Scarica Giornalino Giovani ZKM 3 - Nostra Signora del Buon Consiglio
Transcript
Scarica Giornalino Giovani ZKM 3 - Nostra Signora del Buon Consiglio
03 Pushime të mbara - buone vacanze SOMMARIO Spiritualità Ave Maria sull’Ortles di P. Franco Sartori Pag. 3 Giovani ZKM Donare il tempo è bello di Drane Perlala Pag. 4 Solidarietà La Capanna di Betlemme di Dario Bello Pag. 5 Fondazione ZKM Festa della Fondazione “Zoja e Këshillit të Mirë” di Ufficio PR UniZKM Pag. 7 Centro Fisioterapia Il 58° Congr. Naz. di Fisioterapia e Ortopedia di Liljana Mirashaj Pag. 8 Vita e società Voglio vivere... di Mirjeta Deda Pag. 10 Tradizioni albanesi La Pasqua Ortodossa di Ina Mitrollari Pag. 13 di Loreta Dodani Pag. 14 Alla scoperta dell’Albania La Kalaja e Rozafës di Scutari Kutina (Croazia) Inseguendo un sogno di Vangelo La cuoca consiglia Costolette di agnello alla griglia Pag. 15 di Neri Mitrollari Pag. 17 Pag. 18 Vincitori del Torneo Giovani ZKM news Questo foglio è il giornale del gruppo Giovani dell’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio”. Direttore responsabile: Padre Franco Sartori Redazione: Daniele Virgili, Dario Bello, Laura Peri, Maris Garori, Anduena Halla, Ervis Aliaj, Elena Sonnini, Ornela Prenga Sito: https://www.facebook.com/groups/giovani.zkm/ Mail: [email protected] PAGINA 2 GIOVANI ZKM NEWS Spiritualità Ave Maria sull’Ortles... di Padre Franco Sartori Per il mese mariano, appena trascorso, vi propongo una bella storia che tratta di una vicenda realmente accaduta al prof. Ezio Franceschini, che riguarda la Vergine e chi si fida della sua protezione. P. Franco Sartori Assistente spirituale dell’Università ZKM “Quand'ecco che sotto la sua mano apparvero quelle lettere: AVE MARIA. Le riconobbe e urlò di gioia: era nella direzione giusta!” Ezio Franceschini, grande scalatore, si trovava al rifugio Payer, a 3000 metri, e voleva salire da solo sulla cima dell'Ortles, a quasi 4000 metri. Partì alle quattro del mattino con sacco e piccozza, e con la paletta per tagliare i gradini nel ghiaccio. Lo spettacolo era grandioso: pareti di ghiaccio e abissi, esili creste su spaccature enormi. Su quel bianco lucente e splendido, Ezio Franceschini, anima mistica, guardava e godeva, pensava e pregava, e saliva. Tutto quel bianco lo faceva pensare alla Madonna, di cui era devotissimo. E di tanto in tanto si fermava e scriveva sul ghiaccio, nei punti più difficili, AVE MARIA con la punta della piccozza. Saliva leggero e felice. Gli pareva di avere per compagno l'Arcangelo Gabriele, che per primo pronunciò quel saluto: AVE MARIA. Arrivò sulla cima, il cielo era splendido, il freddo intenso. Rimase un'ora a spaziare con lo sguardo su quel mondo meraviglioso: centinaia di cime bianche, laghi azzurri, valli di abeti. S'inebriava di neve e di sole. A mezzogiorno era già di ritorno a Solda nell'albergo. Un mese dopo, a vacanze finite, ricevette a Milano una lettera che veniva da Linz, in Austria. Gli scriveva uno sconosciuto, e gli raccontava che essendo un appassionato alpinista, il giorno dopo che c'era salito lui, si accingeva a scalare l'Ortles, anch'egli da solo. Durante la salita notò quelle AVE MARIA scolpite con la piccozza, e non essendo credente sorrideva di quella ingenuità. Giunto sulla vetta e guardando in giù, verso Solda, vide dei nuvoloni neri che non promettevano nulla di buono. Preoccupato, raccolse il sacco e si precipitò nella discesa. Poco dopo la bufera lo investì con violenza inaudita. Lo circondò di nero e di vento, non permettendogli di vedere ad un metro di distanza. Accecato dal nevischio, privo di direzione, s'appoggiò alla parete di ghiaccio, disperato. Quand'ecco che sotto la sua mano apparvero quelle lettere: AVE MARIA. Le riconobbe e urlò di gioia: era nella direzione giusta! Quella certezza gli dette un coraggio eccezionale. La bufera non cessava, urlava come se avesse voluto strapparlo dalla roccia. E ancora una volta, proprio vicino alla morte, tastò quelle parole: AVE MARIA. Pianse. E poco dopo era al rifugio Payer, confortato dal custode e da due guide che preoccupati gli erano andati incontro. Seppe da loro chi il giorno prima aveva tracciato quelle parole. E "quanto a me, professore, da quel giorno ho fatto voto di dire un'Ave Maria ogni sera, per tutta la vita" La Beata Vergine Maria vi benedica e vi accompagni sempre, come ha fatto con Ezio e con il professore di Linz e con tutti quelli che ricorrono a Lei con fiducia. Con cordialità Padre Franco PAGINA 3 GIOVANI ZKM NEWS Giovani ZKM Donare il tempo è bello! di Drane Perlala Drane Perlala Studentessa di Economia "Vivendo una vita…senza vivere…" Queste erano le parole che M. da Permet mi ha detto durante la nostra visita presso la casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta, con Padre Franco e il gruppo giovani della nostra Università. Eravamo una decina di persone: ognuno di noi ha dato il meglio di sé, chi un abbraccio, chi un sorriso sincero, chi uno sguardo, chi un ascolto paziente e chi qualche parola gentile. Ognuno di noi, voleva fare qualcosa per renderle felici, facendo loro sentire che non erano abbandonate, che non erano sole, che eravamo lì per loro. M. mi ha detto: "Ho avuto dei bei sogni quando avevo la tua età, avrei voluto finire l’università, fare carriera, sorridere ed essere felice per tutta la mia vita… ma non è stato così. I sogni sono rimasti nel cassetto, ho fatto carriera ma su una sedia a rotelle, e invece di sorridere ho pianto in tutti questi anni. La malattia mi ha preso tutto ciò che avevo e ciò che avrei voluto avere". Noi siamo giovani, abbiamo le energie più che mai, e dopo aver preso un caffè con gli amici, potremmo prendere gli stessi amici e andare con loro a fare una visita a queste persone che hanno più bisogno. Perché fa bene a noi e a loro: a loro perché doniamo loro un momento in cui esse non si sentono sole, e a noi, perché apprezzeremo maggiormente i doni e le opportunità che Dio ci ha dato. Sinceramente non ci aspettavamo di ricevere tanto. Siamo andati per donare e abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo dato. “Siamo andati per donare e abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo dato.” PAGINA 4 GIOVANI ZKM NEWS Solidarietà La Capanna di Betlemme di Dario Bello Dario Bello Studente del primo anno di Medicina “Non dare per carità, quello che bisogna dare per giustizia” Mi chiamo Dario Bello ho 23 anni e studio medicina e chirurgia all’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio. Attualmente da quasi un anno abito nella Capanna di Betlemme “Madonna della Tenerezza”, dove insieme ad un altro ragazzo, anche lui mio coetaneo, condividiamo nello stile della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, la responsabilità di una struttura che ogni sera accoglie all’incirca 30 persone senza fissa dimora. Sono delle persone comuni, alcuni non sapreste riconoscerle per strada, o magari se le vedeste vi farebbero addirittura paura, come è accaduto anche a me, e sicuramente, non ci fermeremmo mai a salutarli o a fare due chiacchiere con loro. Ci limiteremmo però a dare loro delle monete, o meglio a fare loro la carità. Nella nostra piccola casa, offriamo loro ogni sera un letto e un piatto caldo, uno spazio per loro, ma soprattutto la presenza di una persona che li ascolta e li accetta per quello che sono, senza giudicarli, una persona che gli faccia capire che “l’uomo non è il suo errore”. Abitando con questi “coinquilini” ho capito molte cose, tra cui che molte volte viviamo in una campana di vetro, che la vita va sempre vissuta con gioia e che bisogna avere sempre gli “scarponi” e mai i sandali. SEGUE “Le nostre porte sono sempre aperte a tutti, c’è bisogno di tutti a casa nostra, ma soprattutto c’è bisogno di te” PAGINA 5 GIOVANI ZKM NEWS Una volta una ragazza all’università mi ha chiesto se chiudessimo mai la “capanna” per fare una vacanza o per qualche altra ragione. Secondo voi una casa chiude mai per i propri abitanti? Perciò la mia risposta è stata un “no”. Siamo sempre presenti 365 giorni all’anno, e quest’anno abbiamo festeggiato i nostri primi 7 anni di presenza. La nostra giornata tipica prevede l’andare a prendere i nostri amici al centro di Tirana alle 19.00 per tornare a casa tutti insieme, chi con il pulmino, chi con l’autobus. Dopo di che ceniamo e dopo cena guardiamo un film o giochiamo insieme. La mattina poi una bella colazione e quindi partiamo ognuno per il proprio “lavoro”. Potrei stare qui a scrivere un libro intero delle esperienze vissute, però sarebbe del tutto inutile. Vorrei invece chiedere a te che stai leggendo, se questo articolo ti ha fatto riflettere o ha mosso qualche cosa in te, magari l’idea di venirci a trovare. Le nostre porte sono sempre aperte a tutti, c’è bisogno di tutti a casa nostra, ma soprattutto c’è bisogno di te... PAGINA 6 GIOVANI ZKM NEWS Fondazione ZKM Festa della Fondazione “Zoja e Këshillit të Mirë” di Ufficio Pubbliche Relazioni e Marketing Nel pomeriggio di lunedì 28 aprile 2014, come ormai da svariati anni, si è svolta la festa della Fondazione “Nostra Signora del Buon Consiglio”. I festeggiamenti sono iniziati con la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale di San Paolo di Tirana. La festa ha riunito i dipendenti della Fondazione e i loro familiari, lo staff accademico e gli studenti dell’università in un appuntamento caldo e amichevole. Hanno salutato gli studenti il Presidente della Fondazione, P. Daniele Bertoldi e il Magnifico Rettore dell’Università Cattolica dell’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio”, Prof. Paolo Ruatti. La Festa è stata un’occasione per l’assegnazione dei contributi allo studio agli studenti meritevoli. Ufficio Pubbliche Relazioni e Marketing dell’UniZKM PAGINA 7 GIOVANI ZKM NEWS Centro Fisioterapia Il 58° Congresso Nazionale di Fisioterapia e Ortopedia di Liljana Mirashaj Circa un anno fa è nata nel nostro staff l’idea di poter organizzare un Congresso di Fisioterapia in Albania e, grazie alla collaborazione stretta con la SIGM (Società Italiana di Ginnastica Medica), che opera in Italia da più di 60 anni, siamo riusciti a progettarne uno a Tirana presso la nostra Università. Dopo molti mesi di lavoro intenso e spesso difficoltoso siamo riusciti a realizzare il 25-26 Aprile 2014 il 58° Congresso Nazionale di Fisioterapia e Ortopedia sulle patologie della colonna vertebrale e cingolo pelvico. Questo congresso ha potuto mettere insieme due figure, quella dell’ortopedico e quella del Fisioterapista, elementi essenziali nell'ambito della Riabilitazione. Per la prima volta abbiamo provato e rischiato ad organizzare un evento di tale livello. Siamo riusciti ad avere 196 iscritti al convegno (medici ortopedici, pediatri, fisiatri, radiologi e fisioterapisti, provenienti da Albania, Italia, Grecia e Kosovo). Dott.ssaLiljana Mirashaj È stato un bel passo avanti per la medicina in Albania, perché è stato possibile Responsabile del Centro di Riabilitazione e Medicina Sportiva UniZKM come poter migliorare la situazione in Albania. Molti dei relatori albanesi e un confronto tra diverse realtà, cercando di fare una riflessione positiva su italiani si sono scambiati le loro esperienze e sono state proposte diverse collaborazioni nell'ambito della chirurgia e della fisioterapia della colonna vertebrale. Nel Congresso hanno riferito 32 relatori ortopedici e fisioterapisti italiani e albanesi, che hanno portato le loro ricerche sul trattamento chirurgico “...è stato possibile un e riabilitativo della colonna e del cingolo pelvico. Tra questi anche il nostro Centro ha potuto presentare una relazione di un piccolo studio fatto sul “Trattamento delle scoliosi mediante l’idrochinesiterapia”, una terapia nuova confronto tra per il trattamento delle patologie della colonna, non solo in Albania, ma anche diverse realtà, in Europa. Questo congresso ha rappresentato per il Centro di Fisioterapia e cercando di fare una riflessione per l’intera medicina albanese un'esperienza proficua di crescita. SEGUE positiva su come poter migliorare la situazione in Albania” PAGINA 8 GIOVANI ZKM NEWS Il Centro di Riabilitazione da novembre 2013 ha avviato un "progetto-collana" per la formazione continua dei professionisti della Riabilitazione in Albania. Fino ad ora abbiamo realizzato tre corsi ECM accreditati dal QKEV Albanese (Centro Nazionale di Formazione continua in Medicina). Il primo corso era di psicoterapia per fisioterapisti ("Il rapporto fisioterapista-paziente, la possibilita’ di nascere una seconda volta"), il secondo era un corso teorico-pratico sulla terapia manuale e il terzo su un nuovo metodo di riabilitazione ("Il TAPING dalle applicazioni cliniche agli effetti terapeutici"). Infine si è tenuto il Congresso Nazionale di Fisioterapia e Ortopedia di cui abbiamo già parlato. In programma c'è anche un nuovo corso, "Rieducazione Posturale Globale", che si terrà nei prossimi mesi. Continueremo a stare vicino a servizio dei Fisioterapisti che hanno voglia di migliorare la loro prestazione professionale ed offrire ai loro pazienti il meglio della la medicina riabilitativa nel mondo. Gli organizzatori del 58° Congresso Nazionale: Prof. A.Aloisi, Prof. Gj.Caushi, Dr. L.Mirashaj, Dr. J.Bici e sig. I.Mitrollari PAGINA 9 GIOVANI ZKM NEWS Vita e Società Voglio vivere... di Mirjeta Deda Cominciamo e chiudiamo le nostre giornate con notizie tra le più raccapriccianti, le più dolorose. Le frasi: "Uccide il padre", "Ferisce il figlio", "Spara alla suocera", "Vittime per questioni di proprietà", "Il marito massacra la moglie", "Si suicida un adolescente" e così via. Mirjeta Deda Studentessa del quinto anno di Farmacia “Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Un cambiamento che dia un senso alle persone” Questi frasi sono "musica macabra" per le nostre orecchie. Queste frasi mi fanno ritornare indietro nel tempo, tempo d'infanzia, qualche anno fa, quando pensavamo di essere poveri, avevamo poche cose per vestirci e per mangiare, meno cose materiali, ma avevamo tanti motivi per gioire. Sentivamo meno notizie raccapriccianti di oggi, forse eravamo più responsabili? Eravamo meno stressati? Eravamo più umani? Forse...Infatti la ragione di questi cambiamenti non è chiara, ma una cosa è certa. Eravamo più felici, con il sorriso sulle labbra ed eravamo più amorevoli l'uno verso l'altro. Oggi in questa "nuova era" la situazione economica e sociale é cambiata. È cambiato senza dubbio l'aspetto dell'educazione scolastica e sociale e di conseguenza la condizione intellettuale. Allora cosa ci fa essere più "aggressivi"? Quali sono le ragioni di questa criminalità? Verso dove sta andando la società albanese? Non è questa una sorta di crisi d'identità? Dove sono i valori morali, i sentimenti umani di questa società materialista? E nisim ditën dhe e mbyllim atë duke dëgjuar lajme nga më të tmerrshmet, me të dhimbshmet. Frazat: vret babain me sepatë, plagos të birin, qellon me armë vjehrren, viktima e radhës për çështje pronesie, burri masakron të shoqen, vret motrën për çështje nderi, vritet adoleshenti pas një konflikti banal, tritoli i shkakton vdekjen e menjëhrshme, vetervritet i riu… Këto janë bërë “muzikë funeber” për veshet e gjithesecilit prej nesh. Këto fraza më kthejne pas në kohë, në kohën e fëmijërisë, disa vite e pare, ku kujtoj se ishim më të varfër, kishim më pak për të ngrënë e për të veshur, por kishim shumë me shumë për të gëzuar. Dëgjoheshin me pak nga këto lajme, ndoshta ngaqë ishin më të përgjegjshem, ndoshta atëherë kishte me pak stres, ishim më humane, ndoshta… në fakt arsyeja e këtij ndryshimi nuk është shumë e qartë, por ajo që them me siguri është fakti që ishim më të lumtur, më të buzëqeshur, më të dashur me njeri-tjetrin. Sot, disa vite me vonë, gjendja ekonomike e sociale ka ndryshuar, ka ndryshuar padyshim edhe aspekti arsimor e intelektual. Atëherë çfarë na bën të jemi agresiv? Cilat jane shkaqet që ndodhin kaq shumë vrasje, kaq konflikte ekrime? Ku po shkon shoqëria Shqiptare? A mos është kjo nje krize identiteti? Ku janë vlerat, morali, ndjenjat, njerezorja e kesaj shoqerie materialiste? SEGUE PAGINA 10 GIOVANI ZKM NEWS Siamo avanzati nella tecnologia e nelle infrastrutture, ma stiamo sottovalutando la cosa più importante e più sacra...la Vita. Stiamo andando verso l'individualismo e siamo attratti solo dalle cose materiali, cercando di prevalere l'uno contro l'altro, affermando la nostra importanza. La vita viene trattata come uno straccio usato e gettato quando non va più di moda. Siamo in pericolo in qualsiasi luogo, strada, scuola, lavoro e persino a casa nostra. In tutto questo caos spesso mi domando: ma Dio esiste? Se esiste dov'è allora? Perché permette che accada tutto ciò? Perché permette che vite innocenti vengano stroncate? Qualcuno dice “quando Dio creò l'essere umano gli diede la libertà di agire senza confini”. Ma allora dov'è finita la libertà della vita? Viviamo in tempi drammatici, dove tutto deve essere preso in modo serio, poiché la vita stessa lo è. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Un cambiamento che dia un senso alle persone. Voglio vivere in un paese, dove la vita non debba essere un privilegio, ma un diritto. Voglio vivere in un paese dove al risveglio la notizia dell'arrivo di un nuovo essere umano sia una festa. Voglio addormentarmi con la speranza che i sogni non saranno uccisi il giorno dopo. Voglio vivere amando ed essere amata senza la paura che il giorno succesivo qualcuno vicino a me o io stessa rischiamo di non risvegliarci più. Non voglio altro...VOGLIO VIVERE! Kemi përparuar në teknologji, infrastrukture, por po nënvleresojmë ate më të shtrenjten e më të she njten, jetën. Po shkojmë drejt individualizmit dhe jemi të prirur drejt gjërave materiale, duke bërë të dukemi më të vegjel e më të parëndesishem në sytë e njeri-tjetrit. Jeta trajtohet si plackë, ku mund ta përdorë e mund ta zhbëje cilido. Jemi të rrezikuar ngado, në shtëpi, në rrugë, në shkollë, në punë, kudo. Në gjithë këtë kaos bëj shpesh pyetjen: Po Zoti ekziston? Nëse ekziston, atëherë ku është? Pse lejon të ndodhin këto makabritete, pse lejon të shuhen jetet pafajshme? Dikush thotë që Zoti kur e krijoi njeriun i dha atij lirinë e pakufi për të vepruar. Pa atëherë ku shkoi liria e jetës? Jetojmë në kohë dramatike, ku gjërat duhen trajtuar me seriozitet, sepse serioze është dhe vetë jeta. Na duhet një ndryshim rrenjësor, një ndryshim që t’i japë kuptim personit. Dua të jetoj në nje vend ku jeta s’është privilegj, por e drejte. Dua te jetoj në një vend ku të zgjohem me lajmin e ardhjes ne jetën një foshnje, me lajmin e nje feste. Dua të fle me shpresen se endrrat nuk do vriten të nesermen. Dua të jetoj duke dashur e duke me dashur, pa frikën se dikush afër meje apo vetë une s’do zgjohet mëngjesin tjetër. S’kërkoj asgjë….përvecse të jetoj! PAGINA 11 GIOVANI ZKM NEWS Tradizioni albanesi La Pasqua Ortodossa di Ina Mitrollari La Quaresima è un viaggio spirituale verso la PASQUA. Una Nuova Vita che da più di 2000 anni illumina anche a noi e per la quale è data a tutti la possibilità di credere in Gesù. La Morte e Resurrezione di Gesù ci ha assicurato il “passaggio” nel Regno del Dio. La Pasqua giudaica ha trovato il suo completamento in Gesù, Agnello della Pasqua, sacrificato per noi. Attraverso la sua morte, Gesù ha cambiato la natura della morte, ha aperto una strada – un Passaggio – una Pasqua – per il Regno di Dio, trasformando la tragedia delle tragedie, che è la morte, nella vittoria finale. Nella Pasqua celebriamo la Resurrezione di Gesù come qualcosa che succede a tutti attraverso il battesimo. La Pasqua costituisce il centro del culto ortodosso. La Resurrezione di Gesù è l'incoronazione della nostra fiducia, il "timbro" dell'identità spirituale degli ortodossi. La Pasqua è una grande festa del giudaismo e del cristianesimo. Nella religione ebraica Essa è una commemorazione dell'Esodo, liberazione dalla schiavitù egiziana, mentre per i cristiani è il memoriale della morte e resurrezione di Gesù Cristo. È la più grande festa dell'anno delle Chiese Cristiane. Si celebra Ina Mitrollari nella prima domenica con la luna piena dopo l'equinozio di primavera. Centro di Riabilitazione e Inoltre la Pasqua è un cammino che sentono tutti ed è stimolante non solo per Medicina Sportiva UniZKM i credenti, ma anche quelli che non si fidano tanto di Dio. Gesù Risorto misticamente aspetta con infinita pazienza di fronte a molti cuori chiusi, per dire con amore e speranza di non avere paura “Sono con voi tutti i giorni della vostra vita” (Mt. 28, 20). Secondo il calendario ortodosso la Domenica della Pasqua la festeggiano tutte le persone che portano i nomi Anastas, Anastasia o Anesti (che in greco vuol dire "è risorto"). “Sono con voi Cristo è risorto dai morti! Questa è la proclamazione principale della fede cristiana. tutti i giorni Questa forma il cuore della predicazione e adorazione della Chiesa e della vita della vostra di ogni cristiano ortodosso! vita” Krishti u ngjall! Vërtet u ngjall! (Mt. 28, 20) PAGINA 12 GIOVANI ZKM NEWS Alla scoperta dell’Albania Kalaja e Rozafës di Scutari di Loreta Dodani Scutari (in albanese Shkodra o Shkodër) è una città a nord-ovest dell’Albania, circondata da due fiumi: il Buna e il Kir. È chiamata infatti “La culla della cultura albanese” oppure “La Firenze dei Balcani”, in quanto antichissimo centro di importanza storica e culturale. Il più famoso monumento della città è “Il Castello di Rozafa”. Non potete passare da Scutari senza visitare la Fortezza di Rozafa. Per visitarla vi consiglierei di avere un mezzo a disposizione, per raggiungere dal centro della città, in direzione sud, una collina alta 120 m, sulla cui cime si erge la fortezza. Il Castello di Scutari è stato costruito nel IV secolo a.C., periodo in cui comincia anche la vita cittadina, con un insediamento sopra una collina alta, costituita interamente da rocce invalicabili. Per la sua posizione strategica è stato inattaccabile per secoli. All’interno del castello ci sono le cisterne dell'acqua del XV secolo, la cattedrale del XIII secolo Loreta Dodani Studentessa del secondo anno di Medicina che, con l'avvento del dominio ottomano, fu trasformata in moschea. È anche presente un piccolo museo, ricco di reperti e informazioni sulla fortezza. Qui sono raccolti reperti ritrovati in tutta la zona, un plastico che illustra come doveva essere l’area, quando il castello era ancora in uso, e una statua di uno scultore scutarino contemporaneo, raffigurante Rozafa, la donna che secondo la leggenda, immolandosi, permise di portare a termine la costruzione del Castello. Il castello si divide in tre cortili. Il più importante è l’ultimo, nel quale si trovava un tempo la sede della capitaneria, o residenza del governatore, “Non potete costruita dai veneziani all’inizio del secolo XV. SEGUE passare da Scutari senza visitare la Fortezza di Rozafa” PAGINA 13 GIOVANI ZKM NEWS All'ingresso del castello è vi è una formazione rocciosa che ricorda Rozafa, l'acqua e la calce che penetra verso l'ingresso principale si collega con fantasia popolare alla leggenda e rappresenta il latte materno di Rozafa, il seno di Rozafa che secondo l'antica leggenda è stato lasciato fuori per allattare suo bambino dopo che lei venne murata viva. La leggenda infatti racconta che c’erano una volta tre fratelli impegnati nella costruzione delle mura della nota fortezza. Durante la notte, il loro lavoro però inevitabilmente crollava. Un giorno, un vecchio che passava di lì, gli disse che avrebbero avuto bisogno del sacrificio di una delle loro mogli, per mantenere le mura forte e solide per sempre. La scelta della moglie doveva però avvenire casualmente, così i tre fratelli giurarono di non dire niente alle proprie consorti: colei che l’indomani sarebbe giunta per prima con il pranzo, sarebbe stata immolata per il bene della comunità. Ma i due fratelli maggiori infransero la promessa e raccontarono tutto alle loro mogli. Cosicché l’indomani toccò a Rozafa, moglie del più giovane dei fratelli e madre di un bambino, portare il pranzo. Dopo che le venne raccontato quanto il vecchio aveva detto, la giovane accettò di farsi murare viva all'interno delle mura, ma pose la condizione che rimanessero scoperti un braccio per poter cullare il proprio bambino, una mammella per poterlo allattare, una gamba per poterlo cullare e un occhio per poterlo vedere. Fu così che il castello è rimasto sempre forte e solido. Per gli abitanti di Scutari il Castello di Rozafa è un simbolo dell’opposizione fra due generazioni, fra il vecchio e il nuovo, ma soprattutto il mito del sacrificio di sé per il proprio bambino, quei gesti d’amore che solo una madre sa fare. Il terzo cortile con il palazzo che ospita il museo L’altorilievo raffigurante Rozafa PAGINA 14 PAGINA 15 Dal 26 al 31 luglio 2014. Si alloggerà presso famiglie della parrocchia di Kutina. Il costo complessivo è di 50 euro, di cui 25 euro da consegnare al momento dell'iscrizione entro il 30 aprile 2014. Per ulteriori informazioni e per iscriversi P. Franco Sartori [email protected] - 068 20 27 326 Daniele Virgili [email protected] PAGINA 16 GIOVANI ZKM NEWS La cuoca consiglia Costolette di agnello alla griglia di Neri Mitrollari BRINJË QENGJI NË ZGARË Përbërësit : Neri Mitrollari Cuoca presso la residenza dei Padri Concezionisti “Non c’è amore più sincero di quello per il cibo” (George Bernard Shaw) 400 gr mish qengj (brinjë) kripë pipër rozmarinë sherebelë verë e bardhë 1 limon Marrim mishin e qengjit dhe e vendosim në një enë të madhe. I hedhim kripë, degë rozmarine dhe sherebelë, verë të bardhë dhe e mbulojmë me qeskë kuzhine. E lemë të marinohet në këtë mënyrë përreth gjysëm ore. Më pas marrim zgarën, e lyejmë me pak vaj ulliri dhe e nxehim. Thajmë mishin me anë të letrës së kuzhinës. E vendosim më pas në zgarën e nxehtë. E pjekim mirë nga të dyja anët. Mishin e vendosim në pjatë dhe sipas dëshirës mund ti hedhim limon dhe piper. Këtë pjatë e shërbejmë të nxehtë dhe të shoqëruar me patate të furrës. Ju bëftë mirë! COSTOLETTE DI AGNELLO ALLA GRIGLIA Ingredienti: 400 gr agnello (costole) sale pepe rosmarino salvia vino bianco 1 limone Prendete l'agnello e mettetelo in una grande pentola. Aggiungiamo sale e rosmarino, un rametto di salvia, il vino bianco, poi copriamolo con della pellicola trasparente e lasciamolo marinare per circa 30 minuti. Dopo che abbiamo unto la griglia con un po’ di olio di oliva, la facciamo scaldare. Quindi asciughiamo la carne con la carta di cucina e poi mettiamo il tutto in cottura. Dopo la cottura serviamo la carne in un piatto con limone e pepe, accompagnando il tutto con patate al forno. Buon appettito! PAGINA 17 GIOVANI ZKM NEWS Se volete scrivere al giornale saremo felici di pubblicare le vostre lettere, idee o annunci... Scrivete a [email protected] Congratulazioni alla squadra Mon Cheri, vincitrice del torneo di Calcio UniZKM e un grazie sincero agli organizzato del torneo! PAGINA 18