Strategicando… dalla parte dei GENITORI Workshop per genitori.

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Strategicando… dalla parte dei GENITORI Workshop per genitori.
Strategicando… dalla parte dei GENITORI
Quando si rimanda il raccolto i frutti
marciscono, ma quando si
rimandano i problemi, essi non
cessano di crescere
(P. Coelho)
Workshop per genitori.
Recuperare abilità educative ed affrontare i problemi attraverso il coatching
strategico.
Quotidianamente i genitori si trovano ad affrontare piccoli grandi difficoltà relazionali e di
gestione dei propri figli. Talvolta però le difficoltà si trasformano in vere e proprie trappole
capaci di demoralizzare anche il più capace dei genitori, che nonostante la buona volontà
e le migliori intenzioni ha l’impressione di cadere e ricadere negli stessi errori.
Ecco alcune delle frasi che ci sentiamo ripetere:
“Il momento dei compiti è diventato una tragedia: ogni volta sono litigi, perdo la pazienza
ed inizio a strillare, lui si mette a piangere e poi mi sento in colpa! Le maestre mi dicono
che devo aiutarlo, ma non ce la faccio più”…
“Gli insegnanti mi dicono che mio figlio ha un brutto carattere…Di fatto si arrabbia di
continuo, non gli si può dire nulla… Ho provato a spiegargli che non si fa così, ho provato
anche a punirlo: niente, non so più cosa fare sembra che le cose vadano sempre peggio e
non so più che fare!”
“Non riesco a farmi obbedire! Ogni cosa che chiedo è motivo di litigio…me lo fa apposta:
mi devo sempre arrabbiare e perdere la pazienza: allora sì che ottengo qualcosa… però in
famiglia si è creato un clima tremendo…”
“So che sbaglio, ma è più forte di me… perdo la pazienza, mi arrabbio dico cose che so di
non dover dire e poi ci sto male, ma non riesco proprio a fare diversamente”
Sono solo alcuni degli esempi di difficoltà, che riportano genitori esasperati in cerca di
aiuto…
In questi casi il nostro ruolo di specialisti è quello di guidare a sbloccare situazioni critiche
e recuperare le abilità educative; il nostro approccio offre coatching strategico per genitori:
ovvero indicazioni chiare, precise, adattate alla specificità dell’individuo e della famiglia per
intervenire e trasformare i circoli viziosi fatti di arrabbiature e sensi di colpa in circoli
virtuosi attraverso interventi efficaci.
E’ semplice rendere le cose
complicate, ma è difficile renderle
semplici
(F. Nietsche)
Perché un workshop per genitori.
Genitori non si nasce, ma si diventa ed incrementare le proprie competenze è possibile!
Per essere educatori e genitori più efficaci è importante comprendere i meccanismi che
portano spesso a complicare i problemi in cui siamo intrappolati.
Diventare strategici significa saper intervenire in maniera rigorosa con un obiettivo preciso:
è possibile migliorare le proprie capacità in tal senso imparando a guardare in maniera
diversa e modificando i propri interventi.
E’ credenza comune che per uscire da un problema che viviamo come doloroso e
angosciante sia necessario un intervento lungo e faticoso… L’approccio strategico e i
risultati degli specialisti che intervengono seguendo tale metodologia, dimostrano che ciò
non è vero! Attraverso interventi che seguono logiche rigorose è possibile produrre
cambiamenti duraturi in tempi brevi.
Questo presuppone però la capacità di individuare di volta in volta le soluzioni più
adeguate alla situazione e questa competenza si impara e si incrementa!
Il workshop, tratterà delle difficoltà di tutti i giorni e di come è possibile trovare vie d’uscita
efficaci, soluzioni apparentemente semplici a problemi complessi, anche attraverso
esempi concreti di casi trattati.
Con le migliori intenzioni si
ottengono spesso gli effetti peggiori
(O. Wilde)
Perché “workshop”?
Perché si tratta di un reale momento formativo e interattivo basato sul confronto e sulla
trattazione di casi concreti anche portati dai partecipanti.
Non vogliamo fornire ricette magiche e ideali di comportamento, ma trasmettere un modo
diverso di pensare ed intervenire sulle difficoltà e sui problemi, un modo strategico
appunto: efficace, efficiente, concreto, flessibile!
A chi è rivolto?
A tutti i genitori alla ricerca di strumenti efficaci per affrontare la quotidianità educativa e le
piccole grandi difficoltà che essa comporta
RELATORI:
Dott.ssa Franca Scarlaccini psicologa, psicoterapeuta
Laureata in Francia in Psicologia Clinica del Bambino e dell'Adolescente è Specializzata in
Psicoterapia Breve Strategica, presso il CTS di Arezzo diretto dal Prof. Giorgio Nardone.
Ha maturato un'esperienza decennale lavorando nello Jura francese in un centro di
recupero per minori delinquenti convenzionato con il Ministero della Giustizia francese,
collaborando con istituzioni scolastiche con il progetto "Lo psicologo all'Interno dell'Istituto"
e svolgendo attività clinica come libera professionista; si occupa anche di formazione e
consulenza per la scuola e istituzioni sociali e socio-educative.
Dott.ssa Assunta Siciliano, psicologa
Laureata in Psicologia dello Sviluppo e del Ciclo di Vita presso l'Università di Pavia, ha
conseguito un perfezionamento in Psicopatologie dell'Apprendimento. Masterista in
Terapia Breve Strategica del CTS di Arezzo, frequenta la Scuola di Psicoterapia Cognitiva
e Ricerca di Milano. Oltre a svolgere attività clinica, collabora con diverse Istituzioni
Scolastiche attraverso progetti di psicologia scolastica; è stata coordinatrice del servizio
regionale Tate Familiari e si occupa di formazione e consulenza per la scuola e istituzioni
sociali e socio-educative
Per capire meglio:
Terapia Breve Strategica

I fondatori e le origini, in breve
Le origini della terapia breve strategica risalgono alla teoria della comunicazione nata in campo
antropologico con Gregory Bateson, agli sviluppi costruttivisti della epistemologia cibernetica (Heinz von
Foerster, Ernst von Glasersfeld) e agli studi sull'ipnosi e sulla suggestione di Milton Erickson.
Si deve poi a Paul Watzlawick e al Mental Research Institute di Palo Alto l'opera di approfondimento e
sistematizzazione dei principi teorico-applicativi della comunicazione nei suoi aspetti pragmatici e terapeutici.
Negli anni '70, infatti, il gruppo del MRI (The Mental Research Institute of Palo Alto) presenta alla comunità
dei terapeuti i risultati del progetto Brief Therapy Center (Watzlawick, Weakland, Fisch 1974 - Weakland et
alt. 1974).
Paul Watzlawick e, in Italia, Giorgio Nardone iniziano poi la loro collaborazione che ha condotto alle
moderne evoluzioni della terapia breve strategica verso una forma di avanzata tecnologia terapeutica che ha
dimostrato la sua sorprendente efficacia ed efficienza nella sua applicazione alle più invalidanti e persistenti
forme di patologia (panico, fobie, ossessioni e compulsioni disordini alimentari, presunte psicosi, ecc.).

I concetti fondamentali
La premessa del modello della Terapia Breve Strategica si basa sulla convinzione che i disturbi psichici
siano generati a partire dalle modalità percettive, emotive e cognitive che le persone assumono nei confronti
della realtà favorendo, così, reazioni e comportamenti disfunzionali che, invece di risolvere, alimentano il
problema di cui si soffre.
La Terapia Breve Strategica si pone come obiettivo la rottura di quel particolare circolo vizioso che si viene a
creare tra la manifestazione del disturbo ed il comportamento disfunzionale che la persona mette in atto nel
tentativo di risolverlo e che finisce, invece, per incrementarlo ed aggravarlo ulteriormente.
La struttura del metodo si esprime in 3 fasi:
 Studio delle caratteristiche specifiche di un problema;
 Rilevazione delle soluzioni già tentate per risolverlo;
 Cambiamento delle soluzioni disfunzionali che, invece di risolvere il problema, lo alimentano, con altre che
si sono sperimentalmente dimostrate funzionali agli effetti desiderati.
L'intervento terapeutico proposto dalla Terapia Breve Strategica non si occupa quindi più del "Perché" esiste
un problema ma del "Come" esso si sia strutturato e delle modalità con le quali esso si mantenga ed appaia
irrisolvibile.
In altri termini l'approccio strategico cambia le "lenti" con le quali la persona, che ha il problema, vede la
realtà, giungendo a fornire una ristrutturazione del modo di percepire e reagire alla realtà stessa.
Lo sblocco delle patologie e dei disturbi avviene nelle prime sedute di terapia strategica nelle quali il
paziente inizia, a seguito del cambiamento a ristrutturare il proprio punto di vista in relazione a ciò' che il
problema rappresentava; ciò' conduce rapidamente alla soluzione della patologia ed alla scoperta di risorse
personali fino ad allora sconosciute.
La Terapia Breve Strategica ha elaborato specifici protocolli di trattamento per attacchi di panico, agorafobia,
fobie, disturbi ossessivo-compulsivi, ipocondria, disordini alimentari (anoressia, bulimia, sindrome da
vomito), depressione, disturbi sessuali, disturbi dell'età evolutiva, problemi della famiglia e problemi di
coppia.
La flessibilità' del modello consente inoltre all'approccio strategico di essere utilizzato in diversi ambiti per ciò
che concerne la formazione, la consulenza e la realizzazione di progetti d'intervento e prevenzione del
disagio in scuole di ogni ordine e grado, in aziende ("problem-solving strategico" e formazione manageriale),
in associazioni e cooperative, negli studi professionali, nelle fondazioni pubbliche e private e negli enti locali.