Diapositiva 1 - Autismo e società
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Diapositiva 1 - Autismo e società
LABORATORIO: LA COMUNICAZIONE E I SUPPORTI VISIVI. 28 aprile 2016 Emanuela Rocci – psicologa Donatella Verrastro - logopedista E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 AGENDE • Rendono prevedibili le attività della giornata. • Informano sulla presenza di attività nuove o di cambiamenti. • Rendono chiara la successione degli eventi. • Introducono il concetto di “finito” • Aumentano il senso di controllo e di sicurezza. • Favoriscono l’autonomia. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 AGENDE A MURO CON OGGETTI E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 AGENDA a MURO AGENDA-QUADERNO Carte attività finite GUIDE colori numeri lettere ... con SCRITTE STACCABILI E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 LA DOMENICA 13 MARZO 2016 ROUTINE DELLA DOMENICA MATTINA E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 CON OGGETTI ROUTINE DELLA DOMENICA MATTINA finito E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Agenda con oggetti Agenda con immagini e parole scritte E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Agenda con PCS Agenda con parole scritte E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Inserimento delle scelte Agenda con simboli PCS. Ci sono due simboli affiancati per mostrare al bambino che può scegliere CALENDARI • Un tradizionale calendario può essere un valido supporto visivo anche per persone con bisogni speciali. • Soprattutto utile a casa. • Può servire per: Indicare quali giorni si va a scuola e quali no; Segnalare attività straordinarie (gite); Far prevedere l’arrivo di qualcuno; Segnalare appuntamenti (medico, parrucchiere). • Per utilizzarlo non è necessario sapere i numeri e i giorni della settimana! E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 REGOLE PER IL COMPORTAMENTO • Regole e/o comportamenti alternativi vanno proposti con un sistema visivo comprensibile per il soggetto (parole scritte, simboli, immagini, ecc…). • Proporre regole e/o comportamenti alternativi in forma visiva aiuta il soggetto nell’autocontrollo senza per forza avere sempre bisogno della vicinanza dell’adulto. • All’inizio deve essere l’adulto a guidarlo ad utilizzare questa raccolta di regole E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 CARTE DELLE REGOLE SOCIALI • Vengono offerte al soggetto perché memorizzi le regole principali dell’ambiente in cui si trova. • Ad esempio, a scuola dovranno essere messe sul banco, (devo stare seduto, devo stare in silenzio, devo alzare la mano e aspettare che il maestro mi chiami). • Dovranno essere poche, semplici, specifiche e formulate in modo positivo E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 REGOLE IN AUTOMOBILE 1) METTERE LE CINTURE DI SICUREZZA 2) STARE IN SILENZIO 3) ASCOLTARE LA MUSICA E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 REGOLE IN CLASSE E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 DA Hodgdon, L.A. (1999) Strategie visive e comportamenti problematici. Brescia: Vannini, 2006 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 DA Hodgdon, L.A. (1999) Strategie visive e comportamenti problematici. Brescia: Vannini, 2006 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Tratte da Visual Strategies di L. Hodgdon, Strategie visive per la comunicazione Edizione Italiana Vannini Editrice. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Strumenti per dare informazioni STORIE SOCIALI Descrizione semplice, con foto o disegni COSA PERCHE' una persona, un evento, un concetto, una situazione sociale e/o ansiogena descrive guida verso una regola o risposta nuova e adatta ad una situazione sociale comune o problematica. QUANDO DOVE E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 CON CHI STORIE SOCIALI •Dare informazioni •Insegnare abilità sociali •Stabilire le regole e le linee guida del comportamento E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 STORIE SOCIALI La storia sociale è caratterizzata da quattro tipi di frasi di base e da una proporzione fra queste definisce la loro frequenza. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 frasi che FRASI DESCRITTIVE • Spiegano che cosa sta succedendo e perché; mettono in evidenza le caratteristiche rilevanti di una situazione. • Descrivono l'ambiente in cui l'insegnamento avrà luogo. • Frasi obiettive che descrivono i fatti senza dare un’opinione o fare delle supposizioni • Rispondono alle domande: chi, dove, quando, cosa sta succedendo, perché “Molti bambini giocano in giardino durante l’intervallo” “Mi chiamo….. ” FRASI SOGGETTIVE • Sono delle asserzioni che descrivono lo stato interno di una persona: pensieri, motivazioni, emozioni, salute, opinioni, condizione fisica • Raramente si utilizzano frasi soggettive che si riferiscono allo stato interno della persona con problemi dello spettro autistico. Più spesso questo tipo di frase viene usata per descrivere lo stato interno degli altri. “Generalmente le persone sono contente quando ricevono un regalo” FRASI DIRETTIVE • Sono affermazioni e dichiarazioni individualizzate sulle risposte comportamentali che vorremmo dal bambino. Spesso seguono le frasi descrittive, insegnando al bambino quale reazione vorremmo da parte sua in risposta a un dato segnale o una data situazione. • Le frasi direttive spesso cominciano con “cercherò di”, o “proverò a fare” (possibiltà di cambiamento) “ Cercherò do stare sulla sedia ” FRASI AFFERMATIVE • Descrivono la reazione di altre persone presenti nell'ambiente dell'individuo all’emissione della risposta appropriata. Aiutano a potenziare il significato delle frasi che le precedono e spesso esprimono un valore o un’opinione comune in una cultura. • Questo tipo di frase serve a: accentuare un’idea importante, rassicurare la persona “Questo è molto importante ” “Questa è una buona idea” C. Gray, “Il libro delle storie sociali”, Vannini E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 MERCOLEDI’ FOTO BAMBINO ALESSANDRO FOTO COMPAGNI E INSEGNANTI VA IN GITA CON I SUOI COMPAGNI E LE MAESTRE E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 ALESSANDRO CASCINA BRICCO FOTO ARRIVA E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 PREPARARE IL FORMAGGIO E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 PREPARARE IL GELATO E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 SI METTE IN FILA FOTO ALESSANDRO FARE ATTIVITA’ CON I COMPAGNI GIOCARE CON I COMPAGNI MANGIARE E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 SI SALE SUL PULMANN FOTO ALESSAN DRO SI TORNA A SCUOLA E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 PRENDERE LE MEDICINE A volte ai bambini capita di ammalarsi. Questo non è grave. Le malattie possono capitare a tutti e si possono curare. Si chiama il medico e lui può consigliarci la medicina giusta. Ci sono medicine di tanti tipi: pillole, sciroppi liquidi, iniezioni e tutti sono utili a farci guarire. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 I bambini sono disgustati a volte per il sapore delle medicine e piangono molto quando le devono mettere in bocca. Cercherò di non piangere quando è ora di prendere la medicina. Questo è molto importante. Per togliere il sapore posso mangiare subito dopo un cibo o una caramella che mi piace molto. Mi aiuterà a mandare via il sapore sgradevole. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Stare tranquilli in classe Quando i bambini a scuola fanno i loro compiti stanno seduti ai banchi, in silenzio. Di solito non gridano. A volte a qualcuno di loro può capitare di avere qualche problema e di urlare. Quando questo accade i compagni sono molto dispiaciuti, si tappano le orecchie e provano molto fastidio. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Quando i bambini hanno qualche problema e hanno bisogno dell’aiuto delle maestre, possono alzare la mano per chiamarle. Anche io, quando sono stanco o il compito è difficile, cercherò di alzare la mano per chiedere aiuto alle maestre. Questa è una buona idea. Le insegnanti mi aiuteranno. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 A sostegno della pianificazione di attività E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Sequenze per portare a termine un’azione. • Per raggiungere autonomia nella cura di sé: lavarsi i denti; lare la doccia; vestirsi.. • Per eseguire azioni finalizzate in autonomia: preparare un panino; fare il caffè; apparecchiare la tavola.. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Nella fase iniziale sarà necessaria la guida dell’adulto (richiamare l’attenzione sull’ausilio visivo indicandolo, fare dimostrazione, guida fisica “mano sulla mano”,girare una carta quando quell’azione è stata eseguita..); riduzione graduale dell’aiuto. Sequenza sempre esposta. Spesso è opportuno mantenere la guida visiva anche a sequenza appresa. Alcuni soggetti hanno bisogno di sequenza più dettagliata, altri meno (es: ad alcuni può bastare “mettere il dentifricio sullo spazzolino”, ad altri sarà necessario specificare “aprire il dentifricio”…). E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 LAVARE LE MANI E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 FARE IL CAFFE’ E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Janet Dixon “Facilitare la comunicazione nell’autismo” – Erickson (libro + DVD-ROM) E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 “ALTA TECNOLOGIA”… PROGETTO T4A (ASLCN 1 – Mondovì) APP “TOOLS FOR AUTISM” Per tablet ANDROID 3 applicazioni scaricabili gratuitamente da GOOGLE STORE 1. Storie sociali 2. Task analysis 3. Tabelle comunicative (con possibilità di inserire sintesi vocale) E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Task Analysis “lavare i denti” con fotografie su supporto multimediale. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Task Analysis “lavare i denti” con fotografie su supporto multimediale. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 IMMAGINARIO di Finger Talks APP per iPhone/ iPad/ iPod touch 1. Agenda 2. Immagini 3. Frasi 4. Parole mie E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 A SOSTEGNO DELLA COMUNICAZIONE IN USCITA PECS TABELLE COMUNICATIVE DIARIO DEI RESTI E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 PECS (Picture Exchange Communication System) Nato nel 1985 negli Stati Uniti Indirizzato soprattutto a bambini con DPS Tale sistema punta allo sviluppo della Comunicazione Funzionale e della Comunicazione come scambio sociale, attraverso un programma di apprendimento a piccoli passi che comprende 6 fasi (Fasi I – VI). E’ utilizzabile in diversi contesti (casa, scuola, etc.). Basato sull’uso di ‘rinforzi’ ha come obiettivo quello di incoraggiare la spontaneità e l’iniziativa del bambino nella comunicazione. Basato sullo “scambio” (alla richiesta del bambino attraverso l’uso della carta comunicativa l’adulto in cambio il rinforzo) E. Rocci, D.risponde Verrastro - 28dando aprile 2016 TABELLA DELLE SCELTE. Permette di scegliere: o alimenti; o attività di tempo libero; o luoghi; o persona con cui svolgere un’ attività… E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Quaderno dei resti • Strumento di complessità varia che stimola il ragazzo a ricordare e a raccontare esperienze. • Permette la condivisione delle attività svolte a scuola o al centro con la famiglia e viceversa. • Può contenere immagini, scritte, loghi, biglietti.. E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 Bibliografia • Hodgdon “Strategie visive per la comunicazione” – Vannini • Hodgdon “Strategie visive e comportamenti problematici” – Vannini • Visconti“Immagini per parlare” – Vannini • P.Dyrbjerg, M.Vedel “L’apprendimento visivo nell’autismo” – Erickson • J.Cafiero “Comunicazione aumentativa e alternativa” – Erickson • Janet Dixon “Facilitare la comunicazione nell’autismo” – Erickson (libro + DVD-ROM) • D. R, Beukelman, P. Mirenda - Manuale di Comunicazione Aumentativa e Alternativa - Interventi per bambini e adulti con complessi bisogni comunicativi – Erickson • A.Ruggeri, L.Russo – Faccio io! Storie e attività per sviluppare le autonomie personali - Erickson E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 SITI UTILI • www.catedu.eu/arasaac/ (materiale – pittogrammi) • www.iocresco.it (materiale grafico). • www.midisegni.it (raccolta disegni da stampare). • www.iocomunico.it (esempi di tabelle di comunicazione). • http://www.angsapiemonte.it • http://www.angsaonlus.org/ • www.storiesociali.it E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016 E. Rocci, D. Verrastro - 28 aprile 2016