Spillo 3-2012 - G. A.R. Rovereto

Transcript

Spillo 3-2012 - G. A.R. Rovereto
n. 3 – 2012
Indice
p. 2: Calendari;
p. 3: le uscite nazionali del GAR-F1E;
p. 5: sul riciclaggio... di Danilo Barbieri
E' INDETTA L'ANNUALE
ASSEMBLEA
G.A.R Rovereto
SABATO 15 DICEMBRE
ORE 20,00
SEDE DI VIA CARTIERA 15
La presenza è importante perché per esigenze di coperture assicurative,
si tratta di anticipare le procedure di iscrizione per il 2013.
Tutti i soci, i simpatizzanti, gli aggregati sono invitati.
Sono previste relazione del presidente e approvazione dei bilanci.
Relazioni dei delegati delle specialità.
A margine dell'assemblea faremo un brindisi benaugurale per le feste di
fine anno ma soprattutto per un 2013 ricco di soddisfazioni volatorie.
Ricordate che il GAR è anche sul sito:
http://www.gar-rovereto.org
1
ATTENZIONE RITORNA IL
CAMPIONATO SOCIALE
per completare il campionato sociale e soprattutto per non lasciarlo in mano a quelli del volo libero!!!
appuntamento n. 1: in pista ai Lavini
Domenica 16 in tarda mattinata dopo l'assemblea
gara di acrobazia
appuntamento n. 2: in palestra a Noriglio
prossimamente con le suocere. Per ripetere la divertente
esperienza della gara ai piloni dello scorso anno
CALENDARIO PALESTRA - 2013
domenica
domenica
domenica
domenica
−
−
−
−
6 gennaio 2013 - palestra Istituto scolastico Noriglio, ore 9 – 12;
20 gennaio 2013 - palestra Istituto scolastico Don Milani – S. Giorgio, ore 9 - 12;
3 febbraio 2013 - palestra Istituto scolastico Don Milani – S. Giorgio, ore 9 – 12;
17 febbraio 2013 - palestra Istituto scolastico Don Milani – S. Giorgio, ore 9 – 12;
La suocera vi aspetta
in palestra!!!
PER TUTTE LE NOVITA’ DEL GAR E DELL’AEROMODELLISMO IN “TEMPO REALE”
http://www.gar-rovereto.org
2
Seconda parte del breve resoconto delle prodezze del GARF1E in Italia ed in Europa
Borchia sfiora il colpaccio al mitico Cansiglio
Pian Cansiglio (TV) 14 luglio 2012
La seconda prova di campionato italiano è sul mitico
Cansiglio, sede di molte gare fin dagli anni '60. E' sabato 14
luglio: presa della Bastiglia. La giornata è molto bella, quello
che si dice: una giornata estiva. Venticello a formare un po' di
dinamica trasversale, che costringe a scegliere direzioni che
portino alla derapata verso il pratone sotto il punto di lancio.
Ne viene fuori una giornata che si complica mano a mano che
passa il tempo, e la dinamica rinforza a tratti.
Del GAR c'è buona presenza: Antonio Borchia, Remigio
Lucchini e Danilo Barbieri per il GAR-Rovereto-B, Michele
Del Fabro, Mara Straffelini e Maurizio Tomzzoni per il
CHINOTTO-GAR, e il solitario Mauro Agosti, battitore libero.
Bisogna aspettare il quarto lancio per vedere la vera selezione,
dovuta anche all'abbassamento del punto di lancio da parte del
direttore di gara Paolo Soave, che viene ulteriormente
abbassato al quinto, dove la selezione si fa ancora più dura,
tanto da mandare solo il giovanissimo Davide Gasparoni ed
Antonio Borchia allo spareggio.
Dopo un po' di tattica entrambi i contendenti lanciano nella
stessa direzione, ma prevale per 14 secondi lo junior, portando
anche in Italia la tendenza dei giovanissimi a primeggiare già
riscontrata in campo internazionale. Del resto se seguiti, i
giovani aeromodellisti si dimostrano spesso determinati e
concentrati, spesso più e meglio dei navigati senior.
Per Antonio Borchia resta il secondo posto corredato dalla
vittoria a squadre davanti ai padroni di casa di Treviso.
Un buon bilancio per il GAR, in attesa della gara a Sisemol
prevista tra una settimana e rinviata per nebbia a maggio.
Flytogo
Il devastante tunover del GAR
Sisemol 29 luglio 2012
Dopo il rinvio per nebbia del 13 maggio, ecco che la prima
prova di campionato italiano (che nel frattempo è diventata la
terza) si recupera nella sua sede tradizionale. Il monte Sisemol
nel comune di Gallio, sull'altopiano di Asiago.
La giornata stavolta è magnifica, e quei 5 minuti di leggera
pioggia tra secondo e terzo lancio non hanno fatto altro che
rinfrescare la temperatura e refrigerare i concorrenti. Tutta la
prova si svolge sul tempo di 5 minuti. Grandi voli con una
giuria ancora guidata con fermezza e rigore da Paolo Soave,
costretta a spostare il punto di lancio per due volte, causa un
vento che ha girato più volte con dei temporali abbarbicati
sulle Alpi qua e là. Ancora grande presenza del GAR, con ben
7 concorrenti.
Un po' di selezione si vede già al secondo lancio, ma è il terzo
che incide di più sulla classifica, a causa di un lungo periodo di
dinamica negativa. Poi al quarto lancio una robusta dinamica
consente voli strepitosi, che al quinto lancio sembrerebbe
ripetersi, ma invece diventa una trappola ingannevole per molti
ma non per Mara Straffelini, Romeo Sartori ed Eligio Baù che
si trovano allo spareggio.
Si abbassa il punto di lancio e si lancia in una condizione
tranquilla. E se Mara Straffelini direziona troppo a destra
finendo per posarsi sul pendio dopo un paio di minuti, Eligio
Baù tenta la carta del “bunt”, ovvero il lancio fiondato che
però non ha sperimentato troppo in precedenza. Il modello si
pianta davanti a lui, costringendolo a rimetterlo in sesto alla
bel e meglio e di conseguenza posarsi sul pendio a meno di un
minuto di volo. Romeo Sartori invece infila il lancio perfetto,
leggera derapata e poi aggancio della termica giusta che lo
porta a oltre sei minuti di volo e alla seconda vittoria
consecutiva su questo pendio,.
Ancora un secondo posto per il GAR, che si trova secondo
anche a squadre con il CHINOTTO-GAR dietro il Laverda
Prealpi Venete.
Buoni quindi i risultati degli atleti del GAR, con molta
rotazione. Il che fa capire che sono molti quelli che possono
puntare in alto, ma alla fine troppa rotazione non favorisce la
gara per il titolo italiano.
NoFlyzone
IL GAR AL CAMPIONATO DEL MONDO
Turda (Romania) Campionato europeo 2012
Al campionato d'Europa della specialità volo libero qualcuno
del GAR è sempre presente. Anche se molto spesso ci
facciamo soffiare i primi posti in classifica di campionato
nazionale, quest'anno potevamo schierare Mara Straffelini
nella squadra senior, poi Maurizio Tomazzoni caposquadra,
Antonio Borchia e Danilo Barbieri helpers..
Non c'era solo la gara di campionato, c'erano anche le solite
gare di contorno di coppa del mondo, una prima e una dopo
l'evento. Pertanto occupazioni per tutti ve n'erano.
Giornate caldissime, caratterizzate da mancanza totale di
nuvole e brezze che da assenti il mattino, arrivavano ad essere
assai impetuose il pomeriggio, cambiando di direzione. Non
si è fatto a tempo a scaricare le valige la domenica sera, che il
lunedì 20 agosto c'è la prova di world cup: 'Memorial Popa
Cringu'. 82 concorrenti, una gara d'altri tempi, con numeri
come non se ne vedevano da tanto. Il pendio è un crinale con
possibilità di gara a nord oppure a sud. In entrambi i casi due
valli che si aprono verso il basso, si trattava solo (?) di
infilarle al centro.
La gara è come si può ben capire assai combattuta. Anche
perché le condizioni della dinamica sono incerte, da non far
capire se il modello sarebbe derapato a destra o a sinistra.
Morale: la selezione è subito durissima, e purtroppo riguarda
anche gli italiani, tanto che alla fine solo in due arrivano allo
spareggio: il polacco Stanislaw Kubit e lo junior rumeno
Zorin Valeanu. Vince Kubit, che con questo punteggio chiude
definitivamente il discorso coppa del mondo. Per lui è la terza
volta.
Buona la gara di Antonio Borchia 14° e Danilo Barbieri 26°;
gli altri molto indietro.
Dopo un giorno di riposo ecco la gara junior, con ben 10
nazioni rappresentate. nessun giovane del GAR Rovereto in
gara, dopo vari anni di presenze qualificate. Attorno pecore,
asini, maiali, qualche cane. Nessun albero e terreno molto
secco, con un gran caldo.
Vince la giovanissima Magdalena Orlova della Repubblica
Ceca, davanti al rumeno Mihnea Niculescu ed al polacco
Mikolaj Stryja. A squadre la fortissima e favoritissima
Romania bissa il successo dello scorso anno, davanti alla
Germania ed alla Polonia. Speravamo di aver capito qualcosa
del pendio il giorno della gara senior. Cioè il giorno dopo,
giovedì 23 agosto. Ancora lo stesso pendio affacciato sulla
valletta che termina con una fattoria. Ancora tante difficoltà.
Ma con una gara accorta, ai primi due lanci sono tutti pieni.
Poi arriva il fatidico terzo lancio, ed in sequenza sbagliano
tutti e tre gli italiani. Poco consola che gli errori sono stati
tanti, e solo sei i pieni. Perché classifica finale alla mano
constateremo che 5 di quei 6 pieni, sono i primi 5 della
classifica. Segno che il terzo lancio ha fatto la gara, ed infatti
il vento gira, e gira anche il punto di lancio.
3
Dopo un momento di grandi raffiche che hanno indotto la
giuria a sospendere la competizione, si riprende con una
dinamica robusta, al punto che si sprecano i pieni e di fatto la
classifica non cambia più. E l'Italia si ritrova quarta, a soli tre
secondi dal secondo posto occupato dall'Austria, ed a soli sei
secondi dal secondo posto occupato dalla Germania. Vince con
grande margine la Francia, e vince anche il titolo individuale
con Alain Roux, che allo spareggio supera l'austriaco Reinard
Wolf e lo svizzero Dominik Andrist.
Agli italiani resta molto amaro in bocca. Tradotto in millesimi i
punteggi sono: Italia 1410,33, Austria 1411,33, Germania
1412,33. E quello che comunque sulla carta è un buon risultato
come l'Italia non otteneva da tempo, si trasforma in una beffa.
Resta la Turda-cup il sabato 25 agosto, il giorno dopo il
banchetto. Forse presa con un po' di depressione, ma se
Giuseppe Berto e Mara Straffelini entrano alla fine nei dieci, è
il giovane trevigiano Andrea Gritti che con la supervisione di
Amedeo Berto infila tutti pieni e arriva secondo dopo lo
spareggio.
Un peccato per Antonio Borchia, che al quarto lancio compie
un piccolo capolavoro rientrando in classifica dopo aver
rinunciato al lancio più volte ed aver di fatto passato tutto il
tempo in coda, perché al quinto lancio, a fronte di un vento
crescente ottiene un risultato deludente. E soprattutto perché
bastava aspettare ed il vento sarebbe calato.
Si rientra con più amarezza che soddisfazione dal punto di
vista sportivo, ma almeno dal punto di vista della salute,
stavolta la Romania non è stata fatale.
Flytogo
Resta da sottolineare come in Francia tradizionalmente vi sia
anche una classifica femminile molto frequentata. Mara
Straffelini ne è protagonista giungendo terza sabato e seconda
domenica, dietro la tedesca Daniela Seren, vincitrice anche
della classifica individuale.
Il GAR ottiene in Europa quello che sembra sfuggire in Italia.
Si vede che abbiamo una vocazione internazionale...
Flyoff
Maurizio Tomazzoni col trofeo Popa Cringu
Le GAR emporte la campagne de France
Turtenay – Francia 22-23 settembre 2012
Come sprecare lo sprecabile
Sisemol-autunno 7 ottobre 2012
Non molto convinti delle possibilità dopo l'esperienza rumena,
tre soci del GAR si spingono in Francia per l'ultima di coppa
del mondo. Si tratta di Michele Del Fabro, Mauuizio
Tomazzoni e Mara Straffelini, accompagnati per l'occasione
dal pistoiese Vito Facchini.
Il tempo promette acqua. Infatti piove per tutto il viaggio. Ma
miracolosamente sabato 22 mattina il cielo è coperto e non c'è
minaccia imminente di acqua.
Il pendio però è “tosto”, tagliato da due gradoni che provocano
due rotori micidiali. Col flop, il lancio di forza, uno si riesce a
superare, l'altro no. Così la gara parte coi due minuti di tempo
di volo e finisce a quattro. Senza che qualcuno sia in spareggio.
Sono tali e tanti i ribaltamenti di classifica, che prima del
conteggio nessuno osa avventurarsi in pronostici. Ma con
sorpresa Maurizio Tomazzoni è secondo, ed il CHINOTTOGAR, seppure di misura è primo a squadre.
Conteggi alla mano il risultato è più una beffa che una
soddisfazione: i millesimi che separano in nostro dalla vittoria
sono tre: 4681 per Dominik Andrist, 4678 per Maurizio
Tomazzoni. Dopo la delusione del mondiale, ancora una
questione millesimale.
Il giorno dopo il vento è più forte, e soprattutto trasversale.
Arriva da sinistra con folate attorno ai 5-6 m/sec. Nel corso
della gara si sposterà sulla destra arrivando a raffiche di 12
m/sec. tanto che la giuria manderà tutti a casa alla fine del
quarto lancio.
Nel marasma dei lanci condizionati dai soliti rotori rinvigoriti
dalla robustezza della dinamica, ancora sorprese: terzo
Maurizio Tomazzoni, sesta Mara Straffelini e decimo Mik Del
Fabro, con ancora il CHINOTTO-GAR vincitore a squadre.
Ma non solo: il trofeo Popa Cringu, destinato a chi ottiene la
miglio somma di punti nelle due gare, va a Maurizio
Tomazzoni, per una questione di millesimi, ma stavolta a
favore.
E' l'ultima di campionato italiano. Possiamo solo perdere,
dipende solo da noi. E difatti perdiamo. Malamente.
Per vincere il campionato italiano individuale dovevamo stare
davanti al vicentino Eligio Baù, ma siamo stati dietro. Per non
perdere posizioni sul podio dovevamo guardarci da Romeo
Sartori: che ha stravinto. A squadre dovevamo guardarci dal
Laverda Prealpi Venete, che ha largheggiato visto che era
composto dai summenzionati Baù e Sartori.
Morale: nessuno sul podio della gara, Mauro Agosti è
comunque sul podio del campionato col terzo posto, il
CHINOTTO-GAR è secondo a squadre sia in gara che in
Italia. Viste le premesse il bottino è magro.
La gara al Sisemol del resto si è decisa interamente al primo
lancio, quando dinamica non ce n'era e si trattava di
indovinare il giusto corridoio. Cosa accaduta come detto a
Romeo Sartori, e per la verità in parte anche ad Andrea
Marchiori e Danilo Barbieri, ma i due hanno pensato bene di
sbagliare dal secondo lancio in poi, quando invece la
dinamica è stata tale da portare in cielo anche qualche giacca
incustodita.
La giornata era molto bella, con qualche cumulo a far da
scenografia. I colori del vicino autunno rendevano l'altopiano
di Asiago molto suggestivo. Ma la poetica del paesaggio ha
distratto i roveretani, non quelli del Laverda, forse più
avvezzi al luogo.
In pratica era molto più difficile sbagliare che fare il pieno.
Peccato per Marchiori il cui magnete si è bloccato, e peccato
anche per Barbieri, che all'ultimo lancio ha lasciato sul
terreno il secondo posto che oramai sembrava alla portata.
Ma come si dice sempre in questi casi: dopo che nel 2011
l'AMT Treviso ci ha maltrattati proprio all'ultima gara, dopo
che nel 2012 il Laverda Prealpi Venete ha fatto altrettanto,
nel 2013 dovrebbe toccare al GAR. O almeno noi così
vogliamo credere.
NoFlyzone
4
Il riciclaggio
nell’aeromodellismo
Di Danilo Barbieri
Dopo anni che non scrivo per le riviste aereo modellistiche (per lungo tempo ho gestito il notiziario
della FAVLI, l’associazione del volo libero) ora, su invito dei responsabili dello “Spillo”,
ricomincio con poche note che vorrebbero essere anche un po’ leggere.
Comincio con il parlare del riciclaggio (parola in voga negli ultimi anni) nell’aeromodellismo.
Tralascio il riciclaggio di vecchi e nuovi praticanti in categorie diverse da quelle dei primi approcci
(sono uno di quelli essendo passato dai F1A agi F1E per motivi di età, di fiato e ……..di scarsi
risultati).
Normalmente buttiamo roba che potremmo riutilizzare, pensiamo agli sfridi di lavorazione
(carbonio, vetro, alluminio, legno, ecc.) che raccolti e conservati in opportuni contenitori tornano
utili quando necessitano piccoli pezzi o piccole riparazioni, basta ricordarsi dove li mettiamo.
In base a questa filosofia ho riutilizzato spesso materiale da riciclo, di seguito riporto alcuni esempi.
Si può cominciare dal recupero delle molle delle penne a sfera, una volta smontate e raccolte
possono servire, sono sufficientemente forti e, se troppo lunghe, si possono facilmente tagliare.
Per rollare i tessuti imbevuti di resina (tecnica utile sia sui piccoli pezzi sia sui grandi per
impregnarli in modo uniforme e completo) impiego un rullo delle vecchie macchine per scrivere, è
pesante e si pulisce facilmente con uno straccio imbevuto di alcool, dalla stessa ho smontato tutte le
molle possibili (sono tante e un po’ deboli ma per certi lavori sono sufficienti).
Foto n°.1
Da una penna esaurita tipo roller, ho tolto il refill (e la
molla che lo comandava) e ne ho ricavato un contenitore
per microballon da usare sul campo (foto 1).
Con il manico telescopico di una vecchia scopa ho ricavato
l’asta per l’anemometro. Ho aggiunto un puntale di ferro
per piantarla in terra e una testata porta anemometro in
alluminio. Sulla stessa ho montato una vecchia antenna per
autoradio come supporto della bandierina segna vento (asta
che è ripiegata lungo il corpo per il traporto).
Pr completarla ho costruito in plexiglas un supporto per la
bussola (ripieghevole) anche se non lo uso abitualmente. La
stessa bandiera è di recupero, ricavata dal contenuto di un
vecchio condensatore a carta per lavatrice. Smontato il
rivestimento (nel mio caso in epossidica) ne ho srotolato il
Foto n°. 2 – asta porta anemometro
5
contenuto e ridotto in grossolane fette nel senso della lunghezza, si sono ricavate molte decine di
metri che sono rifilate al bisogno.
Non è maylar e, quindi, con il tempo perde il rivestimento di alluminio, a questo punto basta rifare
la bandierina (foto n° 2).
Da sfridi di lavorazione del titanio ricavo aste per i magneti per i modelli F1E e cacciaviti
amagnetici per regolare il timone magnetico.
Piccoli contenitori per pochi grammi di colla epossidica
si possono ricavare dalle confezioni di plastica dei
cioccolatini oppure dalle marmellate monoporzione
della colazione negli alberghi. Una volta impiegati si
gettano perché la fonte di approvvigionamento è in
sostanza inesauribile (foto n°. 3 e 4).
Foto n. 3 – contenitore cioccolatini
Molti sacchetti contenenti materiali in commercio (ad
esempio l’elettronica) si possono impiegare nella
lavorazione sotto vuoto di piccoli pezzi in tessuto di
vetro o carbonio.
I vecchi compressori per frigoriferi (quelli per congelatori dovrebbero essere più potenti) si possono
impiegare per ricavare piccoli compressori
per l’aria oppure per creare macchine per
la lavorazione sottovuoto (come da un
vecchio progetto di Urs Shaller, materia
per un prossimo articolo?), dipende da
quali tubi utilizziamo come entrate e uscite
del flusso.
Le tovaglie, gli asciugamani e le camicie
che la mamma o la moglie gettano perché
inutilizzabili si possono ridurre a utili
stracci per il laboratorio.
Per incollare o tirare i termo retrattili non
ho mai impiegato l’apposito attrezzo in
commercio ma un vecchio ferro da stiro a
Foto n° 4 – passi della lavorazione
vapore dismesso.
L’ultimo lavoro riguarda il riutilizzo delle ruote di una bicicletta per bambini recuperata dalla
discarica comunale, dopo averle smontale dal telaio,
ovviamente quanto rimasto l’ho riportato dove l’avevo
preso. Fatto due supporti in alluminio le uso per montarle
sul cassone dei modelli per il trasporto dello stesso dal
parcheggio all’area di lancio.
Come si può vedere basta un po’ di fantasia e molte cose si
possono riutilizzare, quelli elencati sono solo alcuni piccoli
esempi.
È questa una filosofia molto attuale e che io ho imparato
da mio padre che non buttava mai niente, mi capita tuttora
di utilizzare vecchie viti che lui ha raccolto negli anni,
quasi tutto primo o poi diviene utile.
Danilo in riciclaggio
6