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Anteprima Estratta dall' Appunto di Università : Università degli studi Catania Facoltà : Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. 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Molti storici si sono interrogati su tale quesito e in prevalenza si sono dati la seguente risposta: l ‟età contemporanea si distingue da quella precedente in conseguenza dei tumultuosi mutamenti sociali, economici e politici che si sono originati e manifestati, con particolare evidenza nell ‟Europa nordoccidentale ma con una simile diffusione nelle aree extraoccidentali, a partire dal ciclo rivoluzionario dell ‟ultim quarto o del secolo XVIII, quando le rivoluzioniindustriale, americana e francese imposero un diverso ritmo al progresso, riprendendoun termine caro ai coevi illuministi, della civiltà mondiale. Dagli anni Ottanta delsecolo scorso e più precisamente dall ‟uscita del famoso saggio di Arno Mayer, “ThePersistence of the Old Regime: Europe to the Great War ” (1981) , alcuni studiosihanno iniziato a sostenere la tesi di un sostanziale immobilismo delle societàottocentesche, rivedendo il giudizio prevalente nella storiografia novecentesca eridimensionando la categoria dei rivoluzionari sommovimenti registratisi nel corsodel XIX secolo.Bayly, con The Birth of the Modern World , si schiera tendenzialmente conquesti ultimi, pur mantenendo una posizione intermedia riguardo alcuni dei punti piùcontroversi, distaccandosi da Mayer in più di una circostanza. L ‟elemento innovativo e distintivo della sua opera risiede, però, nell ‟allargamento prospettico dell ‟indagine e nella pretesa perdita di un preciso fuoco narrativo, inserendo il consolidato schema del “lungo „800” in un contesto globale o, come suggerisce Meriggi, transcontinentale. Vedremo in seguito quanto tale operazione gli sia riuscita o meno.A pervadere, inoltre, l ‟intera struttura del libro è una critica al modello diffusionista tipico delle classiche interpretazioni occidentaliste, ultima e più nota delle quali quella presentata da Niall Ferguson in Civilization: the West and the rest . Bayly ripudia le letture storiografiche che considerano i principali fenomeni ottocenteschi un prodotto della civiltà europeo-nordamericana poi diffusosi, per il tramite di una crescente superiorità militare, commerciale e tecnologica, al resto del mondo. Nel presentare lo spirito della propria ricerca, Bayly scrive che “ gli storici mantengono il loro posto di lavoro demolendo il sapere ricevuto più o meno al ritmo di ogni generazione”. L ‟intero libro si presenta, in effetti, come un vasto ripensamento storiografico, quasi un aggiornamento, di una ampia serie di temi e letture che parevano consolidate fino agli anni Ottanta e Novanta del Novecento e che svariano dalle radici della modernizzazione e dell ‟industrializzazione alla loro diffusione, dalla persistenza di strutture istituzionali gerarchiche ritenute scomparse o moribonde all ‟im di posizione nuovi metodi di controllo e sfruttamento,. Ma entriamo nel merito delle tesi e della struttura portante dell ‟opera. La nascita del mondo moderno è una storia tematica del mondo nel periodo compreso tra il 1780 e il 1914. Esso “ripercorre il sorgere di uniformità globali nello Stato, nella religione, nelle ideologie politiche e nella vita economica così come si svilupparono nel corso del XIX secolo” di connessioni sempre più stringenti e fitte tra le diverse società umane e delle ibridazioni cui queste diedero vita. L ‟obiettivo primario del libro è pertanto delineare una storia dei processi che caratterizzarono l ‟Ottocento prescindendo dalla semplificazione prospettica di un centro dominante che si impone all ‟esterno e coniugando la consueta storia verticale, impegnata nell ‟analisi dello sviluppo di istituzioni e ideologie, con la più innovativa storia laterale, riguardante lo studio delle interconnessioni globali. Il libro insiste, con un approccio sovranazionale, “sull ‟im dell portanza ‟attività dei popoli extraeuropei colonizzati o semicolonizzati, e dei gruppi subalterni all ‟interno delle società europea e americana, nel foggiare l ‟ordine moderno contemporaneo”. Ciononostante, Bayly accoglie la tesi secondo la quale alcune società occidentali detenessero un vantaggio competitivo in settori decisivi quali quello militare e quello economico-finanziario tale da permettere loro di ricoprire un ruolo fondamentale nella formazione e nella diffusione della modernità, dando così rilievo al sorgere del predominio europeo a livello globale pur riconoscendo l ‟origine multipolare del cambiamento in direzione della modernità stessa. Interessante è la struttura narrativa, impostata dall ‟autore su di un doppio binario al fine di coniugare un racconto cronologico ad una serie di approfondimenti tematici. Alla prima categoria appartengono i capitoli III, IV, VI e XIII, rispondenti rispettivamente ai periodi 1780-1820, 1815-65, 1860-1900 e 1890-1914; alla seconda i capitoli V, VII, VIII, IX, X, XI, XII, relativi ai fenomeni ritenuti da Bayly incarnazione dei ABCtribe.com - [Pagina 3] AB Ct rib e.c om principali processi di mutamento o stagnazione, a seconda dei casi, che presero corpo nel “lungo „800”, e cioè industrializzazione e urbanesimo, nazionalismo e imperialismo, nascita dello Stato moderno, diffusione delle ideologie politiche e del pensiero scientifico, consolidamento delle istituzioni religiose, uniformazione del mercato artistico, ricostruzione delle gerarchie sociali e distruzione dei popoli nativi. Il passaggio dalla globalizzazione arcaica o protomoderna, caratterizzata dalle antiche reti createsi con l ‟espansione geografica di idee e forze sociali, al sistema internazionale segnato da maggiore integrazione e interdipendenza è raccontato come un percorso tortuoso e incidentato, disseminato di resistenze e persistenze di forze e attori che i contemporanei già consideravano condannati all ‟oblio. Ciascuno dei processi prima elencati, prima di affermarsi a livello mondiale, nei casi in cui ciò effettivamente riesce, deve fronteggiare uno scenario che non sempre è disposto ad abbandonare e rinnegare gli antichi retaggi, eredità di un passato premoderno che solo con lentezza e sotto la spinta di motori crescentemente potenti va dissolvendosi in una modernità contrastata. Sono le parole dell ‟autore a riassumere il senso di un secolo che, se analizzato prescindendo da una prospettiva rigidamente occidentalista, è tutt ‟altro che ineluttabilmente destinato alla modernità: “Secondo molti intellettuali del XIX secolo, il moderno governo razionale, il liberalismo, la scienza, l ‟industrializzazione e il nuovo urbanesimo avevano innescato mutamenti che rendevano la loro epoca diversa da tutte quelle venute prima. In questo libro sono state avanzate forti riserve in merito a questo giudizio. Il liberalismo restava un ‟aspirazione nel 1850 e verso il 1900 era sulla difensiva. La ricezione della scienza era condizionata in misura significativa da modelli preesistenti di attività intellettuale. L ‟avvento dell ‟industrializzazione e delle nuove grandi città procedeva con lentezza in molta parte del globo. Fatto forse sorprendente, la forza sociale più dinamica dell ‟epoca erano le credenze religiose, che molti intellettuali pensavano, e speravano, andassero progressivamente perdendo la loro influenza nel corso del secolo successivo al 1789” . La vera cesura, la svolta nel percorso globale verso il mondo moderno, si ha, secondo Bayly, soltanto con il 1890, quando sono gli stessi contemporanei a percepire in maniera sostanziosamente differente la propria epoca, in netto contrasto con quella precedente. I fenomeni che per tutto l ‟Ottocento scorrono sottotraccia riaffiorano e si impongono con evidenza nel quarto di secolo che precede il primo conflitto mondiale: l ‟industrializzazione diventa inarrestabile e sempre più diffusa con la seconda rivoluzione industriale, lo Stato stringe il proprio controllo sui territori e sulle popolazioni a lui soggetti in concomitanza con una crescente forza espansiva e militare, il pensiero scientifico arriva a dominare la cultura e le istituzioni non solo occidentali. Analizzata la struttura tematica dell ‟opera, si passa in questa seconda parte aduna sua lettura critica. La suggestione di una storia policentrica o decentrata che tenga conto dell ‟apporto dato alla modernizzazione dalle aree periferiche, di una storia che non sia strettamente eurocentrica e tradizionalmente apologetica rispetto alla categoria dell ‟eccezionalism europeo, può risultare o di notevole valore e può senza dubbio facilitare la piena comprensione di quei fenomeni che, a partire dalla fine del Settecento, si sviluppano e crescono su scala non più nazionale o regionale, ma sempre più globale. L ‟idea di sviluppare una storia globale tout court suona però irrealizzabile: se la storia è riflessione informata, basata sulla padronanza delle fonti ,quantomeno su una loro selezione ragionevolmente significativa, la World History, occupandosi di una tendenzialmente infinita quantità di popoli, e conseguentemente di lingue e risorse, non può perseguire fino in fondo la propria missione. Per un ‟opera con la pretesa di coprire non solo un periodo piuttosto esteso quale appunto il lungo„800, ma anche un ampio spettro territoriale, la mole di dati da accumulare erielaborare non può che risultare insufficiente. Nel caso specifico de La nascita del mondo moderno, l ‟autore sfoggia una notevole quantità e qualità di conoscenze in diversi settori, dalla storia istituzionale a quella culturale, da quella sociale a quella economica, e in diverse aree regionali. Il continuo privilegiamento all ‟interno della sua narrazione dei casi studio che hanno accompagnato la sua carriera – la storia dell ‟im britannico pero e dell ‟India in particolare, dell opa occidentale e dell ‟Eur ‟Asiasudorientale con l ‟aggiunta del Giappone - ne denuncia, però, un approfondimento selettivo degli argomenti e delle regioni trattate, d ‟altronde più che naturale in un saggio di tale portata. Con ciò, naturalmente, non si intende affatto sminuire il maestoso lavoro di ricerca e ricostruzione operato dall ‟autore, il quale, non va negato, in diversi punti presenta tesi assai stimolanti e revisioni convincenti, ma semplicemente evidenziare la natura intrinsecamente utopica di una storia pienamente globale. Va infine sottolineata la contraddizione insita in una delle principali tesi sostenute nell ‟opera ovvero, come già richiamato in precedenza, la critica al modello diffusionista: la ricezione creativa da parte delle aree periferiche delle ideologie che si diramavano dal centro euro-americano propugnata da Bayly per asserire l ‟im di portanza quelle stesse aree nella costruzione della modernità è di per sé in contraddizione con il teorema di un mondo privo di centro propulsore e di una storia genuinamente ABCtribe.com - [Pagina 4] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. ABCtribe.com - [Pagina 5] Preparati con le domande di ABCtribe su . 1. la corte d Risposta: La corte (o, in alcuni paesi, tribunale) dei conti è un organo dello Stato, presente in vari ordinamenti, con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo in materia di entrate e spese pubbliche.La corte dei conti è solitamente prevista dalla costituzione ed appartiene al potere giudiziario, anche se, come si è detto, è investita tanto di funzioni giurisdizionali (giurisdizione contabile), in relazione alle quali è giudice speciale, quanto di funzioni amministrative di controllo. È un organo collegiale o un organo complesso costituito da una pluralità di organi collegiali (sezioni, camere ecc.), composto da magistrati contabili con uno status differenziato rispetto ai magistrati che compongono gli organi della giurisdizione ordinaria. In certi ordinamenti ha un pubblico ministero, che può essere interno alla corte stessa (come i [Clicca qui >> per continuare a leggere]. 2. perchè H3O+ è pi Risposta: H3O+ è l'acido coniugato di H2O mentre NH4+ è la base coniugata di NH3 sappiamo che tanto più forte è una base tanto più debole è il suo acido coniugato, per cui se è vero che H3O+ è più acido di NH4+, allora deve esser [Clicca qui >> per continuare a leggere]. * Carica Appunti,Domande,Suggerimenti su : e guadagna punti >> * Lezioni Private per >> Avvertenze: La maggior parte del materiale di ABCtribe.com è offerto/prodotto direttamente dagli studenti (appunti, riassunti, dispense, esercitazioni, domande ecc.) ed è quindi da intendersi ad integrazione dei tradizionali metodi di studio e non vuole sostituire o prevaricare le indicazioni istituzionali fornite dai docenti. 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