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n o a diffusio iv t a m r o f o in e interna rbonara Bollettin a C o t t e g o zione Pr dell’Associa Numero 6 Questo bollettino non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07.03.2001 Un Natale di valore - Lucia Abbinante È difficile oggi educare… senza radici. Questo il tema che la comunità religiosa ci ha proposto quest’anno in occasione della festa del Santo Patrono, l’Arcangelo Michele. Mi sono spesso chiesta se educazione non fosse altro che un derivato di passione. La passione che è l’ispirazione ed al tempo stesso il risultato della dedizione. Vivendo la nostra comunità, in questi mesi, ho avuto modo di dare molteplici risposte alla mia domanda: cos’è la passione? La passione di una brava mamma nel seguire i propri figli, la passione di un maestro nell’istruire i suoi discenti… ma più in generale la passione di quanti ogni giorno operano a servizio della società. Ora, se penso al nostro territorio, ho toccato inoltre passione anche in quanti spendono, dedicano le loro competenze e la loro volontà nonché il loro tempo per intrattenere una relazione. Una relazione che mi piace immaginare e definire come sentimentale, quale è la loro con Carbonara. Una relazione che li ha portati a scrutarla, a studiarla e omaggiarla. Proprio come succede nei più sentiti atti d’amore. La passione di quanti, giovani e adulti, si sono dedicati a impreziosire Carbonara, regalandole la storia del suo passato. Il nostro è un presente profondamente impregnato di passato. Quante storie, quante persone hanno segnato il nostro territorio, contribuendo a ri-definirne l’identità! Le tradizioni sopravvissute alla proprietà corrosiva del tempo, cosa sono se non passato? L’architettura del nostro paese, cos’è se non passato? I resti dei nostri antenati, gli ipogei, le ricette culinarie… Sentiamo però spesso dire, o noi stessi diciamo “E cosa è rimasto? Non è rimasto niente…” Siamo rimasti innanzitutto noi, i presenti! Non è grazie alla volontà dei presenti che ogni anno ripetiamo la commemorazione del Santo Patrono? È grazie al nostra volontà che si realizzano opere nel nostro paese! È grazie a noi che il passato acquisisce un valore quando lo adottiamo come la nostra storia! È grazie al nostro presente che si definisce un probabile futuro! Quanto potere nelle mani dell’individuo! Dalle piccole cose di ogni giorno come sporcare o proteggere l’ambiente, portare avanti o distruggere un’idea, tutelare o compromettere la propria salute, spendere i propri soldi o risparmiarli, andare a votare o chiudersi nell’indifferenza, dare fiducia ai presidi scolastici del proprio territorio o snobbarli, imitare i pregi del passato o correggerne i difetti. Siamo il baricentro del nostro paese. Il nostro paese è lo specchio Continua a pagina 2 Alcuni carbonaresi da ricordare Rifiuti, eterno - Lucia Abbinante autoregalo avuto la dedicazione di una strada. Altri, come p. Benedetto D’Amore, filosofo di fama internazionale, ancora no. Questo il titolo dell’incontro tenuto il 22 ottobre scorso durante la Settimana Micaelica. L’incontro, organizzato da Progetto Carbonara, è stato condotto da Antonio Ciaula e Domenico Bellomo che, definendo “un piccolo ‘assaggio’”, quanto si è potuto illustrare solo su alcuni dei personaggi carbonaresi da ricordare, hanno suscitato interesse e curiosità nell’approfondire la conoscenza di quanti meritano attenzione e gratitudine. Nella scia dell’iniziativa proponiamo alcune brevi fotonotizie di personaggi carbonaresi. Alcuni di essi, tra cui il prof. Pellegrini, venerato carbonarese di adozione, hanno Della serata vogliamo ricordare anche l’ing. Francesco De Angelis (1852-1930) del quale è stata mostrato il frontespizio del manoscritto di oltre 500 pagine di una storia di Carbonara (oltre quella del De Marinis) di cui auguriamo la prossima pubblicazione. - Gemma Giovannini Avete mai notato che passeggiare per le strade del nostro paese è come dover superare un percorso ad ostacoli? Bene! Oltre questo però, avrete purtroppo notato che gli ostacoli non sono birilli ma sacchetti di immondizia! Quanto ci costa buttare i sacchetti negli appositi contenitori? Nulla! Soltanto fare qualche passo in più che fa molto meglio alla salute e all’ambiente piuttosto che lasciare i rifiuti per strada. In molte strade accade questo. Esempio sporchissimo è via Principessa Iolanda, una traversa di via Vittorio Veneto. Ogni giorno e ad ogni ora ci sono sempre rifiuti accatastati in quell’inconsapevole angolino adibito a discarica. E tendono ad aumentare, fino a costringere qualcuno che rispetta l’ambiente “nonchè gli stessi abitanti dei dintorni a rimuoverli”, trasportandoli a soli 150 metri più in là dove... indovinate cosa c’è? Ci sono tutti i contenitori dei rifiuti! Vi ho portato questo esempio così come potrei stare qui a raccontarvene molti altri. Ma credo che tanti di noi siano già consapevoli di queste disavventure quotidiane. A tal proposito, c’è una nuova ordinanza del Comune di Bari che prevede nuovi orari e modalità di conferimento rifiuti nei cassonetti. Gli orari prestabiliti, per gettare la spazzatura sono dalle ore 12,30 alle ore 22,30 per un periodo valido dal 01/11/10 al 31/03/11 dalle ore 18,30 Continua a pagina 4 www.progettocarbonara.it carbonara_in_vista numero 6.indd 1 21/12/10 14:47 2 Carbonara in vista - numero 6 Carbonara in-diretta Bianco Natale alla IV Circoscrizione Il mercato sbarrato - Antonella Ardito - Lucia Abbinante - - Antonella Ardito - Consiglieri Circoscrizionali e soppressione dei gettoni di presenza, un provvedimento della Manovra Economica di luglio 2010 che agita i Consigli Circoscrizionali d’Italia e rallenta il loro operato. Nello specifico, la legge 122 interviene sulle realtà locali e introduce un ridimensionamento dei costi della politica che tocca i Comuni e le Province ed elimina i compensi per i Consiglieri Circoscrizionali che non operano in città metropolitane. Il Comune di Bari, con le sue nove circoscrizioni, è in una situazione ambigua. Vi è il progetto di “città metropolitana” ma ciò che manca è il decreto attuativo. Per questo motivo, i Consiglieri Circoscrizionali - il cui ruolo è di mediare tra le esigenze della cittadinanza che rappresentano e la pubblica amministrazione nonché deliberare su alcune questioni attinenti lavori pubblici, gestire attività culturali, assistenziali, sportive, ricreative - dovranno continuare a svolgere questo impegno in maniera non retribuita. L’idea di lavorare come volontari del proprio Comune, ha scatenato una serie di proteste tra le quali l’astensione dai Consigli e dalle Commissioni. Com’è noto, nelle contese battaglie come questa tra Ministero dell’Economia e potere locale, il costo più elevato, quello della conseguenza, è a carico del bene comune. L’astensionismo dei Consiglieri è sinonimo di impossibilità di deliberare che a sua volta significa non poter percepire, difendere ed agire sugli interessi di un quartiere. “Riunirsi è diventato difficile, a volte penso che tutto si faccia per un motivo”. E’ amareggiato Michele De Giulio, presidente della IV Circoscrizione: il consiglio della IV Circoscrizione Carbonara-Ceglie-Loseto si è riunito più di un mese fa, alle commissioni sono presenti sempre solo pochi consiglieri, che da giugno non ricevono più il gettone di presenza. “Per poco, durante l’ultimo consiglio, abbiamo mantenuto il numero legale, c’erano solo due consiglieri del centrosinistra e dovevamo dare un parere importante per l’internalizzazione dei servizi sulla Tarsu, chiesta dall’assessore al bilancio della giunta Emiliano, Gianni Giannini”. Di chi è la colpa di tutto questo? Possibile che serva il gettone di presenza per spingere i consiglieri circoscrizionali a lavorare? “Il problema – spiega De Giulio – e me la prendo con il governo che è del mio stesso colore politico, è l’aver voluto fare questi tagli a legislatura in corso. Il taglio ai gettoni di presenza dei consiglieri circoscrizionali incide per lo 0,2%, un’inezia. Più giusto sarebbe stato che il provvedimento partisse dalla prossima consigliatura, così chi si candidava già sapeva che il suo impegno non sarebbe stato retribuito. Poi anche la norma sulle città metropolitane è stata poco chiara: a Roma dovevano scrivere che anche le città metropolitane in via di istituzione, come si spera sia Bari, hanno diritto al ripristino del gettone di presenza per i consiglieri circoscrizionali. Troppi vuoti di interpretazione legislativa hanno prodotto questa confusione”. Spazio ai consiglieri tra impegno politico e “volontariato” Il Consiglio in questo anno e mezzo ha concentrato i suoi sforzi sulle problematiche della fogna bianca e viabilità, ha individuato nuove aree da destinare alla pubblica utilità, monitorando i cantieri e le opere incompiute. Ha attirato le attenzioni generali sui centri storici e sugli edifici abbandonati, partecipando e contribuendo a diverse manifestazioni sportive e culturali. Ha affiancato la cittadinanza nell’affrontare grandi tematiche di interesse collettivo (tra tutte il blocco di via Donadonisi e l’ex ONPI), senza tralasciare il supporto ai singoli nel rapporto quotidiano con le istituzioni. Per il futuro, il Consiglio si batterà con tutte le sue forze per la realizzazione della rete fognaria, per vedere completati i lavori presso il cimitero di Ceglie e per ottenere nuovi spazi pubblici. Con il supporto di Comune e Regione gli obiettivi potrebbero essere centrati. In ogni caso la Circoscrizione manterrà la funzione di stimolo e pressione sull’amministrazione centrale, perseverando nel perorare le cause “giuste”, con l’intento di dimostrare, con i fatti, che la buona politica si può fare anche da volontari. Antonio Ciaula Dal 1999, eletto consigliere, ad oggi, sono stato portavoce di molte istanze pervenutemi dai cittadini e ho promosso varie iniziative: la riqualificazione della casa di riposo ex ONPI, la realizzazione del parcheggio interrato a piazza Umberto di Carbonara, la riqualificazione dei centri storici di Carbonara, Ceglie e Loseto, un O.d.G. a favore della sicurezza e l’ordine pubblico sul territorio, un corso di formazione di guide turistiche territoriali, una proposta di dedicare strade della circoscrizione a menti illustri del territorio assieme alla battaglia sostenuta per rientrare nelle aree bersaglio usufruendo così dei fondi Europei POR 2000/06 e realizzando una serie di opere pubbliche. Il Consiglio Circoscrizionale ha solo poteri propositivi e non esecutivi, non è facile concretizzare le carbonara_in_vista numero 6.indd 2 nostre proposte che spesso vengono ignorate dall’amministrazione centrale, nonostante noi consiglieri continuiamo a sostenerle con impegno ed avanzarle all’attenzione del Sindaco. Nella IV Circoscrizione, formata da tre ex comuni e una zona di grande importanza come Santa Rita non è facile svolgere il ruolo di consigliere. Nonostante le molteplici difficoltà e la decisione assunta dal Governo di privare i consiglieri circoscrizionali dell’unica indennità riconosciutagli, quella del gettone di presenza, la mia passione e il mio impegno politico non è cambiato; continuo a spostarmi per uffici e assessorati a mie spese e ascoltare i cittadini. Francesco Magrone da pagina 1 Un Natale di valore di quanti lo abitano. Non c’è nessuno da aspettare! Non c’è nessuno preposto a ripulire il nostro giardino! Siamo noi che non lo dobbiamo sporcare! Non c’è nessuno che vuol distruggerci un progetto, siamo noi che dobbiamo farlo valere. Non vogliamo risultare moralistici , ma davvero, prima di guardare il giardino del vicino e stupirci della sua beltà, abbiamo mai provato a metterci passione nel curare il nostro? Ci sono dei piccolissimi doveri collegati al Si ringrazia vivere collettivo e tutti partono d a l l ’i n d i v i d u o. Dalla sua educazione che fa rima con dedizione che fa rima con passione. Buon Natale Carbonara! Che sia un Natale profumato di una essenza autentica. Senza prezzo ma di valore. Aprirà i battenti a gennaio 2011 il mercato scoperto di via Vaccarella, la grande area ormai completata da due mesi ma ancora accerchiata dalle recinzioni del cantiere e con le erbacce già alte nelle aiuole. Dell’apertura del mercato è sicuro Marco Lacarra, assessore comunale ai lavori pubblici. Un po’ meno convinto il suo collega delegato al Commercio, Franco Albore: “Non c’è stata ancora la consegna al settore patrimonio e quindi al settore attività produttive – spiega Arbore – se questo non accade non possiamo andare a fare i rilievi e le simulazioni con i 147 operatori del mercato del martedì per l’assegnazione delle aree. Ad ognuno sarà destinato uno spazio tra i 30 e i 40 metri quadri”. I lavori per il mercato settimanale iniziarono nel marzo 2008, dovevano durare 250 giorni, ce ne sono voluti il doppio. Il progetto iniziale prevedeva 154 stalli, ciascuno delle dimensioni di 8 metri per 4, identificati da apposta segnaletica orizzontale e disposti secondo una maglia regolare intervallata da percorsi pedonali. Oggi c’è solo una grande distesa di asfalto, che potrebbe però tornare utile come area da adibire a concerti, eventi, ritrovo, magari in una logica di nuova centralità che tutta l’area mercatale può dare alla IV Circoscrizione, visto che la nuova area è collegata al ponte di santa Rita. Un milione 600 mila euro dei vecchi fondi Por 2000/2006, misura 5.1 sono stati investiti nell’opera, compresa la vasca di decantazione per le acque reflue. La zona destinata a parcheggio svilupperà 211 posti auto e 30 posti moto. E proprio sul parcheggio si gioca una sfida importante per il vicino Ospedale Di Venere: l’idea, mai messa su carta, è che si arrivi ad un accordo tra il Comune di Bari e l’Azienda sanitaria locale per l’utilizzo di una parte del mercato come parcheggio per i parenti delle persone ricoverate. I parcheggi del Di Venere sono una bolgia, di contro la zona del mercato sembra un’isola deserta e silenziosa: sarà perché il mercato giornaliero con i 56 box costruiti sempre grazie ai fondi Por 2000/2006 con 4.5 milioni di euro ne ha attivi solo la metà. Piange il cuore vedere il mercato mezzo vuoto, ma pare che i bandi comunali per riempirlo non servano a nulla: “In dieci anni la Bari commerciale è cambiata – spiega Franco Albore – da assessore al commercio devo rivedere tutto il sistema dei mercati su aree pubbliche. In tanti hanno mollato l’attività perché la concorrenza è ormai alle stelle. Anche gli spazi dei mercati andrebbero rimodulati e destinati magari ad altri usi”. E voi Carbonaresi nei box chiusi del mercato cosa ci mettereste? Adolescenti e alcool. La burla e la beffa - Lucia Abbinante Adolescenti e alcol. Una pericolosa relazione sempre più frequente. È questo che è emerso nell’ambito del progetto “La burla di Bacco” partito nell’autunno 2009, finanziato dall’Assessorato al Diritto allo Studio della Regione Puglia, nelle scuole De Marinis e XIV° Circolo Didattico Bari-Ceglie. Due i momenti costitutivi del percorso: la produzione di un libro-fumetto “La burla di Bacco” a cura delle ultime classi elementari e uno studio sulla relazione alcol-società divulgato nel volume “Bacco: una notte da sballo” a cura dei ragazzi delle scuole medie. Entrambe le produzioni sono state presentate lo scorso 15 dicembre presso l’auditorium della SMS De Marinis. Secondo gli studi, il primo incontro con l’alcol avviene in un’età tra gli 11 e i 15 anni, molto spesso in famiglia. Sono gli adulti infatti i primi responsabili di questo fenomeno: famiglie che forniscono modelli di comportamento deviati, genitori poco attenti alle esigenze dei propri figli, esercenti che vendono alcolici ai minori. Senza tralasciare l’influenza dei modelli veicolati dai mass media e quella dei coetanei. “E’ difficile contrastare questo fenomeno. Servono azioni sinergiche da parte della scuola, delle famiglie, delle forze dell’ordine, del mondo della cultura”, ha riferito Doda Renzetti collaboratrice del progetto. “L’adolescenza è il periodo di maggiore fragilità” ha aggiunto Luciana Cazzolla, Dirigente del Circolo d’infanzia, “i ragazzi si allontanano dalla famiglia per rielaborare la loro identità ma hanno bisogno di punti di riferimento”. Si beve per tanti motivi, si comincia per gioco o per noia e si costruisce una dipendenza distruttiva per sé e per gli altri. Il progetto ha voluto formare ragazzi consapevoli, “leader di comportamenti sani” che possano essere d’aiuto per coloro le cui vite finiscono come rami spezzati. Il ramo spezzato, come ha riferito Marica Mastrorocco preside della De Marinis, “simbolo delle vite spezzate quando non si trovano le ragioni per vivere”. per aver sostenuto l’associazione Progetto Carbonara: 21/12/10 14:47 Carbonara in vista - numero 6 3 Carbonara in-diretta Fiducia alle scuole: l’appello delle presidi Stesse domande, problemi simili nelle scuole di Carbonara: abbiamo messo a confronto il punto di vista di Marica Mastrorocco, dirigente della scuola media De Marinis e di Giovanna Piacente, preside dell’unica scuola superiore dell’intera circoscrizione, l’ITC Calamandrei. Qual è il compito di un preside? Marica Mastrorocco - Oggi un preside è un Dirigente Scolastico pertanto, il nome stesso lo dice, ha il compito di dirigere tutta l’azione amministrativa e didattica di una scuola che, da poco più di dieci anni, gode di una certa autonomia ma di sicuro questo non può essere a scapito della funzione del vecchio preside che conosceva gli alunni uno per uno, entrava nelle classi a far lezione e s’intratteneva a parlare con i docenti, con i ragazzi e con i genitori. Credo che si intuisca che è quest’ultima la vera missione di un preside ma si comprenderà bene che nella duplice funzione resti poco tempo per tirare il fiato. Giovanna Piacente - Il preside peggiore è colui o colei che, di fronte a un’ iniziativa o progetto, si chiede: avrò fastidi? Cosa me ne viene? Il preside migliore è colui o colei che, di fronte a un’iniziativa o progetto, si chiede: sarà utile ai miei alunni? Li interesserà? Il preside peggiore è colui o colei che, di fronte a un caso di mancato rispetto delle regole o, addirittura, di bullismo, esclama: Ragazzate! Lasciamo perdere, altrimenti può derivarne una cattiva pubblicità per la scuola. Il preside migliore è colui o colei che, in questi casi, convoca alunni e genitori, dialoga con loro, cerca di far comprendere l’utilità del rispetto degli altri e delle regole, e poi, con il Consiglio di classe, decide, in modo severo ma non punitivo, le sanzioni da comminare, per evitare che si ripetano le stesse violazioni. Il preside peggiore è colui o colei che, di fronte a un docente assenteista o poco attento ai suoi doveri professionali, soprattutto nei confronti dei suoi allievi, ‘lascia correre’ per vari motivi. Il preside migliore è colui o colei che, in tali occasioni, convoca il docente, cerca di richiamarlo ai suoi compiti, di trasmettergli, non dico la passione (perché questa o c’è o non puoi imporla), ma almeno la necessità della corretta espletazione del ruolo, e che, nel caso in cui non ottenga nulla, avvia la dovuta procedura. Si potrebbe continuare, con riferimenti all’area didattica, amministrativa, organizzativa etc, ma penso di aver dato l’idea dei compiti primari del Dirigente scolastico. Che idea del territorio si è fatta? Marica Mastrorocco - Carbonara è ormai un quartiere di Bari ma non so se questo le sia stato di giovamento. La complessità e la problematicità del territorio probabilmente derivano da una situazione a mezzo tra la storia, le tradizioni, la cultura del suo passato e la proiezione verso la città di Bari del suo oggi. Credo che Carbonara debba elaborare la sintesi di una nuova fisionomia identitaria ed è compito dei suoi cittadini valorizzare quanto a loro appartiene e nello stesso tempo aprirsi al nuovo. Giovanna Piacente - Questo territorio è, come spesso avviene, il microcosmo che riflette la situazione italiana attuale, con i problemi aggravati da una condizione economico-sociale già deprivata (prima della crisi generalizzata), dai rischi derivanti dall’illegalità, e, purtroppo, da un senso di emarginazione, tipica delle periferie metropolitane, subìta, ma anche corroborata ora da tendenze separatiste a cui si unisce un associazionismo anch’esso ‘individualista’, ora da una sorta di complesso di inferiorità. Qual è il rapporto con le istituzioni? Marica Mastrorocco - La scuola secondaria di I grado ha come riferimento il Comune di Bari, proprietario dell’immobile. E posso dire che la collaborazione è abbastanza positiva se si tiene conto di quanto sia di solito burocraticamente difficile la relazione con le istituzioni. Più faticoso invece il raccordo con la Circoscrizione che sarebbe il riferimento territoriale più vicino, questo forse perché dovrebbero essere più chiari le specifiche funzioni e i rispettivi ambiti di azione. Certo l’attenzione degli Enti Locali nei confronti della scuola potrebbe tener conto del ritorno in termini di formazione di “ragazzi in gamba”, preziosa risorsa di un territorio. Giovanna Piacente - ‘Croce e delizia’. Se dico “scuola”? Marica Mastrorocco - La scuola è una delle strutture portanti di un paese civile che sia attento a costruire il suo presente e a progettare il suo futuro se è vero che la cultura è memoria e prospettiva. Se abbiamo a cuore il destino del nostro paese dobbiamo avere a cuore la nostra scuola. Giovanna Piacente - Penso ai giovani, che sempre evocano tenera simpatia, penso alla formazione complessiva, penso a un clima sereno in cui dialogare, lavorare seriamente, ma sempre con la leggerezza del sorriso benevolo e allegro, penso a una comunità in cui si respira ‘cultura’ nel suo significato più ampio. Se dico “serie A-serie B”? Marica Mastrorocco - Non so bene a cosa voglia riferirsi ma nella scuola di certo non ci possono essere classifiche, la scuola dell’obbligo è per tutti e a tutti offre le medesime opportunità. L’inclusione è l’obiettivo primario, nessuno deve rimanere indietro. Giovanna Piacente - Penso al campionato calcistico. Mi irritano certi traslati, metafore, il cui utilizzo giornalistico diventa luogo comune abusato. D’altra parte non ci sono scuole o alunni o persone di serie A o serie B. Se dico “dispersione”? Marica Mastrorocco - Il tasso di dispersione scolastica non può che interrogare la scuola e richiamarla alle su responsabilità. Il lavoro non è facile e si devono fare i conti con il tessuto sociale e familiare in cui i ragazzi vivono, tuttavia l’impegno, proprio nelle situazioni più problematiche, è di spendere tutte le energie per dare ai ragazzi più deprivati forse l’ultima opportunità. Giovanna Piacente - Penso a un fallimento dell’istituzione scolastica e delle altre istituzioni, della famiglia e della società, che non riescono a sottrarre i giovani più sfortunati dai richiami del facile guadagno, dell’incultura e dei disvalori. Se dico “cultura”? Marica Mastrorocco - La cultura, come ho già detto, è civiltà e libertà. E’ l’unico strumento che i giovani possono avere per opporsi all’omologazione della società contemporanea che toglie loro i desideri e la fantasia rendendoli tutti uguali e tutti schiavi. Giovanna Piacente - Penso ai valori etici più alti, penso al fascino di una poesia che sa dire ciò che ognuno pensa o sente e non sa dire, penso alla bellezza, penso alla consapevolezza critica, penso alla scuola che vorrei. Cosa si è fatto e cosa c’è da fare nella sua scuola? Marica Mastrorocco - La scuola secondaria di I grado De Marinis si è impegnata ad essere un risorsa significativa per il territorio di Carbonara, una scuola sicura in cui l’osservanza delle regole fondanti del vivere civile, l’azione formativa e la didattica innovativa creino le condizioni migliori per l’apprendimento. Cosa si è fatto?, mi chiede, ci si è data la chiarezza degli obiettivi, così come sono declinati nelle linee d’indirizzo del POF (piano dell’offerta formativa): formazione, inclusione, integrazione, motivazione ad apprendere, livelli di competenze secondo gli standard nazionali ed europei. Cosa c’è da fare? Tanto, se si considera che per gli obiettivi suddetti non c’è fine. Che cosa speriamo? (ci chiediamo noi) Che i genitori di Carbonara ci diano fiducia e iscrivano i loro figli nella scuola che loro appartiene. Giovanna Piacente - Potrei riportare i dati del nostro Piano Integrato, precisamente i punti di forza (l’attenzione alle metodologie didattiche, ai problemi del singolo alunno, i laboratori e la struttura) e i punti di debolezza (il rapporto con il mondo del lavoro soprattutto del territorio). Al di là di questo, il mio lavoro si è orientato da un lato verso i rapporti con le energie più vitali del territorio, dall’altro verso attività di sostegno allo studio, organizzate in modo sistematico. Cosa fare? Demolire i pregiudizi! Molti ragazzi delle medie non conoscono nemmeno l’interno dell’Istituto con le sue strutture, né l’atmosfera che vi si respira, né le iniziative che vengono attuate. Sanno solo che è la scuola ‘di Carbonara’, frequentata da ragazzi di Carbonara, come fossero un ghetto. Eppure, sono essi stessi di Carbonara e Ceglie. Ma demolire i pregiudizi è molto più difficile che costruire una scuola. Scuole di quartiere: parola all’Assessore Uno strano e perpetuo pregiudizio attanaglia le scuole carbonaresi. Ogni anno perdono studenti a favore degli istituti dei quartieri vicini. Questo fenomeno lo conosce bene Fabio Losito, assessore alle Politiche educative del Comune di Bari, che ha ridisegnato la rete delle scuole cittadine per il prossimo anno scolastico. “Anche a Carbonara, come in tutta la città, si avverte una grande differenza tra i Circoli Didattici (infanzia+elementari) e le scuole secondarie di primo grado (scuole medie), con la conseguenza che è proprio in coincidenza con il passaggio dalle primarie alle secondarie che possiamo riscontrare un picco della migrazione degli studenti verso le scuole degli altri quartieri. L’origine di questa sofferenza delle scuole medie, è riconducibile alle mancate scelte operate in passato nel definire la rete scolastica. Mentre tutta l’Italia ha scelto la direzione degli istituti comprensivi, togliendo le scuole medie dall’affanno di inseguire gli utenti, a Bari si è proceduto con gli accorpamenti per vie orizzontali, lasciando le scuole medie isolate e obbligandole a mettere in campo tutte le strategie possibili per competere tra loro. Questo ha determinato la chiusura di molti presidi scolastici ed una grande differenza tra alcune scuole particolarmente ambite ed altre che fanno fatica ad intercettare la fiducia anche delle famiglie residenti nei territori di riferimento. La De Marinis è a pieno titolo tra queste e si tratta sicuramente di una realtà che merita di essere rilanciata. Ho evitato di procedere con la creazione di un istituto comprensivo quest’anno, ma ho in animo di procedere l’anno prossimo in questa direzione e sarebbe utile che il quartiere cominciasse a parlarne. Questo aiuterebbe entrambe ad ottenere maggiori risorse umane e finanziarie, in quanto gli istituti di prima fascia, ovvero quelli che possono contare su un numero di studenti adeguato, hanno la possibilità di attingere a risorse inaccessibili per Istituti Scolastici più piccoli, come quelli di Carbonara. Questo non basterà, ma sarà necessario consolidare e sviluppare quei percorsi che consentono alla scuola di diventare comunità, grazie al coinvolgimento ed alla partecipazione di tutte le componenti coinvolte, in primo luogo le famiglie.Cosa possiamo dire alle famiglie? Che se tengono al futuro dei loro bimbi devono tenere anche al futuro del quartiere e quindi delle sue scuole. Non sono i Dirigenti a fare la scuola, ma gli insegnanti, gli assistenti, gli ausiliari ed i genitori stessi con la loro capacità propositiva e di controllo. Il Comune guarda con particolare attenzione a queste realtà e da parte nostra il fenomeno della migrazione non si spiega se non con un immaginario collettivo distorto, che vede nelle scuole blasonate un approdo ambìto a prescindere dalla effettiva qualità dell’offerta formativa. Spero che queste riflessioni sparse possano essere sufficienti ad avviare un discorso e conto di avere l’opportunità di svilupparlo insieme a voi. Fraterni Saluti Fabio Losito Si ringrazia per aver sostenuto l’associazione Progetto Carbonara: www.elettrotecnicaiurino.com carbonara_in_vista numero 6.indd 3 21/12/10 14:47 4 Carbonara in vista - numero 6 Carbonara in fermento Carbonaresi nel tempo - Lucia Abbinante Antonio Quaranta (8 settembre 1860 - 2 febbraio 1928) Esponente della borghesia delle professioni. Fu un farmacista e cultore di arte e musica. A lui si devono i primi vent’anni di attività e di successi del Teatro Petruzzelli di Bari per il quale lavorò come impresario e direttore. Sostenne l’istituzione di un liceo musicale a Bari. A lui, dal 1958, è intitolata la strada che da Piazza Umberto porta verso Triggiano. Nicola Bellomo (6 dicembre 1898 - 10 settembre 1971) Carbonarese poliedrico. Partecipò alla prima guerra mondiale dopo il diploma di odontotecnico ed aver riscosso la stima dei meno abbienti ai quali dedicava le sue cure. Fu richiamato alle armi nel 1939 e mandato in Albania; per la sua opera presso l’Ospedale Militare e in quello Civile di Durazzo al ritorno fu nominato “Cavaliere ufficiale dell’Ordine di Skanderbeg”. Fondamentale il suo impegno politico come Delegato Sindaco nelle frazioni di Ceglie e Carbonara durante il difficile periodo dell’occupazione alleata, del dopoguerra e con l’avvento della Repubblica Italiana. Il monumento dei Caduti di Piazza Umberto I deve la sua esistenza proprio a quest’uomo che riuscì a recuperare i resti in una fonderia di Trani e a ricostruirlo con l’appoggio dei compiaciuti concittadini. A lui è intitolata una strada a Loseto senza specificare di dove fu Delegato Sindaco. Paolo Pellegrini (11 giugno 1921 – 16 maggio 1994) Napoletano di nascita, si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari. Nel 1957, divenne primario del reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Venere, data che segna la sua adozione da parte del popolo carbonarese che lo ricorda per i suoi 34 anni di missione. Dedicò infatti tutta la sua vita agli ammalati, dei quali instancabilmente e ad ogni ora se ne preoccupò. La sua professionalità lo portò a divenire un punto di riferimento per tutti i colleghi e la sua dedizione ad essere nominato nel 1991 Primario Ospedaliero Emerito. La significativa foto pubblicata mostra il giovane primario prof. Pellegrini (a destra) in una delle prime stanze di degenza di chirurgia. Con lui sono il suo aiuto dott. Giuseppe Damiani e l’infermiere capo Ciccio Partipilo. Padre Benedetto D’Amore, domenicano (29 novembre 1909 - 29 maggio 1995) Dalla campagna alla filosofia. Lorenzo (questo il suo nome di battesimo) nacque a Carbonara in una famiglia contadina e si avviò ai lavori nei campi per poi entrare nell’ordine di San Domenico ove compì gli studi in filosofia e teologia. Fu ordinato sacerdote nel 1932. Fondamentale il suo apporto alla Filosofia Teoretica che lo portò nel 1956 a fondare il Centro di studi filosofici, scientifici e teologici e a girare il mondo intero. Fu docente alla Pontificia Università di San Tommmaso d’Aquino “Angelicum” a Roma dove conobbe il giovane studente Karol Woijtila al quale fu legato anche da amicizia e dall’impegno scientifico. Fu segretario del Primo Congresso Internazionale San Tommaso d’Aquino (aprile 1974). Membro fondatore della Società Internazionale Tommaso d’Aquino (SITA), organismo in cui il card. Woijtila fu suo amico e collaboratore. da pagina 1 Rifiuti, eterno autoregalo alle ore 22,30 dal 01/04/11 al 31/10/11. Questa ordinanza vieta la rimozione dei contenitori per la raccolta dei rifiuti dalle zone loro assegnate, il conferimento nei contenitori dell’indifferenziato di rifiuti liquidi o semiliquidi, materiali ingombranti, residui di giardinaggio o quantità di rifiuto oggetto di raccolta differenziata (vetro, carta, plastica) E’ vietato soprattutto lasciare oggetti tipo cassette o pezzi di legno per tenere aperti i cassonetti e la chiusura dei sacchetti prima del deposito. Per chi non rispetta questa ordinanza sono previste sanzioni amministrative che vanno da 50 a 500 euro. Immaginate ora quanto può costarvi mettere i vostri rifiuti in “vetrina” per le strade piuttosto che conferirli nei cassonetti? Poi, se volete regalare i vostri soldi alla comunità...come dire? A Natale puoi! Soprattutto regalare un sorriso all’ambiente! Calcio a Carbonara, il sogno è popolare - Giuseppe Magrone Prati verdi, ambiente ovattato, calciatori, allenatori e manager super pagati. E’ il meraviglioso mondo del calcio, quello delle tv in pay per view e stadi gremiti. Distante dalla nostra vita quotidiana fatta di lavoro e sudore, In quel mondo dove una risonanza magnetica si fa in pochi minuti e senza lista d’attesa, Quel mondo di nababbi è per noi come una bella stella, irraggiungibile, fuori della portata di chi quotidianamente deve fare i conti con la sveglia, l’ affitto o il mutuo da pagare. Per i comuni mortali, che desiderano vivere il calcio dal campo e non da una comoda poltrona, c’è a disposizione un football diverso, fatto di campi polverosi, divise lavate nelle proprie lavatrici, e tanto, ma tanto volontariato. E’ il calcio dilettante, che appassiona quasi quanto il fratello più ricco. Il calcio che puoi realizzare nel tuo quartiere, e che ti può far sentire il senso dell’appartenenza ad una terra che ami, anche se questa da troppo tempo non è più sulla cartina geografica! Dal 1984 il nostro quartiere non ha nessuna squadra che lo rappresenti, fatta eccezione per il settore giovanile. “Mancano i soldi, gli sponsor, gli imprenditori disposti ad investire piccole somme nel calcio” questo il pensiero ricorrente dei molti. Fuori dal coro invece, alcuni uomini di buona volontà che si sono riuniti con la convinzione che a portare il calcio a Carbonara sarà la partecipazione della cittadinanza, con l’azionariato popolare. Quote minime, per partecipare a tutti gli effetti alla vita della costituenda associazione sportiva dilettantistica. Due le certezze: i colori sociali, il rosso e nero come da tradizione e Carbonara nel nome della squadra. Oltre e sopra questo, la fondamentale consapevolezza che senza l’aiuto di tutti non si va da nessuna parte! Con l’azionariato popolare, chi versa piccole quote annuali, è parte attiva di una squadra di calcio e ha facoltà di esprimere il proprio pensiero, il proprio parete tecnico e soprattutto il proprio voto. Per farla breve, chi versa la quota “popolare” dell’azionariato diventa dirigente a tutti gli effetti. Vogliamo costituire una squadra che, a differenza delle altre, abbia come arma vincente partecipazione e democrazia. Una squadra che non abbia un capo eletto dal suo portafogli, ma un presidente votato da una moltitudine di soci. Se vuoi metterti in gioco, se vuoi entrare a pieno titolo della squadra di calcio del tuo quartiere, questo progetto fa al caso tuo! Non restare in poltrona. Informati. Di corsa contro il dolore - Antonella Ardito Ti dona forza vedere la piazza, anche in una fredda domenica mattina di dicembre, piena di persone pronte a correre per ricordare due persone speciali che oggi non ci sono più. Erano più di cinquecento i podisti che domenica 5 dicembre hanno partecipato al primo Memorial Falco-Paccione. La corsa di 11 chilometri tra la piazza di Carbonara e il centro storico di Loseto è stata organizzata dalla san Nicola Runners per ricordare Sabino Falco e Antonio Paccione, i due corridori baresi travolti e uccisi dall’Alfa 147 il 23 settembre 2009 su via Fanelli. L’auto era guidata da Nicola Dentamaro, diciannovenne originario di Valenzano . Per Bino e Antonio non c’è stata giustizia: è stata accolta dal Tribunale di Bari la richiesta di patteggiamento, che tradotta in italiano significa che chi ha ucciso i due podisti non farà neppure un giorno di carcere. Queste sono cose che fanno male, tanto male, ma i famigliari e gli amici di Sabino e Antonio non mollano, portano in alto attraverso un gesto semplice e salutare come la corsa, la voglia di vivere di questi due uomini dal grande cuore e sorriso. Al memorial ci sono stati 454 iscritti provenienti da Bari e da tutta la Puglia, segno del grande affetto che lega il mondo dei runners ai due atleti, scomparsi mentre si allenavano con un gruppo di amici. Anche questo gesto è un segno della lotta che tutti dovremmo fare contro le morti assurde e inutili della strada. “Carbonara in Vista” (r)accoglie il tuo contributo! Se vuoi metterti in contatto con noi non esitare a scriverci il tuo punto di vista o la tua esperienza o a partecipare ai live di Progetto Carbonara. [email protected] Si ringrazia per aver sostenuto l’associazione Progetto Carbonara: carbonara_in_vista numero 6.indd 4 VANITYPOINT Olio Extravergine d’oliva Vendita ingrosso e dettaglio articoli per parrucchieri ed estetisti di Francesco Magrone info [email protected] tel 347.6600814 www.vanitypoint.org 70131 Carbonara - Via Bonifacio, 121 MAGRONE Tel 080.5650603 - [email protected] 21/12/10 14:47