Laboratorio biblico nov.2010
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Laboratorio biblico nov.2010
"Capisci quello che stai leggendo" (At 8,30) Scoprire il fascino della Parola Laboratorio biblico 12-13 novembre 2010 Nell’iniziare il suo discorso la biblista Silvia Zanconato ha ricordato quanto è narrato in Neemia 8,1-12. Per la prima volta nella Bibbia si parla di un culto in cui la lettura della parola di Dio è al centro. E’ davanti ad essa che il popolo si riunisce, ascolta, e, dopo l’ascolto, fa festa (cf Ne 8,12). Infatti "la vita del credente si gioca tra questi due poli: accoglienza della Parola/rifiuto della Parola… La Parola sta davanti, noi dietro; sta di fronte all'assemblea, entra in essa e le dà forma, la costituisce e le dà vita… La Parola non è per i turisti; la Parola deve essere abitata". “Coloro che ricevono il compito di ‘spezzare’ la Parola dalla comunità, nella comunità, per la comunità hanno in affidamento una grande responsabilità”. Con queste e altre succose e davvero provocanti affermazioni Silvia ha coinvolto il gruppo riunito per partecipare a questo laboratorio: ci si proponeva di offrire in forma chiara, convincente e scientifica, alcune piste di lettura della Parola. Seguendo un ordine logico ha poi enumerato, spiegandoli, i passi che ostacolano il diventare scopritori della Parola: scoraggiamento, negatività, cinismo e chiusura, pigrizia e quelli che aiutano a leggerla, capirla, meditarla, applicarla, attualizzarla, annunciarla: positività: voglio imparare a studiare la Bibbia... con l’aiuto dello Spirito imparerò; riflessione: Dio mi chiede solo un cuore e una mente aperti... non urge capire tutto e subito; aspettativa: sono venuta per ascoltare la parola che Dio desidera donarmi; studiando e pregando, il messaggio si schiuderà in me; fedeltà: non ci si può attendere nulla dalla Parola se non si è disposti a investire energia e disciplina. Servono costanza e diligenza. Diventa pertanto ineludibile imparare una metodologia, allenarsi a seguire un ordine nello studio della Bibbia onde ottenere una più profonda comprensione e, anche, maggiore soddisfazione. E Silvia con competenza, fiducia – perché certa che tutti i cristiani sono pieni dello Spirito Santo e quindi capaci di capire la Parola - e una simpatica vivacità ha elencato, esplicitandoli, i vari passi: osservare esattamente quello che l’autore ha scritto; è il passo più importante; l’osservazione è un atteggiamento che deve essere migliorato sempre; interpretare oggettivamente quanto è stato osservato, determinandone il significato; scoprirne i pensieri, le emozioni, le proposte; riassumere le idee chiave del brano, cercando di dare un significato ai singoli fatti; valutare imparzialmente l’interpretazione; quanto scritto; passo logico dopo l’osservazione e applicare personalmente il messaggio che si è rivelato, frutto del lavoro precedente; l’applicazione non deve essere superficiale, ma emergere dai vari passaggi, attualizzare le convinzioni e cercare di viverle. Questi passaggi sono stati poi ancora analizzati uno per uno con applicazioni pratiche anche con l’utilizzo di alcuni strumenti: varie traduzioni del testo, concordanze, dizionario della lingua del testo letto, commentari, dizionari biblici, atlante biblico, strumenti elettronici. Dopo un’introduzione davvero feconda, ben esplicitata, accolta con interesse ed empatia, il gruppo è stato suddiviso in piccoli sottogruppi che hanno ‘dovuto’ esercitarsi nel metodo. Ad ogni gruppo sono stati affidati tre brani biblici (un brano narrativo, un brano didattico, un brano esortativo) in cui si dovevano cercare le parole chiave, i dettagli, analizzarne il contenuto, valutarne le costruzioni grammaticali, le contrapposizioni, la forma letteraria, le immagini, i paragoni, le ripetizioni e progressioni del pensiero, l’uso delle domande e, per ultimo come logica, ma non come importanza, ‘imporsi’ l’attualizzazione. A che servirebbe leggere, ‘investigare’, sviscerare la Parola se diventa soltanto puro lavoro intellettuale? Tutto il lavoro è da farsi con almeno tre atteggiamenti: Realismo: vedere il contesto storico, immedesimarsi al periodo in cui avviene il fatto, considerare le leggi, le pratiche sociali, ecc. Immedesimazione: immettersi dentro le scene onde ascoltare i toni delle voci, le espressioni dei volti; Empatia: identificazione con le persone, alle loro emozioni, desideri, difficoltà, gioie. La posteriore esposizione in assemblea di quanto detto e condiviso nei gruppi ha dato prova dell’interesse e del forte impatto che il ‘laboratorio’ aveva suscitato in ognuna. E’ stata una carrellata di espressioni sulla positività dell’iniziativa proposta dall’USMI come momento di formazione continua. Le sorelle che vi hanno partecipato come scelta comunitaria, tornando nella loro sede, orienteranno i loro incontri secondo proposte e metodo appresi durante il laboratorio. E così ognuna è partita con un messaggio altrettanto impegnativo lasciato da Silvia: “Non mettere la testa nei testi, ma mettere i testi nella testa”. Sr Biancarosa Magliano,fsp [email protected]