Scarica il comunicato stampa - Osservatorio Nazionale Vino e Salute
Transcript
Scarica il comunicato stampa - Osservatorio Nazionale Vino e Salute
“GIOVANI DONNE E ABUSO DI ALCOOL : UN CONNUBIO PERICOLOSO” QUALI SOLUZIONI? ESPERIENZE A CONFRONTO… ALCOOL A 11 ANNI, CRESCONO LE RAGAZZE CHE AMANO IL BICCHIERE… IN PIEMONTE SI CONSUMA PIU’ ALCOOL CHE NEL RESTO D’TALIA : DONNE IN PRIMIS… A cura di Daniela Bosca Interessante ed attuale il convegno che lo ZONTA CLUB di Alba ha promosso nella giornata di sabato 19 maggio 2012 presso il Palazzetto Mostre e Congressi della cittadina, alla presenza di diverse autorità locali, rappresentanti delle forze dell’ordine, personale docente ed un folto pubblico giovanile delle scuole locali, una delle quali, il Liceo delle Scienze Sociali Leonardo Cocito, ha presentato anche un’indagine di ricerca a campione sull’argomento trattato. In Italia la dipendenza alcolica femminile è un fenomeno ancora poco noto, ma purtroppo molto diffuso e in aumento. Dipendenza da alcool: la droga più diffusa e di facile accesso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’alcool provoca il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori ed il 63% delle cirrosi epatiche. Ma non solo, determina anche tutta una serie di comportamenti anti-sociali, aggressioni, furti, vandalismi, incidenti automobilistici, invalidità e gravidanze indesiderate in età adolescenziale. In Europa l’alcool è la terza causa di morte e la prima nei giovani tra i 15 e i 29 anni. Per l’80% dei giovani, infine, bere è normale ed è considerato parte di un comportamento che avviene in circostanze conviviali. La globalizzazione dei media e dei mercati condiziona sempre di più le percezioni, le scelte ed i comportamenti dei giovani verso l’alcool. Molti adolescenti oggi hanno più disponibilità economiche e sono più influenzabili dalle tecniche di vendita e di commercializzazione, divenute più aggressive ed ingannatorie, dato che tendono a non mettere nel giusto risalto l’alcolicità di quella che sembra a prima vista una bibita alla frutta. Questi prodotti vengono presentati in modo superficiale e seducente, in bottiglie belle e colorate, spesso create ad hoc per il giovane e modaiolo pubblico femminile, con slogan che invitano al consumo… il marketing delle industrie che producono queste bevande considera i giovani il target di eccellenza… le donne, cosa non di poco conto, sono al centro di una pressione mediatica che le ha identificate come una nuova area di consumatori, come già avvenuto in passato con il tabacco. Iniziano a bere in compagnia di amici, in un bar o pub, la motivazione di base è la ricerca di un migliore rapporto con gli altri… il gruppo… l’età si abbassa sempre di più… anche se l’OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcool fino ai 15 anni, per l’incompleta maturazione di enzimi volti all’assimilazione dello stesso, in Italia il 13,6% dei ragazzi di 11-15 anni consuma alcool, comportamento già a rischio in sé, ma ancora più grave perché pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita. I giovani sono anche la popolazione più a rischio del cosiddetto “binge drinking” (va detto che il consumo di alcool fuori pasto per le ragazze cresce maggiormente rispetto a quello dei maschi, andando incontro ad un nuovo disturbo alimentare denominato “drunkoressia”.) BINGE DRINKING : Bere il più possibile in un’unica occasione (almeno 6 o più bicchieri di bevande alcoliche) in un ridotto lasso di tempo per raggiungere l’ebbrezza nel più breve tempo dato. (In Piemonte si parla del 5% delle donne che è solita “bere delle quantità” notevoli in poco tempo con la ferma intenzione di ubriacarsi). DRUNKORESSIA : “Ubriache e… magre da morire…” Il termine drunkoressia è sta toinventato dai giornalisti del New York Times ed indica un nuovo anomalo e pericoloso comportamento alimentare diffuso fra le adolescenti : mangiare poco fino ad arrivare anche a digiunare per poter assumere forti quantità di alcolici. Lo scopo di tale comportamento è duplice : - Dimagrire - Farsi accettare dal gruppo dei pari, in particolare i maschi, la cui assunzione di alcolici è legata al divertimento ed alle emozioni. Assumere alcolici significa assumere calorie, quindi si rinuncia al cibo per poter bere maggiormente… La volontà di dimagrire non è fine a se stessa come nell’anoressia ma è strumentale all’assunzione di alcool. I rischi di questo disturbo sono gli stessi dell’anoressia : osteoporosi, alterazioni cardiache, amenorrea. A quest’ultimi si aggiungono quelli derivanti dal consumo di alcolici, specie se a digiuno, neuropatie, tremori, danni al fegato ed al cervello, con il tempo. Questa sintomatologia è acuita nel sesso femminile perché tende ad espellere l’alcool più lentamente del sesso maschile… lo stesso sviluppo psicofisico in età adolescenziale è particolarmente vulnerabile… vi è un aumento in Italia, così come nei paesi nordici, da cui queste mode sono mutuate, delle gravidanze nelle minorenni, che affrontano i rapporti sessuali spesso con leggerezza, anche a causa di inibizioni azzerate dagli alcolici… Importante è la prevenzione : - Educare gli adolescenti alle conseguenze di un uso smodato di alcolici (può essere utile avvicinare il giovane al sorso di vino alla tavola di famiglia, spiegando l’importanza della moderatezza e la differenza tra un buon bicchiere di vino rosso, salutare per l’organismo e un super alcolico). - Combattere la cultura dello “sballo”, vale a dire divertimento possibile solo se associato a comportamenti trasgressivi. (una ragazza presente al convegno, tra le autrici della ricerca, si è posta la domanda “siamo ancora capaci di divertirci senza bere, senza sballare?” o… tutto il resto è noia… Alcool e cervello… in pericolo soprattutto le ragazze… Esagerare con l’alcool nell’adolescenza compromette la memoria ed il senso dello spazio, soprattutto nelle ragazze. Lo confermano diversi studi che avvertono : le conseguenze riguardano la concentrazione, la capacità di guidare, di praticare sport che richiedono movimenti complessi o utilizzare le informazioni immagazzinate nella memoria. Secondo i medici che hanno condotto test neuropsicologici e risonanze magnetiche su giovani di ambo i sessi, nelle adolescenti l’alcool inibisce l’attivazione di diverse aree cerebrali, mentre nei maschi questo effetto risulta molto più limitato. La ragione di questa differenza risiederebbe nei diversi tempi di maturazione del cervello, che nelle femmine inizia uno o due anni prima che nei ragazzi : l’uso di alcool in stadi di sviluppo diverso potrebbe giustificare gli effetti diversi sui due generi sessuali. Ma anche le fluttuazioni ormonali causate dall’alcool, il metabolismo più lento, la maggiore percentuale di grasso corporeo ed il peso inferiore che caratterizzano le ragazze potrebbero giocare un ruolo in questa differenza. I motivi individuati nella giornata che possono indurre ad assumere alcool? Eccoli : - Piacere del rischio : i ragazzi per acquisire l’indipendenza devono assumere dei piccoli rischi, che li fanno sentire grandi e che possono essere emozionanti. Se non sono sostenuti e guidati, uno di questi rischi può essere l’alcool, tanto più che è una sostanza con effetti piacevoli, che inizialmente rafforza i sentimenti d’invulnerabilità e indipendenza, e che fa sentire maggiormente il senso di appartenenza al gruppo. - Desiderio di trasgredire. La nascita della capacità di pensare astrattamente porta anche a contestare, a mettere in stato di accusa i valori degli adulti, a trasgredire per verificare insieme ai compagni ciò che è vietato, ciò che non si conosce, ciò che desta curiosità. Per evitare questi aspetti è importante parlare con i ragazzi, rispondere alle loro curiosità con sincerità, ascoltare le loro opinioni e far comprendere con adeguata documentazione come realmente stanno le cose. - Mancanza di interessi, assenza di obiettivi. Si arriva alla noia e a sentimenti di inutilità. Molti giovani si accostano all’alcool proprio per vincere questi sentimenti e per sentirsi vivi emozionalmente. E’ molto importante, perciò, stimolare i ragazzi a porsi degli obiettivi (nello sport, a scuola…) e ad imparare a programmare il loro tempo libero. A tale scopo può essere utile che i genitori li rendano partecipi dei loro progetti e delle loro mete. - Scarsa autostima. L’autostima è basilare per saper affrontare con serenità le difficoltà piccole e grandi che si succedono nel ciclo della vita. Per aiutare i ragazzi a raggiungerla, occorre che i compiti e le responsabilità che si devono assumere, siano accessibili alle loro capacità. In ogni caso è utile incoraggiare senza iperproteggere e bandire, nei casi di insuccesso, atteggiamenti critici o distruttivi. Dare fiducia e messaggi rassicuranti è sempre valido. - Dipendenza dal gruppo. Sia un clima autoritario che permissivo sono nocivi. I ragazzi, infatti, sia nel timore della severità dei genitori che nel sentirsi trascurati in famiglia, possono reagire rifugiandosi nel gruppo dei compagni, al punto da dipenderne completamente. Non per caso l’assunzione di alcool da parte degli adolescenti si verifica in compagnia dei coetanei ed è un’esperienza quasi sempre vissuta come piacevole perché alcune sostanze, tra cui l’alcool, favoriscono i rapporti sociali, attenuano l’ansia, eliminano la noia, favoriscono la distensione, cancellano la stanchezza e smorzano le inibizioni. I motivi sopraelencati sono senz’altro importanti, ma la sicurezza vissuta nei primi anni è uno dei fattori alla base del senso di identità nell’età adulta o quantomeno un fattore che indirizza nel corso dello sviluppo verso scelte o atteggiamenti che rafforzano la fiducia in sé stessi e negli altri. I modelli che sono trasmessi dalla società odierna ormai rendono normale o quasi qualsiasi comportamento, di fondamentale importanza risulta quindi la prevenzione e la diffusione di stili di vita finalizzati alla promozione delle abilità individuali e di gruppo per fronteggiare situazioni di stress e prevenire il disagio che potrebbe condurre ad una dipendenza. Il costo sanitario, sociale ed economico per i problemi causati dall’alcool rappresenta un grave peso per la società, rischiare la vita per trasgredire denota certamente una forte immaturità e anche l’incapacità di trovare gli stimoli per divertirsi, crescere e conoscere la meraviglia del mondo che ci circonda… ne vale veramente la pena?