità ai miei figli, smenandoci centinaia di euro, siamo veramente alla presa in giro". Intanto sulle tasse il ministro Padoan ha detto che non ci sarà alcun taglio dell'Irpef nel 2017... "Appunto, la solita 'renzata'. Ormai ci siamo abituati, però sulle pensioni e sul lavoro non si scherza con la vita delle persone. L'unica soluzione è superare la Legge Fornero e reintrodurre la quota 100. Tutto il resto è truffa e non appena ci sarà un testo scritto ci muoveremo". Se Salvini fosse presidente del Consiglio dove e come troverebbe i soldi per cancellare la Legge Fornero? "I soldi in Italia ci sono. Dobbiamo toglierci le catene. Se l'Italia fosse lasciata libera di produrre, pagare e spendere...i soldi ci sarebbero" risponde. Uscire dall'euro è la soluzione? "Uno dei passaggi necessari è sicuramente tornare a controllare la propria moneta e le banche. L'appartenenza all'Unione europea - conclude Salvini - è un costo senza fondo. Ma ce ne sono tantissime di soluzioni. C'è uno studio di Confcommercio molto interessante che, a proposito di riforma della Costituzione, mette nero su bianco che se lo Stato italiano e le altre Regioni spendessero bene come Regione Lombardia ci sarebbe un risparmio secco di 23 miliardi di euro all'anno. Il superamento della Fornero costerebbe all'anno 10 miliardi, giusto per fare un esempio. Più del doppio lo porti a casa semplicemente applicando i costi standard, ovvero quelli che Monti ha congelato e che Renzi si è dimenticato. Ma noi al governo li riapplicheremo anche nell'interesse del Sud". Pensioni:Poletti,per precoci costi alti,si cerca intesa (ANSA) - ROMA, 14 SET - E' l'uscita anticipata dei lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 18 anni, al momento, lo scoglio più complicato del confronto tra Governo e sindacati sugli interventi in materia previdenziale. Dopo le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati sulla questione, oggi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ammesso che il tema "è molto difficile da affrontare, perché ha un livello di costo molto alto". I conti saranno fatti il 21 settembre nell'incontro politico già fissato e dipenderanno dai criteri per l'individuazione della platea e dai benefici che si deciderà di dare a questa fascia di lavoratori. Secondo dati Inps sono circa 3,5 milioni le persone che hanno almeno un anno di contributi versati prima dei 18 anni (chiaramente la stragrande maggioranza non ne ha però ancora 41). Secondo alcune stime le persone che possono essere considerate precoci e hanno almeno 41 anni di contributi (ma non i 42 e 10 mesi necessari per l'uscita per la pensione anticipata) potrebbero essere circa 80.000. Se si consentisse a tutti di uscire con 41 anni la spesa sarebbe insostenibile (la pensione media mensile di chi esce con la pensione anticipata è di oltre 1.800 euro e se si calcolassero per tutti 22 mesi di anticipo oltre la tredicesima si supererebbero i tre miliardi) ed è probabile che si valuteranno criteri più stringenti. E' probabile che si chiederanno almeno due anni di contributi prima dei 18 anni di età e che si definiranno sconti legati ai contributi versati prima dei 18 anni (magari tre/quattro mesi di anticipo per ogni anno lavorato prima dei 18 anni). Comunque la spesa rischia di essere molto alta, comunque superiore singolarmente a tutti gli altri interventi dato che per l'aumento delle pensioni basse si dovrebbero stanziare 600 milioni, circa 500 per l'Ape, 100 per le ricongiunzioni onerose e 100 per i lavoratori usuranti. Alcune stime parlano di 900 milioni ma il dato non è ancora chiaro perchè dipenderà dai criteri che saranno adottati. Il 21 - ha sottolineato il numero uno della Cgil, Susanna Camusso - è una data importante perché è il giorno nel quale si dovrebbe capire quali sono le cifre che vengono messe a disposizione sui temi della previdenza ma "non è l'ultima occasione per discutere del tema". "Spero tanto - ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - che il 21 sia una giornata importante e conclusiva di un grande lavoro". Furlan ha sottolineato che ai precoci "bisogna dare una risposta positiva". Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo si è augurato di trovare un accordo già il 21 e ha ribadito che per la Uil ci vogliono sulla previdenza stanziamenti per 2,5 miliardi. Governo: Cantiere manovra,senza flessibilità norme a rischio (ANSA) - ROMA, 14 SET - La via è stretta ma il governo resta ottimista sulla possibilità di ottenere, anche quest'anno, all'incirca un punto di Pil di flessibilità sui conti pubblici, tra lo 0,4 già conteggiato nelle previsioni di aprile e almeno un altro 0,5% da spuntare in autunno. Anche perché altrimenti, se Bruxelles non consentisse margini sufficienti, lo spazio per mettere a punto la prossima legge di Bilancio sarebbe davvero ridotto al lumicino. Intanto bisogna rivedere il quadro macroeconomico su cui innestare le nuove misure, con l'Upb che ricorda l'importanza della sua 'validazione' esterna per evitare che previsioni troppo ottimistiche "possano pregiudicare la credibilità dei conti pubblici". Un quadro meno roseo del previsto e che potrebbe vedere la crescita fermarsi appena allo 0,9% (rispetto all'1,2% stimato ad aprile). Proprio per contrastare una ripresa ancora troppo anemica il governo guarda a un target di deficit per il prossimo anno del 2,3-2,4%. In aumento appunto di circa mezzo punto rispetto agli impegni di aprile ma comunque in calo rispetto al 2016 (quando potrebbe attestarsi tra il 2,4 e il 2,5%). E con circa 10 miliardi di margine in più. "Sarà dura" ammettono fonti di governo, spiegando che restano comunque buone ragioni per credere che alla fine Renzi e Padoan riusciranno a ottenere i margini per presentare una manovra di rilancio, che punterà, come va ripetendo dall'estate il ministro dell'Economia, su poche misure selezionate. E possibilmente efficaci. I capisaldi della prossima manovra sono ormai identificati, e vanno dalle pensioni agli investimenti, passando, se si riuscirà a comporre in fretta il quadro, per la concretizzazione del piano 'Casa Italia'. Su questo fronte, risorse fresche dovrebbero essere impiegate per rafforzare il bonus fiscale sulla messa in sicurezza antisismica e sugli interventi contro il dissesto idrogeologico. Lo sconto dovrebbe salire al 65% ma si sta anche riflettendo (e facendo i calcoli dei costi) sull'opportunità di accorciare, almeno per queste due aree, i tempi nei quali i cittadini recuperano il bonus (oggi è per tutte le tipologie di intervento a 10 anni). L'altro grande capitolo che ha bisogno di uno stanziamento importante è quello della previdenza. Difficile che si possano trovare più di due miliardi, tanto che uno dei punti più critici delle misure sull'anticipo della pensione riguarda proprio la platea più 'costosa', quella dei lavoratori precoci (chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni). Assodato invece l'Ape, il meccanismo per uscire fino a 3 anni e 7 mesi prima dal mondo del lavoro, restituendo l'anticipo in 20 con un taglio dell'assegno. Così come un intervento sulla quattordicesima. Sul fronte degli investimenti è quasi pronto (anche se ancora non è ben definita la 'dote') il pacchetto 'Industria 4.0' che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda illustrerà ai sindacati il 21 settembre (lo stesso giorno in cui si dovranno tirare le fila al tavolo politico sulle pensioni). Governo: Manovra:3 mosse,competitività,investimenti,produttività (ANSA) - ROMA, 15 SET - Investimenti, produttività, competitività. Sono questi i tre pilastri su cui, secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, si articolerà la manovra 2017, che - come già la precedente - continuerà a muoversi, nelle intenzioni dell'esecutivo, sulla grande direttrice del taglio delle tasse. Le risorse sono "scarse", ha ammesso il titolare del Tesoro, ma l'obiettivo di ridurre la pressione fiscale rimane prioritario. Per rilanciare la produttività, il governo pensa quindi soprattutto a rafforzare gli incentivi fiscali ai premi di risultato, mentre per investimenti e produttività sarà il piano Industria 4.0 a mettere a punto le misure pro-imprese. Padoan non l'ha nominata nelle ultime dichiarazioni, ma non ha mai nascosto che ad ispirare la legge di bilancio sarà anche il principio dell'equità. Non a caso il governo pensa anche al welfare, al lavoro e alla lotta alla povertà. PENSIONI E WELFARE - Ape: l'anticipo pensionistico sarà di 3 anni e 7 mesi e sarà sdoppiato: gratis per le categorie in difficoltà (disoccupati senza ammortizzatori, disabili, parenti di disabili che prendono meno di 1.200 euro netti), costoso per il resto dei lavoratori. Precoci e usuranti: vantaggi nell'uscita dal lavoro dovrebbero essere garantiti anche a queste due categorie. Manca ancora però la definizione esatta di lavoratore precoce (12 o 24 mesi di lavoro prima dei 18 anni) e la fissazione dell'asticella per l'anticipo a 41 anni di contributi o a 41 anni e 10 mesi. - Ricongiunzioni: si pensa è a ricongiunzioni non più onerose tra casse previdenziali diverse. - Povertà: l'idea è quella di stanziare nuovi fondi per la lotta al fenomeno. Si parla di 600 milioni. - Famiglia: a sponsorizzare il tema sono i ministri di Ncd (Beatrice Lorenzin e Enrico Costa). Si pensa a riproporre il bonus bebè o a garantire agevolazioni per il terzo o quarto figlio. La dote non supererebbe i 200-300 milioni. ITALIA 4.0 - Superammortamenti: la riconferma, o l'ampliamento, dell'intervento sarà il piatto forte del pacchetto Calenda. Al momento si ipotizza la conferma dei superammortamenti al 140% per l'acquisto di beni strumentali (costo circa 800 milioni) e l'arrivo di un nuovo vantaggio al 200% per la digitalizzazione (costo 450 milioni circa). Super Ace: l'aiuto alla crescita economica nato nel 2011 punta a favorire la patrimonializzazione con una apposita deduzione che dovrebbe essere rafforzata. - Bonus ricerca: dovrebbe essere rafforzato con una dotazione di 500 milioni. - Pir e capital gain: il nuovo piano dovrebbe rispolverare le misure studiate per il mai attuato Finanza per la crescita 2: piani individuali di risparmio ed esenzione dal capital gain per chi investe in bond emessi da piccole e medie imprese. FISCO - Clausole: gli aumenti Iva per 15 miliardi di euro non scatteranno. Le tasse, ripete il governo come un mantra, non aumenteranno. - Ires: il taglio dal 27,5% al 24% è già previsto e finanziato nella manovra 2016 con 3 miliardi di euro. - Iri: Renzi ha annunciato la nuova imposta sul reddito imprenditoriale. Dovrebbe riguardare le imprese individuali e le società di persone, che si vedrebbero scorporare il trattamento fiscale degli utili reinvestiti: dall'attuale Irpef all'Iri gemella dell'Ires al 24%. - Ecobonus-Sismabonus: il bonus ristrutturazioni "verdi" dovrebbe essere rinnovato e quello per l'antisismica portato allo stesso livello, cioè dal 50% al 65%. LAVORO Bonus produttività: il potenziamento dell'incentivo fiscale al salario di produttività è dato ormai quasi per certo. La manovra 2016 prevedeva un'aliquota agevolata al 10% sui premi di massimo 2.000 euro su salari fino a 50.000. Si dovrebbero alzare i tetti, si ipotizza a 4.000 e a 80.000 euro. Dipenderà dalle risorse, che indiscrezioni stimano tra 400 e 500 milioni. - Decontribuzione solo al Sud: gli sgravi hanno funzionato ma sono costati molto. Dopo il taglio di quest'anno, l'anno prossimo potrebbero essere limitati solo al Sud, ma non è affatto detto che vengano confermati. Il costo è infatti più alto rispetto agli incentivi alla produttività. - Contratto statali: il rinnovo è considerato urgente. Se si volessero per esempio concedere gli 80 euro, in pieno stile Renzi, il costo sarebbe di 1,5 miliardi. Ma le risorse potrebbero essere anche molte meno, persino la metà. Pensioni:Boeri,costo Ape 500 mln va moltiplicato per 20 anni (ANSA) - ROMA, 15 SET - "Quando si parla di previdenza bisogna sempre pensare agli effetti sui costi e sui conti pubblici nel lungo periodo. La spesa di oggi può magari sembrare bassa ma bisogna tener conto che l'incremento di spesa andrà avanti per molto tempo: per esempio la fiscalizzazione delle rate dell'Ape verrà fata per venti anni, quindi la somma di cui si parla oggi (500 milioni di euro) andrebbe moltiplicata per venti per avere un'idea dell'ordine di grandezza". Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, a margine di un convegno dei commercialisti, parlando dell'anticipo pensionistico che, quindi, 'a regime' costerebbe 10 miliardi di euro. Inps: Boeri boccia la quattordicesima ai pensionati: rischio spreco risorse Roma, 15 set. (askanews) - Con la quattordicesima per i pensionati si rischia di sprecare risorse. Non sempre risulterebbe equa. Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in occasione di un convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei commercialisti. "Con la quattordicesima - ha detto - rischiamo di sprecare risorse perchè in sette casi su dieci va a persone che non sono povere". Per il presidente dell'Inps "bisogna fare attenzione quando si parla di previdenza perché dobbiamo sempre tenere presenti i costi e i conti pubblici nel lungo periodo. L'attesa di oggi può magari sembrare bassa, ma bisogna tener conto che l'incremento di spesa andrà avanti per molto tempo. Pensiamo alla fiscalizzazione delle rate dell'Ape che verrà fatta per 20 anni, quindi la cifra va moltiplicata per 20 per avere idea dell'ordine di grandezza". Governo ripensa a sgravi assunzioni. Faro su under 29 (ANSA) - ROMA, 16 SET - Andare avanti con il sostegno al Jobs Act attraverso gli sconti sul lavoro stabile, oppure concentrare tutte le risorse sulla produttività. Anche se il rebus resta ancora da sciogliere in vista della stesura della nuova legge di Bilancio, certo è che il governo sta ripensando gli sgravi sulle assunzioni che hanno funzionato bene nella prima fase e che ora iniziano ad esaurire la loro spinta. E mentre c'è chi, come il ministro Carlo Calenda, vorrebbe azzerarli del tutto e da subito e chi, stando ai bene informati, accarezza invece addirittura l'idea di riportare la decontribuzione piena attuata per i neoassunti del 2015, si fa più consistente un'ipotesi 'mediana': quella di proseguire con lo sgravio anche nel 2017 ma concentrandolo sui giovani, quegli under 29 sui quali ancora pesa un pesante tasso di disoccupazione, che tra i giovanissimi continua a restare inchiodata attorno al 40%. Resta sempre sul tavolo anche l'idea di uno sgravio ad hoc per le assunzioni nel Mezzogiorno, che si potrebbe tra l'altro tentare di finanziare attraverso i fondi europei. Sul Sud e i fondi Ue pende ancora la verifica inserita nell'ultima legge di Stabilità, che andava fatta entro aprile, e che prevedeva, se fossero rimaste risorse utili, che si chiedesse a Bruxelles la possibilità di ripristinare la decontribuzione al 100% fino al 2020 per quell'area del Paese. La questione dello sconto sui contributi da versare da parte delle imprese, ha confermato anche il sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini "è ancora oggetto di discussione, è sempre stata una misura temporanea". Dopo la riduzione già attuata per quest'anno secondo l'economista di Palazzo Chigi "può darsi anche - che sia venuto il momento di dire, lasciamo finire questa misura che finirà nel 2018 e poniamoci lì la sfida della riduzione del cuneo contributivo". Davanti alla platea di Confesercenti il sottosegretario ha confermato, intanto, l'arrivo dell'Iri per le Pmi, la tassazione agevolata al 24% sulla falsariga dell'Ires per il reddito lasciato in azienda. Si tratta, ha sottolineato di "un grosso intervento strutturale" che, insieme al taglio dell'Ires è tra i "punti fermi" della prossima manovra, insieme alla sterilizzazione degli aumenti dell'Iva, molto temuti dai negozianti. Verifica ancora aperta, invece, su altre misure molto 'sponsorizzate' come il superammortamento. "C'è una discussione aperta se dare ancora un orizzonte temporale più lungo a misure congiunturali fatte con la scorsa legge di Stabilità, come il maxi-ammortamento al 140% che potrebbe essere rinnovato". Non è escluso che l'agevolazione possa addirittura diventare - coperture permettendo - strutturale. Ma il mix di strumenti per spingere investimenti, produttività e competitività, i tre pilastri sempre citati dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, "sono oggetto di discussione". Anche sullo sconto fiscale per i premi di produttività, in cima alla lista delle misure da rafforzare, ancora non ci sono decisioni, che saranno prese solo dopo la definizione del nuovo quadro macroeconomico in arrivo con la Nota di aggiornamento al Def. Ad oggi la forchetta dell'aumento resta tra i 3.500 e i 4.500 euro (rispetto ai 2.000 attuali) e per i redditi fino a 70-80 mila euro (rispetto al tetto per quest'anno di 50 mila). Pensioni, Nannicini: 14esima sollievo per 3,3 milioni famiglie Perugia, 16 set. (askanews) - "La quattordicesima nell'intenzione del governo che sta discutendo di questo con i sindacati, non è di fare una misura contro la povertà". Piuttosto si tratterà di un sollievo per 3 milioni e trecentomila famiglie che se lo sono conquistato con i constributi. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, intervenuto al Meeting di Confesercenti a San Martino in Campo. "Queste misure stanno da un'altra parte, stanno nella delega povertà che può darsi venga rifinanziata perchè la lotta alla povertà è uno degli obiettivi prioritari del governo. Ma ogni obiettivo ha uno strumento". "Qui - ha aggiunto - stiamo parlando di dare un sostegno ai redditi da pensione non degli indigenti e lo diamo ai redditi da pensione bassi proprio perchè è una misura di equità, redditi complessivi sotto i mille euro cioè per chi ha un reddito complessivo da pensione, non una pensione, sotto i mille euro. fido a dire che naviga nell'oro e che è un benestante". "La quattordicesima - ha aggiunto - è un sollievo un aiuto per chi ha redditi bassi da pensione e se li è conquistati con i contributi. Parliamo di circa 3 milioni e 300mila persone interessate dall'intervento, per redditi da pensione fino a mille euro". Pensioni: Ok ministeri ad aumento per dottori commercialisti (ANSA) - ROMA, 16 SET - Pensioni più ricche per i dottori commercialisti. E', infatti, arrivato il semaforo verde da parte dei Ministeri vigilanti (del Lavoro e dell'Economia, ndr) alla delibera con cui la Cassa previdenziale di categoria(Cnpadc) "riconosce sui montanti contributivi calcolati al 31 dicembre 2014 degli iscritti non pensionati un 'extra-rendimento' della gestione patrimoniale del 2,81% che si aggiunge all'1,5% già previsto da Regolamento, per un tasso di capitalizzazione complessivo per l'anno 2015 del 4,31%". Con questa approvazione, fa sapere l'Ente, "76,7 milioni di euro, accantonati negli ultimi esercizi grazie ai maggiori rendimenti effettivamente realizzati dalla Cassa sul patrimonio rispetto alla media quinquennale del Pil, vengono riversati sui montanti per rafforzare le future pensioni" dei professionisti iscritti. Questo via libera, sottolinea il presidente della Cnpadc, Renzo Guffanti, "testimonia e premia, allo stesso tempo, gli sforzi compiuti, in questi anni di sana e prudente gestione della Cassa, verso la strada della maggiore adeguatezza dei trattamenti, penalizzata non poco dalla continua flessione del Pil, senza mai perdere di vista la sostenibilità del sistema complessivo". Si tratta, prosegue, di un "importante traguardo" che "non va considerato come un punto di arrivo ma, al contrario, grava di ulteriore responsabilità chi si avvicenderà alla guida della Cassa (l'Ente procederà nelle prossime settimane al rinnovo dei vertici, ndr), che avrà l'onore e l'onere di conservarla e farla ancora progredire con dedizione e spirito di servizio". Professioni: Adepp,Ue vuole competenze sempre più flessibili (ANSA) - CAPRI, 16 SET - "C'è l'esigenza di avere una lettura europea del lavoro autonomo", perché "il mondo lavorativo muta, richiede competenze sempre più flessibili", e "l'istruzione, la formazione e aggiornamento continuo stanno diventando elementi fondamentali" per l'affermazione del professionista e dell'impresa nel quadro comunitario. Ad affermarlo il presidente dell'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali dei professionisti), Alberto Oliveti, nella prima giornata del convegno della stessa organizzazione delle Casse pensionistiche dedicato a Europa, professioni e sviluppo sostenibile, a Capri (Napoli). "L'apertura delle frontiere - ha proseguito - se non si è pronti al cambiamento, può portare ad effetti negativi, non positivi, per i nostri professionisti". Banche:Ente dottori commercialisti,Atlante?Ora no condizioni (ANSA) - CAPRI, 16 SET - La partita per l'adesione delle Casse di previdenza private al Fondo Atlante per il salvataggio delle banche "non poteva essere giocata in 72 ore. Se si verificheranno le condizioni per poter fare un'operazione condivisa, con tutti gli strumenti di controllo, di governance, di verifica preventiva" e stabilendo "chi fa cosa, vendendo che cosa e a che condizioni, penso non ci sia nessuna preclusione". Così il presidente della Cassa previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) Renzo Guffanti torna, in un colloquio con l'ANSA, sul mancato investimento da parte degli Enti pensionistici dei professionisti, a margine di un evento promosso dall'Adepp (l'Associazione che riunisce le Casse) a Capri, sottolineando come, allo stato attuale, non vi siano le condizioni per procedere all'operazione finanziaria (per la quale si ventilava l'impiego di 500 milioni di euro, ndr). Il riferimento alle "72 ore" riguarda la fase di trattativa fra il Governo e l'Adepp per partecipare all'iniziativa, che si è tenuta alla fine dello scorso mese di luglio, prima che l'ipotesi sfumasse all'inizio di agosto. Previdenza: De Vincenti, Casse decisive per stabilità Italia (ANSA) - CAPRI, 17 SET - "La realtà delle Casse previdenziali vive un momento decisivo nel suo essere soggetto di equilibrio e stabilità nel sistema-Italia. Le vostre politiche di valorizzazione ed investimento del patrimonio devono - come del resto voi stessi teorizzate - conformarsi ai principi della trasparenza, del rigore, e della prudenza". Lo si legge nel messaggio che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, ha inviato al presidente dell'Adepp (Associazione nazionale degli Enti previdenziali dei professionisti), Alberto Oliveti, in avvio della seconda giornata dei lavori della conferenza dell'Associazione, a Capri. In questo ambito, prosegue, "è possibile contribuire allo sviluppo del sistema Paese, attraverso iniziative di investimento solide ed oculate" e in grado, chiude De Vincenti, di creare un mercato di capitali "più paziente". Previdenza: De Vincenti, continuare il dialogo con gli Enti (ANSA) - CAPRI, 17 SET - "Ritengo utile proseguire nel confronto che abbiamo avuto negli ultimi tempi, in modo da accentuare il vostro profilo di mercato, semplificando le procedure laddove possibile, puntando su rigore, autonomia e trasparenza". Lo si legge nel messaggio che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, ha inviato in occasione del convegno promosso a Capri dall'Adepp (Associazione delle Casse pensionistiche private). "Vedo negli Enti - prosegue - la possibilità di svolgere quel ruolo architrave che in altri Paesi la previdenza privata riesce a svolgere in modo decisivo". Sisma: casse private, 'Casa Italia'? Pronti conoscere piano (ANSA) - CAPRI, 17 SET - "Mi pare il Governo abbia deciso di tenere presenti le Casse come potenziali elementi di sostegno a questo progetto che, mi pare, abbia un respiro nazionale. Credo sia interessante, perciò, ascoltare e conoscere" in cosa consiste l'iniziativa. Così il presidente dell'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali dei professionisti), Alberto Oliveti risponde all'ANSA riguardo ad un'eventuale partecipazione al piano di ricostruzione post-sisma, durante un convegno a Capri, nel quale era stato letto stamani un messaggio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, in cui aveva sottolineato che pure le Casse potrebbero "svolgere un ruolo fondamentale". "Mi auguro - incalza - che il sostegno che ci verrà richiesto sia finanziario, ma anche in termini di competenze che, come professionisti, siamo disponibili ad offrire. Attendiamo di capire quale sia l'impostazione di tale investimento", chiosa Oliveti. Professioni: Cassa forense, valorizzare equiparazione a Pmi (ANSA) - CAPRI, 17 SET - Occorre "valorizzare" l'opportunità (sancita dalla legislazione italiana nell'ultima Legge di Stabilità, ndr) della equiparazione normativa dei professionisti alle Piccole e medie imprese (Pmi), grazie alla quale le categorie possono accedere ai Fondi europei per sviluppare la propria attività. Lo afferma il presidente della Cassa nazionale di previdenza forense, Nunzio Luciano, nel corso dell'appuntamento promosso dall'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati) a Capri. Secondo il vertice dell'istituto pensionistico degli avvocati, infatti, in Europa crescerà "entro il 2020 la richiesta di servizi professionali e di assistenza legale in Europa", dunque gli esponenti della categoria devono saper cogliere le chance di finanziamento comunitarie, anche "potenziando la propria formazione". Professioni:Ente biologi,alta formazione con fondi Erasmus (ANSA) - CAPRI, 17 SET - L'Enpab (Ente previdenziale dei biologi) "recentemente ha avviato una serie di progetti, fra cui un'intesa con l'università romana di Tor Vergata, per l'impiego dei fondi Erasmus a beneficio dei giovani professionisti", affinché possano intraprendere percorsi di "alta formazione" attraverso dei master con "applicabilità pratica ad aziende e industrie", guardando al mercato europeo. A dirlo la presidente della Cassa pensionistica, Tiziana Stallone, durante il convegno organizzato dall'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali privati), a Capri. E' importante, ha proseguito, "per gli Enti di previdenza rendere fruibili per gli iscritti tutte le iniziative utili per lo sviluppo della propria attività". Governo: Si lavora a proroga 'lunga' ecobonus e sconti condomini (ANSA) - ROMA, 17 SET - Bonus più lunghi, e probabilmente anche rafforzati, per convincere le famiglie a investire i propri risparmi nella modernizzazione delle abitazioni, comprese quelle che abitano in condominio. E' uno degli obiettivi che il governo si pone per la prossima manovra con una serie di misure, ancora da definire nel dettaglio. Provvedimenti che saranno anche il 'braccio operativo' del piano 'Casa Italia', che l'esecutivo, come ha ribadito nei giorni scorsi Pier Carlo Padoan, punta a concretizzare nel più breve tempo possibile. Una delle ipotesi allo studio, come ha spiegato il viceministro dell'Economia Enrico Morando, è quella di dare un orizzonte temporale che superi il solo anno a una nuova proroga per le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie e sulla riqualificazione energetica degli edifici. I bonus per le ristrutturazioni, che finora hanno avuto grande successo, non devono diventare "strutturali", per evitare, ha puntualizzato l'esponente dell'esecutivo, che perdano di efficacia. Ciò non toglie che si possa pensare di "stabilizzarli" con un "allungamento dei tempi" perché la "scansione annua è troppo limitata". Se invece di un solo anno si garantisse ad esempio una proroga per due o tre anni, ha spiegato alla platea di Confedilizia, nel corso di un convegno a Piacenza, questa potrebbe continuare a spingere la ripresa dell'edilizia, settore che più ha sofferto negli anni della crisi, permettendo di mettere in campo anche interventi più complessi, come ad esempio quelli per l'efficienza energetica e per la messa in sicurezza antisismica fatti in contemporanea. Per invogliare le famiglie a operare in questa direzione il governo sta quindi valutando se elevare gli incentivi in caso di doppi lavori fatti aprendo lo stesso cantiere. In questo modo, ha spiegato Morando, ci sarebbe un risparmio sui lavori stessi (un solo cantiere abbatte infatti tutta una serie di 'costi fissi', come il montaggio delle impalcature) ed il risparmio energetico potrebbe arrivare, soprattutto per i vecchi edifici, anche al 60%; e un maggiore 'rientro' della spesa attraverso la più elevata agevolazione fiscale. Non solo. Per dare maggiore impulso possibile all'edilizia, ma anche puntare sul recupero delle periferie urbane, si sta ragionando, ha confermato il viceministro, per trovare "una procedura non fondata sulla detrazione Irpef che consenta anche agli incapienti di partecipare" alla ristrutturazione dei condomini "recuperando il vantaggio sul versante degli oneri da riscaldamento". Proprio i palazzoni degli anni 60-70 sono tra quelli che meno hanno aperto cantieri in questi anni, e sarebbero invece, quelli che trarrebbero i maggiori vantaggi in termini di risparmio sulla bolletta. Sul tavolo del governo c'è tra l'altro la proposta dell'Enea di creare un fondo pubblico ad hoc da cui l'amministratore potrebbe attingere per pagare i lavori a delle Energy Service Company (ESCo). Al Fondo verrebbe assegnato l'ecobonus del 65% per gli interventi di efficientamento energetico. I costi residui dei lavori sarebbero ripagati attraverso la bolletta energetica dei privati. Ma il rilancio degli investimenti, non solo sul mattone, resta uno dei pilastri. E la ricetta di Confindustria, ribadita dal presidente Vincenzo Boccia, passa per l'incentivo alla contrattazione aziendale, con una più forte detassazione del salario di produttività (si pensa di alzare gli attuali tetti a 3.500 4.500 euro per i premi su redditi di 70-80mila euro) ma anche con agevolazioni per le famiglie ad investire i loro risparmi nelle imprese. La prossima manovra avrà comunque un'attenzione al 'sociale' non solo con gli interventi sulle pensioni (le risorse saranno "adeguate" ha assicurato il ministro Poletti) ma anche con qualche fondo in più per la disabilità, come ha annunciato il premier Matteo Renzi. Pensioni: Poletti, in L.Stabilità risorse adeguate per Ape (ANSA) - FIRENZE, 17 SET - Ci saranno risorse per l'Ape nella prossima legge di stabilità nonostante le difficoltà che sta avendo il governo con l''Ue sul fronte della flessibilità dei conti pubblici? "Direi di sì - risponde il ministro del lavoro Giuliano Poletti, rispondendo ai cronisti a margine della conferenza nazionale sulla disabilità a Firenze - noi abbiamo fatto questa scelta del confronto sulle pensioni, a partire dalla convinzione che questa era una delle scelte prioritarie che riguarda l'azione di governo e anche la legge di bilancio, quindi è ovvio che non avremmo aperto questa discussione se non fossimo stati convinti di avere una quantità adeguata di risorse da investire". A studio taglio Irpef già in manovra,ma scatta da 2018 (ANSA) - ROMA, 18 SET - Mettere già nero su bianco il promesso taglio dell'Irpef, che scatterebbe comunque dal 2018, così come già fatto con l'Ires. E', secondo fonti di maggioranza e di governo, una delle ipotesi allo studio dell'esecutivo per la prossima manovra. Il nodo resta sempre quello delle coperture che andrebbero comunque individuate con la legge di bilancio per il 2017, anche se la riduzione delle tasse diventasse operativa l'anno successivo. Al momento, spiegano diverse fonti parlamentari di maggioranza, si tratta solo di una ipotesi, fermo restando che il taglio dell'Irpef è sempre stato, e resta, in agenda per il 2018. Ma può essere già indicato visto che ogni manovra copre comunque un arco temporale triennale. Per anticipare la scrittura della misura già a questa legge di Bilancio va superato, appunto, lo scoglio delle coperture. Anche per il taglio dell'Ires, annunciato lo scorso anno e dettagliato con l'ultima legge di Stabilità si è utilizzato lo stesso meccanismo ma le risorse per coprire la riduzione dal 27,5% al 24%, che scatterà appunto dal primo gennaio 2017, sono già state scontate a bilancio. Già a giugno era stato lo stesso ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a indicare questa via tra le possibilità. Nel salotto di Porta a Porta, dove pochi giorni fa ha confermato che al momento non ci sono i margini per anticipare l'intervento al 2017, il ministro aveva spiegato che "possiamo in ogni legge di stabilita' decidere di far scattare da subito" tagli di tasse "oppure annunciare credibilmente un taglio di tasse che entrerà in vigore un po' più avanti", cioè, appunto, parlando di una riduzione "di alcuni punti" in modo da essere percepita "nelle tasche dei cittadini".