la presentazione del nuovo cd

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la presentazione del nuovo cd
Piccole Storie
Il concerto
Da un’intensa attività di ricerca e scrittura durata diversi anni, esce nell’aprile del
2015 “Piccole Storie”, un lavoro discografico a nome Giorgio Cordini, musicista che,
dopo una lunga carriera di chitarrista e polistrumentista accanto a grandi personaggi
della canzone italiana come Fabrizio De André e Massimo Ranieri, Mauro Pagani e
Roberto Vecchioni, mette a frutto l’esperienza maturata al loro fianco, realizzando
musiche e arrangiamenti di nove canzoni, di cui otto inedite, e cimentandosi nella
duplice veste di strumentista e cantante. Le canzoni sono dedicate al ricordo di episodi
che hanno segnato la vita di persone coinvolte loro malgrado in vicende di guerra. Ad
esse si aggiunge un brano composto tanto tempo fa da Mario Mantovani, un vecchio
amico scomparso nove anni or sono.
Le canzoni si ispirano alla tradizione della canzone d’autore, sia nelle strutture
musicali che nei significati profondi dei testi, mantenendo un’impronta popolare che
le rende orecchiabili e accattivanti.
Il concerto si intitola, come il CD, “Piccole Storie” e prevede nel programma, oltre
all’esecuzione delle canzoni dell’album, altri brani, in parte tratti dalla tradizione
popolare e in parte firmati da grandi cantautori.
Si tratta di uno spettacolo che invita a riflettere sulla condizione dell’uomo in una
società che spesso ne calpesta i diritti fondamentali. Un pensiero lucido, ricostruito
attraverso le testimonianze di persone che hanno vissuto sulla propria pelle la violenza
della Storia con la “S” maiuscola, che spesso non si ferma davanti alle vite dei singoli,
ma procede secondo scelte e logiche sorde al richiamo dell’uomo che vorrebbe
un’esistenza appagante e pacifica.
Sul palco, oltre a un concerto di Giorgio da solo, sono due le formazioni previste:
TRIO:
Giorgio Cordini - chitarre, bouzouki e voce
Enrico Mantovani - chitarra, basso
Alberto Venturini - fiati, percussioni e batteria
QUINTETTO:
Giorgio Cordini - chitarre, bouzouki e voce
Ellade Bandini - batteria
Mario Arcari - fiati
Max Gabanizza - basso
Enrico Mantovani - chitarre e mandolino
Piccole Storie
Il CD
Un giorno abbiamo incontrato un uomo di nome Bernardo Gozzi, detto Marcellino,
che ci ha raccontato una storia che ha cambiato la sua vita. Era il 1944, lui era un
bambino, hanno bruciato il suo paese.
La sua storia è diventata Cevo, 3 luglio 1944, una canzone che fa memoria.
Così è nato il progetto di raccontare con delle canzoni le piccole storie che la Storia
con la "S" maiuscola travolge o modifica profondamente, senza che i loro protagonisti
abbiano la possibilità di opporsi o sfuggire, a volte senza che possano neppure far
sentire la propria voce. Certo, la Storia con la "S" maiuscola la fanno gli uomini, ma
qualcuno la fa più di altri e qualcuno degli altri, spesso, la subisce o ne subisce i
contraccolpi.
Sono ormai passati parecchi anni da quel primo incontro in un bar di Cevo e altre
storie sono diventate canzoni che chiedono di farsi conoscere, di portare il proprio
contributo alla Memoria collettiva, di farsi antidoto al compiersi di altri orrori.
Dopo il racconto dell'incendio di Cevo, all'epoca ancora in realtà il progetto non c'era,
abbiamo saputo di un episodio avvenuto in Val di Scalve, nella bergamasca, in una
località a qualche chilometro da Schilpario, sulla strada che porta in Valle Camonica,
i "Fondi".
La guerra era finita, era il 28 aprile del 1945, quando un gruppo di fascisti tendeva un
agguato ad alcuni uomini che andavano a chiedere loro di consegnarsi, uccidendone
dodici. Due fratelli con lo zio se ne vanno così. E' notte, in paese non si sa che cosa
sia avvenuto fino all'alba della mattina seguente, quando qualche abitante parte a piedi
per raggiungere i Fondi. Tra di loro la mamma dei due ragazzi, a piedi scalzi nella
neve per camminare più in fretta.
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Anche questo racconto raccolto da un testimone oculare della strage, Elia Rizzi, è
diventato una canzone, un dialogo immaginario tra uno dei due figli e la madre.
Giorgio Fantoni, iseano impegnato nella Resistenza, ci presentò nella primavera del
2011 due sopravvissuti alla strage del battello del 5 novembre 1944, quando sul lago
d'Iseo calarono alcuni aerei inglesi e mitragliarono l'imbarcazione, uccidendo decine
di persone. 41 i morti, 80 i feriti.
Luigi Foresti e Giovanni Archetti ci hanno raccontato la vicenda così come l'hanno
vissuta, memoria lucida e particolari l'uno, già diciottenne calciatore in viaggio per
una partita a Lovere, racconti riportati l'altro, all'epoca bimbo di tre anni, in braccio
alla mamma, il cui viso sereno, "pensavo si sarebbe svegliata da un momento
all'altro", è l'unico ricordo di prima mano. Indelebile.
Ci ha colpito la serenità, il senso di ineluttabile destino, di umile accettazione, che
traspariva da tutti e due i racconti.
"Il battello del Lago d'Iseo" è per noi la canzone simbolo di tante uccisioni di civili,
considerate "effetti collaterali" della guerra in cronache fredde, e del fuoco amico,
alleato, che troppe volte ha colpito persone inermi.
Altri episodi si sono in seguito presentati alla porta della memoria rivendicando il
ricordo, per scongiurare il rischio che, complice l'oblio, ci si possa sentire immuni
dall'orrore con cui la grande Storia talvolta costruisce il suo cammino, lasciando
indietro persone inermi, che a fatica si rialzano e tuttavia, veri eroi mai celebrati,
riprendono a vivere per portare a compimento la loro piccola storia.
Al nucleo iniziale di tre canzoni se ne sono così aggiunte altre sei, di cui cinque
inedite e una composta ed eseguita tante volte dal vivo da un amico che non c'è più,
Mario Mantovani, scrittore e cantautore di Orzinuovi. Angelina, questo il titolo della
canzone di Mario, è stata scelta per questo progetto, poiché è a sua volta una piccola
storia, raccontata da una sartina, madre dell’autore e testimone di un crimine fascista
nella piazza del paese, a Orzinuovi in provincia di Brescia, dove, il 26 aprile del 1945,
un ragazzo di vent'anni veniva assassinato davanti al municipio.
Tra le altre canzoni, ce n'è una che racconta la figura del partigiano, una che ricorda i
soldati impegnati in trincea nella prima guerra mondiale, una dedicata al ricordo dei
migranti che attraversano il Mediterraneo, che canta di una bambina in fuga dalla
miseria, che cerca di raggiungere il nostro paese per mare, una strumentale il cui
titolo, "Respiro di pace", la colloca a pieno titolo nel progetto. Completa il repertorio
"I silenzi di Monte Sole", che raccoglie il sentire di chi passa dai luoghi dell'eccidio
della frazione di Marzabotto e si porta via in maniera indelebile le voci delle persone
trucidate, che continuano ad echeggiare nel silenzio dei boschi adagiati attorno al
crinale dell’Appennino.
I testi, a parte quello di Angelina di Mario Mantovani, sono firmati da Luisa Moleri;
Cevo 3 luglio 1944 è scritta a quattro mani con Michele Gazich, Mordere i sassi e I
silenzi di Monte Sole con Alessandro Sipolo.
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Tutti gli arrangiamenti musicali sono di Giorgio Cordini, così come le musiche, tranne
Cevo 3 luglio 1944, di Michele Gazich, e Angelina, di Mario Mantovani.
Giorgio Cordini non poteva scegliere modo migliore per fare memoria che la sua
musica. Certo, non è questo un mezzo convenzionale in ambito storiografico, ma per
la popolarità e l'universalità del suo linguaggio, la musica può diventare strumento
efficace di divulgazione anche in occasioni normalmente non deputate alla produzione
della conoscenza storica.
Il disco si intitola "Piccole storie” e sarà pubblicato il 15 aprile 2015.
Partecipano al progetto in qualità di musicisti Mario Arcari, Ellade Bandini, Marino
Severini della Gang, Max Gabanizza, Claudio Lolli, Max Manfredi, Enrico
Mantovani.
Le persone che ci hanno fatto dono dei loro ricordi sono ancora viventi e il loro
racconto in prima persona è una fonte impareggiabile di particolari e di emozioni che
incidono profondamente la memoria di chi ascolta le loro testimonianze dirette.
Da queste considerazioni nasce il desiderio di completare il lavoro con le immagini e
la viva voce di coloro la cui vita è cambiata in seguito agli avvenimenti che le canzoni
raccontano a modo loro, tra musica e poesia.
Per questi motivi, oltre alla produzione del Cd, il progetto prevede la realizzazione di
un video, la raccolta di documentazione e un compendio delle notizie di quanto
accaduto, pubblicate all'epoca dei fatti stessi, utili alla ricostruzione storica dei diversi
episodi.
Auspicabile sarebbe la divulgazione anche nel sistema scolastico e in ogni luogo
preposto alla costruzione della conoscenza storica e alla ricerca della verità.
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