Gli ambiti specifici della psicoanalisi
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Gli ambiti specifici della psicoanalisi
Ernesto Riva, Gli ambiti specifici della psicoanalisi recensione al libro di Giancarlo Gramaglia, Discorsi/Scritti di psicoanalisi. Sull'origine e fondamenti dell'ineguaglianza tra gli uomini, Edizioni "Il Laboratorio", Torino 1995, pp. 221, £ 30.000. in "Il ruolo terapeutico", rivista quadrimestrale, Franco Angeli Editore, settembre 1996, n. 73, pp.61-62. Tutti abbiamo sentito parlare di psicoanalisi ed abbiamo persino in casa delle opere di Freud. Ma le abbiamo lette? Ammettiamolo: quello che la maggior parte di noi sa della scoperta freudiana si riduce a qualche nozione più o meno nebulosa. Questo lavoro di Giancarlo Gramaglia - psicoanalista torinese cinquantenne, che ha fatto l'analisi con un allievo di Cesare Musatti, ed in seguito ha lavorato a Parigi alla Scuola di Lacan - cerca di mettere i puntini sulle i illustrando che cos'è questa fantomatica psicoanalisi. E' un libro che è uscito alla fine del 1995, in tempo per commemorare i cento anni dalla nascita della psicoanalisi (gli Studi sull'isteria di Breuer e Freud risalgono appunto al 1896) ed è quindi alla giusta distanza storica per tirare un po' le somme dell'avventura freudiana: forse soltanto ora possiamo cominciare a capire veramente la sua importanza ed il suo influsso sull'uomo contemporaneo. Si tratta di un'opera composita, fatta di articoli, interventi, documenti, manifesti che narrano non solo la storia della psicoanalisi ma anche e soprattutto la storia del lavoro di Gramaglia (si vedano le pagine sulla passione e la vocazione laica). Il libro - ho già accennato - delinea gli ambiti specifici della psicoanalisi, distinguendola da altre discipline che le sono simili solo in apparenza. In primo luogo, la psicoanalisi ha ben poco da spartire con la medicina, anzi, essa prende l'avvio proprio dalla rinuncia a guardare un corpo come lo guarda il medico (cfr. p. 21). Non è tanto un guardare ma un ascoltare: è il passaggio "dall'occhio all'orecchio" (come dice il titolo di uno dei saggi del volume), poiché la psicoanalisi è una "cura con le parole" (così la definì Anna O., forse la più celebre "paziente" di tutti i tempi). Ma la psicoanalisi è diversa anche dalla psicologia comunemente intesa, perché la scoperta di Freud ha completamente cambiato il quadro del sapere psicologico (inteso come una scienza positivistica e quantitativa) così che possiamo udire - udite, udite! che è con la psicoanalisi che nascono i presupposti per la psicologia moderna ancora tutta da scrivere, e non viceversa, come si pensa di solito (p. 189). La psicoanalisi inoltre non si fonda su un sapere istituzionalizzato, su patenti o lauree statali, bensì su una esperienza particolare, assolutamente unica nel suo genere: sull'analisi personale e dunque sul "divano". "la fonte del percorso psicoanalitico è nel soggetto che fa l'esperienza del divano" 8p. 71). E ciò vuol dire che l'analisi non può che essere una esperienza del tutto personale, "uno stile ad personam" (il sottotitolo del libro ci ricorda che gli uomini non sono mica tutti uguali ma sono tutti diversi, e ciò è un bene), la cui finalità è bellissima e tutti ce la dovremmo augurare: "tu diventerai cosa desideri diventare"(p. 189). La psicoanalisi, ci rassicura l'autore, è uno strumento molto particolare: anzi è "il più sensibile strumento che finora l'uomo abbia elaborato per conoscere l'uomo"(p. 29), e scusate se è poco! Il libro di Gramaglia non è solo interessante per quanto detto finora. Il "Laboratorio di Formazione e Lettura Psicoanalitica", da lui fondato nel 1985, si occupa anche di storia della psicoanalisi. L'associazione è il referente italiano della celebre AIHP (Associazione Internazionale di Storia della Psicoanalisi, che ha sede a Parigi) e, come tale, ha partecipato a congressi in tutto il mondo. Gramaglia, a questo riguardo, è stato uno dei primi a denunciare le mistificazioni che sono state fatte su concetti psicoanalitici basilari come - per fare un solo esempio - quello di "pulsione" (Trieb), che è stato tradotto in italiano con "istinto" (si pensi che lo stesso Trattato di psicoanalisi di Musatti intitola una delle sue parti "teoria degli istinti"), il che ha portato ad un completo fraintendimento di quello che in realtà intendeva Freud (cfr. i due scritti su La protostoria italiana della psicoanalisi e Il concetto di scissione). fra le molte altre suggestive problematiche del libro (l'etica della psicoanalisi, la creatività e la poesia, psicoanalisi e cancro), ne vorrei ribadire, per concludere solo una: si tratta della questione sulla "psicoanalisi laica", poiché è su di essa che si gioca l'avvenire della stessa psicoanalisi. Si dimentica infatti troppo spesso che già Freud si era espresso chiaramente a riguardo, dicendo che, per essere psicoanalisti, non era tanto importante essere laureati in medicina e/o in psicologia, quanto piuttosto aver fatto l'analisi personale. Sembra assurdo, eppure in Italia questo problema si sta affrontando in sede giuridica col tentativo di uniformare la psicoanalisi ad altre forme di psicoterapia. Gramaglia, nel suo libro, spiega le ragioni dell'autonomia e della specificità della psicoanalisi rispetto alle altre psicoterapie ma la questione rimane per ora irrisolta a livello legislativo. A questo proposito è importante sapere che, da un anno a questa parte, nel nostro paese si è costituito un movimento per la psicoanalisi laica di lingua italiana che si chiama Spaziozero, a cui collaborarono sia psicoanalisti che le riviste più qualificate del settore. Un primo passo si sta facendo: chiarire di fronte allo Stato ed alla gente le caratteristiche specifiche della psicoanalisi. Per l'immediato futuro, auguriamoci che prevalga la ragionevolezza anche se molte volte, purtroppo "la voce della ragione per dirla con Freud - è flebile". Dove trovare il libro di Gramaglia? Provate a curiosare da "Legolibri" (via Maria Vittoria 31, Torino). E' una libreria aperta da pochissimo dedicata esclusivamente a "psicoanalisi e dintorni", e... buona lettura! recensione a Giancarlo Gramaglia, Discorsi/Scritti di psicoanalisi. Sull'origine e fondamenti dell'ineguaglianza tra gli uomini, Edizioni "Il Laboratorio", Torino 1995, pp. 221, £ 30.000. NOTA La libreria Legolibri ha chiuso nel settembre 2013: le librerie Fogola e Zanaboni nel settembre 2014! Mala tempora currunt se le librerie chiudono: chiudono le idee e quindi gli uomini sono più poveri, più infelici, più schiavi!