BOZZA 5 - Circolo Culturale Sardo *Grazia Deledda

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BOZZA 5 - Circolo Culturale Sardo *Grazia Deledda
Anno I / Maggio 2011
www.ilmessaggerosardo.com
EDITORIALE
Una nuova avventura
L
a Cooperativa Messaggero Sardo – costituita nel
1974 per contrastare la decisione della Regione sarda di
fermare la pubblicazione del
mensile “Il Messaggero sardo”, destinato agli emigrati
sardi e alle loro famiglie –
dopo 37 anni ha deciso di raccogliere una nuova sfida per
tentare di mantenere vivo il
legame tra la Sardegna e i sardi sparsi nel mondo.
Ancora una volta, infatti, la
Regione, approvando il programma messo a punto dall’Assessore del Lavoro con il consenso di tutte le istituzioni
interessate (Consulta dell’Emigrazione, Consiglio e Giunta regionali) ha, in sostanza, deciso di snaturare e quindi recidere
quello che per oltre sette lustri è stato l’unico vero cordone ombelicale che ha tenuto legati decine di migliaia di sardi alla loro
terra. Ha dimezzato le risorse (già scarse) necessarie per realizzare il giornale e farlo arrivare nelle case dei Sardi in Italia, nei
Paesi europei e nei cinque Continenti. Lo ha fatto non per mancanza di fondi ma per finanziare un programma televisivo che
potrà essere visto solo da una minima parte di emigrati sardi.
Ma il vero obiettivo, forse, era quello di far tacere una voce
libera e autonoma, autorevole e perciò credibile.
Nelle pagine interne del nuovo giornale troverete tutti i particolari del perché e del come si è arrivati a questa scelta. Troverete indicate anche le responsabilità di ciascuno degli attori di
questa vicenda. Appare francamente incomprensibile pensare
che il patrimonio di contatti e di esperienze accumulate in tutti
questi anni dalla Cooperativa, che facevano della Sardegna un
esempio nel campo della comunicazione con le comunità di
emigrati sparse nel mondo, sia stato liquidato con tanta superficialità da una classe politica distratta e senza memoria.
La Sardegna è terra di emigrazione. Lo è stata in passato e
continua a esserlo ancora oggi. L’archivio della Cooperativa e
“Il Messaggero sardo” rappresentano il più importante giacimento di memorie su questo aspetto della società sarda.
Per non disperdere questo patrimonio e per non recidere definitivamente il filo che lega i Sardi fuori dalla Sardegna e i loro
discendenti all’Isola abbiamo deciso di proseguire nel nostro
impegno anche senza il sostegno delle finanze regionali.
Abbiamo registrato una
nuova testata giornalistica e
abbiamo deciso di fare un
giornale online. Si chiama “il
Messaggero giornale dei sardi nel mondo online”.
Conterrà molte nuove rubriche ma continuerà a dare
visibilità alle comunità sarde sparse nel mondo e alle
iniziative delle loro organizzazioni. Sarà possibile scaricarlo e stamparlo.
Proprio per agevolare il
compito dei nostri lettori abbiamo scelto di ridurre il formato in modo che possa essere riprodotto in un foglio A4.
Anche il sito della Cooperativa “Il Messaggero sardo online”,
che può vantare oltre dodici milioni di pagine visitate ogni anno,
è stato profondamente rinnovato. Ospiterà oltre al giornale online anche una vetrina aggiornata dei fatti del giorno, una serie di
rubriche che vanno dalla cucina allo sport, dalla storia alla cultura, alla limba, compresi l’archivio dei numeri arretrati de “Il Messaggero Sardo” e gli indirizzi dei Circoli sardi.
Il successo della iniziativa dipenderà da noi. Se sapremo, come
in passato, raccogliere e rappresentare le giuste istanze dei Sardi fuori dall’Isola, avremo raggiunto il nostro scopo che è lo
stesso del 1974, dar
voce all’altra metà
In questo numero:
della Sardegna, quella che è dovuta partire
PRIMO PIANO
e che troppo spesso
viene dimenticata ed
emarginata. Quella
che, pur rappresentando una potenziale riATTUALITÀ
sorsa per lo sviluppo
dell’economia dell’Isola, viene considerata (nella migliore
delle ipotesi) solo una
AMBIENTE
opportunità per speculare sui sentimenti di
attaccamento per la
propria terra.
La beffa delle tariffe
Una Consulta
a porte chiuse
Giornata di studi
sulle migrazioni
Allarme nel golfo
dell’Asinara
PRIMO PIANO
RELAZIONE BILANCIO 2010 DELLA COOPERATIVA
Dalla parte degli emigrati
C
on il numero di Dicembre 2010 è
cessata la nostra collaborazione con
la Regione Sardegna per realizzare “Il
Messaggero Sardo”, il mensile destinato
agli emigrati sardi sparsi nel mondo e
alle loro famiglie.
Collaborazione che era cominciata nel
1974, quando avevamo costituito la Cooperativa per far riprendere le pubblicazioni del giornale che erano state sospese. In questi 37 anni i rapporti con la
Regione non sono stati sempre facili. Il
continuo cambio di presidenti di Giunta
e di assessori ci ha sempre costretti a riaffermare la nostra autonomia come presupposto per continuare a fare de “Il
Messaggero Sardo” il filo di collegamento tra i sardi sparsi nel mondo e tra loro
e la Sardegna.
Il pieno sostegno del mondo dell’emigrazione organizzata e, più ancora, dei
singoli emigrati che apprezzavano il nostro impegno e il nostro lavoro, ci ha
dato la forza di superare diffidenze e difficoltà.
Poi, come sapete, la linea scelta dal
nuovo assessore, è stata quella di snaturare la periodicità, e quindi la funzione
stessa del giornale, per destinare risorse
a un programma televisivo. Una scelta
già risultata fallimentare in passato, più
utile forse a sostenere qualche emittente
locale in difficoltà che a potenziare la comunicazione per le comunità sarde nel
mondo.
Non abbiamo condiviso la scelta di
ridurre le pubblicazioni a cinque numeri bimestrali (sic!) in un anno. Lo abbiamo scritto ma l’assessore tecnico non
ha avuto neppure la sensibilità di convocarci per sentire le nostre ragioni, nonostante il nostro impegno quasi quarantennale al servizio degli emigrati e
della Sardegna. E quando, come a Lucerna durante il congresso della Federazione dei circoli sardi in Svizzera, si
sono levate proteste e critiche per una
scelta considerata sciagurata, ha scaricato tutte le responsabilità sulla Consulta dell’Emigrazione, quasi non fosse stato lui ad elaborare il Programma annuale che prevedeva lo snaturamento de “Il
Messaggero Sardo”.
La nostra proposta di realizzare per lo
stesso importo sei numeri (anziché cinque) con cadenza mensile per studiare
Mensile del Messaggero Sardo
Società Cooperativa a r.l.
Direttore responsabile
Gianni De Candia
Redazione e Amministrazione
Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari
Tel. 070 664214 - Fax 070 664742
Sito web www.ilmessaggerosardo.com
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Registrazione del Tribunale di Cagliari
n. 29/10 del 24-12-2010
ULTIM’ORA
I Sardi dicono No al nucleare
Il referendum regionale consultivo si è chiuso con un vero plebiscito Un monito che avrà conseguenze anche in campo nazionale
Schiacciante successo del referendum consultivo contro l’ipotesi di installare in Sardegna una centrale nucleare o di stoccare nell’Isola scorie radioattive.
Il quorum richiesto per questo tipo di consultazione referendaria è stato largamente raggiunto e largamente superato. Il risultato dello scrutinio è stato inequivocabile: i Sardi
quasi all’unisono hanno detto che in Sardegna non c’è posto per centrali atomiche o per
2
discariche nucleari. La percentuale, che ha
sfiorato il 98%, dei SI, con cui gli elettori si
sono pronunciati contro qualsiasi ipotesi di
installazione nell’Isola di centrali nucleari non
può lasciare dubbi e lascia intendere quale è
l’atteggiamento degli italiani verso questo
tipo di energia. La risposta contro l’ipotesi
che l’Isola venga scelta per costruirci una centrale nucleare è stata compatta in tutte le otto
province della Sardegna.
insieme le possibili soluzioni per non
modificare la periodicità del giornale è
stata fatta cadere nel vuoto, senza neppure un cenno di risposta.
L’incarico di fare il nuovo bimestrale
è stato affidato a un raggruppamento
temporaneo di imprese guidato da una
piccola casa editrice di libri e composta
dal giornale della diocesi di Cagliari e
un’azienda tipografica.
La documentazione presentata per
partecipare alla gara è stata ritenuta
conforme al bando. Aspettiamo di vedere come sarà il nuovo Messaggero. Di
una cosa siamo certi: la nuova gestione
– costituita forse con la prospettiva di
fare profitti – ha una scarsa conoscenza
delle problematiche dell’emigrazione
sarda, della sua storia e delle sue articolazioni.
Noi abbiamo deciso di non lasciare il
campo. Abbiamo mantenuto la sede storica di via Barcellona e registrato una
testata giornalistica online. Stiamo rinnovando e ammodernando il sito della
Cooperativa e presto saremo in grado di
riallacciare il legame con i nostri lettori.
Riteniamo questa soluzione penalizzante per i tantissimi (e sono i più) che
non hanno un computer, e per chi ama
leggere un giornale stampato su carta.
Non ci sono al momento le condizioni
per realizzare questo obiettivo. Stiamo
pensando di chiedere la collaborazione
dei circoli per stampare il giornale online e farlo avere almeno ai loro soci.
Insomma stiamo cercando ancora una
volta, a 37 anni di distanza, di difendere
il diritto dei sardi sparsi nel mondo a essere informati e sentirsi parte integrale
del popolo sardo.
Gli elettori hanno espresso la loro netta
contrarietà all’installazione nell’isola di questo tipo centrali per la produzione di energia
e non vogliono che siano individuati siti per
lo stoccaggio di scorie radioattive. Gli elettori non sono stati tratti in inganno neppure
dal fatto che per dire no al nucleare dovevano rispondere con un Si sulla scheda.
Nel Cagliaritano i SI hanno raggiunto il
96,66 per cento, nell’Oristanese il 98,17 per
cento, nel Medio Campidano il 97,77 per cento, nella provincia di Carbonia-Iglesias il
95,89 per cento e in quella di Olbia-Tempio i
SI sono stati il 96,39 per cento, nel Nuorese
il SI ha ottenuto il 97,78 per cento, nel Sassarese il 97,82 per cento, in Ogliastra il 97,60
per cento.
maggio 2011
PRIMO PIANO
La Consulta dell’emigrazione
riunita a porte chiuse
Per la prima volta dalla sua istituzione nel 1978 è stato vietato alla
stampa di seguire i lavori del “parlamentino degli emigrati”
L
a Consulta regionale dell’Emigrazione si è riunita il 15 aprile per approvare il Programma annuale di interventi per il 2011 che era stato approvato
dal Comitato di Presidenza nella riunione del 1° aprile.
Per la prima volta da quando il “parlamentino” degli emigrati è stato costituito, il 13 febbraio del 1978, la riunione
della Consulta, per espressa disposizio-
ne dell’assessore del Lavoro, si è tenuta
a porte chiuse e non è stato consentito ai
giornalisti di seguire il dibattito.
È la prima volta – come potrà confermare il vicepresidente vicario Domenico Scala, che della Consulta ha fatto parte
ininterrottamente dal giorno del primo
insediamento – che viene presa una decisione tanto prevaricatrice quanto dannosa per il mondo dell’emigrazione che
chiede visibilità e trasparenza. Per la prima volta dopo oltre trent’anni gli emigrati non potranno essere informati compiutamente sul come sono maturate le
scelte e le politiche messe in campo dalla Regione in loro favore.
L’assessore del Lavoro ha, forse, voluto evitare le brutte figure dell’anno precedente quando, dopo essersi accreditato come economista, aveva annunciato
politiche proiettate nel tempo, fino al
CONSULTA
Approvato il Programma annuale 2011
Meno risorse per l’emigrazione - Aumentati i contributi ai circoli Documento di solidarietà con gli immigrati
Piena solidarietà ai migranti della Tunisia ospiti in Sardegna, approvazione all’unanimità del programma annuale per l’emigrazione, netta contrarietà agli aumenti delle
tariffe dei traghetti che rischiano di impedire alle comunità dei sardi nel mondo di poter tornare nell’Isola. Sono i punti affrontati
oggi dalla Consulta regionale per l’emigrazione, riunitasi a Cagliari sotto la presidenza dell’assessore del Lavoro Francesco Manca. L’organismo, istituito con la legge regionale n. 7/1991, ha la finalità di coordinare gli interventi a favore dei sardi emigrati all’estero e in Italia.
Primo punto all’ordine del giorno non poteva che essere quello legato a quanto sta
accadendo nelle coste nordafricane con la
conseguente emergenza dei migranti. La
Consulta ha approvato a questo proposito un
documento unitario nel quale si legge, tra
l’altro, che “memori dell’esperienza vissumaggio 2011
ta nell’immediato dopoguerra, nei decenni
seguenti e ancora in atto, i rappresentanti dei
sardi residenti all’estero richiamano i valori
fondamentali e distintivi della Sardegna,
quali l’apertura e la solidarietà, come la manifestazione più autentica dello stile tipico
dei sardi e della loro disponibilità nei confronti di persone alla ricerca di una nuova
prospettiva di vita. La solidarietà della Consulta nei confronti delle popolazioni della
2020, e aveva chiesto un voto a “scatola
chiusa”, per rispettare i termini di legge
e poter spendere subito le risorse a disposizione. Purtroppo dei progetti e dei
programmi previsti nel 2010 pochi hanno visto la luce. Persino il programma
televisivo, per realizzare il quale sono
state tolte le risorse a “Il Messaggero sardo”, snaturandone la periodicità e, quindi, la funzione, dopo un anno non è ancora partito. Anzi non è stato neppure individuato il vincitore della gara d’appalto. E neppure una sola copia del giornale cartaceo, ridotto a cinque numeri bimestrali, è uscito dalle rotative.
Un fatto è incontrovertibile: la somma
messa a disposizione dal bilancio regionale è passata da quattro milioni e mezzo di euro a 3.800.000, con un taglio di
700 mila euro netti. C’è stato un lieve
ritocco per la quota destinata ai circoli
ma un drastico taglio ai fondi per i progetti regionali (le tematiche di questi progetti sono state rinviate a un futuro e fumoso Atto di Indirizzo sui contenuti del
quale la Consulta è stata tagliata fuori).
Di questo passo c’è poco da stare allegri. Dopo il giornale cartaceo dove cadrà la mannaia dei tagli?
Non resta che attendere.
Tunisia attualmente ospiti in Sardegna assume il carattere dell’esortazione a ricercare tutte le forme possibili per garantire ai
profughi del nord Africa un futuro di libertà, di dialogo e di collaborazione sincera tra
quanti hanno a cuore le dimensioni della
pace e del lavoro per tutti”.
L’organismo ha anche discusso e approvato all’unanimità il programma annuale
2011, che mette a disposizione 3,8 milioni
di euro, gran parte dei quali destinati alle
Organizzazioni dei sardi emigrati (federazioni, circoli, associazioni di tutela).
“Si tratta di una cifra importante – ha detto
l’assessore Manca – che servirà a rafforzare
diverse attività esistenti e sviluppare nuove
iniziative culturali non solo legate al folklore, per far conoscere la Sardegna anche al di
là degli stereotipi puntando tra l’altro su letteratura e cinematografia isolane che tanto
successo stanno riscuotendo nel mondo”. Ci
sarà spazio anche per migliorare le azioni di
comunicazione, lo sviluppo tecnologico e le
attrezzature informatiche dei circoli nel prossimo triennio. Diversi gli interventi a favore dei giovani nelle organizzazioni dei sardi
emigrati: il primo di questi sarà il grande
meeting in programma a giugno a Chia.
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PRIMO PIANO
EMIGRAZIONE
Promesse non mantenute
N
el dicembre del 2009, un mese dopo
essere stato nominato assessore del
Lavoro, il dott. Francesco Manca, dando
prova di grande sensibilità sociale, ha
insediato la Consulta regionale dell’Emigrazione. Riparando così a una dimenticanza della Giunta Cappellacci, che in
campagna elettorale si era spesa a favore di una più incisiva politica per l’emigrazione, ma poi aveva fatto trascorrere
dieci mesi prima di insediare il “Parlamentino degli emigrati”.
Nel suo intervento di saluto a una Consulta profondamente rinnovata e di nuovo allargata ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, l’assessore Manca
precisò subito l’impronta che intendeva
dare alla sua azione politica: puntare su
“la disponibilità all’ascolto, al confronto
e al dialogo, perché diverse posizioni
costituiscono una ricchezza”. “Vi invito
– aggiunse – a non avere nessuna paura
di esprimervi e di dire quello che pensate e di fare le proposte che ritenete più
opportune”.
«Il primo compito che la Consulta deve
affrontare – disse l’assessore – è la modifica e l’aggiornamento della normativa di riferimento, la Legge regionale n.
7, del 1991, vecchia ormai di 20 anni. Il
primo compito che vi affido e mi affido
– proseguì – è quello di cercare di fare
proposte capaci di cogliere le esigenze
che ha oggi il mondo dell’Emigrazione.
Si tratta innanzitutto di costruire un percorso capace di inserire in questo mondo
i giovani, altrimenti c’è il pericolo della
“scomparsa” di questo mondo».
Poi indicò anche l’esigenza di rimodulare la ripartizione delle risorse, per il
2010 quattro milioni e mezzo di euro (ol4
tre la metà dei quali spesi per
costi fissi per l’attività dei Circoli e delle Sedi).
Ritenendo che i costi per il
mantenimento della rete dei circoli sardi nel mondo – un patrimonio fatto di volontariato e
di impegno, costruito in oltre 40
anni di politica per l’emigrazione – potrebbero essere ridotti,
propose di utilizzare strutture
mobili, “ad esempio gli Hotel
una volta al mese”, quasi stesse parlando di riunioni di rotaryani.
Altro intervento proposto per ridurre i
costi fu il taglio delle risorse per “Il Messaggero Sardo”. “Penso – precisò – all’uso di tecnologie diverse, al satellitare,
le televisioni, penso all’analogico per ridurre i costi della carta e della spedizione, magari riducendo da 11 a 4 i numeri
da stampare”.
L’assessore Manca proseguì ricordando che grazie alla approvazione, entro il
mese di dicembre, della Finanziaria per
il triennio 2010-2012 “le risorse sono
immediatamente disponibili, e non si
deve aspettare mesi per poter programmare gli interventi”.
Raccogliendo l’invito al “confronto e
al dialogo” quasi tutti i consultori condivisero l’esigenza di porre mano alla legge n. 7 del 1991. Molti respinsero con
fermezza l’ipotesi di ridurre la periodicità de “Il Messaggero Sardo”. Tra gli
altri Pietro Schirru (Australia) rivolse
una preghiera all’Assessore: “non ci tolga il Messaggero Sardo perché è l’unico
legame che abbiamo con la Sardegna”.
Alberto Mario Delogu (Canada)
espresse perplessità sull’ipotesi di chiudere le sedi dei circoli e di intervenire
sulla periodicità de “Il Messaggero sardo”. «La fisicità del circolo come luogo
di incontro – sottolineò – è molto importante. Il circolo è percepito come la casa
lontana da casa. Per quanto riguarda il
Messaggero – affermò – è atteso e apprezzato. Tutti vogliono leggere il giornale di carta. Le nuove tecnologie vanno
bene ma strumenti come “Il Messaggero
sardo” sono insostituibili».
Anche Alberto Caschili (Brasile) si
pronunciò in difesa de “Il Messaggero
Sardo”. «Vanno bene le nuove tecnologie, ma “Il Messaggero” è atteso con impazienza da tutti i nostri conterranei.
Quando le pubblicazioni sono rimaste
sospese per quasi un anno – sottolineò –
venivamo assillati dalla richiesta del giornale». E Fausto Soru, (presidente del
Circolo di Sedan, in Francia), che in
Consulta rappresenta l’AITEF, incentrò
il suo intervento sulla difesa de “Il Messaggero Sardo”. “Quando il giornale è
stato sospeso per un anno – ha detto – la
gente era disperata caro Assessore, perché non aveva notizie di cosa stesse accadendo in Sardegna. Lasciatelo stare “Il
Messaggero Sardo” perché è troppo importante non solo per le notizie relative
al mondo dell’emigrazione e all’attività
dei Circoli, ma per la cultura, la storia,
le poesie, la lingua”.
L’Assessore Manca dopo aver ringraziato i consultori per la ricchezza del dibattito ribadì l’esigenza di intervenire per
modificare la vecchia legge. «Proviamo
ad indicare un percorso normativo – disse –, avanzate ipotesi di lavoro e le valuteremo. In quanto al piano triennale
2010-2012, noi faremo le nostre proposte, voi le vostre osservazioni e entro febbraio-marzo vi risponderemo. Per quanto riguarda “Il Messaggero sardo” – sottolineò l’assessore – non ho messo in
dubbio l’esigenza di mantenere in essere
il giornale cartaceo, ma di iniziare a intraprendere percorsi che si affaccino su
orizzonti nuovi, per migliorare e potenziare i sistemi di comunicazione».
Nel mese di Aprile 2010 la Consulta
venne convocata per esaminare il Piano
Triennale 2010-2012 e il Programma
annuale 2010.
L’Assessore Manca con grande enfasi, presentando le linee politiche programmatiche alla Consulta parlò di “strategie per conseguire gli obiettivi che vanno da qui al 2020; io non guardo a quando scadrà il mio mandato, che certamente
non durerà altri 10 anni”.
Essendo i tempi molto stretti l’Assessore chiese il voto “a scatola chiusa” sul
Piano Triennale 2010-2012 e sul Programma Annuale 2010 motivando la richiesta con l’esigenza di far approvare
il provvedimento dalla Giunta regionale nei termini di legge e poter mettere
subito a disposizione le risorse previste
in bilancio.
maggio 2011
PRIMO PIANO
Progetti regionali
Nel frattempo deve essere avvenuto
qualche contrattempo perché dell’esigenza “prioritaria” di raccogliere e formulare proposte per la modifica della legge
n. 7 del 1991 si sono perse le tracce.
Così come, a dispetto dell’impegno “al
confronto”, ad esempio, non sono state
tenute in alcun conto le richieste dei rappresentanti degli emigrati in difesa della
periodicità de “Il Messaggero sardo”.
Qualcosa deve essersi inceppato anche
nell’attuazione di molti degli ambiziosi
progetti illustrati alla Consulta, nonostante la dichiarata disponibilità delle
risorse.
Per i Progetti Regionali, “curati direttamente dall’Assessorato che definisce
ogni anno le tematiche, le linee di intervento e individua i soggetti destinatari
dei finanziamenti”, la somma destinata
dal Programma Annuale 2010 era di €
1.230.000,00.
Per i “Progetti a Bando” la cifra a disposizione era di € 190.000,00. Per i
“Progetti Nuove Generazioni: borse di
studio, summer
courses, corsi di
apprendimento
della lingua italiana, educational tours”, riservati ai giovani
sardi emigrati, o figli di emigrati, o discendenti, di età compresa tra 15 e 30
anni, la somma in bilancio era di €
300.000,00.
Per il “Progetto internazionale multiculturale”, un progetto di aggregazione
destinato ai giovanissimi discendenti di
sardi, di età compresa tra 15 e 17 anni,
la spesa prevista era di € 290.000,00.
C’erano poi i “Progetti di promozione
economica della Sardegna” per i quali erano a disposizione € 200.000,00; i “Progetti di promozione del patrimonio storico-culturale, artistico, antropologico e ambientale della Sardegna” per i quali era
prevista una spesa di € 150.000,00.
Ma c’era anche un’iniziativa di solidarietà in favore degli anziani (visite in
Sistemi informativi e reti di comunicazione
Il Programma Annuale 2010 prevedeva di “completare il sistema informativo
per l’emigrazione e migliorare la produzione di informazione con sistemi multimediali”, forte del convincimento che i
“sistemi informativi e internet sono gli
strumenti fondamentali”.
Il Programma prevedeva che “i servizi
di informazione destinati agli emigrati
saranno potenziati con l’utilizzo delle
nuove tecnologie, di TV e radio satellitari
e area telematica”. E per raggiungere lo
scopo – senza rendersi conto della contraddizione – puntava al “ridimensionamento” del periodico cartaceo “Il Messaggero Sardo”, disponibile anche online.
L’unico e insostituibile mezzo in grado di “garantire le relazioni costanti e
attive tra i cittadini sardi presenti nell’isola e nel resto del mondo e tra essi e
l’Amministrazione Regionale”, che era
il primario obiettivo previsto dal Programma 2010.
Nell’ambito delle attività destinate all’informazione – precisava il Programmaggio 2011
ma – è intendimento promuovere la creazione di una community virtuale in grado di raccogliere e condividere le realtà
sarde di eccellenza presenti nel mondo,
al fine di favorire il contatto tra persone
con alte qualifiche professionali affermatesi nei vari paesi in cui operano e tra
questi e la Sardegna. Si tratta in sostanza di implementare una banca dati interattiva capace di valorizzare intelligenze e talenti di prima, seconda, terza e
Sardegna degli emigrati partiti dall’isola oltre 40 anni fa, in condizioni di indigenza e, pertanto, non in grado di sostenere le spese per rivedere la propria terra e i loro parenti). La spesa prevista era
di € 100.000,00.
Di tutti questi ambiziosi Progetti nel
2010, che ci risulti, non ne è stato realizzato alcuno. Certamente non sono arrivati i giovani per i “summer courses” né
per gli “educational tours” e non sono
venuti in Sardegna neppure gli anziani.
Non risultano realizzati Progetti a
Bando, né quelli di promozione del patrimonio storico-culturale, artistico e
ambientale della Sardegna e neppure i
Progetti di promozione economica della
Sardegna.
generazioni successive e stabilire legami stabili, per incentivare nuovi impulsi
di crescita e sviluppo del sistema socioeconomico della Sardegna.
A Maggio 2011 l’unico obiettivo raggiunto è stata la sospensione delle pubblicazioni del periodico “Il Messaggero
Sardo”.
Il bando per un programma televisivo
settimanale (a ciò si è ridotto il pomposo
“utilizzo delle nuove tecnologie, di TV e
radio satellitari e area telematica”) è stato
pubblicato solo a fine anno e a fine aprile
non risultava ancora assegnato l’appalto.
Per quanto riguarda la pubblicazione
di “cinque numeri di un bimestrale” che
ha per testata “Il Messaggero sardo”, la
gara – alla quale non ha partecipato la
Cooperativa che da 37 anni realizzava il
mensile – è stata aggiudicata a un raggruppamento di imprese costituito da una
casa editrice di libri, una tipografia commerciale e il giornale della diocesi di
Cagliari. Ai primi di maggio erano ancora in corso le verifiche sui requisiti richiesti dal bando e secondo indiscrezioni le pubblicazioni dovrebbero cominciare a luglio 2011.
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PRIMO PIANO
TRASPORTI MARITTIMI
La beffa delle tariffe raddoppiate
P
er mesi le disperate proteste degli emigrati sardi, di fronte all’impressionante,
ingiustificato aumento delle tariffe marittime adottato all’unisono da tutte le compagnie di navigazione, quasi avessero agito
come un “cartello”, alla faccia della concorrenza e del libero mercato, sono cadute nel
vuoto. Il silenzio del Ministro dei Trasporti
di fronte ad un provvedimento così penalizzante per l’intera economia della Sardegna è
stato assordante. E dalla Regione non sono
venuti segnali forti. Poi c’è stata l’accorata
protesta lanciata l’Associazione albergatori
della Sardegna: grazie all’esagerato aumento
delle tariffe le prenotazioni estive sono paurosamente crollate e segniamo un decremento che si aggira sul 60 per cento.
Inevitabile: l’isola rimane al primo posto
nella preferenza degli italiani. La festività di
Pasqua l’ha confermato: si è riversata
una marea di villeggianti, giunti però
con l’aereo.
Ma ai più per venire in vacanza in
Sardegna è indispensabile l’auto, che,
ovviamente, può viaggiare solo via
mare. E i costi sono paurosi: tutte le
compagnie (Grandi navi veloci, Moby
lines, Sardinia ferries, oltre Tirrenia, che
ha autonomia fino a maggio) hanno aumentato i costi dei biglietti dal 60 fino
al 131 per cento.
Con le somme equivalenti è possibile recarsi in Puglia o in Croazia, con un soggiorno, oltre le spese di viaggio, di 10 giorni. Ed
è qui che si sono dirottate la maggior parte
delle prenotazioni.
E la Regione che fa? Si muove, seppur
con ritardo.
Per Pasqua, quando tutti gli italiani hanno
già deciso dove trascorrere le vacanze estive
in una grande kermesse tenuta a Olbia, Consiglio provinciale aperto a tutte le assemblee
comunali del Nord Sardegna, il presidente
della Regione, Ugo Cappellacci, ha ribadito
quanto affermato qualche giorno prima in una
conferenza stampa a Pula, in occasione dell’inaugurazione della Bitas, la Borsa internazionale del turismo attivo: il noleggio di alcune navi da parte della Regione per pratica-
TORINO
Manifestazione di protesta degli emigrati
La protesta contro il caro tariffe non è
limitata alla Sardegna: tutti i sardi residenti
fuori dall’isola sono mobilitati per far recedere le compagnie dalla loro decisione.
La prima, imponente protesta a Torino, in
piazza Castello, una “Sa die de sa Sardigna” rivisitata per chiedere il calo delle tariffe. Non è una scelta casuale. Da Vercelli, Biella, Novara, Rivoli e dagli altri circoli del Piemonte, appoggiati dai social
network che hanno suonato la grancassa,
giovani e vecchi, studenti e lavoratori, si
sono uniti per urlare la rabbia di tutti.
“La manifestazione – ha detto Enzo Cugusi, uno dei massimi esponenti del mondo dell’emigrazione – è stata civile ma rabbiosa. Volevamo far capire a tutti che il vergognoso stato dei trasporti da e per la Sardegna è un danno anzitutto per i sardi. E
che noi, in questo 28 aprile, non abbiamo
nulla da festeggiare: abbiamo solo da pro6
testare”.
Gli fa eco Jacopo Bechere, torinese figlio di emigrato: «Volevo andare in Sardegna, anche per far visita ai miei parenti di
Bultei, ma ripiego sulla Corsica: è più vicina, è vero, ma spendo 160 euro contro i
583 (due adulti, un neonato e auto) che la
Moby mi chiede per la Genova-Olbia. Con
quella cifra lo scorso anno sono andato a
New York».
Come lui, in molti, hanno rinunciato alla
Sardegna, nonostante affetti e vincoli inalterabili. Comunque li appoggiano in tanti:
Altroconsumo ha messo a disposizione un
account che ha registrato oltre 300 e-mail
in pochi giorni, mentre su Facebook sono
stati registrati circa tremila messaggi di
protesta. La quale si esaurisce qui? Neanche a parlarne: si pensa ad azioni clamorose, come il blocco, in piena estate, dei porti di Genova e di Livorno.
re tariffe agevolate. “È stato necessario intervenire perché sono state violate le regole
del libero mercato. Per Statuto – ha detto il
presidente – la Saremar, società di navigazione di proprietà della Regione, può curare
i collegamenti con il Continente, che potranno essere assicurati a prezzi analoghi a quelli
praticati dalle compagnie di navigazione negli anni precedenti: L’iniziativa segue di poco
il ricorso inviato all’Antitrust, che sta esaminando la rilevanza dei fatti segnalati”. In sostanza la Regione intende prendere in affitto,
in via sperimentale, due o tre traghetti da destinare alle rotte più trafficate, dal 15 giugno
al 15 settembre. Rischiando il ridicolo Cappellacci ha sentenziato: “Preparate le valigie,
veniamo a prendervi”.
Ma è tardi, come sottolineano gli esponenti
dell’opposizione. Possibile mai che una famiglia aspetti l’ultimo minuto per decidere
dove trascorrere l’estate?
Lo stesso giorno, nella stessa Fiera, l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi ha annunciato un’iniziativa per favorire il
turismo in bassa stagione. “Intendiamo garantire un rimborso di 30 euro a persona, con
un massimo di 90 euro a famiglia – ha detto – per chi trascorrerà almeno tre notti in una
struttura ricettiva”.
Le reazioni ai provvedimenti sono discordanti: la Confcommercio si mostra entusiasta, le opposizioni attaccano: rimarcata
l’immobilità del governo, i senatori Francesco Sanna, Antonello Cabras e Gian Piero Scanu hanno presentato un’interrogazione al responsabile delle infrastrutture e dei
trasporti Matteoli per sapere “se il ministro abbia disposto una verifica riguardante la reale situazione dei prezzi praticati
dalle compagnie navali per quanto riguarda le rotte marittime da e per la Sardegna;
se la società Tirrenia SpA in amministrazione straordinaria continui a ricevere sovvenzioni pubbliche per la gestione dei trasporti marittimi su rotte onerose da e per
la Sardegna, ed eventualmente a quanto ammontino e quanto incidano nell’abbattimento dei costi su ogni specifica rotta; se il
Ministro intenda verificare direttamente, ovvero segnalare alla Autorità per la concorrenza ed il mercato, l’opportunità di una
puntuale verifica dell’astensione, da parte
delle compagnie marittime, da comportamenti scorretti; se il Governo, infine, intenda adottare misure di competenza volte
ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del
trasporto marittimo rivolto a ridurre gli svantaggi che derivano, a causa dell’insularità,
all’economia sarda nel suo complesso”.
In precedenza i deputati del PdL Mauro Pili
e Bruno Murgia avevano accusato le compamaggio 2011
PRIMO PIANO
gnie di aver messo in atto un cartello per aumentare in maniera ingiustificata le tariffe
delle navi passeggeri e manifestato l’intenzione di rivolgersi al tribunale e di promuovere un’azione popolare per far ottenere a
quanti hanno giocoforza acquistato il biglietto, un integrale risarcimento. “La Sardegna è
sotto sequestro” ha commentato Mauro Pili,
indubbiamente il più dinamico dei parlamentari eletti in Sardegna.
La Federconsumatori, dal suo canto, denuncia “come se non bastasse la drammatica
crisi del lavoro in Sardegna, negli ultimi tempi
si assiste, nella pressoché totale immobilità,
all’ennesimo colpo inferto all’economia e ai
lavoratori sardi: il caro-traghetti e la conseguente fuga dei turisti verso mete meno costose. Gli abnormi rincari hanno già prodotto
nefasti effetti sul comparto turistico e alberghiero, e questi si ripercuotono a catena anche su quei piccoli esercizi e aziende familiari (piccoli albergatori, bed & breakfast e
agriturismo a conduzione familiare, ristorazione) che vivono soprattutto o quasi esclusivamente delle risorse portate dal turismo.
E la Regione ben poco si sta mobilitando per
difendere l’economia sarda da un ulteriore
collasso.
“Nel frattempo, stanche di promesse e lasciate sole a gestire una situazione difficile,
alcune amministrazioni locali (come ad
esempio quella di Siniscola), assistendo
impotenti alle disdette vogliono manifestare i loro disagi mobilitandosi contro questa
situazione. E denunciano il dietro-front dei
turisti di fronte a tariffe marittime esagerate
con un cambiamento di rotta a favore di mete
Le ragioni dell’aumento spiegate da un esperto
Preside della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Cagliari e, soprattutto, docente di lungo corso di Diritto
della navigazione, in predicato per la nomina a autorità portuale, Massimo Deiana è, indubbiamente, uno dei massimi
esperti sardi del problema trasporti. C’è
un inspiegabile aumento delle tariffe:
qual è la sua opinione?
“Non si tratta di un fenomeno inspiegabile: la spiegazione c’è, eccome. C’era
una convenzione con la Tirrenia, che imponeva alla società di navigazione di
mantenere i prezzi contenuti. Le concorrenti sono state costrette a uniformarsi.
La convenzione è scaduta quattro anni fa,
ma è andata avanti per inerzia, senza che
nessuno se ne curasse. Ora la Tirrenia si
è sgretolata e, com’era inevitabile, ha lasciato spazio al libero mercato. Che ha
consentito a ogni compagnia di praticare
le tariffe ritenute più remunerative”.
E sul possibile cartello tra le compagnie, dopo la morte virtuale della Tirrenia, ha le idee chiare:
più economiche come la Puglia”.
Davanti a tutte queste prese di posizione
la Fasi poteva tacere? Assolutamente no Ha
messo a confronto due prenotazioni per i primi di agosto effettuate lo scorso anno e oggi.
Sulle Grandi navi veloci per la tratta di sola
andata Genova-Olbia si passa – per una fa-
SASSARI-OLBIA
Si parte, ma è solo
uno svincolo per l’aeroporto
L’annuncio il 29 aprile è di quelli solenni: “Parte la Sassari-Olbia. Sarà pubblicato
lunedì prossimo il bando di gara per i lavori
del lotto 9 della nuova strada”. La fonte
quanto mai autorevole, il presidente della
Regione, Ugo Cappellacci, nella veste di
Commissario straordinario incaricato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri per la
realizzazione dell’opera.
«I lavori – ha aggiunto Cappellacci – riguarderanno l’adeguamento tra Olbia e lo
svincolo con la strada statale 131 “Carlo
Felice” Diramazione Centrale Nuorese e il
potenziamento della viabilità attorno all’aeroporto della città».
“Andiamo avanti quindi con la massima
determinazione – ha aggiunto Cappellacci –
maggio 2011
fino al compimento di un’opera che, da incompiuta, deve diventare il simbolo di un
“nuovo inizio” per la nostra Regione superando ogni scetticismo”.
Soddisfatto “di questo importante risultato, frutto dello straordinario lavoro della
“L’accordo non è sottoscritto ma tacito e inesorabile. Le compagnie danno
la colpa all’aumento del costo del carburante, ma la verità è che hanno messo
nel conto un calo dei passeggeri, contrastato dall’aumento delle tariffe”.
Per quanto riguarda gli albergatori che
piangono perché le prenotazioni per l’estate sono in pauroso calo rispetto all’anno
precedente, risponde con decisione:
“ Ma per favore… Se pretendono viaggi a prezzo contenuto, che siano prima
loro a rivedere i prezzi. Gli alberghi hanno costi esosi, e anche questo serve a
condizionare in maniera negativa il flusso turistico”. E sul caro tariffe accusa e
fa il punto su possibili rimedi:
“Le responsabilità sono molte, soprattutto politiche: sia il governo nazionale
che, soprattutto, quello regionale sono
stati inadempienti. E qualsiasi iniziativa presa adesso, a ridosso della Pasqua,
sarebbe tardiva, perciò inutile. Perché
ciascuno ha già scelto di trascorrere
l’estate altrove, a prezzi low cost.
miglia di residenti, con auto e un bambino –
da 220 a 400 euro, con un aumento dell’81
percento. Se in nucleo familiare non è residente nell’isola, il costo passa da 540 a 805
euro. E così via con tutte le compagnie e su
tutte le rotte. Si tratta evidentemente di costi
enormi, che non tutti possono sopportare.
struttura del commissario governativo, Ugo
Cappellacci” l’assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu.
In fondo al comunicato della Regione si
scopre che il progetto del lotto IX della Sassari-Olbia prevede, l’adeguamento della Statale 199 tra la 131 Dcn e la 125, compresa
la bretella per l’aeroporto. Lo sviluppo del
lotto ha un’estensione di 2,6 chilometri. Il
nuovo lotto – precisa la nota – consentirà un
aumento della velocità di percorrenza media sino a 110 chilometri orari. Ma solo per
poco più di due chilometri e mezzo.
L’importo complessivo dell’appalto è di
quasi 38 milioni di euro. Meno di un decimo delle risorse che servirebbero per realizzare la Sassari-Olbia a quattro corsie.
Insomma quello che verrà messo in cantiere è praticamente uno svincolo per l’aeroporto. I lotti relativi alla Sassari-Olbia, la
strada della morte con le sue decine di vittime, restano ancora sulla carta. E chissà fino
a quando.
7
ATTUALITÀ
Il “trenino verde”
un’occasione non sfruttata
In un convegno di Italia Nostra a Osilo denunciata la carenza di progettualità - Un mercato potenziale di cento mila passeggeri ogni anno
L
a Sardegna dispone di un’importante risorsa non sfruttata, le linee ferroviarie
a scartamento ridotto quelle, per intenderci
dei “Trenini verdi”. Si stima un mercato potenziale di almeno centomila passeggeri
l’anno, ma manca un’offerta capace di rispondere in modo adeguato a questa richiesta, capace di generare un giro d’affari di
sicuro interesse sia per gli operatori turistici sia per i comuni che ricadono lungo le
linee delle strade ferrate minori.
Dal convegno “Per non dimenticare, prospettive turistiche delle linee ferroviarie attive e dismesse”, promosso da Italia Nostra,
che si è tenuto nei locali del “Monte granatico” di Osilo è emerso che i turisti che chiedono di viaggiare sul trenino verde ci sono,
manca un efficiente impianto organizzativo.
Gli esperti che si sono alternati al microfono, coordinati da Antonio Arcadu (Italia
Nostra), hanno lanciato un messaggio importante: la promozione del turismo nelle
zone interne può passare sui binari delle vecchie ferrovie.
La formula è stata sperimentata con successo l’estate scorsa,
quando un gruppo di turisti, ad Alghero, sono stati invitati a salire
sul trenino verde e portati a Osilo,
sulla vecchia strada ferrata, con
l’intento di trascorrere una giornata diversa. Lontana dai ritmi frenetici delle località costiere, la comitiva, composta da vacanzieri italiani e stranieri, ha riassaporato il
piacere sottile di un viaggio, a velocità ridotta, a bordo del vecchio convoglio immerso in un paesaggio inconsueto, a contatto con
un patrimonio naturalistico straordinario.
Nel piccolo centro collinare a pochi chilometri da Sassari, hanno visitato i tortuosi e
caratteristici vicoli del centro storico, tra
chiese antiche e vedute panoramiche mozzafiato. Il pranzo è stato un’immersione totale fra le specialità tipiche della zona. In
serata, dopo una giornata indimenticabile,
sono stati riaccompagnati ad Alghero. Il
buon esito dell’operazione si deve anche al
gruppo “le ragazze del Respiro dell’Arte,
donne di Osilo” che ha contribuito fattivamente alla riuscita della manifestazione organizzata dal Comune.
“A consuntivo di quell’iniziativa abbiamo avuto un gradimento straordinario – ha
detto il sindaco di Osilo, Nanni Manca – e
il ricordo di quei turisti rappresenta il valore aggiunto su cui vogliamo impostare il
La Sardegna in vetrina alla Borsa di Berlino
Grande successo per la Sardegna alla
Borsa internazionale del turismo di Berlino. Cinquanta operatori sardi, accreditati
dall’Assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio, compresi alcuni leader nel settore ricettivo - alberghiero, hanno
proposto a un pubblico tedesco da record
(180mila presenze nell’arco dei cinque giorni di fiera) l’unicità dell’offerta turistica isolana in uno degli appuntamenti di settore
storici (la prima edizione risale al 1966) e
più importanti nel panorama internazionale, secondo soltanto al Wtm di Londra in
ambito europeo.
All’edizione 2011 dell’Itb (Internationale tourismus börse) di Berlino, undicimila
espositori, in rappresentanza di 180 paesi di
8
tutti i continenti, hanno occupato uno spazio espositivo di 70 mila metri quadri e sono
state calcolate ben centottantamila visite.
Tantissimi i visitatori che hanno affollato costantemente nell’arco dei cinque giorni
espositivi lo stand dell’Enit (Ente nazionale del turismo) che ha ospitato le proposte di vacanze in Sardegna, una combinazione di bellezze naturali (coste e paesaggi
dell’interno) e di cultura, tradizioni ed enogastronomia. Una vetrina importante e affascinante per un pubblico che rappresenta
la ‘roccaforte’ del flusso turistico nell’Isola, garanzia di presenza a sette cifre. Un
trend che dovrebbe essere ulteriormente migliorato nell’anno in corso. L’ottimismo
sulle previsioni 2011 è incoraggiato dai dati
progetto di valorizzazione delle ferrovie
storiche”.
“In Sardegna si contano ben seicento chilometri di ferrovie a scartamento ricotto –
ha ricordato Giusepe Roggero, responsabile
della direzione di esercizio delle ex Ferrovie della Sardegna – ci vuole la volontà di
riqualificarle per utilizzarle con finalità diverse da quelle che tempo fa ne hanno consentito la realizzazione”.
Si tratta di linee che attraversano zone
bellissime, difficilmente raggiungibili in
macchina e a piedi. Un’offerta turistica intelligente e diversa che finalmente presenta
una Sardegna inconsueta, fatta non solo di
mare e spiagge, ma anche di sentieri, natura
selvaggia e tradizioni millenarie.
“La domanda c’è – ha fatto notare Alessandro Boccone, direttore commerciale dell’Arst, gestione Fds – se si estende al Nord
della Sardegna lo stesso impegno finanziario e l’uguale supporto che ha rilanciato la
tratta di Mandas attualmente unica in esercizio”.
Il progetto può essere già realizzato come
un mosaico da ricomporre. Esistono infatti
già, in parte, piste ciclabili, sentieri di
trekking, stazioni di sosta, ippovie, parchi
naturalistici che dovranno affiancare le vecchie linee ferrate, così da rendere del tutto
appetibile l’offerta oggi solo potenziale.
Antonello Cugia, presidente della sezione di Sassari di Italia Nostra, ha ricordato
che il primo studio di fattibilità, con tanto
di cifre e rilevazioni, risale all’ottobre del
1968. Cugia ha suggerito di realizzare un
programma settimanale, con partenza da
Alghero o altri bacini di utenza turistica della
Sardegna e destinazioni giornaliere a Osilo,
Nulvi, Perfugas, Bortigiadas, Tempio e Calangianus. “Occorre un’azione sinergica - ha
concluso il presidente di Italia Nostra - un
programma stilato dai comuni interessati con
il sostegno della Provincia e della Regione”.
sulle prenotazioni già effettuate e previste,
forniti all’Enit da alcuni dei tour operator
europei più rinomati e attendibili (Tui, Neckermann, Dertour, ITS Reisen, FTI e Studiosus). Tutti registrano un forte aumento
per le destinazioni italiane (dal 10 al 30%,
con punte per alcune località del 60%), con
la Sardegna, come sempre, tra le mete preferite.
Per la Sardegna – ha detto l’assessore
del Turismo, Luigi Crisponi - il mercato tedesco è un bacino fondamentale che alimenta
costantemente e in maniera massiccia le
strutture ricettive e tutti gli operatori del
settore, già a partire da aprile sino ad autunno inoltrato. In Germania la crisi economica si avverte, ma incide meno che altrove,
un vantaggio per la nostra Isola, da decenni
meta preferita per il flusso turistico tedesco”.
maggio 2011
PRIMO PIANO
AMBIENTE
Allarme ambientale
nel golfo dell’Asinara
Una marea nera ha invaso spiagge e scogliere del nord Sardegna
dopo un incidente nella centrale termoelettrica di Fiume Santo
I
l rischio di un disastro ambientale nel
Golfo dell’Asinara a seguito dello
sversamento in mare di quasi 50 mila litri di olio combustibile durante lo scarico
di una nave cisterna nella centrale termoelettrica E.On. di Fiume Santo è stato definitivamente scongiurato. Dopo i primi,
immediati interventi di bonifica del litorale con l’asportazione dei grumi di catrame depositati sugli arenili da Porto
Torres fino a Santa Teresa Gallura, ora è
la volta del «piano di caratterizzazione»,
lo strumento tecnico attraverso il quale la
società specializzata chiamata da E.On. è
passata alla fase di verifica delle condizioni di igienicità delle spiagge.
Il piano di caratterizzazione, approvato a marzo nel corso di una conferenza
di servizi, ha diviso l’area degli interventi
in quattro settori. Su ognuno di questi i
tecnici hanno prelevato carote di sabbia
a profondità differenti, seguendo le indicazioni delle carte. Ai campioni è stato
dato un codice identificativo con il quale
sono stati inviati ai laboratori per le analisi. Se i risultati saranno positivi, cioè
non verrà rilevata più traccia dell’inquinante, le spiagge verranno di volta in
volta riaperte alla fruizione dei cittadini.
Nessun problema invece per la balneazione che non è mai stata messa in discussione. Il tipo di olio combustibile finito in mare si raggruma a contatto con
maggio 2011
l’acqua e galleggia fino a spiaggiarsi.
Ben più grave sarebbe stata la situazione se le sostanze inquinanti si fossero depositate sui fondali. I lavori
procedono a ritmo sostenuto per non
compromettere la stagione turistica.
L’incidente si è verificato l’11 gennaio al pontile di Fiume Santo durante le operazioni di scarico dell’olio
combustibile destinato ai gruppi 1 e
2. La causa, è stato accertato qualche
giorno dopo, una fessurazione nella
pompa dell’oleodotto della larghezza
di alcuni millimetri. Invisibile ad occhio
nudo perché la pompa, cioè i primi cinque metri dell’oleodotto, è stata erroneamente collocata al di sotto della banchina. La sfortuna ha avuto la sua parte.
L’olio combustibile ha cominciato a fluire sotto la banchina mentre il bacino
dove stava la nave, circondata dei pannelli galleggianti, non presentava alcuna traccia di inquinamento.
Solo nel pomeriggio del giorno dopo è
stato scoperto il danno. Il combustibile
dopo essersi infilato sotto la banchina non
è stato fermato dalla barriera del molo.
Si è infilato in alcuni fori che stanno alla
base della barriera molo (l’esistenza dei
fori, sconosciuta ai tecnici di E.On., è
stata scoperta alcuni giorni dopo dai sub)
ed è finito in mare. L’allarme è scattato
alle 16.45, dodici ore dopo l’inizio dello
sversamento.
La conferma dell’orario è venuta da
un’immagine satellitare diffusa dal ministero dell’ambiente da cui si evince che
le chiazze di olio erano in mare fin dalle
10 del mattino del 12 gennaio. Un documento inequivocabile e inquietante allo
stesso tempo. Inequivocabile perché fissa con esattezza l’ora in cui è accaduto
l’incidente, inquietante perché aver dato
notizia della foto satellitare quattro giorni dopo significa che le immagini trasmesse a terra non avevano destato al-
cun allarme. Domanda: esiste in Italia
un monitoraggio dell’ambiente attraverso i satelliti? La risposta è no.
Il Golfo dell’Asinara, che è ritenuto
unanimemente un ecosistema delicatissimo, non dispone neppure di un radar
per il controllo delle navi in transito.
Eppure ce ne sarebbe un gran bisogno.
Oltre a monitorare le navi, funzionerebbe da deterrente verso i comandanti delle petroliere che spesso, allontanandosi
da Porto Torres, si liberano delle scorie
delle cisterne.
Se ne è avuta conferma anche nei giorni immediatamente successivi al caso
E.On. quando è stata segnalata la presenza di catrame anche in zone che non
sarebbero dovute essere interessate dallo
sversamento. I tecnici della multinazionale bene hanno fatto a effettuare campionamenti per confrontarli con la sostanza uscita dalla loro centrale.
Una cosa dovrebbe insegnare l’incidente dell’11 gennaio scorso: anche in
presenza dei controlli di sicurezza più
moderni l’incidente è sempre in agguato. Non c’è nulla al mondo che possa con
certezza eliminare il rischio. E allora,
preso atto che questa volta tutto sommato è andata bene, perché non si sono avuti
sono danni irreparabili, occorre pensare
che uno sversamento più massiccio dei
50 mila litri che hanno invaso il mare
avrebbe potuto trasformare il Golfo dell’Asinara in un deserto.
E allora la Regione dovrebbe chiedere
al ministero dell’Ambiente, un cofinanziamento per dotare l’area turritana di un
radar e di un controllo satellitare delle
zone a rischio. Lo ha fatto anni fa la Provincia di Benevento che si è dotata di un
collegamento satellitare per monitorare
costantemente il territorio e individuare
tempestivamente abusi e fonti di inquinamento del mare. Il servizio funziona e
proprio di recente l’Arma dei Carabinieri
ha stipulato una convenzione con la provincia campana per accedere al sistema
satellitare per prevenire eventuali casi di
abusivismo nel territorio.
Al momento, mentre è in corso il piano di caratterizzazione, un solo consigliere regionale, Franco Cuccureddu, ex sindaco di Castelsardo, ha presentato in
commissione ambiente alcune proposte
fra le quali l’installazione di un radar a
Porto Torres. L’incidente per molti è ormai dimenticato.
Gibi Puggioni
9
ATTUALITÀ
TURISMO
Un buono della Regione
in bassa stagione
L
a Giunta regionale ha deciso di destinare 2 milioni di euro al progetto
“Bonus Sardo Vacanza”, una sorta di
contributo per le spese di viaggio destinato ai cittadini dell’Unione Europea che
usufruiranno del trasporto navale per visitare la Sardegna. Il rimborso andrà da
un minimo di 60 a un massimo di 90
euro, e potrà essere fruito da passeggeri
(minimo due persone e massimo tre), che
soggiornino almeno tre notti nell’Isola.
L’annuncio della iniziativa per sostenere il settore delle industrie delle vacanze in crisi è stato annunciato dall’assessore del Turismo Luigi Crisponi.
«Il progetto – ha chiarito l’assessore –
è perfettamente coerente con le strategie
della giunta indicate nel Piano Regionale
di Sviluppo e indirizzate a favorire l’estensione della stagione turistica, attraverso
l’attivazione di strumenti immediatamente praticabili per favorire i flussi turistici
verso la Sardegna in periodi meno favorevoli. “Bonus Sardo Vacanza”, inoltre –
ha aggiunto Crisponi – è un utile strumento di contrasto alle difficoltà legate ai recenti aumenti tariffari del trasporto marittimo, con l’obiettivo di svolgere una
decisa azione di promozione dell’intero
territorio della Sardegna e di rilancio delle prenotazioni nel comparto turistico».
Il rimborso è indirizzato ai cittadini
della Comunità Europea che visiteranno
“Le ricette del mese”
la Sardegna nel periodo compreso tra il
2 maggio e il 3 luglio, e che avranno soggiornato per almeno tre notti esclusivamente in strutture ricettive classificate.
Le risorse saranno messe a disposizione dall’assessorato regionale del Turismo
e dall’agenzia Sardegna Promozione, che
parteciperanno ciascuna per un milione
di euro.
Alle associazioni di categoria delle
imprese maggiormente rappresentative
del settore turistico e alle associazioni dei
consumatori sarà affidato, nei punti di
imbarco (i porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Arbatax), il servizio consistente in un desk con operatori, dedicato alla ricezione dei visitatori
in ripartenza. Per poter usufruire del bonus, dovranno presentare il biglietto di
viaggio in originale, la ricevuta, sempre
in originale, della struttura ricettiva dove
hanno soggiornato che attesti il numero
delle persone che posso accedere al bonus (minimo due e massimo tre) e del
minimo delle tre notti trascorse.
Il rimborso sarà accreditato dalle associazioni di categoria convenzionate
entro 10 giorni dalla presentazione della
richiesta.
a cura di Gian Piero Pinna
PATÈ DEL GOLFO
RAVIOLI DI RICCI E BOTTARGA
(ingredienti per quattro persone)
(ingredienti per quattro persone)
– gr. 300 di pesci misti freschissimi
– gr. 10 di capperi
– gr. 200 di maionese
– sale
– gr. 300 di farina di grano duro
– gr. 50 di strutto
– gr. 100 di uova di ricci
– gr. 100 di bottarga grattugiata
– un peperoncino
– gr. 200 di pomodori freschi passati
– gr. 3 di prezzemolo tritato
– gr. 80 di olio extra vergine di olivo aromatizzato all’aglio
– sale
Procedimento:
Cuocere a vapore la polpa dei pesci, frullarli insieme alla
maionese e ai capperi, aggiustare di sale e servire disponendo il patè su delle conchiglie di San Giacomo.
BRUSCHETTA AL PEPERONCINO
(ingredienti per quattro persone)
– gr. 300 di pane casereccio raffermo
– gr. 3 di peperoncino in polvere
– gr. 30 di olio extra vergine di oliva aromatizzato all’aglio
– sale
Procedimento:
Tagliare a fette il pane raffermo, friggerlo nell’olio extra
vergine di oliva aromatizzato all’aglio, spolverarli di sale e
peperoncino rosso macinato e servirli adagiati su foglie di
alloro.
10
Procedimento:
Gramolare la farina di grano duro insieme allo strutto e un
poco di acqua tiepida salata, stendete la sfoglia, adagiatevi
sopra le uova di ricci precedentemente insaporite e amalgamate con la metà della bottarga, ricoprite con altra sfoglia,
ritagliate a quadretti regolari e mettete a bollire per pochi
minuti in acqua calda: la cottura non deve protrarsi per più
di quattro minuti per non alterare il gusto dei ricci.
Scolate e condite con una salsina veloce, precedentemente
ottenuta facendo rosolare i pomodori freschi passati con l’olio
aromatizzato all’aglio e insaporiti con un pizzico di sale.
Dopo aver scolato e condito i ravioli, spolverate col prezzemolo tritato e la restante bottarga grattugiata e servite.
maggio 2011
PRIMO PIANO
CULTURA
Ricordo di Franco Putzolu
artista geniale e sensibile
marzo 1998
Q
uando muore un amico a cui vuoi bene,
che stimi, che hai sempre ritenuto unico, ma che per gli ineluttabili percorsi della vita hai perso di vista da tanto tempo,
dopo il dolore ti chiedi: “Ma sono riuscito
a fargli capire, nei periodi che ci siamo frequentati, quanto apprezzassi la sua persona e la sua arte?”.
Il dubbio ti rimane proprio per i modelli
culturali che la maggior parte degli uomini
della mia generazione ha ereditato e che a
sua volta tramanda, secondo i quali il ritegno è più “maschile” dell’espansività, il
“far capire” è più virile del dire. Poi arriva
la morte e ti rendi conto dell’assurdità dei
tuoi silenzi. Allora senti dentro l’urgenza
di ricordare a voce alta, di fare partecipi
gli altri dei tuoi pensieri, delle tue emozioni, dei tuoi affetti.
Di Franco Putzolu mi ha sempre affascinato la formidabile mitezza della persona, completamente diversa dalla forza del
suo tratto, dei suoi disegni, delle sue vignette, delle sue valutazioni degli avvenimenti. Poteva scherzare ed ironizzare con
un sorriso beffardo, poi però la sintesi che
ne scaturiva era graffiante, sarcastica o cruda, mai banale.
Lo conobbi nel periodo del mio lavoro
all’agenzia giornalistica Ansa, a partire dal
1980. Faceva i disegni per il “Messaggero
Sardo” e potevo ammirarli in anteprima
quando li portava in redazione a Gianni de
Candia, uno dei curatori del giornale che
maggio 2011
veniva spedito agli emigrati. Cominciammo a
frequentarci e pian piano
scoprii la sua storia artistica. Mi colpirono molto gli anni che aveva trascorso a Milano, tra difficoltà e speranze che costituirono la sua
prima vera scuola. Nei disegni di quegli
anni si formò probabilmente il netto contrasto tra il suo modo di vivere e quello che
era costretto ad osservare nel mondo. Per
quanti ammiravano la crudezza di quei tratti
era impossibile immaginare che l’autore
fosse tenero, ironico, sognatore, di grande
intelligenza.
Quelle sue capacità, rientrato in Sardegna, le mise a disposizione della sua isola.
Ma quanti capirono il suo impegno e la sua
arte? Certamente tanti anche se molto pochi furono in grado di aiutarlo e dargli i
giusti riconoscimenti. Il più importante fu
Vittorino Fiori, che lo volle all’Unione
Sarda come editorialista con la matita, anche se poi quel quotidiano progressivamente gli lasciò meno spazio, in modo esattamente opposto a quanto accadeva nei principali quotidiani italiani e nell’altro importante giornale regionale, “La Nuova Sardegna”, che alle vignette in stile putzoliano diedero sempre più risalto.
Proprio il giornale di Sassari, nell’estate dell’84, accolse una mia proposta, nata
dalla valutazione dei lavori di Franco Putzolu, di Gef Sanna, di Giuseppe Fadda, di
Lorenzo Vacca, di Primo Pantoli e di altri
artisti. Proposi la realizzazione di una rassegna della grafica satirica sarda. Riuscii
ad allestirla nei locali della Galleria Comunale d’Arte, all’interno dei Giardini
Pubblici, e Franco mi aiutò moltissimo con
la progettazione dei manifesti e l’ideazione del logo. Fu un grande successo di pubblico e dal confronto diretto tra le opere si
capì che il terreno sardo era molto fertile
per coltivare quell’arte. Ma non se ne fece
niente, probabilmente perché merce poco
vendibile. E questa indisponibilità a vendersi è stato l’altro grande insegnamento
di Franco. Non con proclami, dichiarazioni, gesti clamorosi. Con le sue scelte coerenti nei confronti di una cultura, di una
terra, di persone e di condotta di vita a cui
egli attribuiva valore altissimo. Se si analizzano le sue opere, sperando che prima o
poi se ne possa realizzare una raccolta antologica – finalmente finanziata adeguatamente dall’istituzione rappresentativa della sua terra a cui ha dedicato tutta la vita –
questa scelta emerge con grande forza. Proprio come la nettezza del suo tratto, espressione di idee e valutazioni profonde, contrapposta al suo silenzio, alla sua apparente remissività.
Appresa la notizia della sua morte, superato lo sconforto, ho voluto fare questo
esercizio di dedizione al suo ricordo. Ho
preso tre opere che negli scorsi anni mi aveva donato e che custodisco gelosamente: tre
espressioni diverse della sua arte.
La prima, la più antica, è datata 1981. È
una vignetta che mi rappresenta. Capelli
lunghi, occhiali, sono rinchiuso in una gabbia da uccellino su cui è affissa una targhetta, “ANSA” e dalla quale, non potendo uscire, cerco di afferrare tutte le altre
possibili forme espressive: un microfono,
libri, disegni. Non avevamo parlato a lungo. Semplicemente aveva capito che io ero
quella cosa lì.
La seconda è un’opera grafica che nei
giorni del referendum sul nucleare sarebbe
di straordinaria efficacia. In lontananza una
luce improvvisa da cui si sprigionano raggi e, in conseguenza di quelle radiazioni,
uno, due, tanti corpi che ruzzolano via.
Pochi tratti in bianco e nero, la formidabile, terribile, angosciata descrizione della
vita dell’uomo spazzata via.
La terza è forse in parte autobiografica.
È un dipinto con colori tenui, rosati. In un
angolo di un grande labirinto, un uomo piccolino, quasi nascosto, cerca un percorso
possibile per incontrare altri uomini.
Dopo il dolore e lo sconforto dei primi
giorni, di Franco Putzolu mi rimane una
grande lezione di vita. Un padre affettuoso e tenero, un sardo radicato nella sua
terra, un amico silenzioso e forte che ha
saputo dare molto di più di quanto ha ricevuto in cambio.
Ottavio Olita
11
CULTURA
Limbas e culturas de minorias
L
differenza diventano requisiti di relazione
e di scambio, in un nuovo orizzonte che
vede i giovani coinvolti in processi di comunicazione globale e di integrazione internazionale. Proprio per questo il sardo,
capace di far fronte alle esigenze dei nuovi
modi di comunicare, entra nella scuola non
come materia aggiuntiva e marginale bensì nella sua qualità e piena potenzialità
espressiva.
Gli stessi progetti scolastici vanno visti
e orientati verso un processo di coinvolgimento con la realtà territoriale e sociale del
proprio universo e di interlocuzione con le
realtà di altri paesi. È questo calarsi della
lingua negli spazi, modi e tempi di parola
in libertà che la salva dall’indebolimento
quantitativo e qualitativo del parlare privato e settoriale.
La terza parte del libro offre importanti
contributi scientifici con un’indagine sociolinguistica di Romina Pala, i vantaggi cognitivi del bilinguismo precoce di Annalia
Proietti, le esperienze didattiche friulane di
Alessandra Burelli.
La conclusione è affidata a Maria Vittoria Migaleddu con una riflessione puntuale
e articolata su “Bilinguismo come risorsa
naturale”. Nel mettere a frutto i contributi
degli sperimenti di altre minoranze linguistiche e di quelli emersi dalla esperienza di
progetti nelle scuole sarde, vengono messi
in evidenza i vantaggi individuali e ambientali del bilinguismo, anche alla luce dei risultati delle neuroscienze che evidenziano
gli effetti positivi del bilinguismo nello sviluppo cognitivo, nel favorire un’intelligenza maggiormente diversificata e una migliore capacità di astrazione.
La sfida è quello di un rinnovamento
metodologico e pedagogico ma è anche quella di sollecitare una politica linguistica che
è fatta di risorse e di investimenti materiali
e culturali.
Bachisio Bandinu
“Escalaplano e la poesia - Poetendi
e Contendi - Scalepranu in poesia”
data a Sandro Biccai di Sindia e una segnalazione per Arcangelo Mereu di Perdasdefogu.
Sono stati premiati anche gli alunni della
Scuola Media ed Elementare di Escalaplano:
Per la sezione poesia: primo classificato
Laura Serrau; secondo, ex aequo, Luigi Locci
e Chiara Podda (Scuola Media); terzo: Mirko Demontis (Scuola elementare).
Per la sezione Prosa: primo Giorgia Podda; secondo Guendalina Serra; Terzo Sara
Serra. Una menzione è stata assegnata a Cristian Laconi. Tutti i premiati della sezione
prosa sono della Scuola Media.
Durante la cerimonia, il presidente della
giuria e il sindaco hanno ricordato la figura
di Eliseo Spiga, l’ intellettuale sardo recentemente scomparso, strenuo difensore della
Lingua e della Cultura sarda, vincitore per
la sezione prosa nella prima edizione del
concorso di Escalaplano.
imbas e culturas de minorias, a cura di
Maria Vittoria Migaleddu, Loredana Rosenkranz e Salvatore Sfodello, offre un confronto di esperienze internazionali sui problemi delle minoranze linguistiche e dell’insegnamento bilingue e biculturale. Un libro
davvero stimolante per gli approfondimenti
teorici, e assai utile per i contributi di metodologia didattica e per le proposte di un possibile modello d’insegnamento organico e
scientifico. Nella divisione in tre parti, la
prima presenta alcune realtà delle minoranze in Italia, in Europa e in Canada, specificandone la legislazione e gli indirizzi di politica linguistica, con l’intento di un confronto con la realtà sarda.
L’apertura è di Salvatore Sfodello che
sottolinea l’importanza di una coscienza storica e politica da parte dei Sardi e soprattutto delle classi dirigenti, capaci di vedere
nella lingua e nella cultura sarda il dispositivo di una soggettività e di un ruolo operativo nell’affrontare il difficile rapporto tra
la realtà locale e la pressione della globalizzazione. A partire dalla propria esperienza
vissuta ricostruisce il percorso storico delle
battaglie sulla limba attraverso i contributi
di Michelangelo Pira, di Nazione Sarda, su
Populu sardu, S’iscola sarda, di Leonardo
Sole e di Giovanni Lilliu, per allargare poi
il discorso alle minoranze linguistiche italiane ed europee.
Alla luce di questo contesto pone la questione del bilinguismo, a cui gli studi più
recenti attribuiscono la capacità e il merito
di un maggiore sviluppo mentale e di una
più efficace capacità critica. Da qui l’urgenza
di una politica linguistica sarda che miri a
un insegnamento autenticamente bilingue e
biculturale da attuare attraverso appropriate
strategie metodologiche e didattiche. Un’os-
servazione importante è quella di una promozione della scrittura in limba per sedimentare esperienze scientifiche e letterarie,
promuovere la stabilizzazione linguistica e
facilitare i processi di memorizzazione, la
rilettura, la ripetizione e la citazione.
Questa prima parte trova la sua conclusione in un intervento di Maria Vittoria Migaleddu che osserva i limiti della Legge regionale (26/97) sulla lingua e cultura sarda,
soprattutto nella sua applicazione, con progetti scolastici spesso estemporanei e mirati più a un concetto vago di “cultura sarda”
che a un programma di esperienza linguistica e a un obiettivo di pratica bilingue. Ne
consegue una proposta di progettualità organica con dei riferimenti teorici precisi, con
un orientamento scientifico e culturale che
valorizzi la sperimentazione ma per trarne
un modello da mettere in atto e da elaborare
progressivamente. Viene posta la necessità
di partire dalla scuola materna, in cui è possibile praticare, quasi per gioco, un insegnamento trilingue, italiano-sardo-inglese, per
proseguire nelle scuole elementari e medie
con l’utilizzo della lingua sarda come lingua veicolare.
Nella seconda parte del libro vengono
presentate interessanti esperienze metodologiche e didattiche che allargano il campo
all’organizzazione scolastica, al ruolo dei
consigli di classe e al coinvolgimento delle famiglie. Loredana Rosenkranz rimarca
l’importanza e la capacità di ogni lingua
nel parlare il proprio mondo, gli stili di vita,
la produzione, gli incontri sociali e la politica, ma anche nel mediare e interpretare i
linguaggi globali. In questa prospettiva supera la concezione localistica e pone la questione della lingua e della cultura in uno
scenario internazionale dove l’identità e la
Premiati i vincitori della 4ª edizione del concorso letterario in lingua sarda
Sabato 16 aprile, nella sala del Consiglio
comunale di Escalaplano sono stati proclamati i vincitori della quarta edizione del concorso letterario “Escalaplano e la poesia Poetendi e Contendi - Scalepranu in poesia”.
Dopo i saluti del sindaco Vincenzo Demontis, la giuria presieduta da Francesco
Casula e composta da Franca Marcialis e
Bruna Siriu, ha premiato i vincitori delle
diverse sezioni.
Per la sezione poesia: il primo premio è
stato assegnato a Teresa Piredda Paoloni, di
Escolca, ma residente a Perugina, con “Ollu
ancora bolai”; il secondo a Antonio Piras,
12
di Scano Montiferro con “Punzos serrados”,
e il terzo a Giuseppe Tirotto di Castelsardo
con “Liaddùra” (in Gallurese).
Per la sezione prosa: primo classificato è
stato Antonio Brundu di Orani con “Che
candela ‘e chera”; secondo Marinella Sestu
di Iglesias con “Unu contu”, terzo Giancarlo Secci di Nurri con “De Dominigu”.
Per la sezione poesia menzioni sono andate a Gonario Carta Brocca di Dorgali,
Raffaele Piras di Quartucciu, Nino Fadda di
Sassari, Giancarlo Secci di Nurri. Una segnalazione per Antonio Longu di Macomer.
Per la sezione prosa: una menzione è an-
maggio 2011
ATTUALITÀ
Giornata di studi
sulle migrazioni a Cagliari
I
l giorno 31 marzo si è tenuta a Cagliari,
nella Facoltà di Scienze politiche, la Giornata di studi sulle migrazioni, con ampia partecipazione di studenti, membri di associazioni e docenti.
Il programma era equamente diviso tra il
tema dell’emigrazione, soprattutto sarda, ma
anche aperta a questioni più generali, e quello dell’immigrazione, principalmente in Sardegna.
Franco Pittau, coordinatore del Dossier statistico Immigrazione della Caritas/Migrantes,
ha presentato alcune nuove fonti di dati utili
per meglio conoscere le caratteristiche degli
italiani all’estero, dati provenienti dall’Inail,
dall’Inps e dalle Camere di commercio. Un
apporto utile, sotto il profilo del metodo, perché gli italiani che vivono fuori d’Italia li
conosciamo poco. Successivamente Aldo
Aledda, profondo conoscitore del mondo
dell’associazionismo dei sardi all’estero per
il ruolo a lungo ricoperto nell’assessorato del
Lavoro e nella Consulta regionale per l’emigrazione, ha parlato delle associazioni sarde,
dei loro problemi e del loro potenziale, che
ancora attende una piena valorizzazione. Sul
funzionamento dei circoli, in particolare sulle modalità messe in atto per attrarre le giovani generazioni, è stato letto il contributo di
Battista Saiu, presidente del circolo “Su Nuraghe” di Biella.
L’emigrazione sarda in Uruguay, con particolare riguardo ad alcune figure emergenti
di sardi e di loro discendenti, è poi stata il
tema della relazione di Martino Contu, del
Centro studi SEA di Villacidro. Claudia Zaccai, dell’Università Sapienza di Roma ha parlato dell’emigrazione stagionale delle operaie dell’industria cioccolatiera in Germania.
Operaie che vengono – da tre generazioni,
a volte – dall’area del Sulcis-Iglesiente. L’uditorio è rimasto colpito dalle modalità con cui
questo tipo di emigrazione si svolge tuttora,
modalità che ci riportano ai primi anni del
dopoguerra, ma che si dimostrano tuttora valide. Peraltro, queste operaie si spostano oggi
con voli charter, partendo da Elmas. Hanno
un contratto stagionale che si rinnova di anno
in anno e che, spesso, si tramanda da madre
in figlia.
Ancora all’emigrazione è stato dedicato il
contributo di Flavia Cristaldi, dell’Università Sapienza di Roma, che ha mostrato come
all’origine dei picchi di migrazione degli italiani ci siano state anche calamità naturali,
come una disastrosa piena dell’Adige e la
malattia del gelso, base della produzione dei
bachi da seta.
maggio 2011
Oggi si registrano, specie in Nordamerica, in Gran Bretagna, in Scozia e in Germania, flussi turistici legati ad antiche correnti
migratorie di popolamento. Il “turismo della
memoria”, che è anche turismo genealogico,
riporta i discendenti dei migranti di un tempo nelle terre di origine, e poi l’emigrato di
oggi va a passare le vacanze nel paese di origine. Tante strutture vengono riscoperte o
nascono ex-novo: i musei e gli archivi, le Hospedarias e le case rurali costruite dagli emigrati, le fabbriche di inizi Novecento, i vecchi mulini, vanno a comporre un particolare
tipo di offerta turistica. Maria Luisa Gentileschi, dell’Università di Cagliari, ne ha tracciato un rapido quadro, fornendo anche una
breve bibliografia e sitografia per incoraggiare
i giovani alla ricerca su questo particolare tipo
di flusso turistico.
Nel pomeriggio, abbiamo ascoltato prima
le relazioni di Carlo Brusa, dell’Università
del Piemonte Orientale e coordinatore del
Gruppo dei geografi che studiano le migrazioni, il quale ha parlato del caro-casa, sempre più pesante per tutti, ma in particolare per
gli immigrati, e Raffaele Callia, del Dossier
Statistico Immigrazione, che si è soffermato
su un Rapporto, il terzo della serie prodotta
in Italia dall’European Migration Network,
dedicato al mercato del lavoro e all’occupazione degli immigrati.
Hanno poi parlato nove giovani ricercatori che lavorano a diversi problemi di ricerca,
soprattutto grazie alle borse concesse dalla
Regione Sardegna con la l.r. 7/2007. Emanuela Cara e Rita Gungui, Pietro Soddu,
Arianna Obinu, Federico Peddis, Laura Tronu e Maria Carmela Zedda, Maria Barbara
Spanu e Marilisa Testa, sono impegnati a studiare, in parte in coppia in parte singolarmente, una varietà di temi. I progetti sui quali
lavorano riguardano tutti l’immigrazione e si
concentrano su argomenti di attualità pressante: le badanti e colf ucraine, che spesso si
lasciano dietro in patria grossi problemi familiari, i clandestini e i loro itinerari attraverso il Mediterraneo, le donne marocchine
che vorrebbero che loro aver parte nel mondo del lavoro e non solo in quello della famiglia, le reazioni dei sardi all’arrivo dei boatpeople dall’Algeria, i problemi della prima
accoglienza agli immigrati, le modalità con
cui le province spendono i fondi disponibili
per far fronte all’immigrazione.
Progetti sui quali non si mancherà di dar
conto su queste pagine, quando, tra circa un
anno, saranno giunti a conclusione.
Maria Luisa Gentileschi
BIELLA
La scomparsa
di Antonio Carta
fondatore del circolo
“Su Nuraghe”
Venerdì
6
maggio, a Vigliano Biellese,
nella chiesa di
Santa Maria Assunta, si sono
svolti i funerali
di Antonio Carta, socio cofondatore del Circolo “Su Nuraghe” di Biella. Una nutrita rappresentanza della comunità sarda ha accompagnato la liturgia funebre.
Un abbraccio non solo simbolico, testimonianza riconoscente per aver contribuito a far nascere la comunità organizzata dei sardi di Biella sotto le insegne di Su Nuraghe.
Antonio Carta era nato ad Alghero
nel 1923 in una famiglia di ferrovieri,
terzo di cinque figli. A diciassette anni,
dopo l’inizio del Secondo conflitto
mondiale, si era arruolato volontario
nell’Esercito e venne incorporato nell’Artiglieria Corazzata, specialità Carristi. Inviato nella spedizione di oltremare, prese parte alla Campagna militare in Africa Occidentale. Nel corso
della Campagna di Sicilia venne fatto
prigioniero dagli inglesi.
Dopo la liberazione dalla Sardegna
emigrò in Piemonte. Trovò lavoro come
autista e meccanico nella famiglia del
conte Carlo Felice Trossi. Nel 1950 sposò una ragazza piemontese, Maria Basso. Per lunghi anni svolse il lavoro
di meccanico e di autista di auto e di
pullman.
A metà degli anni Sessanta, stanco
di girare per l’Italia, decise di fermarsi
e cambiò attività e aprì un bar nel rione
San Paolo di Biella.
Sempre affezionato alle tradizioni isolane iniziò ad importare per la sua clientela sarda e continentale prodotti tipici
della nostra Isola: vini, formaggi, dolci
e articoli dell’artigianato sardo.
Il bar di Antonio Carta diventò ben
presto il luogo di incontro per i tanti
sardi che a Biella arrivano, vivono e
lavorano. Nel retrobottega del suo locale di via Trieste si tennero le prime
animate discussioni da cui è nato il Circolo “Su Nuraghe”.
B.S.
13
a cura di Salvatore Tola
L’ultimo dono di don Dore
S
ono sicuramente molti i lettori che sanno chi era don Giovanni Dore: nativo
di Suni, è stato per lunghi anni parroco di
Tadasuni, ed è noto soprattutto perché in
questo piccolo paese ha fondato e ha custodito per anni, completandolo e arricchendolo di continuo, un museo degli strumenti della musica tradizionale sarda. Non
solo li conosceva e continuava a studiarli,
ma li sapeva usare tutti: dalle launeddas
ai vari tipi di tamburo, da su pipiolu, lo
zufolo, alle matraccas impiegate nel corso della Settimana santa. Egli dava vita a
tutti gli oggetti della vasta esposizione, e
la visita si trasformava in un’esperienza
indimenticabile.
Si era occupato anche di poesia religiosa; e in anni recenti ha rivolto la sua attenzione alle opere di Giovanni Battista
Madeddu, poeta del Settecento che era
nato ad Ardauli ed era stato per qualche
VITTORIU ARRIVADU
Orfana senza babbu tantos annos
passesit sa Sardigna suspirende:
de tantas furas e mortes sos dannos
oppressa la teniant, e accabbende
de pena in d’unu mare de affannos
ogni momentu fit naufraghende,
ma como chi Vittoriu est arrivadu
de luttu su bestire at ispozadu.
A una oghe a s’ostra magestade
clamat giucunda custa sarda gente:
«Bene torradu, o babbu de piedade,
re giustu, re devotu, re clemente,
cun ojos cumpassivos nos mirade
ca semus reduidos a niente,
destruide ladrones e omitzidas
chi nos privant de benes e de vidas».
Giovanni Battista Madeddu
DADENOS ABBA
O suprema magestade,
abblandade su rigore,
dadenos abba, Segnore,
in custa netzessidade!
Sos chelos azis serradu
pro non nos dare alimentu,
sas abbas azis detentu,
sos trigos azis siccadu,
cun custu azis accabbadu
sa nostra fragilidade.
Padre eternu soberanu,
revocade sa sententzia
e dadenos cun clementzia
su pane cotidianu,
de cussa divina manu
sos favores imbiade.
tempo parroco di Tadasuni: lo incoraggiavano il sindaco di Ardauli, Claudio Zago,
e Giuseppe Deiana che, per quanto residente a Milano, promuove le attività culturali del paese.
Così don Dore ha portato a termine il
volume Canticos sacros in sardu idioma,
raccolta dei versi di Madeddu pubblicata
nel 2006 dalle Edizioni Iskra di Ghilarza
(conta 240 pagine e costa 18 euro); è stata
l’ultima pubblicazione che ha potuto portare alla luce, prima di spegnersi ad Alghero, il 25 maggio del 2009.
Dal volume riportiamo due delle ottave con le quali Madeddu salutava l’arrivo
a Cagliari della famiglia reale sabauda, nel
1806; e alcune strofe di una celebre supplica per ottenere la pioggia; e completiamo la pagina con composizioni dedicate
al vasto e dibattuto tema dell’ambiente,
della natura.
MAMA SOBERANA
O Madonna ’e su nie,
tue ch’in s’altu regnu,
setzida subra una cadrea
de nues biancas, bides tottu,
interveni a modu tou
cando ’ides pigare da-e terra
su fumu nieddu pighidu,
cun limbas de fogu
artas fintz’a chelu
chi paret cherfan brujare
sa ’este candida tua,
pustis de aer fattu a chisina
sos millenarios padentes de Sardigna.
Non l’intendes su piantu ’e sos puzones,
su dolore e su fiagu
de sos omines brujados imbenujados
cun sas manos giuntas,
sos ojos abertos ispramados,
a cara in artu
preghende e invochende a tie?
O mama soberana ’e su nie!
Pietro Fadda Mesubetza
SA CLONATZIONE
Sa criatura naschid’in provetta
dada solu imbaratz’e fastizu,
mancari siat sa cosa perfetta
de babb’e mama non b’at assimizu
ca solamente da mama diretta
si podet narrer de chi est su fizu;
ma s’assimizu ’e cussa criatura
no est fizu ’e mama natura.
Francesco Fois
PARLANDO IN POESIA
SOS FIORES NOS NARAN...
Natura bella e incantadora
de tottu s’universu consizera,
cun saAvete
tua prus
maidechida
sentitomanera
parlare della
su storia
criadu che
as fatti
a
giacepuntinu
sepolta sotto i noe de
terra suLeggende
fundu marinu
strisapiedi?
e storie incresesdibili
bistada
sa prima fundadora.
raccontano
spesso il fascino
tesori giustas
nascosti
sotto siti
Asdei
cun regulas
operadu
proarcheologici,
dare fieresa inmonumenti
donzi giassu,storici e
più podet
in generale
le strade delle
niunu
ferrere sotto
su passu
città.giambare
La serata
stata orgapronostre
nde poder
sosè pianos,
nizzata
e sos
tuos dall’associazione
fiores… sos beranosdegli emigrati sardi
A.M.I.S.
di Cinisello
Bala s’umana
zenia
onore an
dadu.
samo
e
aveva
questo
obiettivo:
Adornas cun virtude sos giardinos svelare
patrimonio
di immagini dal
e in
sasun
domos
das serenidade,
buio,
rare
e
inedite,
realizzate nel
in totta sa cumpleta immensidade
corso
di
innumerevoli
esplorazioni
as dadu proas pius che seguras.
da un’affiatata équipe di professioSun bellas in beranui sas pasturas
nisti, per lo più speleologi che –da
cando sun fioridos sos terrinos...
decenni – si calano sotto strade e
Tocca a Donadoni
Foricu Paba
MADRE NATURA
Nembi dorati
lievemente s’involano
dalla tua chioma vaporosa
profumata di rose,
vivida aurora fluente
nel turchese puro del cielo.
Nei tuoi occhi smeraldini,
profondi come pozze sommerse
in laghi sorgivi,
arpeggia una musica armoniosa
di crome argentine
avvolgente
fini arenili tropicali
appena sfiorati
dall’effervescenza delle acque
ove orme si susseguono vellutate
di vergini nude,
i corpi perlacei
stilanti rugiada, sciolti
alla carezza
ardente del sole.
Elio Veccia
ISCORIAS NUCLEARES
Sa notitzia ’e s’infame progettu,
apo pendadu: ite ana in testa.
In s’isula si faghet protesta
c’an rejiìon, meritan rispettu.
Si custu est terrinu predilettu
cun bellesasa a manca e a dresta,
e tottu in Sardigna faghen festa
proite a issa faghen dispettu?
S’iscoria nucleare an in mente
si la mantenzan in domo issoro
sentza offendere sa sarda zente.
Ca meritan rispettu e decoro
sentza avvelenare s’ambiente
de Sardigna, amabile tesoro.
Antonio Todde
Giovanni Battista Madeddu
14
maggio 2011
DAI CIRCOLI IN ITALIA
MILANO
Quinto congresso della Fasi
Si terrà nel mese di ottobre ad Abano Terme
S
i svolgerà ad Abano Terme in provincia di Padova, tra il 21 ed il 23
ottobre, il quinto Congresso della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia. Questa è la notizia più importante
del Direttivo Nazionale della Fasi che si
è riunito a Milano.
Il presidente Tonino Mulas ha fatto il
punto su un anno travagliato soprattutto
nell’intesa con le Istituzioni regionali
della Sardegna, che ha evidenziato, come
sia spesso la burocrazia a influenzare
progetti e programmi. Quelli che i 70
circoli degli emigrati sardi presenti nella penisola – ha rimarcato Mulas – hanno portato avanti con determinazione e
giovamento.
Il condizionamento è legato prettamente alla questione risorse, che giungono da Cagliari sfilacciate ed in eterno
ritardo, tanto da incidere sulla sopravvivenza di diversi sodalizi alle prese quotidianamente con pesanti spese anche
solo per l’utilizzo dei locali sociali.
Luci e ombre quindi, come spesso è
capitato in questi ultimi anni di dialogo
fra Regione Sardegna ed emigrazione
sarda organizzata.
Mantenendo fede alle linee guida dell’assessorato, grande spazio e visibilità
nel 2011 verrà dato ai giovani emigrati.
L’appuntamento più importante si terrà
a Cagliari dal 23 al 25 giugno, con il
Meeting Internazionale per i giovani discendenti degli emigrati sardi.
La Fasi, ha sottolineato il responsabile di settore Giancarlo Palermo, vuole
arrivare organizzata all’appuntamento,
anche per non deludere le aspettative regionali, che puntano molto su questo progetto finalizzato ad avvicinare i giovani
al tessuto associazionistico per favorire
il naturale ricambio generazionale nella
maggio 2011
gestione e conduzione delle strutture dell’emigrazione.
A questo scopo si svolgerà tra il 20 e il
21 maggio, nel circolo “Sardegna” di
Bologna, un “Seminario per i giovani”.
Farà da corollario al “Brinc@ Sardinian
Festival”, un prolungato concerto che
vedrà alternarsi, sul palco del Parco Nord
felsineo, diverse band musicali isolane.
Anche in occasione del Congresso della
Fasi ad Abano Terme, la giornata introduttiva dei lavori, quella del 20 ottobre,
sarà riservata ai giovani, che in quell’occasione designeranno il loro Coordinamento in seno alla Federazione.
Il Direttivo nazionale, oltre al bilancio 2010 della Fasi, ha espresso soddisfazione per la straordinaria affermazione della mostra “Fratelli d’Italia” celebrata per immagini in occasione del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia. Bruno
Culeddu, responsabile di questo progetto al quale hanno preso parte quasi 500
artisti da tutto il mondo, ha messo in evidenza le peculiarità dell’iniziativa e ha
presentato il prestigioso catalogo che raccoglie le principali opere meritevoli di
menzione e visibilità.
Infine Filippo Soggiu, responsabile del
settore trasporti, ha affrontato la delicata questione dei collegamenti per la Sardegna. Situazione inconcepibile che ha
visto i vettori del trasporto navale, facendo un impudente “cartello”, imporre tariffe con incrementi dal 50 al 90%, con
punte che oltrepassano persino il cento
per cento in alta stagione. L’impatto è
devastante – ha detto Soggiu – perché il
settore trainante della nostra Regione,
ovvero il turismo, è fortemente danneggiato. Dati alla mano, si è registrato già
un 20% di disdette nelle prenotazioni
estive presso gli alberghi. Se a questo si
somma il meno 10% della scorsa stagione, si preavvertono tempi duri per la Sardegna. Ultimo atto, il riconoscimento di
un nuovo sodalizio in una Regione come
le Marche, sino ad oggi avara di presenze migratorie sarde. Luigi Lilliu, presidente del circolo “Eleonora d’Arborea”
di Pesaro ha esposto verbalmente le qualità della sua associazione che è stata all’unanimità accolta nella grande famiglia Fasi.
Massimiliano Perlato
GENOVA
Rinnovato il Direttivo
del circolo “Sarda Tellus”
Remo Soro è il nuovo presidente
del circolo “Sarda Tellus” di Genova. È stato eletto dal Consiglio direttivo scaturito dalle elezioni per il
rinnovo delle cariche sociali per il
triennio 2011-2013 che si sono svolte il 5 dicembre scorso.
Soro sarà affiancato da Giuseppina Demuru Carboni (vicepresidente
Vicario), Adriano Laconi (vicepresidente), Angelino Satta (segretario),
Michelangelo Carboni (tesoriere),
Renato Fini, Piero Faedda, Michelangelo Angius, Esterina Contini,
Agostino Calvi, Grazia Sgarra (consiglieri).
Il Collegio dei revisori dei conti è
composto da Paolico Massidda (presidente), Piero Scarpa e Claudio
Mastroddi (effettivi), Teresa Induni
e Anna Rosa Lampioni (supplenti).
Il Collegio dei probiviri è costituito da Luciano Pilu (presidente), Angelo Atzori e Giovanni Serra (effettivi), Quintino Falchi e Antonio Cellesi (supplenti).
***
ROVERETO
Rinnovato il Direttivo
del circolo “Maria Carta”
L’associazione culturale sarda “Maria Carta” di Rovereto (TN) ha rinnovato il Consiglio direttivo.
Presidente è stato eletto Antonello
Fadda che sarà affiancato da Antonio Casti (vicepresidente), Luciano
Serra (segretario), Salvatore Parini
(cassiere) e dai consiglieri Quintino
Porcu, Giovanni Sotgia, Virgilio
Canè, Salvatore Campus, Emanuele
Manconi, Graziano Basolu, Antonio
Salis, Cristina Lecca, Salvatore Atzori, Luigi Barbieri, Marco Atzori.
Il collegio dei Revisori dei conti è
composto da (Angelo Finocchiaro,
Giuseppe Urrù, e Augusto Mameli.
Il collegio Provibiri e costituito da
(Patrizio Marongiu, Giorgio Corridori, e Giovanni Garau.
15
DAI CIRCOLI IN ITALIA
BIELLA
Lezioni di cinema
Recuperare anche solo un piccolo pezzo della nostra storia
S
abato 2 aprile, nel circolo “Su Nuraghe”
di Biella, nell’ambito della rassegna
“Lezioni di cinema per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”, curata
dai giovani sardi di seconda e di terza generazione, Erica Zanella Maolu, figlia di
genitori nati a Biella, ha presentato “Dopo
trent’anni prima”.
Il cortometraggio di Silvio Camboni è
stato prodotto nel 2007 dall’ISRE (l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna ) ed è tratto dal racconto:
“L’apologo dell’uomo bue e dell’uomo cacciavite” di Francesco Masala. Il film si apre
con una madre che racconta a suo figlio, il
protagonista, una storia che in realtà è la
leggenda del “boe muliake”, una bestia spaventosa che nelle notti invernali di tempesta urla il suo dolore e non si ferma fino al
mattino, poi ai primi chiarori dell’alba, torna ad essere quello che era, un pastore in
armonia con la natura.
Questo bambino vive la sua infanzia contadina insieme al padre. La sua è una vita
lenta e felice che scorre al ritmo del susse-
guirsi delle stagioni. Inizia ad imparare gli
antichi gesti della pastorizia tramandati dal
padre, aimè alcuni molto crudeli ai suoi occhi, ma che fanno parte del naturale ciclo
della vita. La sua esistenza spensierata viene interrotta proprio da uno di questi gesti,
l’uccisione di un agnellino. Nella notte
scoppia una violenta tempesta ed ecco una
visione terrificante: suo padre trasformato
nel “boe muliake”! Il giovane pastorello,
forse ancora provato dalla morte dell’agnellino terrorizzato inizia a scappare da questo essere spaventoso che urla e trascinandosi una grossa catena legata al piede, tenta di catturarlo. Il giovane entra in un vortice temporale, inizia un percorso per allontanarsi da quella vita e dimenticare lasciando indietro la paura di quell’ombra
oscura, di quell’anima mala. Scappando da
un futuro che non vuole diventa adulto, trasferisce la sua vita in una grande città ed
inizia a lavorare in una raffineria entrando
a far parte di un ciclo di vita diverso: dall’uomo bue all’uomo cacciavite. Così non
si accorge che vivendo ogni giorno gli stessi
VIMODRONE
La mostra “Fratelli d’Italia”
al circolo la “Quercia”
I
n occasione dell’anniversario dell’unità
d’Italia, allestita dal circolo dei sardi
“La Quercia” di Vimodrone si è tenuta dal
23 marzo al 3 aprile la mostra “Fratelli d’Italia il 150° Anniversario dell’unità d’Italia
celebrato per immagini”.
La mostra che raccoglie il materiale del
concorso internazionale a cui hanno partecipato fumettisti, cartonist, e autori satirici
di tutto il mondo, è stata inaugurata dal sindaco di Vimodrone Dario Generoni, alla presenza del presidente del circolo “La Quercia” Gianpiero Fenu e del presidente della
Fasi Tonino Mulas.
Oltre 1.000 opere caratterizzano questa
iniziativa dove le migliori opere sono state
selezionate e premiate da una apposita giuria presieduta da Gavino Sanna (noto pubblicitario).
Il percorso della mostra parte con la premiazione dei vari artisti, nomi famosi nel
16
variegato mondo della satira da Riccardo
Mannelli vincitore del concorso a Benedetto Nicolini “Benny”, Ruth Greg, Agim Sulay, Nicolò, Melis, Staino e tanti altri.
La figura di Garibaldi e il suo ruolo nell’unità dell’Italia è molto particolare visto
anche il rapporto che questo personaggio ha
avuto anche con la nostra Sardegna. Attra-
atti ripetuti ed alienanti non fa altro che
distruggere la sua personalità, i suoi pensieri, la sua storia, i suoi ricordi rendendolo esattamente uguale a qualunque altro
soggetto. Infatti perde totalmente la sua
identità buona o cattiva che fosse e diventa
un essere insignificante in mezzo a tanti
altri esseri insignificanti.
Credo che l’intenzione dell’autore del
racconto fosse proprio quella di contrapporre la Sardegna rurale e contadina a
quella industriale; la vita alienante, all’interno di una grigia città, dettata dallo sferragliare degli ingranaggi di una raffineria
ad una vita fatta di gesti sì ripetuti di stagione in stagione ma in armonia con il
resto della vita.
La Sardegna è una terra ricchissima di
tradizioni e culture diverse che la fanno
davvero unica. Il processo industriale non
sta facendo altro che distruggere in breve
tempo tutto ciò che la natura ha impiegato
migliaia di anni a creare. Questo vale sia
per il territorio sia per le persone, anche
noi di questi tempi siamo destinati a diventare tutti uguali, senza pensieri propri perché i mezzi di comunicazione ci inculcano
nella testa idee già fatte. Quindi ogni tanto
spegniamo la televisione e usciamo a recuperare anche solo un piccolo pezzo della
nostra storia che ogni giorno perdiamo.
Erica Zanella Maolu
verso questi pannelli vediamo in che modo
il mondo satirico vede la nostra nazione e le
sue vicissitudini. Ritratti di personaggi del
mondo politico sin dalla nascita nel 1861 a
quello attuale figure di sportivi e della
società ed infine commenti contribuiscono
a rendere la mostra molto interessante.
La mostra aperta anche alle scuole ha visto la partecipazione di varie classi dove gli
alunni hanno apprezzato l’esposizione con
numerose domande e curiosità sul modo di
disegnare, raccontare e numerosi perché.
La mostra rappresenta un momento commemorativo ma è anche espressione della
solidarietà che lega il nostro passato remoto
col nostro presente leggendo tra le varie figure quell’unione di intenti e di partecipazione da parte di tutti all’unificazione della
nostra Italia.
La comunità di Vimodrone, ha voluto gratificare nell’arco della settimana con una
grande presenza la validità della mostra con
commenti positivi , ironici e divertenti. Il
presidente del circolo Gianpiero Fenu ha ricordato e rimarcato il rapporto che lega la
Sardegna attraverso i sardi e il circolo alla
cittadina di Vimodrone.
Michele Cossa
maggio 2011
DAI CIRCOLI IN ITALIA
BIELLA
Il contributo della Sardegna
a 150 anni di storia d’Italia
Conversazione al circolo “Su Nuraghe” con il prof. Aldo Accardo - Presentato
il “Calendariu Istoricu de s’Arma de sos Carabineris” in Limba sarda
O
rganizzata dal circolo “Su nuraghe”, il 19 marzo, si è
svolta a Biella, nel
Chiostro di San Sebastiano, una conversazione del prof. Aldo Accardo, dell’Università di
Cagliari, sul contributo
della Sardegna a 150
anni di storia d’Italia.
Alla serata, introdotta dal presidente del circolo Battista Saiu, è intervenuto il sindaco di
Biella, Donato Gentile.
La conversazione del prof. Accardo, che
avrebbe dovuto soffermarsi sul calendario dei
Carabinieri tradotto in limba, è stata introdotta da Roberto Perinu.
Il prof. Accardo, a sorpresa rispetto a quanto annunciato, ha approfondito “Il contributo
della Sardegna a 150
anni di storia d’Italia”.
Partendo da una particolare interpretazione del
termine celebrare, il
prof. Accardo si è diffuso su tematiche che lo
hanno portato a considerare l’europeismo (Spagna, Grecia, Belgio,
Germania, ecc.: non solo
Italia) nelle lotte per
l’indipendenza e la libertà; lotte combattute, sempre, da giovani desiderosi di affrancare le loro nazionalità dai sistemi politici, ormai scardinati dalla Rivoluzione Francese, servendo l’ideale di una nazione in cui il potere - feudale - fosse asservito alla legge, diversamente da quanto in atto
fino all’epoca risorgimentale.
Da qui, il passo all’italianità, opposta al-
IVREA
“Garibaldi dopo Garibaldi Garibaldi e la Sardegna”
Nella suggestiva cornice della chiesa
sconsacrata di Santa Marta, a Ivrea, domenica 17 aprile, la comunità sarda che fa capo
al circolo “Sa Rundine” di Bollengo ha organizzato un evento nel quale cultura, sapori ed identità hanno dato luogo ad un mosaico coeso fondato sui paradigmi della storia, della memoria e delle tradizioni.
L’occasione è stata offerta dall’inaugurazione della mostra itinerante, “Garibaldi dopo Garibaldi. Garibaldi e la Sardegna”, che è rimasta aperta fino al 23 aprile. Un’esposizione realizzata, su iniziativa
del vicino circolo “Su Nuraghe” di Biella,
grazie ad un lavoro di equipe, con il supporto dell’ Assessorato del Lavoro della
Regione Sardegna, la consulenza scientifica del prof. Tito Orrù, della prof.ssa Annita Garibaldi Jallet, e del dott. Diego Presa per la sezione biellese.
La manifestazione è stata aperta dal samaggio 2011
luto del sindaco di Ivrea, Carlo Della Pepa,
e del consigliere della Regione Piemonte,
Roberto Tentoni. Sono seguiti gli interventi
del prof. Emilio Giachino, esperto di storia locale, di Battista Saiu, presidente del
circolo “Su Nuraghe”, uno dei curatori della
rassegna espositiva, e del giovane Gianni
Cilloco.
In particolare si è posta all’attenzione
l’attualità del messaggio risorgimentale,
capace di evidenziare come i problemi e le
questioni di ieri siano ancora quelle di oggi,
nella prospettiva della costruzione di una
casa comune chiamata Italia.
L’evento è stato arricchito dall’ esibizione “a cappella” del Coro Baiolese di Bajo
Dora (TO), diretto dal maestro Amerigo Vigliermo, che ha proposto un repertorio a
tema, legato alla tradizione subalpina.
Chiusura con i sapori di Sardegna, proposti nel cumbidu finale. di Ivan Solinas
l’indipendentismo sardo, di molti e giustamente celebrati intellettuali sardi, da Mameli, a Tuveri, sostenitore (fin dal 1861) di
un’idea di federalismo votata all’unione tra
realtà federate, e non certo sorgente di divisioni che la storia stessa della nazione italiana ha reso comunque anacronistiche; ad
Asproni, allo stesso Gramsci.
Tutti personaggi la cui qualità principe è
stata quella del sapersi affiancare a chi, diverso nelle idee, consentiva un’azione costruttiva e lungimirante. Bastevole in sé l’esempio della denominazione “Eroe dei due mondi” con cui Garibaldi stesso ha consacrato la
sua azione liberatrice a fianco anche di chi,
come i francesi della guerra franco-prussiana
(unica vittoria, quella di Garibaldi, in una
campagna militarmente disastrosa), erano pur
stati i suoi grandi avversari sia a Roma nel
1849 sia a Mentana, prima della breccia di
porta Pia del 1870. Tanto generosi, i sardi, e
volti al futuro, da consentire quella che il prof.
Accardo ha definito eutanasia di uno Stato,
quando, nel 1861, il regno Sardo-Piemontese
ebbe fine, lasciando spazio al nuovo regno
d’Italia, dei cui territori venne a far parte la
Sardegna stessa, nel contesto del territorio
italiano.
A fine serata a tutti i presenti è stata donata copia del “Calendariu Istoricu de s’Arma
de sos Carabineris”.
ISOLA D’ELBA
Rinnovato il Direttivo
del circolo “Bruno Cucca”
Patrizia Cucca è stata eletta presidente dell’ Associazione sarda “Bruno Cucca” Isola d’Elba. Sarà affiancata da Giuseppe Pilleri (vicepresidente vicario), Giovanni Mascia (vicepresidente), Riccardo Nurra (tesoriere), Agostino Ghigino (segretario)
e dai consiglieri Domenico Di Pietro,
Raffaele Piras, Graziano Bomboi e
Claudio Monni.
Il Collegio dei Revisori dei Conti
è composto da Sofia Pirmicerio (presidente), Antonio Matta e Davide Melis.
Il Collegio dei probiviri è costituito da Anna maria Melis (presidente),
Antonio Pinna e Renato Loria.
L’associazione ha eletto anche un
Collegio dei Saggi che è composto da
Pasqualina Monni, Antonio Marongiu
e Giovanni Gasparini.
17
DAI CIRCOLI IN ITALIA
CINISELLO BALSAMO
Racconti d’emigrazione
al circolo Amis
La presentazione del libro “Il viaggio dell’emigrante” di Pinuccio Ena
È
stato presentato al circolo AMIS di
Cinisello Balsamo l’ultimo libro di
Pinuccio Ena, “Il viaggio dell’emigrante”.
Ena classe 1952 originario di Benetutti, nel suo volume ha raccolto le testimonianze di tantissimi emigrati quando
ancora viveva in Sardegna, ad Olbia.
La storia raccontata nel breve romanzo, sono le vicissitudini dello zio “Mimmiu”, scomparso di recente, che partito
da Benetutti, ha girato mezza Europa
prima di approdare a Parma. E sulle sue
testimonianze fondamentalmente Ena
ha composto il racconto: l’esperienza in miniera in Germania,
l’arrivo in continente, le sue poesie che raccontavano la nostalgia
della Sardegna, la dura realtà dei
sardi degli anni Sessanta che nei
paesi dell’entroterra facevano i
contadini e i pastori.
Ena, che è un emigrato atipico,
essendo in Lombardia per ragioni di cuore (Pinuccio Ena, vive a
Milano ed è operaio metalmeccanico in un paese della Brianza),
menziona non senza un pizzico di emozione, il periodo in cui era militare a
Piacenza nel 1962 ed era spesso ospite
dello zio nel parmense. “Resta con noi,
qui c’è il lavoro” osava ripetergli Mimmiu.
Ma per Pinuccio il richiamo della Sardegna era troppo forte. Complice anche
la discriminazione psicologica subita nel
periodo di leva – “era il periodo dei sequestri di persona in Sardegna e i sardi
venivano additati tutti a sequestratori”
– ha raccontato con amarezza. Forse an-
GATTINARA
Rassegna “Sardinia’s experience”
Mercoledì 6 aprile, ha preso il via la
seconda edizione di “Sardinia’s experience”, la rassegna organizzata dall’associazione sarda Cuncordu di Gattinara (Vercelli) che presenterà in quattro
serate (due in primavera, due in autunno), altrettanti territori o aspetti della
Sardegna.
Il primo appuntamento è stato dedicato all’Arcipelago de La Maddalena e al
compendio garibaldino (la casa dove
morì Giuseppe Garibaldi), in riferimento al 150° anniversario dell’unità d’Italia, presentata attraverso un filmato e alcune immagini.
L’Arcipelago di La Maddalena è un
gruppo di isole a nord-est della Sardegna, al largo della Costa Smeralda. Tra
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le più importanti, La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Santa Maria, Razzoli,
Budelli, Spargi oltre ad altre più piccole. L’Arcipelago è una meta ambita dai
diportisti per via delle bellezze naturali
e delle acque incontaminate color smeraldo.
Caprera è nota per aver ospitato Garibaldi durante l’esilio ed è collegata con
un istmo artificiale a La Maddalena.
Santo Stefano ha ospitato una base per
sommergibili statunitense. L’intero Arcipelago e le sue spiagge, ovvero sia
l’Area Marina che quella terrestre, sono
totalmente inclusi all’interno del Parco
nazionale Arcipelago di La Maddalena
dal 1994; per tale ragione, nei mesi compresi tra maggio e ottobre, è necessario
che quel timore e quel senso di nausea
razzistica aveva fatto si che l’ipotesi di
trattenersi a Parma tramontasse.
“Il viaggio dell’emigrante” scritto in
italiano e in logudorese, racconta della
forte emigrazione, dello spopolamento
dei paesi e dalle ingiustizie che si subivano in quegli anni per trovare lavoro se
non si era o raccomandati o appoggiati
ad un partito politico.
È la seconda opera letteraria di Ena,
che già nel 2007 ha pubblicato il racconto breve “Brusiaroccos” sempre con la
doppia interpretazione italiano – logudorese.
Felice l’intuizione della presidente del
circolo, Carla Cividini, di far interagire gli intervenuti alla presentazione del
libro per esporre la loro storia di emigrato.
Così, dopo un primo momento d’imbarazzo i soci, ad uno ad uno, si sono
avvicinati al microfono per raccontare
la propria storia, i propri sacrifici, la
propria sofferenza interiore provata negli anni del distacco dalla terra natale.
E si è creato un clima d’intensa complicità, un totale coinvolgimento, nel vedere persone anche di una certa età raccontare lo specifico tragitto esistenziale, vissuto 40 -50 anni fa, con una trasparenza e una concezione razionale
degli avvenimenti, ancor viva nelle loro
menti e nei loro occhi umidi di commozione.
Massimiliano Perlato
munirsi di un’apposita autorizzazione rilasciata dal suo Ente gestore.
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di
La Maddalena è un parco geomarino; si
estende su una superficie – tra terra e
mare – superiore ai 12.000 ettari con ben
180 chilometri di coste. Comprende tutte
le isole e gli isolotti appartenenti al territorio del Comune di La Maddalena.
Il territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago rappresenterà anche una
parte significativa del territorio dello Stato italiano e della Sardegna nell’istituendo parco marino internazionale delle
Bocche di Bonifacio.
Gli altri appuntamenti in programma
sono: mercoledì 4 maggio (Campanari
di Sardegna), sabato 15 ottobre (Arbus e
le miniere), mercoledì 9 novembre (Bosa,
la città sul fiume). Tutte gli le serate si
terranno nella sede dell’Associazione
Cuncordu, in Corso Vercelli 260.
maggio 2011
DAI CIRCOLI IN ITALIA
BOLZANO
Premiato ad Atene
alle olimpiadi di filosofia
CESANO BOSCONE
Josef Piras, uno studente di origini sarde si è classificato al terzo
posto del concorso mondiale
Marinella Panceri è stata rieletta
alla presidenza del circolo “Domo
Nostra” di Cesano Boscone.
Il nuovo direttivo è stato eletto ai
primi di aprile e resterà in carica un
triennio.
Marinella Panceri sarà affiancata
da Giuseppe Altana (vice presidente vicario), Marinella Zurru (tesoriere), Pietrino Depalmas (segretario)
e dai consiglieri Antonio Petzeu,
Lucina Sanna, Beatrice Spano, Lorenzo Desiderio, Giovanna Cecere.
Il Collegio dei revisori dei conti è
composto da Josè Campagnola (presidente), Bernardo Putzolu e Bruno
Tuveri.
Il Collegio dei Probiviri è costituito da Giuseppe Lai (presidente),
Marco Atzori e Salvatore Seris.
J
osef Piras, nato a Bolzano il 15 luglio 1991, si
è classificato al terzo posto alla “Olimpiade della
Filosofia” che si è svolta ad
Atene. Nella capitale greca, Josef che insieme alla
famiglia è socio del circolo degli emigrati sardi “Eleonora d’Arborea” di Bolzano, ha presentato una tesi
in tedesco sulle prospettive di una filosofia antidogmatica. Josef Piras ha rappresentato l’Italia insieme ad un collega
studente friulano.
Ad Atene sono giunti più di sessanta
giovani innamorati della filosofia provenienti da tutto il mondo.
“Io ho optato per il tema sui diritti
umani – ha spiegato il giovane di origini sarde – non mi aspettavo il premio,
nonostante fossi conscio di poter svolgere un buon compito”.
Per Josef l’esperienza di Atene ha dato
il via, come un domino, a mille e più ri-
conoscimenti in giro per
l’Europa. Josef ha avuto le
congratulazioni del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano che lo
ha ricevuto al Quirinale.
Va ricordata anche la giornata trascorsa nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Lincei,
dove nel corso della “giornata dell’eccellenza”, lo hanno premiato il presidente
Maffei e il ministro Gelmini.
A seguito di questi straordinari riconoscimenti, Josef Piras è stato richiesto
da diverse società filosofiche per una serie di convegni e congressi fra la Germania, la Svizzera e l’Austria.
Ma il giovane Piras, non si limita unicamente alla filosofia: conosce correntemente italiano, tedesco, inglese e francese e da qualche anno studia il cinese
e il russo. Ha già pubblicato un saggio
“Il paesaggio nell’arte pittorica del Rinascimento”.
M.P.
PARABIAGO
La mostra “Fratelli d’Italia” a Nerviano e Canegrate
Il circolo “Su Nuraghe” di Parabiago ha
allestito la mostra “Fratelli d’Italia”, diventato l’evento principale dell’attività dei
circoli aderenti alla Fasi, sdoppiando
l’esposizione in due centri vicini, Nerviano e Canegrate.
Il direttivo del circolo “Su Nuraghe”,
presieduto da Francesca Pitzalis, originaria di Isili, ha programmato un mese di intensa attività culturale fra i comuni di Parabiago, Nerviano e Canegrate. La mostra
“Fratelli d’Italia” è stata allestita per una
settimana a Nerviano nei locali dell’ex
Monastero degli Olivetani. Nel giorno di
chiusura, si è svolta una tavola rotonda con
tema la storia d’Italia. I lavori coordinati
da Antonio Vegetti, hanno visto diverse
relazioni. Sono intervenuti Gianluca Albergoni dell’Università degli Studi di Milano
con la relazione “Problemi di storia del
maggio 2011
Risorgimento”; Ennio Apeciti dell’Istituto
Superiore di Scienze Religiose di Milano
con la relazione “Il Risorgimento nella prospettiva della teoria della Storia della Chiesa”; Paolo Grillo dell’Università degli Studi
di Milano con “Il Medioevo nel Risorgimento: ideali, propaganda e politica”; e il
presidente della FASI Tonino Mulas che ha
parlato della “Sardegna nella storia dell’Unità d’Italia”.
Le celebrazioni volute dal “Su Nuraghe”
si sono poi spostate a Canegrate, dove la
mostra “Fratelli d’Italia” è stata allestita
per una settimana nelle sale dell’ex Palazzo Visconti. All’inaugurazione, con Tonino Mulas, sono intervenuti il sindaco di Canegrate, Walter Cassani, Claudio Villa, studioso di storia risorgimentale e Gianluca
Pessoni, assessore alle Politiche Culturali
di Canegrate.
M.P.
Rinnovato il Direttivo
del circolo Domo Nostra
***
MESTRE
Rinnovato il Direttivo
del Circolo Ichnusa
Bruna Lai, originaria di Villacidro, è stata eletta presidente del circolo “Ichnusa” di Mestre, nel corso
dell’Assemblea straordinaria, tenutasi tra il 20 e il 27 febbraio.
Il 2 marzo si è riunito il nuovo
Consiglio direttivo che ha proceduto all’assegnazione degli incarichi.
Bruna Lai sarà affiancata da Gabriele D’Argenio (vicepresidente),
Omar Fadda (segretario), Francesco
Cascone (tesoriere), e dai consiglieri Carlo Caria, Angela Concas, Giorgio De Bortoli, Franco Deriu, Duilio Goggi, Mirella Vanin e Ivo Zanolin.
Il Collegio dei Revisori dei conti
è composto da: Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda, Luciano
Dondolato. Il Collegio dei probiviri
è costituito da: Antonio Sechi (presidente), Salvatore Battarino, Gianni Bagnolo.
19
DAL MONDO
CONGO
Un centro sanitario
inaugurato a Bibwa
Il progetto Iselis della famiglia Argiolas diventa realtà
A
Bibwa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel mese di marzo
è stato inaugurato il Centro Medico realizzato grazie al progetto umanitario Iselis, promosso dalla famiglia Argiolas,
proprietaria dell’azienda vinicola di Serdiana, in cooperazione con le ONLUS
Africadegna e Alerte Solidarité Santé.
Il Centro Medico, situato a 25 km dalla capitale Kinshasa, si propone di fornire assistenza sanitaria fisioterapica,
assistenza ostetrica. Ospita un laboratorio di analisi, pronto soccorso e un am-
bulatorio per piccola chirurgia.
Funge inoltre da dispensario
farmacologico.
La struttura è stata inaugurata alla presenza della famiglia Argiolas, che ha seguito
la nascita del Centro sin dall’inizio dei lavori di costruzione nel mese di maggio del
2010, del sindaco, del capo
villaggio, del responsabile sanitario del distretto di Bibwa,
del capo della polizia e della
rappresentante del Ministero
per la Famiglia.
All’interno del Centro operano 8 professionisti tra cui infermieri, un medico,
un fisioterapista, un responsabile del laboratorio. Vengono assistiti in prevalenza bambini con casi di malnutrizione,
malaria, infezioni respiratorie.
“Questo Centro – ha dichiarato la rappresentante del Ministero per la Famiglia, portavoce del Ministro Angela
Likiana – promuoverà sempre la vita.
Che sia esempio di rispetto della parità e
dell’uguaglianza”.
Il Progetto Iselis nasce dal desiderio
della famiglia Argiolas di coltivare un
“giardino dei sogni”, dando vita ad una
serie di iniziative volte ad aiutare persone che vivono in luoghi difficili del mondo. Il progetto prende il nome da Iselis,
vino bianco e rosso ultimo nato in casa
Argiolas.
Il programma si propone di realizzare
un progetto diverso ogni anno, parallelamente ad ogni annata di Iselis, lavorando a fianco di associazioni umanitarie operative sul territorio.
Nel 2011 Argiolas si concentrerà ancora sulla struttura di Bibwa, apportando miglioramenti. È prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico per fornire l’energia elettrica di cui al momento il Centro, così come l’intero distretto
di Bibwa, è privo. Si costruirà un impianto idraulico: attualmente l’acqua viene
attinta dal pozzo tramite secchi. Verranno implementati gli equipaggiamenti con
nuove barelle, un tavolo operatorio, un
frigorifero per i medicinali che necessitano refrigerazione.
Il dispensario farmacologico diventerà entro il prossimo anno il centro di smistamento dei medicinali di riferimento
per tutto il distretto di Bibwa. I medicinali più importanti saranno forniti gratuitamente alle famiglie più bisognose.
“È un primo passo – ha dichiarato Valentina Argiolas – la dimostrazione che
‘il giardino dei sogni’ si può realizzare
anche in questa terra lontana”.
ARGENTINA
ARGENTINA
Successo del coro del circolo “Radici sarde” Rinnovato il Direttivo
del circolo Radici Sarde
Il coro del circolo “Radici Sarde” di
San Isidro (Buenos Aires), nel 2010, ha
partecipato al “Primo incontro di cori italiani in Argentina” organizzato dal circolo sardo di Rosario con l’obiettivo di
mostrare il lavoro che realizzano tutti i
gruppi corali che rappresentano la comu20
nità italiana.
L’evento si é tenuto nel prestigioso
Museo Castagnino della città di Rosario, che conserva diverse opere pittoriche di artisti di fama mondiale.
Il pubblico che ha colmato di applausi la esibizione del coro che ha
interpretato canzoni del repertorio sardo (Non potho reposare, Nanneddu
meu), italiano ed argentino.
Questa partecipazione è servita per
consolidare il ruolo del coro sardo nell’ampio spazio culturale argentino.
Apprezzamenti sono stati espressi per
l’attività del maestro Ricardo Maresca,
che dirige il coro con sapienza e maestria, favorendo la crescita del gruppo.
L’Assemblea generale dei soci del circolo del Circolo “Radici Sarde”, di San
Isidro, Buenos Aires Nord, che si è tenuta il 19 marzo scorso ha eletto il nuovo Comitato Direttivo.
Presidente è stata eletta Ana María
Ruiu, che sarà affiancata da Josefina Carzedda (vicepresidente), Iris Madau
(segretaria), Pablo Fernández Pira (tesoriere), e dai consiglieri Claudia Chirra, Rubén Roldán, Nora Serra, María
Marras, Giancarlo Porru, Graciela Meridda, Susana Manca, Miguel Altomare,
Adalberto Firinu, Abel Coga e Susana
Bissio.
Il Comitato Direttivo resterà in carica per il triennio 2011 - 2013.
maggio 2011
DAL MONDO
FRANCIA
“Cagliari, la Sardaigne, la Musique,
au coeur de la Méditerranée”
Concerto l’Accademia Internazionale di Musica di Cagliari nella
Maison de l’UNESCO per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia
L
a Sala 1 dell’UNESCO a Parigi è stracolma. Milleseicento spettatori ascoltano in piedi “Fratelli d’Italia”. Sul palco,
al centro dei riflettori, la cantante nigeriana
Omo Bello, accompagnata dal pianoforte di
Paul Montag, dà voce ai versi di Goffredo
Mameli e alle note di Michele Novaro. Ma
l’emozione per i 150 anni dell’Unità si mescola con quella per il Giappone colpito dalla
più grande tragedia dai tempi di Hiroshima
e Nagasaki.
È iniziato così il lungo concerto che
l’Accademia Internazionale di Musica
di Cagliari ha presentato nella capitale
transalpina per annunciare una nuova
edizione dei corsi annuali di perfezionamento che si tengono in tarda estate
nel capoluogo sardo.
Un filo rosso lega l’iniziativa didattica con la “ville lumière”: qui vive e
lavora da 20 anni il chitarrista cagliaritano Cristian Marcia, direttore artistico dell’Accademia fondata nel 2001 insieme al fratello Gianluca (che ne è invece
il presidente); e da Parigi arriva anche la
maggior parte dei ventuno maestri che ne
compongono il corpo docente.
Per il quarto anno consecutivo, “Cagliari, la Sardaigne, la Musique, au coeur de la
Méditerranée”, questo il titolo della soirée
di gala, ha trovato una prestigiosa cornice
nel quartier generale dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite per l’Educazione, la
FRANCIA
È morto a Parigi il pittore Eros Kara
È morto a Parigi, dove viveva da molti
anni, il pittore Eros Kara, acquerellista di
valore internazionale. Era nato a Nuoro nell’aprile del 1929 e, dopo aver vissuto a lungo a Roma e a Parma si era stabilito a Parigi
dove autorevoli critici lo definirono ”le
maître italien de l’aquarelle”.
Inizia ad appassionarsi alla pittura fin da
giovanissimo a Nuoro, grazie anche all’esempio paterno, un intellettuale interessato ad ogni forma di creazione artistica.
Quindi trasferitosi a Cagliari a vent’anni,
espone alla galleria “Della Maria” e poi a
Milano, dove studia grafica e pubblicità allo
Studio Mattaloni; in seguito si trasferisce a
Roma dove lavora come aiuto scenografo a
Cinecittà.
Nel 1951 rientra brevemente a Cagliari
dove esegue i bozzetti e gli scenari per il
“Boris Cristof” e per l’opera “La Gioconda” in scena al teatro Massimo. Quindi nuovamente a Roma dove è ricercato autore di
maggio 2011
manifesti cinematografici per la 20 Century
Fox, per la Republic Picture e l’Universal
International. Sono suoi, fra l’altro, i manifesti cinematografici dei film “La romana”
con Gina Lollobrigida e di “Sinhue l’egiziano”.
Nel 1959 rientra in Sardegna e fonda e
dirige “Mediterranea”, la prima rivista a
colori della Sardegna. Vi collaborano tra gli
altri Alberto Boscolo, Anselmo Contu, Giovanni Lilliu, Cesare Olivetti, Nicola Valle,
Marcello Serra, Francesco Alziator, Fernando Pilia e Gilberto Zambrini.
Nel 1970 si dedica al fumetto e lavora
come cartonist per la casa editrice Universo
con una serie di fumetti per “Grand’hotel”,
“Il Monello”, “L’Intrepido”, “Gli albi dell’intrepido” e “Diabolik”.
Nel 1974 fonda a Roma le Edizioni New
Press e “Con noi”, il primo giornale dei gay
italiani. A Trastevere apre il primo club per
gay italiano “Al solito posto” dove nasce
Scienza e la Cultura. Stavolta, però, l’appuntamento aveva un significato speciale,
coincidendo con le celebrazioni del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Ad accrescere il tasso di partecipazione emotiva alla
serata, le drammatiche notizie in arrivo dal
Giappone, paese da dove giungono ogni estate diversi docenti e tanti fra i giovani allievi
che affollano i corsi cagliaritani (ben 52 su
115 iscritti nell’ultima edizione).
Prima del concerto, spazio ai saluti istituzionali: Maurizio Enrico Serra, Rappresentante permanente d’Italia presso
l’UNESCO, ha parlato dell’Unità, dell’inno di Mameli, del suo significato e della
sua storia. A Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio Regionale della Sardegna,
è spettato invece il compito di ricordare il
ruolo dell’isola e del suo popolo nell’Unità
d’Italia.
Soddisfazione tra gli organizzatori, anche per le iniziative collaterali al momento di gala: un incontro con i circoli degli
emigrati sardi in Francia, il consueto cocktail dopo-concerto a base di piatti sardi, una
conferenza stampa sull’offerta turistica
della Sardegna e di Cagliari, con l’intervento di Michele Cossa in rappresentanza
della Regione, del direttore dell’ENIT in
Francia Domenico Di Salvo, e la partecipazione di una sessantina di giornalisti specializzati e tour operator francesi.
anche il primo teatro di cabaret gay.
Nel 1975 liquida tutte le sue attività editoriali per dedicarsi nuovamente ed interamente alla pittura. Abbandona Roma e Milano ed acquista una tenuta a Vigoleno in
Emilia dove si rinchiude per un anno a dipingere per guadagnare il tempo perduto.
Riprende la tecnica dell’acquerello su richiesta del “Centro artistico milanese” ed
a Parma crea la “Galleria d’Arte Pintor”.
Da quell’anno espone in Italia ed all’estero e in particolare in Francia, dove vive per
circa dieci anni, e dipinge ritratti di importanti personaggi.
Nel 1989 rientra in Italia e diviene uno
dei pittori più quotati dell’organizzazione
“Capital Investart”, che allora diventa il suo
mercante internazionale.
Nel 1991 esegue un grande affresco di
ottanta metri quadri per l’aula consiliare del
Municipio di Giuliano in provincia di Napoli. Nel 1994 sceglie di tornare in Sardegna in “Sa dommu pintada” di Sanluri che
poi lascia per ritornare definitivamente a
Parigi nel quartiere di Montparnasse. Lascia
la moglie e un figlio.
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SPORT
CALCIO
Il Cagliari salvo con largo anticipo
chiude male la stagione
D’
accordo il Cagliari era già salvo
da tempo, grazie all’accelerata impressa da Donadoni in inverno, ma questo
finale di campionato rischia davvero di
macchiare una stagione da archiviare, comunque, positivamente. Già perché se
l’obiettivo dei rossoblù era quello della permanenza in serie A, tale traguardo è stato
raggiunto senza troppe sofferenze e, appunto, con largo anticipo.
Chi, invece, pensava che il Cagliari potesse ambire a qualcosa di più prestigioso,
allora è rimasto deluso, perché Conti e compagni, raggiunta virtualmente la salvezza,
avevano un bel po’ di giornate ancora a disposizione per tentare di centrare l’ambizioso traguardo dell’Europa League.
Per i tifosi sardi sparsi in tutto il mondo, che seguono con affetto e trepidazione
le gesta della squadra del cuore, si tratta di
un film già visto. Era già successo lo scorso anno con Allegri. Avvio incerto, gran rimonta nei mesi invernali e poi, sul più bello, quando vedere il Cagliari stazionare
nella parte sinistra della classifica stava diventando una piacevole abitudine, ecco il
crollo, improvviso, inaspettato, sino ai bassifondi della classifica.
L’anno scorso tutte le colpe furono riversate nell’allenatore, quel Massimiliano Allegri fresco vincitore della Panchina
d’oro come migliore allenatore della serie A, esonerato dal presidente Cellino a
cinque giornate dalla fine. Anche allora il
Cagliari, che alla fine di febbraio aveva
sfiorato addirittura il quarto posto, non
vinse più una partita e chiuse miseramente la stagione con la coppia Melis-Festa
in panchina.
Quest’anno l’allenatore era già stato
cambiato (Bisoli, esonerato dopo 12 giornate) e con il bravo Donadoni che aveva
portato un maestro di calcio come Arrigo
Sacchi a sostenere che il Cagliari giocava
il miglior calcio del campionato, è successo esattamente la stessa cosa. Quando
è arrivato il momento di fare il tanto atteso salto di qualità, il Cagliari si è fermato, tirando i remi in barca e “accontentandosi” della salvezza. Due pareggi e quattro sconfitte consecutive nelle sei partite
successive all’impresa di Marassi, quan-
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do, con un gol
di Acquafresca, il Cagliari superò il
Genoa dell’ex Ballardini facendo sognare i propri
tifosi. Ma la
cosa che ha
fatto arrabbiare di più i
supporter rossoblù – e lo stesso presidente Cellino che ha minacciato di fare una
rivoluzione a giugno cambiando molti giocatori – è stata come sono arrivate queste
sconfitte, quasi tutte con squadre che lottavano per non retrocedere e che ai più
TENNISTAVOLO
Marcozzi ai playoff
Per il secondo anno consecutivo, dopo
il ritorno nel campionato di A 1 di tennistavolo, la Marcozzi è approdata ai
playoff. La squadra cagliaritana guidata
da Antonio Gigliotti ha ottenuto la qualificazione alla competizione che assegnerà lo scudetto con tre giornate d’anticipo, grazie al successo casalingo conquistato contro il Verzuolo.
La Marcozzi, che ha chiuso la regular season al quarto posto in classifica,
giocherà a Cagliari il prossimo 20 maggio la prima semifinale (palazzetto di
Mulinu Becciu) contro i Paiscato Este,
la formazione favorita allo scudetto.
L’incontro di ritorno è previsto in Veneto quattro giorni dopo. Oltre al Paiscato Este si sono qualificati ai playoff
i campioni d’Italia del Castelgoffredo
e il Cus Torino.
Una stagione positiva, quella che si è
appena conclusa, per il tennistavolo sardo, che per la prima volta vede tre squadre impegnate ai playoff. Oltre il successo della Marcozzi, infatti, c’è da segnalare nel torneo di A 1 femminile anche la qualificazione della matricola
Norbello e dello Zeus Quartu.
sono sembrati “regali” ad avversari con
l’acqua alla gola.
Una “generosità” che, appunto, non è
piaciuta affatto a Cellino che si aspettava
tutt’altro finale di stagione. E mentre Donadoni, nel dopo partita di ciascuna sconfitta, ripeteva lo stesso ritornello (“ci è
mancata un pizzico di determinazione in
più, ma non siamo già in vacanza”) ci si
interroga su quale sia davvero la dimensione di questa squadra, sicuramente più
forte delle dirette concorrenti alla salvezza ma non abbastanza attrezzata per competere per un posto in Europa.
Peccato, perché negli ultimi due, tre
anni, il Cagliari ha dimostrato che con un
pizzico di convinzione in più e magari un
innesto di qualità nel mercato di gennaio,
si poteva osare di più. Ed invece, al contrario, quest’anno a gennaio è stato ceduto
il pezzo pregiato della collezione celliniana, quel Matri esploso finalmente anche
come bomber e venduto alla Juventus, senza peraltro essere rimpiazzato.
E come se non bastasse, Donadoni poco
dopo ha dovuto rinunciare anche a Nenè,
infortunatosi alla caviglia e fermo dai primi di marzo. Se si pensa che la Sampdoria
è passata dai preliminari di Champions
League, dopo il quarto posto della scorsa
stagione, alla retrocessione in serie B dopo
aver ceduto Cassano e Pazzini (ma preso
Maccarone, Macheda e Biabiany) allora al
Cagliari non è andata poi così male…
Intanto il Cagliari anche il prossimo anno
sarà in serie A per il presidente Cellino
quello che comincerà il 28 agosto sarà il
ventesimo campionato da presidente: un
record. Chissà che non si faccia qualche bel
regalino. Intanto è già stato acquistato l’attaccante marocchino El Khadir, di passaporto olandese, che gioca nel massimo campionato svedese.
E a gennaio è arrivato anche il giovane
uruguaiano Pablo Ceppellini, da tutti considerato nel suo Paese l’erede di un certo
Enzo Francescoli. Di sicuro ha deluso l’unico vero acquisto operato nel mercato di
gennaio, Missiroli, prelevato dalla Reggina in B e quasi mai decisivo, nonostante
Donadoni, dopo la partenza di Matri (e il
successivo infortunio di Nenè) abbia abbandonato il consueto modulo 4-3-1-2 per ripiegare sul cosiddetto “albero di Natale”,
cioè con due trequartisti alle spalle dell’unica punta Acquafresca, dando così più spazio alla fantasia non solo di Cossu, ma anche di Lazzari e, appunto, di Missiroli.
Andrea Frigo
maggio 2011
SPORT
CALCIO DONNE
La Torres campione d’Italia
Le ragazze dell’Eurospin hanno conquistato il quinto scudetto
con tre giornate d’anticipo
L’
“Eurospin Torres” brucia il Milan
per lo scudetto. Battendo il Venezia
per 7-1, la squadra sassarese ha vinto sabato 30 aprile il suo quinto tricolore, con tre
giornate d’anticipo, mentre i rossoneri hanno dovuto rimandare l’appuntamento col titolo maschile. Magari l’accostamento farà
sorridere, però la società del presidente Leonardo Marras merita rispetto e ammirazione per avere vinto tantissimo in un ventennio: 5 scudetti, 7 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e 2 Italy Women’s Cup.
“Questo quinto scudetto – ha sottolineato
con orgoglio il presidente Marras – lo abbiamo vinto proprio nel trentennale della
società”.
Il tecnico Tore Arca, al quarto tricolore
personale evidenzia il tratto distintivo della squadra di questa stagione: “Le ragazze
hanno dimostrato una grandissima capacità di concentrazione. È questo che ci ha consentito di tenere alta l’intensità in tutte le
gare e rendere semplice un campionato che
pure aveva antagoniste valide come Brescia e Tavagnacco”.
BASKET
La Dinamo Sassari verso i play off
ULTIM’ORA
Conquistati i play off
La Dinamo non è sazia con la salvezza.
Il bis sulla mitica Varese (10 scudetti e 10
coppe internazionali) tiene in corsa i sassaresi per i play off. Che sarebbe un risultato straordinario per una matricola.
Contro i lombardi, i biancoblù di Meo
Sacchetti (che di Varese è stato giocatorebandiera negli anni ’80) hanno vinto al
supplementare per 88-83 ma dopo un match che li ha visti a lungo in testa.
Il trio di americani è stato grandioso ancora una volta: White 32 punti, Diener 24
con 10 rimbalzi, Hunter 15 punti e 8 rimbalzi. E questo dimostra quanto le stelle
Usa non parlassero a vanvera quando già
a metà campionato parlavano di play off.
La concretezza di Plisnic, la personalità
di Tsaldaris e Vanuzzo, la sostanza che riemaggio 2011
Un’impresa senza precedenti in Italia e
nel basket sardo: la Dinamo ha centrato i
play off scudetto. Dopo aver domato i
pluricampioni d’Italia della Montepaschi
Siena (83-81) la squadra sassarese ha
espugnato Cremona 88-82 chiudendo addirittura al sesto posto. Davanti a Varese
e Bologna. Con nobili scudettate come
Roma, Pesaro e Caserta che sono rimaste
fuori. Nei quarti affronterà Milano (con
25 scudetti è la più titolata in Italia).
scono a dare Brian Sacchetti e Cittadini
consente di ovviare alle assenze dell’esterno Devecchi e del play Pinton. Certo è che
se i due dovessero recuperare per le ultime due gare di campionato (giovedì 12 in
casa con Siena e domenica 15 a Cremona)
la formazione sassarese può puntare se non
alla doppietta, almeno ad un successo che
la porti a quota 28, anche se in questo caso
per conquistare l’ottavo posto e quindi gli
spareggi scudetto dovrebbe confidare in
un arrivo a pari merito con Caserta o Varese per sfruttare il 2-0 nei confronti di-
I numeri dicono tutto: 22 vittorie, un solo
pareggio (in casa col Brescia) e nessuna
sconfitta, con 89 reti segnate e soltanto 7
incassate.
L’altro segreto è stato quello di costruire con saggezza e pazienza una formazione
solida e di talento. Nessuna rivoluzione, ma
l’innesto di due-tre elementi di qualità ogni
anno. Questa estate è arrivata il difensore
Motta, la centrocampista offensiva Camporese ed è rientrata l’attaccante Angeles
Parejo. La mancina spagnola era stata grande protagonista nel primo scudetto (quello
del 1994 quando faceva coppia con Carolina Morace) oltre che del secondo e del terzo, e sulla soglia dei 42 anni si è tolta la
soddisfazione di vincerne un altro. Dopo
di che ha annunciato il ritiro dal calcio.
“Basta così. Adesso c’è ancora la Coppa
Italia che voglio vincere e poi a fine stagione appendo le scarpe al chiodo”.
Già, perché la stagione della Torres non
è ancora conclusa: la squadra sassarese è
arrivata in finale e vuole fare il Grande
Slam italiano vincendo tutti i trofei.
Giampiero Marras
retti e ammortizzare lo 0-0 con Roma e
Treviso.
Al di là della classifica finale di sicuro
Sassari ha saputo conquistarsi il rispetto
e l’ammirazione della serie A per il gioco
spettacolare e un Pala Serradimigni sempre pieno (quarto pubblico come presenze
e secondo come incassi) tanto che Sky ha
proposte ben dieci dirette con la formazione biancoblù e i commenti sono sempre stati lusinghieri.
L’unica ombra che pesa è quella sul futuro. A fine marzo il presidente Luciano Mele
ha denunciato l’assenza di uno sponsor principale e di garanzie sul futuro. Senza certezze finanziarie a fine stagione le quote
societarie e quindi il titolo sportivo saranno
venduti. I tifosi hanno attuato già alcune iniziative: la più clamorosa il flash mob al Pala
Serradimigni durante la diretta del match
contro Roma, con due minuti di silenzio e
pubblico in piedi a mostrare il cartello
S.O.S., Sponsorizzati o Spacciati. Tv, quotidiani e siti di tutta Italia, non solo sportivi, ne hanno parlato. Qualcosa sembra finalmente muoversi: il sindaco di Sassari
Gianfranco Ganau ha scritto all’E.On, la
multinazionale tedesca che ha gli stabilimenti a Porto Torres, per richiamarla al risarcimento nei confronti delle coste, inquinate
tre mesi fa dalla fuoriuscita di 45.000 litri
di olio combustibile.
G.M.
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ATTUALITÀ
Sacralità e spettacolarità
la Settimana santa in Sardegna
S
acralità e spettacolarità. La settimana santa in Sardegna è irripetibile: si rinnovano riti plurisecolari che
mantengono intatti freschezza e splendore. E sono le strade le protagoniste di
queste manifestazioni che derivano dalla lauda medioevale, molto diffusa in
Umbria e Toscana. Fu portata in Sardegna nel periodo pisano dai francescani,
sempre molto sensibili a questo tipo di
esperienze: probabilmente quando era
ancora vivente san Francesco, ma con
certezza da Giovanni Parenti, uno dei
primi seguaci del frate di Assisi, presente nel convento di Monte Rasu a Bottida. La forma attuale passa attraverso la
mediazione spagnola e le processioni di
Cagliari, Nulvi, Iglesias e Castelsardo
sono identiche a quelle di Siviglia: le più
importanti del mondo.
Alghero. Nella città catalana gli appuntamenti cominciano con la processione
dei misteri: le sette statue raffiguranti i
momenti della Passione attraversano le
strade del centro storico e vengono portate in altrettante chiese partendo da
quella di San Francesco e arrivando in
Cattedrale. Il giovedì santo il miracoloso simulacro del Cristo lascia la chiesa
della Misericordia e giunge in duomo.
Venerdì, dalla chiesa della Misericordia,
la processione del “Descraivament”, in
Cattedrale il “discendimenti”. Il venerdì
c’è anche la processione “della cerca”,
la celcas.
Cagliari. Nel capoluogo la settimana
santa ha una anticipazione il venerdì di
passione. Dall’oratorio del Crocifisso
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l’arciconfraternita omonima porta in processione le sette statue che raffigurano i
momenti della Passione. Il martedì santo altra processione dei misteri: la congregazione degli artieri, seguendo un rituale simile, porta in processione i simulacri della chiesa di San Michele. Le
arciconfraternite della Solitudine, del
Crocifisso e del Gonfalone il venerdì rinnovano le processioni del “Cristo morto”. Il sabato santo ci sono “Su scravamentu” e le cosiddette processioni di ritorno, mentre il giorno di Pasqua c’è
“s’incontru”.
Castelsardo. Con i “Lunisanti” i momenti della Passione. Oltre il “Lunisanti” (il lunedì), la “prucessioni” (il giovedì) e “il cravementu” (il venerdì). Giovedì la processione de “Lu Santu”.
Galtellì. Venerdì nella parrocchia viene
ricordata la passione e la morte di Cristo: al centro della chiesa viene sistemato un palco, ai lati le scale, a poca distanza l’Addolorata. La drammaticità è
alta quando il sacerdote chiamerà Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo alla deposizione di Gesù. Al termine, il Cristo
viene adagiato su una lettiga e portato in
processione.
Ghilarza. Venerdì mattina il giro delle
sette chiese, di pomeriggio liturgia della
Parola, adorazione della Croce, deposizione e “s’iscravamentu”. Al termine,
processione del Cristo morto.
Sassari. Il “is misterius” con partenza
dal convento delle Monache cappuccine, il mercoledì la processione della
Madonna Addolorata. La processione
originariamente veniva indicata come
delle “marcatesse”, perché la vestizione
della Vergine era compito delle signore
della borghesia sassarese. Giovedì la processione dalla chiesa di Sant’Andrea,
venerdì (chiesa dei Servi di Maria) quella
“della cerca” o “della Desolata” con la
Madonna che ripercorre il cammino del
Figlio verso il Calvario. Di pomeriggio
invece dalla Santissima Trinità “Lu scravamentu”.
Iglesias. Il martedì la processione dei
misteri: una tradizione che in città affonda le sue radici nel 1600. È la confraternita del Sacro Monte della Beata
Vergine della Pietà a curare gli appuntamenti più suggestivi della settimana santa. Giovedì mattina la processione del
Monte, di sera il seppellimento di Gesù.
Altre due processioni il giorno dopo: di
mattina quella del Monte e di sera la deposizione e “su scravamentu”: Gesù verrà adagiato ne “sa lettèra” (la lettiga)
dando così il via alla processione aperta
dagli stendardi (i “vexillas”) che raffigurano gli antichi strumenti della passione e da due bambini (Maria Maddalena e san Giovanni). C’è poi l’antico
Cristo “snodabile”, opera del 1700 di un
artigiano locale. Il martedì dopo Pasqua
coda con “S’inserru” (l’encierro spagnolo): la statua della Vergine verrà riportata nella chiesa di San Giuseppe, dopo
essere stata esposta tre giorni in duomo
con il Cristo morto.
Olbia. Venerdì la deposizione e “s’iscravamentu”: al termine processione. In
serata si rinnova la fiaccolata che dalla
chiesa di San Paolo si snoda per le strade del centro storico.
Oristano. Lunedì dalla chiesa di San
Martino i misteri, giovedì dai Cappuccini la processione “Su Jesus”: con i simulacri di Gesù nell’orto e della Addolorata, visiterà i cosiddetti “sepolcri” e
facendo poi ritorno dai Cappuccini. Sempre dalla chiesa dei frati, il giorno dopo
un’altra processione: “Sa Maria”: i confratelli del Santo Nome di Gesù e quelli
del Rosario con il simulacro ligneo della Madonna Addolorata arrivano fino in
Cattedrale per “su scravamentu”. Conclusa la deposizione di Gesù, la processione del Cristo morto: “S’interru”. Domenica “S’incontru.
Altri centri. A Orosei giovedì la visita
delle sette chiese, a San Gavino venerdì
su scravamentu. “Su scravamentu” si
svolge anche a Santa Giusta, Santulussurgiu e Sarule. Particolarmente seguito
quello di Teulada con “is varonis”, personaggi che indossano costumi d’epoca.
Suggestivi anche i “riti” di Nulvi.
Alessandro Atzeri
maggio 2011