Parola noi - Diocesi di Como
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Parola noi - Diocesi di Como
P A G I N A 2 RIFLESSIONI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 30 GENNAIO 2010 NARRATIVA PER RAGAZZI NOVITÀ IN LIBRERIA LA VITA COME VIENE GIORNO DELLA MEMORIA L a vita come viene è un bel romanzo della scrittrice francese Anne-Laure Bondoux: la sua scrittura sincera e le sue storie crude ed emozionanti, giocate fino ai limiti, ne fanno una autrice di grande qualità (con l’eccellente Le lacrime dell’assassino vinse in Francia nel 2004 il prestigioso Prix Socieres, e nel 2009 in Italia il Premio Andersen). Patty e Maddy sono due sorelle molto diverse tra loro: l’una – 15 anni – è timida, riflessiva, assennata, l’altra – la sorella maggiore, ventenne – è un tipo fuori di testa, piercing, zeppe altissime, smalto sulle unghie color blu laguna. Fin qui nulla di particolarmente anomalo: se non fosse che, dopo la tragica morte dei genitori in un incidente stradale, loro due sono l’una la famiglia dell’altra, nel senso che il giudice tutelare ha affidato la sorella minore alla maggiore. Il problema è che Patty è incinta, e se la notizia venisse scoperta, i servizi sociali manderebbero Maddy in un istituto. Ecco perchè le due sorelle decidono di non cambiare i loro programmi per l’estate: trascorreranno il mese d’agosto in Ardeche, nella casa di campagna lasciata loro in eredità dai genitori. Il parto è infatti previsto per settembre, a meno che Patty non abbia detto una delle sue bugie … Il romanzo è scritto in prima persona. È Maddy a raccontare: il suo dolore straziante e il suo desiderio insopprimibile di felicità, la sua fatica di adolescente scaraventata anzitempo nell’età adulta, e il quotidiano con Patty, così sciagurata, immatura, ma piena di vitalità. E poi c’è la storia degli olandesi, e Sander che fa battere il cuore a Maddy, e la notte di febbre, e il parto … e lui, Robinson, il piccolo di Patty: anche lui solo al mondo, un naufrago come Maddy, sperduti nell’oceano della vita. E arriva anche Luigi, il suo papà: e lui non scappa. Davvero un romanzo ricco di spunti per riflettere, ed una let- tura stimolante: pubblicato dalla san Paolo nella Narrativa per ragazzi, è molto piacevole anche per un pubblico adulto. Ed ha certamente un insegnamento positivo, che Maddy sintetizza in un messaggio ai suoi genitori: “Vi ringrazio per avermi dato la vita. Anche quando ci tocca mandarne giù di cotte e di crude, ne vale comunque la pena”. ELENA CLERICI ANNE-LAURE BONDOUX, La vita come viene, San Paolo, pagine 242, euro 15,00. TESTIMONI DELLA COSCIENZA Come ha scritto tempo fa Claudio Magris sul Corriere della Sera, “oggi si sente la necessità di scelte operate secondo coscienza, di persone capaci, nelle più svariate circostanze, piccole o grandi, di dire no. Questo monosillabo è una delle più belle, forti e poetiche parole del vocabolario: è con un no, con una contestazione dell’esistente, con un rifiuto della realtà del momento – la quale pretende sempre di essere l’unica possibile e la migliore – che inizia ogni valore” (8 aprile 1990). Questo libro di Anselmo Palini, ora alla seconda ristampa, intende proprio proporre un percorso storico con la presentazione di figure esemplari, alcune delle quali pressoché sconosciute, che, in circostanze e situazioni spesso drammatiche, hanno saputo dire no alle pretese del potere, anteponendo le ragioni della coscienza perfino a quelle della sopravvivenza. Il filo rosso che unisce tutti i personaggi qui presentati è la fedeltà a dei valori e a degli ideali, a dei principi morali assoluti, non negoziabili, che, in un certo momento storico, sono stati ritenuti superiori alle leggi dello Stato. Vi sono nel libro innanzitutto dei personaggi realmente esistiti: Socrate, il grande filosofo ateniese del quinto secolo avanti Cristo; Massimiliano di Tebessa, un giovane cristiano del terzo secolo che si rifiutò di entrare nell’esercito romano; Tommaso Moro, uno dei maggiori umanisti del Cinquecento, cancelliere di Enrico VIII; Pavel Florenskij, uno scienziato russo, un pope ortodosso che oggi viene considerato il “Leonardo da Vinci” della Russia, morto in un gulag staliniano; Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che osò dire no all’esercito di Hitler e che recentemente è stato beatificato; gli studenti della Rosa Bianca e il loro professore Kurt Huber, che si opposero a Hitler con la forza disarmata della parola. Poi vi è la figura di Antigone, ossia una creazione letteraria. La presenza di questa protagonista dell’omonima tragedia di Sofocle è dovuta al fatto che in Antigone, per la prima volta nella storia della letteratura, si pone il problema del contrasto fra la legge dello Stato e “le leggi degli dèi”, ossia delle norme sentite come superiori. ANSELMO PALINI, Testimoni della cosceinza. da Socrate ai nostri giorni, Ave, pagine 304, euro 13,00. a cura di AGOSTINO CLERICI Il libro racconta, come in un reportage giornalistico, il viaggio degli studenti e dei pensionati lombardi che in treno raggiungono i campi di concentramento in Polonia. Questo viaggio è già alla quinta edizione di una iniziativa voluta dalla Provincia di Milano. Il treno della Provincia di Milano è stato gemellato con quello dei sindacati Cgil e Cisl di altre Province italiane: in tutto 1200 fra studenti, lavoratori e pensionati, oltre ai giornalisti al seguito. Venti ore di lentissimo viaggio, sulle tracce dei deportati (605 ebrei che partirono dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 30 gennaio 1944). È un lungo viaggio attraverso l’Europa che scava in tutti un segno indelebile. Assieme ai ragazzi viaggiano, oltre ai pensionati e ai giornalisti, anche musicisti, studiosi e insegnanti. Durante il viaggio, la carrozza ristorante diventa il centro propulsivo e anche creativo del “Treno della Memoria” che avanza tra i ricordi, senza fermarsi. Infatti, si canta, si leggono i libri-testimonianza di Primo Levi, si fanno riflessioni, aiutati dalle testimonianze degli ultimi sopravvissuti, ci si scambia idee e punti di vista su quegli eventi che sembrano oggi incredibili. Per gli studenti delle scuole superiori lombarde sono momenti intensi e preparatori alla visita del campo di concentramento di Auschwitz. Questo viaggio è voluto per costruire la Memoria delle atrocità del nazifascismo e contribuire a porre le premesse, coinvolgendo in questo compito i giovani in prima persona, perche ciò che è accaduto non accada mai più. L’assenza della Memoria è perdita dell’identità, con il rischio che prevalga quella che Primo Levi ha definito “zona grigia”, cioe quella parte del nostro animo che cerca di sfuggire alle responsabilità. Il libro è arricchito di testimonianze e fotografie e della Presentazione di Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera. STEFANIA CONSENTI, Binario 21. Un treno per Auschwitz, Paoline, pagine 160, euro 13,00. Ecco un modo interessante di introdurre i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni al drammatico tema della Shoah. Questo libro raccoglie sotto forma di racconti, lettere e testimonianze i fatti di quegli anni: dal 1938 quando Mussolini, per emulare Hitler, promulga le leggi razziali, al 1945, anno in cui l’Italia viene liberata dai tedeschi. I protagonisti sono sempre bambini e ragazzi ed è il loro punto di vista sulla guerra e le sue conseguenze, sulle barbarie perpetrate e le continue vessazioni subite, ad essere narrato. Sono i loro drammi, le loro domande e le loro sofferenze a essere trascritti sulla pagina. Accanto alla narrazione, si snoda un secondo livello di scrittura, più puntuale e giornalistico, fatto di didascalie alle illustrazioni, che introduce i ragazzi ai fatti della Shoah con dati e contenuti storici. Si tratta di una sintesi sul «pianeta lager», esauriente, più propriamente storica, ma accessibile ai giovani lettori, utile strumento per capire i dettagli che la narrazione lascia trasparire: un aiuto per fissare meglio il racconto. L’autrice del libro, Luciana Tedesco, aveva cinque anni quando nel 1938 furono promulgate le leggi razziali. La persecuzione antiebraica cominciò anche contro di lei. LUCIANA TEDESCO - illustrazioni di ANNA DALLA MURA, Ragazzi nella Shoah, Paoline, pagine 124, euro 13,00. QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C Parola FRA noi GER 1,4-5.17-19 SAL 70 1COR 12,31-13,13 LC 4,21-30 Il presente è il solo tempo per domandare e per ricevere di ANGELO SCEPPACERCA QUARTA SETTIMANA del Salterio RAGGIUNTI DALL’AMORE DI DIO... OGGI! I l centro del Vangelo è in una indicazione temporale: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Nel Vangelo compare poche volte, pronunciata dagli angeli ai pastori (“oggi per voi è nato il Salvatore”); a Cafarnao, dopo la guarigione del paralitico, tutti dicono, a bocca aperta, “oggi abbiamo visto delle cose meravigliose”. Poi, per tre volte, è Gesù che la pronuncia, rivolgendosi a dei peccatori: a Zaccheo (“oggi”, in questa casa, è entrata la salvezza), a Pietro (“oggi”, prima che il gallo canti, mi avrai rinnegato tre volte), al buon ladrone (“oggi” sarai con me in Paradiso). Poi c’è l’oggi del pane quotidiano chiesto nel Padre nostro. Infine, l’oggi del padre che aveva due figli e dice ad entrambi: “oggi” andate a lavorare nella mia vigna. Il primo dice subito di sì, ma poi non ci va; l’altro dice di no, poi si pente e va a lavorare. Oggi è il presente, il solo tempo che abbiamo per domandare e per ricevere, per credere e per sperare, per amare e ricominciare. È l’unica sapienza, non solo cristiana. Un aneddoto ebraico dice che l’angelo Gabriele fu mandato da Dio per fare dono della vita eterna a chi avesse un momento di tempo per riceverla. Ma l’angelo tornò indietro e disse: avevano tutti un piede nel passato e uno nel futuro, non ho trovato nessuno che avesse tempo. Tutta la vita è in un attimo, questo, in cui siamo raggiunti dall’amore di Dio che è salvezza, misericordia, speranza. Un attimo che è così carico di vita da estendersi a tutto il tempo, il passato fino all’origine e il futuro fino all’ultimo oggi, per sfociare in un attimo che è eterno a se stesso. Non è cosa facile per nessuno. A cominciare da Gesù che, proprio a causa di quell’oggi!, vede il volto di chi gli è davanti nella sinagoga passare dalla meraviglia alla collera. A quel punto nomina Elia ed Eliseo e i segni che quei profeti d’Israele videro compiersi fuori della patria, a favore di stranieri. Il problema non è accettare Gesù perché è figlio di un falegname, ma perché si presenta come medico per noi che siamo feriti e come salvatore perché siamo dei perduti. Il problema è riconoscersi così, feriti e peccatori. Nessuno è escluso da quelle cure e da quella salvezza. Ce n’è per tutti, anche fuori dai confini. Dio si muove per compassione. Di quella vedova, di quel lebbroso. Di quel terremotato. Se ti senti amato “oggi” ti senti amato sempre, fin da quando sei nato, anzi prima. È l’esperienza del profeta Geremia che ricorda l’origine della sua chiamata: “Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo...”. Prima che uno sia riconosciuto da un padre, Dio lo “conosce” ed è presente a lui. Se ti senti amato “oggi” scopri con immensa meraviglia con quanto amore sei stato voluto e quale disegno Dio da sempre ha pensato per te. “Ti ho stabilito profeta delle nazioni”, portavoce di Dio, brocca colma della sua stessa compassione. Difficile la vita del profeta, difficile la vita del cristiano. Il Vangelo non risparmia dalla sofferenza e dalla lotta di dover contestare il male e tornare a piantare – oggi – nella sua vigna, i valori più grandi, il diritto alla vita di chi sta per nascere e la sacralità del matrimonio, la giustizia e il diritto, la fraternità e la pace. Difficile, ma non impossibile. Basta guardarsi attorno e trovare testimoni, semplici e veri, un po’ dovunque: in una famiglia, sul lavoro, in missione. Anche in trincea, perfino sul patibolo. Durante l’ultima guerra mondiale un prigioniero condannato a morte scriveva alla moglie: “Tu sei per me il capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi”. È l’inno all’amore, il ritratto della carità. Che irraggia dal volto di Gesù, ma che cogli anche su quello dei suoi discepoli, anche oggi.