Progetto scarpa

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Progetto scarpa
Progetto scarpa
PRO:
1.
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5.
idea nuova e originale per distinguersi “comodamente”
minor numero effettivo di scarpe (una ma in realtà tante grazie ai tacchi)
maggior adattabilità alle situazioni (altezza tacco,estetica,ambiente)
ingombro minore
tacco sostituibile durante la giornata,invece di portarsi a presso più
scarpe diverse
6. facile intercambiabilità al momento della rottura del tacco
7. possibilità di sostituzione del tacco autonomamente senza spese di
artigiani(calzolai)
8. possibilità di tenere il tacco alto e cambiarlo quando si vuole
salvaguardando la postura
CONTRO:
1. difficoltà nel cambio del tacco
2. si è obbligati a portarsi a presso più tacchi per la sostituzione di uno
3. problemi per la salute del piede,dato che il plantare della scarpa rimane
sempre quello e c’è il rischio di andare in contro a dolori e “malattie”
della pianta del piede
4. consumo eccessivo della parte anteriore della suola
5. l’estetica ne risente visto che il sistema occupa spazio e ne vincola il
design
6. il costo rispetto ad un una scarpa normale (con un unico tacco), sarà
sicuramente maggiore
7. il peso complessivo della scarpa sarà maggiore
8. la scarpa avrà bisogno di una manutenzione maggiore,perché più
“delicata”
Materiali
Suola, intersuola e tomaia sono i 3 componenti fondamentali della scarpa.
La suola esterna ha l’obiettivo di dare beneficio dal punto di vista della
trazione sul terreno.
L’intersuola ha l’obiettivo di ammortizzare l’impatto al
suolo;l’ammortizzazione è la capacità dell’intersuola di comprimersi in
modo direttamente proporzionale al peso che viene esercitato su di essa.
La tomaia deve proteggere il piede all’esterno e dare sostegno agli
spostamenti laterali.
Per le tre diverse parti vengono utilizzati diversi materiali.
Per la suola esterna vengono utilizzati materiali di lunga durata e grande
flessibilità come:
- gomma al carbonio: conferisce alla scarpa compattezza e resistenza
all’usura su qualsiasi superficie. L’ammortizzazione e la flessibilità
vengono ridotte dalla densità del materiale.
- Gomma espansa: trattasi di gomma porosa che rende la suola più
leggera e flessibile ma meno resistente rispetto a quelle in gomma di
carbonio.
- Eva (acetato etilvinilico): l’eva è un materiale espanso e le suole sono
dunque molto leggere ma meno resistenti. Per migliorare la
durevolezza alla suola viene applicata una speciale pellicola il cui
unico svantaggio è di rendere scivolosa la superficie creando problemi
di trazione. L’assorbimento d’urto è decisamente migliore rispetto alle
suole in gomma.
- Gomma naturale (caucciù): garantisce un’ottima aderenza su vari tipi
di superficie; è più pesante della gomma espansa. Queste suole sono
più leggere di quelle in gomma al carbonio ma meno resistenti.
Per l’intersuola i materiali utilizzati sono generalmente tre:
- eva: garantisce un beneficio immediato alla calzata e un ottimo confort
e leggerezza. Tra gli svantaggi si segnala breve durata nel tempo ed
una perdita del potere ammortizzante.
- Eva compressa: è il risultato del trattamente dell’eva assemblata in più
strati, rende l’intersuola più resistente e garantisce inoltre una buona
ammortizzazione .
- Poliuretano: è più pensante dell’eva, tuttavia i vantaggi di questo
materiale plastico espanso sono la durata e la capacità di distribuirsi
attorno agli altri componenti dello stampo.
Curiosità
La donna in altezza, l’elevazione delle curve, la seduzione che ancheggia in
un portamento ondeggiante. Il tacco a spillo ha una storia complicata. Prima
serve per accrescere la statura, poi ci si accorge che migliora lo stile, il modo
di camminare, la postura del corpo, anche da fermo. La schiena rimane
dritta, la donna si muove in punta di piedi, quasi come una ballerina. E
quella goffagine intrinseca all’altezza diventa parte integrante del
movimento e di quella particolare forma di dinamismo. La donna sui tacchi,
come la statua sulla velocità di Boccioni.
I tacchi a spillo da sempre attraggono scrittori e registi, artisti ed intellettuali,
perché esaltano la natura della donna, fanno di essa un concentrato di piccoli
gesti provocanti, ne accentuano la fisicità sessuale e la bellezza. Nel corso
del tempo i tacchi a spillo sono diventati anche un fenomeno di feticismo. Ci
sono i devoti, gli innamorati, i cultori, feticisti appunto, che hanno
trasformato l’oggetto nella parte fondamentale dell’attrazione. Ma il tacco a
spillo, fondamentalmente, è diventato una icona, un simbolo essenziale di
femminilità che si esibisce. Questo è il punto. La donna sui tacchi è una
donna che si mostra, che sa di essere guardata, che si aspetta il desiderio.
L’oggetto diventa un messaggio, anche se poi la moda agisce stemperando i
segnali originali. Perché nell’icona c’è sempre una parte di banalità. Ed è
proprio sul filo sottile del ripetuto e dell’originale che si gioca la suggestione
dei tacchi, il loro agire e partire dal basso, il fatto di essere scoperti prima o
dopo aver visto la donna in faccia. I tacchi a spillo concentrano la figura, la
incorniciano, la suggellano. Restituiscono un immagine di forza, di potere, di
aggressività femminile, suggeriscono l’idea della donna famelica e carnivora
(per l’uomo), fatale e divoratrice. Ma in fondo, quanto di più e bello ed
estetico rimane, è solo e sostanzialmente quell’aggraziato incedere
ondulante, che porta con voluttà le forme a dondolare, come una danza, un
ballo, un rito propiziatorio che invoca il contatto, la visione, il sesso
.