a)REL. 01 Relazione generale_tecnico descrittiva

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a)REL. 01 Relazione generale_tecnico descrittiva
a) Relazione Generale
REL.01 Relazione tecnico-descrittiva
RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA
Indice
1
PREMESSA ............................................................................................................................................................... 2
2
GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA TORRE NORD-EST ...................................................................... 4
2.1
Copertura........................................................................................................................................................... 4
2.1.1
Realizzazione di sistema di controventamento di falda ............................................................................ 5
2.1.2
Realizzazione di vincolo sommitale alla merlatura.................................................................................... 5
2.2
Sottotetto ........................................................................................................................................................... 6
2.2.1
Realizzazione di cerchiatura interna ......................................................................................................... 6
2.2.2
Realizzazione cerchiatura esterna, ........................................................................................................... 6
2.3
Livello + 14.63 m (piano inferiore al sottotetto) .................................................................................................. 7
2.3.1
Realizzazione della cerchiatura interna anulare nella parte estradossale della volta ............................... 7
2.3.2
Condizionamento dei plessi fessurativi esistenti, ...................................................................................... 7
2.4
Camera Picta ..................................................................................................................................................... 7
2.5
Livello + 0.00 m (piano inferiore alla Camera Picta) .......................................................................................... 8
2.6
Scalone di Enea ................................................................................................................................................ 8
2.6.1
Realizzazione di un intervento di miglioramento della volta con sistema di tiranti attivi ............................ 8
2.6.2
a vista.
Realizzazione di sostegno dello scalone di Enea, previsto mediante la definizione di centine metalliche
9
2.7
Vani 12 e 13 livello 2.......................................................................................................................................... 9
2.7.1
Realizzazione di cordolo in acciaio con controventamento ....................................................................... 9
2.7.2
Realizzazione di sistema di controventamento della copertura lignea esistente. ..................................... 9
1
1
PREMESSA
Gli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 hanno significativamente colpito il complesso
architettonico di Palazzo Ducale in Mantova, mettendo in evidenza una generale vulnerabilità delle
strutture edilizie, degli apparati decorativi e degli ambienti che lo compongono.
A seguito delle prime scosse, si disponeva la precauzionale chiusura al pubblico del Museo e
venivano eseguiti sopralluoghi tecnici per valutare la situazione del danno e definire gli interventi
urgenti di messa in sicurezza. Al fine di attivare una efficace campagna di interventi, sia puntuale
che diffusa, è stata condotta una preliminare interpretazione del quadro fessurativo, rilevando le
principali criticità strutturali e vulnerabilità del complesso.
In particolare l’indagine effettuata in tutti gli ambienti del Palazzo evidenziava come lo stato di
danno si caratterizzasse in parte quale riattivazione di pregressi dissesti locali, ed in parte quale
conseguenza di una vulnerabilità delle strutture originarie e delle successive trasformazioni
edilizie. Si rilevava inoltre come in molte situazioni i danni fossero riferibili agli apparati decorativi
con pericolo di perdita di materia storica ed artistica (cornici, rilievi, apparati decorativi, affreschi,
busti marmorei).
In sintesi e dividendo per quartieri il Palazzo, si evidenziavano le seguenti principali criticità:
−
Corte Vecchia, il quadro fessurativo di Corte Vecchia non denota una condizione di particolare
criticità strutturale dei fabbricati; le fessurazioni rilevate risultavano riconducili a condizioni
locali di sollecitazione dovute alla geometria della fabbrica, discontinuità costruttive o
precedente presenza di fessure;
−
Corte Nuova, la situazione del quadro fessurativo di Corte Nuova configura tipologie di
indagine ed intervento, in rapporto alle condizioni dei diversi ambienti, in particolare: (i) nella
Sala di Manto e Sala dei Capitani la profonda fessura con andamento verticale che interessa il
muro tra le sale denuncia una criticità strutturale, in parte originata da discontinuità costruttive,
che le sollecitazioni del sisma hanno aggravato rendendo non prorogabili gli interventi dì
consolidamento; (ii) nell’appartamento Grande di Castello, pregressi dissesti della struttura e
discontinuità costruttive sono state aggravate dal sisma, per cui appare necessario eseguire
interventi di consolidamento e rinforzo strutturale.
−
Castello di san Giorgio, la situazione del Castello presenta un complesso fenomeno
fessurativo e criticità strutturali attivate dal sisma riconducibili sia a dissesti puntuali, sia a
discontinuità costruttiva delle parti; in particolare sono comparse estese fessurazioni passanti
in corrispondenza della torre est del Castello (Sala delle Sigle al piano nobile) e degli ambienti
di collegamento; il quadro fessurativo interessa significativamente anche gli ambienti ai piani
superiori (Carceri dei Martiri di Belfiore); la Camera degli Sposi (torre nord-ovest), presenta un
quadro fessurativo con lievi danni alla pellicola pittorica, per cui si è provveduto ad una
indagine approfondita dello stato dell’affresco e ad un preventivo intervento di consolidamento
della pellicola pittorica.
Valutate le criticità sopra evidenziate e tenuto conto della necessità di provvedere alla riapertura al
pubblico di parte del Palazzo, si disponevano nelle prime settimane dopo l’evento, interventi
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urgenti di messa in sicurezza e recupero di ambienti e apparati decorativi; consolidamento e
miglioramento strutturale degli ambienti inclusi nel percorso di visita di Corte Vecchia; ed interventi
per il ricovero e messa in sicurezza di beni mobili
Gli interventi sono stati attivati con procedura di somma urgenza con risorse in capitolo alla
Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia permettendo di riaprire al
pubblico il percorso di visita di Corte Vecchia del mese di settembre 2012.
Considerate l’estensione e le caratteristiche del quadro fessurativo del Castello di San Giorgio, e
dell’area di Corte Nuova (comprendente il salone di Manto e Appartamento Grande di Castello), gli
ambienti della parte settentrionale del museo (tra cui la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna)
sono stati chiusi alla visita.
I danneggiamenti, valutati con schede speditive e in alcuni casi approfonditi nella fase di
immediato post terremoto, hanno evidenziato danni pregressi anche con la riattivazione di alcuni
meccanismi, e in alcuni casi segnalato come la lunga assenza di interventi manutentivi abbia
costituito un generale abbassamento della sicurezza con conseguente necessità di operazioni non
tanto di riparazione ma di vero e proprio miglioramento della sicurezza attraverso un sistema
coordinato di opere.
Con programma approvato con d.m. 16 ottobre 2012 capitolo 7439 OA n. 2 del 11.12.2012 e.f.
2012, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per l’Organizzazione, gli
Affari Generali, l’Innovazione, il Bilancio ed il Personale, disponeva di stanziare l’importo di
750.000 euro per la “Riparazione, conservazione, restauro e miglioramento strutturale dei beni
culturali danneggiati dal sisma”, in capo alla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Lombardia.
Con nota 0007745 del 16/07/2013 il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Lombardia nominava l’arch. Andrea Alberti, Soprintendente per i Beni Architettonici e paesaggistici
di Brescia, Cremona e Mantova, Responsabile Unico del Procedimento e con successiva nota
0008869 del 09/08/2013 individuava le figure tecniche riferite all’intervento.
Il presente progetto definitivo-esecutivo nell’ambito del procedimento e con le finalità sopra
esposte per la “ Messa in sicurezza, miglioramento strutturale e restauro della Torre Nord-Ovest e
ambienti di collegamento del castello di San Giorgio” è redatto ai sensi del DL 12 aprile 2006, n.
163, “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, e regolamento di esecuzione
DPR 5 ottobre 2010, n. 207 e risulta composto da:
a) la presente relazione generale;
b) relazioni specialistiche;
c) elaborati grafici;
d) calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti;
e) piano di manutenzione dell’opera;
f) piano di sicurezza e di coordinamento ex dl 9 aprile 2008, n. 81;
g) computo metrico estimativo e quadro economico;
h) cronoprogramma;
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i) elenco dei prezzi unitari e analisi;
l) schema di contratto
m) capitolato speciale di appalto.
La dicitura messa in sicurezza associata al concetto di miglioramento strutturale, prende pertanto
origine dalla necessità di porre rimedio agli evidenti danni materiali provocati dal sisma e da un
innalzamento della sicurezza complessivo della torre contenente la Camera Picta e del relativo
percorso di accesso per la visione degli affreschi del Mantegna con una serie di operazioni tese
prevalentemente a condizionare i principali meccanismi di collasso- o catene cinematiche- che
sono stati evidenziati in relazione all’analisi dell’articolazione della fabbrica – meccanismi presenti
in letteratura - e specificati in funzione dello stato di danno del complesso, in particolare la
distribuzione del quadro fessurativo e la presenza di discontinuità costruttive. I meccanismi
individuati sono stati valutati mediante l’applicazione dell’analisi limite dell’equilibrio.
Il principio basato sul condizionamento dei meccanismi di collasso è influenzato dalla presenza di
una qualità muraria sufficientemente buona, tanto da garantire, almeno nell’area del progetto,
l’attendibilità degli esiti delle verifiche.
Gli interventi nel complesso sono da considerare presidi passivi atti a migliorare il comportamento
scatolare della torre, con una particolare riflessione derivante dalla presenza della Camera Picta
che induce livelli di protezione in alcuni casi accentuati rispetto a quanto previsto secondo la
normativa vigente, e ad inibire eventuali ulteriori cedimenti verticali nel caso dello scalone di Enea,
con l’obiettivo nel complesso di garantire oltre al miglioramento, procedure di controllo e
manutenzione delle opere di consolidamento. Gli interventi ipotizzati non condizionano, se non in
modo strettamente funzionale a necessità operative, il materiale ma intervengono sul
funzionamento, conservando il comportamento strutturale accertato, qualificandolo ove
necessario.
Tutti le verifiche e gli interventi sono in osservanza al DPCM 9 febbraio 2011 - Valutazione e
riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le
costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
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2.1
GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLA TORRE NORD-EST
Copertura
Attualmente la copertura, riformata probabilmente da pochi decenni, presenta uno stato di
conservazione materico sufficiente, caratterizzato dalla presenza di una orditura primaria e
secondaria che non presenta gravi problematiche di degrado. La copertura è completata da uno
scempiato in pianelle che poggia su orditura minuta sempre lignea. Gli appoggi delle travi principali
sono parte sulla muratura esistente e in parte su una rema lignea di bordo di sezione non regolare.
Il sistema nel complesso pur non presentando come accennato uno stato di conservazione
insufficiente, non possiede i requisiti necessari per un buon comportamento nei confronti del
sisma. L’assenza di efficienti controventi di falda, la mancanza di collegamenti tra le varie orditure
e la poca efficienza come elemento di cerchiatura sommitale consistente in una trave di
coronamento non continua e non solidale alle strutture murarie e lignee, definiscono una
vulnerabilità molto elevata. Oltre al funzionamento nel complesso, non ottimale per le azioni
orizzontali e verticali di origine sismica, risulta particolarmente vulnerabile lo stato delle merlature –
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come evidenziato successivamente nella relazione strutturale con l’analisi dello specifico
meccanismo.
Gli interventi successivamente descritti sono preceduti da una serie di trattamenti curativi e
preventivi delle parti lignee e da una serie di eventuali integrazioni, rabberciamenti e rifugature
delle murature esistenti per un miglioramento complessivo della compagine muraria.
Lo stato dei luoghi e le verifiche strutturali hanno quindi portato a definire gli interventi descritti nel
seguito.
2.1.1 Realizzazione di sistema del controventamento di falda
Si realizza un sistema di controventamento di falda consistente nell’apposizione, al di sopra dello
scempiato in pianelle, preventivamente controllato, di un doppio strato di compensato marino di
controventamento, chiodato e solidarizzato all’orditura primaria e secondaria per mezzo di chiodi di
diverso diametro in relazione all’impegno strutturale. I chiodi vengono infissi utilizzando il giunto di
malta interposto tra le pianelle. I pannelli citati risultano rinforzati mediante l’incollaggio di un
tessuto bidirezionale in fibra di carbonio in corrispondenza della congiunzione delle falde, tessuto
interposto tra i fogli di compensato, lungo i diagonali.
Il sistema di controventamento è implementato dalla realizzazione di due cordoli in legno
fibroriforzato a due anelli concentrici, il primo impostato in corrispondenza della muratura di
appoggio interna e il secondo in corrispondenza delle merlature. La realizzazione del cordolo è
ottenuta mediante l’uso di panconi in legno dello spessore di 3 cm con interposto il tessuto
bidirezionale in FRP, accoppiati mediante resina epossidica e in spessore con il tavolato irrigidente
di cui sopra.
Le cerchiature in legno fibrorinforzato sono collegate alle murature di appoggio della copertura
mediante barre inghisate con resina epossidica, murature che in alcuni casi sono integrate per il
raggiungimento di una quota e di una consistenza ideale per la funzione di appoggio.
La chiusura dei cordoli in legno fibrorinforzato avviene tramite un elemento in lamiera in acciaio
zincato da 3 mm forato che collega i citati cordoli con i fogli in compensato marino. Il piatto
metallico è connesso alle parti lignee mediante viti e barre come indicato nella tavola di progetto:
c)PROG.01 - Torre Nord-Est. Intervento di consolidamento. Copertura.
Sulla superficie di controventamento viene disposto un foglio in materiale impermeabilizzante e
traspirante con al di sopra la mantellata in coppi dotati di ganci di fissaggio.
2.1.2 Realizzazione di vincolo sommitale alla merlatura
Si realizza un vincolo sommitale alla merlatura necessario per il raggiungimento del rapporto
capacità domanda in termini di accelerazione previsto dalla normativa per la protezione sismica. Il
sistema di miglioramento della sicurezza delle merlature, elementi svettanti, riguarda la
realizzazione di un presidio metallico calandrato che trattiene la sommità della merlatura grazie
anche ad un collegamento mediante barra inghisata. il presidio riguarda anche gli appoggi alla
struttura lignea esistente, attualmente costituiti da una serie di mattoni sovrapposti di scarsa
consistenza. La volontà di non alterare, per quanto possibile, il profilo e l’immagine del castello nel
suo insieme e nello specifico, hanno suggerito il presidio citato che non risulta visibile da punti di
vista usuali, garantendo comunque la conservazione anche dei piccoli elementi in muratura
realizzati nel passato come l’appoggio della rema lignea esistente attualmente costituita da una
serie di mattoni sovrapposti poco solidali l’un l’altro.
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2.2
Sottotetto
Il piano al di sotto della copertura è migliorato allo scopo di raggiungere due obiettivi. Il primo è
relativo all’inibizione del meccanismo di collasso per ribaltamento individuato per mezzo
dell’articolazione architettonica e dell’andamento dei plessi fessurativi che indicano i possibili
blocchi rigidi costituenti la catena cinematica verificata con l’analisi limite dell’equilibrio, e, non
secondario, la possibilità di disporre un sistema di catene estradossali per il sistema di volte
esistente e un vincolo di piano – cordolo metallico, di cinturazione interna delle murature a
contrastare possibili moti di divaricazione – fuoripiombo- delle murature.
2.2.1 Realizzazione di cerchiatura interna
Si realizza una cerchiatura interna consistente nella definizione di un sistema di catene in profili a
T e un cordolo metallico interno tassellato alla muratura. Il sistema di catene descritto ha un
elemento di controventamento centrale a croce di S. Andrea, atto a definire un comportamento
rigido del piano della volta La posa in opera del sistema di presidi metallici è preceduto dallo
smontaggio accurato della pavimentazione esistente, prevista successivamente in ricollocazione. Il
sistema di catene è collegato a cordoli perimetrali realizzati sempre in acciaio, posti in opera per
mezzo di un abbassamento per una fascia di circa 70 cm del sottofondo pavimentale esistente, il
controllo della muratura e l’eventuale consolidamento per una fascia di circa 60 cm e
successivamente ancorato mediante tasselli chimici. La posa avviene dopo una regolarizzazione
della fascia di contatto per mezzo di uno strato di malta di calce idraulica tixotropica. La
disposizione del cordolo ha una necessaria specificazione per la presenza di una batteria di
macchine trattamento aria disposte in aderenza ad un lato della torre. In questo caso lo
smontaggio, con successiva ricollocazione, delle scale esistenti consentirà la disposizione in parti
dell’elemento metallico, utilizzando per il collegamento alla muratura, solo lo spazio liberato dallo
smontaggio provvisorio delle scale. I dettagli costruttivi sono presenti nella tavola c)PROG.03 Torre Nord-Est. Intervento di cerchiatura interna delle murature perimetrali. Piano terra- Piano
secondo.
2.2.2 Realizzazione cerchiatura esterna
Si realizza una cerchiatura esterna necessaria per la presenza di un salto di quota tra il passaggio
di ronda e la parte interna del, sottotetto, formando con la cerchiatura interna un sistema di cordoli
in sequenza concentrica, collegati alle murature per mezzo di tasselli meccanici. La possibilità di
distribuire le azioni necessarie al condizionamento del meccanismo di ribaltamento della muratura
sulla stessa e la necessità di migliorare il comportamento scatolare della parte sommitale della
torre, hanno suggerito la soluzione degli anelli concentrici, collegati per mezzo di una struttura
reticolare di controventamento che occupa planimetricamente il passaggio di ronda. La differenza
di quota tra i piani controventati, passaggio di ronda e pavimentazione interna del sottotetto, è
stata colmata grazie alla definizione di un elemento di collegamento sempre metallico realizzato in
piatto con anima di irrigidimento. L’elemento citato viene inserito previo un preliminare smontaggio
di un parapetto in muratura che viene successivamente ricollocato e alloggiato, relativamente
all’anima, all’interno di una fresatura ricavata nella muratura. Il cordolo esterno nel medesimo
profilo di quello interno, è posto in opera previo uno smontaggio preliminare, e successiva
ricollocazione del grigliato esistente e della parte di pavimentazione in cotto, e una procedura
analoga a quella precedentemente descritta per quanto riguarda il vincolamento al muro. La
differenza sostanziale tra cordolo interno ed esterno è nel tipo di profilo, in questo caso a T per
evitare interferenze visive con le archeggiature sostenenti i merli. Il cordolo a T è riportato anche in
aderenza alla parte del sostegno della copertura esistente in muratura, nella parte prospettante il
cammino di ronda. L’operazione nel sottotetto si conclude con la ricollocazione del pavimento
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precedentemente smontato, sia il grigliato sia in cotto. I dettagli costruttivi sono presenti nella
tavola c)PROG.02 - Torre Nord-Est. Intervento di cerchiatura delle murature perimetrali. Piano
sottotetto
2.3
Livello + 14.63 m (piano inferiore al sottotetto)
L’obiettivo di condizionamento dei meccanismi di collasso individuati attraverso l’analisi
dell’architettura e dello stato di danno con particolare riguardo ai plessi fessurativi, è perseguito
anche nel livello oggetto della descrizione. Facendo seguito alla stratigrafia dell’estradosso della
volta esistente, eseguita anche nel sottotetto appena descritto, sono stati individuati i piani di
possibile posa del presidio.
La necessità di dotare di una cerchiatura interna per contrastare, mediante un sistema di catene
estradossali, la spinta delle volte e la posa di un sistema anulare in grado di contrastare eventuali
fenomeni di rotazione verso l’esterno dei paramenti murari, costituiscono gli obiettivi di progetto. Il
sistema proposto è in grado anche di definire mediante la posa degli elementi di controventamento
un rigidità di piano della parte estradossale della volta soprastante la Camera Picta.
2.3.1 Realizzazione della cerchiatura interna anulare nella parte estradossale della volta
Si realizza una cerchiatura interna anulare nella parte estradossale della volta modulata in
relazione alla stratigrafia citata in precedenza. Per non interferire con una quota storica della
pavimentazione in corrispondenza del cervello della volta è stata prevista la posa di un elemento di
raccordo dei controventi in piatto metallico zincato composto di sviluppo circolare. L’elemento
consente di evitare la sovrapposizione geometrica dei controventi e tiranti previsti evitando
interferenze con il cervello della volta.
I controventi e tiranti sono collegati al cordolo perimetrale in acciaio zincato ancorato con tasselli
chimici alla muratura. I tiranti sono dotati di tenditori per una pretensione di carico dei medesimi e
sono alloggiati in posizioni definite da speciali pozzetti in lamina metallica che ne consentono il
controllo e l’eventuale tesatura. La posa è preceduta dallo smontaggio accurato della
pavimentazione esistente, con successiva ricollocazione, un abbassamento del sottofondo per una
fascia di circa 70 cm per consentire l’operatività di posa, il controllo e successiva regolarizzazione
con malta di calce idraulica tixotropica per una fascia di circa 60 cm della muratura. Il cordolo
metallico è vincolato alla muratura per mezzo di tasselli chimici. I dettagli costruttivi delle opere
descritte sono presenti nella tavola c)PROG.03 - Torre Nord-Est. Intervento di cerchiatura interna
delle murature perimetrali. Piano terra- Piano secondo
2.3.2 Condizionamento dei plessi fessurativi esistenti,
Si condizionano i plessi fessurativi esistenti mediante saturazione con malta di calce idraulica per
gole delle fessure con larghezza compresa tra 0,5 cm e 3 cm, e con rincocciatura per gole
superiori ai 3 cm e inferiori a 5.
2.4
Camera Picta
Il danneggiamento della Camera Picta si è manifestato prevalentemente con la riapertura di una
lesione nella parte figurata principale. La lesione è stata prontamente risarcita, ma la sensibilità al
danno della stanza merita ulteriori riflessioni. Preso atto della scarsa possibilità di intervento per
salvaguardare l’integrità del ciclo pittorico estremamente sensibile, si è approntato una campagna
di studi sulla consistenza delle murature del vano. I primi risultati dovranno essere confermati, o
smentiti, da una serie di approfondimenti previsti a breve, che consentiranno una migliore
conoscenza dello stato della stanza con particolare riferimento alla possibile grande disomogeneità
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delle murature e alla presenza della grande canna fumaria in mattoni in foglio su cui insiste la parte
principale del figurato dell’opera di Mantegna.
Attualmente è stata prevista la disposizione di una serie di catene in tessuto monodirezionale in filo
di acciaio al carbonio alloggiato nel cavidotto impiantistico ricavato in una stretta fascia del
pavimento esistente.
La bretella della dimensione in larghezza di circa 5 cm e spessore millimetrico verrà ancorata
mediante appositi tenditori in acciaio che sono collegati alle murature mediante barra in fibra di
acciaio al carbonio con cannula che consentirà di ancorare il medesimo alla muratura per mezzo di
iniezione di malta di calce idraulica eseguita in un preforo.
2.5
Livello + 0.00 m (piano inferiore alla Camera Picta)
Le motivazioni e le procedure di miglioramento sono le medesime a quelle previste per il piano a +
14.63 e si rimanda pertanto alla descrizione precedente e alla tavola c)PROG.03 - Torre Nord-Est.
Intervento di cerchiatura interna delle murature perimetrali. Piano terra- Piano secondo
2.6
Scalone di Enea
Il blocco edilizio che contiene lo scalone di Enea, presenta una serie di danni che si sono in parte
riattivati con il terremoto del maggio 2012. Lo stato di danno riguarda comunque anche
problematiche pregresse, probabilmente non derivanti stringentemente dal terremoto citato, ma da
una serie di cause che sono evidenziate dai plessi fessurativi presenti e da una analisi delle
murature esterne.
Una analisi qualitativa sembra lasciar supporre che un cedimento differenziale di uno degli appoggi
della grande volta a botte che sostiene i due livelli dello scalone di Enea e del passaggio
sottostante, abbiano provocato un abbassamento e un probabile crollo come testimoniano le
evidenti integrazioni della ghiera dell’arco a vista e di una larga parte di muratura al di sopra della
porzione di arco citata. Anche l’andamento dei quadri fessurativi lascia ipotizzare questo danno.
L’intervento proposto riguarda pertanto il miglioramento della grande volta a botte e un sostegno
dello scalone di Enea con un presidio a vista.
2.6.1 Realizzazione di un intervento di miglioramento della volta con sistema di tiranti attivi
Si realizza un intervento di miglioramento della volta con sistema di tiranti attivi, disposti
all’estradosso per il condizionamento della curva delle pressioni. L’intervento mira ad un intervento
attivo che migliori il comportamento della volta in laterizio per eventuali carichi non perfettamente
distribuiti e eventuali contenuti cedimenti differenziali. L’opera consiste nello smontaggio del
pavimento ligneo esistente, poi da ricollocare, lo svuotamento del rinfianco, dopo l’esecuzione di
una centina metallica intradossale poggiante su elementi metallici che garantiranno nel futuro un
controllo e eventuale intervento dell’impaginato.
Dopo lo svuotamento del rinfianco sarà eseguito un controllo e eventuale ripasso della muratura
della volta, la disposizione di bretelle aderenti e tesate in fibra di acciaio al carbonio, ancorate
queste ultime alle murature di imposta mediante tenditori metallici e barre in acciaio inox inghisate
con resina epossidica. Le bretelle in chiave di volta saranno dotate di tenditori alloggiati in appositi
pozzetti metallici che ne consentiranno nel tempo il controllo e l’eventuale ritensionamento.
Il sistema è completato da una cerchiatura in profilo metallico nella parte muraria all’estradosso
dell’impaginato, cordolo ancorato con tasselli chimici alla muratura, preliminarmente controllata e
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eventualmente bonificata, e collegata trasversalmente da profili metallici controventati per definire
una rigidezza di piano della volta stessa.
L’operazione si conclude con la nuova posa del rinfianco, in calcestruzzo alleggerito o materiale
sciolto, e la ricollocazione della pavimentazione lignea.
2.6.2 Realizzazione di sostegno dello scalone di Enea, previsto mediante la definizione di centine
metalliche a vista.
Collegate al profilo anulare a quota pavimentale descritto in precedenza, vengono posati profili
metallici verticali in aderenza alle murature. Su questi pilastrini metallici, realizzati con doppio
profilo ad L vengono inerite le centine metalliche di sostegno all’intradosso della volta che sorregge
lo scalone di Enea. Le centine sono collegate da catene metalliche atte alla definizione di un
irrigidimento trasversale della volta e al contenimento della spinta della medesima.
I dettagli costruttivi degli interventi sono presenti nella tavola c)PROG.04 – Percorsi. Scalone di
Enea. Intervento di consolidamento della volta e del vano sottostante lo Scalone.
2.7
Vani 12 e 13 livello 2
Il percorso di accesso alla Camera Picta, ha presentato alcuni danni non gravi che hanno però
evidenziato comunque delle sofferenze o delle carenze per eventuali azioni sismiche della
copertura e della volta che insiste sul vano di accesso.
2.7.1 Realizzazione di cordolo in acciaio con controventamento
Si realizza un cordolo in acciaio con controventamento della quota pavimentale del vano 12 e
vano 13. L’opera consiste nel lievo, e successiva ricollocazione del pavimento esistente,
abbassamento per una fascia di circa 70 cm in aderenza al muro del sottofondo e controllo della
muratura e eventuale bonifica per una fascia di circa 60 cm. Dopo la regolarizzazione della
muratura con malta di calce idraulica tixotropica, viene posato un profilo metallico zincato vincolato
alla muratura con tasselli chimici. I controventi per irrigidire il piano orizzontale sono dotati di
tenditori alloggiati all’interno di pozzetti metallici per il controllo e l’eventuale ritesatura. I dettagli
costruttivi sono descritti nella tavola c)PROG.05 – Percorsi. Vani 12 e 13. Intervento di
consolidamento. Piano secondo
2.7.2 Realizzazione di sistema di controventamento della copertura lignea esistente.
Il sistema prevede la solidarizzazione della trave di colmo con la chiave della capriata mediante la
disposizione di profili metallici che, campi alterni, definiscono il primo elemento di ancoraggio dei
tiranti a croce di S. Andrea della copertura. L’altro terminale è realizzato in corrispondenza
dell’appoggio legno muro della capriata con un elemento che consente oltre all’ancoraggio della
seconda estremità della barra di controventamento, un collegamento dell’elemento ligneo alla
muratura per evitare eventuali sfilamenti nel caso di azioni orizzontali. Le parti terminali della trave
di colmo sono ancorate alla muratura sempre per evitare sfilamenti. I dettagli costruttivi sono
descritti nella tavola c)PROG.06 – Percorsi. Vano13. Intervento di consolidamento. Copertura.
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