Pressbook - Lucky Red
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CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 1 Tokuma Shoten, Studio Ghibli, Nippon Television Networks, Dentsu, Buena Vista Home Entertainment, Mitsubishi e Toho presentano Una produzione Studio Ghibli 61° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Osella per il Miglior Contributo Tecnico 37° Festival di Sitges Premio del pubblico Premio della Giuria (Hayao Miyazaki) Premio alla Carriera (Hayao Miyazaki) 62° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Leone d’Oro alla Carriera (Hayao Miyazaki) Sceneggiatura scritta e diretta da Hayao Miyazaki Dal romanzo di Diana Wynne Jones Musica di Joe Hisaishi Prodotto da Toshio Suzuki Ufficio Stampa LUCKY RED Via Chinotto,16 - 00195 Roma Tel. +39 0637352296 - Fax +39 0637352310 Georgette Ranucci: +39 335.5943393 e-mail: [email protected] Alessandra Tieri: +39 335.8480787 e-mail: [email protected] CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 2 “Credo che apparteniamo entrambi alla stessa scuola; condividiamo lo stesso rigore e lo stesso gusto per le storie umane su grande scala. Tuttavia provo un certo fastidio quando i critici accomunano i nostri lavori. Non si può sminuire l’importanza dell’opera di Miyazaki paragonandola alla mia” Akira Kurosawa CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 4 CAST TECNICO Montaggio.............................TAKESHI SEYAMA Produzione..................................STUDIO Dal romanzo di............DIANA WYNNE JONES Sceneggiatura..........................HAYAO MIYAZAKI Musica.............................................JOE Canzone............LA HISAISHI Presentato da Tokuma Shoten, Studio Ghibli, Nippon Television Networks, Dentsu, Buena Vista Home Entertainment, Mitsubishi shoji et Toho © 2004 Nibariki-GNDDDT PROMESSA DEL MONDO Cantata da.................................CHIEDO BAISHO Produttore.................................TOSHIO SUZUKI Produttori associati.........................SEIJI OKUDA ..........................................RYOICHI FUKUYAMA Regia..........................................HAYAO Controllo animazione.....AKIHIKO MIYAZAKI YAMASHITA ................................................TAKESHI INAMURA .....................................................KITARO Direttori artistici.......................YOJI KOSAKA TAKESHIGE .............................................NOBORU YOSHIDA Color Design.........................MICHIYO Digital Animation........MITSUNORI YASUDA KATAAMA Digital Imaging............................ATSUSHI Direttore del Suono.........KAZUHIRO HAYASHI Registrazione e missaggio.............SHUJI Effetti Sonori.............................TORU OKUI INOUE NOGUCHI GHIBLI Durata: 119 min. Uscita: 9 settembre 2005 DISTRIBUZIONE ITALIANA CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 6 EDIZIONE ITALIANA LA STORIA Adattamento dialoghi italiani e direzione doppiaggio GUALTIERO CANNARSI La giovane Sophie, 18 anni, lavora senza posa nella boutique di cappelli che, prima di morire, apparteneva a suo padre. Durante una delle sue rare uscite in città, conosce Howl il Mago. Howl è molto affascinante, ma non ha molto carattere… Fraintendendo la loro relazione, una strega lancia un maleficio terribile su Sophie e la trasforma in una vecchia di 90 anni. Prostrata, Sophie fugge e vaga nelle terre desolate. Per puro caso, entra nel Castello Errante di Howl e, nascondendo la sua vera identità, si fa assumere come donna delle pulizie. Questa “vecchia signora”, tanto misteriosa quanto dinamica, riuscirà in breve tempo a dare nuova vita alla vecchia dimora abitata solo da un giovane apprendista, Markl, e da colui che manda avanti il Castello, Calcifer, il demone del fuoco. Più energica che mai, Sophie compie dei miracoli. Quale favoloso destino la attende? Cosa succederà tra lei e Howl? Traduzione dialoghi originali ELISA NARDONI Le voci: Sophie....................................ROBERTA PELLINI Howl...........................FRANCESCO BULCKAEN La strega delle Lande....LUDOVICA MODUGNO Calcifer........................................LUIGI Markl....................................FURIO FERRARO PERGOLANI Madam Suliman..................MARIA PIA DI MEO Il libro “Il castello errante di Howl” di Diana WYNNE JONES è pubblicato in Italia da Kappa Edizioni CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 8 IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL LA STREGA DELLE LANDE La strega che perseguita Howl. Una volta era la maga addetta al Palazzo Reale di Kingsbury, ma ne è stata cacciata ed è andata a nascondersi nelle lande. I PERSONAGGI SOPHIE È la figlia maggiore del cappellaio Hatter. Vive la sua giovinezza come un incanto di cui non sa che fare. Vittima di un sortilegio lanciatole dalla Strega delle Lande, diventa una vecchia di 90 anni e precipita nel castello errante del mago Howl. HOWL Il padrone del castello errante. È un mago che esercita sotto nomi diversi: Howl, Jenkins o Pendragon. Dotato di un potere magico incommensurabile, è un bel ragazzo che rifiuta di accettare l’invito del re e vive giornate oziose, senza scopo. Sembra che abbia, in precedenza, lavorato per la Casa Reale di Kingsbury. CALCIFER È il demone del fuoco che vive in un caminetto del castello errante. È lui a far muovere il castello. Legato a Howl da un patto, sembra essere incollato al caminetto. Renderà a Sophie il suo aspetto originario se in cambio rompe il patto che lo lega a Howl. MARKL Il discepolo di Howl. Senza famiglia, accoglie i visitatori che vengono al castello per vedere Howl o gli inviati del re che portano delle lettere d’invito. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 10 DAL ROMANZO AL FILM* SULIMAN Maga addetta alla Casa Reale. Ex insegnante di Howl, possiede un potere magico incommensurabile: è lei a detenere il potere reale. HEEN Il cane enigmatico che, non si sa perché, accompagna Sophie dappertutto… RAPA Lo spaventapasseri (la cui testa è una rapa) che Sophie ha soccorso nella landa. È per sdebitarsi? fatto sta che cammina sempre dietro a Sophie ed è un mistero… Nel 1992 “Archer’s goon” , uno dei romanzi di Diana Wynne Jones, veniva adattato dalla BBC in sei episodi da 25 minuti. All’epoca la scrittrice dichiarò: «Penso che, con il suo scenario unico che si apre su molteplici paesaggi, Il Castello Errante potrebbe benissimo funzionare al cinema. I tecnici degli effetti speciali oggi fanno dei prodigi tali!». Non poteva sognare migliore adattatore di Hayao Miyazaki. I lettori del libro infatti verranno colpiti dalle somiglianze tra gli universi di questi due artisti, nonostante la distanza che separa i loro paesi d’origine. Miyazaki ha dovuto sfrondare il libro, troppo fitto, pur rimanendo fedele alla sua struttura. Eppure, Il Castello Errante sembra un “proseguimento” di tutti i suoi altri film. Sin dall’inizio, il regno da operetta descritto da Wynne Jones permette a Miyazaki di ritrovare le ambientazioni barocche di Kiki la piccola strega. Il cineasta aggiunge solo un’artiglieria di macchine volanti (come in Castle in the Sky ) o galleggianti (come in Porco Rosso), onde poter insistere sulle minacce di guerra (nel libro, si parla vagamente di un conflitto tra i regni vicini). Per Miyazaki, la realtà è mobile e gli spi* testo di Bernard Génin CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 12 riti sono dappertutto. Niente è fisso. Si è dunque trovato a casa sua in questo mondo magico, in cui ci si batte a colpi di sortilegi (come in Principessa Mononoke e ne La Città Incantata), e in cui nessuno è in realtà ciò che sembra essere. Sotto la sua parvenza di vecchietta, Sophie resta una giovane ragazza. Lo spaventapasseri (con il sorriso di Totoro) in realtà è un principe stregato. E Howl può trasformarsi in uccello o assumere le sembianze del re! Il mondo di Miyazaki è quello della metamorfosi permanente. Adora dare dei doppi ai suoi personaggi, o cambiarne l’identità: Chihiro era stata ribattezzata Sen da Yubaba. Qui, è Howl che viene chiamato sia Signor Jenkins che Signor Pendragon (nel libro ha una terza identità, Hubert Berlu!). Tutta questa fantasia si estende alla narrazione, arrivando a mettere a soqquadro la continuità narrativa, grazie a questa porta magica che consente di passare in un secondo da un ambiente ad un altro. Le intersezioni sono alle volte inquietanti: Howl depresso si ricopre di una colla verde che evoca il mostro putrido a cui Chihiro deve fare il bagno. La scena si trova nel libro, sebbene sia stato scritto nel 1986. Nel romanzo, il castello viene descritto di sfuggita. Miyazaki ne fa una scultura, pieno di ferraglie che soffiano e penano, passerelle, torrette e scale segrete. Bella anche l’idea di fare del fuoco un personaggio a tutto tondo. Quando scopriamo Calcifer spolmonarsi per far avanzare il castello, pensiamo a Kamaji, il vecchio con sei braccia che alimentava la caldaia del bagno di Chihiro. E quando, armata di un secchio e di una scopa, Sophie intraprende un lavoro gigantesco nel castello, vediamo al lavoro sia Kiki che Chihiro. Altro tema eterno: la lotta del bene e del male, che per Miyazaki non posseggono contorni ben precisi. Così, nel suo sontuoso palazzo, la maga Suliman troneggia come un monarca pacifico. Sembra piena di saggezza e di bontà. In realtà non è altro che una sadica che obbliga i suoi visitatori a salire una scala gigantesca e che alimenta la guerra. Ma non c’è spirito di vendetta in Miyazaki: Sophie raccoglie e nutre la maga immonda delle Lande, ridivenuta una vecchietta poco socievole e inoffensiva. In effetti, gli ultimi film di Miyazaki sono delle storie molto semplici. Grazie al suo amore per Haku, Chihiro libera il giovane da un maleficio (e ritrova la sua identità), quanto a Sophie, questa libera Howl e Calcifer (e ritrova la sua età). Nelle mani del demiurgo Miyazaki, queste storie CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 14 diventano pura fantasmagoria. La sua immaginazione è così fertile che sembra scrivere la sua sceneggiatura mano a mano che gira. La cornice imposta della fiaba inglese non ha paralizzato Miyazaki. Al contrario, non è mai sembrato più libero e così a suo agio. DIETRO LA CINEPRESA HAYAO MIYAZAKI Autore-Regista Hayao Miyazaki è nato a Tokyo, nel 1941. Dopo essersi laureato nel 1963 all’Università di Gakushuin in Scienze Politiche ed Economiche, è entrato a far parte della Toei Animation Company. Come nel caso del suo mentore Isao Takahata, questa scelta è apparsa agli occhi di molti decisamente strana, vista la sua formazione universitaria. Fin da quando era studente, tuttavia, l’interesse di Miyazaki per la letteratura per ragazzi era apparso molto acceso: divorava decine e decine di libri per ragazzi scritti in tutto il mondo ed era un superbo disegnatore. Come animatore, Miyazaki ha lavorato a molte serie televisive e lungometraggi, spesso in collaborazione con Isao Takahata. Tra le serie tv più note, Miyazaki ha diretto The Future Boy Conan (Conan, il Ragazzo del Futuro) nel 1978 e, tra i lungometraggi, The Castle of Cagliostro (Lupin III: Il Castello di Cagliostro) nel 1979. Agli inizi degli anni ’80 Miyazaki ha vissuto a Los Angeles per studiare animazione. Uno dei suoi migliori studenti, nonché amico, di questo periodo è stato John Lasseter, la mente creativa della Pixar Animation, CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 16 nonché regista di Toy Story, A Bug’s Life e Toy Story 2. In questo periodo Miyazaki ha anche scritto e illustrato la serie grafica di Nausicaa of the Valley of the Wind (Nausicaa della Valle del Vento), molto apprezzata dalla critica. Miyazaki ha fondato lo Studio Ghibli nel 1985 insieme a Takahata e da allora ha diretto otto lungometraggi. Spirited Away (La Città Incantata) ha battuto ogni record al box-office giapponese e ha vinto numerosissimi premi, tra cui l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l’Oscar per il Miglior Film di Animazione nel 2003. Il suo ultimo film, Howl’s Moving Castle (Il Castello Errante di Howl), tratto dal romanzo di Diana Wynne Jones, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia in anteprima mondiale e ha ottenuto l’Osella per il Miglior Contributo Tecnico. Sempre la Mostra del Cinema di Venezia gli consegnerà a settembre 2005 il Leone d’Oro alla Carriera, il primo in assoluto destinato a un regista di film di animazione. Miyazaki ha pubblicato anche numerosi libri con poesie e disegni, ha disegnato palazzi, tra cui il Ghibli Museum, nel parco di Mitaka di Tokio. FILMOGRAFIA Regista di serie televisive 1978 Mirai Shonen Konan (Conan, il ragazzo del futuro) 1980 Shin Lupin III (Lupin III - episodi 145 e 155) 1982 Meitantei Homes (Sherlock Holmes, detective privato episodi 3,4,5,9,10,11) Regista di lungometraggi cinematografici 1979 Rupan Sansei Kariosutoro no Shiro (Lupin III: Il Castello di Cagliostro) 1984 Kaze no Tani no Naushika (Nausicaä della Valle del Vento) 1986 Tenku no Shiro Rapyuta (Laputa: Castle in the Sky) 1988 Tonari no Totoro (My Neighbor Totoro) 1989 Majo no Takkyubin (Kiki – Consegne a Domicilio) 1992 Kunerai no Buta (Porco Rosso) 1997 Mononoke Hime (Principessa Mononoke) 2001 Sen to Chihiro no Kamikakushi (La Città Incantata) 2004 Hauru no Ugoku Shiro (Il Castello Errante di Howl) CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 18 Regista di cortometraggi 1995 On Your Mark 2001 Koro no Ohsanpo (Koro’s Big Day Out) Kujiratori (The Whale Hunt) 2002 Mei to Koneko Basu (Mei & the Baby Cat Bus) DIANA WYNNE JONES Sul romanzo Il Castello Errante di Howl* «Credo di aver scelto di scrivere un certo genere di libri perché il mondo è impazzito improvvisamente quando avevo cinque anni» scrive Diana Wynne Jones nella sua autobiografia. Nata nel 1934, gli anni della sua infanzia sono in effetti segnati dalla seconda guerra mondiale. Per tutta la vita, esorcizzerà questo brutto ricordo rivolgendosi alla fantasia e all’immaginazione. A Oxford, viene fortemente influenzata dai corsi su C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien. La lettura de Il Signore degli Anelli sarà per lei una rivelazione. Ciononostante, aspetterà di avere quarant’anni per prendere in mano la penna, con lo scopo di distrarre i suoi figli offrendo loro “libri che le sarebbe piaciuto leggere alla loro età”. A partire dal 1973 ha dato vita ad una trentina di romanzi, nei quali inventa un mondo di fiabe e universi paralleli, fuori dal tempo, in cui la magia è tanto comune quanto la matematica. Nel 1977 riceve il Guardian Award del Libro per bambini. In Inghilterra la sua opera ha sedotto i lettori di tutte le età. Il Castello Errante di Howl è del 1986. Quattro anni dopo, Diana Wynne Jones * Il romanzo Il Castello Errante di Howl è edito in Italia da Kappa Edizioni. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 20 tornerà sullo stesso tema in una variante orientale (Castle in The Air. 1990, di prossima pubblicazione sempre per Kappa Edizioni, con il titolo Il Castello in Aria), in cui l’eroe, Abdullah, incontra un castello volante pieno di principesse. Oggi vive a Bristol. Libri tradotti in italiano: Il Castello in Aria (2006, Kappa Edizioni) Il Castello Errante di Howl (2005, nuova edizione Kappa Edizioni) La Congiura di Merlino (2004, Salani) Il Castello Magico di Howl (2003, Kappa Edizioni) Strega di Classe (2003, Salani) I Maghi di Caprona (2002, Salani) Le Vite Perdute di Christopher Chant (2001, Salani) Vita Stregata (1992, Salani) JOE HISAISHI Compositore della musica originale Nato il 6 dicembre 1950, Joe Hisaishi inizia la sua carriera nella sezione musicale dell’università di Kunitachi. Registra il suo primo album nel 1981, una partitura che si immerge nell’inebriante valzer metallico delle sonorità contemporanee, Mkwaju. Poi, con la Wonder City Orchestra, si dedica ad una composizione a base di percussioni e tamburi, Information. Ma è nel 1984, grazie a Hayao Miyazaki e alla grandezza del suo talento, che Joe Hisaishi decolla veramente. Dopo Nausicaä della Valle del Vento è il compositore ufficiale del regista. In diciassette anni di collaborazione, i due hanno esplorato una gamma estremamente vasta di registri: epici, armonici, naif. Nel 1988, Hisaishi crea un marchio suo (Wonder Land Inc) e, un anno dopo, produce il suo primo album a New York, Pretender. Passando da album pop elettronici a opere sinfoniche, Hisaishi usa una scrittura fluida e seducente che mette in pratica nella sua esplorazione di tutti i generi cinematografici, dall’avventura al dramma, passando per la commedia, il fantastico o il poliziesco. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 22 Nel 1991, con A Scene at the Sea (Il Silenzio sul Mare), incontra l’altro emblematico cineasta giapponese dell’ultimo decennio, Takeshi Kitano. È l’inizio di una collaborazione lunga e fruttuosa che dura ancora oggi. Ancora una volta, il seducente musicista assetato di sangue riesce a sposare lo stile del cineasta per dare alle sue immagini il gusto dell’immortalità. In Francia, ha scritto la musica del film Le Petit Poucet (Pollicino) di Olivier Dahan (2001). Con alle spalle un’opera immensa (una cinquantina di album suddivisi tra composizioni personali, cinematografiche, televisive o sperimentali), coronato nel suo paese da una grandissima e meritata popolarità, Joe Hisaishi, nel mese di maggio, ha accettato una nuova sfida: comporre per MK2 una musica originale per il restauro del capolavoro di Buster Keaton, The General – Come vinsi la Guerra. LA CANZONE DEL FILM LA PROMESSA DEL MONDO Interpretata da CHIEKO BAISHO Poesia di SHUNTARO TANIKAWA Composta da YOUMI KIMURA` Arrangiamenti JOE HISAISHI Trema il sorriso in fondo alle lacrime Dall’inizio dei tempi La promessa del mondo Anche se adesso sono sola Ricordo il nostro ieri L’oggi nasce scintillante Come il giorno del nostro primo incontro Nella dimora delle memorie Tu non ci sei Come brezza leggera Mi sfiori le guance Anche dopo esserci divisi Nell’ora in cui il sole svanisce tra gli alberi Non potrà mai avere fine La promessa del Mondo Anche se adesso sono sola I domani sono infiniti Sei stato tu a insegnarmi CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 24 La gentilezza celata nella notte Nella dimora delle memorie Tu non ci sei Ma nel canto dei mormorii scroscianti Nel colore di questo cielo Nel profumo dei fiori Vivrai per l’eternità LO STUDIO GHIBLI E LA COMPUTER GRAFICA Lo Studio Ghibli fa ormai ampio uso del formato digitale. Questo non significa che i disegni animati o altri elementi grafici siano stati creati dal computer. Per “La Città Incantata” e “Il Castello Errante di Howl” i creativi dello Studio hanno realizzato tutti i disegni e gli sfondi a mano, come nelle precedenti produzioni animate. Tuttavia, una volta tradotto il lavoro fatto a mano in formato digitale, processi come pittura, colorazione e “fotografia” vengono portati avanti al computer. Questo riflette la linea guida data da Miyazaki, secondo cui “il disegno manuale costituisce lo standard di produzione, anche se alcuni processi vengono sviluppati digitalmente”. Il sistema produttivo di Miyazaki è più unico che raro. Dopo aver finalizzato l’aspetto del film su alcune tavole nella fase di pre-produzione, si passa a semplicissimi storyboard che costruiscono un canovaccio della storia. Il lavoro sull’animazione vera e propria inizia quando lo storyboard è in una fase avanzata, ma non troppo. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 26 Durante il processo di produzione, nessuno sa con esattezza come procederà la storia, né come finirà. giunta di musica ed effetti, al montaggio del suono e al mix. A questo punto la produzione di un film animato è completata. Una volta iniziata la fase di storyboard, il colorista sceglie i colori da dare ai personaggi, coordinandoli con i colori degli sfondi e facendo in modo che l’insieme di colori e luci sia equilibrato in ogni scena. Sebbene il processo produttivo sia completato digitalmente, l’intero film sarà poi proiettato in pellicola, per cui alla fine è necessario il processo di riversamento su pellicola. Il lavoro di animazione viene completato con la creazione del layout, anch’esso basato sullo storyboard. Tutto il lavoro finito è trasferito al computer attraverso scansioni o fotografie digitali. Ogni disegno viene dipinto e colorato digitalmente in linea con il colore assegnato in precedenza alla scena nella quale esso deve apparire. Per produrre il movimento finale, le animazioni colorate e gli sfondi sono poi montati al computer fotogramma per fotogramma. Lo storyboard contiene anche indicazioni del regista relative ai movimenti di camera e agli effetti speciali. L’animazione finale viene quindi riprodotta in bassa risoluzione sullo schermo per verificare che non ci siano problemi (questa operazione è chiamata “rush check”). Se non vengono riscontrati problemi, si passa alla registrazione dei dialoghi, all’ag- CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 28 Lo Studio Ghibli è stato fondato nel 1985 da un gruppo di artisti e animatori allo scopo di realizzare film di altissima qualità, destinati innanzitutto alla distribuzione cinematografica. Fondamentalmente, lo Studio Ghibli è nato non come impresa a scopo commerciale, ma piuttosto come organizzazione creativa in cui la massima priorità era data “all’arte dell’animazione”. Malgrado questo, il successo economico dello Studio Ghibli è clamoroso. Fino ad oggi lo Studio Ghibli ha prodotto quattordici lungometraggi di animazione. Otto sono stati scritti e diretti da Hayao Miyazaki, uno dei registi più amati e famosi del Giappone. Quattro sono stati scritti e diretti da Isao Takahata, il mentore di Miyazaki e co-fondatore dello Studio. Gli altri film sono stati diretti dal collega e amico Yoshifumi Kondo, scomparso nel 1998, e Hiroyuki Morita, key animator dello Studio. La maggior parte dei film dello Studio Ghibli ha ottenuto la prima posizione della classifica annuale del box office giapponese. Tre film dello Studio Ghibli si sono classificati tra le prime cinque postazioni nella classifica totale dei mag- giori incassi giapponesi: La Città Incantata, uscito nel 2001, è stato il più grande incasso di tutti i tempi in Giappone; Principessa Mononoke e Il Castello Errante di Howl sono, rispettivamente, al quarto e al quinto posto. I film dello Studio Ghibli hanno ottenuto moltissimi riconoscimenti e sono stati acclamati dalla critica e dagli specialisti di animazione di tutto il mondo. La Città Incantata ha vinto l’Orso d’Oro per il Miglior Film al festival di Berlino nel 2002 (il primo film di animazione ammesso a competere a Berlino, il primo film giapponese a vincere l’Orso d’Oro) e successivamente il premio Oscar per il Miglior Film di Animazione. Il Castello Errante di Howl ha ottenuto l’Osella per il Miglior Contributo Tecnico alla Mostra di Venezia nel 2005. Principessa Mononoke è stato il primo film di animazione a vincere il Japan Academy Award per i Migliori disegni, Porco Rosso e PomPoko hanno vinto il premio come Miglior Film al Festival di Annecy nel 1992 e nel 1994; Grave of the Fireflies ha vinto il premio per il Miglior Film a Chicago International Children’s Film Festival nel 1988. Nel 1999 il Museum of Modern Art di New York ha proiettato una retrospettiva dei film dello Studio e ha acquistato My Neighbors the Yamadas per la sua collezione permanente. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 30 La critica internazionale ha osannato i film dello Studio Ghibli. Il critico americano Roger Herbert ha classificato My Neighbor Totoro e Kiki – Consegne a Domicilio tra i più bei film per bambini mai realizzati; Janet Maslin del New York Times ha definito Principessa Mononoke la pietra miliare del cinema d’animazione. Nell’ottobre del 2001, lo Studio Ghibli e la Tokuma Memorial Cultural Foundation for Animation hanno fondato il Museo Ghibli, a Mitaka. Il Museo Ghibli, il cui edificio è stato disegnato da Hayao Miyazaki, è una delle destinazioni favorite a Tokyo, sia per i giapponesi che per gli stranieri. Tra le altre cose, scopo del Museo è di introdurre i bambini di tutte le età nel mondo dell’animazione. Lo Studio Ghibli ha prodotto quattro cortometraggi esclusivamente per il Museo. Che cosa significa “Ghibli”? Ghibli significa “vento caldo che soffia sul deserto del Sahara”. Il nome era stato usato durante la Seconda Guerra Mondiale per gli aerei italiani da ricognizione. Miyazaki, che ama gli aeroplani (e l’Italia) ha deciso di dare lo stesso nome allo Studio. Come si pronuncia “Ghibli”? Anche se “Ghibli” è una parola italiana, la giusta pronuncia è jee-blee (ji-bu-ri in giapponese). LA STORIA DELLO STUDIO GHIBLI1 Ghibli – Le sue origini Nausicaä of the Valley of Wind (Nausicaä della Valle del Vento) è stato un film di successo sia in termini di botteghino che in termini di critica. Questo exploit ha dato avvio alla creazione dello Studio Ghibli nel 1985. Tokuma Shoten (Tokuma Shoten Publishing Co., Ltd, la società che ha prodotto “Nausicaä”), ha fondato lo Studio insieme ai registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata. In quello stesso anno, lo Studio ha prodotto un film intitolato Laputa Castle in the Sky. “Ghibli” è il nome che, durante la Seconda Guerra Mondiale, i piloti italiani in Nord Africa diedero ad un vento caldo del deserto proveniente dal Deserto del Sahara, ed è anche il nome usato per indicare i loro aeroplani da ricognizione. Hayao Miyazaki, che ha da sempre una passione per i vecchi velivoli, ne era a conoscenza, e ha deciso di usare questa parola come nome per il nuovo studio: “Facciamo soffiare un vento caldo nel mondo dell’animazione giapponese!”. 1 di Toshio Suzuki - Presidente dello Studio Ghibli. Tratto dal suo discorso all’Annecy International Animation Film Festival nel 1995, aggiornato nel 2001. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 32 Lo Studio, credo, è unico nel suo genere, non solo nell’ambito dell’industria di animazione giapponese, ma anche a livello internazionale, perché produce solo lungometraggi di animazione per il cinema. Poiché la produzione di film per il cinema rappresenta un rischio relativamente alto, nel senso che non ci sono garanzie di successo al botteghino, è uso comune ai diversi studi di animazione lavorare principalmente sulle serie televisive. In Giappone, quindi, gli studi di animazione esistenti si occupano principalmente di animazione per la televisione, producendo film per il cinema solo di quando in quando, e molti di questi sono versioni cinematografiche di serie animate televisive già popolari. La storia dello Studio Ghibli è iniziata probabilmente più di 30 anni fa, quando Isao Takahata e Hayao Miyazaki si sono incontrati per la prima volta. Entrambi lavoravano alla Toei Animation, uno studio di produzione che a quell’epoca si occupava solo di film di animazione per il cinema. Per varie ragioni, però, a un certo punto lo studio aveva iniziato a produrre solo cartoni animati per la televisione (una delle serie televisive che hanno prodotto è “Heidi”, andata in onda nel 1974. Animata da Miyazaki e diretta da Takahata, “Heidi” ha ottenuto un posto di riguardo nel mondo dell’animazione televisiva). Miyazaki e Takahata, però, non erano soddisfatti delle limitazioni inerenti al mezzo televisivo. Desideravano fare qualcosa di più. Volevano creare un’animazione di altissima qualità, qualcosa che esplorasse la profondità della mente umana, e che illustrasse le gioie e i dolori della vita e delle emozioni umane. Poiché la struttura degli studi esistenti non permetteva di realizzare questo tipo di film, si sono resi conto che non avevano altra scelta che avviare uno studio proprio. L’idea iniziale di uno studio non era necessariamente quella di una struttura di lunga durata. Quando hanno iniziato a lavorare al loro primo film, “Nausicaä of the Valley of the Wind”, il loro scopo era quello di concentrare tutti i loro sforzi e le loro energie su questo lavoro, assicurandosi che il budget e il tempo fossero sufficienti, in modo da non dover compromettere la qualità o il contenuto del film. Miyazaki e Takahata volevano essere i responsabili del progetto, non finanziatori dello studio e dirigenti aziendali. La storia dello Studio Ghibli sino ad oggi dimostra come le difficoltà progettuali siano state superate, riuscendo nello stesso tempo a raggiungere un discreto successo commerciale. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 34 All’inizio, forse, nessuno dei fondatori creativi e dello staff dello Studio pensava veramente che esso sarebbe sopravvissuto a lungo. “Facciamo un film. Se viene bene, ne facciamo un altro. Se è un flop, allora finisce lì...”, era questa la filosofia. Così, per mantenere i rischi al minimo, non è stato assunto personale a tempo indeterminato. Sono state assunte circa 70 persone a tempo determinato per portare a compimento il progetto. Al termine del film, la squadra è stata sciolta. La sede dello studio era un piano in affitto in uno stabile a Kichijoji, nella periferia di Tokyo. Takahata ha ideato e messo in atto tutte le politiche del nuovo Studio. È stato lui che ha prodotto “Nausicaä of the Valley of the Wind” ed è stata la sua abilità di dirigente aziendale a dare un forte contributo all’avvio del nuovo Studio. Ha prodotto anche il film successivo “Laputa Castle in the Sky”, diretto da Miyazaki. “Nausicaä” è uscito nel 1984 e ha portato al cinema quasi un milione di persone. “Laputa” è uscito nel 1986 ed ha venduto 775.000 biglietti. Entrambi i film sono stati bene accolti dalla critica e dal pubblico. Ghibli attira l’attenzione dell’industria cinematografica giapponese I due film successivi prodotti dallo Studio Ghibli sono “My Neighbor Totoro” diretto da Miyazaki, e “Grave of the Fireflies” diretto da Takahata. L’uscita simultanea dei due film diretti dai due registi giapponesi di maggior talento è stata una sorta di evento. E’ stata la prima ed ultima volta! La produzione simultanea di questi due film in un unico studio ha generato il caos allo stato puro. La filosofia dello Studio Ghili, secondo cui per nessun motivo si doveva sacrificare la qualità, doveva essere mantenuta a tutti i costi, per cui il lavoro da affrontare sembrava quasi impossibile. Allo stesso tempo, però, nessuno voleva perdere l’occasione di fare entrambi i film. Chi avrebbe potuto dire quando, o addirittura se una simile occasione si sarebbe mai ripresentata? Una volta presa la decisione di produrli entrambi, nessuno si è mai guardato indietro, e nessuno ha mai pensato ad altro che a completarli con successo. La ragione principale della nascita dello Studio era quella di produrre film di altissima qualità. L’amministrazione e la crescita dello Studio come società, come attività commerciale, avevano sempre avuto un’importanza secondaria. Questa politica CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 36 è probabilmente ciò che ha contraddistinto lo Studio Ghibli e senza di essa, la produzione di questi due film non sarebbe mai stata possibile. Una delle persone che ha avuto un ruolo preminente nella storia dello Studio Ghibli è Tokuma Yasuyoshi, ex presidente della Tokuma Shoten. Oltre ad occuparsi della parte editoriale della Tokuma Shoten, Tokuma ha sempre partecipato attivamente allo sviluppo di altre attività. E’ stato anche proprietario dello studio cinematografico Daiei, noto per la produzione di film diretti da Kenji Mizoguchi, Akira Kurosawa e la serie “Zatoichi” di Katsu Shintaro. Tokuma visitava raramente lo Studio, non per mancanza di interesse, ma perché credeva fermamente che le decisioni produttive e creative dovevano essere lasciate ai registi, nei quali riponeva una fiducia cieca. Li ha aiutati quando il suo aiuto è stato necessario: è stato lui a prendere la decisione che ha permesso alla serie manga originale di Miyazaki, “Nausicaä”, di diventare un lungometraggio cinematografico, ed è stato lui a fornire il sostegno economico necessario alla creazione dello Studio Ghibli. Organizzare l’uscita di “Totoro” e “Grave of the Fireflies” non è stato così semplice come potrebbe sembrare. Entrambi i film sembravano troppo sobri rispetto ai due precedenti e i distributori inizialmente non si sono dimostratati proprio entusiasti all’idea di puntare su di essi. Tokuma in persona è andato a trovare i distributori e ha intrapreso una campagna per fare uscire i due film. Grazie alla combinazione tra la sua forte personalità e i suoi contatti personali, è stato in grado di assicurare un contratto di distribuzione ad entrambi i film. Se non ci fosse riuscito, probabilmente lo Studio Ghibli ora non ci sarebbe. I risultati al botteghino di “Totoro” e “Grave of the Fireflies” non sono stati così buoni come ci si aspettava. Nonostante ciò, la critica è stata entusiasta e “Totoro” in Giappone ha vinto la maggior parte dei premi cinematografici di quell’anno, ivi incluso il premio come miglior film. “Grave of the Fireflies” è stato molto apprezzato e considerato una vera opera d’arte. Lo Studio Ghibli ha iniziato ad essere noto nell’ambito dell’industria cinematografica giapponese, anche se non ancora al pubblico giapponese. “Totoro” ha alla fine ottenuto un profitto inaspettato. La versione in peluche dell’omonimo animaletto, Totoro, è diventato un grosso successo nei negozi di giocattoli giapponesi. I pupazzi di peluche sono CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 38 stati immessi sul mercato quasi due anni dopo l’uscita del film, e non erano stati creati appositamente per promuovere il film. E’ stato un fabbricante di peluche ad intestardirsi sul fatto che Totoro era un personaggio che doveva diventare un gioco; è stato così insistente nel chiedere l’autorizzazione presso lo Studio Ghibli, che lo studio alla fine gli ha dato il permesso di portare a termine il suo progetto. Per ironia della sorte, grazie alle vendite di Totoro, lo Studio Ghibli è stato in grado di coprire il deficit nei costi di produzione dei suoi altri film. Totoro è diventato anche il logo dello studio. Sebbene oggi Studio Ghibli possegga un settore interno che si occupa di gadget, la politica secondo cui la produzione del film viene prima e il merchandising dei suoi personaggi viene dopo, non è cambiata. Ghibli non ha mai preso, e non prenderà mai, decisioni riguardo ai suoi film basate su un presunto valore commerciale. Studio Ghibli – L’inizio della seconda fase Nel 1989 è uscito “Kiki’s Delivery Service” (Kiki – Consegne a domicilio), diretto da Miyazaki, film dello Studio Ghibli che ha ottenuto un grande successo di botteghino: circa 750.000 persone sono andate al cinema a vedere il film, che si è piazzato al primo posto nella hit parade cinematografica giapponese dell’anno. In effetti, la performance di questo film al botteghino aveva superato quelle di tutti i film dello Studio Ghibli messi insieme. Il successo di “Kiki’s”, però, è stato alla base di una decisione problematica: cosa fare con lo Studio in quanto società e come mandarlo avanti. Era ormai chiaro che lo Studio Ghibli sarebbe andato avanti per un bel po’, per cui bisognava affrontare la questione del reclutamento, l’assunzione e lo sviluppo di uno staff permanente. Nell’industria di animazione giapponese, era uso comune retribuire in base al numero di opere disegnate o dipinte. Ed era così che Ghibli aveva pagato i suoi collaboratori. Questo significa che lo staff che aveva lavorato su “Kiki’s”, aveva ricevuto all’incirca la metà di una paga media giapponese. Miyazaki ha fatto due proposte: 1. Introdurre impiegati a tempo pieno con uno stipendio fisso (che ammontava al doppio del salario dello staff). 2. Reclutare ciclicamente uno staff e sottoporlo ad un programma di addestramento. Mentre le condizioni dello Studio miglioravano, le condizioni di tutto il resto del- CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 40 l’industria giapponese erano in declino. Miyazaki ha deciso che per realizzare film di qualità in un ambiente simile, era importante mantenere una base operativa fissa, stabilire un’organizzazione ben salda, assumere impiegati a tempo pieno e perfezionare un programma di addestramento e produzione. E’ l’inizio della seconda fase dello Studio Ghibli. Questa posizione è stata appoggiata anche dal sostenitore finanziario dello studio, Tokuma. Nel novembre del 1989, durante la produzione di “Only Yesterday”, diretto da Takahata, sono stati assunti impiegati a tempo pieno, è stato perfezionato un programma di addestramento sull’animazione e istituito un regolare reclutamento annuale. “Only Yesterday” è uscito nel 1991, é stato un altro successo di botteghino e di nuovo il film numero uno dell’anno. E questa è stata una fortuna, perché i propositi di Miyazaki di raddoppiare i salari, reclutare e addestrare nuovi staff avevano creato un nuovo problema per lo Studio. Normalmente, l’80% dei costi di produzione di un film di animazione è determinato dal costo del lavoro. In questo modo il costo per produrre un film era improvvisamente raddoppiato. Per la prima volta, lo Studio Ghibli è stato obbligato a concentrarsi in modo più forte sulla pubblicità e sulla promozione dei suoi film, con un occhio puntato ai crescenti ritorni di botteghino. Se gli enormi aumenti dei costi di produzione erano inevitabili, allora l’unica soluzione era pianificare strategicamente un aumento degli incassi al botteghino. Questo non vuol dire, però, che la politica di non permettere che le decisioni commerciali influenzassero il processo del film fosse messa da parte. Hara Toru, il direttore generale dello Studio Ghibli del periodo, ha descritto spesso lo Studio Ghibli “con tre A”: Alto Costo, Alto Rischio, Alto Rendimento. Produrre un lavoro di alta qualità richiedeva alti costi di produzione e, possiamo esserne certi, impegnare tutti i proventi nella produzione di un film la cui buona accoglienza al botteghino non poteva mai essere garantita, era un rischio enorme. Ma mentre questo è vero anche oggi, sebbene i proventi di un film siano alti, questi saranno sempre necessari per la produzione successiva, e potrebbero sempre non essere sufficienti. Ci sarà sempre l’ultima invenzione in fatto di camera computerizzata, una nuova tecnologia per registrare il sonoro o, per finire, i computer e i software potenziati necessari agli animatori per portare la loro arte ad un livello precedentemente impossibile. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 42 Tuttavia in questo preciso momento della storia dello Studio, è stata la difficoltà di impiegare uno staff a tempo pieno e dover pagare delle retribuzioni mensili a creare la situazione per cui Ghibli si è trovato ad aver bisogno di un moto di produzione perpetua, iniziando così a mettere in produzione il suo film successivo, “Porco Rosso”, prima ancora di terminare “Only Yesterday”. Poiché “Only Yesterday” era arrivato alla fase finale e più convulsa della produzione, ossia poco prima del completamento e dell’uscita del film, era necessario tutto l’aiuto possibile da parte del personale dello Studio e nessuno dello staff poteva iniziare a lavorare su un nuovo film. Il risultato è stato che all’inizio Miyazaki ha dovuto lavorare da solo su “Porco Rosso”. Costruendo il nuovo Studio Per qualche verso potrebbe essere stato lo stress di essere l’unico componente dell’unità produttiva di animazione, ma un giorno, improvvisamente, Miyazaki ha proposto di costruire un nuovo Studio. Quando si trova ad affrontare un problema apparentemente irrisolvibile, Miyazaki cerca spesso di trovare una via d’uscita che va a creare un problema ancora più grande. Le ragioni che ha dato, tuttavia, erano convincenti: quando si cerca di lavorare con le persone migliori, uno spazio in affitto non fa una grande impressione. Senza uno spazio adatto, le persone non possono riunirsi per condividere le idee, e senza l’ambiente adatto la gente non cresce. Lo spazio che stava usando lo Studio Ghibli era già pieno: in 300 metri quadri lavoravano circa 90 persone. Il problema era che non c’erano soldi per costruire un nuovo studio. Hara, l’amministratore dello studio, un uomo di buon senso, si è opposto all’idea, ma la maggior parte dello staff vedeva il progetto di buon occhio e Tokuma era totalmente d’accordo. “Diamogli una chance. Ci sono momenti in cui un uomo deve portare sulle spalle dei fardelli pesanti” - ha detto. “Suzuki, le banche hanno tantissimi soldi!” Alla fine, quando si è deciso di portare avanti il progetto, Hara ha lasciato lo Studio. In questo periodo Miyazaki ha dimostrato di essere un genio dalle mille sfaccettature. Mentre lavorava a “Porco Rosso”, ha disegnato i progetti per il nuovo studio, incontrato i costruttori per fare in modo che l’edificio si avvicinasse il più possibile all’immagine che aveva in testa, disegnato gli interni dello studio, riunito, control- CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 44 lato e scelto i materiali e prese tutte le decisioni finali sulla costruzione. Un anno dopo, sia il film “Porco Rosso” che il nuovo studio erano stati terminati. Subito dopo l’uscita del film, Ghibli si è trasferito nel nuovo studio a Koganei nella periferia di Tokyo. L’area in cui è stato costruito lo studio, ora detto Studio 1, occupa circa 1.100 metri quadrati e il piano terra della costruzione occupa l’intera area. L’edificio ha un piano interrato e tre piani rialzati. Il terzo piano è occupato dal reparto amministrativo, il secondo dal reparto animazione e produzione, mentre il primo dai reparti di disegno e computer grafica e dal team delle immagini in digitale. Il piano interrato ospita ciò che era il reparto fotografia. Al primo piano c’è uno spazio chiamato “Bar”, una stanza comune per tutto lo staff che serve da sala riunioni, mensa, o sala per occasioni o eventi speciali. La sala ricreativa per le donne al primo piano è grande il doppio rispetto a quella degli uomini anche se il numero di uomini e donne impiegati è circa lo stesso. Lo studio possiede un giardino pensile molto ben curato con molte piante con panchine e tavoli che danno su un vivaio. Era un’idea di Miyazaki avere un roof garden nello Studio, dove le persone potessero uscire e prendersi una pausa dal lavoro. L’area di parcheggio dello stabile è stata appositamente lasciata molto piccola. Nella primavera del 1999 è stato costruito un altro stabile, lo Studio 2, di fronte allo Studio 1. Nel marzo del 2001 è stato aggiunto lo Studio 3. Tutti gli edifici sono stati disegnati da Miyazaki. Le costruzioni in legno, sebbene non particolarmente ampie, creano un’atmosfera calda e confortevole. Il secondo piano dello Studio 2 è occupato dal reparto scenografie, mentre al primo piano c’è il reparto commerciale. Le sale di montaggio e quelle di proiezione, che ospitano 49 persone, si trovano nel piano interrato. Lo Studio 3 è occupato dal reparto pubblicitario e un gruppo variabile di persone che lavorano a progetti speciali, oltre ad alcuni componenti dello staff del Museo Ghibli. “Porco Rosso”, uscito nelle sale nel 1992, ha superato al box office tutti i film usciti nell’anno, tra cui “Hook” di Spielberg e “La Bella e la Bestia” della Disney. L’unicità dello Studio Ghibli Nel 1993 lo Studio Ghibli si è attrezzato di due grandi telecamere computerizzate ed è stato allestito un nuovo reparto fotografia. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 46 Con questa aggiunta, lo Studio possiede tutti i mezzi necessari a realizzare un film d’animazione. In quel periodo il resto dell’industria cinematografica in Giappone si stava muovendo in una direzione diametralmente opposta, scegliendo di specializzarsi e subappaltare il resto dei vari momenti del processo dell’animazione. Alla base della ragione per cui lo Studio Ghibli ha preso la direzione che ha preso, era la convinzione che lavorare sotto lo stesso tetto con un obiettivo ed una filosofia dominante comuni fosse importante per conseguire un lavoro di alta qualità. Nel 1993 lo Studio Ghibli ha prodotto il suo primo film d’animazione per la televisione, “The Ocean Waves”. La regia è di Mochizuki Tomomitsu, che all’epoca aveva 34 anni. È la prima volta che non sono Miyazaki o Takahata a dirigere un film dello Studio. Lo staff produttivo era giovane e consisteva per la maggior parte di artisti tra i 20 e i 30 anni. Il loro motto era “produrre velocemente, a buon prezzo e con qualità”. Lo special televisivo di 70 minuti è riuscito a conseguire solo uno dei propositi del motto. Non ha raggiunto l’obiettivo in termini di tempo e di budget. Il film del 1994 diretto da Takahata, “PomPoco”, è diventato anch’esso il numero uno nella hit parade di incassi dell’anno. Per questo film, la maggior parte dell’animazione era stata realizzata dallo staff interno, reclutato e addestrato dopo il completamento di “Only Yesterday”. In “PomPoco” lo Studio Ghibli ha fatto uso dell’animazione al computer per la prima volta nella sua storia. C’erano solo tre scene in cui veniva utilizzata l’animazione al computer, ma era l’inizio di una tendenza che avrebbe preso piede nell’animazione di tutto il mondo. “Whisper of the Heart” è uscito nell’estate 1995. È diretto da Yoshifumi Kondo, responsabile dell’animazione di “Grave of the Fireflies”, “Kiki’s Delivery Service” e “Only Yesterday”. Miyazaki era il produttore, aveva scritto la sceneggiatura e creato lo storyboard del film. Inoltre, è stato ampliato l’uso delle tecniche di animazione digitale nella produzione di questo film. “Whisper of the Heart” è ancora una volta il numero uno nella classifica degli incassi giapponesi dell’anno. Nel novembre 2001, nello studio lavorano circa 160 persone a tempo pieno, ivi inclusi gli impiegati e lo staff di freelance. Ci sono 66 animatori, 13 specialisti di tratteggio e pittura, 29 artisti di scenografie, 5 specialisti di immagini digitali, 9 specialisti in computer grafica, 29 impiegati di produzione, 8 impiegati nella pubblicità e merchandising e 12 impiegati tra amministrativi e impiegati di altri reparti dell’uffi- CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 48 cio. La maggior parte dello staff è legato alla produzione. L’età media si aggira intorno ai 32 anni. Sembra che la caratteristica che rende unico lo Studio Ghibli risieda nel fatto che la maggior parte del costo del personale è legato in maniera diretta al processo produttivo del film. Altre società sembrano avere costi maggiori in aree che non sono legate direttamente alla produzione di un film particolare. Le strategie di marketing Ciò che rende unico lo Studio Ghibli è il fatto di aver ottenuto un riconoscimento per l’alta qualità dei suoi prodotti, ma al tempo stesso un enorme successo commerciale. In un paese come il Giappone, dove la realizzazione di grandi film non viene incoraggiata o coltivata in maniera particolare, di norma, sebbene un regista abbia lavorato duramente e abbia prodotto un grande film, il suo destino economico ha vita breve. L’industria cinematografica giapponese sicuramente non se la passa bene. Ciononostante, è innegabile che i film dello Studio Ghibli sono andati benissimo. Vi sono tre ragioni principali. La prima, ovviamente, è l’alta qualità, l’atteggiamento perfezionistico dei registi. Oltre a questo, i temi scelti per ogni film sono sempre attinenti al periodo attuale. Per esempio, in “PomPoko” i personaggi sono degli orsetti lavatori, ma allo stesso tempo rappresentano il popolo giapponese: il film fa riflettere sugli sviluppi in Giappone negli ultimi 50 anni post bellici. In “Princess Mononoke” uno dei temi del film è che il mondo non può essere semplicemente diviso in “buoni” e “cattivi”. I temi sono rafforzati da bellissime scenografie che ancorano le immagini nella memoria del pubblico, e l’azione dei film viene disegnata abilmente e meticolosamente dagli animatori diretti da Miyazaki e Takahata. Senza questa enfasi sulla qualità dell’abilità tecnica, a dispetto di quanto sia grande il piano di marketing, non si può ottenere nessun vero successo. La seconda ragione risiede nella continuità dei lavori dello Studio, che ha permesso al pubblico di familiarizzare con un certo stile di animazione. Non tutti i film sono stati dei grandi successi di botteghino. Come ho detto prima, è stato solo a partire da “Kiki’s Delivery Service” che lo sono diventati, ma l’esistenza dei due film precedenti, “My Neighbor Totoro” e “Grave of Fireflies” è fondamentale per questo successo. I primi due film, usciti nello stesso momento, non hanno incassato molto, ma la loro qualità è stata esal- CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 50 tata dalla critica e il numero degli estimatori è cresciuto quando sono usciti in videocassetta e quando sono stati trasmessi in televisione. Sono queste le basi che hanno permesso a “Kiki’s” di ottenere un successo di botteghino. Ogni nuovo film che esce si nutre del successo di quello precedente, dando vita ad una sorta di catena della fortuna. La terza ragione è il marketing. In Giappone i film non sono più il centro d’interesse dell’industria dello spettacolo. Di norma, un giapponese va al cinema a vedere un film forse una volta l’anno. Oggi un film non attira un vasto pubblico solo perché è un bel film. Deve diventare una sorta di evento, e questo è possibile con un piano di marketing mirato. Il film deve uscire nel momento giusto e deve essere creata un’atmosfera che investa tutta la nazione e che renda il film “ciò di cui si parla”, il fenomeno “da vedere assolutamente”. Il marketing di un film comprende molto più di una semplice pubblicità. Nel caso dello Studio Ghibli, in cui il budget è in qualche modo limitato, non possiamo permetterci di spendere così tanto in pubblicità. Così siamo obbligati ad usare dei metodi che non costano troppo, come ad esempio le campagne pubblicitarie abbinate. Esiste anche una campagna promozionale che viene fatta in tutto il paese poco prima dell’uscita cinematografica. Il regista in persona passa un mese girando le principali città giapponesi nello stesso periodo in cui il film esce. Ogni giorno si sposta in una città e il suo programma della giornata viene redatto sul momento riempiendolo di interviste e partecipazioni ad eventi promozionali. Un lavoro molto frenetico e stancante. Nel caso di “Spirited Away” (“La Città incanata”), la campagna promozionale non è stata fatta perché Miyazaki era completamente esausto e non era in grado di far fronte ad un tale impegno. Così, con l’aiuto di Lawson, sono stati creati vari eventi promozionali che si sono svolti nei suoi 7.600 negozi. In questa società orientata sull’informazione e in un periodo in cui c’è una grande varietà di spettacoli e altri divertimenti, non possiamo far altro che inserire la promozione e il marketing dei film dello Studio Ghibli nel processo produttivo del film. Fintanto che continuiamo a fare film, è una cosa che dobbiamo fare assolutamente. Ghibli segna un record Nel 1995 lo Studio Ghibli ha inizato la produzione del suo undicesimo lungometraggio animato, “Princess Mononoke” CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 52 (Principessa Mononoke). Tratto da una storia originale di Miyazaki, “Princess Mononoke” è il primo film diretto da Miyazaki in oltre cinque anni. Lo Studio Ghibli costituisce un nuovo staff di computer grafica per realizzare il film e inizia a sviluppare delle tecniche proprie di animazione al computer. Al tempo della sua ideazione, “Princess Mononoke” era un progetto molto difficile. Il genere dei drammi storici giapponesi in costume non era più di moda e il budget produttivo per realizzare questo film era di oltre due miliardi di yen, il doppio rispetto a tutti i progetti precedenti dello Studio. Si sapeva già che l’avversario di questo film in un’eventuale uscita estiva sarebbe stato “Jurassic Park 2: The Lost World”. Il buon senso comune suggeriva che sarebbe stato un disastro totale. Miyazaki, però, aveva sognato di fare un dramma storico giapponese in costume per anni e questa sembrava essere l’ultima possibilità. Sebbene ogni partner di coproduzione coinvolto nel progetto fosse molto dubbioso sull’opportunità di portare avanti questo progetto, è stato Tokuma Yasuyoshi, presidente della Tokuma Shoten, che ha deciso di dare il via alle danze. La produzione è durata quasi tre anni e il film è uscito finalmente nell’estate 1997. Subito dopo l’uscita di “Princess Mononoke”, è stato subito chiaro che gli incassi del film avrebbero superato di molto qualunque stima immaginata. Il film ha superato addirittura “E.T.”, che deteneva il primo posto assoluto negli incassi giapponesi dal 1983. Alla fine “Princess Mononoke” è stato superato al botteghino da “Titanic” ma l’incasso di 19.3 miliardi di yen rappresenta ancora oggi uno dei maggiori incassi per un film nazionale in Giappone, seguito da “Nankyoku Monogatari” (“Antarctica”), anch’esso del 1983, con un incasso di 10 miliardi di yen. “Princess Mononoke” è diventato una sorta di fenomeno in Giappone, e non solo tra la gente di cinema. I media ne hanno parlato moltissimo. Il film è diventato un argomento di conversazione, cosa che ha reso il nome dello Studio Ghibli ancora più noto. In questo periodo di grande successo, c’è stata una tragedia. Kondo Yoshifumi, il regista di “Whisper of the Heart”, è morto nel gennaio del 1998. Aveva solo quarantasette anni. Kondo era un animatore fuoriclasse che collaborava da anni con Takahata e Miyazaki. E’ stata una CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 54 grande perdita per lo Studio Ghibli, per l’industria dell’animazione e per chiunque lo avesse conosciuto e avesse lavorato con lui…e con il passare degli anni l’importanza di tale perdita si fa sentire sempre di più. cerca anche allo stesso tempo di introdurre qualcosa di nuovo. In un certo senso, era quasi naturale per lo Studio Ghibli far uscire “Yamadas” subito dopo il successo fenomenale di “Princess Mononoke”. Dopo “Princess Mononoke”, lo Studio Ghibli ha prodotto “My Neighbors the Yamadas”. Tratto dalle strisce a fumetti originali di Ishii Hisaichi, per la sceneggiatura e la regia di Isao Takahata. Il film è uscito nelle sale l’estate del 1999. “My Neighbors the Yamadas” è stato il primo film dello Studio Ghibli ad essere realizzato completamente con i disegni digitali. Lo Studio non aveva sposato la causa del digitale ma era ormai chiaro che le persone in grado di realizzare animali dipinti a mano erano diventate poche. In conseguenza di ciò, dopo “Princess Mononoke”, lo Studio si è concentrato sulla creazione e la fotografia digitale. L’animazione principale e gli sfondi erano, e sono tutt’ora, dipinti a mano, ma la maggior parte degli altri processi di lavorazione da quel momento in poi sono stati soppiantati dai computer. Sfortunatamente, “Yamadas” non è stato un gran successo commerciale come lo era stato “Mononoke”, anche se la critica l’ha apprezzato moltissimo. Mentre si spera sempre in un successo commerciale, si Le attività internazionali Circa dieci anni fa, l’uscita commerciale all’estero dei film dello Studio Ghibli era limitata principalmente a Hong Kong e Taiwan. Le cose sono cambiate verso la metà degli anni ‘90. “My Neighbor Totoro” è uscito in alcune sale cinematografiche degli Stati Uniti e, poco dopo, la 20th Century Fox Home Entertainment lo ha fatto uscire in video vendendo quasi mezzo milione di videocassette. E’ stato, allora, un risultato notevole per un film giapponese. Nello stesso periodo “PomPoco” è stato scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar nella categoria Miglior Film Straniero. Poi, nel 1996, è avvenuta una conversazione tra Ghibli e Disney. Disney propone una partnership con Ghibli che include la distribuzione di tutti i film dello Studio Ghibli nel mondo, ivi incluso “Princess Mononoke”, che a quei tempi era ancora in fase di produzione. Lo Studio Ghibli voleva trovare una società internazionale CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 56 per creare una partnership, una società che comprendesse veramente l’animazione e che avrebbe trattato seriamente i propri film. In veste di produttore, è sempre un gran piacere vedere che il pubblico di tutte le nazionalità o razze apprezzano veramente il film che sono stati fatti dal nostro Studio. La Disney sembrava trovarsi perfettamente d’accordo con la nostra filosofia. Così lo Studio Ghibli ha deciso di avviare una partnership. La prima uscita Disney di un film dello Studio Ghibli è l’uscita nord americana in video di “Kiki’s Delivery Service” nel settembre 1998, ottenendo un ottimo risultato, tanto da essere segnalato “video dell’anno” da una rivista di Hollywood. Nell’ottobre del 1999 “Princess Mononoke” è uscito al cinema nel Nord America e sebbene l’incasso sia stato alquanto deludente, la critica si è dimostrata ancora una volta entusiasta. “Princess Mononoke” è uscito anche in Francia nel gennaio 2000 ed è stato un successo commerciale e di critica. Il film, in seguito, è uscito anche in Italia, Spagna, Germania e altri paesi europei. Oltre a lavorare con Disney nella distribuzione theatrical internazionale, lo Studio Ghibli ha lavorato con Disney anche per il mercato video. Per quanto riguarda i film prodotti dopo “Princess Mononoke”, Studio Ghibli e Disney hanno optato per la distribuzione di ogni singolo film paese per paese. Sebbene lo Studio Ghibli ora lavori con Disney per la distribuzione dei suoi film, il suo lo stile non è cambiato. I registi realizzano i loro film pensando fondamentalmente al Giappone. Se nel tempo si dovesse scoprire che i nostri film sono apprezzati allo stesso modo anche all’estero, sarebbe fantastico. Il presente e il futuro dello Studio Ghibli Nel luglio 2001 è uscito “Spirited Away” (La Città Incantata), il capolavoro di Miyazaki. Nel momento in cui sto scrivendo (ottobre 2001), il film è ancora nelle sale, e il suo record di 18 milioni di spettatori ha superato anche “Titanic”. Non vi sono dubbi che “Spirited Away” diventerà anche il film con il maggior incasso nella storia del Giappone2. Sebbene l’attenzione si sia concentrata molto sui risultati di botteghino, il successo del film non sarebbe mai stato possibile senza la calda accoglienza della critica, che ha fatto sì che persone di tutte le età e di tutto il Giappone abbiano sentito il desiderio di vedere il film. CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 58 Mentre “Spirited Away” era in produzione, Miyazaki ha portato a termine anche un altro progetto, Il Museo Ghibli, a Mitaka. Il museo non nasce solo per poter guardare i disegni e altre cose. Per un certo verso, l’edificio del museo è esso stesso un’opera d’arte. È anche uno spazio che offre alla gente l’opportunità di fare una ricca varietà di esperienze. Il Museo Ghibli ha aperto il 1° ottobre 2001. nel suo sviluppo. Il Museo Ghibli può essere una parte di questo perché è un luogo fisico, è qualcosa di diverso dalla produzione di film. E nei film che realizza, lo Studio Ghibli fornirà sempre un nuovo tipo di spettacolo, mantenendo sempre intatta la sua identità unica. Toshio Suzuki (Presidente Studio Ghibli) È un vero peccato che Tokuma Yasuyoshi, che ha reso possibile la realizzazione di entrambi i progetti, sia passato a miglior vita nel settembre 2000 senza poter vedere terminati nessuno dei due progetti. Aveva 78 anni. A partire da “Princess Mononoke”, lo Studio Ghibli sembra essere cambiato. Il nome dello Studio è noto quasi a tutti e ha molte più responsabilità nei confronti della società in generale. Le aspettative sono sempre più alte. Per non deludere queste aspettative, penso che lo Studio non dovrebbe limitarsi a cercare di compiacere la gente e dovrebbe continuare sulla stessa strada, cercando sempre di esplorare qualcosa di nuovo. Il che significa che lo Studio Ghibli ora si trova ad affrontare un terzo stadio Il film ha fatto registrare 23 milioni di spettatori soltanto in Giappone ed è ancora oggi il più grande incasso giapponese di tutti i tempi. 2 CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 60 FILMOGRAFIA COMPLETA 2004 IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL Dal romanzo di Diana Wynne Jones Sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Canzone interpretata da Chiedo Baisho Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Hayao Miyazaki 2001 LA CITTA’ INCANTATA Storia originale e sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Canzone interpretata da Youmi Kimura Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Hayao Miyazaki 1995 WHISPER OF THE HEART Manga originale di Aoi Hiiragi Sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Yuji Nomi Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Yoshifumi Kondo 1994 POM POKO Storia originale e sceneggiatura di Isao Takahata Musiche di Shang Shang Typhoon Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Isao Takahata 1993 THE OCEAN WAWES (realizzato per la televisione) Storia originale di Saeko Himuro Musiche di Shigeru Nagata Regia di Tomonori Mochizuki 1999 MY NEIGHBORS THE YAMADAS Manga originale di Hisaichi Ishii Sceneggiatura di Isao Takahata Musiche di Akiko Yano Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Isao Takahata 1992 PORCO ROSSO Storia originale e sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Canzone eseguita da Tokiko Kato Regia di Hayao Miyazaki 1997 PRINCIPESSA MONONOKE Storia originale e sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Hayao Miyazaki 1991 ONLY YESTERDAY Manga originale di Hotaru Okamoto e Yuko Tone Sceneggiatura di Isao Takahata Musiche di Masaru Hoshi Prodotto da Toshio Suzuki Regia di Isao Takahata CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 62 1989 KIKI’S DELIVERY SERVICE Storia originale di Eiko Kadono Sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Canzoni di Yumi Arai Prodotto e diretto da Hayao Miyazaki 1988 GRAVE OF THE FIREFLIES Storia originale di Akihiko Nosaka Musiche di Michio Mamiya Regia di Isao Takahata 1988 MY NEIGHBOR TOTORO Storia originale e sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Regia di Hayao Miyazaki 1986 LAPUTA: CASTLE IN THE SKY Storia originale e Sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Prodotto da Isao Takahata Regia di Hayao Miyazaki 1984 NAUSICAA DELLA VALLE DEL VENTO Storia originale e Sceneggiatura di Hayao Miyazaki Musiche di Joe Hisaishi Prodotto da Isao Takahata Regia di Hayao Miyazaki MUSEO GHIBLI Il Museo Ghibli, a Mitaka, è un museo dedicato all’animazione, inaugurato il 1° ottobre 2001 nel parco di Inokashira Onshi. Hayao Miyazaki è il Direttore Esecutivo del Museo. Scopo del Museo non è quello di mostrare i lavori del passato, bensì quello di creare cose nuove. Vuole essere un luogo in cui i visitatori possono sperimentare per se stessi, scoprire cose e trovare da soli la chiave del processo creativo. L’aspetto del museo è davvero unico. Il palazzo è colorato e le linee colorate si intrecciano in modo inaspettato. L’interno è formato da tre piani, uno sotterraneo e due in superficie, oltre al roof garden. La hall centrale è comune a tutti i piani ed è coperta da un coloratissimo lucernario. Ci sono un ascensore in vecchio stile, una grande scala a chiocciola e piccoli ponti a vista che collegano un settore all’altro attraversando l’open space. Il tetto è coperto di erba e piante e campeggia un’enorme riproduzione del robot soldato del film Laputa Castle in the Sky. La stanza dell’esposizione permanente al piano più basso introduce i visitatori ai principi, allo sviluppo e alle varie forme di CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 64 espressione che l’animazione ha attraversato negli anni. C’è un piccolo cinema, il Saturn Theater, dove vengono proiettati i cortometraggi originali realizzati in esclusiva e che quindi sono visionabili solo al Museo. Il piano terra è dedicato alla “nascita del film”: i visitatori sono introdotti nel laboratorio di animazione immaginario chiamato “Studio Piccolo” (in italiano!). Qui viene mostrato il processo attraverso cui l’immaginazione e le idee dei vari creativi si fondono per la creazione di un film. La stanza dell’Esposizione Speciale è invece dedicata ai nuovi progetti. Nella stanza chiamata “Cat Bus Room”, i bambini vengono incoraggiati e toccare gli oggetti e a giocare con un enorme “gattobus”, dal film My Neighbor Totoro. Nella libreria (“Three Hawk Bookstore”) è possibile consultare e/o acquistare i libri consigliati da Miyazaki e dal suo staff. “Mamma Aiuto” è il nome del negozio dove sono in vendita gli oggetti realizzati in esclusiva per il Museo, mentre nella caffetteria “Straw Hat” vengono serviti snack e pietanze “fatte in casa”. Sito internet: www.ghibli-museum.jp NOTE CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 NOTE 11:41 Pagina 66 NOTE CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 NOTE 11:41 Pagina 68 NOTE CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 NOTE 11:41 Pagina 70 NOTE CastelloErranteHowl_PB 11-09-2006 11:41 Pagina 72 Impaginazione e realizzazione grafica Finito di stampare nel mese di agosto 2005 presso Selegrafica 80