[C-RIM - 17] CARLINO/GIORNALE/RIM/40 02/03/17
Transcript
[C-RIM - 17] CARLINO/GIORNALE/RIM/40 02/03/17
CAMPIONATO GIORNALISMO 17 GIOVEDÌ 2 MARZO 2017 •• ‘BATTELLI’, NOVAFELTRIA ISTITUTO COMPRENSIVO Sfida sull’eolico a Poggio Tre Vescovi I comitati cittadini della Valmarecchia si spaccano per il progetto di Geo Italia IL CASO Alla Fattoria Fontetto energia solare LA FATTORIA Fontetto di Ponte Santa Maria Maddalena, nel comune di Novafeltria, si occupa dell’allevamento di bovini e produzione di carne biologica. Sopra l’intera copertura dell’edificio principale sono stati posizionati decine di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Nel complesso occupano una superficie pari a 2500 metri quadrati, sono inclinati di 15°, rispetto alla copertura piana, e orientati verso sud. Questi pannelli producono 250.000 kw di energia elettrica, la quale, per la maggior parte, viene utilizzata per il raffreddamento delle celle di conservazione della carne. La parte restante viene invece immessa nella rete elettrica, considerato che il consumo medio annuo è di circa 85.000 kw. Sempre sul tetto dell’edificio dell’azienda zootecnica si trovano altri tipi di pannelli solari termici che riscaldano l’acqua utilizzata per i servizi all’interno della struttura, in particolare per gli uffici, con la finalità di ridurre al massimo l’impatto ambientale della struttura. Dania Chiari III B POGGIO Tre Vescovi è una montagna dell’Appennino settentrionale sulla quale la società Geo Italia vuole costruire un parco eolico. Il progetto iniziale prevedeva 36 aerogeneratori per una potenza complessiva pari a 126 MW, con torri di altezza al mozzo di m 145 e diametro del rotore di m 110. I tre Comuni interessati (Badia Tedalda, Casteldelci e Verghereto) si sono trovati subito d’accordo ma complessi si sono rivelati i passaggi dell’iter burocratico. Le istituzioni coinvolte nella Conferenza dei Servizi a ottobre 2011 sono rimaste su posizioni discordanti: da un lato si sono schierate le due Regioni, il Ministero per i Beni Culturali e la provincia di Arezzo, dall’altro lato i tre Comuni direttamente interessati, sin dall’inizio favorevoli. Nel gennaio 2012 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha confermato la bocciatura del progetto, riprendendo le ragioni delle amministrazioni contrarie: rilevanti gli impatti sul paesaggio, sulla vegetazione e la fauna, sull’assetto idrogeologico dei terreni interessati, Uno scorcio di Poggio Tre Vescovi dove si installeranno le pale eoliche sia durante la fase di cantiere che a fine lavori, carente la sostenibilità ambientale ed economica, insufficienti le misure di mitigazione e compensazione. Oggi si torna a parlare di eolico in alta Valmarecchia, ma la cittadinanza rimane divisa. Da una parte il comitato cittadino ‘Salviamo Poggio Tre Vescovi’ con un volan- tino spiega la propria posizione: «Il progetto presentato di Geo Italia altera in modo irreversibile l’assetto idrogeologico e ambientale del luogo, introducendo nel paesaggio manufatti del tutto incongrui e lesivi della sua visione e della sua storia. Basta recarsi al parco del Sasso Simone e Simoncello o sul Carpegna per accor- gersi che la visuale verso il monte Fumaiolo e i luoghi di Uguccione della Faggiola e di Francesco d’Assisi, sarebbe fortemente disturbata da una selva di pale alte 180 metri». La pensano diversamente invece i cittadini del comitato «Sì Parco Eolico Poggio Tre Vescovi» che nei giorni scorsi si sono recati in Sardegna e hanno incontrato i sindaci di quattro città che ospitano parchi eolici, «per farci una chiara idea di cosa significhi avere un parco eolico in casa». Agli amministratori sardi è stato chiesto se, tornando indietro, avrebbero fatto il parco. Tutti hanno risposto di sì e anche più grande. Unanimi i giudizi della popolazione. «Il turismo non è diminuito – assicurano i primi cittadini – nessuno si è ammalato di leucemia o sindromi varie, gli animali continuano a pascolare come prima e soprattutto tutti sono felicemente consci di produrre energia pulita e allo stesso tempo di avere un introito costante nelle casse comunali». Classe III C L’INTERVISTA A MARCO PAZZINI, PRESIDENTE DELLA MONTEFELTRO SERVIZI «Vi racconto il futuro dei rifiuti... dopo il cassonetto» LA SOCIETA’ Montefeltro Servizi è guidata da Marco Pazzini. Abbiamo deciso di intervistarlo per conoscere più da vicino la società in house che gestisce i servizi di raccolta rifiuti e differenziata in alta Valmarecchia. Perché ha scelto di fare questo lavoro? «Sono stato incaricato dai sette Comuni dell’alta Valmarecchia, dato che la società Montefeltro Servizi è totalmente pubblica. Ho accettato questo incarico perché ho sposato la mission di questa azienda, che è quella di dare servizi alla collettività: raccolta dei rifiuti e differenziata». In cosa consiste il suo lavoro? Marco Pazzini, presidente della Montefeltro Servizi «Concordare le modalità del servizio con i comuni, stipulare con loro i contratti, tenere i rapporti con gli enti sovraordinati. E poi viene la parte più difficile che è quella relativa all’organizzazione del lavoro di raccolta dei rifiuti. Infine c’è l’organizzazione del Centro Ambiente dove i cittadini possono conferire tutte le altre tipologie di rifiuto». Dove finiscono i rifiuti una volta raccolti? «Quelli indifferenziati sono destinati all’inceneritore di Coriano dove vengono inceneriti con recupero energetico. Vetro, carta e plastica vengono prima ripuliti e selezionati, poi spediti alle industrie che li riciclano ottenendo nuova materia prima. I rifiuti umidi/organici vengono indirizzati ad un centro di compostaggio». Cos’è il Centro Ambiente? «Il Centro Ambiente di Cavallara di Maiolo (aperto tre giorni a settimana: martedì, giovedì e sabato) è il luogo in cui tutti i cittadini dei 7 comuni possono conferire tutte le altre tipologie di rifiuto che non possono essere lasciate nei cassonetti: elettrodomestici, ferro, legno, ramaglie, pile, medicine, batterie, oli minerali e vegetali, macerie, toner, lampadine e neon». Qual è il migliore consiglio che possiamo dare agli utenti? «Quello di impegnarsi per aumentare la raccolta differenziata, aumentando i quantitativi di materiale recuperato per realizzare nuove materie prime». Classe III D RITORNO DEL NUCLEARE? I RAGAZZI delle terze hanno risposto a un sondaggio su un teorico ritorno del nucleare in Italia. Sei le risposte. Il 2% ha risposto sì a prescidere da tutto, il 37% sì ma tempo- raneamente, mentre vengono effettuati investimenti nelle alternative, il 31% sì, ma solo per nuove tecnologie a fusione. No assoluto per il 2% degli alunni, il 24% ha vota- to no e vuole investire solo in fonti alternative e il 4% no e chiede di cercare di ridurre drasticamente la dipendenza dall’ energia. Asia Flenghi, Arianna Fattori III A