Pubblicazione del progetto Grapeassistance 2015
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Pubblicazione del progetto Grapeassistance 2015
MONTEFALCO GRAPE ASSISTANCE ANDAMENTO VEGETO PRODUTTIVO E FITOPATOLOGICO Pubblicazione realizzata nell’ ambito del Piano di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2007/2013 Asse 1 Misura 1.2.4. “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale” Partenariato di progetto P1 SQA2 srl / P2 - Università Cattolica del Sacro Cuore / P3 - Consorzio di tutela Vini di Montefalco / P4 - CRATIA / P5 -Arnaldo Caprai Società Agricola srl / P6 - Scacciadiavoli Azienda Agricola srl / P7 - Tenute Lunelli Soc.Agr. S.r.l. - Tenuta Castelbuono / P8 - Società Agricola Perticaia s.r.l. / P9 - Antonelli San Marco / P10 - Moretti Omero / P11 - Tenuta Alzatura Società agricola srl / P12 - Azienda Agricola Taruna / P13 - Le Cimate / P14 - Az. Agricola Il Colle di Saragano / P15 - Paolo Bea / P16 - Cavadenti Onofrio / P17 - 3A Parco Tecnologico Agroalimentare CONSORZIO TUTELA VINI MONTEFALCO Piazza del Comune, 16 06036 Montefalco (PG) Tel./Fax. 0742 379590 www.consorziomontefalco.it [email protected] [email protected] MONTEFALCO GRAPE ASSISTANCE ANDAMENTO VEGETO PRODUTTIVO E FITOPATOLOGICO A CURA DI Filippo Carletti Giovanni Bigot CONDUZIONE DEGLI STUDI E DEI TESTI Confagricoltura Umbria Premessa Mattia dell’Orto Gabriele Cola Luigi Mariani Tito Caffi Mattia dell’Orto, Filippo Carletti , Leaf srl - Startup in agricoltura L’innovazione in viticoltura per la sostenibilità della produzione Descrizione del progetto Grape Assistance Confagricoltura Umbria La sostenibilità del Sagrantino di Montefalco: il protocollo New Green Revolution Consorzio di Tutela Vini La formazione di tecnici specializzati: il corso ITS agroalimentare dell’Umbria La vendemmia 2015: aspetti qualitativi delle uve Foto SOMMARIO Giovanni Bigot, Perleuve srl - Studio agronomico PREMESSA 1. INTRODUZIONE • L’innovazione in viticoltura per la sostenibilità della produzione • Il nuovo piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci • La sostenibilità del Sagrantino di Montefalco: il protocollo New Green Revolution Il nuovo piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci Concorso fotografico Monitoraggio e condivisione in cloud delle informazioni #Mymontefalco2015 Marius Mele Andamento vegeto-produttivo Andamento fitopatologico 2. IL PROGETTO “GRAPE ASSISTANCE” • • • • Descrizione del progetto I DSS Decision Support System in viticoltura Monitoraggio e condivisione in cloud delle informazioni La formazione di tecnici specializzati: il corso ITS agroalimentare dell’Umbria Tito Caffi , ricercatore Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza I DSS Decision Support System in viticoltura Gabriele Cola, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia di Milano Analisi meteorologica dell’annata viticola 3. COMMENTO DELL’ANNATA 2015 • • • • • Superfici e produzioni della DOCG Montefalco Sagrantino Analisi circolatoria dell’annata viticola Andamento vegeto-produttivo Andamento fitopatologico La vendemmia 2015: aspetti qualitativi delle uve PREMESSA La sostenibilità è finalmente divenuta il fulcro per lo sviluppo economico e base per le strategie soprattutto del settore agroalimentare. La sostenibilità concentra in una unica filosofia, la lettura economica delle scelte dell’impresa coniugata con la salvaguardia del territorio, la tutela della salute delle persone, a partire da quella dei lavoratori, l’uso corretto delle risorse. L’agricoltura si sta fortemente orientando in questo percorso, l’adesione massiccia alle misure 10 ed 11 del PSR dell’Umbria 2014/2020 e misure analoghe del precedente PSR sono un segnale in tal senso. Confagricoltura Umbria, attraverso il suo centro di assistenza tecnica CRATIA, ha ritenuto e ritiene di sostenere con azioni di informazione, consulenza e progetti di innovazione questi percorsi. Grape Assistance è stata ed è una di queste esperienze, modello che va sviluppato e portato su scala regionale, messo a disposizione della viticoltura ed arricchito da una capillare assistenza tecnica. L’uso del DSS mette a disposizione dell’agricoltore e del tecnico agricolo la forza di modelli previsionali altamente affidabili, efficaci strumenti per mettere a punto strategie di protezione delle coltivazioni per ottenere un risultato qualitativo e sanitario delle uve assieme al minor uso della chimica, oltre alla scelta di interventi fitoiatrici meno impattanti. La presente pubblicazione ha lo scopo di far conoscere il formidabile partenariato fatto di organizzazioni, imprese, consulenti, che ha progettato e realizzato questa esperienza ma anche di rappresentare il consuntivo dell’attività e le prospettive future. Confagricoltura Umbria è in prima linea per sostenere tali modelli di intervento in campo a vantaggio di tutte le principali coltivazioni di interesse regionale. CONFAGRICOLTURA UMBRIA IL PRESIDENTE Marco Caprai INTRODUZIONE L’impegno verso la sostenibilità ha sempre meno le connotazioni di una scelta e sempre più quelle di una necessità. La sostenibilità è una nuova leva di marketing per le aziende virtuose che devono essere capaci di rifondare un territorio di produzione sui valori dell’accoglienza, della tutela del paesaggio, della valorizzazione culturale e del rispetto dell’ambiente. Innovazione e reti d’impresa saranno alla base del successo delle future politiche di gestione aziendali e consortili. In un contesto economico internazionale in rapido mutamento, l’Italia sta attraversando un profondo riassetto del proprio modello produttivo. Il settore primario, inserito in una economia nazionale a base manifatturiera, nonostante abbia prodotto modelli di sviluppo avanzati con un valore della produzione agricola stimata in oltre 50 miliardi di euro (dati INEA), sta affrontando una crisi congiunturale di sistema. L’agricoltura italiana, tuttavia, sta provando a ridefinire il proprio ruolo sociale e produttivo, evidenziando nuovi valori tipici del settore primario che vanno oltre la sola produzione di beni. Il mantenimento del paesaggio, la riduzione dell’impatto ambientale, il recupero di territori fortemente antropizzati, la rigenerazione di valori condivisi: sono tutti meriti che stanno con prepotenza ridefinendo lo sviluppo rurale di interi distretti di produzione. Il prodotto agricolo “di qualità” deve arricchirsi di tutte quelle virtù immateriali che solo un’agricoltura consapevole è in grado di esprimere. A Montefalco, da alcuni, è nata anni una piccola ma significativa esperienza di questo nuovo modello agricolo capace di incidere sullo sviluppo di un intero distretto produttivo. Il percorso, iniziato negli anni settanta con la richiesta della DOC Montefalco e consolidato nel 1990 con il riconoscimento della DOCG Montefalco Sagrantino, ha condotto una piccola re- altà rurale nel cuore dell’Umbria a trasformarsi in un distretto enoturistiche di rilevanza internazionale. Oggi la nuova sfida per eccellere si chiama sostenibilità. Sostenibilità ambientale, per ridurre l’impatto dell’attività agricola sul suolo, l’aria e l’acqua, sostenibilità economica, per consolidare nel tempo un modello d’impresa virtuoso, sostenibilità sociale, per ricucire il mondo produttivo con il tessuto territoriale da cui prende vita. L’impegno verso la sostenibilità ha sempre meno le connotazioni di una scelta e sempre più quelle di una necessità. La sostenibilità è una nuova leva di marketing per le aziende virtuose che devono essere capaci di rifondare un territorio di produzione sui valori dell’accoglienza, della tutela del paesaggio, della valorizzazione culturale e del rispetto dell’ambiente. L’innovazione e la creazione di reti d’impresa, capaci di sostenere i costi di consulenze avanzate e lo sviluppo di modelli di gestione efficienti e competitivi, dovranno essere gli strumenti per garantire lo sviluppo e il successo del Sagrantino di Montefalco negli anni a venire. Non potrà più esistere un modello produttivo che non si confronti con le sfide del mercato globale che impongono una concorrenza mai vissuta nel recente passato. Il nuovo piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci La direttiva europea sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, di recente introduzione, impone nuovi obblighi relativamente alle pratiche di agricoltura integrata per il miglioramento e l’ottimizzazione delle strategie di difesa. Il monitoraggio dei dati meteorologici e delle avversità delle colture, l’elaborazione dei dati di monitoraggio, i servizi di preavviso ed avvertimento, il coordinamento dell’assistenza tecnica ed il controllo sui criteri obbligatori sono diventati la base di lavoro per la nuova difesa integrata. Nasce quindi l’esigenza di rispettare le nuove normative attraverso un impegno tecnico volto a for- INTRODUZIONE INTRODUZIONE L’innovazione in viticoltura per la sostenibilità della produzione La Direttiva 2009/128/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, impone un’importante riflessione sul futuro di quella che da tempo viene chiamata Produzione Integrata e che più recentemente viene designata come Agricoltura Integrata. Si tenga presente, inoltre, che tale Direttiva è uscita quasi contestualmente al Regolamento (CE) n. 1107/2009 che sostituisce la Direttiva 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari. La direttiva in esame, incentrata sulla necessità di trovare un ambito di utilizzo dei fitofarmaci maggiormente sostenibile, impone agli Stati membri, una serie di obblighi relativi alle attività di difesa integrata. Questi “obblighi” sono da intendere come frutto di un percorso di miglioramento e ottimizzazione delle strategie di difesa integrata elaborate da diversi gruppi di lavoro italiani ed europei; la sintesi naturale di queste attività ha delineato un “modo di operare” più evoluto ed efficace, ma soprattutto molto rispettoso dell’uomo e dell’ambiente. Nello specifico, il monitoraggio dei dati meteorologici e delle avversità delle colture, l’elaborazione dei dati di monitoraggio, i servizi di preavviso ed avvertimento, il coordinamento dell’assistenza tecnica ed il controllo sui criteri obbligatori sono diventati la base di lavoro per la nuova difesa integrata. Ulteriori servizi saranno attivabili dai gruppi di lavoro più innovatori e sensibili. Un ruolo importante spetta alle autorità locali, ai Servizi Fitosanitari, all’Università, alle associazioni di produttori; tutti questi soggetti hanno specifiche competenze da mettere in campo, che potranno essere armonizzate nell’obiettivo di dare un nuovo slancio al futuro dell’agricoltura intesa sempre come produzione di beni primari, ma anche come settore consapevole del proprio ruolo nella salvaguardia dell’ambiente e del benessere collettivo. Il Piano di Attuazione Nazionale rimette in primo piano l’importanza della conoscenza come base su cui operare le scelte viticole, della difesa fitosanitaria e in generale della produzione agricola. L’esigenza di rispettare le nuove normative richiede un impegno da parte dei tecnici a fornire soluzioni innovative e sostenibili a tutti i livelli, ambientale, economico e sociale. Come naturale risultato si dovranno implementare o creare di reti di esperti che interagiscono tra loro in un reciproco scambio di informazioni e tecniche, nella logica della condivisione delle informazioni, nell’utilizzo dei dati in modo libero e accessibile e che accelera il raggiungimento di un miglioramento della coltivazione responsabile. L’opportunità che si potrà cogliere dall’applicazione delle nuove normative sarà quella di trasformare il valore della sostenibilità in valore di mercato, da trasferire al consumatore, che più responsabile delle proprie scelte sarà disposto a riconoscere e a ripagare questo non trascurabile valore aggiunto. In altre parole potrà essere vincente trasformare un processo produttivo “anonimo” in un processo che produce qualità, in grado di offrire prodotti che possano stare sul mercato con una dignità propria, capaci di sviluppare ulteriormente la già forte tradizione della produzione agro-alimentare del nostro Paese. La sostenibilità del Sagrantino di Montefalco: il protocollo New Green Revolutio “New Green Revolution” è un protocollo di produzione sostenibile per il settore vitivinicolo progettato e realizzato sul modello d’impresa di montefalco. L’obiettivo progettuale risiede INTRODUZIONE INTRODUZIONE nire soluzioni innovative tramite reti di esperti che interagiscono tra di loro in un reciproco scambio di informazioni nella logica della condivisione delle informazioni. L’opportunità che si potrà cogliere dall’applicazione delle nuove normative sarà quella di trasformare il valore della sostenibilità in valore di mercato, da trasferire al consumatore, che più responsabile delle proprie scelte sarà disposto a riconoscere e a ripagare questo non trascurabile valore aggiunto. Il mondo del vino italiano ha intrapreso un percorso di sviluppo profondamente caratterizzato dalla sostenibilità. L’approccio alla sostenibilità di questo movimento è fondato su di una visione olistica dell’impresa all’interno della società e dell’ecosistema, ponendosi finalità ampie ed esaustive sia sociali sia economiche sia ancora ambientali. Se sono prevalse ricerche e modellizzazioni improntate su sfere ambientali e su caratteristiche tecniche è invece molto decisa l’intenzione delle imprese di orientare il proprio modello di sviluppo sul miglioramento dei territori e delle prestazioni sociali dell’impresa, con una decisa attenzione alle ricadute positive sui contenuti del prodotto finito (forum nazionale della sostenibilità). A Montefalco da alcuni anni è stato realizzato un progetto per valorizzare e salvaguardare l’identità produttiva e culturale di un territorio d’eccellenza nel mondo del vino. Il progetto “New Green Revolution” nasce proprio con l’obiettivo di creare un protocollo di produzione sostenibile in campo vitivinicolo capace di valorizzare i vini di Montefalco sui mercati internazionali. La rivoluzione verde sperimentata a Montefalco abbraccia un concetto ampio di sostenibilità, che non si esaurisce con l’adesione delle aziende ai modelli di produzione bio (che sono solo una parte di un sistema più complesso e articolato), ma si misura nella capacità del territorio, e delle sue aziende, di strutturare un modello economico per un nuovo livello di qualità del prodotto. L’innovazione in campo tecnologico e la crescita della conoscenza e della specializzazione degli operatori, nonché l’adozione di pratiche di gestione efficienti e dal ridotto impatto ambientale e la condivisione di esperienze e la messa in rete di cultura e capacità, sono solo alcuni aspetti di una vivacità culturale e imprenditoriale alla base di una rinascita del fenomeno Sagrantino. Il protocollo è stato realizzato attraverso il contributo scientifico dell’Università di Milano, che ha analizzato l’organizzazione delle cantine del territorio e i principali standard di sostenibilità internazionali, e di tecnici agronomi specializzati e società di consulenze nel settore agroalimentare, che, nel 2013, hanno condotto a certificazione l’intero modello trasformandolo nel primo protocollo italiano di sostenibilità territoriale certificato in campo vitivinicolo. Dopo una fase iniziale sperimentale e di collaudo, il protocollo entra ora in una fase operativa che deve trovare il più ampio consenso tra le imprese del Sagrantino per trovare la chiave di un successo territoriale. Un modello di comunicazione innovativo per la valorizzazione e la promozione delle colline del Sagrantino con l’obiettivo di sintetizzare, in un unico messaggio emozionale, la bellezza di un territorio denso di storia e di cultura. L’esigenza progettuale risiede nella volontà di trasferire nella bottiglia di qualità l’innegabile valore aggiunto che solo i territori viticoli d’eccellenza possono esprimere, a differenza di molte altre aree vitate concepite per la produzione di vini “commodity”. In una fase storica nella quale le merci perdono la loro identitaria origine, a Montefalco si propone lo sviluppo di un modello di profondo attaccamento territoriale dove le imprese che viaggiano con i propri prodotti nel modo diventano ambasciatrici di un lungimirante progetto di sostenibilità e di eccellenza della produzione italiana nell’epoca della green economy. INTRODUZIONE INTRODUZIONE nella volontà di trasferire nella bottiglia docg montefalco sagrantino l’inestimabile valore aggiunto che solo un territorio d’eccellenza può esprimere, a differenza di aree vitate concepite per la produzione di vini “commodity”. L’adesione del consorzio ad un modello di sostenibilità certificabile potrà guidare le imprese verso le tecniche agronomiche e di gestione ad alta efficienza e a basso impatto ambientale, Valorizzando l’area di produzione e i vini di montefalco sui mercati più avanzati. IL PROGETTO “GRAPE ASSISTANCE” Il progetto grapeassistance - studio di fattibilità dell’applicazione di un nuovo modello di assistenza tecnica per la gestione sostenibile del vigneto nel territorio del consorzio docg sagrantino di montefalco – nasce per realizzare un sistema territoriale di gestione innovativa dei trattamenti fitosanitari in vigneto al fine di ridurre le perdite di produzione, connesse all’andamento dell’annata agraria, riducendo il consumo di fitofarmaci. Il programma si basa sull’utilizzo di sistemi informatici di supporto alle decisioni (in inglese decision support systems, dss) che sono attualmente lo strumento più avanzato per elaborare e fornire le informazioni necessarie alla gestione di una specifica coltura, malattia o infestazione a livello locale e/o territoriale. L’obiettivo del progetto è stato valutare la fattibilità e i vantaggi di un modello innovativo per la gestione sostenibile dei vigneti di Montefalco, basata su una riduzione della dipendenza dall’uso dei fitofarmaci. Le aziende viti-vinicole aderenti sono state poste al centro del processo decisionale (quali singoli utenti di un DSS di ultima generazione) affidando al Consorzio di tutela (in qualità di amministratore del sistema DSS) il ruolo di gestore della rete, coordinamento e supporto a livello territoriale, come pure di assistenza alle aziende per l’uso del DSS stesso. I servizi di assistenza tecnica rivolti a una pluralità di aziende sono storicamente basati sulla redazione di linee guida (quali ad esempio i bollettini di produzione integrata) che forniscono indicazioni su: andamento meteorologico, stato vegeto-produttivo e fitosanitario della coltura, sul rischio di malattie o insetti dannosi, calcolato tramite modelli matematici, strategie di difesa da adottare. Le informazioni divulgate tramite questi documenti sono per loro natura di carattere generale (poi- ché indirizzate a una molteplicità di utenti) e si basano su informazioni (meteo e colturali) raccolte in punti considerati rappresentativi (Rossi et al., 2000). Questo approccio ha mostrato, anche nelle soluzioni più articolate e avanzate, vari limiti e problemi. In primo luogo un servizio territoriale comporta costi elevati per implementare, manutenere e gestire la rete agrometeorologica, le attività di scouting e l’uso dei modelli. E’ molto difficile poi riuscire a quantificare il reale impatto del servizio, in termini di numero di agricoltori che hanno usato realmente le informazioni fornite e quali vantaggi ne hanno tratto, in quanto mancano gli indicatori di costi/benefici economici e ambientali del servizio stesso. In questo tipo di approccio, i tecnici impegnati nell’erogare il servizio hanno meno tempo per visitare le aziende e mantenere un contatto diretto con gli agricoltori, con il conseguente, progressivo allontanamento del servizio dalla realtà. Infine, siccome i tecnici si assumono direttamente le responsabilità delle scelte e delle eventuali conseguenze in caso d’indicazioni errate prevale costantemente un atteggiamento di eccessiva prudenza da parte dei tecnici nel consigliare uno scostamento dalla pratica usuale/cautelativa, con conseguente riduzione dei potenziali benefici economici e ambientali. In questo contesto, i processi decisionali sono divenuti molto più complessi e sono cresciute le conoscenze e le problematiche cui il viticoltore deve far fronte. Nell’ottica di facilitare l’implementazione di un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, la direttiva europea n. 128/2009 chiede agli Stati Membri di assicurare strumenti che consentano agli agricoltori l’accesso alle informazioni necessarie per prendere le decisioni corrette (Rossi et al., 2014a). I sistemi di supporto alle decisioni (in inglese Decision Support Systems, DSS) sono lo strumento migliore per fornire tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per la gestione di una specifica coltura, malattia o infestazione (Rossi et al., 2012). Nella Direttiva e nel Piano d’Azione Nazionale, le attività di monitoraggio e i sistemi di allerta basati su modelli epidemiologici sono indicati tra le soluzioni tecniche per l’implementazione della difesa integrata e la riduzione della dipendenza dai prodotti fitosanitari. A partire dall’annata agraria 2014/2015, a Montefalco, il Consorzio di GRAPE ASSISTANCE GRAPE ASSISTANCE Descrizione del progetto Gli strumenti a supporto delle decisioni (DSS - Decision Support System) I modelli matematici sono una componente chiave di ogni strumento di supporto alle decisioni. I modelli matematici sono strumenti molto utili perché la corretta previsione di una malattia permette agli agricoltori di rispondere in modo tempestivo e razionale, adattando così le pratiche di difesa alle reali necessità. Lo sviluppo di dss computerizzati è aumentato progressivamente a partire dagli anni ’80 per assistere tecnici, consulenti e agricoltori durante le diverse fasi di gestione delle colture. Nei primi anni ’90, con l’introduzione dei personal computer e dei modem sono stati poi avviati in molti paesi e dalla comunità europea programmi di ricerca e sviluppo per aumentare l’utilizzo dei personal computer nella gestione razionale delle attività agricole. Un esempio di dss di nuova generazione è il sistema vite.net® , utilizzato per il progetto grape assistance, progettato come uno strumento capace di fornire informazioni, allerte e supporti decisionali per tutti gli aspetti chiave della gestione del vigneto, garantendo quindi un approccio olistico. Il servizio è fornito via internet tramite qualsiasi browser, disponibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, garantendo al dss una capacità di elaborazione ed allerta non possibile fino a pochi anni fa con altri strumenti di monitoraggio Gli strumenti a supporto delle decisioni per il controllo delle malattie delle piante possono essere raggruppati in tre categorie: i) servizi di allerta, ii) servizi on-site (ovvero installati nell’appezzamento) e iii) sistemi di supporto alle decisioni (DSS, dall’inglese Decision Support System). Questi strumenti hanno scala spaziale e temporale diverse e sono gestiti da servizi pubblici o da aziende private. Essi inoltre usano modalità differenti per raggiungere gli utenti, che possono essere raggruppate in tre categorie: plug, push e pull. I sistemi plug (dall’inglese “inserire la spina”) forniscono informazioni solo collegandosi fisicamente con uno strumento installato nel campo; è il caso delle centra- GRAPE ASSISTANCE GRAPE ASSISTANCE Tutela Vini, in associazione con alcune cantine del territorio, ha presentato una domanda di finanziamento per l’applicazione di un nuovo modello di assistenza tecnica per la gestione sostenibile del vigneto (progetto Grape Assistance). Il progetto ha visto il coinvolgimento di tecnici specializzati e dell’Università Cattolica del Sacro cuore di Piacenza, in partnership con la società spin-off dello stesso Ateneo Horta, che ha sviluppato nell’ambito del progetto europeo Modem_IVM (www.modem-ivm.eu) un sistema di supporto alle decisioni di ultima generazione per la gestione sostenibile del vigneto. Questo DSS, denominato vite.net®, si basa sull’integrazione sinergica di diversi modelli matematici, ciascuno dei quali simula uno specifico aspetto o problematica della gestione del vigneto, ed è stato elaborato in modo da superare i problemi e le criticità sopra esposti (Rossi et al., 2014a). Il progetto si è articolato in diverse fasi che, se pur nell’arco di soli 10 mesi, hanno permesso di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, è stata realizzata una prima fase di studio di scenari, sulla base dei dati meteo disponibili, per il territorio del Consorzio di Montefalco e delle potenzialità dell’impiego di un DSS avanzato per la gestione del vigneto. Durante la stagione invernale è stato possibile procedere alla dotazione di stazioni agrometeorlogiche le aziende partner che si sono costituite come aziende pilota per la stagione 2015. Le attività che sono state svolte durante la stagione vegetativa 2015 hanno riguardato attività di monitoraggio in diversi vigneti del comprensorio mirate alla raccolta di dati fenologici, fitopatologici e produttivi, nonché prove on farm di confronto tra la gestione “tradizionale” dell’azienda e quella realizzata utilizzando il DSS. supporto’) fornisce la comprsione di un problema all’utilizzatore. I modelli matematici sono una componente chiave di ogni strumento di supporto alle decisioni. I modelli sono rappresentazioni semplificate della realtà; i modelli per le malattie delle piante sono semplificazioni del complesso delle relazioni tra patogeno, coltura e ambiente che determinano la comparsa e lo sviluppo di epidemie nel tempo e/o nello spazio. Ci sono numerosi tipi di modelli e di approcci. I modelli matematici sono strumenti molto utili perché la corretta previsione di una malattia permette agli agricoltori di rispondere in modo tempestivo e razionale, adattando così le pratiche di difesa alle reali necessità. Ad esempio, conoscere i periodi in cui non vi è rischio d’infezione può risultare in una ridotta applicazione di prodotti fitosanitari, con effetti positivi dal punto di vista economico e ambientale. Nonostante la loro utilità, l’utilizzo pratico dei modelli è stato molto scarso in passato e solo negli ultimi anni è stata registrata un’inversione di tendenza. Lo sviluppo di DSS computerizzati è aumentato progressivamente a partire dagli anni ’80 per assistere tecnici, consulenti e agricoltori durante le diverse fasi di gestione delle colture. Nei primi anni ’90, con l’introduzione dei personal computer e dei modem sono stati poi avviati in molti Paesi e dalla Comunità Europea programmi di ricerca e sviluppo per aumentare l’utilizzo dei personal computer nella gestione razionale delle attività agricole. Un esempio di DSS di nuova generazione è il sistema vite.net®, utilizzato per il progetto Grape Assistance, progettato come uno strumento capace di fornire informazioni, allerte e supporti decisionali per tutti gli aspetti chiave della gestione del vigneto, garantendo quindi un approccio olistico. In vite.net® sono infatti inclusi e integrati fra loro: modelli per le principali malattie (peronospora, oidio, muffa grigia e black-rot) e insetti (Lobesia botrana, Planococcus ficus e Scaphoideus titanus), un modello fenologico calibrato su oltre 100 varietà di vite, modelli per le avversità abiotiche (basse temperature e stress idrico), un modello per il calcolo della dose ottimale di prodotto fitosanitario da applicare e un modello che stima l’efficacia nel tempo di un trattamento GRAPE ASSISTANCE GRAPE ASSISTANCE line tipo AGREL prodotte negli anni ’80, le quali, installate in vigneto, raccoglievano dati meteo e fornivano su un piccolo schermo informazioni sui periodi infettivi). I sistemi push (dall’inglese “spingere”) e pull (“tirare”) forniscono entrambi informazioni provenienti da una fonte remota. Nei sistemi push l’informazione viene consegnata direttamente agli utilizzatori; è il caso di newsletters, fax, e-mail o SMS. Nei sistemi pull l’utente deve eseguire una procedura di richiesta delle informazioni; è il caso dei messaggi vocali su segreteria telefonica, bollettini su stampa locale e i siti web. La forma più semplice di comunicazione si realizza quando chi fornisce l’informazione usa gli strumenti di supporto alle decisioni per comunicare con l’utilizzatore e quest’ultimo riceve solo passivamente le informazioni. Questo tipo di comunicazione unidirezionale è appropriato per problemi piccoli e circoscritti. Molti problemi, invece, richiedono un diverso approccio comunicativo. Questo può essere a sua volta classificato in modo diverso: •Information based: opera come una biblioteca, ovvero le conoscenze che devono essere comunicate risiedono in documenti, che possono essere statici oppure dinamici come un database o un modello, e gli utilizzatori selezionano le informa- zioni a cui accedere; •constraint management: opera attraverso un sistema di comunicazione bidirezio nale in cui il fornitore comunica informazioni sulle pratiche di gestione all’utilizzatore, e l’utilizzatore finale in cambio usa lo strumento per dimostrare che alcuni requisiti imposti dall’esterno sono stati soddisfatti (questi requisiti ‘esterni’ possono essere imposti, per esempio, da leggi riguardo la conservazione e la tutela dell’ambiente); •consultancy: in cui il problema è definito dall’utilizzatore e comprende informazioni specifche del contesto che lo strumento di supporto alle decisioni usa per fornire all’utilizzatore le informazioni chiave da considerare; •learning: in cui lo strumento (più propriamente descritto come strumento di ‘apprendimento- Monitoraggio e condivisione in cloud delle informazioni La fruizione da parte degli utenti in tempo reale delle informazioni rilevate sul campo è un aspetto strategico delle moderne attività di gestione fitosanitaria. In linea con quanto emanato dalla recente direttiva europea, che ha posto tra i punti fondamentali nella gestione delle avversità il monitoraggio delle specie nocive/malattie, il progetto grape assistance ha basato le attività di osservazioni in campo sull’utilizzo di un applicativo per dispositivi mobili capace di georeferenziare i monitoraggi ed elaborare in tempo reale i dati inviati ad un servizio di “cloud computing”. Tale attività ha permesso di ridurre i tempi di utilizzo delle informazioni per la creazione dei bollettini fitosanitari, supportando i tecnici nell’elaborazione delle mappe di infezione territoriali. La Direttiva 2009/128/CE ha posto tra i punti fondamentali nella gestione delle avversità il monitoraggio delle specie nocive/malattie. Di solito i tecnici e responsabili aziendali ispezionano i vigneti al fine di valutare la presenza di malattie o parassiti, ma una valutazione numerica veloce e precisa è molte volte difficile da fare. Inoltre, queste informazioni non sono mai disponibile in tempo reale per altri utilizzatori (es: altri tecnici, personale aziendale e servizi fitosanitari regionali), in quanto i dati vengono spesso registrati su carta e con differenti metodi di raccolta. Solitamente, i dati sono analizzati solo al termine della stagione quando sono inutili ai fini della difesa. Dal 2004, un database fitopatologico è stato impostato e implementato su un GPS portatile con l’obiettivo di creare un archivio georeferenziato della presenza di parassiti / malattie insieme con altre informazioni relative al vigneto (fenologia, carenze nutrizionali, stress idrico, ecc). Nei diversi record del database vi è la possibilità di inserire sia dati di monitoraggio (indici grezzi di gravità e incidenza), sia valutazioni più precise basate su protocolli specifici (ad esempio vedi linee guida EPPO). L’evoluzione di questo sistema ha previsto l’introduzione della app 4GRAPES® programmata per essere utilizzata su qualsiasi dispositivo portatile disponibile sul mercato (Smartphone, Tablet ecc.). Le informazioni sono inviate ad un servizio di “cloud computing” in cui i dati vengono elaborati in tempo reale; in questa fase un sistema di controllo permette di valutare la qualità dei dati, permettendo agli operatori eventuali correzioni in fase una successiva. L’elaborazione di mappe o di dati su tabelle pivot è resa disponibile in tempo reale. Il sistema diventa un valido strumento per l’interazione tra i tecnici e i viticoltori, utile anche al fine di avere GRAPE ASSISTANCE GRAPE ASSISTANCE effettuato. In vite.net® è presente, inoltre, un banca dati dei prodotti fitosanitari registrati per l’uva da vino. Questa banca dati, costantemente aggiornata, consente di effettuare ricerche di prodotti per specifiche caratteristiche e impieghi (ad esempio per principio attivo, traslocabilità nella pianta, modalità d’azione, ecc.) così da permettere all’utente di selezionare il prodotto sulla base delle specifiche esigenze del momento, tenendo anche conto dei meccanismi d’azione e del rischio di sviluppo di popolazioni resistenti. Il servizio è fornito via internet tramite qualsiasi browser, disponibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, e non richiede l’installazione di specifici programmi. La navigazione all’interno del portale vite.net® è intuitiva e dinamica e permette di scegliere il livello di dettaglio con cui esplorare le informazioni fornite. Tali informazioni sono visualizzate in un formato grafico che sfrutta colori e simboli in grado di comunicare in modo immediato, efficace e univoco lo stato di ciascun componente di gestione del vigneto. Inoltre il sistema è sito specifico ed interattivo, in quanto, oltre ad utilizzare dati meteo registrati da stazioni meteorologiche istallate in vigneto e dati statici di caratterizzazione del vigneto stesso (ad esempio varietà, sistema di allevamento, caratteristiche del suolo, ecc.), considera anche dati di monitoraggio di malattie, insetti e sviluppo della piante, nonché dati di operazioni colturali, forniti dall’utente durante la stagione viticola. La formazione di tecnici specializzati: il corso ITS agroalimentare dell’Umbria Il corso its agroalimentare di alta specializzazione post diploma della regione dell’umbria è un importante strumento formativo per promuovere la crescita professionale di nuovi addetti da inserire nel campo vitivinicolo con capacità di relazione con i moderni sistemi di gestione. Durante il progetto grape assistance i ragazzi del corso formativo hanno potuto effettuare stage nell’ambito delle attività di monitoraggio ed elaborazione dati. Nel futuro nuovi studenti potranno essere coinvolti da aziende e gruppi di lavoro per continuare ad incrementare la crescita professionale del territorio di montefalco La formazione sta assumendo un carattere sempre più importante in un contesto come quello attuale, nel quale sono richieste dal mercato del lavoro competenze sempre più professionali, capacità e attitudini specifiche. Da alcuni anni, in Umbria, è attivo il corso ITS agroalimentare post diploma che si propone di formare figure professionali per operare nelle filiere di produzione del comparto agrario e di trasformazione agro-industriale. L’ITS è una nuova accademia tecnica di alta specializzazione post diploma, promossa dal MIUR e dalla Regione Umbria, che nasce con l’obiettivo di formare giovani “super tecnici” da inserire efficacemente nel mondo del lavoro. E’ progettata sulla scia dei modelli internazionali più avanzati, con una didattica prevalentemente laboratoriale e pratica, partecipata dalle imprese, pensata per giovani diplomati che vogliono acquisire elevate competenze tecnico operative di processo e di prodotto e concrete possibilità di impiego e di crescita professionale. Nell’ITS istituti scolastici, università ed imprese possono unire i rispettivi know-how e competenze, per definire una programmazione didattica condivisa e coerente con i fabbisogni di profili professionali provenienti dal sistema delle imprese e delle professioni. Principali punti di forza per l’efficacia formativa ed occupazionale dell’ITS sono la metodologia didattica pratica ed applicativa e lo stabile coinvolgimento di imprese e professionisti, che partecipano alla definizione dei programmi didattici e allo svolgimento delle docenze, dei tirocini e dei project work in azienda. Al termine del corso si consegue il “Diploma Ministeriale di Tecnico Superiore” con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche – EQF riconosciuto in tutta l’Unione Europea. Già durante i monitoraggi dell’annata 2015 alcuni ragazzi che frequentavano il biennio ITS 2013/2015 hanno partecipato alle attività di campo collaborando alla definizione di piani di intervento. Il progetto “Grape Assistance” trova proprio l’equilibrio del proprio successo nella sintesi di collaborazioni tra tecnici professionisti, docenti universitari, responsabili aziendali e diplomandi del settore viticolo che, opportunamente formati all’utilizzo dei DSS e delle nuove tecnologie di monitoraggio, sono capaci di supportare un lavoro di dettaglio nel controllo dei principali parametri vegeto-produttici e fitopatologici di una intera stagione viticola a livello consortile. In altri termini, la formazione diviene un importantissimo mezzo di lavoro e non un fine. E’ un servizio da confezionare su misura, non una strategia. La formazione è un evento nel percorso di sviluppo di singole professionalità. L’evento formativo deve facilitare, avviare, velocizzare, sistematizzare, semplificare il processo di sviluppo, ma l’apprendimento che vi è connesso deve prevedere il coinvolgimento di tecnici specializzati e aziende del territorio che credono nel valore di questo percorso di sviluppo. GRAPE ASSISTANCE GRAPE ASSISTANCE un monitoraggio più ampio di vigneti. Per ogni avversità, le soglie possono essere identificate e utilizzate per le applicazioni di miscele fitosanitarie. La velocità di registrazione dei dati, l’intuitività del sistema, l’elaborazione e la restituzione in tempo reale delle informazioni, il basso costo con la possibilità di utilizzo da parte di qualsiasi utente sono sicuramente i punti di forza di questo approccio. COMMENTO DELL’ANNATA 2015 Il Consorzio Tutela Vini Montefalco nasce nel 1981, dall’iniziativa degli stessi produttori, con lo scopo di guidare le aziende aderenti nella costante ricerca della qualità e della valorizzazione dei vini del loro territorio. Dal 2000 ad oggi il Montefalco Sagrantino DOCG ha vissuto un periodo di grande crescita: la superficie di vigneti DOCG è quintuplicata (da 122 a 650 ettari) e sono nate 30 nuove cantine e la sua produzione è quasi quadruplicata passando da 660mila bottiglie a oltre 1,2 milioni. Di rilevante importanza turistica nel 2015 è stato il progetto proposto dal Comune di Montefalco che ha coinvolto il Consorzio Tutela Vini Montefalco, Sistema Museo, le associazioni e gli imprenditori del territorio, nel ricondurre temporaneamente, successivamente al restauro, nella Chiesa di San Francesco la “Madonna della Cintola” opera di Benozzo Gozzoli del 1450-52. Il fine di tale progetto è stato l’aumento del valore delle opere presenti all’interno del Museo di San Francesco a Montefalco, già iniziato con l’iniziativa territoriale dell’acquisto della lettera di Benozzo Gozzoli a cui avevano contribuito il Consorzio e numerose associazioni del territorio. Il Consorzio Tutela Vini Montefalco nasce nel 1981, dall’iniziativa degli stessi produttori, con lo scopo di guidare le aziende aderenti nella costante ricerca della qualità e della valorizzazione dei vini del loro territorio. In seguito all’adeguamento alle normative in vigore, il 2001 ne ha rappresentato l’anno della “rifondazione”. Il Consorzio è, dunque, responsabile del coordinamento dei produttori locali e ha il compito di garantire, oltre agli elevati standard di produzio- ne, la promozione e il consolidamento sul mercato del Montefalco Sagrantino DOCG e del Montefalco DOC nel mondo. Nel corso degli anni, la base sociale si è largamente ampliata arrivando a comprendere aziende di grande prestigio, sia storiche sia emergenti, tutte unite dalla consapevolezza che perseguire obiettivi comuni di continuo miglioramento e crescita rappresenti la vera forza del Consorzio e dell’intero territorio. Superfici e produzioni della DOCG Montefalco Sagrantino L’area di competenza del Consorzio Tutela Vini Montefalco si estende per la maggior parte nella provincia di Perugia, cuore verde dell’Umbria, e abbraccia, insieme all’intero territorio comunale di Montefalco, anche parte dei comuni di Bevagna, Giano dell’ Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi. Dal 2000 ad oggi, grazie all’impegno e alla collaborazione dei produttori del territorio, il Montefalco Sagrantino DOCG ha vissuto un periodo di grande crescita ed evoluzione: negli ultimi quindici anni la superficie di vigneti DOCG è quintuplicata (da 122 a 650 ettari) e sono nate 30 nuove cantine e la sua produzione è quasi quadruplicata passando da 660mila bottiglie a oltre 1,2 milioni. Il settore enologico rappresenta, di fatto, una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare nazionale ed umbro: il Montefalco Sagrantino DOCG e il Montefalco DOC equivalgono rispettivamente al 6,3% e al 10,4% dell’intera produzione vinicola della Regione. Dati che influiscono, anche e soprattutto, sull’economia del territorio che ha registrato la nascita di +22 attività produttive nell’ultimo anno e un’impennata del +27% di presenze turistiche rispetto al 2014. Di rilevante importanza turistica nel 2015 è stato il progetto proposto dal Comune di Montefalco che ha coinvolto il Consorzio Tutela Vini Montefalco, Sistema Museo, le associazioni e gli imprenditori del territorio, nel ricondurre temporaneamente, successivamente al restauro, nella Chiesa di San Francesco la “Madonna della Cintola” opera di Benozzo Gozzoli del 1450-52. Il fine di tale progetto è stato l’aumento del valore delle opere presenti all’interno del Museo di San Francesco a Montefalco, già iniziato con l’iniziativa territoriale dell’acquisto della lettera di Benozzo Gozzoli a cui avevano contri- ANNATA 2015 ANNATA 2015 Superfici e produzioni della DOCG Montefalco Sagrantino Mercati Il valore dell’export si sta attestando intorno al 45% circa con particolare attenzione ai mercati di destinazione: Stati Uniti, Germania, Canada, Belgio, Danimarca e Svizzera. Sono oltre 600 milioni i contatti generati negli Stati Uniti e in Canada dalle attività di promozione portate avanti dal Consorzio, grazie ai contributi OCM Vino negli ultimi 4 anni, che conducono ogni anno a Montefalco un nutrito numero di turisti da questi stessi Paesi. ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE MONTEFALCO D.O. degli ultimi 5 anni 2011 2012 2013 2014 2015* MONTEFALCO SAGRANTINO DOCG 1.722.568 1.424.491 812.407 1.666.992 2.000.390 MONTEFALCO DOC 2.859.648 2.170.040 2.107.429 3.238.052 3.885.662 * dato stimato primo elenco Agea Analisi meteorologica dell’annata viticola Viticoltura La dislocazione dei vigneti impiegati nella produzione del Montefalco DOC e del Montefalco Sagrantino DOCG interessa per la maggior parte terreni collinari di buona esposizione con esclusione dei fondovalle. Il cordone speronato e il Guyot rappresentano le principali forme di allevamento della vite, con sistemi di allevamento che prediligono la media espansione con potatura medio-lunga. Attualmente gli ettari vitati dell’area si distribuiscono tracciando una prevalenza del Montefalco Sagrantino DOCG con 610ha rispetto ai 410ha del Montefalco DOC. Produzione La produzione del Montefalco Sagrantino DOCG e del Montefalco DOC ha attraversato, nell’ultimo decennio, un percorso evolutivo ben definito che ha permesso il consolidamento della produzione per le due denominazioni. Andamento quantitativo degli ultimi anni suddiviso per tipologia di vino (bottiglie potenziali) Dal punto di vista termico, l’annata 2015 è stata sopra la norma (+ 1.6 °C sulla media annua) con anomalie positive particolarmente forti del mese di Luglio (+3.6°C). In complesso si è evidenziata una anomalia termica positiva per tutto il periodo estivo che si è protratta per 50 giorni dal 27 Luglio al 15 Agosto, con due ulteriori code nei periodi 25/8 – 3/9 e 11/9-23/9. L’andamento si è tradotto in un accumulo di gradi Winkler superiore alla norma (+12% su base annua) con Luglio che si è confermato un mese particolarmente anomalo (+24%). L’indice di stress dovuto alle alte temperature ha confermato la forte anomalia di Luglio (+98%) a cui si aggiunge quella di Agosto (+18%). L’andamento pluviometrico, dopo una fase invernale con apporti superiori alla norma, è stata caratterizzata da un periodo primaverile estivo (da Aprile fino alla seconda settimana di settembre) con precipitazioni inferiori alla norma. La scarsità di apporti precipitativi, accompagnata alle alte temperature, ha portato ad un contenuto idrico del suolo (bilancio idrico) inferiore alla norma in modo pressoché continuo per tutto il periodo Aprile – Settembre. ANNATA 2015 ANNATA 2015 buito il Consorzio e numerose associazioni del territorio. Il clima della zona di Montefalco L’areale produttivo del Consorzio di Montefalco interessa una fascia altitudinale compresa tra 220 e 470 m di quota e mostra caratteri sostanzialmente mediterranei, con estati calde ma non afose ed inverni abbastanza freddi e discretamente piovosi, con temperature medie estive di 18-23°C e medie invernali di 4-6°C. Le precipitazioni annue medie sono comprese fra 750 e 1300 mm, con minimo estivo e massimo autunnale. Più in dettaglio, in base alla media climatologica di riferimento (1967-2012) la temperatura media giornaliera più bassa si attesta a +3,9 °C, mentre quella più calda a 25,4 °C. La piovosità annuale è di 804 mm, in un totale di 89 giorni piovosi, mentre nel periodo vegetativo di sviluppo della vite (indicativamente da aprile ad ottobre) risulta mediamente di 478 mm, in 43 giorni. Tutti questi elementi fanno si che la zona presenti un clima di tipo temperato subcontinentale, secondo la classificazione di Pinna che approfondisce la classificazione di Koeppen per l’area italiana (Mennella, 1972). Mappa del valore medio dell’indice di Winkler* (°C) per l’area di Montefalco che presenta valori compresi fra 1700 e 2005. * L’indice di Winkler è un indice bioclimatico molto utilizzato in viticoltura nato in California alla fine degli anni ‘30. L’indice è ottenuto dalla sommatoria dei gradi/giorno (GG), cioè la sommatoria delle temperature medie giornaliere dell’aria superiori a 10°C, calcolata nell’intervallo temporale 1 aprile - 31 ottobre. La delimitazione del territorio su base termica non è un indice immediato della vocazione del terroir, ma consente di stabilire i limiti climatici per la coltivazione di determinati vitigni (Kuhnholtz-Lordat, 1963). In base all’indice di Winkler è possibile classificare le varietà in relazione all’epoca di maturazione e definire le esigenze minime di fabisogno in caldo che le varietà hanno per raggiungere una maturità dell’uva adeguata alla produzione di uno specifico tipo di vino. ANNATA 2015 ANNATA 2015 La seguente analisi dell’andamento meteorologico del territorio prende in considerazione i dati di temperatura e piovosità forniti dalla rete di centraline utilizzate nell’ambito del progetto Grape Assistance e installate nell’areale del Consorzio di Tutela Vini DOCG Montefalco Sagrantino. Le stazioni agro-metereologiche/automatiche installate sono di tecnologia Pessl modello iMetos AG/CP/DD 200. Per consentire il monitoraggio dei vigneti e il funzionamento del sistema di supporto alle decisioni, le stazioni meteo sono state dotate di: sensore pioggia, sensore temperatura ed umidità relativa e sensore bagnatura fogliare; scheda SIM per la trasmissione dei dati via GPRS; applicativo per la visualizzazione ed il download dei dati meteo rilevati. Per l’intera durata del progetto le stazioni hanno inviato un flusso di dati meteo misurati che poi sono stati incrociati con i dati previsionali (previsioni meteo personalizzate sui punti geografici delle stazioni con dati orari a 4 giorni). Tutti i dati meteo sono poi stati sottoposti a un controllo qualità per garantire un dataset completo e validato da utilizzare come input dei modelli presenti nel sistemi di supporto alle decisioni. Le informazioni trasmesse sono state elaborate per tutta la stagione dal sistema DSS (sistemi di supporto alle decisioni) che ha restituito informazioni atte a prevedere i periodi di rischio infettivo per le infezioni primarie e secondarie di peronospora, oidio, black-rot e la fenologia della vite. I confronti con i dati storici si basano sui dati della stazione di Marsciano della Rete Agrometeorolgica Nazionale del CREA-Cma. Gennaio Le carte circolatorie della bassa e media troposfera del mese di gennaio mostrano il vicino Atlantico dominato da promontorio anticiclonico subtropicale di blocco che sull’Italia ha dato luogo a un regime di correnti da Ovest-Nord-Ovest diffluenti e a lieve curvatura ciclonica. Ciò ha garantito il predominio di masse d’aria atlantica relativamente miti e che hanno dato luogo a condizioni di variabilità a tratti perturbata, di cui sono sintomo le tre perturbazioni transitate nel mese. Febbraio Febbraio si è dal canto suo caratterizzato per il transito di tre saccature atlantiche il cui effetto è stato prolungato nel tempo dallo sviluppo di depressioni mediterranee. A livello termo-pluviometrico si è evidenziata una anomalia pluviometrica positiva accompagnata da un’anomalia termica positiva. Marzo Il mese di marzo è stato caratterizzato dal frequente apporto di aria umida e mite di origine atlantica che per contrasto con le masse d’aria mediterranea ha prodotto lo sviluppo di quattro perturbazioni principali. Ne è conseguita una piovosità abbondante accompagnata da un’anomalia termica positiva sia nei massimi che nei minimi. Le temperature miti e l’assenza di ritorni di freddo tipiche del bimestre febbraio-marzo ha consentito una ripresa vegetativa precoce e rapida. Aprile Il mese di aprile ha visto l’area Euro-mediterranea centro-occidentale dominata da strutture circolatorie di tipo anticiclonico che hanno dato luogo ad una lieve anomalia pluviometrica negativa accompagnata da temperature nella norma. Maggio Il mese di maggio ha visto alcuni tentativi di affermarsi sulla nostra area di promontori anticiclonici subtropicali da Sud-Ovest, sintomo dell’approssimarsi del periodo estivo. Il periodico cedimento di tali strutture circolatorie ha tutta- via temporaneamente esposto l’area all’influenza del regime perturbato atlantico, con transito di saccature o di minimi mediterranei, per un totale di tre perturbazioni. In complesso il bimestre aprile - maggio si è caratterizzato per temperature nella norma, assenza di ritorni di freddo e buon rifornimento idrico il che ha consentito un decorso fenologico anticipato. Giugno - Luglio Con il primo giugno ha avuto inizio l’estate meteorologica che nel 2015 ha presentato caratteri diametralmente opposti rispetto al 2014 per quanto attiene, in particolare, al soleggiamento, alle temperature e alla piovosità. Infatti la stagione estiva 2014 aveva visto il persistere sul Mediterraneo delle grandi correnti occidentali tipiche del periodo primaverile, il che ha conferito all’annata caratteri di elevata piovosità con temperature inferiori alla norma. Al contrario la stagione estiva 2015 si è caratterizzata per il periodico riproporsi di promontori anticiclonici subtropicali da Sud-Ovest, strutture meteorologiche che si caratterizzano per anomalie termiche positive (ondate di caldo) che conseguono a tre fenomeni concomitanti e cioè il consistente afflusso di aria subtropicale marittima, l’elevato soleggiamento e il riscaldamento per compressione della massa d’aria in progressiva discesa nell’anticiclone. Analizzando le carte circolatorie si evidenziano le quattro ondate di caldo del 3-6 giugno, del 3-8 luglio, del 14-24 luglio (la più acuta) e del 4-9 agosto. Tali fasi sono state intervallate dal transito di perturbazioni (quattro a giugno, due a luglio e cinque ad agosto) che hanno temporaneamente ricondotto nella norma. In complesso il periodo compreso fra luglio e la prima decade d’agosto è risultato arido e con temperature superiori alla norma, il che si è tradotto in scarso accumulo zuccherino e bassa acidità. Agosto Dal 10 agosto si sono affermate condizioni di tipo depressionario che sono state l’elemento dominante fino al 25 agosto anche se la ricarica delle riserve non è stata particolarmente rilevante. Per una generale stabilizzazione si è dovuto tuttavia attendere il 26 con il riaffermarsi del promontorio antici- ANNATA 2015 ANNATA 2015 Andamento meteorologico dell’annata 2015 Settembre Il mese di settembre ha goduto di condizioni di variabilità con il passaggio sulla nostra area di quattro perturbazioni principali. La piovosità è stata tuttavia contenuta e inferiore alla norma mentre una lieve anomalia positiva hanno fatto segnare le temperature. In complesso il periodo che va dalla seconda decade di agosto a fine settembre è risultato mite e ben soleggiato e ciò si è rivelato positivo perché ha consentito la ripresa dell’accumulo zuccherino e dello sviluppo di colore e aromi. lia termica positiva del periodo estivo che si protrae per 50 giorni dal 27 Luglio al 15 Agosto, con due ulteriori code nei periodi 25/8 – 3/9 e 11/9-23/9. Ottobre Da segnalare infine l’elevata piovosità di ottobre, mese che ha goduto di prevalenti condizioni di variabilità perturbata tipiche del periodo autunnale e attestate per il frequente passaggio di perturbazioni (in tutto dieci). Novembre - Dicembre Infine i mesi di novembre e dicembre hanno goduto di anomale condizioni di stabilità attestate dal fatto che sull’area sono transitate solo quattro perturbazioni, di cui due a novembre, mese che di norma vede il predominio del tempo perturbato. Conseguenza è stata la scarsità di precipitazioni accompagnate da temperature in prevalenza superiori alla norma. Andamento delle temperature massime giornaliere. giornaliere. Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. Analisi agrometeorologica Andamento termico Dal punto di vista termico, l’annata 2015 si configura come una annata sopra la norma (+ 1.6 °C sulla media annua). Più in dettaglio, concentrandosi sulla stagione vegetativa di vitis vinifera L. e cioè al periodo Marzo – Settembre, si evidenziano temperature massime nella norma solo nel mese di Marzo. Particolarmente forte l’anomalia positiva del mese di Luglio (+3.6°C). Per quanto riguarda le temperature minime, ai mesi di Aprile, Giugno e Agosto nella norma si affiancano anomalie positive superiori ad un grado nei restanti mesi ed un Luglio con temperature superiori alla norma di 3.3°C. Particolarmente rilevante è in complesso risultata l’anoma- Andamento delle temperature minime giornaliere. Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. ANNATA 2015 ANNATA 2015 clonico da sudovest. Temperatura minima (media mensile) 1993-2014 2015 1993-2014 2015 Gen 9.4 10.6 1.1 1.2 Feb 11.3 10.6 1.0 1.6 Mar 15.2 14.8 3.7 4.8 Apr 18.7 19.8 6.6 7.0 Mag 24.0 25.3 10.8 12.0 Giu 28.7 29.3 14.3 14.8 Lug 31.8 35.4 16.5 19.8 Ago 31.8 32.5 17.0 17.8 Set 25.9 26.7 13.4 14.8 Ott 20.7 20.0 10.0 11.2 Nov 14.2 15.6 5.7 6.5 Dic 9.8 11.6 2.3 3.0 Indice di Winkler. Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. Anomalie termiche medie delle temperature mensili massime e minime. In giallo le anomalie superiori ad 1°C ed inferiore a 2°C, in arancio quelle comprese fra 2 e 3°C, in rosso quelle superiori a 3°C L’andamento termico sopra descritto si è tradotto in un accumulo di gradi Winkler superiore alla norma (+12% su base annua) come mostrato nella figura 3 in cui tutti i mesi mostrano anomalie positive con Luglio che si conferma un mese particolarmente anomalo (+24%). Tuttavia, le alte temperature dei mesi estivi qui evidenziate non determinano condizioni di sviluppo ottimali per la vite che si trova costretta a fronteggiare situazioni di stress da eccesso termico. Analizzando infatti la disponibilità delle risorse termiche utili allo sviluppo della vite si osservano condizioni più sfavorevoli rispetto alla norma in Luglio, in corrispondenza con maturazione dei grappoli. A conferma di questo dato, la figura riporta l’indice di stress dovuto alle alte temperature, confermando la forte anomalia di Luglio (+98%) a cui si aggiunge quella di Agosto (+18%). Per quanto riguarda le condizioni di stress da basse temperature, si riscontrano condizioni di incidenza inferiore alla norma durante tutta la stagione vegetativa. Accumulo di risorse termiche utili allo sviluppo della vite (NHH). Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. Stress da eccesso termico (HHH). Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. ANNATA 2015 ANNATA 2015 Temperatura massima (media mensile) Stress da basse temperature (LHH). Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. Al contesto termico sopra decritto si accompagna un andamento pluviometrico che, dopo una fase invernale con apporti superiori alla norma, è stato caratterizzato da un periodo primaverile estivo (da Aprile fino alla seconda settimana di settembre) con precipitazioni inferiori alla norma. Questa scarsità di apporti precipitativi, accompagnata alle alte temperature ha portato ad un contenuto idrico del suolo (bilancio idrico di fig. 8) inferiore alla norma in modo pressoché continuo per tutto il periodo 13 Aprile – 10 di Settembre. La bassa disponibilità idrica in concomitanza con alte temperature e conseguente alta richiesta evapotraspirativa da parte dell’atmosfera, può determinare condizioni di stress per la vite con conseguenze negative sulla qualità/quantità delle produzioni, in casi estremi sulla sopravvivenza stessa delle piante. 1993-2014 2015 ANOMALIA Gen 90 100 + Feb 96 100 + Mar 98 100 + Apr 97 95 = Mag 91 80 - Giu 65 42 - Lug 18 3 - Ago 7 9 + Set 17 7 - Ott 32 37 + Nov 58 51 - Dic 81 50 - Contenuti idrici percentuali medi mensili. Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. Precipitazione mensile. Confronto fra il 2015 e la media 1993-2014. ANNATA 2015 ANNATA 2015 – Bilancio idrico. Confronto fra il 2015 (linea blu) e la media 1993-2014 (linea nera). Le anomalie positive sono rappresentate in azzurro, quelle negative in giallo. Il contenuto idrico viene espresso in percentuale rispetto alla riserva utile. La fascia rossa rappresenta le condizioni di stress idrico per la vite. La simulazione del bilancio idrico è svolta con un modello a serbatoio mono strato che considera un serbatoio totale (riserva utile) di 150 mm fra la capacità di campo e il punto d’appassimento permanente, serbatoio tipico di terreni di medio impasto e con buona struttura, assenza di scheletro e strato esplorato dalle radici profondo 1 metro. I rilievi stagionali effettuati dalle stazioni meteo Grape Assistance nelle diverse aree del consorzio evidenziano alcune differenze significative per quanto riguarda la bagnatura fogliare e l’indice di Winkler. In particolare, sono evidenti le minori sommatorie termiche e le minori bagnature fogliari registrate nelle zone più elevate del consorzio rispetto ai territori più a valle di Montefalco. Ulteriori rilievi in campo permetteranno di consolidare i valori osservati in questa elaborazione preliminare al fine di ottenere delle mappe tematiche consortili. Precipitazioni stagionali Andamento vegeto-produttivo Bagnatura fogliare L’andamento vegeto-produttivo della stagione è stato caratterizzato da una consistente anomalia termica positiva risultata particolarmente evidente nella seconda fase della stagione vegetativa (luglio-agosto). Il germogliamento è avvenuto regolarmente intorno alla metà di aprile e la fioritura tra la fine di maggio e la prima decade di giugno. Proprio nella fase centrale della fioritura è stato registrato un brusco abbassamento termico accompagnato da piogge, anche di forte entità, che hanno segnato l’avvio di alcune infezioni peronosporiche nei testimoni non trattati. L’invaiatura è iniziata nell’ultima settimana di luglio protraendosi fino a metà agosto. La durata del periodo “germogliamento-raccolta” è stata di 170 giorni. La fertilità reale delle gemme (1,17) è risultata in linea con quanto osservato in media sulla varietà, come anche il numero di grappoli per pianta. Le produzioni medie si sono attestate a 73 quintali ad ettaro, con un peso medio del grappolo di 147 g (dati medi ricavati dai vigneti oggetto di analisi durante il progetto Grape Assistance) Indice di Winkler La pianta di Sagrantino è robusta e rustica, l’apice del germoglio è a ventaglio cotonoso verde biancastro e con orli carminati. La foglia adulta media è trilobata e a volte quinquelobata con seno peziolare ad U, la pagina superiore è vescicolosa o bollosa mentre quella inferiore presenta tomentosità di tipo lanuginoso. Le nervature sono setolose, la dentatura ha base stretta ma ampiezza media-grande e margini leggermente convessi. Il grappolo è medio-piccolo di forma cilindricoconica, alato e talvolta spargolo a causa di fenomeni di colatura. L’acino è piccolo con la buccia mediamente o molto pruinosa di colore nero di media grossezza e consistente. Germoglio: 10-15 cm / Apice: a ventaglio, cotonoso, di colore verde biancastro, spesso con orlo carminato, di media grandezza / Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): la 1a cotonosa sulle due pagine, la 2a lanuginosa sulla pagina superiore e cotonosa su quella inferiore, di colore verde biancastro, spesso con orlo carminato, a gronda specie la prima / Foglioline basali (dalla 4a in poi): glabre sulla pagina superiore, lanugginose su quella inferiore, di color verde, trilobate, a bordi revoluti / Asse del germoglio: aracnoideo all’estremità, di color verde, lievemente bronzato, leggermente ricurvo Germoglio alla fioritura Apice: a ventaglio, cotonoso, di colore verde biancastro, spesso con orlo carminato, piccolo / Foglioline apicali: la 1a cotonosa sulle due pagine, la 2a lanuginosa sulla pagina superiore e cotonosa su quella inferiore, di colore verde biancastro, spesso con orlo carminato, piegata a gronda la 1a, distesa la 2° / Foglioline basali: glabre sulla pagina superiore, lanugginose su quella inferiore, di color verde, a bordi revoluti, orbicolari, seno peziolare a V aperto / Asse del germoglio: aracnoideo all’estremità, di colore verde o leggermente bronzato, ricurvo / Tralcio erbaceo: a sezione trasversale rotondeggiante, contorno liscio, di colore verde con sfumature e striature bronzee, glabro e leggermente aracnoideo verso l’estremità / Viticci: distribuzione intermittente, bi-trifidi, di colore verde / Infiorescenza: di media grandezza, cilindrica o cilindro-conica, racimoli e fiori semi-serrati; peduncolo di colore verde / Fiore: bottone fiorale di forma regolare, mezzano o quasi piccolo; corolla di colore verde, con apertura regolare; fiore aperto: ermafrodita, stami leggermente allargati; autofertile / Foglia: di media grandezza, orbicolare, trilobata e raramente quinquelobata; seno peziolare a U, con bordi chiusi e anche sovrapposti, molto profondo; seni laterali superiori, ellittici, semi-chiusi o a V aperti, mediamente o poco profondi; seni laterali inferiori mancanti o a V aperti, poco profondi o appena accennati. Pagina superiore di colore verde, vescicolosa o bollosa; pagina inferiore con tomento lanugginoso. Lembo ondulato; lobi revoluti con angoli alla sommità ottusi o retti. Nervature principali nella pagina inferiore di colore verde, setolose. Dentatura mediamente regolare, con denti in una o due serie, di media grandezza o quasi grandi, a base stretta, a margini leggermente convessi / Picciolo: di media lunghezza e grossezza, sezione rotondeggiante, glabro, di colore verde, spesso leggermente sfumato di rosa / Colorazione autunnale delle foglie: assumono un colore giallastro sfumato e screziato intensamente di rosso cremisi / Grappolo a maturità industriale: di grandezza media o quasi piccolo, cilindrico o cilindro-conico, alato, semi-spargolo per leggera colatura, alquanto regolare come aspetto e forma; rachide di colore verde o leggermente sfumato rosso-vinoso pallido; peduncolo di media lunghezza e grossezza, semi-legnoso; pedicelli di media lunghezza, esili e di colore verde; cercine mediamente verrucoso, grosso e di colore verde o leggermente sfumato rosso-vinoso; pennello grosso e corto, di colore verde-giallastro sfumato rosso-vinoso / Acino: rotondo o leggermente sub-rotondo, sezione trasversale regolare; buccia mediamente o molto pruinosa, di colore nero, di media grossezza, consistente; ombelico appena o mediamente evidente; polpa sciolta, a sapore semplice; separazione dell’acino dal pedicello di media difficoltà / Vinaccioli: in numero di 2-3 per acino, di media grandezza o quasi piccoli, forma regolare, becco corto, calaza rotondeggiante / Tralcio legnoso: di media lunghezza e grossezza, di medio vigore, con femminelle in numero scarso e vigore medio, sezione trasversale circolare, superficie liscia, leggermente pruinosa; nodi di media evidenza e di colore leggermente più marcato di quello dei meritalli, che sono di media lunghezza o quasi corti e di color marrone pallido, con striature fitte, regolari e poco marcate; diaframma di medio spessore; midollo di media grossezza; gemme di media grandezza o quasi grandi, coniche ottuse, alquanto sporgenti; cercine peziolare mediamente evidente / Tronco: di medio vigore e di media grossezza; radici dell’anno “di colore marrone-scuro, formanti le principali un angolo geotropico di circa 50°”. ANNATA 2015 IL SAGRANTINO – CARATTERI AMPELOGRAFICI ANDAMENTO FENOLOGICO Sagrantino (registro varietale) - Germogliamento: II decade di Aprile - Fioritura: I decade di Giugno - Invaiatura: I decade di Agosto - Maturazione: II decade di ottobre Il 2015 torna ad essere, dopo due anni consecutivi anomali, un’annata climatica tendenzialmente nella norma nonostante il contributo di pioggia occorso durante tutta la stagione vegetativa risulti essere marcatamente più contenuta rispetto al 2014 e 2013. Le piogge invernali sono risultate senza eccessi né deficit durante tutta la ripresa vegetativa. Durante i mesi di aprile, maggio e giugno alcuni episodi perturbati di breve durata hanno consentito un ottimale apporto idrico alle colture, in particolare durante il periodo della fioritura (tra la fine di maggio e la prima decade di giugno) non ci sono stati episodi meteoclimatici sfavorevoli all’ottimale sviluppo ed allegagione dei fiori. In complesso il bimestre aprile - maggio si è caratterizzato per temperature nella norma, assenza di ritorni di freddo e buon rifornimento idrico il che ha consentito un decorso fenologico anticipato. La stagione estiva si è caratterizzata per il periodico riproporsi di promontori anticiclonici subtropicali da Sud-Ovest, strutture meteorologiche che si caratterizzano per anomalie termiche positive (ondate di caldo). In complesso il periodo compreso fra luglio e la prima decade d’agosto è risultato arido e con temperature superiori alla norma, mentre il periodo che va dalla seconda decade di agosto a fine settembre è risultato mite e ben soleggiato e ciò si è rivelato positivo perché ha consentito la ripresa dell’accumulo zuccherino e dello sviluppo di colore e aromi. Data media registrata a Montefalco dei principali stadi fenologici di sviluppo del Sagrantino. I dati rilevati provengono da 10 campi prova distribuiti in diversi areali del consorzio di tutela. I rilievi stagionali effettuati dalle stazioni meteo Grape Assistance nelle diverse aree del consorzio evidenziano alcune differenze significative per quanto riguarda la bagnatura fogliare e l’indice di Winkler. In particolare, sono evidenti le minori sommatorie termiche e le minori bagnature fogliari registrate nelle zone più elevate del consorzio rispetto ai territori più a valle di Montefalco. Ulteriori rilievi in campo permetteranno di consolidare i valori osservati in questa elaborazione preliminare al fine di ottenere delle mappe tematiche consortili. STADIO FENOLOGICO DATA MEDIA REGISTRATA Germogliamento 14/04/2015 Inizio fioritura 30/05/2015 Fine fioritura 07/06/2015 Inizio invaiatura 26/07/2015 Fine invaiatura 27/08/2015 Inizio vendemmia 16/09/2015 Fine vendemmia 22/10/2015 Numero di giornate tra i principali stadi fenologici registrati a Montefalco su varietà Sagrantino durante l’annata 2015 (g: germoglia mento; f: fioritura; i: invaiatura; r: raccolta). INTERVALLO TRA STADI FENOLOGICI NUMERO DI GIORNI Germogliamento 14/04/2015 Inizio fioritura 30/05/2015 Fine fioritura 07/06/2015 Inizio invaiatura 26/07/2015 Fine invaiatura 27/08/2015 Inizio vendemmia 16/09/2015 Fine vendemmia 22/10/2015 Fertilità Le gemme costituiscono il patrimonio produttivo potenziale dell’annata successiva. L’inizio della differenziazione a fiore avviene nella primavera precedente durante la formazione dei nuovi tralci. La fertilità della gemma è definita con il numero di grappoli originati dalla gemma stessa. Volendo essere più precisi si possono identificare due tipi di fertilità: fertilità potenziale, si intende il numero di grappolini presenti nelle gemme svernanti; fertilità reale, si intende il numero di grappoli presenti nell’annata in funzione del numero di gemme effettivamente schiuse. La fertilità reale è inferiore alla fertilità potenziale per varie cause, come il mancato germogliamento delle gemme o la riduzione del numero di grappoli per freddi improvvisi o filatura (cioè la trasformazione di grappolini in viticci). La fertilità reale dipende, oltre che dalla potatura o dallo stato nutritivo, anche dalla posizione della gemma sul tralcio. Le gemme basali, come quelle distali del tralcio, sono in genere meno fertili di quelle mediane dato che si sono formate in periodi meno favorevoli dal punto di vista nutrizionale ed ambientale. Si parla quindi di fertilità media data dal numero totale di grappoli diviso il numero di gemme lasciato sulla pianta. In questo caso la fertilità può variare tra valori inferiori ad 1 a circa 3. Essa è correlata, fino ad un certo punto, con lo stress idrico dell’annata precedente e con la vigoria del ceppo e del tralcio. Ceppi troppo deboli o troppo vigorosi hanno una fertilità delle gemme inferiore alla media. Dalla tabella si può notare come le gemme dell’annata 2015 possiedano una fertilità reale praticamente nella media della varietà (1,17 rispetto a una media di 1,2). gemme cieche/ vite germogli / vite grappoli / vite produzione / vite (Kg) peso medio grappolo (g) piante / ha quintali / ha fertilità Reale media 2015 3,4 10,3 12,0 1,6 147 4477 73 1,17 dev.st ±1,0 ±3,5 ±3,4 ±0,5 ±44,7 ±887 ±27,1 Fertilità media reale registrata nell’annata 2015 Numero di grappoli per pianta Nel Consorzio Tutela Vini Montefalco la forma di allevamento più diffusa per il Sagrantino è il cordone speronato. Il processo di formazione delle infiorescenze della vite comincia già alla fine di maggio della stagione precedente a quella in cui effettivamente faranno la loro comparsa i grappoli sulla pianta. Durante questo periodo i principali fattori ambientali che ne condizionano l’andamento sono la luce e la temperatura. In questa annata viticola il numero delle formazioni fruttifere è stato mediamente di 12 grappoli per vite, leggermente inferiore ad un riferimento medio per la varietà che si attesta a 14 grappoli per vite. Peso medio del grappolo (pmg) e produzione L’annata 2015 ha evidenziato un peso medio del grappolo di 147 g, leggermente superiore rispetto al dato medio per la varietà (130 g). Questo parametro è in funzione della combinazione del numero medio di acini e del loro relativo peso. La produzione media per vite nei vigneti monitorati si è attestata a 1,6 kg, leggermente inferiore al dato medio (1,8 kg), per una produzione media stimata di 73 quintali/ha (considerando una media di 4477 piante ad ettaro). Fertilità Analisi meteorologica dell’annata viticola Le gemme costituiscono il patrimonio produttivo potenziale dell’annata successiva. L’inizio della differenziazione a fiore avviene nella primavera precedente durante la formazione dei nuovi tralci. La fertilità della gemma è definita con il numero di grappoli originati dalla gemma stessa. Volendo essere più precisi si possono identificare due tipi di fertilità: fertilità potenziale, si intende il numero di grappolini presenti nelle gemme svernanti; fertilità reale, si intende il numero di grappoli presenti nell’annata in funzione del numero di gemme effettivamente schiuse. La fertilità reale è inferiore alla fertilità potenziale per Il Sagrantino ha un elevata resistenza ai freddi invernali e primaverili, una media tolleranza all’oidio ed ai marciumi (acido e botrite), ma una scarsa tolleranza alla peronospora. La stagione 2015, dopo due annate molto impegnative dal punto di vista fitopatologico (con particolare riferimento ai danni da peronospora su grappolo), non ha presentato particolari difficoltà, grazie a piogge moderate e cadenzate durante tutto lo sviluppo vegetativo. Non sono mai state registrate criticità, né difficoltà di intervento e tutti i patogeni sono stati ben controllati e gestiti, con minimi apporti di sostanze fitoiatriche. Durante la stagione 2015 sono stati effettuati mediamente 10,4 trattamenti antiparassitari nei vigneti gestiti secondo le informazioni Grape Assistance, mentre in quelli gestiti secondo la consuetudine aziendale la media è risultata pari a 11 trattamenti. Durante la stagione 2015 sono stati emessi, nell’ambito del progetto Grape Assistance, 44 bollettini agrometeorologici di cui 27 con indicazioni specifiche per le aziende che hanno messo a disposizione le parcelle sperimentali e 17 per tutte le aziende del Consorzio Vini di Montefalco. I tecnici del progetto hanno effettuato un totale di 30 visite nei vigneti sperimentali di Sagrantino dal mese di aprile al mese di settembre (tab .). Di seguito un estratto dei principali bollettini emessi durante la stagione con riferimenti allo sviluppo delle infezioni di peronospora e oidio e ai principali stadi fenologici del sagrantino. GRAPE ASSISTANCE 2015 bollettini aziendali 27 bollettini consortili 17 bollettini totali 44 visite tecniche di supporto 8 visite tecniche monitoraggio 22 settimane di monitoraggio 18 Sintesi monitoraggio e controllo stagione 2015 Di seguito un estratto dei principali bollettini emessi durante la stagione emessi durante il periodo di monitoraggio Bollettino n°1/015 del 29 Marzo 2015 Si trasmette il primo bollettino del progetto agrometeo. Si prega per chi volesse un contatto diretto via mail di darne tempestiva comunicazione in modo da poter aggiornare la mailing list. Entro questa settimana saranno contattati tutti i tecnici e referenti aziendali per breve formazione sull’uso del portale web. Attualmente sono operative tutte le stazioni meteo installate. Seguiranno primi sopralluoghi entro questa settimana. Fenologia - Per la quasi totalità dei campi sperimentali le piante sono nelle fase centrale-finale del pianto. Lo stadio fenologico è ingrossamento gemme. Peronospora - E’ iniziata la germinazione delle oospore svernati. Si passa da un 25% ad oltre il 75% per alcune stazioni. La geminazione delle oospore è il processo che termina con la formazione degli zoosporangi. In particolare la conoscenza del livello di germinazione è utile per fornire una stima della proporzione di oospore che, giorno per giorno, si trovano tra lo 0% e il 100% del processo di germinazione; in condizioni favorevoli (presenza pioggia, e stomi recettivi) al termine della germinazione si ha la prima infezione (infezione primaria). Oidio - Per quanto attiene l’Oidio, ancora non si rileva sufficiente sviluppo dei cleistoteci svernanti. Resta tuttavia utile monitorare questo patogeno nelle fasi iniziali essendo stato l’inverno particolarmente umido e non eccessivamente rigido, con temperature che non sono andate oltre i -12°C (limite utile per la morte del micelio stesso). Esiste per questo una buona probabilità che si sviluppino germogli a bandiera su gemme precedentemente infettate, creando veri e propri nuovi focolai di infezione. A tempo debito saranno date indicazioni per trattare preventivamente il fungo in questi casi. Saranno inoltre riportate allerte gelate, secondo lo schema di seguito (esempio areale di Bevagna). Per chi ne fosse dotato può già predisporre sistemi di difesa disponibili in commercio. una stima della proporzione di oospore che, giorno per giorno, si trovano tra lo 0% e il 100% del processo di germinazione; in condizioni favorevoli (presenza pioggia, e stomi recettivi) al termine della germinazione si ha la prima infezione (infezione primaria). Oidio - Per quanto attiene l’Oidio, la dose d’inoculo prevista è ancora superiore al 85% (cleistoteci che non hanno ancora rilasciato le asco spore); nei prossimi giorni si prevedono i primi deboli rilasci di ascospore ma con improbabili eventi infettivi su sagrantino non ancora in fase di germogliato. Bollettino n°3/015 del 07 Aprile 2015 I modelli confermano che entro 7 giorni, in alcuni areali, la germinazione delle oospore svernanti sarà prossima al 100%. Il rischio di infezione primaria inizia ad aumentare, ma la fenologia osservata su sagrantino non risulta ancora compatibile con reali fenomeni infettivi. Monitorare con attenzione attacchi da parte di Nottue, già attive su alcune varietà precoci, in prossimità di zone boschive e marginali. Meteo - Il mese di Marzo si sta concludendo con termiche e pluviometrie in linea con la media del mese: fino ad oggi si registrano precipitazioni comprese tra i 75mm caduti nel comune di Bevagna e i 95mm caduti tra quello di Bastardo e Giano nell’Umbria, suddivisi in 3 periodi ben distinti (5-16-25 Marzo) in concomitanza di passaggi di aree di bassa pressione di origine atlantica. La settimana entrante sarà caratterizzata da clima asciutto fino a sabato 5 Marzo: una vasta area anticiclonica posizionata sulla penisola iberica lambisce l’Italia con il suo ramo più orientale richiamando sul nostro territorio correnti nord occidentali piuttosto tiepide e secche. Pertanto ci aspetteremo bel tempo salvo sporadici annuvolamenti non associati a precipitazioni. Temperature gradevoli ed in linea con il periodo. Bollettino n°2/015 del 03 Aprile 2015 Fenologia - Lo sviluppo del sagrantino è allo stadio fenologico “gemme cotonose”peluria cotonosa chiaramente visibile - (Scala BBCH valore 5). In alcuni areali ad altitudini inferiori, tuttavia, si osservano fasi fenologiche più avanzate, stadio di “rottura delle gemme” - le punte verdi dei germogli sono chiaramente visibili (Scala BBCH valore 8). Peronospora - La germinazione delle oospore svernati è già in fase avanzata, attestandosi mediamente tra il 50% ed il 75%, tuttavia in alcune aree si ipotizza una germinazione già al 90. La geminazione delle oospore è il processo che termina con la formazione degli zoosporangi. In particolare la conoscenza del livello di germinazione è utile per fornire Bollettino n°4/015 del 14 Aprile 2015 Fenologia - Lo sviluppo del sagrantino è allo stadio fenologico “rottura delle gemme”, le punte verdi dei germogli sono chiaramente visibili - (Scala BBCH valore 7-8). In alcuni areali, tuttavia, si osservano fasi fenologiche più avanzate, stadio di “sviluppo foglie” (BBCH -11). Peronospora - I modelli confermano il raggiungimento del 100% di germinazione delle oospore svernanti. Questo dato è relativo alle prime corti di oospore che rappresentano, al momento, mediamente il 30% di quelle che hanno superato la fase di dormienza invernale. Per alcuni siti si hanno già le condizioni per un progressivo rilascio, che tuttavia al momento non si verifica per mancanza di condizioni ambientali. Le previsioni meteorologiche prevedono un passaggio perturbato per il fine settimana che potrebbe dare il via ad una prima diffusione di oospore, potenzialmente infettive. L’abbassamento delle temperature dovrebbe comunque limitare la diffusione di oospore reattive. Per tutte le varietà in fase fenologica compresa entro la scala BBCH 0-10 (distensione prima foglia), non vi sono ancora le condizioni per i prossimi 5-7 gg per infezioni primarie. Oidio - rischio ancora basso per la maturazione dei cleistoteci svernanti. Tuttavia è segnalato rilascio di ascospore in alcuni siti. In questo caso laddove sia stato rilevata presenza di oidio l’anno precedente, si consiglia di preventivare un trattamento a base di zolfo in polvere con temperature maggiori di 20°C per le varietà in germogliamento. Da monitorare con attenzione presenza di Escoriosi, rinvenuta in alcuni siti. Da monitorare ancora possibili attacchi da parte di Nottue per le varietà comprese entro la scala BBCH 0-8 (rottura gemme). Bollettino n°5-015 del 17 Aprile 2015 Fenologia - Lo sviluppo del sagrantino è allo stadio fenologico “allungamento del germoglio ma ancora non spiegata la prima foglia” - (Scala BBCH valore 9-10). Oidio - Dopo i pochi millimetri registrati venerdì 17 Aprile, tutti i modelli segnalano un elevato rischio per le infezioni di oidio. Bollettino n°6-015 del 20 Aprile 2015 Aggiornamento Fenologia - Come prospettato settimana scorsa le previsioni meteorologiche non hanno confermato un cambiamento generale del tempo per i prossimi giorni. In virtù di questo, e in considerazione del fatto che lo stadio fenologico per il sagrantino non è ancora per tutti i siti eccessivamente avanzato (mediamente stadio BBCH 10), si decide di posticipare il primo intervento sulle parcelle sperimentali di sagrantino a non prima di giovedi 23 Aprile. Anche i modelli DSS sono stati aggiornati, abbassando il livello di rischio sia per Peronospora che Oidio. Bollettino n° 7-015 del 22 Aprile 2015 Fenologia - Le temperature ottimali registrate negli ultimi giorni, hanno contribuito ad un buon sviluppo dei germogli per tutte le varietà. In particolare le cv precoci registrano livelli di crescita significativi, già nella fase BBCH 53 (infiorescenze visibili, di una possibile infezione sulla seconda pioggia resta comunque basso. Importante per questo è valutare il livello di crescita dei germogli: effettuare interventi preventivi se non si ha vegetazione potenzialmente recettiva, risulta superfluo e non contribuisce ad abbassare l’inoculo, come erroneamente si potrebbe pensare. L’incertezza meteo per i prossimi giorni suggerisce di attuare una difesa preventiva per le varietà con germogli in distensione (BBCH>13) il più possibile a ridosso delle piogge, o comunque subito dopo la prima pioggia. Da valutare anche i tempi di rientro in campo in caso di piogge abbondanti, valutando il tasso di crescita di nuova vegetazione in questa fase in progressivo aumento (in 5 giorni si hanno almeno 10cm di vegetazione nuova, pertanto scoperta se si utilizzano prodotti di copertura). Da monitorare con attenzione anche presenza di Tripidi ed Escoriosi segnalate su diverse parcelle in progetto. Le dosi di prodotto indicate sono riferite a volumi di acqua per questa fase ottimali intorno ai 120-150L/ha. Con volumi maggiori aumentare la dose proporzionalmente. Bollettino n° 8-015 del 28 Aprile 2015 Fenologia - Continua rapidamente lo sviluppo dei germogli di sagrantino che in molti siti monitorati ha superato la fase BBCH 15 (distensione 5 foglia, germogli lunghi 10cm). Su alcune varietà precoci, si registrano stadi di sviluppo BBCH superiori a 18. distensione dei grappoli) , altre ancora nella fase BBCH 15 (distensione 5 foglia, germogli lunghi 10cm), il sagrantino per alcuni siti risulta ancora inferiore BBCH 13 (terza foglia distesa) Peronospora - Tutti i campi di sagrantino mostrano ormai uno stadio fenologico pienamente compatibile con possibili infezioni primarie quindi il rischio in caso di piogge Questo dato è importante per valutare il livello di ricettività della vegetazione per potenziali infezioni. Per tutte queste (cv con BBCH >13) il livello di rischio in caso di piogge prolungate è pertanto estremamente alto. Peronospora - In considerazione delle previsioni meteorologiche, se la prossima pioggia è da considerarsi preparatoria (germinazione delle oospore), quella successiva (anche nell’arco di poche ore) potrebbe risultare infettante (dispersione oospore); sarà proprio su questa seconda pioggia che la vegetazione dovrà risultare necessariamente protetta, qualora i livelli pluviometrici siano superiori anche a 5mm e i tempi di bagnatura fogliare maggiori di 2 ore. Diversamente per il sagrantino, laddove si ritrova ancora uno stadio fenologico BBCH inferiore a 13 (terza foglia distesa), il rischio prolungate è estremamente alto. Le piogge di questi giorni (precipitazioni medie nel territorio di 13 mm) hanno determinato secondo i modelli epidemiologici le prime infezioni primarie sulle varietà più precoci, ed avviato nuovi significativi processi di germinazione di oospore, portando ad un ulteriore riduzione dell’inculo primario, stimato ad oggi mediamente intorno al 68%. Ogni ulteriore pioggia durante questa settimana dovrà necessariamente considerarsi potenzialmente infettante per tutte le varietà non coperte. Bollettino n° 9-015b del 04 Maggio 2015 Fenologia - Continua rapidamente lo sviluppo dei germogli di sagrantino che in molti siti monitorati ha superato la fase BBCH 18 (distensione 8 foglia) con germogli che superano i 15 cm. Le infiorescenze sono chiaramente visibili (scala BBCH 53). tra il 4 e 8 maggio. Durante i sopralluoghi di questa settimana sarà anche valutata la presenza di oidio sui testimoni non trattati. Alla data attuale ancora non visibile. Anche per questo patogeno i modelli prevedono la fine incubazione dal 6 Maggio. Le piogge dell’ultimo passaggio perturbato non sono state significative per tutti i siti (mediamente meno di 2mm), decisamente maggiori (25-30mm) nel passaggio perturbato del 26-28 Aprile (si veda approfondimento analisi climatica di aprile). In carenza di ulteriore pioggia si segnala inizio di stress idrico per impianti fortemente inerbiti e comunque con apparato radicale superficiale. Per questi si consiglia di mantenere in equilibrio il cotico erboso provvedendo al solo stralcio se eccessivamente Peronospora - Le piogge del mese di aprile hanno superato i 45 mm (precipitazioni medie nel territorio) determinando, secondo i modelli epidemiologici, le prime infezioni primarie sulle varietà precoci, ed avviato nuovi significativi processi di germinazione di oospore. In particolare, il primo evento infettivo viene segnalato in data 28 aprile (10.6 mm di pioggia). Se la vegetazione era recettiva e non protetta da prodotti fitosanitari, l’infezione dovrebbe evidenziarsi in questi giorni con la comparsa su pianta dei primi sintomi della malattia (termine del periodo di incubazione). In data 2 maggio viene segnalata dai modelli una nuova possibile infezione che, tuttavia, necessita di conferma in relazione all’analisi della bagnatura fogliare nelle diverse zone del territorio (precipitazioni modeste = 1.2 mm). La dose dell’inculo primario è in continua diminuzione: stima inoculo primario residuo 58% del totale. Per la peronospora si consiglia di mantenere alta la copertura delle giovani foglie, con prodotti a base di rame; utilizzare prodotti citotropici o translaminari qualora si volessero allungare i tempi di intervento. Oidio - Mantenere molto alta anche la copertura contro l’oidio: viste le buone previsioni meteo sono sufficienti anche trattamenti a base di zolfo in polvere; prodotti sistemici e comunque bagnabili da attuare osservando con attenzione i tempi di reale efficacia. Non allentare la copertura in questi giorni essendo molto alto il rischio di nuove infezioni. Prodotti tipo zolfo ramato non hanno alcuna efficacia per la peronospora, contribuiscono solo ad apportare una quantità alta di rame nel terreno, che tra l’altro si perde alla pioggia. Bollettino n° 10-015 del 05 Maggio 2015 Fenologia - Buono lo sviluppo generale dei vigneti in progetto. Cominciano ad allinearsi le fasi fenologiche tra i diversi siti, benché ancora vi sia una marcata distanza tra alcuni vigneti. Presumibilmente entro una decina di giorni le fasi fenologiche dovrebbero ritenersi pressoché tutte allineate. Ancora non sono state rilevate macchie d’olio sui testimoni non trattati, ma si attende a breve di ritrovare le prime macchie a seguito dell’infezioni avute nei giorni 28-29 Aprile. I modelli in generale rilevano il primo periodo di fine incubazione compreso rigoglioso. Non rompere il terreno. L’incertezza meteo per il prossimo fine settimana (forse domenica) consiglia di provvedere in generale ad effettuare un trattamento entro la serata di venerdi 8 Maggio, avendo comunque superato il livello medio di protezione sufficiente. Sulle schede individuali i dettagli di tutti gli interventi, da effettuare per evitare di avere vegetazione scoperta in caso di rovesci di pioggia improvvisi (possibili nel weekend). Segnalati attacchi di acari e tripidi in almeno due siti. Monitorare con estrema attenzione questi patogeni perché se fuori controllo possono compromettere seriamente lo sviluppo vegetativo. Diffuso attacco di tripidi e acari (ragnetto rosso), che obbliga all’intervento con insetticida abbinato ad un acaricida. Bollettino n° 11b-015 del 12 Maggio 2015 Fenologia - Lo sviluppo vegetativo del Sagrantino continua in modo regolare in tutti i siti monitorati. Come preannunciato nel precedente bollettino, le fasi fenologiche registrano valori in allineamento in tutti i vigneti del territorio. I germogli hanno ormai raggiunto la fase BBCH 19 (distensione 9 foglia) con lunghezze superiori ai 20 cm. Le infiorescenze sono rigonfie; i fiori sono ancora chiusi e raggruppati tra loro (BBCH 55). Peronospora - In data 11 maggio 2015 è stato effettuato un monitoraggio completo in 11 siti di Sagrantino del progetto Grape Assistance. In ogni sito sono state monitorate sia le parcelle aziendali che le parcelle del progetto sperimentale e del testimone non trattato. In totale sono stati monitorati oltre 2000 campioni di foglie. Per quanto attiene la peronospora, ad oggi il monitoraggio non ha evidenziato la comparsa di macchie d’olio su alcuna foglia, compresi i testimoni non trattati. Le infezioni previste da tutti i modelli in data 28 aprile e 2 maggio non sono state confermate dai rilievi in campo. Viene quindi validata la scelta di impiegare prodotti di copertura per garantire i livelli di sicurezza in questa prima fase della stagione con bassa pressione fitopatologica. L’analisi e l’interpretazione dell’insieme dei modelli previsionali, le previsioni meteorologiche e i rilievi in situ, hanno confermato la scelta di utilizzare prodotti a basso impatto, nonostante il solo modello previsionale segnalasse un rischio elevato di infezione. L’analisi congiunta di più parametri ha favorito una limitazione nell’uso di pa e numero complessivo di interventi ad oggi effettuati, nonostante il solo sistema DSS segnalasse un rischio elevato (in certi casi, come questo frangente dimostra, i modelli DSS possono sovrastimare). Oidio - è stato rilevato sui testimoni non trattati di alcuni siti. La sporulazione è tuttavia ancora contenuta ed è frutto delle infezioni segnalate dai modelli DSS in data 27-29 aprile. Segnalati ancora attacchi di acari e tripidi in almeno due siti. Monitorare con estrema attenzione questi patogeni perché se fuori controllo possono compromettere seriamente lo sviluppo vegetativo. Si segnala inoltre presenza di danni da diserbo in alcuni siti confinanti a coltivazioni di cereali autunno-vernini. Danno da diserbo su vite: scorretto utilizzo di prodotti selettivi su graminacee in appezzamenti attigui a vigneti. Presenza si micelio attivo di oidio, a seguito di processo parassitario nelle fasi iniziali. Nel mese di maggio non vi sono state precipitazioni significative (< 2 mm): si segnala inizio di stress idrico per impianti fortemente inerbiti e comunque con apparato radicale superficiale. Per questi si consiglia di mantenere in equilibrio il cotico erboso provvedendo al solo stralcio se eccessivamente rigoglioso. Non rompere il terreno. Lavorazioni al suolo in questa fase potrebbero compromettere gravemente la capacità operativa delle trattrici riducendo la possibilità di eseguire trattamenti fitosanitari in modo tempestivo con previsioni meteo avverse. Lavorazioni anche superficiali del terreno, aggravano la destrutturazione dei suoli, soprattutto in seguito al calpestamento delle trattrici con traini pesanti in condizioni anche di leggera umidità del terreno. Lavorazioni terreno molto rischiosa in questa fase, non contribuisce ad apportare benefici idrici. L’incertezza meteo per la giornata di venerdì 15 consiglia di provvedere in generale ad effettuare un trattamento preventivo entro la serata di giovedì 14 Maggio. La seconda pioggia di un evento perturbato determinerà con altissima probabilità la diffusione di nuove infezioni, pertanto si raccomanda il mantenimento di protezione soprattutto a seguito dei primi 20mm di pioggia. Al momento non ci sono corti di oospore pronte per infettare, fondamentale valutare i tempi di bagnature fogliari successivi alla prima pioggia. Le più massicce ed importanti infezioni si prevedono dopo 48-72 ore dalla prima pioggia, e solo a seguito di nuovi rovesci di pioggia e bagnature fogliari superiori a 2-4 ore. Bollettino n° 13-015 del 19 Maggio 2015 Fenologia - Lo sviluppo vegetativo del Sagrantino continua in modo regolare. I germogli hanno raggiunto lunghezze superiori ai 25-35 cm con distensione della 12° - 13° foglia. Le infiorescenze sono rigonfie; i fiori sono ancora chiusi e raggruppati tra loro (BBCH 55 -57). Peronospora - Il recente monitoraggio ha evidenziato la comparsa di una macchia d’olio su un numero limitato di foglie nel testimone non trattato in loc. Cantalupo in data 18-05, (fig. 1). Non sono state rilevate altre lesioni nel territorio nei testimoni monitorati. I modelli DSS prevedono probabili infezioni nelle giornate del 21, 22 e 23 maggio. La dose di inoculo primario è ormai scesa sotto il 50%. Nelle prossime giornate vengono segnalate le prime possibili infezioni secondarie. Essendo stato pressoché nullo l’apporto di pioggia nella scorso weekend si presume che la prossima pioggia sarà comunque preparatoria. Viste le temperature ottimali, piogge ripetute in successione anche di 24 ore potrebbero essere particolarmente infettanti e pericolose. Pertanto si consiglia di provvedere a mantenere coperta la vegetazione, in particolar modo dalla seconda pioggia. La recettività per le infiorescenze in questa fase è estremamente alta. Considerare la vegetazione sempre scoperta con piogge superiori ai 15mm, per tutti i prodotti di copertura hanno usato prodotti anche citotropici seguirà un aggiornamento entro la giornata di martedi. Meteo - Come già accennato nell’aggiornamento dell’ultimo bollettino previsionale, è volta al termine la fase anticiclonica apertasi dopo la prima decade di Aprile. Sono state correnti Nord-Atlantiche a porne fine, con l’ingresso di una saccatura barica i cui effetti principali sono concentrati dalle ore 12 di venerdì 22 Maggio fino alle successive 36-48 ore; “effetti principali” in quanto successivamente si prevede il persistere di un’ area depressionaria in quota che, seppur di minore intensità, sarà responsabile di instabilità convettiva con relativi acquazzoni anche per i giorni a venire. Nella tabella sottostante sono riportati i valori di pluviometria per ogni azienda registrati in 24 ore, dalle ore 11 di Venerdì 22 maggio fino alle ore 10 di sabato 23 maggio. Oidio - rilevato sui testimoni non trattati di più siti: loc. Cantalupo, loc. Alzatura, loc. Cerrete, loc. Casale. La dose di inoculo primario è ormai sotto la soglia del 20%, ma vengono segnalate infezioni secondarie con alta probabilità nei giorni 21 e 22 maggio. Per questo patogeno mantenere sempre coperta la vegetazione, anche con prodotti a base di zolfo abbinati a prodotti sistemici. Alternanza di sole e pioggia previsti per i prossimi giorni, favoriscono le condizioni ottimali per la diffusione e propagazione del patogeno. Tutti i modelli meteorologici confermano l’avvio di un periodo più instabile. In particolare le prime piogge previste tra le giornate di venerdi e sabato potrebbero essere particolarmente pericolose visto anche lo stadio vegetativo raggiunto. Prevedere un livello di copertura adeguato anche in vista dei primi giorni della settimana prossima che ad oggi non confermano tendenza a stabilità, soprattutto per chi ha lavorato l’interfila e potrebbe avere problemi di carrabilità. Per chi ne avesse possibilità (tempi di intervento non eccessivamente lunghi) attendere aggiornamenti meteorologici in modo da avvicinarsi il più possibile alla perturbazione, per poi ripetere eventualmente il trattamento a seconda dei quantitativi di pioggia realmente caduti. Si consiglia infine di mettere sempre cartine idrosensibili all’interno della vegetazione per valutare la qualità dell’intervento. Prestare sempre massima attenzione ai colpi di vento. PLUVIOMETRO MM Lo. Torre 76,4 Loc. Castelbuono 56,6 Loc. Alzatura 55,2 Loc. Poggio Allodole 53,2 Loc. Cantinone 50,8 Loc. San Marco 49,8 Loc. San Sabino 49,4 Loc. Casale 48,4 Loc. Cerrete 42,2 Loc. Saragano 31,4 Nel grafico successivo è rappresentato l’andamento nelle ultime 48 ore dell’altezza idrometrica del fiume Topino in Loc. Bevagna. Bollettino n° 14-015 del 23 Maggio 2015 ABBONDANTI PRECIPITAZIONI – LEGGERE ATTENTAMENTE LE INDICAZIONI NEL QUADRO AZIENDALE Vista l’abbondante acqua caduta nelle ultime 24-36 ore per tutti coloro che hanno usato prodotti di sola copertura i livelli di protezione sono estremamenti bassi, dovuti principalmente al dilavamento della vegetazione. Inoltre condizioni di umidità intorno al 100 accompagnata a bagnature fogliare oltre le 24ore determinano possibili nuovi infezioni, che potranno verificarsi ad ogni successiva ulteriore pioggia, o anche solo in condizioni di umidità alta. Per questo assolutamente necessario ricoprire nuovamente la vegetazione con prodotti a base di rame. Per tutte le altre aziende che L’andamento registrato dall’idrometro risulta molto significativo in quanto evidenzia una condizione di accentuata aridità dello strato più superficiale del suolo permettendo la quasi totale penetrazione dell’ingente quantitativo precipitato nelle ultime 24 ore ( fino a 80 mm). Di conseguenza l’altezza idrometrica ha risentito di una variazione trascurabile, ben al di sotto del primo livello di attenzione quando invece in condizioni di terreni saturi si sarebbe sicuramente arrivati a livello 3 in seguito a medesimi quantitativi e modalità di precipitazione. Bollettino n° 15-015 del 26 Maggio 2015 Fenologia - Lo sviluppo vegetativo del Sagrantino continua in modo regolare in tutti i siti monitorati. La fase fenologica ha raggiunto il valore BBCH 57 - le infiorescenze sono pienamente sviluppate e i fiori tra di loro separati. La lunghezza dei germogli è superiore ai 40 cm con oltre 13 foglie distese. Peronospora - Il recente monitoraggio ha evidenziato la comparsa di macchie d’olio (6%) su testimone non trattato in Loc. Cantalupo. I modelli previsionali indicano la comparsa di nuove lesioni in data 29 maggio al termine del periodo di incubazione relativo alle infezioni del 22/05. Monitorare attentamente l’evoluzione in campo. La dose di inoculo primario è ormai prossima al 30% del totale. Vengono segnalate disponibilità in crescita di sporangi relativi ad infezioni secondarie. Monitorare con attenzione le condizioni meteorologiche e di protezione del Sagrantino nei prossimi giorni per l’aumentare della suscettibilità ad infezioni su grappolo. Le infezioni possono avvenire direttamente o indirettamente a partire dal tralcio erbaceo. Prima dell’allegagione possono comparire sintomi caratterizzati da ipertrofie deformanti il peduncolo, raspo e racimoli (forme ad uncino o a “S”). Considerare la vegetazione sempre scoperta con piogge superiori ai 15mm, per tutti i prodotti di copertura. Oidio - rilevato sui testimoni non trattati di alcuni siti. Nei prossimi giorni è prevista la comparsa di nuove lesioni come conseguenza delle infezioni segnalate dai modelli in data 22 maggio. La dose di inoculo primario è ormai inferiore al 15 % del totale. Mantenere sempre coperta la vegetazione, anche con prodotti a base di zolfo abbinati a prodotti sistemici. Alternanza di sole e pioggia previsti per i prossimi giorni, favoriscono le condizioni ottimali per la diffusione e propagazione del patogeno. Continuano le segnalazioni di Eriofidi della vite in alcuni siti in cui erano già stati evidenziati attacchi precoci. Monitorare attentamente lo sviluppo di questi patogeni che, se non controllati, possono compromettere seriamente lo sviluppo vegetativo. Intervenire con acaricidi selettivi. Bollettino n° 16-015 del 28 Maggio 2015 LOTTA BIOLOGICA: INTERVENIRE COME DA SPECIFICHE ENTRO IL 31/05/2015 Fenologia - Le precipitazioni del 25 e 26 maggio (oltre 23 mm) hanno in parte dilavato i prodotti di copertura distribuiti con l’ultimo trattamento. Per tutte le aziende che hanno usato prodotti di copertura è assolutamente necessario ricoprire nuovamente la vegetazione con prodotti a base di rame (ved. quadro specifico). Iniziano a staccarsi le prime caliptre anche su Sagrantino (BBCH 60-63) dando il via alla fase fenologica di fioritura (fig. 1). Peronospora - seguire con estrema attenzione gli aggiornamenti essendo il periodo estremamente sensibile e delicato per attacchi di peronospora direttamente su grappolo. Restare scoperti in questa fase può determinare danni estremamente alti direttamente sulla produzione. Grappoli di sagrantino ad inizio fioritura. Dinamica della popolazione di Lobesia botrana suddivisa nei diversi stadi (uova, larve, crisalidi, adulti e crisalidi svernanti) modellizzata sui dati meteo di una stazione di Montefalco del progetto Grape Assistance. Tignoletta - È in piena attività la prima generazione di larve della tignoletta della vite (Fig. 2) . Queste larve antofaghe creano generalmente pochi problemi colpendo solo pochi fiori determinando al più un leggere diradamento del grappolo. Le larve si incrisalidano nel grappolino fiorale ed i nuovi adulti comparirano fra giugno e luglio. I campionamenti possono essere eseguiti nelle tre epoche prestabilite che corrispondono più o meno alle tre generazioni; in particolare alla fioritura (1° generazione), dalla mignolatura alla prechiusura del grappolo (2° generazione) e dalla invaiatura alla prima metà di settembre (3° generazione). La lotta guidata, in particolare nei confronti della seconda generazione, si può effettuare anche con prodotti biotecnologici, infatti si possono utilizzare dei formulati biologici a base di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki. Nei prossimi bollettini verranno date indicazioni in merito. Bollettino n° 17-015 del 04 Giugno 2015 Lesioni di peronospora (inf. del 28-4) su campioni prelevati in Loc. Cantalupo e e presenza di Eriofidi dell’Acariosi (Calipitrimerus Vitis) osservati sulla pagina inferiore a 40 ingrandimenti (campioni prelevati in Loc. Casale). Peronospora - Le ottime condizioni climatiche registrate in questi giorni, associate alle alte temperature diurne, non contribuiscono alla diffusione di nuove significative infezioni di peronospora. Resta comunque presente un alto tasso di umidità nelle prime ore della giornata, che consente e favorisce la diffusione di infezioni secondarie laddove presenti i primi focolai; le zone infette rimangono al momento comunque estremamente limitate. L’elevata suscettibilità del Sagrantino del periodo, tuttavia, impone il mantenimento di adeguati livelli di protezione prima dei prossimi rovesci. con attenzione i prossimi bollettini. Gli ultimi sopralluoghi in campo hanno evidenziato la comparsa di nuove infezioni di peronsopora su grappolo ed infezioni secondarie su foglia (testimoni non trattati). Oidio - Per contro l’oidio trova condizioni di sviluppo ideale, laddove la presenza iniziale non è stata opportunamente contenuta: in particolare si ritrova presenza diffusa, benché non grave, in diversi testimoni dei vigneti monitorati, a confermare la progressiva estensione del patogeno quando non gestito. Tutti i rilievi confermano oggi la presenza del micelio ancora esclusivamente su foglia. Tignoletta - Sono state installate in quasi la totalità dei siti trappole a ferormone per il controllo e il monitoraggio della Tignoletta. Si rileva presenza di larve inferiore al 10% su diversi grappoli. Seguiranno coi prossimi bollettini aggiornamenti specifici per il controllo dei voli delle seconde e terze generazioni. Fenologia - Per quanto riguarda lo sviluppo fenologico del sagrantino anche le zone Attacco di peronospora con abbondante sporulazione su grappolo e foglia. Le lesioni si riferiscono alle infezioni del 26/05 registrate dai modelli DSS. Bollettino n° 19-015 del 15 Giugno 2015 più tardive stanno entrando in piena fioritura con un distacco della caliptra al 30/40 ABBONDANTI PRECIPITAZIONI: INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE % con 17 /18 foglie distese; nelle zone più precoci si rileva 80% di caliptre abscisse e Fenologia - Lo stadio fenologico del Sagrantino si attesta su valore BBCH 73 - acini della dimensione di un granello di pepe . Foglie distese n.1 7 / 19 . Grandine - Gli eventi temporaleschi registrati nella serata di martedì 09 giugno sono stati accompagnati da deboli fenomeni grandinigeni che hanno determinato danni, di differenti entità, in alcuni areali sud orientali del consorzio (Fig. 1). Nel pomeriggio di domenica 14 giugno nuove condizioni di tempo perturbato hanno determinato ulteriori precipitazioni diffuse anche di forte intensità (in corso verifiche su eventuali nuovi danni da grandine). I danni provocati in questa fase su grappolo (mignolatura), tuttavia, sono recuperabili e comunque non compromettono la qualità ma incidendo unicamente sulla quantità. Peronospora - Sarà importante prestare particolare attenzione in maturazione alle condizioni microclimatiche della fascia grappolo delle zone colpite più colpite. Le condizioni meteorologiche delle ultime ore, pertanto, rendono necessaria l’esecuzione tempestiva di un nuovo trattamento fitosanitario in tutti i vigneti di Sagrantino. L’operazione è da compiere con la massima tempestività e comunque entro la serata di martedì 16 giugno. Gli ultimi sopralluoghi in campo hanno confermato la presenza di infezioni di peronsopora su grappolo ed infezioni secondarie su foglia (testimoni non trattati) 19 /20 foglie distese. Tutti i dati specifici sono raccolti e catalogati opportunamente. Altro - Da segnalare infine alcune operazioni agronomiche altamente sconsigliate, come ad esempio sfogliatura meccanica su entrambi i lati (nella foto Sangiovese), per elevato rischio scottature in questa fase di sviluppo, grano di pepe. Errata sfogliatura lato ovest. Fig 2: stadio fenologico Sangiovese Bollettino n° 18-015 del 09 Giugno 2015 LOTTA BIOLOGICA: INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE Peronospora - Le forti precipitazioni delle ultime ore rendono necessaria l’esecuzione di un nuovo trattamento di fitosanitario in tutti i vigneti gestiti in regime di lotta biologica. Il nuovo intervento di copertura va obbligatoriamente eseguito sulle parcelle sperimentali se gli apporti pluviometrici hanno superato i 20 mm. L’operazione è da compiere con la massima tempestività e comunque entro le 24 ore. Utilizzare prodotti e dosaggi di poltiglia e zolfo indicati per il precedente trattamento nel bollettino n. 17-015 del 04/06. Le aziende in regime di lotta integrata, che hanno trattato le parcelle sperimentali secondo le precedenti comunicazioni, non devono eseguire nuovi interventi. Vista l’instabilità del periodo si raccomanda a tutte le aziende di seguire Lesioni da grandine del 09/06/2015 su grappoli (i principali danni sono stati osservati nelle zone meridionali del consorzio) e forte attacco di peronospora su grappolo in Loc. Castelbuono osservata su testimone non trattato. Bollettino n° 20-015 del 19 Giugno 2015 Bollettino n° 21-015 del 23 Giugno 2015 Fenologia – La fase fenologica del Sagrantino (acini delle dimensioni di un pisello - sviluppo del grappolo - BBCH: 75) induce a prestare molta attenzione alla gestione dei prossimi trattamenti fitosanitari onde evitare l’insorgenza di forme larvate di peronospora su grappolo e la diffusione di infezioni oidiche secondarie. Anche i modelli DSS evidenziano la presenza di forti lesioni sporulanti nei prossimi giorni. La conseguente disponibilità di sporangi sarà molto alta, almeno fino al 20/06 , ma potrà continuare anche durante il fine settimana se le condizioni ambientali dovessero mantenersi favorevoli alla sviluppo del fungo. Peronospora – Le precipitazioni di mercoledì 17 giugno, avvenute poco dopo l’ultimo intervento fitosanitario (come da indicazioni del bollettino 19-015 del 16/015), inducono a programmare nuovi trattamenti di copertura prima delle piogge previste per la prossima settimana. L’ultimo sopralluogo nei vigneti aderenti al progetto ha mostrato la comparsa di diverse infezioni, anche molto recenti, di peronospora sia su foglia che su grappolo. Oidio - Anche l’oidio è stato rilevato in diverse zone soprattutto su foglia. Fenologia – Il Sagrantino (fase fenologica - acini delle dimensioni di un pisello - sviluppo del grappolo - BBCH: 75) risulta ancora particolarmente suscettibile ad infezioni sia di peronospora che di oidio. Peronospora - Le precipitazioni delle ultime 72 ore e i possibili nuovi rovesci previsti nella giornata di Mercoledì 24/06 inducono a programmare un nuovo trattamento preventivo (salvo interventi di copertura già effettuati nelle ultime 48 ore) per evitare l’insorgenza di forme larvate di peronospora su grappolo e la diffusione di infezioni oidiche secondarie. Tignoletta - La scorsa settimana, nelle aree di pianura leggermente più calde, è iniziato in maniera consistente il volo dei maschi della tignoletta della vite e ad inizio di questa si sono individuate le prime uova. I modelli previsionali DSS mostrano, in alcuni areali, una ripartizione percentuale della popolazione nei diversi stadi del 52% di adulti in volo, 15% uova già presenti e 1% larve in azione. Le catture giornaliere al 22/06 in zone a maggior precocità è stata di 9 maschi per trappola al giorno. Le larve di seconda generazione sono carpofaghe e quindi possono determinare importanti danni alla produzione in caso di forti attacchi. La soglia di intervento per la seconda generazione è generalmente del 5% di grappoli infestati da larve oppure in presenza di uova o con fori di penetrazione. Trattamenti specifici potrebbero essere eseguiti con formulati biologici a base di Bacillus thuringiensis distribuendolo due volte (la prima a 7-9 giorni e la seconda a 15-16 giorni dall’aumento delle catture). Macchie di peronospora diffuse su foglia e su grappolo su testimoni non trattati in Loc. San Marco e Loc. Castelbuono: queste infezioni sono ormai rilevabili in quasi tutti i testimoni aziendali. L’ultima foto in basso a destra si riferisce ad infezioni di oidio su foglia rilevate in Loc. Alzatura. Altro - Come già ricordato nei precedenti bollettini le lavorazioni integrali del suolo effettuate in questa fase della stagione potrebbero compromettere la possibilità di eseguire con tempestività trattamenti fitosanitari nel caso di repentini mutamenti delle condizioni ambientali. Peraltro, il passaggio delle trattrici sui suoli lavorati e umidi compromette notevolmente l’integrità strutturale dei terreni. Si sconsigliano pertanto lavorazioni del suolo nei filari in cui è previsto il passaggio delle trattrici. Si raccomanda di prestare molta attenzione alla cimatura dei germogli per evitare l’esecuzione di tagli troppo corti che compromettono la corretta maturazione delle uve. Eseguire sempre pettinature dei germogli prima di cimare. Interfilare completamente lavorato in cui sono visibili le costipazioni lasciate sul terreno umido dal passaggio delle trattrici (queste condizioni potrebbero destrutturare il suolo e ridurre la possibilità di intervento in caso di necessità) e dettaglio di germoglio cimato troppo in vicinanza dei grappoli. Tignoletta della vite (Lobesia botrana) forma adulta e larva carpofaga su acino. Bollettino n° 22-015 del 26 Giugno 2015 Oidio - Il sopralluogo odierno ha evidenziato la comparsa di nuove infezioni di oidio su grappolo. La dose di inoculo primario è ormai azzerata, ma i modelli evidenziano l’indice di infezione secondario, calcolata sulla base delle condizioni di temperatura, umidità relativa, pioggia e durata della bagnatura, relativamente elevato. Si consiglia di mantenere elevata l’allerta per la comparsa di nuove infezioni oidiche su grappolo e di intervenire prontamente con zolfo in polvere anche con trattamenti ripetuti nell’arco di pochi giorni in relazione alla gravità dell’attacco. Peronospora - Per quanto riguarda la peronospora non si registrano rischi imminenti di nuove infezioni, tuttavia i modelli evidenziano abbondanti dosi di inoculo prodotte da recenti lesioni sporulanti (24/06). Tignoletta - Continua il volo degli adulti di seconda generazione della tignoletta della vite. I modelli sperimentali evidenziano il raggiungimento, in alcuni areali, dell’80% dei voli che dimostrerebbe ormai il superamento della curva massima di volo. Il dato è confermato anche dalle catture, tramite trappole a feromoni in alcuni siti monitorati, di oltre 12 adulti per trappola al giorno. L’ovodeposizione è al 38%, mentre le prime larve su acino dovrebbero fare la loro comparsa in questi giorni. Fenologia - Il Sagrantino presenta un valore BBCH pari a 77-79 (gli acini iniziano a toccarsi e in alcuni casi si hanno grappoli compatti). Trappola a feromoni per le catture degli adulti di Lobesia botrana, acini e foglie con evidenti infezioni di oidio e grappolo colpito da peronospora. Black-rot - In alcuni vigneti sono stati anche osservati sintomi di marciume nero della vite (Black-rot) una malattia causata dal fungo ascomicete Guignardia bidwellii. La malattia si manifesta su tutti gli organi erbacei della pianta (foglie, piccioli, tralci erbacei e grappoli), ma i sintomi più gravi si riscontrano sugli acini, che si presentano anneriti e mummificati. Può diventare grave in caso di un proseguo umido della stagione vegetativa. Fenologia - Lo stadio fenologico del sagrantino è BBCH 78-79 - gli acini iniziano a toccarsi e in alcuni casi si hanno grappoli compatti. Germoglio di sagrantino con probabili ustioni da zolfo su giovani foglie e sintomi di black-rot su grappolo e su foglia e particolare ingrandimento di una macchia su foglia con i tipici picnidi neri al centro. Bollettino n° 23-015 del 03 Luglio 2015 Bollettino n° 24b-015 del 13 Luglio 2015 Peronospora - Il recente sopralluogo ha confermato la presenza di lesioni di peronospora causate dalle infezioni segnalate dai modelli il 21/06. Nell’ultima settimana l’assenza di precipitazioni e le temperature elevate (oltre i 32 °C si ha l’arresto dell’evasione) hanno sostanzialmente bloccato la diffusione del patogeno. Oidio - Anche l’oidio, a causa delle elevate temperature di questi giorni, potrebbe rallentare la propria diffusione per la ridotta possibilità di germinazione dei conidi. Lo sviluppo di questo patogeno, tuttavia, va monitorato con attenzione vista l’estrema suscettibilità di attacchi al grappolo in questo stadio fenologico e la possibilità di germinazione dei conidi anche con umidità relative molto basse. Se si rileva la presenza di oidio è opportuno intervenire con zolfo ventilato, anche con trattamenti ripetuti a distanza di pochi giorni. Non distribuire lo zolfo nelle ore centrali della giornata quando le elevate temperature potrebbe causare ustioni ai tessuti. Tignoletta - Gli adulti di tignoletta di seconda generazione hanno quasi completato i voli. Il dato è ricavabile sia dai modelli DSS, che evidenziano una forte crescita della presenza di larve carpofaghe, che dalle catture, ormai in calo, degli adulti in quasi tutti i siti monitorai. Tignoletta - In data 09 e 10 luglio sono stati effettuati gli ultimi rilievi sulle trappole a ferormoni per la cattura degli adulti di seconda generazione della tignoletta della vite. Le catture degli adulti si stanno ormai esaurendo (meno di 2 adulti catturati, in media, al giorno) dopo il picco di 9 adulti al giorno registrato tra il 25 e il 28 giugno. Le previsioni dei modelli DSS, che evidenziavano il picco di volo tra il 24 e il 27 giugno con l’85% degli adulti in attività (Fig. 1), sono state, quindi, confermate dai rilievi in campo. Le larve carpofaghe di seconda generazione sono ormai pienamente in attività all’interno degli acini. Trattamenti contro la tignoletta eseguiti in questa fase hanno, pertanto, una scarsa efficacia. Si consiglia di monitorare con attenzione il possibile volo di terza generazione che, determinando danni su acini ormai in maturazione, potrebbe essere molto dannoso per le complicanze di natura fungina (Botrite e Marciume acido) che si potranno instaurare sulle ferite provocate dalle larve. A tal fine, per chi desiderasse intervenire contro la terza generazione, si ricorda la possibilità di utilizzare Bacillus thuringiensis ssp kurstaki (Btk) intervenendo alla presenza delle prime larve avendo pertanto cura di monitorare l’inizio dei primi voli per identificare i giorni migliori di intervento. Andamento delle catture di maschi adulti di Lobesia Botrana di seconda generazione in alcuni siti di monitoraggio di Montefalco dal 22/06 al 09/07 tramite trappole a ferormoni e modellizzazione dei voli (linea verde chiaro) e dello sviluppo di uova (linea verde scuro) e larve (linea rossa) tramite modelli DSS per lo stesso periodo di riferimento Trappola a feromoni per le catture degli adulti di Lobesia botrana, acini e foglie con evidenti infezioni di oidio e grappolo colpito da peronospora. Bollettino n° 26-015 del 06 Agosto 2015 Tignoletta - In data 06 Agosto è stato effettuato l’ultimo rilievo nei vigneti del progetto GrapeAssistance per monitorate le cattura degli adulti della tignoletta della vite tramite le trappole a feromoni e valutare le condizioni generali di sviluppo. Le curve dei modelli DSS che mostrano le dinamiche di sviluppo di Lobesia botrana evidenziano l’inizio dei primi voli degli adulti di terza generazione. Danno su acino di larva carpofaga di tignoletta di seconda generazione. Se, con molto probabilità, i danni attuali non determineranno grosse perdite di produzione (salvo forti attacchi in vigneti specifici) gli attacchi di terza generazione potranno comportare danni qualitativi favorendo l’insorgenza di Botrite e marciume acido. Peronospora/Oidio - Non sono segnalate infezioni di peronospora e oidio. Tuttavia prestare massima attenzione a nuovi attacchi di oidio su grappolo. In caso di necessità intervenire prontamente con zolfo come già ricordato nei precedenti bollettini. Altro - Si sconsiglia di eseguire ulteriori sfogliature in questo periodo per gli elevati rischi di scottature che si possono determinare sugli acini (soprattutto se il trattamento viene eseguito su pareti esposte a sud - sud/ovest). Il decorso stagionale non induce a programmare energici interventi di defogliazione che potrebbero favorire una eccessiva disidratazione delle bacche in caso ulteriori periodi di caldo e assenza di piogge nelle prossime settimane. Dinamiche di sviluppo di adulti, uova e larve di Lobesia Botrana in un vigneto del territorio di Montefalco: si evidenzia l’inizio dei primi voli (curva verde) nei primi giorni di agosto. Anche le osservazioni delle trappole a feromoni confermano l’inizio dei voli di terza generazione con una media di catture di 3-4 catture adulti al giorno nell’ultima settimana. In alcuni areali si registrano anche oltre 10 catture di adulti al giorno. Fenologia - Tutti i sagrantini sono ormai nella fase BBCH 79 – la maggior parte degli acini si tocca – in attesa di entrare nella fase di Maturazione dei frutti che inizierà con l’invaiatura dei primi acini. Bollettino n° 25-015 del 24 Luglio 2015 Tignoletta - Sono state monitorate le trappole a feromoni per la cattura degli adulti della tignoletta della vite: ad oggi non sono ancora stati rilevati voli di terza generazione. Nei prossimi bollettini verrà data particolare evidenza all’inizio dei voli per programmare eventuali trattamenti di protezione. Trappola a feromoni per la cattura di adulti di tignoletta, irroratrice per il trattamento a base di Bacillus thuringiensis con regolazione del flusso di irrorazione solo sulla fascia grappolo e grappoli di sagrantino in Loc. Poggio Allodole quasi completamente invaiati. Peronospora - A seguito degli eventi temporaleschi di questi giorni, che hanno lambito in modo differente alcune zone del consorzio di tutela, si consiglia di effettuare un trattamento di copertura a base di poltiglia avendo cura di distribuire la miscela solamente sulla parete vegetativa, con particolare riferimento ai nuovi germogli, escludendo la fascia grappolo. Questo intervento è particolarmente importante per le varietà più tardive, come il sagrantino, per le quali deve essere preservare una adeguata parete fotosintetizzante per una corretta maturazione delle uve. Non effettuare i trattamenti nelle ore più calde della giornata per evitare scottature. Fenologia - Il sagrantino è ancora nella fase di sviluppo fenologico BBCH 79 – stadio finale sviluppo dei frutti. In alcune aree più precoci, tuttavia, sono stati osservati i primi acini invaiati (stadio 8 maturazione dei frutti). In queste condizioni, è possibile effettuare il primo trattamento con Bacillus thuringiensis varietà kurstaki. Il prodotto deve essere distribuito esclusivamente sulla fascia grappolo con quantità di irrorazione adeguate a garantire una ottima bagnatura di tutta la superficie degli acini. In caso di utilizzo di acqua alcalina è consigliabile acidificare la miscela. Il trattamento va eseguito evitando le ore centrali della giornata con temperature troppo elevate. Si consiglia di ripetere il trattamento, con le stesse modalità, a distanza di 8/10 giorni per ottimizzare la protezione degli acini dalle larve carpofaghe che si svilupperanno prossimamente durante il probabile picco di espansione. Peronospora/Oidio - Sia le osservazioni in campo che i modelli DSS confermano l’assenza di infezioni in atto di peronospora e oidio. Le elevate temperature di queste settimane hanno completamente bloccato lo sviluppo di queste patologie. Eventuali nuove indicazioni verranno fornite nei prossimi bollettini. Fenologia - Il sagrantino è in piena invaiatura con fase di sviluppo fenologico BBCH 83 – Tutte le bacche hanno cambiato consistenza e colore. Bollettino n° 27-015 del 1 Settembre 2015 Fenologia - In data 27 e 28 Agosto è stato effettuato l’ultimo rilievo nei vigneti del progetto GrapeAssistance per valutare lo stato di maturazione delle uve e le condizioni generali di sviluppo. L’invaiatura è completa in tutti i vigneti di sagrantino, anche i più tardivi. Nei prossimi giorni verranno effettuati piccoli campionamenti di mosto per tracciare le curve di maturazione delle uve di sagrantino nelle diverse zone del Consorzio. Nella terza decade di settembre verranno anche eseguite delle piccole vendemmie sperimentali (vendemmia di 5 piante per ogni vigneto) per raccogliere le principali informazioni vegeto produttive del sagrantino nei diversi areali. Peronospora - Il monitoraggio in vigneto ha evidenziato la comparsa di infezioni di peronospora a mosaico, soprattutto sulle giovani foglie apicali, e di oidio che, in alcuni casi, si è presentato con infezioni diffuse e di forte intensità. Per migliorare il controllo di questa patologia in previsione della prossima stagione vegetativa, si propone di effettuare, nei vigneti in cui si evidenzia la presenza del micelio su foglia, un trattamento a base dell’antagonista naturale Ampelomyces quisqualis. L’intervento deve essere effettuato nei prossimi giorni in quanto è già stata osservata la formazione dei cleistoteci svernanti. Grappolo di Sagrantino completamente invaiato, presenza di peronospora a mosaico su giovani foglie apicali e comparsa di oidio con evidente sporulazione su foglia. Indice di superficie fogliare - Durante l’ultimo sopralluogo è stato calcolato l’indice di superficie fogliare esposta (SFE) nei vigneti di Sagrantino monitorati. I dati sono molto differenti in relazione al sistema di allevamento e al tipo di gestione della parete vegetativa (Ved. Quadro specifico). Sono stati rilevati indici SFE per vite (MQ/ceppo) che variano da 0,67 a 2,97 dimostrando l’esistenza di una notevole variabilità dei sistemi di allevamento e di impostazioni agronomiche delle spalliere. L’indice sarà poi relazionato alla produzione di uva per pianta per ricavare indicazioni di merito e caratterizzare il modello viticolo del territorio. Infezioni e trattamenti fitosanitari Complessivamente, le piogge registrate nella prima parte della stagione (da gennaio a marzo) sono risultate pari a 294 mm caduti in 38 giorni, entrambi i dati abbondantemente superiori alla media climatologica per la zona di riferimento. La fase estiva, sebbene abbastanza in linea con la media climatica in termini di giorni piovosi e mm di pioggia, è rimasta caratterizzata da un lungo periodo asciutto tra giugno e agosto, che non ha determinato condizioni favorevoli e necessarie alle infezioni di P. viticola. Andamento stagionale delle temperature rilevate a Montefalco nel 2015 a confronto con la media climatologica di riferimento (in rosso le anomalie termiche positive e in blu quelle negative). Nella figura è anche riportato il germogliamento (linea tratteggiata verticale), il periodo della fioritura del Sagrantino (linea nera orizzontale), le infezioni primarie (rombo rosso) e secondarie di peronospora (cerchio rosso) simulate dal modello. Nella figura sono riportate anche le piogge giornaliere registrate (barre blu). del “potenziale vitivinicolo” della stagione. Il 2015 è collocabile, in base a questo semplice indicatore, in una posizione di primissimo piano per la qualità dell’uva prodotta, pari al 2012 e senz’altro superiore alla media climatica per la zona. Piovosità (in mm) e numero di giorni piovosi climatologici a confronto con i dati registrati a Montefalco dal 2011 al 2015. I dati sono separati in tre fasi stagionali. L’accumulo di calore in gradi giorno (GG) registrato a Montefalco nel 2015 (al momento della stesura di questa relazione, ottobre 2015) è arrivato a 4670 GG ed è stato caratterizzato dall’accumulo termico più importante registrato negli ultimi 5 anni tra aprile e settembre, periodo di sviluppo della vite. Infatti, nel 2015 sono stati accumulati 3788 GG, maggiori per 52 GG rispetto al 2012 e ben 263 GG in più della media climatologica. Ricalcolando questi dati cumulati di temperatura con l’indice più prettamente viticolo di Winkler, è possibile determinare le unità termiche utili alla crescita della vite come differenza tra la temperatura media giornaliera e 10°C, dato quest’ultimo che rappresenta lo zero termico vegetativo per la coltura. Tali unità termiche vengono poi cumulate durante tutto il periodo di analisi, ovviamente limitando il cumulo ai soli valori positivi. In questo modo è possibile definire un indice Sommatoria climatica dei gradi giorno (GG) a confronto con i dati registrati a Montefalco dal 2011 al 2015, cumulati per tre diversi periodi dell’anno. Nel grafico in basso sono stati calcolati l’indice di Winkler climatico e stagionale per lo stesso periodo. La stagione della difesa fitosanitaria del vigneto è iniziata il 21 aprile e, nella prima parte della stagione, è stata piuttosto serrata viste anche le condizioni ambientali tendenzialmente favorevoli allo sviluppo dei patogeni. Successivamente, durante l’estate, è stato possibile allargare significativamente l’intervallo tra un trattamento e l’altro e ridurre complessivamente il numero totale degli interventi. Indicativamente, la difesa nei confronti delle principali avversità della vite (oidio e peronospora) si è conclusa in pratica per tutte le aziende entro il 27 luglio. In seguito sono stati effettuati solo trattamenti antibotritici oppure, in un caso, un intervento contro i cleistoteci (le forme svernanti del mal bianco della vite) con un micoparassita biologico. Modello elaborazione dati DSS alla stazione meteo Loc. Bevagna. I rombi (gialli e rossi) rappresentano gli eventi infettanti e le bande azzurre i periodi di copertura garantiti dai trattamenti effettuati. Di seguito viene riportato un esempio di dati meteo registrati in una area del territorio del Consorzio e le rispettive simulazioni ottenute dai modelli previsionali e i relativi trattamenti di difesa eseguiti. Dall’analisi si evince come possano risultare differenti le condizioni fitopatologiche anche all’interno di territori relativamente circoscritti. Nello specifico si riporta la UP di Bevagna e quella di San Sabino, distanti in linea d’aria non più di 20km. Stazione Località Bevagna – UP Sagrantino La stazione meteo di Località Bevagna ha registrato tra il 1 marzo 2015 e il 27 settembre 2015 396,3 mm di pioggia concentrati nei mesi di maggio, giugno e agosto e settembre. Andamento climatico decadale (marzo 2015 – settembre 2015) registrato dalla stazione meteo Località Bevagna. Il modello oidio ascosporiche invece ha simulato 12 eventi infettivi e in particolare: il 27-28-29/04, 23-25-26/05 e 9-14-15-17-20-24/06 (figura 7.9). Per controllare la malattia sono stati effettuati 8 trattamenti antioidici (23-28/04, 13-19-29/05, 9-16-18/06), che hanno permesso di proteggere la vegetazione durante i periodi evidenziati nel grafico dalle bande gialle. Non sono stati rilevati sintomi di malattia in campo. Output del modello oidio ascosporiche per l’UP Sagrantino relativa alla stazione meteo Loc. Bevagna. I rombi rappresentano gli eventi infettanti e le bande gialle i periodi di copertura garantiti dai trattamenti effettuati. Il modello peronospora primarie ha simulato 7 infezioni, la prima è stata rilevata il 28/04, poi a seguire il 02/05 con una concentrazione tra la fine di maggio e la seconda decade giungo, tra il 27/06 e il 09/07 si sono riscontrati alcuni eventi di germinazione delle oospore e rilascio degli zoosporangi a cui però non è seguita alcuna infezione (piogge o bagnature non infettanti). Il modello peronospora secondarie invece ha simulato condizioni per 10 eventi infettivi nel periodo che va dal 24/05 al 20/06 e una serie di eventi possibili (13) in agosto e settembre. In questa UP sono stati effettuati 8 trattamenti antiperonosporici, rispettivamente il: 23 e 28/04, 13-19-29/05, 9-16-18/06. Tali trattamenti hanno permesso di mantenere protetta la vegetazioni negli intervalli di tempo rappresentati dalle bande azzurre visibili nel grafico, e non sono stati riscontrati sintomi di malattia in campo. Output del modello peronospora primarie (in alto) e secondarie (in basso) per l’UP Sagrantino relativa Stazione Località San Sabino – UP Sagrantino - BIO La stazione meteo di Località San Sabino ha registrato tra il 1 marzo 2015 e il 27 settembre 2015 437,9 mm di pioggia concentrati nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno e agosto. Andamento climatico decadale (marzo 2015 – settembre 2015) registrato dalla stazione meteo Località San Sabino. Il modello peronospora primarie ha simulato 9 infezioni, la prima è stata rilevata il 23/05, poi a seguire il 26-27/05, 1-9-14/06 e 10-16-19/8 si sono riscontrati alcuni eventi di germinazione delle oospore e rilascio degli zoosporangi a cui però non è seguita alcuna infezione (piogge o bagnature non infettanti). Il modello peronospora secondarie invece ha simulato condizioni per 7 eventi. In questa UP sono stati effettuati 8 trattamenti antiperonosporici, rispettivamente il: 26 e 28/04, 8-14-21-25/05, 8-23/06. Tali trattamenti hanno permesso di mantenere protetta la vegetazioni negli intervalli di tempo rappresentati dalle bande azzurre visibili nel grafico e non sono stati riscontrati sintomi di malattia in campo. Output del modello peronospora primarie (in alto) e secondarie (in basso) per l’UP Sagrantino relativa alla stazione meteo Loc. San Sabino. I rombi (gialli e rossi) rappresentano gli eventi infettanti e le bande azzurre i periodi di copertura garantiti dai trattamenti effettuati. Il modello oidio ascosporiche invece ha simulato 12 eventi infettivi e in particolare: il 27-28-29/04, 23-25-26/05 e 9-14-15-17-20-24/06. Per controllare la malattia sono stati effettuati 11 trattamenti antioidici (26 e 28/04, 8-14-21-25/05, 8-23-29/06), che hanno permesso di proteggere la vegetazione durante i periodi evidenziati nel grafico dalle bande gialle. Non sono stati rilevati sintomi di malattia in campo. Output del modello oidio ascosporiche per l’UP Sagrantino relativa alla stazione meteo Loc. San Sabino. I rombi rappresentano gli eventi infettanti e le bande gialle i periodi di copertura garantiti dai trattamenti effettuati. Trattamenti antiparassitari 2015 Durante la stagione 2015 nei vigneti gestiti secondo le informazioni del progetto Grape Assistance sono stati effettuati 10,4 trattamenti fitosanitari, rispetto agli 11 previsti dalla strategia aziendale. Oltre al numero dei trattamenti è stato possibile analizzare anche la composizione e le quantità dei prodotti per la protezione utilizzati nell’ambito del progetto. A questo scopo è molto utile l’indice di frequenza dei trattamenti (TFI dall’inglese Treatment Frequency Index) che rapporta la dose di prodotto effettivamente utilizzata alla dose impiegabile indicata in etichetta. Ad esempio, l’esecuzione di un trattamento con due prodotti (un antiperonosporico ed un antioidico) a dose piena avrà un indice TFI pari a due. Lo stesso trattamento, eseguito con gli stessi prodotti, ma ad una dose calibrata al 75% (in funzione dello stadio di sviluppo della chioma o del rischio di infezione di una particolare malattia) otterrà un indice TFI pari a 1,5. La sommatoria di tutti gli indici di ciascun trattamento per tutta la stagione fornisce un buon indicatore per misurare l’impatto della strategia di difesa. Nella stagione 2015, in base alla simulazione fatta su 6 vigneti sperimentali del progetto Grape Assistance (tre biologici e tre integrati) l’indice TFI della strategia “secondo bollettino” ha totalizzato un valore medio pari a 23,3 con un’oscillazio- ne massima fino oltre al valore di 24. La strategia aziendale, invece, ha totalizzato un valore di TFI pari a 14,90 indicando già un ragguardevole risparmio rispetto ad una strategia basata semplicemente sul trattamento “a calendario” e a dose piena. Nella strategia del progetto Grape Assitance il contenimento dell’utilizzo di prodotti per la difesa è stato ancora più marcato, permettendo di scendere fino ad un valore medio pari a 12,7. E’ stato anche possibile analizzare la composizione percentuale del TFI, ovvero andare a discriminare quanti prodotti specificatamente mirati a contenere la peronospora o l’oidio sono stati utilizzati. Nella strategia secondo bollettino, ovviamente, la composizione % è identica tra le due malattie. A livello aziendale si è evidenziata una leggera sovrabbondanza di antiperonosporici rispetto agli antioidici: questo fenomeno è probabilmente legato al “ricordo” che gli operatori avevano delle due stagioni precedenti (2013 e 2014) particolarmente difficili per il contenimento della peronospora e questo potrebbe aver portato, inconsciamente, a prestare una maggiore attenzione alla difesa di questo patogeno nonostante la sua quasi totale assenza. L’impiego dei modelli previsionali invece, ha permesso nella strategia GrapeAssistance un comportamento più flessibile in funzione del reale andamento stagionale e quindi di ridurre significativamente il “peso” degli antiperonosporici e concentrare maggiormente la difesa sul mal bianco, senz’altro favorito dall’estate calda e siccitosa registrata nel 2015. Composizione dei costi per la difesa secondo le diverse strategie nella stagione 2015. Il costo per il trattamento è stato stimato pari a 50 €/ha (trattore + operatore) mentre i costi dei prodotti sono stati assunti pari a 39 e 28 €/TFI per la difesa integrata e biologica, rispettivamente (fonte PURE, 2015). Indice della Frequenza dei Trattamenti (TFI – Treatment Frequency Index) la stagione 2015, nei vigneti gestiti secondo le informazioni del progetto GrapeAssistance (12 vigneti), della strategia aziendale (3 vigneti) e secondo il bollettino Regionale di Difesa Integrata (simulazione su 6 vigneti). Nel grafico a destra è mostrata la composizione percentuale tra antioidici (in arancione) e antiperonosporici (in verde) utilizzati durante la stagione. Infine sono stati analizzati anche i costi della difesa. Il costo per l’esecuzione dei trattamenti non è variato significativamente tra le diverse strategie, mentre i quantitivi di prodotti utilizzati e delle dosi specifiche hanno permesso di ridurre significativamente i costi complessivi annuali di 175 €/ha, rispetto alla consuetudine aziendale. In base a questi risultati, se tutte le aziende che hanno partecipato a Grape Assistance 2015 estendessero questa metodologia di lavoro all’intera superficie aziendale (circa 250 ha di DOCG Sagrantino) l’impatto potrebbe essere decisamente rilevante con un risparmio di circa 43.750 €/anno. Se poi fossero tutte le aziende del Consorzio ad adottare l’approccio testato nel progetto Grape Assistance si parlerebbe di circa 105.000 € all’anno, dei quali ben 88’000 € di soli prodotti chimici. Ovviamente questa riduzione avrebbe un impatto altamente significativo anche sull’ambiente, che verrebbe sgravato di una dose significativa di anticrittogamici distribuiti, e anche, di conseguenza, sul benessere generale della comunità. In conclusione i risultati ottenuti dall’applicazione pilota di una nuova assistenza tecnica “diffusa”, basata sulla collaborazione, sul monitoraggio della coltura e sull’impiego costante e continuato di un sistema di supporto alle decisioni di nuova generazione quale vite.net® hanno permesso di raggiungere, già dopo solo un anno di attività, dei risultati estremamente promettenti. La vendemmia 2015: aspetti qualitativi delle uve Il periodo vendemmiale del Sagrantino è iniziato nella terza decade di settembre ed è terminato nella seconda metà di ottobre. I risultati delle vendemmie sperimentali effettuate in data 22/09/2015 nei vigneti del progetto Grape Assistance evidenziano parametri nella norma della varietà, con un valore medio di zuccheri di 22,3 ° Babo, un pH 3,36 e una acidità totale 6,46 g/l. L’annata è stata considerata “eccezionale”, per l’affinamento del sagrantino, dal 78% dei produttori intervistati che sottolineano l’ottima maturazione polifenolica raggiunta dalle uve. Quasi la totalità degli intervistati (98%) esprime la volontà di adesione ad un nuovo progetto di monitoraggio tramite DSS per l’annata 2016 evidenziando grande soddisfazione per gli incontri tecnici in azienda (90% del campione) e per l’emissione dei bollettini agrometeorologici durante la stagione produttiva (80% del campione). La maturazione tecnologica è il risultato del rapporto tra zuccheri ed acidi organici. Il buon bilanciamento fra le due componenti è la prerogativa di un vino di qualità. La quantità di zuccheri infatti indicherà la futura gradazione alcolica mentre gli acidi, soprattutto quello tartarico, costruiscono la spina dorsale del vino un elemento fondamentale per la sua longevità. Gli zuccheri presenti maggiormente nella bacca sono il fruttosio ed il glucosio. Nell’acino l’accumulo di zuccheri dopo l’invaiatura è esponenziale. Quando la concentrazioni di zuccheri aumenta, l’acino aumenta di volume e di peso. La concentrazione degli zuccheri nell’acino gioca n ruolo fondamentale come attivatore delle proprietà sensoriali, determinando la quantità di alcol dopo la fermentazione, fornisce precursori della sintesi di acidi organici, fenoli e composti aromatici. L’acidità dell’uva e del vino dipende dal rapporto di concentrazione tra acidi organici liberi e le loro forme di sali potassici. Questo rapporto incrementa per tutta la crescita e costituisce la base per la longevità del vino. La maturazione fenolica interessa gli antociani e quelle componenti principali della buccia che danno carattere al prodotto finale. Spesso però la maturazione tecnologica e fenolica non coincidono e così si possono avere vini di struttura con poca componente pigmentata (sovra maturazione delle uve con maturazione fenolica che segue quella tecnologica) o, al contrario, vini ricchi di pigmenti ma piuttosto acidi (maturazione tecnologica che segue quella fenolica). I polifenoli rappresentano un gruppo di sostanze molto importante per la definizione delle caratteristiche del vino e variano in funzione del vitigno e dell’ambiente pedoclimatico. I polifenoli più importanti sono gli antociani e i tannini. Gli antociani sono pigmenti idrosolubili. La quantità e la composizione degli antociani presenti nelle viti a bacca rossa sono dipendenti da cultivar, specie, stadio di maturazione, dall’acqua e dalla disponibilità di azoto. I tannini si trovano nei vinaccioli, nelle bucce e nei raspi. I tannini delle bucce, man mano che ci si avvicina la maturità aumentano di complessità, e, di conseguenza, perdono la loro aggressività e la loro astringenza. Dopo l’allegagione e fino all’invaiatura i tannini dei vinaccioli sono soggetti ad una rapida diminuzione, la cui concentrazione rimane poi costante dall’invaiatura alla maturazione. L’evoluzione dei tannini della buccia è molto simile all’andamento degli antociani anche se, a differenza di questi ultimi, a concentrazione di tannini è già elevata al momento dell’invaiatura. Gli antociani compaiono con l’inizio dell’invaiatura ed incrementano fino ad un picco massimo che corrisponde alla maturità della bacca; dopo questa fase gli antociani accumulati incominciano a degradarsi. Teoricamente le uve più ricche di questi composti fenolici dovrebbero condurre a vini più colorati ma questo non sempre accade in quanto l’uva possiede un potenziale di estrazione. L’estraibilità degli antociani è in funzione dello stato di maturità in quanto dipende dalla degradazione delle cellule della buccia. I cloni omologati della varietà Sagrantino hanno un contenuto indicativo in zuccheri alla vendemmia di 20-24 °Babo, un pH 3,2-3,4, e una acidità totale è di 5,0-7,0 g/L. Gli antociani totali hanno valori di 1000-1400 mg/kg e i polifenoli totali valori di 4500-5000 mg/kg. La divisione in percentuale dei polifenoli totali tra buccia e vinaccioli è 70/30. Nell’annata 2015, analizzando i risultati delle vendemmie sperimentali effettuate in data 22/09/2015 nei vigneti del progetto Grape Assistance, sono stati registrati mosti con un valore medio di zuccheri pari 22,3 ° Babo, un pH 3,36 e una acidità totale 6,46 g/L. I dati riflettono l’andamento meteorologico dell’annata con una anomalia termica di 1.6 ° C sulla media annua che sembra aver rallentato l’accumulo di zuccheri nei mesi estivi a favore di una degradazione degli acidi organici ed un innalza- mento dei valori medi di pH. Il periodo che va dalla seconda decade di agosto a fine settembre, tuttavia, è risultato mite e ben soleggiato e ciò si è rivelato positivo per consentire la ripresa di una buona maturazione fenolica delle uve. Parametri tecnologici Valori medi della varietà Valori medi annata 2015 Valori annata 2015 Zuccheri (° Brix) 23,8 22,3 ±1,57 pH 3,1 3,36 ±0,06 Acidità totale (g/l) 9,2 6,46 ±0,67 Attraverso un breve questionario rivolto a tutti i produttori e promosso dal Consorzio di Tutela Vini relativamente all’andamento fitopatologico e produttivo dell’annata 2015 è stato possibile trovare delle conferme a quanto già evidenziato dai monitoraggi stagionali e dalle vendemmie sperimentali. Qual è il livello medio di pH registrato nei mosti di Sagrantino alla vendemmia? Qual è il livello medio di pH registrato nei mosti di Sagrantino alla vendemmia? Che grado zuccherino medio è stato registrato nei mosti di sagrantino alla vendemmia? Qual è il livello medio di acidi totali dei mosti di Sagrantino alla vendemmia? Alcuni commenti al potenziale del vino dell’annata: • Enormi potenzialità, vino da promuovere in maniera massiva in tutto il mondo • Tannini ben maturi, troppo alto il livello di gradazione al coolica, bassa acidità • Annata molto interessante con qualità delle uva da ottimo a eccellente; ottimo lo stato sanitario e il livello di maturazione con vini che stanno affinando in cantina con ottima struttura e complessità: i presupposti sono per una annata a 5 stelle. • Grande struttura su tutti i vini e grande potenzialità di invecchiamenti. Vini caratterizzati da una buona trama tannica e da un importante bouquet fruttato. Anche il progetto Grape Assistance è stato valutato tramite un breve questionario rivolto sia alle aziende che hanno partecipato direttamente al parternariato, sia a tutte le altre aziende associate al Consorzio di Tutela Vini. Dalle risposte si evidenzia come i bollettini agrometeorologici siano stati valutati come molto efficaci (80%) come anche gli incontri aziendali dei tecnici del progetto (90% di massima soddisfazione). Quasi la totalità dei partecipanti ha confermato la volontà di adesione ad un nuovo programma per l’annata 2016 aderendo in misura preponderante alla formula definita “SUPPORTO DI CONTROLLO” che prevede una visita tecnica settimanale in vigneto, per il monitoraggio fitopatologico e fenologico e l’emissione di un bollettino settimanale di zona con suggerimenti relativi ai preparati da utilizzare. Come valuti i bollettini fitosanitari emessi dal consorzio di tutela vini nell'ambito del progetto Grape Assistance 2015? MOLTO SODDIFATTO (80%) PIUTTOSTO SODDIFATTO (15%) SODDIFATTO (5%) Se hai aderito al progetto di monitoraggio, come valuti gli incontri e le visite aziendali effettuate dai tecnici del progetto Grape Assistance 2015? MOLTO SDDISFATTO (90%) PIUTTOSTO SODDISFATTO (10%) Come valuti, in generale, il progetto Grape Assistance 2015? MOLTO SODDISFATTO (60%) PIUTTOSTO SODDISFATTO (40%) Il progetto Grape Assistance 2015 ha favorito una migliore gestione fitosanitaria dei vigneti aziendali? MOLTO (80%) PIU’ CHE ABBASTANZA (15%) ABBASTANZA (5%) Saresti intenzionato ad aderire ad un nuovo progetto Grape Assistance nella stagione 2016? SI (98% RISPOSTE) Nel caso si attivasse il progetto Grape Assistance 2016, a quale delle seguenti formule aderiresti? SUPPORTO DI CONTROLLO (DATO MEDIO)