AUDIT: parola magica con vari significati

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AUDIT: parola magica con vari significati
AUDIT: parola magica con vari significati
• Dal latino: “ascolto attivo”, interrogatorio, inchiesta, “verifica”
• “Rivedere” “revisionare” nei vari settori: amministrativo,
gestionale, finanziario, scientifico, didattico, sanitario….
• Nel sistema ISO 9000: “verifica del rispetto delle procedure”
(verifica ispettiva). Nella versione VISION 2000 “audit interno
ed esterno effettuato da soggetti esterni interessati
all’organizzazione (es. utenti) o da organismi indipendenti”
• Verifiche esterne (accreditamento) per valutare l’adesione a
requisiti o standard predefiniti ( commissione professionale)
• In sanità varie accezioni: clinico, medico, infermieristico…
• Nato negli USA come “verifica standardizzata della
documentazione clinica” inizialmente retrospettiva,
successivamente contemporanea e prospettica
Clinical Audit
• E’ un processo in cui la qualità dell’assistenza sanitaria
viene sottoposta a valutazione e, se occorre, viene
migliorata
• E’ un processo sistematico che partendo dalla
identificazione di un problema (solitamente di criticità o
da migliorare), ne analizza le cause, definisce l’obiettivo
di miglioramento, gli interventi correttivi utilizzando
criteri di buon comportamento clinico degli operatori e
verifica (misura) i risultati ottenuti sulla base di
standard espliciti predefiniti utilizzando, di solito,
indicatori appropriati.
• Corrisponde a progetti di VRQ/MCQ
AUDIT CLINICO e le analogie con
i vari cicli e spirali della qualità
• Processo in cui la qualità
dell’assistenza sanitaria viene
sottoposta a valutazione e, se occorre,
viene migliorata
• QA o VRQ
• MCQ
• PDCA (plan, do, check, act)
• RADAR (EFQM): Risultati, Approccio,
Dispiegamento, Accertamento e
Revisione
• …..
Progetto o ciclo o spirale di MCQ
PDCA
VRQ-MCQ
• Identificazione
problemi
• Scelta priorità
• Definizione criteri,
indicatori, soglie di
buona Q
• Studio cause ed
entità
• Progettazione
intervento
• Effettuazione
• Valutazione a breve,
medio-lungo termine
Check:
Plan:
valutazione
corrisponde
alle prime fasi
del ciclo MCQ
Act:
Do:
generalizzazione
intervento
(inizialmente su
piccola scala)
Caratteristiche dell’audit
clinico
• carattere professionale dell’iniziativa
• Si propone di risolvere aspetti critici
(che hanno maggiore
impatto potenziale sui risultati di salute sul paziente)
•
•
•
•
competenza clinico-assistenziale dei partecipanti
confidenzialità dei risultati
oggetto fortemente legato alla qualità professionale
necessita di accesso ad adeguata documentazione
clinica
• verifica la buona pratica corrente rispetto a standard
noti
RC&AC2000 e BRI 1999
Il coinvolgimento per progetti
anche l’audit è un progetto
• Il progetto è finalizzato ad un obiettivo da
raggiungere
• Coinvolge un gruppo
• Diversi progetti strategici, coerenti con
l’obiettivo innovativo, portano al
miglioramento a “piccoli passi” nella
logica della industrializzazione per
progetti
Le due tipologie fondamentali
dell’audit
• Il clinical audit può essere fatto da singoli
gruppi monodisciplinari (Audit interno) o da
gruppi multidisciplinari che possono
coinvolgere più servizi di un ospedale o di
diverse aziende sanitarie con un approccio di
sistema (Audit esterno).
• In questo caso occorre la convergenza di
varie componenti, la disponibilità di dati
pertinenti di buona qualità, il mandato della o
delle direzioni, una attività di formazione e
supervisione continua.
Audit interno ed esterno
• L’audit interno, clinico, può essere connotato
come volontario, formativo, non
sanzionatorio e condotto tra pari.
• L’audit esterno, quello delle visite ispettive
eseguite da una parte terza per
l’accreditamento istituzionale o per la
certificazione Vision 2000, è orientato al
miglioramento condiviso di tipo più spesso
strutturale e organizzativo-gestionale, ma
anche professionale
Audit clinico: due livelli di
realizzazione
• 1° Livello di base: discusso e realizzato tra
operatori, riferito a propri problemi
contingenti con standard di riferimento
espliciti e condivisi: non abbisogna di risorse
esterne
• 2° livello strutturato: realizzabile in un
contesto interistituzionale riferito ad
attività assistenziali di particolare
importanza e criticità : abbisogna di risorse
NICE: Le 5 Tappe dell’Audit Clinico
1. Prepararsi all’Audit: coinvolgimento degli utenti
2. Selezionare i criteri: servono per valutare la
qualità dell’assistenza sanitaria
3. Misurare le performance: pianificare la
raccolta dei dati identificando i fenomeni da osservare
esplicitando i criteri di inclusione, il periodo di rilevazione, il
metodo di campionamento
4. Apportare miglioramenti: cambiare i
comportamenti individuali, di gruppo, dell’intera
organizzazione
5. Mantenere e rafforzare i
miglioramenti: raccolte dati periodiche, analisi
degli errori, eventi avversi…, valutazione qualità dell’Audit
(checklist)
ANAES: Le 6 Tappe dell’Audit Clinico
1. Scelta del tema: in funzione della frequenza, del rischio,
della possibilità di miglioramento, di referenze scientifiche….
2.
3.
4.
5.
6.
Scelta dei criteri:
Scelta del metodo di misura
Raccolta dati
Analisi dei risultati
Piano di azioni di miglioramento e di
valutazione
IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI
•
•
•
•
•
•
•
Importanza ( prevalenza)
Specificità / pertinenza
Condivisione
Conoscenza / documentazione
Gravità delle conseguenze
Possibilità di miglioramento
Disponibilità risorse
Griglia per la scelta dei problemi
In ciascuna casella si attribuisce un punteggio da 1(negativo) a 5
(molto positivo) riferito alla presunta soluzione del problema
Problema
Specificità
Conseguenze per i
pazienti
Risparmi costi
Fastidi
Condiz.
R C
C
Disagi
salute
R-
Risolvibilità
Rapidità
soluzione
Considerazioni sull’audit clinico
• E’ uno strumento di verifica di efficacia,
appropriatezza e qualità della performance
clinica
• Ha valore formativo:
a) educa all’autovalutazione
b) alla individuazione dei fattori chiave della
buona pratica clinica
c) favorisce il desiderio di aggiornarsi
d) insegna a misurare
• L’oggetto delle verifiche deve fare riferimento
ad aspetti professionali importanti
AUDIT CLINICO: aspetti
positivi
(1)
• aiuta a risolvere problemi clinico-organizzativi e
gestionali
• accelera i cambiamenti richiesti dalla variabilità
della casistica, dalle nuove conoscenze e dai nuovi
obiettivi gestionali ecc.
• determina un miglioramento sul campo delle
conoscenze tecnico-scientifiche degli operatori
professionali
• facilita atteggiamenti autovalutativi, incrementando
la competenza degli operatori coinvolti nell’ audit
AUDIT CLINICO: aspetti
positivi (2)
• educa alla misurazione dei risultati e alla
successiva verifica (misura), grazie
all’interpretazione clinica dei dati.
• educa alla valutazione critica degli standard
• favorisce l’omogeneità dei comportamenti per
migliorare la leggibilità dei processi sanitari
• riconosce l’autorevolezza professionale sulla
base di competenze, ruoli, funzioni e
responsabilità
Cinical audit: aspetti negativi o
controversi
• Se la responsabilità di committenza, di progetto,
d’applicazione e verifica non sono chiare
• Se il progetto è inadeguato (in partenza ed in itinere) rispetto
al livello tecnico-scientifico e socio-culturale dei professionisti
• Se mancano sostegni informatici o di altro tipo
• Se l’ambiente favorisce pratiche di medicina difensiva
• Se non viene rispettata la confidenzialità dei dati
• Se le risorse necessarie non sono ben valutate e allocate dai
professionisti coinvolti
• Se la politica gestionale sanitaria è incoerente con le
necessità del progetto di audit
• Se non viene definito un congruo e realistico limite temporale
di svolgimento dell’audit prima di valutarne l’impatto
I fattori di successo per un audit ben
fatto
• La semplicità della
raccolta dati
• La disponibilità di archivi
informatizzati facilmente
consultabili
• La capacità di usare
strumenti informatici per
fare semplici
elaborazioni di dati
• La disponibilità di un
“esperto” per elaborare e
analizzare i dati
• L’entusiasmo e la
leadership del
coordinatore del gruppo
(e del responsabile del
servizio)
• Il sostegno e
l’interessamento della
direzione
• Il sostegno e la
supervisione del tutor
e/o del referente di area
Considerazioni conclusive sull’audit
clinico
• L’audit è efficace, ma poco diffuso
• Problema culturale (diffusione in progress)
• Il management deve favorire e sostenere le
attività di miglioramento
• La “clinical governance” è una modalità di
gestione dei servizi sanitari che attribuisce
alla direzione generale anche la
responsabilità della qualità clinica senza che
interferisca sull’autonomia professionale
degli operatori sanitari, ma orientandoli e
sostenendoli perché operino utilizzando
metodi e strumenti di valutazione e
miglioramento della qualità professionale tra
cui l’audit