Tecnofashion 04.2013 MU sost rid[1] (solo - Sustainability-Lab

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Tecnofashion 04.2013 MU sost rid[1] (solo - Sustainability-Lab
tessile
scenario
All’insegna della
sostenibilità
di Cloe Bellini
All’ultima edizione di Milano Unica
abbiamo incontrato una rappresentanza
importante di aziende del settore che, oltre
a saper produrre tessuti e accessori
di altissima qualità, lo fa secondo
parametri di sostenibilità.
Un valore fondamentale al quale oggi
il mondo globalizzato pone grande
attenzione, e che, oltre ad aiutare
l’ambiente, aiuta le aziende a rimanere
competitive
Il tessuto Natural Colours Cotton
di 3CCompany non è stato
colorato in nessun modo, perché
nasce colorato di “green” o di
“brown” per selezione di semi
e poi mescolato con diverse
percentuali di cotone grezzo
ottenendo la gamma dei beige
e dei verdi
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Quest’anno l’edizione di febbraio di Milano Unica, che ha presentato le
tendenze per la primavera/estate 2014, si è vestita di “green”.
Un gruppo di aziende espositrici ha infatti messo nero su bianco, in un
opuscolo specifico, la propria esperienza nell’ambito della sostenibilità
aziendale e di prodotto aderendo all’iniziativa di Sustainability-lab, social
media che si occupa di sostenibilità nell’industria tessile e della moda.
La brochure, realizzata grazie al sostegno di Milano Unica, presenta in
modo trasparente i parametri utilizzati nella valutazione, oltre che le
schede analitiche delle aziende partecipanti.
Una chiusura lampo
della Ditta Giovanni Lanfranchi
Un progetto di ricerca all’avanguardia
Canepa, azienda di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, da
anni ormai persegue un obiettivo importante: la ricerca della massima
qualità con il minor impatto ambientale.
Ha investito molto in ricerca e sviluppo, fino alla creazione di Canepa
Evolution, un dipartimento di ricerche e studi focalizzati sulla
salvaguardia e il risparmio di acqua.
Oggi, con l’implementazione del brevetto Kitotex, la cui ricerca e
sviluppo si inseriscono nel piano ecologico che già da anni è stato
avviato all’interno del Gruppo, ovvero la cosiddetta campagna
Savethewater che attraverso procedimenti depositati ha diminuito il
consumo di acqua del 40 per cento circa, la riduzione potrà arrivare
al 70 per cento, e a breve l’azienda potrà fornire la certificazione ISO
14001/EMAS, Carbon footprint ed Ecolabel nonché Det Norske Veritas.
Il progetto di ricerca, avviato da Canepa e TDS di Melpignano, è
co-finanziato dalla Regione Puglia e il “Contratto di programma
SaveTheWater Kitotex” consiste in una partecipazione nella ricerca
e nello sviluppo per testare in modo completo il procedimento.
BerBrand realizza
bottoni dalla forte
connotazione
sostenibile
e innovativa
Questo metodo esclusivo infatti è una rivoluzione/evoluzione nel
modo di tessere e nel finissaggio, un sistema ecologico e biologico
per il rinforzo delle fibre sottili naturali utilizzando un polimero che si
ricava da scarti alimentari (crostacei); ciò innovando l’antico metodo
della bozzima, aggiornandolo nelle formulazioni ed eseguendolo
con una macchina, anch’essa con domanda di brevetto depositata,
che immerge il filato in un prodotto di rinforzo (bagno rinforzante
a base di chitosano “foto-reticolato”), per poi strizzarlo sfruttando
i diversi angoli di spremitura e polimerizzarlo con batteria a raggi
UV. Il chitosano, che grazie a questo procedimento a basso impatto
ambientale diventa Kitotex, è un materiale ampiamente disponibile e
di basso costo, atossico, biocompatibile e biodegradabile al 100%.
Grazie a questa procedura si riducono a un terzo i consumi di acqua e i
bagni di lavaggio vengono scaricati privi di inquinanti e a temperatura
inferiore. Inoltre il tessuto così prodotto vanta maggiori performance
di resistenza all’infeltrimento e di tangibilità, e risulta protetto contro
batteri, muffe acari e cattivi odori.
UNA SCELTA COERENTE CON I TEMPI
È la prima volta che la moda ecologica e responsabile entra nei padiglioni
della fiera e promette di diventare un tema di riflessione anche nelle
prossime edizioni. Accenni alla cultura della sostenibilità non sono infatti
mancati nel discorso inaugurale del presidente Silvio Albini, a conferma
dell’interesse di Milano Unica per il tema, e una specifica tavola rotonda
(vedi riquadro in questa pagina) ha offerto un’eccezionale opportunità di
confronto tra esponenti del mondo tessile e rappresentanti di Greenpeace.
«Dare enfasi alla sostenibilità è una scelta coerente con il contesto
culturale e con le esigenze degli operatori del settore – ci spiega Massimo
Mosiello, direttore della manifestazione -. La moda si interessa sempre più
a temi quali la sicurezza dei capi, l’impatto delle lavorazioni sull’ambiente,
la responsabilità sociale, e chiede ai propri fornitori materiali con
caratteristiche sostenibili. Milano Unica non è solo una vetrina ma anche
un luogo di incontro e dialogo che raccoglie e rilancia i temi di maggior
attualità. E tra questi la sostenibilità ha un rilievo indiscutibile, anche
perché rappresenta un importante argomento di competitività del nostro
sistema produttivo».
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Fabio Catelan, direttore di
stabilimento di Timavo &
Tivene, con Patrizia Costantin,
responsabile della ricerca e
sviluppo nuovi articoli
Carlotta Saibene di Canepa
Uno scorcio dei tessuti Besani
per la P/E 2014
Benedetta Breschi di Olmetex
SIAMO SOLO ALL’INIZIO…
«È importante dare visibilità alle imprese che progettano e producono
dedicando attenzione all’ambiente o che si dedicano a iniziative di
responsabilità sociale – dichiara Aurora Magni, co-ideatrice dell’iniziativa
– e non solo perché la sostenibilità è di moda o perché movimenti
ambientalisti pongono le imprese del fashion di fronte alle proprie
responsabilità ambientali con campagne di forte effetto mediatico. Sono
sempre più numerose le imprese della catena della moda che investono
in tecnologie “green”, che si preoccupano di ridurre i consumi di acqua
di processo o degli scarti e delle emissioni, di ottimizzare la logistica, che
scelgono materie prime da riciclo o da fonte rinnovabile.
La nostra brochure è solo una prima iniziativa che
vogliamo riproporre consolidando oltre alla modalità della
comunicazione cartacea quella più interattiva del Web.
I materiali elaborati dal progetto sono infatti consultabili e
commentabili nel blog www.sustainability-lab.net».
Ma quali sono le aziende che hanno aderito all’iniziativa?
Il piccolo ma interessante drappello di imprese per la
sostenibilità della moda conta produttori di tessuti e
nobilitatori (Canepa, 3CCompany, Besani, Lanificio Zignone,
Pontetorto, Olmetex, Timavo&Tivene), bottonifici (Berbrand,
Bottonificio Padano) e produttori di chiusure (Ditta Giovanni
Lanfranchi). Vediamoli nello specifico.
È importante dare
visibilità alle imprese
che progettano e
producono dedicando
attenzione
all’ambiente o che
si dedicano a iniziative
di responsabilità
sociale
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Luigi Banci di Pontetorto
Giusi Morato
di Bottonificio Padano
Uno scorcio dello stand del
Lanificio Zignone, dedicato alla
collezione Zone
Dare enfasi alla
sostenibilità è una scelta
coerente con il contesto
culturale e con le esigenze
degli operatori del settore
SOSTENIBILITÀ & TESSUTI
L’azienda 3C Company è un maglificio di Cassano Magnago (Varese) che dal
1992 produce tessuti a maglia investendo in innovazione e ricerca. Visibili in
stand tessuti realizzati con materie prime sostenibili come cotone biologico o
riciclato, nonché colorato, ma non tinto, perché ottenuto colorato in pianta, per
selezione di semi. I filati Ecotec utilizzati nella produzione dei tessuti a maglia
sono tracciabili secondo lo standard ITF a conferma della filosofia made in Italy
che contraddistingue l’azienda.
Altra azienda varesotta, besnatese per la precisione, è Besani, che dal 1969
produce tessuti a maglia in pregiate mischie naturali (cotone Filodiscozia,
seta, lana Merinos, lino). A garanzia del suo impegno ecologico basato su
selezione di fornitori, acquisti “green” e risparmio energetico, l’azienda
ha messo a punto un documentato sistema di certificazione ambientale.
Canepa ha potuto presentare nello specifico le proprie importanti innovazioni
tecnologiche in ambito “green” grazie a un’apposita tavola rotonda. L’azienda
ha infatti lanciato il marchio Savethewater che contraddistingue tessuti
jacquard e stampati realizzati con processi innovativi e brevettati che riducono
drasticamente il consumo idrico ed energetico (vedi riquadro a pagina 25).
Impegno sostenibile a 360 gradi anche per un’altra azienda comasca,
Olmetex, che propone tessuti in seta, cotone (anche Better Cotton), nylon,
poliestere e misti, e finissaggi innovativi e a basso impatto ambientale.
L’azienda si avvale del marchio registrato H2O protector che contraddistingue
articoli 100% cotone resi repellenti all’acqua in modo naturale, grazie alla
struttura del filo, dell’intreccio e dell’armatura in tessitura, senza alcun
finissaggio chimico.
Dalla Lombardia a Treviso… Timavo & Tivene è il più grande gruppo italiano
di nobilitazione di tessuti a maglia. Sviluppa un campionario di tessuti finiti,
realizzati con fibre sostenibili come per esempio cotone biologico e riciclato
e Lyocell. Innova costantemente per ridurre l’impronta ecologica dei processi.
L’impegno per la sostenibilità è sistematicamente trasferito al personale con
iniziative di formazione continua.
E poi c’è Pontetorto, un’azienda pratese che da oltre mezzo secolo produce
tessuti di qualità e innovativi privilegiando materiali sostenibili come lana e
poliestere riciclati, lana non-mulesing. L’impegno in ricerca tecnologica ha
originato finissaggi sostenibili e soluzioni efficaci per il risparmio energetico.
L’azienda vanta inoltre importanti certificazioni come Bluesign e Oekotex.
Infine il Lanificio Zignone, nato a Biella negli anni Sessanta; un’azienda
che sceglie fibre naturali di alta qualità privilegiando le organiche e dove gli
investimenti tecnologici sono stati finalizzati a produrre tessuti con approcci
produttivi a ridotto impatto ambientale.
SOSTENIBILITÀ & ACCESSORI
Ma veniamo agli accessori…
Il Bottonificio Padano di Saccolongo, in provincia di Padova, produce bottoni,
fibbie e accessori preservando le tecniche artigianali tradizionali. Utilizza
prevalentemente materiali naturali: vero corno, vero corozo, vera madreperla,
osso e galatite e le migliori imitazioni in urea e poliestere. Gli scarti di lavorazione
del corno sono interamente riutilizzati nel ciclo produttivo. Il ciclo idrico di
depurazione e riutilizzo è integrato con acqua piovana.
Con un fil rouge tra Brescia e l’Australia, BerBrand realizza complementi di
alta gamma ma anche bottoni dalla forte connotazione sostenibile e innovativa.
È infatti tra le prime imprese del settore a localizzare la lavorazione della
madreperla sul luogo di raccolta della materia prima. Ha promosso la creazione
di Ecocrest, il sistema internazionale di certificazione di tracciabilità e sostenibilità
della filiera; produce un nuovo materiale esclusivo per la produzione di bottoni, il
quarzo, un elemento che presenta una durezza simile a quella del diamante.
Infine la Ditta Giovanni Lanfranchi, nata nel lontano 1887 come fabbrica di
bottoni e ora il principale produttore italiano di chiusure lampo con un processo
completamente verticalizzato, interamente italiano. L’azienda utilizza anche
cotone certificato Gots, poliestere e nylon riciclati. Parte degli scarti di lavorazione
sono riciclati all’interno del ciclo produttivo reso più sostenibile grazie a un
innovativo impianto di galvanica.
Da notare che, mentre scriviamo, la settimana della moda di Milano si confronta
con Detox, la campagna di Greenpeace per una moda pulita.
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