Note sussidiarie per lo studio di un testo biblico e le tre schede di
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Note sussidiarie per lo studio di un testo biblico e le tre schede di
Movimento “Presenza del Vangelo” Seminario biblico sulla Seconda Lettera di S. Paolo ai Corinzi Motta D’Affermo, 13-17 luglio 2012 Note sussidiarie per lo studio di un testo biblico a. Lettura attenta del brano: spesso l’abitudine a certi testi non permette di cogliere il loro vero significato, che può essere diverso da quello attribuito loro e che è stato sempre appreso. Una lettura attenta è opera dello Spirito, che agisce nel silenzio; b. individuare il contesto in cui il brano è inserito, leggendo quanto sta prima e dopo di esso. Questo significa che la ripartizione in capitoli e versetti non è spesso rispettosa delle parti di un libro biblico, essendo nata per una partizione del medesimo libro al fine della sua lettura liturgica. Un brano può far parte di un contesto più ampio, che all’inizio e alla fine presenta due frasi con le quali, rispettivamente, apre e chiude una scena con diversi quadri, come ad es. Mc 2,1 e 3,6, rispettivamente inizio e fine di un quadro con diverse scene; c. individuare la struttura di un brano, comprendere chi siano i protagonisti principali e quelli sullo sfondo (che non sono meno importanti per la comprensione del testo!), capire di che tipo di testo si tratti (inno, dialogo, poesia, racconto, parabola), evidenziare il lessico (cultuale, giuridico, ecc.), percepire la corrispondenza tra le parti attraverso il ripetersi di parole o frasi simili; d. comprendere il brano mediante l’ausilio dei passi paralleli. Nella Bibbia di Gerusalemme sono posti in margine alla pagina e nelle note. Il ricorso ai passi paralleli può insegnare anche circa la tradizione del testo, cioè le sue fonti, e su come la comunità le abbia interpretate, riutilizzate e composte in un nuovo ordine redazionale; e. consultare uno o più commentari biblici e i dizionari biblici per la comprensione dei termini più importanti. 1 SCHEDA DI LAVORO: 2COR 3,1-8 1. 2,14-17: forse, un ringraziamento in forma di premessa; 2. struttura del brano: notare che si parla anzitutto dei ministri e dei corinti; 3. ministeri antichi e nuovi: la sovrabbondanza del nuovo; 4. Mosè, Paolo e Israele. Aiutati da queste indicazioni e dal commentario provare a strutturare il brano e a comprenderne il messaggio teologico (teologia della sostituzione o continuità? Paolo fariseo cristiano o convertito?) SCHEDA DI LAVORO: 2COR 8,1-15 1. Motivo del biglietto eminentemente pratico; 2. la colletta è chiamata grazia: non è elemosina; 3. motivazioni cristologiche e scritturistiche; 4. debolezza e povertà: legame tra colletta e ministero (vd. anche il v. 20). SCHEDA DI LAVORO: 2COR 11,1-15 1. Termini ricorrenti nel brano; 2. il ricco paragone del paraninfo e del serpente ed Eva; 3. cristologia della gloria e cristologia della debolezza in ordine alla legittimità del ministero ed alla sua verità. 2