BOZZA 5 - Circolo Culturale Sardo *Grazia Deledda
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BOZZA 5 - Circolo Culturale Sardo *Grazia Deledda
Anno I / Maggio 2011 www.ilmessaggerosardo.com EDITORIALE Una nuova avventura L a Cooperativa Messaggero Sardo – costituita nel 1974 per contrastare la decisione della Regione sarda di fermare la pubblicazione del mensile “Il Messaggero sardo”, destinato agli emigrati sardi e alle loro famiglie – dopo 37 anni ha deciso di raccogliere una nuova sfida per tentare di mantenere vivo il legame tra la Sardegna e i sardi sparsi nel mondo. Ancora una volta, infatti, la Regione, approvando il programma messo a punto dall’Assessore del Lavoro con il consenso di tutte le istituzioni interessate (Consulta dell’Emigrazione, Consiglio e Giunta regionali) ha, in sostanza, deciso di snaturare e quindi recidere quello che per oltre sette lustri è stato l’unico vero cordone ombelicale che ha tenuto legati decine di migliaia di sardi alla loro terra. Ha dimezzato le risorse (già scarse) necessarie per realizzare il giornale e farlo arrivare nelle case dei Sardi in Italia, nei Paesi europei e nei cinque Continenti. Lo ha fatto non per mancanza di fondi ma per finanziare un programma televisivo che potrà essere visto solo da una minima parte di emigrati sardi. Ma il vero obiettivo, forse, era quello di far tacere una voce libera e autonoma, autorevole e perciò credibile. Nelle pagine interne del nuovo giornale troverete tutti i particolari del perché e del come si è arrivati a questa scelta. Troverete indicate anche le responsabilità di ciascuno degli attori di questa vicenda. Appare francamente incomprensibile pensare che il patrimonio di contatti e di esperienze accumulate in tutti questi anni dalla Cooperativa, che facevano della Sardegna un esempio nel campo della comunicazione con le comunità di emigrati sparse nel mondo, sia stato liquidato con tanta superficialità da una classe politica distratta e senza memoria. La Sardegna è terra di emigrazione. Lo è stata in passato e continua a esserlo ancora oggi. L’archivio della Cooperativa e “Il Messaggero sardo” rappresentano il più importante giacimento di memorie su questo aspetto della società sarda. Per non disperdere questo patrimonio e per non recidere definitivamente il filo che lega i Sardi fuori dalla Sardegna e i loro discendenti all’Isola abbiamo deciso di proseguire nel nostro impegno anche senza il sostegno delle finanze regionali. Abbiamo registrato una nuova testata giornalistica e abbiamo deciso di fare un giornale online. Si chiama “il Messaggero giornale dei sardi nel mondo online”. Conterrà molte nuove rubriche ma continuerà a dare visibilità alle comunità sarde sparse nel mondo e alle iniziative delle loro organizzazioni. Sarà possibile scaricarlo e stamparlo. Proprio per agevolare il compito dei nostri lettori abbiamo scelto di ridurre il formato in modo che possa essere riprodotto in un foglio A4. Anche il sito della Cooperativa “Il Messaggero sardo online”, che può vantare oltre dodici milioni di pagine visitate ogni anno, è stato profondamente rinnovato. Ospiterà oltre al giornale online anche una vetrina aggiornata dei fatti del giorno, una serie di rubriche che vanno dalla cucina allo sport, dalla storia alla cultura, alla limba, compresi l’archivio dei numeri arretrati de “Il Messaggero Sardo” e gli indirizzi dei Circoli sardi. Il successo della iniziativa dipenderà da noi. Se sapremo, come in passato, raccogliere e rappresentare le giuste istanze dei Sardi fuori dall’Isola, avremo raggiunto il nostro scopo che è lo stesso del 1974, dar voce all’altra metà In questo numero: della Sardegna, quella che è dovuta partire PRIMO PIANO e che troppo spesso viene dimenticata ed emarginata. Quella che, pur rappresentando una potenziale riATTUALITÀ sorsa per lo sviluppo dell’economia dell’Isola, viene considerata (nella migliore delle ipotesi) solo una AMBIENTE opportunità per speculare sui sentimenti di attaccamento per la propria terra. La beffa delle tariffe Una Consulta a porte chiuse Giornata di studi sulle migrazioni Allarme nel golfo dell’Asinara PRIMO PIANO RELAZIONE BILANCIO 2010 DELLA COOPERATIVA Dalla parte degli emigrati C on il numero di Dicembre 2010 è cessata la nostra collaborazione con la Regione Sardegna per realizzare “Il Messaggero Sardo”, il mensile destinato agli emigrati sardi sparsi nel mondo e alle loro famiglie. Collaborazione che era cominciata nel 1974, quando avevamo costituito la Cooperativa per far riprendere le pubblicazioni del giornale che erano state sospese. In questi 37 anni i rapporti con la Regione non sono stati sempre facili. Il continuo cambio di presidenti di Giunta e di assessori ci ha sempre costretti a riaffermare la nostra autonomia come presupposto per continuare a fare de “Il Messaggero Sardo” il filo di collegamento tra i sardi sparsi nel mondo e tra loro e la Sardegna. Il pieno sostegno del mondo dell’emigrazione organizzata e, più ancora, dei singoli emigrati che apprezzavano il nostro impegno e il nostro lavoro, ci ha dato la forza di superare diffidenze e difficoltà. Poi, come sapete, la linea scelta dal nuovo assessore, è stata quella di snaturare la periodicità, e quindi la funzione stessa del giornale, per destinare risorse a un programma televisivo. Una scelta già risultata fallimentare in passato, più utile forse a sostenere qualche emittente locale in difficoltà che a potenziare la comunicazione per le comunità sarde nel mondo. Non abbiamo condiviso la scelta di ridurre le pubblicazioni a cinque numeri bimestrali (sic!) in un anno. Lo abbiamo scritto ma l’assessore tecnico non ha avuto neppure la sensibilità di convocarci per sentire le nostre ragioni, nonostante il nostro impegno quasi quarantennale al servizio degli emigrati e della Sardegna. E quando, come a Lucerna durante il congresso della Federazione dei circoli sardi in Svizzera, si sono levate proteste e critiche per una scelta considerata sciagurata, ha scaricato tutte le responsabilità sulla Consulta dell’Emigrazione, quasi non fosse stato lui ad elaborare il Programma annuale che prevedeva lo snaturamento de “Il Messaggero Sardo”. La nostra proposta di realizzare per lo stesso importo sei numeri (anziché cinque) con cadenza mensile per studiare Mensile del Messaggero Sardo Società Cooperativa a r.l. Direttore responsabile Gianni De Candia Redazione e Amministrazione Via Barcellona 2 - 09124 Cagliari Tel. 070 664214 - Fax 070 664742 Sito web www.ilmessaggerosardo.com [email protected] [email protected] Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 29/10 del 24-12-2010 ULTIM’ORA I Sardi dicono No al nucleare Il referendum regionale consultivo si è chiuso con un vero plebiscito Un monito che avrà conseguenze anche in campo nazionale Schiacciante successo del referendum consultivo contro l’ipotesi di installare in Sardegna una centrale nucleare o di stoccare nell’Isola scorie radioattive. Il quorum richiesto per questo tipo di consultazione referendaria è stato largamente raggiunto e largamente superato. Il risultato dello scrutinio è stato inequivocabile: i Sardi quasi all’unisono hanno detto che in Sardegna non c’è posto per centrali atomiche o per 2 discariche nucleari. La percentuale, che ha sfiorato il 98%, dei SI, con cui gli elettori si sono pronunciati contro qualsiasi ipotesi di installazione nell’Isola di centrali nucleari non può lasciare dubbi e lascia intendere quale è l’atteggiamento degli italiani verso questo tipo di energia. La risposta contro l’ipotesi che l’Isola venga scelta per costruirci una centrale nucleare è stata compatta in tutte le otto province della Sardegna. insieme le possibili soluzioni per non modificare la periodicità del giornale è stata fatta cadere nel vuoto, senza neppure un cenno di risposta. L’incarico di fare il nuovo bimestrale è stato affidato a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato da una piccola casa editrice di libri e composta dal giornale della diocesi di Cagliari e un’azienda tipografica. La documentazione presentata per partecipare alla gara è stata ritenuta conforme al bando. Aspettiamo di vedere come sarà il nuovo Messaggero. Di una cosa siamo certi: la nuova gestione – costituita forse con la prospettiva di fare profitti – ha una scarsa conoscenza delle problematiche dell’emigrazione sarda, della sua storia e delle sue articolazioni. Noi abbiamo deciso di non lasciare il campo. Abbiamo mantenuto la sede storica di via Barcellona e registrato una testata giornalistica online. Stiamo rinnovando e ammodernando il sito della Cooperativa e presto saremo in grado di riallacciare il legame con i nostri lettori. Riteniamo questa soluzione penalizzante per i tantissimi (e sono i più) che non hanno un computer, e per chi ama leggere un giornale stampato su carta. Non ci sono al momento le condizioni per realizzare questo obiettivo. Stiamo pensando di chiedere la collaborazione dei circoli per stampare il giornale online e farlo avere almeno ai loro soci. Insomma stiamo cercando ancora una volta, a 37 anni di distanza, di difendere il diritto dei sardi sparsi nel mondo a essere informati e sentirsi parte integrale del popolo sardo. Gli elettori hanno espresso la loro netta contrarietà all’installazione nell’isola di questo tipo centrali per la produzione di energia e non vogliono che siano individuati siti per lo stoccaggio di scorie radioattive. Gli elettori non sono stati tratti in inganno neppure dal fatto che per dire no al nucleare dovevano rispondere con un Si sulla scheda. Nel Cagliaritano i SI hanno raggiunto il 96,66 per cento, nell’Oristanese il 98,17 per cento, nel Medio Campidano il 97,77 per cento, nella provincia di Carbonia-Iglesias il 95,89 per cento e in quella di Olbia-Tempio i SI sono stati il 96,39 per cento, nel Nuorese il SI ha ottenuto il 97,78 per cento, nel Sassarese il 97,82 per cento, in Ogliastra il 97,60 per cento. maggio 2011 PRIMO PIANO La Consulta dell’emigrazione riunita a porte chiuse Per la prima volta dalla sua istituzione nel 1978 è stato vietato alla stampa di seguire i lavori del “parlamentino degli emigrati” L a Consulta regionale dell’Emigrazione si è riunita il 15 aprile per approvare il Programma annuale di interventi per il 2011 che era stato approvato dal Comitato di Presidenza nella riunione del 1° aprile. Per la prima volta da quando il “parlamentino” degli emigrati è stato costituito, il 13 febbraio del 1978, la riunione della Consulta, per espressa disposizio- ne dell’assessore del Lavoro, si è tenuta a porte chiuse e non è stato consentito ai giornalisti di seguire il dibattito. È la prima volta – come potrà confermare il vicepresidente vicario Domenico Scala, che della Consulta ha fatto parte ininterrottamente dal giorno del primo insediamento – che viene presa una decisione tanto prevaricatrice quanto dannosa per il mondo dell’emigrazione che chiede visibilità e trasparenza. Per la prima volta dopo oltre trent’anni gli emigrati non potranno essere informati compiutamente sul come sono maturate le scelte e le politiche messe in campo dalla Regione in loro favore. L’assessore del Lavoro ha, forse, voluto evitare le brutte figure dell’anno precedente quando, dopo essersi accreditato come economista, aveva annunciato politiche proiettate nel tempo, fino al CONSULTA Approvato il Programma annuale 2011 Meno risorse per l’emigrazione - Aumentati i contributi ai circoli Documento di solidarietà con gli immigrati Piena solidarietà ai migranti della Tunisia ospiti in Sardegna, approvazione all’unanimità del programma annuale per l’emigrazione, netta contrarietà agli aumenti delle tariffe dei traghetti che rischiano di impedire alle comunità dei sardi nel mondo di poter tornare nell’Isola. Sono i punti affrontati oggi dalla Consulta regionale per l’emigrazione, riunitasi a Cagliari sotto la presidenza dell’assessore del Lavoro Francesco Manca. L’organismo, istituito con la legge regionale n. 7/1991, ha la finalità di coordinare gli interventi a favore dei sardi emigrati all’estero e in Italia. Primo punto all’ordine del giorno non poteva che essere quello legato a quanto sta accadendo nelle coste nordafricane con la conseguente emergenza dei migranti. La Consulta ha approvato a questo proposito un documento unitario nel quale si legge, tra l’altro, che “memori dell’esperienza vissumaggio 2011 ta nell’immediato dopoguerra, nei decenni seguenti e ancora in atto, i rappresentanti dei sardi residenti all’estero richiamano i valori fondamentali e distintivi della Sardegna, quali l’apertura e la solidarietà, come la manifestazione più autentica dello stile tipico dei sardi e della loro disponibilità nei confronti di persone alla ricerca di una nuova prospettiva di vita. La solidarietà della Consulta nei confronti delle popolazioni della 2020, e aveva chiesto un voto a “scatola chiusa”, per rispettare i termini di legge e poter spendere subito le risorse a disposizione. Purtroppo dei progetti e dei programmi previsti nel 2010 pochi hanno visto la luce. Persino il programma televisivo, per realizzare il quale sono state tolte le risorse a “Il Messaggero sardo”, snaturandone la periodicità e, quindi, la funzione, dopo un anno non è ancora partito. Anzi non è stato neppure individuato il vincitore della gara d’appalto. E neppure una sola copia del giornale cartaceo, ridotto a cinque numeri bimestrali, è uscito dalle rotative. Un fatto è incontrovertibile: la somma messa a disposizione dal bilancio regionale è passata da quattro milioni e mezzo di euro a 3.800.000, con un taglio di 700 mila euro netti. C’è stato un lieve ritocco per la quota destinata ai circoli ma un drastico taglio ai fondi per i progetti regionali (le tematiche di questi progetti sono state rinviate a un futuro e fumoso Atto di Indirizzo sui contenuti del quale la Consulta è stata tagliata fuori). Di questo passo c’è poco da stare allegri. Dopo il giornale cartaceo dove cadrà la mannaia dei tagli? Non resta che attendere. Tunisia attualmente ospiti in Sardegna assume il carattere dell’esortazione a ricercare tutte le forme possibili per garantire ai profughi del nord Africa un futuro di libertà, di dialogo e di collaborazione sincera tra quanti hanno a cuore le dimensioni della pace e del lavoro per tutti”. L’organismo ha anche discusso e approvato all’unanimità il programma annuale 2011, che mette a disposizione 3,8 milioni di euro, gran parte dei quali destinati alle Organizzazioni dei sardi emigrati (federazioni, circoli, associazioni di tutela). “Si tratta di una cifra importante – ha detto l’assessore Manca – che servirà a rafforzare diverse attività esistenti e sviluppare nuove iniziative culturali non solo legate al folklore, per far conoscere la Sardegna anche al di là degli stereotipi puntando tra l’altro su letteratura e cinematografia isolane che tanto successo stanno riscuotendo nel mondo”. Ci sarà spazio anche per migliorare le azioni di comunicazione, lo sviluppo tecnologico e le attrezzature informatiche dei circoli nel prossimo triennio. Diversi gli interventi a favore dei giovani nelle organizzazioni dei sardi emigrati: il primo di questi sarà il grande meeting in programma a giugno a Chia. 3 PRIMO PIANO EMIGRAZIONE Promesse non mantenute N el dicembre del 2009, un mese dopo essere stato nominato assessore del Lavoro, il dott. Francesco Manca, dando prova di grande sensibilità sociale, ha insediato la Consulta regionale dell’Emigrazione. Riparando così a una dimenticanza della Giunta Cappellacci, che in campagna elettorale si era spesa a favore di una più incisiva politica per l’emigrazione, ma poi aveva fatto trascorrere dieci mesi prima di insediare il “Parlamentino degli emigrati”. Nel suo intervento di saluto a una Consulta profondamente rinnovata e di nuovo allargata ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, l’assessore Manca precisò subito l’impronta che intendeva dare alla sua azione politica: puntare su “la disponibilità all’ascolto, al confronto e al dialogo, perché diverse posizioni costituiscono una ricchezza”. “Vi invito – aggiunse – a non avere nessuna paura di esprimervi e di dire quello che pensate e di fare le proposte che ritenete più opportune”. «Il primo compito che la Consulta deve affrontare – disse l’assessore – è la modifica e l’aggiornamento della normativa di riferimento, la Legge regionale n. 7, del 1991, vecchia ormai di 20 anni. Il primo compito che vi affido e mi affido – proseguì – è quello di cercare di fare proposte capaci di cogliere le esigenze che ha oggi il mondo dell’Emigrazione. Si tratta innanzitutto di costruire un percorso capace di inserire in questo mondo i giovani, altrimenti c’è il pericolo della “scomparsa” di questo mondo». Poi indicò anche l’esigenza di rimodulare la ripartizione delle risorse, per il 2010 quattro milioni e mezzo di euro (ol4 tre la metà dei quali spesi per costi fissi per l’attività dei Circoli e delle Sedi). Ritenendo che i costi per il mantenimento della rete dei circoli sardi nel mondo – un patrimonio fatto di volontariato e di impegno, costruito in oltre 40 anni di politica per l’emigrazione – potrebbero essere ridotti, propose di utilizzare strutture mobili, “ad esempio gli Hotel una volta al mese”, quasi stesse parlando di riunioni di rotaryani. Altro intervento proposto per ridurre i costi fu il taglio delle risorse per “Il Messaggero Sardo”. “Penso – precisò – all’uso di tecnologie diverse, al satellitare, le televisioni, penso all’analogico per ridurre i costi della carta e della spedizione, magari riducendo da 11 a 4 i numeri da stampare”. L’assessore Manca proseguì ricordando che grazie alla approvazione, entro il mese di dicembre, della Finanziaria per il triennio 2010-2012 “le risorse sono immediatamente disponibili, e non si deve aspettare mesi per poter programmare gli interventi”. Raccogliendo l’invito al “confronto e al dialogo” quasi tutti i consultori condivisero l’esigenza di porre mano alla legge n. 7 del 1991. Molti respinsero con fermezza l’ipotesi di ridurre la periodicità de “Il Messaggero Sardo”. Tra gli altri Pietro Schirru (Australia) rivolse una preghiera all’Assessore: “non ci tolga il Messaggero Sardo perché è l’unico legame che abbiamo con la Sardegna”. Alberto Mario Delogu (Canada) espresse perplessità sull’ipotesi di chiudere le sedi dei circoli e di intervenire sulla periodicità de “Il Messaggero sardo”. «La fisicità del circolo come luogo di incontro – sottolineò – è molto importante. Il circolo è percepito come la casa lontana da casa. Per quanto riguarda il Messaggero – affermò – è atteso e apprezzato. Tutti vogliono leggere il giornale di carta. Le nuove tecnologie vanno bene ma strumenti come “Il Messaggero sardo” sono insostituibili». Anche Alberto Caschili (Brasile) si pronunciò in difesa de “Il Messaggero Sardo”. «Vanno bene le nuove tecnologie, ma “Il Messaggero” è atteso con impazienza da tutti i nostri conterranei. Quando le pubblicazioni sono rimaste sospese per quasi un anno – sottolineò – venivamo assillati dalla richiesta del giornale». E Fausto Soru, (presidente del Circolo di Sedan, in Francia), che in Consulta rappresenta l’AITEF, incentrò il suo intervento sulla difesa de “Il Messaggero Sardo”. “Quando il giornale è stato sospeso per un anno – ha detto – la gente era disperata caro Assessore, perché non aveva notizie di cosa stesse accadendo in Sardegna. Lasciatelo stare “Il Messaggero Sardo” perché è troppo importante non solo per le notizie relative al mondo dell’emigrazione e all’attività dei Circoli, ma per la cultura, la storia, le poesie, la lingua”. L’Assessore Manca dopo aver ringraziato i consultori per la ricchezza del dibattito ribadì l’esigenza di intervenire per modificare la vecchia legge. «Proviamo ad indicare un percorso normativo – disse –, avanzate ipotesi di lavoro e le valuteremo. In quanto al piano triennale 2010-2012, noi faremo le nostre proposte, voi le vostre osservazioni e entro febbraio-marzo vi risponderemo. Per quanto riguarda “Il Messaggero sardo” – sottolineò l’assessore – non ho messo in dubbio l’esigenza di mantenere in essere il giornale cartaceo, ma di iniziare a intraprendere percorsi che si affaccino su orizzonti nuovi, per migliorare e potenziare i sistemi di comunicazione». Nel mese di Aprile 2010 la Consulta venne convocata per esaminare il Piano Triennale 2010-2012 e il Programma annuale 2010. L’Assessore Manca con grande enfasi, presentando le linee politiche programmatiche alla Consulta parlò di “strategie per conseguire gli obiettivi che vanno da qui al 2020; io non guardo a quando scadrà il mio mandato, che certamente non durerà altri 10 anni”. Essendo i tempi molto stretti l’Assessore chiese il voto “a scatola chiusa” sul Piano Triennale 2010-2012 e sul Programma Annuale 2010 motivando la richiesta con l’esigenza di far approvare il provvedimento dalla Giunta regionale nei termini di legge e poter mettere subito a disposizione le risorse previste in bilancio. maggio 2011 PRIMO PIANO Progetti regionali Nel frattempo deve essere avvenuto qualche contrattempo perché dell’esigenza “prioritaria” di raccogliere e formulare proposte per la modifica della legge n. 7 del 1991 si sono perse le tracce. Così come, a dispetto dell’impegno “al confronto”, ad esempio, non sono state tenute in alcun conto le richieste dei rappresentanti degli emigrati in difesa della periodicità de “Il Messaggero sardo”. Qualcosa deve essersi inceppato anche nell’attuazione di molti degli ambiziosi progetti illustrati alla Consulta, nonostante la dichiarata disponibilità delle risorse. Per i Progetti Regionali, “curati direttamente dall’Assessorato che definisce ogni anno le tematiche, le linee di intervento e individua i soggetti destinatari dei finanziamenti”, la somma destinata dal Programma Annuale 2010 era di € 1.230.000,00. Per i “Progetti a Bando” la cifra a disposizione era di € 190.000,00. Per i “Progetti Nuove Generazioni: borse di studio, summer courses, corsi di apprendimento della lingua italiana, educational tours”, riservati ai giovani sardi emigrati, o figli di emigrati, o discendenti, di età compresa tra 15 e 30 anni, la somma in bilancio era di € 300.000,00. Per il “Progetto internazionale multiculturale”, un progetto di aggregazione destinato ai giovanissimi discendenti di sardi, di età compresa tra 15 e 17 anni, la spesa prevista era di € 290.000,00. C’erano poi i “Progetti di promozione economica della Sardegna” per i quali erano a disposizione € 200.000,00; i “Progetti di promozione del patrimonio storico-culturale, artistico, antropologico e ambientale della Sardegna” per i quali era prevista una spesa di € 150.000,00. Ma c’era anche un’iniziativa di solidarietà in favore degli anziani (visite in Sistemi informativi e reti di comunicazione Il Programma Annuale 2010 prevedeva di “completare il sistema informativo per l’emigrazione e migliorare la produzione di informazione con sistemi multimediali”, forte del convincimento che i “sistemi informativi e internet sono gli strumenti fondamentali”. Il Programma prevedeva che “i servizi di informazione destinati agli emigrati saranno potenziati con l’utilizzo delle nuove tecnologie, di TV e radio satellitari e area telematica”. E per raggiungere lo scopo – senza rendersi conto della contraddizione – puntava al “ridimensionamento” del periodico cartaceo “Il Messaggero Sardo”, disponibile anche online. L’unico e insostituibile mezzo in grado di “garantire le relazioni costanti e attive tra i cittadini sardi presenti nell’isola e nel resto del mondo e tra essi e l’Amministrazione Regionale”, che era il primario obiettivo previsto dal Programma 2010. Nell’ambito delle attività destinate all’informazione – precisava il Programmaggio 2011 ma – è intendimento promuovere la creazione di una community virtuale in grado di raccogliere e condividere le realtà sarde di eccellenza presenti nel mondo, al fine di favorire il contatto tra persone con alte qualifiche professionali affermatesi nei vari paesi in cui operano e tra questi e la Sardegna. Si tratta in sostanza di implementare una banca dati interattiva capace di valorizzare intelligenze e talenti di prima, seconda, terza e Sardegna degli emigrati partiti dall’isola oltre 40 anni fa, in condizioni di indigenza e, pertanto, non in grado di sostenere le spese per rivedere la propria terra e i loro parenti). La spesa prevista era di € 100.000,00. Di tutti questi ambiziosi Progetti nel 2010, che ci risulti, non ne è stato realizzato alcuno. Certamente non sono arrivati i giovani per i “summer courses” né per gli “educational tours” e non sono venuti in Sardegna neppure gli anziani. Non risultano realizzati Progetti a Bando, né quelli di promozione del patrimonio storico-culturale, artistico e ambientale della Sardegna e neppure i Progetti di promozione economica della Sardegna. generazioni successive e stabilire legami stabili, per incentivare nuovi impulsi di crescita e sviluppo del sistema socioeconomico della Sardegna. A Maggio 2011 l’unico obiettivo raggiunto è stata la sospensione delle pubblicazioni del periodico “Il Messaggero Sardo”. Il bando per un programma televisivo settimanale (a ciò si è ridotto il pomposo “utilizzo delle nuove tecnologie, di TV e radio satellitari e area telematica”) è stato pubblicato solo a fine anno e a fine aprile non risultava ancora assegnato l’appalto. Per quanto riguarda la pubblicazione di “cinque numeri di un bimestrale” che ha per testata “Il Messaggero sardo”, la gara – alla quale non ha partecipato la Cooperativa che da 37 anni realizzava il mensile – è stata aggiudicata a un raggruppamento di imprese costituito da una casa editrice di libri, una tipografia commerciale e il giornale della diocesi di Cagliari. Ai primi di maggio erano ancora in corso le verifiche sui requisiti richiesti dal bando e secondo indiscrezioni le pubblicazioni dovrebbero cominciare a luglio 2011. 5 PRIMO PIANO TRASPORTI MARITTIMI La beffa delle tariffe raddoppiate P er mesi le disperate proteste degli emigrati sardi, di fronte all’impressionante, ingiustificato aumento delle tariffe marittime adottato all’unisono da tutte le compagnie di navigazione, quasi avessero agito come un “cartello”, alla faccia della concorrenza e del libero mercato, sono cadute nel vuoto. Il silenzio del Ministro dei Trasporti di fronte ad un provvedimento così penalizzante per l’intera economia della Sardegna è stato assordante. E dalla Regione non sono venuti segnali forti. Poi c’è stata l’accorata protesta lanciata l’Associazione albergatori della Sardegna: grazie all’esagerato aumento delle tariffe le prenotazioni estive sono paurosamente crollate e segniamo un decremento che si aggira sul 60 per cento. Inevitabile: l’isola rimane al primo posto nella preferenza degli italiani. La festività di Pasqua l’ha confermato: si è riversata una marea di villeggianti, giunti però con l’aereo. Ma ai più per venire in vacanza in Sardegna è indispensabile l’auto, che, ovviamente, può viaggiare solo via mare. E i costi sono paurosi: tutte le compagnie (Grandi navi veloci, Moby lines, Sardinia ferries, oltre Tirrenia, che ha autonomia fino a maggio) hanno aumentato i costi dei biglietti dal 60 fino al 131 per cento. Con le somme equivalenti è possibile recarsi in Puglia o in Croazia, con un soggiorno, oltre le spese di viaggio, di 10 giorni. Ed è qui che si sono dirottate la maggior parte delle prenotazioni. E la Regione che fa? Si muove, seppur con ritardo. Per Pasqua, quando tutti gli italiani hanno già deciso dove trascorrere le vacanze estive in una grande kermesse tenuta a Olbia, Consiglio provinciale aperto a tutte le assemblee comunali del Nord Sardegna, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha ribadito quanto affermato qualche giorno prima in una conferenza stampa a Pula, in occasione dell’inaugurazione della Bitas, la Borsa internazionale del turismo attivo: il noleggio di alcune navi da parte della Regione per pratica- TORINO Manifestazione di protesta degli emigrati La protesta contro il caro tariffe non è limitata alla Sardegna: tutti i sardi residenti fuori dall’isola sono mobilitati per far recedere le compagnie dalla loro decisione. La prima, imponente protesta a Torino, in piazza Castello, una “Sa die de sa Sardigna” rivisitata per chiedere il calo delle tariffe. Non è una scelta casuale. Da Vercelli, Biella, Novara, Rivoli e dagli altri circoli del Piemonte, appoggiati dai social network che hanno suonato la grancassa, giovani e vecchi, studenti e lavoratori, si sono uniti per urlare la rabbia di tutti. “La manifestazione – ha detto Enzo Cugusi, uno dei massimi esponenti del mondo dell’emigrazione – è stata civile ma rabbiosa. Volevamo far capire a tutti che il vergognoso stato dei trasporti da e per la Sardegna è un danno anzitutto per i sardi. E che noi, in questo 28 aprile, non abbiamo nulla da festeggiare: abbiamo solo da pro6 testare”. Gli fa eco Jacopo Bechere, torinese figlio di emigrato: «Volevo andare in Sardegna, anche per far visita ai miei parenti di Bultei, ma ripiego sulla Corsica: è più vicina, è vero, ma spendo 160 euro contro i 583 (due adulti, un neonato e auto) che la Moby mi chiede per la Genova-Olbia. Con quella cifra lo scorso anno sono andato a New York». Come lui, in molti, hanno rinunciato alla Sardegna, nonostante affetti e vincoli inalterabili. Comunque li appoggiano in tanti: Altroconsumo ha messo a disposizione un account che ha registrato oltre 300 e-mail in pochi giorni, mentre su Facebook sono stati registrati circa tremila messaggi di protesta. La quale si esaurisce qui? Neanche a parlarne: si pensa ad azioni clamorose, come il blocco, in piena estate, dei porti di Genova e di Livorno. re tariffe agevolate. “È stato necessario intervenire perché sono state violate le regole del libero mercato. Per Statuto – ha detto il presidente – la Saremar, società di navigazione di proprietà della Regione, può curare i collegamenti con il Continente, che potranno essere assicurati a prezzi analoghi a quelli praticati dalle compagnie di navigazione negli anni precedenti: L’iniziativa segue di poco il ricorso inviato all’Antitrust, che sta esaminando la rilevanza dei fatti segnalati”. In sostanza la Regione intende prendere in affitto, in via sperimentale, due o tre traghetti da destinare alle rotte più trafficate, dal 15 giugno al 15 settembre. Rischiando il ridicolo Cappellacci ha sentenziato: “Preparate le valigie, veniamo a prendervi”. Ma è tardi, come sottolineano gli esponenti dell’opposizione. Possibile mai che una famiglia aspetti l’ultimo minuto per decidere dove trascorrere l’estate? Lo stesso giorno, nella stessa Fiera, l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi ha annunciato un’iniziativa per favorire il turismo in bassa stagione. “Intendiamo garantire un rimborso di 30 euro a persona, con un massimo di 90 euro a famiglia – ha detto – per chi trascorrerà almeno tre notti in una struttura ricettiva”. Le reazioni ai provvedimenti sono discordanti: la Confcommercio si mostra entusiasta, le opposizioni attaccano: rimarcata l’immobilità del governo, i senatori Francesco Sanna, Antonello Cabras e Gian Piero Scanu hanno presentato un’interrogazione al responsabile delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli per sapere “se il ministro abbia disposto una verifica riguardante la reale situazione dei prezzi praticati dalle compagnie navali per quanto riguarda le rotte marittime da e per la Sardegna; se la società Tirrenia SpA in amministrazione straordinaria continui a ricevere sovvenzioni pubbliche per la gestione dei trasporti marittimi su rotte onerose da e per la Sardegna, ed eventualmente a quanto ammontino e quanto incidano nell’abbattimento dei costi su ogni specifica rotta; se il Ministro intenda verificare direttamente, ovvero segnalare alla Autorità per la concorrenza ed il mercato, l’opportunità di una puntuale verifica dell’astensione, da parte delle compagnie marittime, da comportamenti scorretti; se il Governo, infine, intenda adottare misure di competenza volte ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del trasporto marittimo rivolto a ridurre gli svantaggi che derivano, a causa dell’insularità, all’economia sarda nel suo complesso”. In precedenza i deputati del PdL Mauro Pili e Bruno Murgia avevano accusato le compamaggio 2011 PRIMO PIANO gnie di aver messo in atto un cartello per aumentare in maniera ingiustificata le tariffe delle navi passeggeri e manifestato l’intenzione di rivolgersi al tribunale e di promuovere un’azione popolare per far ottenere a quanti hanno giocoforza acquistato il biglietto, un integrale risarcimento. “La Sardegna è sotto sequestro” ha commentato Mauro Pili, indubbiamente il più dinamico dei parlamentari eletti in Sardegna. La Federconsumatori, dal suo canto, denuncia “come se non bastasse la drammatica crisi del lavoro in Sardegna, negli ultimi tempi si assiste, nella pressoché totale immobilità, all’ennesimo colpo inferto all’economia e ai lavoratori sardi: il caro-traghetti e la conseguente fuga dei turisti verso mete meno costose. Gli abnormi rincari hanno già prodotto nefasti effetti sul comparto turistico e alberghiero, e questi si ripercuotono a catena anche su quei piccoli esercizi e aziende familiari (piccoli albergatori, bed & breakfast e agriturismo a conduzione familiare, ristorazione) che vivono soprattutto o quasi esclusivamente delle risorse portate dal turismo. E la Regione ben poco si sta mobilitando per difendere l’economia sarda da un ulteriore collasso. “Nel frattempo, stanche di promesse e lasciate sole a gestire una situazione difficile, alcune amministrazioni locali (come ad esempio quella di Siniscola), assistendo impotenti alle disdette vogliono manifestare i loro disagi mobilitandosi contro questa situazione. E denunciano il dietro-front dei turisti di fronte a tariffe marittime esagerate con un cambiamento di rotta a favore di mete Le ragioni dell’aumento spiegate da un esperto Preside della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Cagliari e, soprattutto, docente di lungo corso di Diritto della navigazione, in predicato per la nomina a autorità portuale, Massimo Deiana è, indubbiamente, uno dei massimi esperti sardi del problema trasporti. C’è un inspiegabile aumento delle tariffe: qual è la sua opinione? “Non si tratta di un fenomeno inspiegabile: la spiegazione c’è, eccome. C’era una convenzione con la Tirrenia, che imponeva alla società di navigazione di mantenere i prezzi contenuti. Le concorrenti sono state costrette a uniformarsi. La convenzione è scaduta quattro anni fa, ma è andata avanti per inerzia, senza che nessuno se ne curasse. Ora la Tirrenia si è sgretolata e, com’era inevitabile, ha lasciato spazio al libero mercato. Che ha consentito a ogni compagnia di praticare le tariffe ritenute più remunerative”. E sul possibile cartello tra le compagnie, dopo la morte virtuale della Tirrenia, ha le idee chiare: più economiche come la Puglia”. Davanti a tutte queste prese di posizione la Fasi poteva tacere? Assolutamente no Ha messo a confronto due prenotazioni per i primi di agosto effettuate lo scorso anno e oggi. Sulle Grandi navi veloci per la tratta di sola andata Genova-Olbia si passa – per una fa- SASSARI-OLBIA Si parte, ma è solo uno svincolo per l’aeroporto L’annuncio il 29 aprile è di quelli solenni: “Parte la Sassari-Olbia. Sarà pubblicato lunedì prossimo il bando di gara per i lavori del lotto 9 della nuova strada”. La fonte quanto mai autorevole, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nella veste di Commissario straordinario incaricato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione dell’opera. «I lavori – ha aggiunto Cappellacci – riguarderanno l’adeguamento tra Olbia e lo svincolo con la strada statale 131 “Carlo Felice” Diramazione Centrale Nuorese e il potenziamento della viabilità attorno all’aeroporto della città». “Andiamo avanti quindi con la massima determinazione – ha aggiunto Cappellacci – maggio 2011 fino al compimento di un’opera che, da incompiuta, deve diventare il simbolo di un “nuovo inizio” per la nostra Regione superando ogni scetticismo”. Soddisfatto “di questo importante risultato, frutto dello straordinario lavoro della “L’accordo non è sottoscritto ma tacito e inesorabile. Le compagnie danno la colpa all’aumento del costo del carburante, ma la verità è che hanno messo nel conto un calo dei passeggeri, contrastato dall’aumento delle tariffe”. Per quanto riguarda gli albergatori che piangono perché le prenotazioni per l’estate sono in pauroso calo rispetto all’anno precedente, risponde con decisione: “ Ma per favore… Se pretendono viaggi a prezzo contenuto, che siano prima loro a rivedere i prezzi. Gli alberghi hanno costi esosi, e anche questo serve a condizionare in maniera negativa il flusso turistico”. E sul caro tariffe accusa e fa il punto su possibili rimedi: “Le responsabilità sono molte, soprattutto politiche: sia il governo nazionale che, soprattutto, quello regionale sono stati inadempienti. E qualsiasi iniziativa presa adesso, a ridosso della Pasqua, sarebbe tardiva, perciò inutile. Perché ciascuno ha già scelto di trascorrere l’estate altrove, a prezzi low cost. miglia di residenti, con auto e un bambino – da 220 a 400 euro, con un aumento dell’81 percento. Se in nucleo familiare non è residente nell’isola, il costo passa da 540 a 805 euro. E così via con tutte le compagnie e su tutte le rotte. Si tratta evidentemente di costi enormi, che non tutti possono sopportare. struttura del commissario governativo, Ugo Cappellacci” l’assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu. In fondo al comunicato della Regione si scopre che il progetto del lotto IX della Sassari-Olbia prevede, l’adeguamento della Statale 199 tra la 131 Dcn e la 125, compresa la bretella per l’aeroporto. Lo sviluppo del lotto ha un’estensione di 2,6 chilometri. Il nuovo lotto – precisa la nota – consentirà un aumento della velocità di percorrenza media sino a 110 chilometri orari. Ma solo per poco più di due chilometri e mezzo. L’importo complessivo dell’appalto è di quasi 38 milioni di euro. Meno di un decimo delle risorse che servirebbero per realizzare la Sassari-Olbia a quattro corsie. Insomma quello che verrà messo in cantiere è praticamente uno svincolo per l’aeroporto. I lotti relativi alla Sassari-Olbia, la strada della morte con le sue decine di vittime, restano ancora sulla carta. E chissà fino a quando. 7 ATTUALITÀ Il “trenino verde” un’occasione non sfruttata In un convegno di Italia Nostra a Osilo denunciata la carenza di progettualità - Un mercato potenziale di cento mila passeggeri ogni anno L a Sardegna dispone di un’importante risorsa non sfruttata, le linee ferroviarie a scartamento ridotto quelle, per intenderci dei “Trenini verdi”. Si stima un mercato potenziale di almeno centomila passeggeri l’anno, ma manca un’offerta capace di rispondere in modo adeguato a questa richiesta, capace di generare un giro d’affari di sicuro interesse sia per gli operatori turistici sia per i comuni che ricadono lungo le linee delle strade ferrate minori. Dal convegno “Per non dimenticare, prospettive turistiche delle linee ferroviarie attive e dismesse”, promosso da Italia Nostra, che si è tenuto nei locali del “Monte granatico” di Osilo è emerso che i turisti che chiedono di viaggiare sul trenino verde ci sono, manca un efficiente impianto organizzativo. Gli esperti che si sono alternati al microfono, coordinati da Antonio Arcadu (Italia Nostra), hanno lanciato un messaggio importante: la promozione del turismo nelle zone interne può passare sui binari delle vecchie ferrovie. La formula è stata sperimentata con successo l’estate scorsa, quando un gruppo di turisti, ad Alghero, sono stati invitati a salire sul trenino verde e portati a Osilo, sulla vecchia strada ferrata, con l’intento di trascorrere una giornata diversa. Lontana dai ritmi frenetici delle località costiere, la comitiva, composta da vacanzieri italiani e stranieri, ha riassaporato il piacere sottile di un viaggio, a velocità ridotta, a bordo del vecchio convoglio immerso in un paesaggio inconsueto, a contatto con un patrimonio naturalistico straordinario. Nel piccolo centro collinare a pochi chilometri da Sassari, hanno visitato i tortuosi e caratteristici vicoli del centro storico, tra chiese antiche e vedute panoramiche mozzafiato. Il pranzo è stato un’immersione totale fra le specialità tipiche della zona. In serata, dopo una giornata indimenticabile, sono stati riaccompagnati ad Alghero. Il buon esito dell’operazione si deve anche al gruppo “le ragazze del Respiro dell’Arte, donne di Osilo” che ha contribuito fattivamente alla riuscita della manifestazione organizzata dal Comune. “A consuntivo di quell’iniziativa abbiamo avuto un gradimento straordinario – ha detto il sindaco di Osilo, Nanni Manca – e il ricordo di quei turisti rappresenta il valore aggiunto su cui vogliamo impostare il La Sardegna in vetrina alla Borsa di Berlino Grande successo per la Sardegna alla Borsa internazionale del turismo di Berlino. Cinquanta operatori sardi, accreditati dall’Assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio, compresi alcuni leader nel settore ricettivo - alberghiero, hanno proposto a un pubblico tedesco da record (180mila presenze nell’arco dei cinque giorni di fiera) l’unicità dell’offerta turistica isolana in uno degli appuntamenti di settore storici (la prima edizione risale al 1966) e più importanti nel panorama internazionale, secondo soltanto al Wtm di Londra in ambito europeo. All’edizione 2011 dell’Itb (Internationale tourismus börse) di Berlino, undicimila espositori, in rappresentanza di 180 paesi di 8 tutti i continenti, hanno occupato uno spazio espositivo di 70 mila metri quadri e sono state calcolate ben centottantamila visite. Tantissimi i visitatori che hanno affollato costantemente nell’arco dei cinque giorni espositivi lo stand dell’Enit (Ente nazionale del turismo) che ha ospitato le proposte di vacanze in Sardegna, una combinazione di bellezze naturali (coste e paesaggi dell’interno) e di cultura, tradizioni ed enogastronomia. Una vetrina importante e affascinante per un pubblico che rappresenta la ‘roccaforte’ del flusso turistico nell’Isola, garanzia di presenza a sette cifre. Un trend che dovrebbe essere ulteriormente migliorato nell’anno in corso. L’ottimismo sulle previsioni 2011 è incoraggiato dai dati progetto di valorizzazione delle ferrovie storiche”. “In Sardegna si contano ben seicento chilometri di ferrovie a scartamento ricotto – ha ricordato Giusepe Roggero, responsabile della direzione di esercizio delle ex Ferrovie della Sardegna – ci vuole la volontà di riqualificarle per utilizzarle con finalità diverse da quelle che tempo fa ne hanno consentito la realizzazione”. Si tratta di linee che attraversano zone bellissime, difficilmente raggiungibili in macchina e a piedi. Un’offerta turistica intelligente e diversa che finalmente presenta una Sardegna inconsueta, fatta non solo di mare e spiagge, ma anche di sentieri, natura selvaggia e tradizioni millenarie. “La domanda c’è – ha fatto notare Alessandro Boccone, direttore commerciale dell’Arst, gestione Fds – se si estende al Nord della Sardegna lo stesso impegno finanziario e l’uguale supporto che ha rilanciato la tratta di Mandas attualmente unica in esercizio”. Il progetto può essere già realizzato come un mosaico da ricomporre. Esistono infatti già, in parte, piste ciclabili, sentieri di trekking, stazioni di sosta, ippovie, parchi naturalistici che dovranno affiancare le vecchie linee ferrate, così da rendere del tutto appetibile l’offerta oggi solo potenziale. Antonello Cugia, presidente della sezione di Sassari di Italia Nostra, ha ricordato che il primo studio di fattibilità, con tanto di cifre e rilevazioni, risale all’ottobre del 1968. Cugia ha suggerito di realizzare un programma settimanale, con partenza da Alghero o altri bacini di utenza turistica della Sardegna e destinazioni giornaliere a Osilo, Nulvi, Perfugas, Bortigiadas, Tempio e Calangianus. “Occorre un’azione sinergica - ha concluso il presidente di Italia Nostra - un programma stilato dai comuni interessati con il sostegno della Provincia e della Regione”. sulle prenotazioni già effettuate e previste, forniti all’Enit da alcuni dei tour operator europei più rinomati e attendibili (Tui, Neckermann, Dertour, ITS Reisen, FTI e Studiosus). Tutti registrano un forte aumento per le destinazioni italiane (dal 10 al 30%, con punte per alcune località del 60%), con la Sardegna, come sempre, tra le mete preferite. Per la Sardegna – ha detto l’assessore del Turismo, Luigi Crisponi - il mercato tedesco è un bacino fondamentale che alimenta costantemente e in maniera massiccia le strutture ricettive e tutti gli operatori del settore, già a partire da aprile sino ad autunno inoltrato. In Germania la crisi economica si avverte, ma incide meno che altrove, un vantaggio per la nostra Isola, da decenni meta preferita per il flusso turistico tedesco”. maggio 2011 PRIMO PIANO AMBIENTE Allarme ambientale nel golfo dell’Asinara Una marea nera ha invaso spiagge e scogliere del nord Sardegna dopo un incidente nella centrale termoelettrica di Fiume Santo I l rischio di un disastro ambientale nel Golfo dell’Asinara a seguito dello sversamento in mare di quasi 50 mila litri di olio combustibile durante lo scarico di una nave cisterna nella centrale termoelettrica E.On. di Fiume Santo è stato definitivamente scongiurato. Dopo i primi, immediati interventi di bonifica del litorale con l’asportazione dei grumi di catrame depositati sugli arenili da Porto Torres fino a Santa Teresa Gallura, ora è la volta del «piano di caratterizzazione», lo strumento tecnico attraverso il quale la società specializzata chiamata da E.On. è passata alla fase di verifica delle condizioni di igienicità delle spiagge. Il piano di caratterizzazione, approvato a marzo nel corso di una conferenza di servizi, ha diviso l’area degli interventi in quattro settori. Su ognuno di questi i tecnici hanno prelevato carote di sabbia a profondità differenti, seguendo le indicazioni delle carte. Ai campioni è stato dato un codice identificativo con il quale sono stati inviati ai laboratori per le analisi. Se i risultati saranno positivi, cioè non verrà rilevata più traccia dell’inquinante, le spiagge verranno di volta in volta riaperte alla fruizione dei cittadini. Nessun problema invece per la balneazione che non è mai stata messa in discussione. Il tipo di olio combustibile finito in mare si raggruma a contatto con maggio 2011 l’acqua e galleggia fino a spiaggiarsi. Ben più grave sarebbe stata la situazione se le sostanze inquinanti si fossero depositate sui fondali. I lavori procedono a ritmo sostenuto per non compromettere la stagione turistica. L’incidente si è verificato l’11 gennaio al pontile di Fiume Santo durante le operazioni di scarico dell’olio combustibile destinato ai gruppi 1 e 2. La causa, è stato accertato qualche giorno dopo, una fessurazione nella pompa dell’oleodotto della larghezza di alcuni millimetri. Invisibile ad occhio nudo perché la pompa, cioè i primi cinque metri dell’oleodotto, è stata erroneamente collocata al di sotto della banchina. La sfortuna ha avuto la sua parte. L’olio combustibile ha cominciato a fluire sotto la banchina mentre il bacino dove stava la nave, circondata dei pannelli galleggianti, non presentava alcuna traccia di inquinamento. Solo nel pomeriggio del giorno dopo è stato scoperto il danno. Il combustibile dopo essersi infilato sotto la banchina non è stato fermato dalla barriera del molo. Si è infilato in alcuni fori che stanno alla base della barriera molo (l’esistenza dei fori, sconosciuta ai tecnici di E.On., è stata scoperta alcuni giorni dopo dai sub) ed è finito in mare. L’allarme è scattato alle 16.45, dodici ore dopo l’inizio dello sversamento. La conferma dell’orario è venuta da un’immagine satellitare diffusa dal ministero dell’ambiente da cui si evince che le chiazze di olio erano in mare fin dalle 10 del mattino del 12 gennaio. Un documento inequivocabile e inquietante allo stesso tempo. Inequivocabile perché fissa con esattezza l’ora in cui è accaduto l’incidente, inquietante perché aver dato notizia della foto satellitare quattro giorni dopo significa che le immagini trasmesse a terra non avevano destato al- cun allarme. Domanda: esiste in Italia un monitoraggio dell’ambiente attraverso i satelliti? La risposta è no. Il Golfo dell’Asinara, che è ritenuto unanimemente un ecosistema delicatissimo, non dispone neppure di un radar per il controllo delle navi in transito. Eppure ce ne sarebbe un gran bisogno. Oltre a monitorare le navi, funzionerebbe da deterrente verso i comandanti delle petroliere che spesso, allontanandosi da Porto Torres, si liberano delle scorie delle cisterne. Se ne è avuta conferma anche nei giorni immediatamente successivi al caso E.On. quando è stata segnalata la presenza di catrame anche in zone che non sarebbero dovute essere interessate dallo sversamento. I tecnici della multinazionale bene hanno fatto a effettuare campionamenti per confrontarli con la sostanza uscita dalla loro centrale. Una cosa dovrebbe insegnare l’incidente dell’11 gennaio scorso: anche in presenza dei controlli di sicurezza più moderni l’incidente è sempre in agguato. Non c’è nulla al mondo che possa con certezza eliminare il rischio. E allora, preso atto che questa volta tutto sommato è andata bene, perché non si sono avuti sono danni irreparabili, occorre pensare che uno sversamento più massiccio dei 50 mila litri che hanno invaso il mare avrebbe potuto trasformare il Golfo dell’Asinara in un deserto. E allora la Regione dovrebbe chiedere al ministero dell’Ambiente, un cofinanziamento per dotare l’area turritana di un radar e di un controllo satellitare delle zone a rischio. Lo ha fatto anni fa la Provincia di Benevento che si è dotata di un collegamento satellitare per monitorare costantemente il territorio e individuare tempestivamente abusi e fonti di inquinamento del mare. Il servizio funziona e proprio di recente l’Arma dei Carabinieri ha stipulato una convenzione con la provincia campana per accedere al sistema satellitare per prevenire eventuali casi di abusivismo nel territorio. Al momento, mentre è in corso il piano di caratterizzazione, un solo consigliere regionale, Franco Cuccureddu, ex sindaco di Castelsardo, ha presentato in commissione ambiente alcune proposte fra le quali l’installazione di un radar a Porto Torres. L’incidente per molti è ormai dimenticato. Gibi Puggioni 9 ATTUALITÀ TURISMO Un buono della Regione in bassa stagione L a Giunta regionale ha deciso di destinare 2 milioni di euro al progetto “Bonus Sardo Vacanza”, una sorta di contributo per le spese di viaggio destinato ai cittadini dell’Unione Europea che usufruiranno del trasporto navale per visitare la Sardegna. Il rimborso andrà da un minimo di 60 a un massimo di 90 euro, e potrà essere fruito da passeggeri (minimo due persone e massimo tre), che soggiornino almeno tre notti nell’Isola. L’annuncio della iniziativa per sostenere il settore delle industrie delle vacanze in crisi è stato annunciato dall’assessore del Turismo Luigi Crisponi. «Il progetto – ha chiarito l’assessore – è perfettamente coerente con le strategie della giunta indicate nel Piano Regionale di Sviluppo e indirizzate a favorire l’estensione della stagione turistica, attraverso l’attivazione di strumenti immediatamente praticabili per favorire i flussi turistici verso la Sardegna in periodi meno favorevoli. “Bonus Sardo Vacanza”, inoltre – ha aggiunto Crisponi – è un utile strumento di contrasto alle difficoltà legate ai recenti aumenti tariffari del trasporto marittimo, con l’obiettivo di svolgere una decisa azione di promozione dell’intero territorio della Sardegna e di rilancio delle prenotazioni nel comparto turistico». Il rimborso è indirizzato ai cittadini della Comunità Europea che visiteranno “Le ricette del mese” la Sardegna nel periodo compreso tra il 2 maggio e il 3 luglio, e che avranno soggiornato per almeno tre notti esclusivamente in strutture ricettive classificate. Le risorse saranno messe a disposizione dall’assessorato regionale del Turismo e dall’agenzia Sardegna Promozione, che parteciperanno ciascuna per un milione di euro. Alle associazioni di categoria delle imprese maggiormente rappresentative del settore turistico e alle associazioni dei consumatori sarà affidato, nei punti di imbarco (i porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Arbatax), il servizio consistente in un desk con operatori, dedicato alla ricezione dei visitatori in ripartenza. Per poter usufruire del bonus, dovranno presentare il biglietto di viaggio in originale, la ricevuta, sempre in originale, della struttura ricettiva dove hanno soggiornato che attesti il numero delle persone che posso accedere al bonus (minimo due e massimo tre) e del minimo delle tre notti trascorse. Il rimborso sarà accreditato dalle associazioni di categoria convenzionate entro 10 giorni dalla presentazione della richiesta. a cura di Gian Piero Pinna PATÈ DEL GOLFO RAVIOLI DI RICCI E BOTTARGA (ingredienti per quattro persone) (ingredienti per quattro persone) – gr. 300 di pesci misti freschissimi – gr. 10 di capperi – gr. 200 di maionese – sale – gr. 300 di farina di grano duro – gr. 50 di strutto – gr. 100 di uova di ricci – gr. 100 di bottarga grattugiata – un peperoncino – gr. 200 di pomodori freschi passati – gr. 3 di prezzemolo tritato – gr. 80 di olio extra vergine di olivo aromatizzato all’aglio – sale Procedimento: Cuocere a vapore la polpa dei pesci, frullarli insieme alla maionese e ai capperi, aggiustare di sale e servire disponendo il patè su delle conchiglie di San Giacomo. BRUSCHETTA AL PEPERONCINO (ingredienti per quattro persone) – gr. 300 di pane casereccio raffermo – gr. 3 di peperoncino in polvere – gr. 30 di olio extra vergine di oliva aromatizzato all’aglio – sale Procedimento: Tagliare a fette il pane raffermo, friggerlo nell’olio extra vergine di oliva aromatizzato all’aglio, spolverarli di sale e peperoncino rosso macinato e servirli adagiati su foglie di alloro. 10 Procedimento: Gramolare la farina di grano duro insieme allo strutto e un poco di acqua tiepida salata, stendete la sfoglia, adagiatevi sopra le uova di ricci precedentemente insaporite e amalgamate con la metà della bottarga, ricoprite con altra sfoglia, ritagliate a quadretti regolari e mettete a bollire per pochi minuti in acqua calda: la cottura non deve protrarsi per più di quattro minuti per non alterare il gusto dei ricci. Scolate e condite con una salsina veloce, precedentemente ottenuta facendo rosolare i pomodori freschi passati con l’olio aromatizzato all’aglio e insaporiti con un pizzico di sale. Dopo aver scolato e condito i ravioli, spolverate col prezzemolo tritato e la restante bottarga grattugiata e servite. maggio 2011 PRIMO PIANO CULTURA Ricordo di Franco Putzolu artista geniale e sensibile marzo 1998 Q uando muore un amico a cui vuoi bene, che stimi, che hai sempre ritenuto unico, ma che per gli ineluttabili percorsi della vita hai perso di vista da tanto tempo, dopo il dolore ti chiedi: “Ma sono riuscito a fargli capire, nei periodi che ci siamo frequentati, quanto apprezzassi la sua persona e la sua arte?”. Il dubbio ti rimane proprio per i modelli culturali che la maggior parte degli uomini della mia generazione ha ereditato e che a sua volta tramanda, secondo i quali il ritegno è più “maschile” dell’espansività, il “far capire” è più virile del dire. Poi arriva la morte e ti rendi conto dell’assurdità dei tuoi silenzi. Allora senti dentro l’urgenza di ricordare a voce alta, di fare partecipi gli altri dei tuoi pensieri, delle tue emozioni, dei tuoi affetti. Di Franco Putzolu mi ha sempre affascinato la formidabile mitezza della persona, completamente diversa dalla forza del suo tratto, dei suoi disegni, delle sue vignette, delle sue valutazioni degli avvenimenti. Poteva scherzare ed ironizzare con un sorriso beffardo, poi però la sintesi che ne scaturiva era graffiante, sarcastica o cruda, mai banale. Lo conobbi nel periodo del mio lavoro all’agenzia giornalistica Ansa, a partire dal 1980. Faceva i disegni per il “Messaggero Sardo” e potevo ammirarli in anteprima quando li portava in redazione a Gianni de Candia, uno dei curatori del giornale che maggio 2011 veniva spedito agli emigrati. Cominciammo a frequentarci e pian piano scoprii la sua storia artistica. Mi colpirono molto gli anni che aveva trascorso a Milano, tra difficoltà e speranze che costituirono la sua prima vera scuola. Nei disegni di quegli anni si formò probabilmente il netto contrasto tra il suo modo di vivere e quello che era costretto ad osservare nel mondo. Per quanti ammiravano la crudezza di quei tratti era impossibile immaginare che l’autore fosse tenero, ironico, sognatore, di grande intelligenza. Quelle sue capacità, rientrato in Sardegna, le mise a disposizione della sua isola. Ma quanti capirono il suo impegno e la sua arte? Certamente tanti anche se molto pochi furono in grado di aiutarlo e dargli i giusti riconoscimenti. Il più importante fu Vittorino Fiori, che lo volle all’Unione Sarda come editorialista con la matita, anche se poi quel quotidiano progressivamente gli lasciò meno spazio, in modo esattamente opposto a quanto accadeva nei principali quotidiani italiani e nell’altro importante giornale regionale, “La Nuova Sardegna”, che alle vignette in stile putzoliano diedero sempre più risalto. Proprio il giornale di Sassari, nell’estate dell’84, accolse una mia proposta, nata dalla valutazione dei lavori di Franco Putzolu, di Gef Sanna, di Giuseppe Fadda, di Lorenzo Vacca, di Primo Pantoli e di altri artisti. Proposi la realizzazione di una rassegna della grafica satirica sarda. Riuscii ad allestirla nei locali della Galleria Comunale d’Arte, all’interno dei Giardini Pubblici, e Franco mi aiutò moltissimo con la progettazione dei manifesti e l’ideazione del logo. Fu un grande successo di pubblico e dal confronto diretto tra le opere si capì che il terreno sardo era molto fertile per coltivare quell’arte. Ma non se ne fece niente, probabilmente perché merce poco vendibile. E questa indisponibilità a vendersi è stato l’altro grande insegnamento di Franco. Non con proclami, dichiarazioni, gesti clamorosi. Con le sue scelte coerenti nei confronti di una cultura, di una terra, di persone e di condotta di vita a cui egli attribuiva valore altissimo. Se si analizzano le sue opere, sperando che prima o poi se ne possa realizzare una raccolta antologica – finalmente finanziata adeguatamente dall’istituzione rappresentativa della sua terra a cui ha dedicato tutta la vita – questa scelta emerge con grande forza. Proprio come la nettezza del suo tratto, espressione di idee e valutazioni profonde, contrapposta al suo silenzio, alla sua apparente remissività. Appresa la notizia della sua morte, superato lo sconforto, ho voluto fare questo esercizio di dedizione al suo ricordo. Ho preso tre opere che negli scorsi anni mi aveva donato e che custodisco gelosamente: tre espressioni diverse della sua arte. La prima, la più antica, è datata 1981. È una vignetta che mi rappresenta. Capelli lunghi, occhiali, sono rinchiuso in una gabbia da uccellino su cui è affissa una targhetta, “ANSA” e dalla quale, non potendo uscire, cerco di afferrare tutte le altre possibili forme espressive: un microfono, libri, disegni. Non avevamo parlato a lungo. Semplicemente aveva capito che io ero quella cosa lì. La seconda è un’opera grafica che nei giorni del referendum sul nucleare sarebbe di straordinaria efficacia. In lontananza una luce improvvisa da cui si sprigionano raggi e, in conseguenza di quelle radiazioni, uno, due, tanti corpi che ruzzolano via. Pochi tratti in bianco e nero, la formidabile, terribile, angosciata descrizione della vita dell’uomo spazzata via. La terza è forse in parte autobiografica. È un dipinto con colori tenui, rosati. In un angolo di un grande labirinto, un uomo piccolino, quasi nascosto, cerca un percorso possibile per incontrare altri uomini. Dopo il dolore e lo sconforto dei primi giorni, di Franco Putzolu mi rimane una grande lezione di vita. Un padre affettuoso e tenero, un sardo radicato nella sua terra, un amico silenzioso e forte che ha saputo dare molto di più di quanto ha ricevuto in cambio. Ottavio Olita 11 CULTURA Limbas e culturas de minorias L differenza diventano requisiti di relazione e di scambio, in un nuovo orizzonte che vede i giovani coinvolti in processi di comunicazione globale e di integrazione internazionale. Proprio per questo il sardo, capace di far fronte alle esigenze dei nuovi modi di comunicare, entra nella scuola non come materia aggiuntiva e marginale bensì nella sua qualità e piena potenzialità espressiva. Gli stessi progetti scolastici vanno visti e orientati verso un processo di coinvolgimento con la realtà territoriale e sociale del proprio universo e di interlocuzione con le realtà di altri paesi. È questo calarsi della lingua negli spazi, modi e tempi di parola in libertà che la salva dall’indebolimento quantitativo e qualitativo del parlare privato e settoriale. La terza parte del libro offre importanti contributi scientifici con un’indagine sociolinguistica di Romina Pala, i vantaggi cognitivi del bilinguismo precoce di Annalia Proietti, le esperienze didattiche friulane di Alessandra Burelli. La conclusione è affidata a Maria Vittoria Migaleddu con una riflessione puntuale e articolata su “Bilinguismo come risorsa naturale”. Nel mettere a frutto i contributi degli sperimenti di altre minoranze linguistiche e di quelli emersi dalla esperienza di progetti nelle scuole sarde, vengono messi in evidenza i vantaggi individuali e ambientali del bilinguismo, anche alla luce dei risultati delle neuroscienze che evidenziano gli effetti positivi del bilinguismo nello sviluppo cognitivo, nel favorire un’intelligenza maggiormente diversificata e una migliore capacità di astrazione. La sfida è quello di un rinnovamento metodologico e pedagogico ma è anche quella di sollecitare una politica linguistica che è fatta di risorse e di investimenti materiali e culturali. Bachisio Bandinu “Escalaplano e la poesia - Poetendi e Contendi - Scalepranu in poesia” data a Sandro Biccai di Sindia e una segnalazione per Arcangelo Mereu di Perdasdefogu. Sono stati premiati anche gli alunni della Scuola Media ed Elementare di Escalaplano: Per la sezione poesia: primo classificato Laura Serrau; secondo, ex aequo, Luigi Locci e Chiara Podda (Scuola Media); terzo: Mirko Demontis (Scuola elementare). Per la sezione Prosa: primo Giorgia Podda; secondo Guendalina Serra; Terzo Sara Serra. Una menzione è stata assegnata a Cristian Laconi. Tutti i premiati della sezione prosa sono della Scuola Media. Durante la cerimonia, il presidente della giuria e il sindaco hanno ricordato la figura di Eliseo Spiga, l’ intellettuale sardo recentemente scomparso, strenuo difensore della Lingua e della Cultura sarda, vincitore per la sezione prosa nella prima edizione del concorso di Escalaplano. imbas e culturas de minorias, a cura di Maria Vittoria Migaleddu, Loredana Rosenkranz e Salvatore Sfodello, offre un confronto di esperienze internazionali sui problemi delle minoranze linguistiche e dell’insegnamento bilingue e biculturale. Un libro davvero stimolante per gli approfondimenti teorici, e assai utile per i contributi di metodologia didattica e per le proposte di un possibile modello d’insegnamento organico e scientifico. Nella divisione in tre parti, la prima presenta alcune realtà delle minoranze in Italia, in Europa e in Canada, specificandone la legislazione e gli indirizzi di politica linguistica, con l’intento di un confronto con la realtà sarda. L’apertura è di Salvatore Sfodello che sottolinea l’importanza di una coscienza storica e politica da parte dei Sardi e soprattutto delle classi dirigenti, capaci di vedere nella lingua e nella cultura sarda il dispositivo di una soggettività e di un ruolo operativo nell’affrontare il difficile rapporto tra la realtà locale e la pressione della globalizzazione. A partire dalla propria esperienza vissuta ricostruisce il percorso storico delle battaglie sulla limba attraverso i contributi di Michelangelo Pira, di Nazione Sarda, su Populu sardu, S’iscola sarda, di Leonardo Sole e di Giovanni Lilliu, per allargare poi il discorso alle minoranze linguistiche italiane ed europee. Alla luce di questo contesto pone la questione del bilinguismo, a cui gli studi più recenti attribuiscono la capacità e il merito di un maggiore sviluppo mentale e di una più efficace capacità critica. Da qui l’urgenza di una politica linguistica sarda che miri a un insegnamento autenticamente bilingue e biculturale da attuare attraverso appropriate strategie metodologiche e didattiche. Un’os- servazione importante è quella di una promozione della scrittura in limba per sedimentare esperienze scientifiche e letterarie, promuovere la stabilizzazione linguistica e facilitare i processi di memorizzazione, la rilettura, la ripetizione e la citazione. Questa prima parte trova la sua conclusione in un intervento di Maria Vittoria Migaleddu che osserva i limiti della Legge regionale (26/97) sulla lingua e cultura sarda, soprattutto nella sua applicazione, con progetti scolastici spesso estemporanei e mirati più a un concetto vago di “cultura sarda” che a un programma di esperienza linguistica e a un obiettivo di pratica bilingue. Ne consegue una proposta di progettualità organica con dei riferimenti teorici precisi, con un orientamento scientifico e culturale che valorizzi la sperimentazione ma per trarne un modello da mettere in atto e da elaborare progressivamente. Viene posta la necessità di partire dalla scuola materna, in cui è possibile praticare, quasi per gioco, un insegnamento trilingue, italiano-sardo-inglese, per proseguire nelle scuole elementari e medie con l’utilizzo della lingua sarda come lingua veicolare. Nella seconda parte del libro vengono presentate interessanti esperienze metodologiche e didattiche che allargano il campo all’organizzazione scolastica, al ruolo dei consigli di classe e al coinvolgimento delle famiglie. Loredana Rosenkranz rimarca l’importanza e la capacità di ogni lingua nel parlare il proprio mondo, gli stili di vita, la produzione, gli incontri sociali e la politica, ma anche nel mediare e interpretare i linguaggi globali. In questa prospettiva supera la concezione localistica e pone la questione della lingua e della cultura in uno scenario internazionale dove l’identità e la Premiati i vincitori della 4ª edizione del concorso letterario in lingua sarda Sabato 16 aprile, nella sala del Consiglio comunale di Escalaplano sono stati proclamati i vincitori della quarta edizione del concorso letterario “Escalaplano e la poesia Poetendi e Contendi - Scalepranu in poesia”. Dopo i saluti del sindaco Vincenzo Demontis, la giuria presieduta da Francesco Casula e composta da Franca Marcialis e Bruna Siriu, ha premiato i vincitori delle diverse sezioni. Per la sezione poesia: il primo premio è stato assegnato a Teresa Piredda Paoloni, di Escolca, ma residente a Perugina, con “Ollu ancora bolai”; il secondo a Antonio Piras, 12 di Scano Montiferro con “Punzos serrados”, e il terzo a Giuseppe Tirotto di Castelsardo con “Liaddùra” (in Gallurese). Per la sezione prosa: primo classificato è stato Antonio Brundu di Orani con “Che candela ‘e chera”; secondo Marinella Sestu di Iglesias con “Unu contu”, terzo Giancarlo Secci di Nurri con “De Dominigu”. Per la sezione poesia menzioni sono andate a Gonario Carta Brocca di Dorgali, Raffaele Piras di Quartucciu, Nino Fadda di Sassari, Giancarlo Secci di Nurri. Una segnalazione per Antonio Longu di Macomer. Per la sezione prosa: una menzione è an- maggio 2011 ATTUALITÀ Giornata di studi sulle migrazioni a Cagliari I l giorno 31 marzo si è tenuta a Cagliari, nella Facoltà di Scienze politiche, la Giornata di studi sulle migrazioni, con ampia partecipazione di studenti, membri di associazioni e docenti. Il programma era equamente diviso tra il tema dell’emigrazione, soprattutto sarda, ma anche aperta a questioni più generali, e quello dell’immigrazione, principalmente in Sardegna. Franco Pittau, coordinatore del Dossier statistico Immigrazione della Caritas/Migrantes, ha presentato alcune nuove fonti di dati utili per meglio conoscere le caratteristiche degli italiani all’estero, dati provenienti dall’Inail, dall’Inps e dalle Camere di commercio. Un apporto utile, sotto il profilo del metodo, perché gli italiani che vivono fuori d’Italia li conosciamo poco. Successivamente Aldo Aledda, profondo conoscitore del mondo dell’associazionismo dei sardi all’estero per il ruolo a lungo ricoperto nell’assessorato del Lavoro e nella Consulta regionale per l’emigrazione, ha parlato delle associazioni sarde, dei loro problemi e del loro potenziale, che ancora attende una piena valorizzazione. Sul funzionamento dei circoli, in particolare sulle modalità messe in atto per attrarre le giovani generazioni, è stato letto il contributo di Battista Saiu, presidente del circolo “Su Nuraghe” di Biella. L’emigrazione sarda in Uruguay, con particolare riguardo ad alcune figure emergenti di sardi e di loro discendenti, è poi stata il tema della relazione di Martino Contu, del Centro studi SEA di Villacidro. Claudia Zaccai, dell’Università Sapienza di Roma ha parlato dell’emigrazione stagionale delle operaie dell’industria cioccolatiera in Germania. Operaie che vengono – da tre generazioni, a volte – dall’area del Sulcis-Iglesiente. L’uditorio è rimasto colpito dalle modalità con cui questo tipo di emigrazione si svolge tuttora, modalità che ci riportano ai primi anni del dopoguerra, ma che si dimostrano tuttora valide. Peraltro, queste operaie si spostano oggi con voli charter, partendo da Elmas. Hanno un contratto stagionale che si rinnova di anno in anno e che, spesso, si tramanda da madre in figlia. Ancora all’emigrazione è stato dedicato il contributo di Flavia Cristaldi, dell’Università Sapienza di Roma, che ha mostrato come all’origine dei picchi di migrazione degli italiani ci siano state anche calamità naturali, come una disastrosa piena dell’Adige e la malattia del gelso, base della produzione dei bachi da seta. maggio 2011 Oggi si registrano, specie in Nordamerica, in Gran Bretagna, in Scozia e in Germania, flussi turistici legati ad antiche correnti migratorie di popolamento. Il “turismo della memoria”, che è anche turismo genealogico, riporta i discendenti dei migranti di un tempo nelle terre di origine, e poi l’emigrato di oggi va a passare le vacanze nel paese di origine. Tante strutture vengono riscoperte o nascono ex-novo: i musei e gli archivi, le Hospedarias e le case rurali costruite dagli emigrati, le fabbriche di inizi Novecento, i vecchi mulini, vanno a comporre un particolare tipo di offerta turistica. Maria Luisa Gentileschi, dell’Università di Cagliari, ne ha tracciato un rapido quadro, fornendo anche una breve bibliografia e sitografia per incoraggiare i giovani alla ricerca su questo particolare tipo di flusso turistico. Nel pomeriggio, abbiamo ascoltato prima le relazioni di Carlo Brusa, dell’Università del Piemonte Orientale e coordinatore del Gruppo dei geografi che studiano le migrazioni, il quale ha parlato del caro-casa, sempre più pesante per tutti, ma in particolare per gli immigrati, e Raffaele Callia, del Dossier Statistico Immigrazione, che si è soffermato su un Rapporto, il terzo della serie prodotta in Italia dall’European Migration Network, dedicato al mercato del lavoro e all’occupazione degli immigrati. Hanno poi parlato nove giovani ricercatori che lavorano a diversi problemi di ricerca, soprattutto grazie alle borse concesse dalla Regione Sardegna con la l.r. 7/2007. Emanuela Cara e Rita Gungui, Pietro Soddu, Arianna Obinu, Federico Peddis, Laura Tronu e Maria Carmela Zedda, Maria Barbara Spanu e Marilisa Testa, sono impegnati a studiare, in parte in coppia in parte singolarmente, una varietà di temi. I progetti sui quali lavorano riguardano tutti l’immigrazione e si concentrano su argomenti di attualità pressante: le badanti e colf ucraine, che spesso si lasciano dietro in patria grossi problemi familiari, i clandestini e i loro itinerari attraverso il Mediterraneo, le donne marocchine che vorrebbero che loro aver parte nel mondo del lavoro e non solo in quello della famiglia, le reazioni dei sardi all’arrivo dei boatpeople dall’Algeria, i problemi della prima accoglienza agli immigrati, le modalità con cui le province spendono i fondi disponibili per far fronte all’immigrazione. Progetti sui quali non si mancherà di dar conto su queste pagine, quando, tra circa un anno, saranno giunti a conclusione. Maria Luisa Gentileschi BIELLA La scomparsa di Antonio Carta fondatore del circolo “Su Nuraghe” Venerdì 6 maggio, a Vigliano Biellese, nella chiesa di Santa Maria Assunta, si sono svolti i funerali di Antonio Carta, socio cofondatore del Circolo “Su Nuraghe” di Biella. Una nutrita rappresentanza della comunità sarda ha accompagnato la liturgia funebre. Un abbraccio non solo simbolico, testimonianza riconoscente per aver contribuito a far nascere la comunità organizzata dei sardi di Biella sotto le insegne di Su Nuraghe. Antonio Carta era nato ad Alghero nel 1923 in una famiglia di ferrovieri, terzo di cinque figli. A diciassette anni, dopo l’inizio del Secondo conflitto mondiale, si era arruolato volontario nell’Esercito e venne incorporato nell’Artiglieria Corazzata, specialità Carristi. Inviato nella spedizione di oltremare, prese parte alla Campagna militare in Africa Occidentale. Nel corso della Campagna di Sicilia venne fatto prigioniero dagli inglesi. Dopo la liberazione dalla Sardegna emigrò in Piemonte. Trovò lavoro come autista e meccanico nella famiglia del conte Carlo Felice Trossi. Nel 1950 sposò una ragazza piemontese, Maria Basso. Per lunghi anni svolse il lavoro di meccanico e di autista di auto e di pullman. A metà degli anni Sessanta, stanco di girare per l’Italia, decise di fermarsi e cambiò attività e aprì un bar nel rione San Paolo di Biella. Sempre affezionato alle tradizioni isolane iniziò ad importare per la sua clientela sarda e continentale prodotti tipici della nostra Isola: vini, formaggi, dolci e articoli dell’artigianato sardo. Il bar di Antonio Carta diventò ben presto il luogo di incontro per i tanti sardi che a Biella arrivano, vivono e lavorano. Nel retrobottega del suo locale di via Trieste si tennero le prime animate discussioni da cui è nato il Circolo “Su Nuraghe”. B.S. 13 a cura di Salvatore Tola L’ultimo dono di don Dore S ono sicuramente molti i lettori che sanno chi era don Giovanni Dore: nativo di Suni, è stato per lunghi anni parroco di Tadasuni, ed è noto soprattutto perché in questo piccolo paese ha fondato e ha custodito per anni, completandolo e arricchendolo di continuo, un museo degli strumenti della musica tradizionale sarda. Non solo li conosceva e continuava a studiarli, ma li sapeva usare tutti: dalle launeddas ai vari tipi di tamburo, da su pipiolu, lo zufolo, alle matraccas impiegate nel corso della Settimana santa. Egli dava vita a tutti gli oggetti della vasta esposizione, e la visita si trasformava in un’esperienza indimenticabile. Si era occupato anche di poesia religiosa; e in anni recenti ha rivolto la sua attenzione alle opere di Giovanni Battista Madeddu, poeta del Settecento che era nato ad Ardauli ed era stato per qualche VITTORIU ARRIVADU Orfana senza babbu tantos annos passesit sa Sardigna suspirende: de tantas furas e mortes sos dannos oppressa la teniant, e accabbende de pena in d’unu mare de affannos ogni momentu fit naufraghende, ma como chi Vittoriu est arrivadu de luttu su bestire at ispozadu. A una oghe a s’ostra magestade clamat giucunda custa sarda gente: «Bene torradu, o babbu de piedade, re giustu, re devotu, re clemente, cun ojos cumpassivos nos mirade ca semus reduidos a niente, destruide ladrones e omitzidas chi nos privant de benes e de vidas». Giovanni Battista Madeddu DADENOS ABBA O suprema magestade, abblandade su rigore, dadenos abba, Segnore, in custa netzessidade! Sos chelos azis serradu pro non nos dare alimentu, sas abbas azis detentu, sos trigos azis siccadu, cun custu azis accabbadu sa nostra fragilidade. Padre eternu soberanu, revocade sa sententzia e dadenos cun clementzia su pane cotidianu, de cussa divina manu sos favores imbiade. tempo parroco di Tadasuni: lo incoraggiavano il sindaco di Ardauli, Claudio Zago, e Giuseppe Deiana che, per quanto residente a Milano, promuove le attività culturali del paese. Così don Dore ha portato a termine il volume Canticos sacros in sardu idioma, raccolta dei versi di Madeddu pubblicata nel 2006 dalle Edizioni Iskra di Ghilarza (conta 240 pagine e costa 18 euro); è stata l’ultima pubblicazione che ha potuto portare alla luce, prima di spegnersi ad Alghero, il 25 maggio del 2009. Dal volume riportiamo due delle ottave con le quali Madeddu salutava l’arrivo a Cagliari della famiglia reale sabauda, nel 1806; e alcune strofe di una celebre supplica per ottenere la pioggia; e completiamo la pagina con composizioni dedicate al vasto e dibattuto tema dell’ambiente, della natura. MAMA SOBERANA O Madonna ’e su nie, tue ch’in s’altu regnu, setzida subra una cadrea de nues biancas, bides tottu, interveni a modu tou cando ’ides pigare da-e terra su fumu nieddu pighidu, cun limbas de fogu artas fintz’a chelu chi paret cherfan brujare sa ’este candida tua, pustis de aer fattu a chisina sos millenarios padentes de Sardigna. Non l’intendes su piantu ’e sos puzones, su dolore e su fiagu de sos omines brujados imbenujados cun sas manos giuntas, sos ojos abertos ispramados, a cara in artu preghende e invochende a tie? O mama soberana ’e su nie! Pietro Fadda Mesubetza SA CLONATZIONE Sa criatura naschid’in provetta dada solu imbaratz’e fastizu, mancari siat sa cosa perfetta de babb’e mama non b’at assimizu ca solamente da mama diretta si podet narrer de chi est su fizu; ma s’assimizu ’e cussa criatura no est fizu ’e mama natura. Francesco Fois PARLANDO IN POESIA SOS FIORES NOS NARAN... Natura bella e incantadora de tottu s’universu consizera, cun saAvete tua prus maidechida sentitomanera parlare della su storia criadu che as fatti a giacepuntinu sepolta sotto i noe de terra suLeggende fundu marinu strisapiedi? e storie incresesdibili bistada sa prima fundadora. raccontano spesso il fascino tesori giustas nascosti sotto siti Asdei cun regulas operadu proarcheologici, dare fieresa inmonumenti donzi giassu,storici e più podet in generale le strade delle niunu ferrere sotto su passu città.giambare La serata stata orgapronostre nde poder sosè pianos, nizzata e sos tuos dall’associazione fiores… sos beranosdegli emigrati sardi A.M.I.S. di Cinisello Bala s’umana zenia onore an dadu. samo e aveva questo obiettivo: Adornas cun virtude sos giardinos svelare patrimonio di immagini dal e in sasun domos das serenidade, buio, rare e inedite, realizzate nel in totta sa cumpleta immensidade corso di innumerevoli esplorazioni as dadu proas pius che seguras. da un’affiatata équipe di professioSun bellas in beranui sas pasturas nisti, per lo più speleologi che –da cando sun fioridos sos terrinos... decenni – si calano sotto strade e Tocca a Donadoni Foricu Paba MADRE NATURA Nembi dorati lievemente s’involano dalla tua chioma vaporosa profumata di rose, vivida aurora fluente nel turchese puro del cielo. Nei tuoi occhi smeraldini, profondi come pozze sommerse in laghi sorgivi, arpeggia una musica armoniosa di crome argentine avvolgente fini arenili tropicali appena sfiorati dall’effervescenza delle acque ove orme si susseguono vellutate di vergini nude, i corpi perlacei stilanti rugiada, sciolti alla carezza ardente del sole. Elio Veccia ISCORIAS NUCLEARES Sa notitzia ’e s’infame progettu, apo pendadu: ite ana in testa. In s’isula si faghet protesta c’an rejiìon, meritan rispettu. Si custu est terrinu predilettu cun bellesasa a manca e a dresta, e tottu in Sardigna faghen festa proite a issa faghen dispettu? S’iscoria nucleare an in mente si la mantenzan in domo issoro sentza offendere sa sarda zente. Ca meritan rispettu e decoro sentza avvelenare s’ambiente de Sardigna, amabile tesoro. Antonio Todde Giovanni Battista Madeddu 14 maggio 2011 DAI CIRCOLI IN ITALIA MILANO Quinto congresso della Fasi Si terrà nel mese di ottobre ad Abano Terme S i svolgerà ad Abano Terme in provincia di Padova, tra il 21 ed il 23 ottobre, il quinto Congresso della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia. Questa è la notizia più importante del Direttivo Nazionale della Fasi che si è riunito a Milano. Il presidente Tonino Mulas ha fatto il punto su un anno travagliato soprattutto nell’intesa con le Istituzioni regionali della Sardegna, che ha evidenziato, come sia spesso la burocrazia a influenzare progetti e programmi. Quelli che i 70 circoli degli emigrati sardi presenti nella penisola – ha rimarcato Mulas – hanno portato avanti con determinazione e giovamento. Il condizionamento è legato prettamente alla questione risorse, che giungono da Cagliari sfilacciate ed in eterno ritardo, tanto da incidere sulla sopravvivenza di diversi sodalizi alle prese quotidianamente con pesanti spese anche solo per l’utilizzo dei locali sociali. Luci e ombre quindi, come spesso è capitato in questi ultimi anni di dialogo fra Regione Sardegna ed emigrazione sarda organizzata. Mantenendo fede alle linee guida dell’assessorato, grande spazio e visibilità nel 2011 verrà dato ai giovani emigrati. L’appuntamento più importante si terrà a Cagliari dal 23 al 25 giugno, con il Meeting Internazionale per i giovani discendenti degli emigrati sardi. La Fasi, ha sottolineato il responsabile di settore Giancarlo Palermo, vuole arrivare organizzata all’appuntamento, anche per non deludere le aspettative regionali, che puntano molto su questo progetto finalizzato ad avvicinare i giovani al tessuto associazionistico per favorire il naturale ricambio generazionale nella maggio 2011 gestione e conduzione delle strutture dell’emigrazione. A questo scopo si svolgerà tra il 20 e il 21 maggio, nel circolo “Sardegna” di Bologna, un “Seminario per i giovani”. Farà da corollario al “Brinc@ Sardinian Festival”, un prolungato concerto che vedrà alternarsi, sul palco del Parco Nord felsineo, diverse band musicali isolane. Anche in occasione del Congresso della Fasi ad Abano Terme, la giornata introduttiva dei lavori, quella del 20 ottobre, sarà riservata ai giovani, che in quell’occasione designeranno il loro Coordinamento in seno alla Federazione. Il Direttivo nazionale, oltre al bilancio 2010 della Fasi, ha espresso soddisfazione per la straordinaria affermazione della mostra “Fratelli d’Italia” celebrata per immagini in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Bruno Culeddu, responsabile di questo progetto al quale hanno preso parte quasi 500 artisti da tutto il mondo, ha messo in evidenza le peculiarità dell’iniziativa e ha presentato il prestigioso catalogo che raccoglie le principali opere meritevoli di menzione e visibilità. Infine Filippo Soggiu, responsabile del settore trasporti, ha affrontato la delicata questione dei collegamenti per la Sardegna. Situazione inconcepibile che ha visto i vettori del trasporto navale, facendo un impudente “cartello”, imporre tariffe con incrementi dal 50 al 90%, con punte che oltrepassano persino il cento per cento in alta stagione. L’impatto è devastante – ha detto Soggiu – perché il settore trainante della nostra Regione, ovvero il turismo, è fortemente danneggiato. Dati alla mano, si è registrato già un 20% di disdette nelle prenotazioni estive presso gli alberghi. Se a questo si somma il meno 10% della scorsa stagione, si preavvertono tempi duri per la Sardegna. Ultimo atto, il riconoscimento di un nuovo sodalizio in una Regione come le Marche, sino ad oggi avara di presenze migratorie sarde. Luigi Lilliu, presidente del circolo “Eleonora d’Arborea” di Pesaro ha esposto verbalmente le qualità della sua associazione che è stata all’unanimità accolta nella grande famiglia Fasi. Massimiliano Perlato GENOVA Rinnovato il Direttivo del circolo “Sarda Tellus” Remo Soro è il nuovo presidente del circolo “Sarda Tellus” di Genova. È stato eletto dal Consiglio direttivo scaturito dalle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2011-2013 che si sono svolte il 5 dicembre scorso. Soro sarà affiancato da Giuseppina Demuru Carboni (vicepresidente Vicario), Adriano Laconi (vicepresidente), Angelino Satta (segretario), Michelangelo Carboni (tesoriere), Renato Fini, Piero Faedda, Michelangelo Angius, Esterina Contini, Agostino Calvi, Grazia Sgarra (consiglieri). Il Collegio dei revisori dei conti è composto da Paolico Massidda (presidente), Piero Scarpa e Claudio Mastroddi (effettivi), Teresa Induni e Anna Rosa Lampioni (supplenti). Il Collegio dei probiviri è costituito da Luciano Pilu (presidente), Angelo Atzori e Giovanni Serra (effettivi), Quintino Falchi e Antonio Cellesi (supplenti). *** ROVERETO Rinnovato il Direttivo del circolo “Maria Carta” L’associazione culturale sarda “Maria Carta” di Rovereto (TN) ha rinnovato il Consiglio direttivo. Presidente è stato eletto Antonello Fadda che sarà affiancato da Antonio Casti (vicepresidente), Luciano Serra (segretario), Salvatore Parini (cassiere) e dai consiglieri Quintino Porcu, Giovanni Sotgia, Virgilio Canè, Salvatore Campus, Emanuele Manconi, Graziano Basolu, Antonio Salis, Cristina Lecca, Salvatore Atzori, Luigi Barbieri, Marco Atzori. Il collegio dei Revisori dei conti è composto da (Angelo Finocchiaro, Giuseppe Urrù, e Augusto Mameli. Il collegio Provibiri e costituito da (Patrizio Marongiu, Giorgio Corridori, e Giovanni Garau. 15 DAI CIRCOLI IN ITALIA BIELLA Lezioni di cinema Recuperare anche solo un piccolo pezzo della nostra storia S abato 2 aprile, nel circolo “Su Nuraghe” di Biella, nell’ambito della rassegna “Lezioni di cinema per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”, curata dai giovani sardi di seconda e di terza generazione, Erica Zanella Maolu, figlia di genitori nati a Biella, ha presentato “Dopo trent’anni prima”. Il cortometraggio di Silvio Camboni è stato prodotto nel 2007 dall’ISRE (l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna ) ed è tratto dal racconto: “L’apologo dell’uomo bue e dell’uomo cacciavite” di Francesco Masala. Il film si apre con una madre che racconta a suo figlio, il protagonista, una storia che in realtà è la leggenda del “boe muliake”, una bestia spaventosa che nelle notti invernali di tempesta urla il suo dolore e non si ferma fino al mattino, poi ai primi chiarori dell’alba, torna ad essere quello che era, un pastore in armonia con la natura. Questo bambino vive la sua infanzia contadina insieme al padre. La sua è una vita lenta e felice che scorre al ritmo del susse- guirsi delle stagioni. Inizia ad imparare gli antichi gesti della pastorizia tramandati dal padre, aimè alcuni molto crudeli ai suoi occhi, ma che fanno parte del naturale ciclo della vita. La sua esistenza spensierata viene interrotta proprio da uno di questi gesti, l’uccisione di un agnellino. Nella notte scoppia una violenta tempesta ed ecco una visione terrificante: suo padre trasformato nel “boe muliake”! Il giovane pastorello, forse ancora provato dalla morte dell’agnellino terrorizzato inizia a scappare da questo essere spaventoso che urla e trascinandosi una grossa catena legata al piede, tenta di catturarlo. Il giovane entra in un vortice temporale, inizia un percorso per allontanarsi da quella vita e dimenticare lasciando indietro la paura di quell’ombra oscura, di quell’anima mala. Scappando da un futuro che non vuole diventa adulto, trasferisce la sua vita in una grande città ed inizia a lavorare in una raffineria entrando a far parte di un ciclo di vita diverso: dall’uomo bue all’uomo cacciavite. Così non si accorge che vivendo ogni giorno gli stessi VIMODRONE La mostra “Fratelli d’Italia” al circolo la “Quercia” I n occasione dell’anniversario dell’unità d’Italia, allestita dal circolo dei sardi “La Quercia” di Vimodrone si è tenuta dal 23 marzo al 3 aprile la mostra “Fratelli d’Italia il 150° Anniversario dell’unità d’Italia celebrato per immagini”. La mostra che raccoglie il materiale del concorso internazionale a cui hanno partecipato fumettisti, cartonist, e autori satirici di tutto il mondo, è stata inaugurata dal sindaco di Vimodrone Dario Generoni, alla presenza del presidente del circolo “La Quercia” Gianpiero Fenu e del presidente della Fasi Tonino Mulas. Oltre 1.000 opere caratterizzano questa iniziativa dove le migliori opere sono state selezionate e premiate da una apposita giuria presieduta da Gavino Sanna (noto pubblicitario). Il percorso della mostra parte con la premiazione dei vari artisti, nomi famosi nel 16 variegato mondo della satira da Riccardo Mannelli vincitore del concorso a Benedetto Nicolini “Benny”, Ruth Greg, Agim Sulay, Nicolò, Melis, Staino e tanti altri. La figura di Garibaldi e il suo ruolo nell’unità dell’Italia è molto particolare visto anche il rapporto che questo personaggio ha avuto anche con la nostra Sardegna. Attra- atti ripetuti ed alienanti non fa altro che distruggere la sua personalità, i suoi pensieri, la sua storia, i suoi ricordi rendendolo esattamente uguale a qualunque altro soggetto. Infatti perde totalmente la sua identità buona o cattiva che fosse e diventa un essere insignificante in mezzo a tanti altri esseri insignificanti. Credo che l’intenzione dell’autore del racconto fosse proprio quella di contrapporre la Sardegna rurale e contadina a quella industriale; la vita alienante, all’interno di una grigia città, dettata dallo sferragliare degli ingranaggi di una raffineria ad una vita fatta di gesti sì ripetuti di stagione in stagione ma in armonia con il resto della vita. La Sardegna è una terra ricchissima di tradizioni e culture diverse che la fanno davvero unica. Il processo industriale non sta facendo altro che distruggere in breve tempo tutto ciò che la natura ha impiegato migliaia di anni a creare. Questo vale sia per il territorio sia per le persone, anche noi di questi tempi siamo destinati a diventare tutti uguali, senza pensieri propri perché i mezzi di comunicazione ci inculcano nella testa idee già fatte. Quindi ogni tanto spegniamo la televisione e usciamo a recuperare anche solo un piccolo pezzo della nostra storia che ogni giorno perdiamo. Erica Zanella Maolu verso questi pannelli vediamo in che modo il mondo satirico vede la nostra nazione e le sue vicissitudini. Ritratti di personaggi del mondo politico sin dalla nascita nel 1861 a quello attuale figure di sportivi e della società ed infine commenti contribuiscono a rendere la mostra molto interessante. La mostra aperta anche alle scuole ha visto la partecipazione di varie classi dove gli alunni hanno apprezzato l’esposizione con numerose domande e curiosità sul modo di disegnare, raccontare e numerosi perché. La mostra rappresenta un momento commemorativo ma è anche espressione della solidarietà che lega il nostro passato remoto col nostro presente leggendo tra le varie figure quell’unione di intenti e di partecipazione da parte di tutti all’unificazione della nostra Italia. La comunità di Vimodrone, ha voluto gratificare nell’arco della settimana con una grande presenza la validità della mostra con commenti positivi , ironici e divertenti. Il presidente del circolo Gianpiero Fenu ha ricordato e rimarcato il rapporto che lega la Sardegna attraverso i sardi e il circolo alla cittadina di Vimodrone. Michele Cossa maggio 2011 DAI CIRCOLI IN ITALIA BIELLA Il contributo della Sardegna a 150 anni di storia d’Italia Conversazione al circolo “Su Nuraghe” con il prof. Aldo Accardo - Presentato il “Calendariu Istoricu de s’Arma de sos Carabineris” in Limba sarda O rganizzata dal circolo “Su nuraghe”, il 19 marzo, si è svolta a Biella, nel Chiostro di San Sebastiano, una conversazione del prof. Aldo Accardo, dell’Università di Cagliari, sul contributo della Sardegna a 150 anni di storia d’Italia. Alla serata, introdotta dal presidente del circolo Battista Saiu, è intervenuto il sindaco di Biella, Donato Gentile. La conversazione del prof. Accardo, che avrebbe dovuto soffermarsi sul calendario dei Carabinieri tradotto in limba, è stata introdotta da Roberto Perinu. Il prof. Accardo, a sorpresa rispetto a quanto annunciato, ha approfondito “Il contributo della Sardegna a 150 anni di storia d’Italia”. Partendo da una particolare interpretazione del termine celebrare, il prof. Accardo si è diffuso su tematiche che lo hanno portato a considerare l’europeismo (Spagna, Grecia, Belgio, Germania, ecc.: non solo Italia) nelle lotte per l’indipendenza e la libertà; lotte combattute, sempre, da giovani desiderosi di affrancare le loro nazionalità dai sistemi politici, ormai scardinati dalla Rivoluzione Francese, servendo l’ideale di una nazione in cui il potere - feudale - fosse asservito alla legge, diversamente da quanto in atto fino all’epoca risorgimentale. Da qui, il passo all’italianità, opposta al- IVREA “Garibaldi dopo Garibaldi Garibaldi e la Sardegna” Nella suggestiva cornice della chiesa sconsacrata di Santa Marta, a Ivrea, domenica 17 aprile, la comunità sarda che fa capo al circolo “Sa Rundine” di Bollengo ha organizzato un evento nel quale cultura, sapori ed identità hanno dato luogo ad un mosaico coeso fondato sui paradigmi della storia, della memoria e delle tradizioni. L’occasione è stata offerta dall’inaugurazione della mostra itinerante, “Garibaldi dopo Garibaldi. Garibaldi e la Sardegna”, che è rimasta aperta fino al 23 aprile. Un’esposizione realizzata, su iniziativa del vicino circolo “Su Nuraghe” di Biella, grazie ad un lavoro di equipe, con il supporto dell’ Assessorato del Lavoro della Regione Sardegna, la consulenza scientifica del prof. Tito Orrù, della prof.ssa Annita Garibaldi Jallet, e del dott. Diego Presa per la sezione biellese. La manifestazione è stata aperta dal samaggio 2011 luto del sindaco di Ivrea, Carlo Della Pepa, e del consigliere della Regione Piemonte, Roberto Tentoni. Sono seguiti gli interventi del prof. Emilio Giachino, esperto di storia locale, di Battista Saiu, presidente del circolo “Su Nuraghe”, uno dei curatori della rassegna espositiva, e del giovane Gianni Cilloco. In particolare si è posta all’attenzione l’attualità del messaggio risorgimentale, capace di evidenziare come i problemi e le questioni di ieri siano ancora quelle di oggi, nella prospettiva della costruzione di una casa comune chiamata Italia. L’evento è stato arricchito dall’ esibizione “a cappella” del Coro Baiolese di Bajo Dora (TO), diretto dal maestro Amerigo Vigliermo, che ha proposto un repertorio a tema, legato alla tradizione subalpina. Chiusura con i sapori di Sardegna, proposti nel cumbidu finale. di Ivan Solinas l’indipendentismo sardo, di molti e giustamente celebrati intellettuali sardi, da Mameli, a Tuveri, sostenitore (fin dal 1861) di un’idea di federalismo votata all’unione tra realtà federate, e non certo sorgente di divisioni che la storia stessa della nazione italiana ha reso comunque anacronistiche; ad Asproni, allo stesso Gramsci. Tutti personaggi la cui qualità principe è stata quella del sapersi affiancare a chi, diverso nelle idee, consentiva un’azione costruttiva e lungimirante. Bastevole in sé l’esempio della denominazione “Eroe dei due mondi” con cui Garibaldi stesso ha consacrato la sua azione liberatrice a fianco anche di chi, come i francesi della guerra franco-prussiana (unica vittoria, quella di Garibaldi, in una campagna militarmente disastrosa), erano pur stati i suoi grandi avversari sia a Roma nel 1849 sia a Mentana, prima della breccia di porta Pia del 1870. Tanto generosi, i sardi, e volti al futuro, da consentire quella che il prof. Accardo ha definito eutanasia di uno Stato, quando, nel 1861, il regno Sardo-Piemontese ebbe fine, lasciando spazio al nuovo regno d’Italia, dei cui territori venne a far parte la Sardegna stessa, nel contesto del territorio italiano. A fine serata a tutti i presenti è stata donata copia del “Calendariu Istoricu de s’Arma de sos Carabineris”. ISOLA D’ELBA Rinnovato il Direttivo del circolo “Bruno Cucca” Patrizia Cucca è stata eletta presidente dell’ Associazione sarda “Bruno Cucca” Isola d’Elba. Sarà affiancata da Giuseppe Pilleri (vicepresidente vicario), Giovanni Mascia (vicepresidente), Riccardo Nurra (tesoriere), Agostino Ghigino (segretario) e dai consiglieri Domenico Di Pietro, Raffaele Piras, Graziano Bomboi e Claudio Monni. Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da Sofia Pirmicerio (presidente), Antonio Matta e Davide Melis. Il Collegio dei probiviri è costituito da Anna maria Melis (presidente), Antonio Pinna e Renato Loria. L’associazione ha eletto anche un Collegio dei Saggi che è composto da Pasqualina Monni, Antonio Marongiu e Giovanni Gasparini. 17 DAI CIRCOLI IN ITALIA CINISELLO BALSAMO Racconti d’emigrazione al circolo Amis La presentazione del libro “Il viaggio dell’emigrante” di Pinuccio Ena È stato presentato al circolo AMIS di Cinisello Balsamo l’ultimo libro di Pinuccio Ena, “Il viaggio dell’emigrante”. Ena classe 1952 originario di Benetutti, nel suo volume ha raccolto le testimonianze di tantissimi emigrati quando ancora viveva in Sardegna, ad Olbia. La storia raccontata nel breve romanzo, sono le vicissitudini dello zio “Mimmiu”, scomparso di recente, che partito da Benetutti, ha girato mezza Europa prima di approdare a Parma. E sulle sue testimonianze fondamentalmente Ena ha composto il racconto: l’esperienza in miniera in Germania, l’arrivo in continente, le sue poesie che raccontavano la nostalgia della Sardegna, la dura realtà dei sardi degli anni Sessanta che nei paesi dell’entroterra facevano i contadini e i pastori. Ena, che è un emigrato atipico, essendo in Lombardia per ragioni di cuore (Pinuccio Ena, vive a Milano ed è operaio metalmeccanico in un paese della Brianza), menziona non senza un pizzico di emozione, il periodo in cui era militare a Piacenza nel 1962 ed era spesso ospite dello zio nel parmense. “Resta con noi, qui c’è il lavoro” osava ripetergli Mimmiu. Ma per Pinuccio il richiamo della Sardegna era troppo forte. Complice anche la discriminazione psicologica subita nel periodo di leva – “era il periodo dei sequestri di persona in Sardegna e i sardi venivano additati tutti a sequestratori” – ha raccontato con amarezza. Forse an- GATTINARA Rassegna “Sardinia’s experience” Mercoledì 6 aprile, ha preso il via la seconda edizione di “Sardinia’s experience”, la rassegna organizzata dall’associazione sarda Cuncordu di Gattinara (Vercelli) che presenterà in quattro serate (due in primavera, due in autunno), altrettanti territori o aspetti della Sardegna. Il primo appuntamento è stato dedicato all’Arcipelago de La Maddalena e al compendio garibaldino (la casa dove morì Giuseppe Garibaldi), in riferimento al 150° anniversario dell’unità d’Italia, presentata attraverso un filmato e alcune immagini. L’Arcipelago di La Maddalena è un gruppo di isole a nord-est della Sardegna, al largo della Costa Smeralda. Tra 18 le più importanti, La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Santa Maria, Razzoli, Budelli, Spargi oltre ad altre più piccole. L’Arcipelago è una meta ambita dai diportisti per via delle bellezze naturali e delle acque incontaminate color smeraldo. Caprera è nota per aver ospitato Garibaldi durante l’esilio ed è collegata con un istmo artificiale a La Maddalena. Santo Stefano ha ospitato una base per sommergibili statunitense. L’intero Arcipelago e le sue spiagge, ovvero sia l’Area Marina che quella terrestre, sono totalmente inclusi all’interno del Parco nazionale Arcipelago di La Maddalena dal 1994; per tale ragione, nei mesi compresi tra maggio e ottobre, è necessario che quel timore e quel senso di nausea razzistica aveva fatto si che l’ipotesi di trattenersi a Parma tramontasse. “Il viaggio dell’emigrante” scritto in italiano e in logudorese, racconta della forte emigrazione, dello spopolamento dei paesi e dalle ingiustizie che si subivano in quegli anni per trovare lavoro se non si era o raccomandati o appoggiati ad un partito politico. È la seconda opera letteraria di Ena, che già nel 2007 ha pubblicato il racconto breve “Brusiaroccos” sempre con la doppia interpretazione italiano – logudorese. Felice l’intuizione della presidente del circolo, Carla Cividini, di far interagire gli intervenuti alla presentazione del libro per esporre la loro storia di emigrato. Così, dopo un primo momento d’imbarazzo i soci, ad uno ad uno, si sono avvicinati al microfono per raccontare la propria storia, i propri sacrifici, la propria sofferenza interiore provata negli anni del distacco dalla terra natale. E si è creato un clima d’intensa complicità, un totale coinvolgimento, nel vedere persone anche di una certa età raccontare lo specifico tragitto esistenziale, vissuto 40 -50 anni fa, con una trasparenza e una concezione razionale degli avvenimenti, ancor viva nelle loro menti e nei loro occhi umidi di commozione. Massimiliano Perlato munirsi di un’apposita autorizzazione rilasciata dal suo Ente gestore. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena è un parco geomarino; si estende su una superficie – tra terra e mare – superiore ai 12.000 ettari con ben 180 chilometri di coste. Comprende tutte le isole e gli isolotti appartenenti al territorio del Comune di La Maddalena. Il territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago rappresenterà anche una parte significativa del territorio dello Stato italiano e della Sardegna nell’istituendo parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio. Gli altri appuntamenti in programma sono: mercoledì 4 maggio (Campanari di Sardegna), sabato 15 ottobre (Arbus e le miniere), mercoledì 9 novembre (Bosa, la città sul fiume). Tutte gli le serate si terranno nella sede dell’Associazione Cuncordu, in Corso Vercelli 260. maggio 2011 DAI CIRCOLI IN ITALIA BOLZANO Premiato ad Atene alle olimpiadi di filosofia CESANO BOSCONE Josef Piras, uno studente di origini sarde si è classificato al terzo posto del concorso mondiale Marinella Panceri è stata rieletta alla presidenza del circolo “Domo Nostra” di Cesano Boscone. Il nuovo direttivo è stato eletto ai primi di aprile e resterà in carica un triennio. Marinella Panceri sarà affiancata da Giuseppe Altana (vice presidente vicario), Marinella Zurru (tesoriere), Pietrino Depalmas (segretario) e dai consiglieri Antonio Petzeu, Lucina Sanna, Beatrice Spano, Lorenzo Desiderio, Giovanna Cecere. Il Collegio dei revisori dei conti è composto da Josè Campagnola (presidente), Bernardo Putzolu e Bruno Tuveri. Il Collegio dei Probiviri è costituito da Giuseppe Lai (presidente), Marco Atzori e Salvatore Seris. J osef Piras, nato a Bolzano il 15 luglio 1991, si è classificato al terzo posto alla “Olimpiade della Filosofia” che si è svolta ad Atene. Nella capitale greca, Josef che insieme alla famiglia è socio del circolo degli emigrati sardi “Eleonora d’Arborea” di Bolzano, ha presentato una tesi in tedesco sulle prospettive di una filosofia antidogmatica. Josef Piras ha rappresentato l’Italia insieme ad un collega studente friulano. Ad Atene sono giunti più di sessanta giovani innamorati della filosofia provenienti da tutto il mondo. “Io ho optato per il tema sui diritti umani – ha spiegato il giovane di origini sarde – non mi aspettavo il premio, nonostante fossi conscio di poter svolgere un buon compito”. Per Josef l’esperienza di Atene ha dato il via, come un domino, a mille e più ri- conoscimenti in giro per l’Europa. Josef ha avuto le congratulazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo ha ricevuto al Quirinale. Va ricordata anche la giornata trascorsa nella prestigiosa sede dell’Accademia dei Lincei, dove nel corso della “giornata dell’eccellenza”, lo hanno premiato il presidente Maffei e il ministro Gelmini. A seguito di questi straordinari riconoscimenti, Josef Piras è stato richiesto da diverse società filosofiche per una serie di convegni e congressi fra la Germania, la Svizzera e l’Austria. Ma il giovane Piras, non si limita unicamente alla filosofia: conosce correntemente italiano, tedesco, inglese e francese e da qualche anno studia il cinese e il russo. Ha già pubblicato un saggio “Il paesaggio nell’arte pittorica del Rinascimento”. M.P. PARABIAGO La mostra “Fratelli d’Italia” a Nerviano e Canegrate Il circolo “Su Nuraghe” di Parabiago ha allestito la mostra “Fratelli d’Italia”, diventato l’evento principale dell’attività dei circoli aderenti alla Fasi, sdoppiando l’esposizione in due centri vicini, Nerviano e Canegrate. Il direttivo del circolo “Su Nuraghe”, presieduto da Francesca Pitzalis, originaria di Isili, ha programmato un mese di intensa attività culturale fra i comuni di Parabiago, Nerviano e Canegrate. La mostra “Fratelli d’Italia” è stata allestita per una settimana a Nerviano nei locali dell’ex Monastero degli Olivetani. Nel giorno di chiusura, si è svolta una tavola rotonda con tema la storia d’Italia. I lavori coordinati da Antonio Vegetti, hanno visto diverse relazioni. Sono intervenuti Gianluca Albergoni dell’Università degli Studi di Milano con la relazione “Problemi di storia del maggio 2011 Risorgimento”; Ennio Apeciti dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano con la relazione “Il Risorgimento nella prospettiva della teoria della Storia della Chiesa”; Paolo Grillo dell’Università degli Studi di Milano con “Il Medioevo nel Risorgimento: ideali, propaganda e politica”; e il presidente della FASI Tonino Mulas che ha parlato della “Sardegna nella storia dell’Unità d’Italia”. Le celebrazioni volute dal “Su Nuraghe” si sono poi spostate a Canegrate, dove la mostra “Fratelli d’Italia” è stata allestita per una settimana nelle sale dell’ex Palazzo Visconti. All’inaugurazione, con Tonino Mulas, sono intervenuti il sindaco di Canegrate, Walter Cassani, Claudio Villa, studioso di storia risorgimentale e Gianluca Pessoni, assessore alle Politiche Culturali di Canegrate. M.P. Rinnovato il Direttivo del circolo Domo Nostra *** MESTRE Rinnovato il Direttivo del Circolo Ichnusa Bruna Lai, originaria di Villacidro, è stata eletta presidente del circolo “Ichnusa” di Mestre, nel corso dell’Assemblea straordinaria, tenutasi tra il 20 e il 27 febbraio. Il 2 marzo si è riunito il nuovo Consiglio direttivo che ha proceduto all’assegnazione degli incarichi. Bruna Lai sarà affiancata da Gabriele D’Argenio (vicepresidente), Omar Fadda (segretario), Francesco Cascone (tesoriere), e dai consiglieri Carlo Caria, Angela Concas, Giorgio De Bortoli, Franco Deriu, Duilio Goggi, Mirella Vanin e Ivo Zanolin. Il Collegio dei Revisori dei conti è composto da: Giovanni Piras (presidente), Antonio Anedda, Luciano Dondolato. Il Collegio dei probiviri è costituito da: Antonio Sechi (presidente), Salvatore Battarino, Gianni Bagnolo. 19 DAL MONDO CONGO Un centro sanitario inaugurato a Bibwa Il progetto Iselis della famiglia Argiolas diventa realtà A Bibwa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel mese di marzo è stato inaugurato il Centro Medico realizzato grazie al progetto umanitario Iselis, promosso dalla famiglia Argiolas, proprietaria dell’azienda vinicola di Serdiana, in cooperazione con le ONLUS Africadegna e Alerte Solidarité Santé. Il Centro Medico, situato a 25 km dalla capitale Kinshasa, si propone di fornire assistenza sanitaria fisioterapica, assistenza ostetrica. Ospita un laboratorio di analisi, pronto soccorso e un am- bulatorio per piccola chirurgia. Funge inoltre da dispensario farmacologico. La struttura è stata inaugurata alla presenza della famiglia Argiolas, che ha seguito la nascita del Centro sin dall’inizio dei lavori di costruzione nel mese di maggio del 2010, del sindaco, del capo villaggio, del responsabile sanitario del distretto di Bibwa, del capo della polizia e della rappresentante del Ministero per la Famiglia. All’interno del Centro operano 8 professionisti tra cui infermieri, un medico, un fisioterapista, un responsabile del laboratorio. Vengono assistiti in prevalenza bambini con casi di malnutrizione, malaria, infezioni respiratorie. “Questo Centro – ha dichiarato la rappresentante del Ministero per la Famiglia, portavoce del Ministro Angela Likiana – promuoverà sempre la vita. Che sia esempio di rispetto della parità e dell’uguaglianza”. Il Progetto Iselis nasce dal desiderio della famiglia Argiolas di coltivare un “giardino dei sogni”, dando vita ad una serie di iniziative volte ad aiutare persone che vivono in luoghi difficili del mondo. Il progetto prende il nome da Iselis, vino bianco e rosso ultimo nato in casa Argiolas. Il programma si propone di realizzare un progetto diverso ogni anno, parallelamente ad ogni annata di Iselis, lavorando a fianco di associazioni umanitarie operative sul territorio. Nel 2011 Argiolas si concentrerà ancora sulla struttura di Bibwa, apportando miglioramenti. È prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico per fornire l’energia elettrica di cui al momento il Centro, così come l’intero distretto di Bibwa, è privo. Si costruirà un impianto idraulico: attualmente l’acqua viene attinta dal pozzo tramite secchi. Verranno implementati gli equipaggiamenti con nuove barelle, un tavolo operatorio, un frigorifero per i medicinali che necessitano refrigerazione. Il dispensario farmacologico diventerà entro il prossimo anno il centro di smistamento dei medicinali di riferimento per tutto il distretto di Bibwa. I medicinali più importanti saranno forniti gratuitamente alle famiglie più bisognose. “È un primo passo – ha dichiarato Valentina Argiolas – la dimostrazione che ‘il giardino dei sogni’ si può realizzare anche in questa terra lontana”. ARGENTINA ARGENTINA Successo del coro del circolo “Radici sarde” Rinnovato il Direttivo del circolo Radici Sarde Il coro del circolo “Radici Sarde” di San Isidro (Buenos Aires), nel 2010, ha partecipato al “Primo incontro di cori italiani in Argentina” organizzato dal circolo sardo di Rosario con l’obiettivo di mostrare il lavoro che realizzano tutti i gruppi corali che rappresentano la comu20 nità italiana. L’evento si é tenuto nel prestigioso Museo Castagnino della città di Rosario, che conserva diverse opere pittoriche di artisti di fama mondiale. Il pubblico che ha colmato di applausi la esibizione del coro che ha interpretato canzoni del repertorio sardo (Non potho reposare, Nanneddu meu), italiano ed argentino. Questa partecipazione è servita per consolidare il ruolo del coro sardo nell’ampio spazio culturale argentino. Apprezzamenti sono stati espressi per l’attività del maestro Ricardo Maresca, che dirige il coro con sapienza e maestria, favorendo la crescita del gruppo. L’Assemblea generale dei soci del circolo del Circolo “Radici Sarde”, di San Isidro, Buenos Aires Nord, che si è tenuta il 19 marzo scorso ha eletto il nuovo Comitato Direttivo. Presidente è stata eletta Ana María Ruiu, che sarà affiancata da Josefina Carzedda (vicepresidente), Iris Madau (segretaria), Pablo Fernández Pira (tesoriere), e dai consiglieri Claudia Chirra, Rubén Roldán, Nora Serra, María Marras, Giancarlo Porru, Graciela Meridda, Susana Manca, Miguel Altomare, Adalberto Firinu, Abel Coga e Susana Bissio. Il Comitato Direttivo resterà in carica per il triennio 2011 - 2013. maggio 2011 DAL MONDO FRANCIA “Cagliari, la Sardaigne, la Musique, au coeur de la Méditerranée” Concerto l’Accademia Internazionale di Musica di Cagliari nella Maison de l’UNESCO per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia L a Sala 1 dell’UNESCO a Parigi è stracolma. Milleseicento spettatori ascoltano in piedi “Fratelli d’Italia”. Sul palco, al centro dei riflettori, la cantante nigeriana Omo Bello, accompagnata dal pianoforte di Paul Montag, dà voce ai versi di Goffredo Mameli e alle note di Michele Novaro. Ma l’emozione per i 150 anni dell’Unità si mescola con quella per il Giappone colpito dalla più grande tragedia dai tempi di Hiroshima e Nagasaki. È iniziato così il lungo concerto che l’Accademia Internazionale di Musica di Cagliari ha presentato nella capitale transalpina per annunciare una nuova edizione dei corsi annuali di perfezionamento che si tengono in tarda estate nel capoluogo sardo. Un filo rosso lega l’iniziativa didattica con la “ville lumière”: qui vive e lavora da 20 anni il chitarrista cagliaritano Cristian Marcia, direttore artistico dell’Accademia fondata nel 2001 insieme al fratello Gianluca (che ne è invece il presidente); e da Parigi arriva anche la maggior parte dei ventuno maestri che ne compongono il corpo docente. Per il quarto anno consecutivo, “Cagliari, la Sardaigne, la Musique, au coeur de la Méditerranée”, questo il titolo della soirée di gala, ha trovato una prestigiosa cornice nel quartier generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la FRANCIA È morto a Parigi il pittore Eros Kara È morto a Parigi, dove viveva da molti anni, il pittore Eros Kara, acquerellista di valore internazionale. Era nato a Nuoro nell’aprile del 1929 e, dopo aver vissuto a lungo a Roma e a Parma si era stabilito a Parigi dove autorevoli critici lo definirono ”le maître italien de l’aquarelle”. Inizia ad appassionarsi alla pittura fin da giovanissimo a Nuoro, grazie anche all’esempio paterno, un intellettuale interessato ad ogni forma di creazione artistica. Quindi trasferitosi a Cagliari a vent’anni, espone alla galleria “Della Maria” e poi a Milano, dove studia grafica e pubblicità allo Studio Mattaloni; in seguito si trasferisce a Roma dove lavora come aiuto scenografo a Cinecittà. Nel 1951 rientra brevemente a Cagliari dove esegue i bozzetti e gli scenari per il “Boris Cristof” e per l’opera “La Gioconda” in scena al teatro Massimo. Quindi nuovamente a Roma dove è ricercato autore di maggio 2011 manifesti cinematografici per la 20 Century Fox, per la Republic Picture e l’Universal International. Sono suoi, fra l’altro, i manifesti cinematografici dei film “La romana” con Gina Lollobrigida e di “Sinhue l’egiziano”. Nel 1959 rientra in Sardegna e fonda e dirige “Mediterranea”, la prima rivista a colori della Sardegna. Vi collaborano tra gli altri Alberto Boscolo, Anselmo Contu, Giovanni Lilliu, Cesare Olivetti, Nicola Valle, Marcello Serra, Francesco Alziator, Fernando Pilia e Gilberto Zambrini. Nel 1970 si dedica al fumetto e lavora come cartonist per la casa editrice Universo con una serie di fumetti per “Grand’hotel”, “Il Monello”, “L’Intrepido”, “Gli albi dell’intrepido” e “Diabolik”. Nel 1974 fonda a Roma le Edizioni New Press e “Con noi”, il primo giornale dei gay italiani. A Trastevere apre il primo club per gay italiano “Al solito posto” dove nasce Scienza e la Cultura. Stavolta, però, l’appuntamento aveva un significato speciale, coincidendo con le celebrazioni del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Ad accrescere il tasso di partecipazione emotiva alla serata, le drammatiche notizie in arrivo dal Giappone, paese da dove giungono ogni estate diversi docenti e tanti fra i giovani allievi che affollano i corsi cagliaritani (ben 52 su 115 iscritti nell’ultima edizione). Prima del concerto, spazio ai saluti istituzionali: Maurizio Enrico Serra, Rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO, ha parlato dell’Unità, dell’inno di Mameli, del suo significato e della sua storia. A Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio Regionale della Sardegna, è spettato invece il compito di ricordare il ruolo dell’isola e del suo popolo nell’Unità d’Italia. Soddisfazione tra gli organizzatori, anche per le iniziative collaterali al momento di gala: un incontro con i circoli degli emigrati sardi in Francia, il consueto cocktail dopo-concerto a base di piatti sardi, una conferenza stampa sull’offerta turistica della Sardegna e di Cagliari, con l’intervento di Michele Cossa in rappresentanza della Regione, del direttore dell’ENIT in Francia Domenico Di Salvo, e la partecipazione di una sessantina di giornalisti specializzati e tour operator francesi. anche il primo teatro di cabaret gay. Nel 1975 liquida tutte le sue attività editoriali per dedicarsi nuovamente ed interamente alla pittura. Abbandona Roma e Milano ed acquista una tenuta a Vigoleno in Emilia dove si rinchiude per un anno a dipingere per guadagnare il tempo perduto. Riprende la tecnica dell’acquerello su richiesta del “Centro artistico milanese” ed a Parma crea la “Galleria d’Arte Pintor”. Da quell’anno espone in Italia ed all’estero e in particolare in Francia, dove vive per circa dieci anni, e dipinge ritratti di importanti personaggi. Nel 1989 rientra in Italia e diviene uno dei pittori più quotati dell’organizzazione “Capital Investart”, che allora diventa il suo mercante internazionale. Nel 1991 esegue un grande affresco di ottanta metri quadri per l’aula consiliare del Municipio di Giuliano in provincia di Napoli. Nel 1994 sceglie di tornare in Sardegna in “Sa dommu pintada” di Sanluri che poi lascia per ritornare definitivamente a Parigi nel quartiere di Montparnasse. Lascia la moglie e un figlio. 21 SPORT CALCIO Il Cagliari salvo con largo anticipo chiude male la stagione D’ accordo il Cagliari era già salvo da tempo, grazie all’accelerata impressa da Donadoni in inverno, ma questo finale di campionato rischia davvero di macchiare una stagione da archiviare, comunque, positivamente. Già perché se l’obiettivo dei rossoblù era quello della permanenza in serie A, tale traguardo è stato raggiunto senza troppe sofferenze e, appunto, con largo anticipo. Chi, invece, pensava che il Cagliari potesse ambire a qualcosa di più prestigioso, allora è rimasto deluso, perché Conti e compagni, raggiunta virtualmente la salvezza, avevano un bel po’ di giornate ancora a disposizione per tentare di centrare l’ambizioso traguardo dell’Europa League. Per i tifosi sardi sparsi in tutto il mondo, che seguono con affetto e trepidazione le gesta della squadra del cuore, si tratta di un film già visto. Era già successo lo scorso anno con Allegri. Avvio incerto, gran rimonta nei mesi invernali e poi, sul più bello, quando vedere il Cagliari stazionare nella parte sinistra della classifica stava diventando una piacevole abitudine, ecco il crollo, improvviso, inaspettato, sino ai bassifondi della classifica. L’anno scorso tutte le colpe furono riversate nell’allenatore, quel Massimiliano Allegri fresco vincitore della Panchina d’oro come migliore allenatore della serie A, esonerato dal presidente Cellino a cinque giornate dalla fine. Anche allora il Cagliari, che alla fine di febbraio aveva sfiorato addirittura il quarto posto, non vinse più una partita e chiuse miseramente la stagione con la coppia Melis-Festa in panchina. Quest’anno l’allenatore era già stato cambiato (Bisoli, esonerato dopo 12 giornate) e con il bravo Donadoni che aveva portato un maestro di calcio come Arrigo Sacchi a sostenere che il Cagliari giocava il miglior calcio del campionato, è successo esattamente la stessa cosa. Quando è arrivato il momento di fare il tanto atteso salto di qualità, il Cagliari si è fermato, tirando i remi in barca e “accontentandosi” della salvezza. Due pareggi e quattro sconfitte consecutive nelle sei partite successive all’impresa di Marassi, quan- 22 do, con un gol di Acquafresca, il Cagliari superò il Genoa dell’ex Ballardini facendo sognare i propri tifosi. Ma la cosa che ha fatto arrabbiare di più i supporter rossoblù – e lo stesso presidente Cellino che ha minacciato di fare una rivoluzione a giugno cambiando molti giocatori – è stata come sono arrivate queste sconfitte, quasi tutte con squadre che lottavano per non retrocedere e che ai più TENNISTAVOLO Marcozzi ai playoff Per il secondo anno consecutivo, dopo il ritorno nel campionato di A 1 di tennistavolo, la Marcozzi è approdata ai playoff. La squadra cagliaritana guidata da Antonio Gigliotti ha ottenuto la qualificazione alla competizione che assegnerà lo scudetto con tre giornate d’anticipo, grazie al successo casalingo conquistato contro il Verzuolo. La Marcozzi, che ha chiuso la regular season al quarto posto in classifica, giocherà a Cagliari il prossimo 20 maggio la prima semifinale (palazzetto di Mulinu Becciu) contro i Paiscato Este, la formazione favorita allo scudetto. L’incontro di ritorno è previsto in Veneto quattro giorni dopo. Oltre al Paiscato Este si sono qualificati ai playoff i campioni d’Italia del Castelgoffredo e il Cus Torino. Una stagione positiva, quella che si è appena conclusa, per il tennistavolo sardo, che per la prima volta vede tre squadre impegnate ai playoff. Oltre il successo della Marcozzi, infatti, c’è da segnalare nel torneo di A 1 femminile anche la qualificazione della matricola Norbello e dello Zeus Quartu. sono sembrati “regali” ad avversari con l’acqua alla gola. Una “generosità” che, appunto, non è piaciuta affatto a Cellino che si aspettava tutt’altro finale di stagione. E mentre Donadoni, nel dopo partita di ciascuna sconfitta, ripeteva lo stesso ritornello (“ci è mancata un pizzico di determinazione in più, ma non siamo già in vacanza”) ci si interroga su quale sia davvero la dimensione di questa squadra, sicuramente più forte delle dirette concorrenti alla salvezza ma non abbastanza attrezzata per competere per un posto in Europa. Peccato, perché negli ultimi due, tre anni, il Cagliari ha dimostrato che con un pizzico di convinzione in più e magari un innesto di qualità nel mercato di gennaio, si poteva osare di più. Ed invece, al contrario, quest’anno a gennaio è stato ceduto il pezzo pregiato della collezione celliniana, quel Matri esploso finalmente anche come bomber e venduto alla Juventus, senza peraltro essere rimpiazzato. E come se non bastasse, Donadoni poco dopo ha dovuto rinunciare anche a Nenè, infortunatosi alla caviglia e fermo dai primi di marzo. Se si pensa che la Sampdoria è passata dai preliminari di Champions League, dopo il quarto posto della scorsa stagione, alla retrocessione in serie B dopo aver ceduto Cassano e Pazzini (ma preso Maccarone, Macheda e Biabiany) allora al Cagliari non è andata poi così male… Intanto il Cagliari anche il prossimo anno sarà in serie A per il presidente Cellino quello che comincerà il 28 agosto sarà il ventesimo campionato da presidente: un record. Chissà che non si faccia qualche bel regalino. Intanto è già stato acquistato l’attaccante marocchino El Khadir, di passaporto olandese, che gioca nel massimo campionato svedese. E a gennaio è arrivato anche il giovane uruguaiano Pablo Ceppellini, da tutti considerato nel suo Paese l’erede di un certo Enzo Francescoli. Di sicuro ha deluso l’unico vero acquisto operato nel mercato di gennaio, Missiroli, prelevato dalla Reggina in B e quasi mai decisivo, nonostante Donadoni, dopo la partenza di Matri (e il successivo infortunio di Nenè) abbia abbandonato il consueto modulo 4-3-1-2 per ripiegare sul cosiddetto “albero di Natale”, cioè con due trequartisti alle spalle dell’unica punta Acquafresca, dando così più spazio alla fantasia non solo di Cossu, ma anche di Lazzari e, appunto, di Missiroli. Andrea Frigo maggio 2011 SPORT CALCIO DONNE La Torres campione d’Italia Le ragazze dell’Eurospin hanno conquistato il quinto scudetto con tre giornate d’anticipo L’ “Eurospin Torres” brucia il Milan per lo scudetto. Battendo il Venezia per 7-1, la squadra sassarese ha vinto sabato 30 aprile il suo quinto tricolore, con tre giornate d’anticipo, mentre i rossoneri hanno dovuto rimandare l’appuntamento col titolo maschile. Magari l’accostamento farà sorridere, però la società del presidente Leonardo Marras merita rispetto e ammirazione per avere vinto tantissimo in un ventennio: 5 scudetti, 7 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e 2 Italy Women’s Cup. “Questo quinto scudetto – ha sottolineato con orgoglio il presidente Marras – lo abbiamo vinto proprio nel trentennale della società”. Il tecnico Tore Arca, al quarto tricolore personale evidenzia il tratto distintivo della squadra di questa stagione: “Le ragazze hanno dimostrato una grandissima capacità di concentrazione. È questo che ci ha consentito di tenere alta l’intensità in tutte le gare e rendere semplice un campionato che pure aveva antagoniste valide come Brescia e Tavagnacco”. BASKET La Dinamo Sassari verso i play off ULTIM’ORA Conquistati i play off La Dinamo non è sazia con la salvezza. Il bis sulla mitica Varese (10 scudetti e 10 coppe internazionali) tiene in corsa i sassaresi per i play off. Che sarebbe un risultato straordinario per una matricola. Contro i lombardi, i biancoblù di Meo Sacchetti (che di Varese è stato giocatorebandiera negli anni ’80) hanno vinto al supplementare per 88-83 ma dopo un match che li ha visti a lungo in testa. Il trio di americani è stato grandioso ancora una volta: White 32 punti, Diener 24 con 10 rimbalzi, Hunter 15 punti e 8 rimbalzi. E questo dimostra quanto le stelle Usa non parlassero a vanvera quando già a metà campionato parlavano di play off. La concretezza di Plisnic, la personalità di Tsaldaris e Vanuzzo, la sostanza che riemaggio 2011 Un’impresa senza precedenti in Italia e nel basket sardo: la Dinamo ha centrato i play off scudetto. Dopo aver domato i pluricampioni d’Italia della Montepaschi Siena (83-81) la squadra sassarese ha espugnato Cremona 88-82 chiudendo addirittura al sesto posto. Davanti a Varese e Bologna. Con nobili scudettate come Roma, Pesaro e Caserta che sono rimaste fuori. Nei quarti affronterà Milano (con 25 scudetti è la più titolata in Italia). scono a dare Brian Sacchetti e Cittadini consente di ovviare alle assenze dell’esterno Devecchi e del play Pinton. Certo è che se i due dovessero recuperare per le ultime due gare di campionato (giovedì 12 in casa con Siena e domenica 15 a Cremona) la formazione sassarese può puntare se non alla doppietta, almeno ad un successo che la porti a quota 28, anche se in questo caso per conquistare l’ottavo posto e quindi gli spareggi scudetto dovrebbe confidare in un arrivo a pari merito con Caserta o Varese per sfruttare il 2-0 nei confronti di- I numeri dicono tutto: 22 vittorie, un solo pareggio (in casa col Brescia) e nessuna sconfitta, con 89 reti segnate e soltanto 7 incassate. L’altro segreto è stato quello di costruire con saggezza e pazienza una formazione solida e di talento. Nessuna rivoluzione, ma l’innesto di due-tre elementi di qualità ogni anno. Questa estate è arrivata il difensore Motta, la centrocampista offensiva Camporese ed è rientrata l’attaccante Angeles Parejo. La mancina spagnola era stata grande protagonista nel primo scudetto (quello del 1994 quando faceva coppia con Carolina Morace) oltre che del secondo e del terzo, e sulla soglia dei 42 anni si è tolta la soddisfazione di vincerne un altro. Dopo di che ha annunciato il ritiro dal calcio. “Basta così. Adesso c’è ancora la Coppa Italia che voglio vincere e poi a fine stagione appendo le scarpe al chiodo”. Già, perché la stagione della Torres non è ancora conclusa: la squadra sassarese è arrivata in finale e vuole fare il Grande Slam italiano vincendo tutti i trofei. Giampiero Marras retti e ammortizzare lo 0-0 con Roma e Treviso. Al di là della classifica finale di sicuro Sassari ha saputo conquistarsi il rispetto e l’ammirazione della serie A per il gioco spettacolare e un Pala Serradimigni sempre pieno (quarto pubblico come presenze e secondo come incassi) tanto che Sky ha proposte ben dieci dirette con la formazione biancoblù e i commenti sono sempre stati lusinghieri. L’unica ombra che pesa è quella sul futuro. A fine marzo il presidente Luciano Mele ha denunciato l’assenza di uno sponsor principale e di garanzie sul futuro. Senza certezze finanziarie a fine stagione le quote societarie e quindi il titolo sportivo saranno venduti. I tifosi hanno attuato già alcune iniziative: la più clamorosa il flash mob al Pala Serradimigni durante la diretta del match contro Roma, con due minuti di silenzio e pubblico in piedi a mostrare il cartello S.O.S., Sponsorizzati o Spacciati. Tv, quotidiani e siti di tutta Italia, non solo sportivi, ne hanno parlato. Qualcosa sembra finalmente muoversi: il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau ha scritto all’E.On, la multinazionale tedesca che ha gli stabilimenti a Porto Torres, per richiamarla al risarcimento nei confronti delle coste, inquinate tre mesi fa dalla fuoriuscita di 45.000 litri di olio combustibile. G.M. 23 ATTUALITÀ Sacralità e spettacolarità la Settimana santa in Sardegna S acralità e spettacolarità. La settimana santa in Sardegna è irripetibile: si rinnovano riti plurisecolari che mantengono intatti freschezza e splendore. E sono le strade le protagoniste di queste manifestazioni che derivano dalla lauda medioevale, molto diffusa in Umbria e Toscana. Fu portata in Sardegna nel periodo pisano dai francescani, sempre molto sensibili a questo tipo di esperienze: probabilmente quando era ancora vivente san Francesco, ma con certezza da Giovanni Parenti, uno dei primi seguaci del frate di Assisi, presente nel convento di Monte Rasu a Bottida. La forma attuale passa attraverso la mediazione spagnola e le processioni di Cagliari, Nulvi, Iglesias e Castelsardo sono identiche a quelle di Siviglia: le più importanti del mondo. Alghero. Nella città catalana gli appuntamenti cominciano con la processione dei misteri: le sette statue raffiguranti i momenti della Passione attraversano le strade del centro storico e vengono portate in altrettante chiese partendo da quella di San Francesco e arrivando in Cattedrale. Il giovedì santo il miracoloso simulacro del Cristo lascia la chiesa della Misericordia e giunge in duomo. Venerdì, dalla chiesa della Misericordia, la processione del “Descraivament”, in Cattedrale il “discendimenti”. Il venerdì c’è anche la processione “della cerca”, la celcas. Cagliari. Nel capoluogo la settimana santa ha una anticipazione il venerdì di passione. Dall’oratorio del Crocifisso 24 l’arciconfraternita omonima porta in processione le sette statue che raffigurano i momenti della Passione. Il martedì santo altra processione dei misteri: la congregazione degli artieri, seguendo un rituale simile, porta in processione i simulacri della chiesa di San Michele. Le arciconfraternite della Solitudine, del Crocifisso e del Gonfalone il venerdì rinnovano le processioni del “Cristo morto”. Il sabato santo ci sono “Su scravamentu” e le cosiddette processioni di ritorno, mentre il giorno di Pasqua c’è “s’incontru”. Castelsardo. Con i “Lunisanti” i momenti della Passione. Oltre il “Lunisanti” (il lunedì), la “prucessioni” (il giovedì) e “il cravementu” (il venerdì). Giovedì la processione de “Lu Santu”. Galtellì. Venerdì nella parrocchia viene ricordata la passione e la morte di Cristo: al centro della chiesa viene sistemato un palco, ai lati le scale, a poca distanza l’Addolorata. La drammaticità è alta quando il sacerdote chiamerà Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo alla deposizione di Gesù. Al termine, il Cristo viene adagiato su una lettiga e portato in processione. Ghilarza. Venerdì mattina il giro delle sette chiese, di pomeriggio liturgia della Parola, adorazione della Croce, deposizione e “s’iscravamentu”. Al termine, processione del Cristo morto. Sassari. Il “is misterius” con partenza dal convento delle Monache cappuccine, il mercoledì la processione della Madonna Addolorata. La processione originariamente veniva indicata come delle “marcatesse”, perché la vestizione della Vergine era compito delle signore della borghesia sassarese. Giovedì la processione dalla chiesa di Sant’Andrea, venerdì (chiesa dei Servi di Maria) quella “della cerca” o “della Desolata” con la Madonna che ripercorre il cammino del Figlio verso il Calvario. Di pomeriggio invece dalla Santissima Trinità “Lu scravamentu”. Iglesias. Il martedì la processione dei misteri: una tradizione che in città affonda le sue radici nel 1600. È la confraternita del Sacro Monte della Beata Vergine della Pietà a curare gli appuntamenti più suggestivi della settimana santa. Giovedì mattina la processione del Monte, di sera il seppellimento di Gesù. Altre due processioni il giorno dopo: di mattina quella del Monte e di sera la deposizione e “su scravamentu”: Gesù verrà adagiato ne “sa lettèra” (la lettiga) dando così il via alla processione aperta dagli stendardi (i “vexillas”) che raffigurano gli antichi strumenti della passione e da due bambini (Maria Maddalena e san Giovanni). C’è poi l’antico Cristo “snodabile”, opera del 1700 di un artigiano locale. Il martedì dopo Pasqua coda con “S’inserru” (l’encierro spagnolo): la statua della Vergine verrà riportata nella chiesa di San Giuseppe, dopo essere stata esposta tre giorni in duomo con il Cristo morto. Olbia. Venerdì la deposizione e “s’iscravamentu”: al termine processione. In serata si rinnova la fiaccolata che dalla chiesa di San Paolo si snoda per le strade del centro storico. Oristano. Lunedì dalla chiesa di San Martino i misteri, giovedì dai Cappuccini la processione “Su Jesus”: con i simulacri di Gesù nell’orto e della Addolorata, visiterà i cosiddetti “sepolcri” e facendo poi ritorno dai Cappuccini. Sempre dalla chiesa dei frati, il giorno dopo un’altra processione: “Sa Maria”: i confratelli del Santo Nome di Gesù e quelli del Rosario con il simulacro ligneo della Madonna Addolorata arrivano fino in Cattedrale per “su scravamentu”. Conclusa la deposizione di Gesù, la processione del Cristo morto: “S’interru”. Domenica “S’incontru. Altri centri. A Orosei giovedì la visita delle sette chiese, a San Gavino venerdì su scravamentu. “Su scravamentu” si svolge anche a Santa Giusta, Santulussurgiu e Sarule. Particolarmente seguito quello di Teulada con “is varonis”, personaggi che indossano costumi d’epoca. Suggestivi anche i “riti” di Nulvi. Alessandro Atzeri maggio 2011